Tag: Champions League

  • Verso Lille-Inter. Nerazzurri chiamati al riscatto

    Verso Lille-Inter. Nerazzurri chiamati al riscatto

    La Champions non è il campionato, la Champions da motivazioni in più e può dare ad una  squadra in difficoltà come l’Inter una spinta in più per provare ad uscire da quella crisi nera che ha portato i nerazzurri a racimolare la miseria di 4 punti in sei gare di campionato, prendendo delle sonore sconfitte (vedi contro il Napoli). Il match di stasera sarà però molto complicato per la squadra meneghina, i pericoli maggiori dovrebbero venire da Hazard, più volte  accostato in estate ai colori interisti e da Joe Cole, l’ex Chelsea dovrebbe però partire dalla panchina pronto a subentrare a partita in corso per dar manforte alla propria squadra. Ranieri avrà per la prima volta a disposizione Wesley Sneijder e ritroverà Julio Cesar fra i pali e Chivu in difesa a far coppia in mezzo con Lucio, data l’indisponibilità di Samuel dopo l’infortunio muscolare occorsogli durante la gara contro il Catania.

    Claudio Ranieri| © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images
    Il tecnico romano durante la conferenza di presentazione della gara ha definito l’incontro di stasera come fondamentale per recuperare fiducia nei propri mezzi e ovviamente per migliorare ulteriormente la classifica. Queste le parole dell’allenatore:

     “Contro il Lilla sarà una gara importante, dovremo fare una partita intelligente, il risultato è troppo importante, faremo di tutto per vincere. Alla classifica che abbiamo lasciato in Italia ripenseremo da mercoledì, la Champions League è importante, arriviamo dalla vittoria di Mosca, affrontiamo la squadra che segna di più nel campionato francese, che ha ottime individialità, che sa giocare bene in maniera intelligente, quindi sappiamo che ci aspetterà una gara difficile, ma che affronteremo co grande voglia di vincere”

    In casa Lille l’allenatore Garcia adotterà un modulo speculare a quello nerazzurro con l’unica differenza che il centrocampo dei francesi sarà schierato in linea e non a rombo come quello interista, potrà contare su un attacco che è quello che ha segnato di più nel proprio campionato e su una difesa solida ma che potrebbe soffrire il gioco fra le linee di Sneijder e gli inserimenti larghi di Zarate favorito nettamente su Pazzini. Unico dubbio della vigilia dovrebbe essere a centrocampo visto il rientro in rosa di Thiago Motta che si giocherà un posto da titolare con Stankovic.

  • Ibrahimovic, un “malessere” da 12 milioni di euro l’anno

    Ibrahimovic, un “malessere” da 12 milioni di euro l’anno

    Hanno suscitato molto clamore, le dichiarazioni rese da Zlatan Ibrahimovic durante la sosta di campionato, circa un suo stato mentale non proprio a posto con la grinta e la voglia di combattere che stanno lentamente, ma inesorabilmente scomparendo. Una doverosa premessa su questo articolo e sulla situazione di Zlatan Ibrahimovic va ovviamente fatta. Se il problema di stanchezza mentale dello svedese dovesse derivare da un inizio di stato depressivo del giocatore, sicuramente Ibra andrebbe rispettato e sicuramente aiutato.

    ©JUSSI NUKARI/AFP/Getty Images
    Ma alcuni sospetti che questo primo “mal di pancia” di Ibrahimovic da quando veste la maglia rossonera, possa essere causato da altri fattori puramente economici e sportivi ci sono e, considerata l’esperienza passata dello svedese, tali sospetti risultano essere fondati. Una spiegazione logica perché Ibra abbia deciso di dichiarare proprio nel ritiro della sua nazionale questo suo malessere, ovviamente non c’e’. perché Ibra non ne ha parlato con la società rossonera? Forse perché il malessere è un chiaro monito verso la sua nazionale dove Zlatan nel corso di questi anni ha raccolto pochissimo oppure lo svedese non è rimasto molto contento dalla campagna di rafforzamento milanista per questa stagione ed abbia iniziato ad esplorare altri lidi per la conquista della sua ossessione chiamata Champions League?. Sicuramente l’uscita di questo stato psicologico non proprio a posto di Ibra ad inizio stagione farebbe pensare ad un reale malessere, considerate anche le dichiarazioni (sicuramente poco opportune) di Stankovic che ha confermato la situazione avendo ricevuto una confidenza direttamente da Ibra. Ma il problema secondo chi vi scrive è un altro: può una persona che ha avuto tutto dalla vita e che guadagna 12 milioni di euro l’anno (giocatore più pagato dell’intera serie A), cadere realmente in depressione e permettersi di dichiarare ai quattro venti di non avere più la stessa grinta del passato? Sicuramente non un esempio di professionalità verso il Milan quello mostrato da Ibra anche perché, come del resto tutti sanno, lo svedese non è attaccato a nessuna maglia ma solamente alla sua pelle.

  • Milan-Viktoria, le pagelle. E’ tornato Ibra il Mago

    Milan-Viktoria, le pagelle. E’ tornato Ibra il Mago

    Abbiati 7: Pronti via e subito chiamato al miracolo su un bel colpo di testa di Bakos, poi per il resto della partita, fatta eccezione per qualche brivido che la sua difesa gli fa correre, vive una serata di relativa tranquillità. Averlo tra i pali però fa dormire sonni sereni ai suoi compagni del reparto difensivo. Thiago Silva 7: E’ una certezza, sicuramente uno dei, se non il, difensore più forte che c’è in circolazione in questo momento, mai una sbavatura, mai un intervento avventato, ma sempre coperture e anticipi realizzati con una classe e una tempestività che pochi possono vantare di avere nel proprio bagaglio tecnico. Forma con Nesta una coppia perfetta e quando i due sono in orma ne beneficia tutta la squadra. Seedorf 6: In settimana Allegri aveva detto che giocatori come lui bisognerebbe clonarli, non ha tutti i torti. L’olandese a 35 anni suonati è una pedina fondamentale nello scacchiere rossonero e dopo aver vinto tutto ciò che c’era da vincere non è ancora sazio e lotta indomito su ogni pallone. Contro il Viktoria non è stato protagonista, ma domenica c’è la Juve, la sua vittima preferita e chissà che Clarence non abbia riservato i suoi colpi migliori per la Vecchia Signora. Cassano 6,5: In gol in Champions dopo sette anni esatti, l’ultima al Bernabeu contro il Real, gol che è il numero duemila dell’era berlusconiana, gol che vale il 2-0 e chiude la pratica. Ma in mezzo tanta qualità per Fantantonio che con Ibra al suo fianco appare trasformato, anche perchè libero di muoversi come più gli piace intorno allo svedese e non ad agire da prima punta come già successo. Ibrahimovic 7,5: Fa tutto lui, torna, si procura il rigore (un po’ generoso), lo tira, lo realizza e poi si concede anche il lusso di mandare Cassano in porta con un delizioso assist che il barese non può sbagliare. Non c’è altro da aggiungere, sua maestà Zlatan stende il modesto Viktoria e si prepara ad affrontare la sua ex squadra nel posticipo di domenica sera, di sicuro a Torino non sarà accolto da re. Milan (4-3-1-2): Abbiati 7; Abate 6,5 (42′ st De Sciglio sv), Nesta 5,5, Thiago Silva 7, Antonini 6 (33′ st Taiwo 6); Nocerino 6, Van Bommel 6, Seedorf 6 (25′ st Aquilani 6); Emanuelson 5,5; Cassano 6,5, Ibrahimovic 7,5. A disp.: Amelia, Yepes, Bonera, Ganz.

    ©Marco Luzzani/Getty Images
    Cech 7: Si mostra molto reattivo e molto capace fra i pali, sventa due volte su Cassano ed una su Ibra in maniera plastica e anche con un certo stile, forse l’omonimia o qualche gene in comune con il più famoso Peter che milita nel Chelsea, gli han dato la carica giusta, sta di fatto che deve piegarsi soltanto per un rigore e per un bel tocco di Cassano che si presenta a tu per tu davanti alla sua porta. Pilar 6: Dopo appena due minuti scatta sulla sinistra e mette in mezzo un pallone interessantissimo per Bakos, che colpisce bene e chiama Abbiati all’intervento prodigioso. Il laterale ceco è molto spesso costretto dall’avanzata di Abate a tenere la guardia alta e a coprire sulle sortite dell’esterno rossonero che in un’occasione, che poi porterà Ibra al tiro da distanza ravvicinata, lo beffa in maniera troppo semplice. Jiracek 7: Dinamico e vivace specie nel primo tempo, molto spesso tiene in apprensione i giocatori milanisti, specie quando palla al piede si fa 40 metri di campo e lascia partire un buon sinistro che sibila al lato della porta difesa da Abbiati. Un giocatore molto interessante. Horvath 6,5: Ha sui piedi la palla del clamoroso vantaggio dei suoi nel tempio di San Siro, ma sarà l’emozione o la troppa foga, sbaglia clamorosamente e spreca la grande occasione che un’azione congiunta tra Bakos e Pilar, con passaggio smarcante del primo, gli aveva fornito. Bakos 6: Parte bene l’unico attaccante ceco, come detto al secondo minuto di gioco colpisce splendidamente di testa e chiama l’estremo difensore milanista ad un intervento non facile, poi si perde tra le maglie della difesa milanista e non è colpa sua se a marcarlo si scambiano due dei difensori più forti del continente. Viktoria Plzen (4-5-1): Cech 7; Rajtoral 6, Cisovsky 5,5, Bystron 6, Limbersky 6,5; Pilar 6 (31′ st Fillo 5), Jiracek 7, Horvath 6,5, Kolar 6,5, Petrzela 6; Bakos 6 (23′ st Duris 5,5). A disp.: Pavlik, Trapp, Reznik, Sevinski, Darida.

  • Torna Ibra, torna il Milan

    Torna Ibra, torna il Milan

    Torna Ibra e torna il Milan. Certo lo scoglio da superare stasera non era così difficile, e sicuramente poco indicativo per testare lo stato di salute di Ibrahimovic e di tutto la squadra rossonera, anche se i campioni cechi partono subito forte e già al secondo minuto si rendono pericolosi con Bakos, che sfruttando un cross di Pilar dalla sinistra, colpisce di testa incrociando e chiama Abbiati ad un intervento straordinario. La risposta dei padroni di casa non si fa attendere, passano appena tre minuti e l’asse Ibra-Cassano costruisce la prima azione della serata, l’attaccante svedese mette in mezzo un pallone interessante, Fantantonio da due passi batte a colpo sicuro ma Cech, omonimo del più famoso collega del Chelsea, compie il primo dei miracoli della serata. Il secondo al 32°, quando Abate tiene viva una palla sulla destra e crossa in mezzo, la palla arriva ad Ibrahimovic che stoppa di coscia e batte a colpo sicuro, forse fin troppo, l’estremo difensore ceco risponde presente. Dopo un iniziale sbandamento adesso la partita sembra volgere tutta a favore dei rossoneri che tengono in costante affanno la difesa ospite. Al 39° però ecco un’altra sortita del Viktoria, un azione confezionata da Bakos e Kolar porta Horvath al tiro dal limite, ma la palla esce fuori di poco ed è l’ultima azione degna di nota del primo tempo.

    ©Marco Luzzani/Getty Images
    Il secondo tempo si apre ancora all’insegna del Milan, già al primo minuto Emanuelson arriva al limite ma spara alto da buona posizione. Passano solo 5 minuti ed ecco l’episodio che cambia la partita palla in area al solito Ibra, che inventa un numero e coglie in controtempo un avversario che tocca la palla con il braccio, per l’arbitro è rigore, di certo un po’ generoso ma dopo qualche polemica, l’attaccante svedese si presenta sul dischetto e non sbaglia spiazzando, il fino ad allora impeccabile, Cech. A questo punto il Viktoria cerca di dare una scossa alla propria partita e di reagire al gol del vantaggio avversario, ma i campioni d’Italia in carica sono ben organizzati e sanno come tenere a bada le sfuriate dei cechi. La gara corre via tranquilla, quando al 66° un altro lampo di Genio del mago di Malmoe, sempre lui, manda in porta el pibe di Bari vecchia che a tu per tu col portiere lo supera con un colpo sotto e sigla il 2-0, un bel regalo per se stesso che non segnava in Champions da 7 anni esatti, l’ultimo gol risaliva infatti al 28 settembre 2004 durante un match al Bernabeu contro il Real Madrid, quando Cassano militava ancora nella Roma, anche in quell’occasione fu il gol del 2-0, risultato poi ribaltato dai blancos; ma un bel regalo anche per il compleanno del presidente rossonero Berlusconi, quella di Fantantonio è infatti la rete numero 2000 dell’era berlusconiana del Milan. Il match di fatto si chiude qui, il Milan amministra la partita e il Plzen cerca invano di accorciare le distanze, ma il risultato non cambia, a San Siro si chiude sul 2-0. Tre punti importanti per la squadra di Allegri che si mantiene in testa al girone a pari punti del Barça corsaro in Bielorussia a casa del Bate Borisov.

  • Milan-Viktoria Plzen, probabili formazioni. Allegri ritrova Ibra

    Milan-Viktoria Plzen, probabili formazioni. Allegri ritrova Ibra

    Archiviate le belle prestazioni di Napoli e Inter nella giornata di ieri, adesso tocca al Milan rispondere presente e portare a nove i punti complessivi dell’armata del bel paese nella competizione europea più importante, il compito non dovrebbe essere dei più difficili contro una squadra di modeste qualità tecniche come la squadra ceca. Il tecnico Allegri avrà nuovamente a disposizione una pedina importante come Ibrahimovic, lo svedese rientra dopo quasi 3 settimane di stop e si piazzerà al centro dell’attacco affiancato da Cassano. Vista la grossa emergenza nel reparto offensivo che ha colpito i rossoneri il recupero dell’attaccante svedese è fondamentale anche in vista del big match di domenica sera con la Juventus a Torino. Detto dell’attacco la formazione dei Campioni d’Italia sarà quella tipo, con Abbiati tra i pali, Abate e Zambrotta sulle fasce laterali, mentre Nesta e Thiago Silva completeranno il pacchetto difensivo. In mediana sul vertice basso del rombo agirà il solito Van Bommel, pedina fondamentale ormai dello scacchiere milanista, affiancato da Nocerino e Seedorf protagonista quest’ultimo dello scorso turno di campionato, rientra invece dal primo minuto l’ex Liverpool Aquilani, che agirà alle spalle del duo d’attacco in una posizione a lui non del tutto congeniale, ma nella quale ha mostrato di poter combinare qualcosa di buono. Convocato, vista l’emergenza in attacco, anche il figlio d’arte Simone Andrea Ganz. Con Inzaghi ed El Shaarawy fuori dalla lista Champions League e l’infortunio di Alexandre Pato, Allegri ha deciso di chiamare il talento della Primavera e di concedergli una chance. Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Nocerino, Van Bommel, Seedorf; Aquilani; Cassano, Ibrahimovic. A disp: Amelia, Taiwo, Bonera, Yepes, Antonini, Emanuelson, Ganz

    ©Claudio Villa/Getty Images
    In casa ceca ovviamente l’emozione è tanta, ma si sa che molto spesso le partite come queste caricano di maggiori motivazioni i giocatori non abituati a certi palcoscenici. L’allenatore Vrba avrà a disposizione migliore e cercherà con un copertissimo 4-5-1 di bloccare gli attacchi dei padroni di casa, schierando in porta Cech,omonimo del più famoso portiere del Chelsea, una linea difensiva a quattro con Rajtoral e Limbersky sugli esterni e Cisovsky e Bystron coppia centrale. Come detto centrocampo folto con cinque uomini Jiracek e Horvath schierati a protezione della difesa, Petrzela e Pilar esterni alti ad accompagnare la manovra d’attacco e Kolar a fare da collegamento tra il centrocampo e l’attacco, dove agirà l’unica punta Bakos. Viktoria Plzen (4-5-1): Cech; Rajtoral, Cisovsky, Bystron, Limbersky; Jiracek, Horvath; Petrzela, Kolar, Pilar; Bakos. A disp: Pavlik, Reznik, Sevinsky, Fillo, Darida, Duris, Hora

  • Mancini – Tevez, rapporto nato male e finito peggio

    Mancini – Tevez, rapporto nato male e finito peggio

    “Per me è finito”, queste le parole di Roberto Mancini nei riguardi di carlitos tevez dopo il rifiuto dell’argentino di scendere in campo nella sconfitta patita dal City all’Allianz Arena contro il Bayern Monaco. Nel corso del secondo tempo di ieri, quando il City era sotto per 2-0, Mancini chiama Tevez all’entrata in campo e l’argentino, di tutta risposta, rifiuta la chiamata non effettuando nemmeno il riscaldamento.

    ©Michael Regan/Getty Images
    Che Carlitos Tevez non fosse ai primi posti nelle gerarchie d’attacco di Roberto Mancini è cosa ormai risaputa, l’allenatore italiano dopo i due intoccabili rappresentati da Il Kun Aguero e da Edin Dzeko preferisce da tempo super Mario Balotelli a l’apache argentino, ma che l’argentino dopo i fior di milioni che percepisce possa permettersi di lusso di rifiutare la chiamata del suo allenatore rappresenta certamente un gesto gravissimo, sottolineato da Mancini subito dopo nella conferenza stampa dove il tecnico jesino ha dichiarato testualmente che per lui: l’avventura di Tevez al City è finita e fino a quando sarà lui l’allenatore Tevez non vedrà mai più il campo. Questa mattina Tevez ha dichiarato di essere stato frainteso e che non ha disatteso la chiamata di Mancini, giustificazione poco credibile, tanto che tutta la stampa britannica ha attaccato duramente l’argentino schierandosi apertamente con Roberto Mancini. Il clima nello spogliatoio del City non sembra essere dei migliori ed anche Edin Dzeko, dopo la sostituzione a metà secondo tempo, si è lasciato andare lanciando violentemente gli scarpini e mandando a quel paese Mancini. Adesso la palla passerà al padre padrone del City, lo sceicco al-Mubarak che dovrà decidere delle sorti di Tevez e tutelare al tempo stesso l’autorità di Mancini sulla squadra, autorità venuta sicuramente meno, nella serata di ieri a Monaco di Baviera.

  • Il Milan ritrova Ibra, obiettivo 3 punti e 2000 gol

    Il Milan ritrova Ibra, obiettivo 3 punti e 2000 gol

    Dopo il martedi felice per i colori italiani con le vittorie di Inter e Napoli questa sera il Milan deve centrare i tre punti per dar continuità al pareggio miracoloso di Barcellona e mettersi in una situazione di vantaggio per il passaggio del turno.

    Dopo essersi sbloccata in campionato la truppa di Allegri spera di ripetersi anche in Champions League davanti ai propri tifosi. I rossoneri potranno contare su Ibrahimovic recuperato anche se ancora non al meglio della condizione. Lo svedese comporrà l’attacco insieme al rinato Cassano con l’amibizioso obiettivo di riuscire a segnare il gol numero 2000 della gestione Berlusconi. Il traguardo dista “solo” due reti e questa sera contro il Viktoria potrebbe esser la serata propizia.

    Per il resto l’undici rossoneri non si discosterà molto da quello che ha battuto il Cesena ma Allegri farà qualche cambio, sopratutto in difesa dove Nesta e Antonini saranno preferiti a Yepes e Taiwo. Centrocampo identico con Van Bommel, Nocerino e Seedorf. Per il ruolo di trequartista vi è l’unico ballotaggio tra Emanuelson e Aquilani.

    I cechi si schiereranno con un 4-2-3-1 pronti a sfruttare gli spazi e i contropiedi che il Milan concederà. Da tener sott’occhio la punta Bakos già al terzo centro in coppa.

  • Cska-Inter 2-3, le pagelle. Bene Cambiasso e Zarate

    Cska-Inter 2-3, le pagelle. Bene Cambiasso e Zarate

    L’Inter torna a sorridere fuori dall’Italia, dopo la bruttissima sconfitta europea contro il Trabzonspor, vince soffrendo in terra russa, battendo di misura un Cska davvero determinato. Ranieri è riuscito a far quadrare una squadra che nelle ultime apparizioni sembrava come smarrita, ridando ad ogni singolo giocatore il ruolo adatto alle sue caratteristiche.

    © NATALIA KOLESNIKOVA/AFP/Getty Images
    C’è da migliorare e il tecnico di San Saba è il primo a saperlo, soprattutto in fase difensiva dove si sono visti errori davvero grossolani, ma i rientri di Stankovic, Thiago Motta, Sneijder e soci ridaranno quel giusto equilibrio che ancora manca alla squadra. Complimenti sinceri ad un tecnico che in così poco tempo ha saputo trasformare una squadra che sembrava assolutamente ridimensionata. Pagelle Inter Julio Cesar 5 Fa una bellissima parata sulla veloce e potente girata di Dazgoev nel primo tempo, e poi sbaglia sulla punizione calciata dello stesso calciatore russo, posizionando troppi uomini in barriera. Errore che non gli permette di vedere la palla partire, costringendolo ad anticipare la parata, si butta sul secondo palo prendendo un gol da ‘pollo’ con un tiro centrale. Troppi errori per uno come lui, nella speranza che non segua la stessa parabola discendente del suo amico e connazionale Dida. Nagatomo 6.5 Cambio di passo devastante stasera per il terzino nipponico più amato dal Sol Levante. Contiene bene e con diligenza le avanzate russe nel primo tempo concedendosi una sgroppata e un bel dribbling che mettono il Pazzo nelle condizioni di segnare il 2-0. Nella ripresa cala visibilmente e non spinge più in fase offensiva come dovrebbe. Cambiasso 7 Ancora una volta man of the match, senza segnare un gol ma assolutamente determinante per la vittoria nella partita. Diga centrale davanti alla difesa nel primo tempo non fa passare un pallone, poi nella ripresa quando la squadra si abbassa soffre come tutti, ma è l’unico a rubare palla e cercare di far ripartire i suoi. Vede che Alvarez da trequartista non rende come dovrebbe e si inventa l’assist  per Zarate servendogli la palla con il contagiri, che il compagno mette in rete ringraziando. Pazzini 6,5 Primo gol europeo per il Pazzo quasi a voler dimostrare quanto fosse ‘pazzo’ Gasperini a non farlo giocare. La rete è confezionata da Nagatomo, lui deve solo toccare il pallone e mandarla in rete: la specialità di casa Pazzini! Lotta e si batte in attacco ma non trova fortuna, anzi nel finale di primo tempo mette male il piede a terra e si infortuna alla caviglia destra. Zarate 7 Tutti lo aspettavano e lui si è fatto desiderare un po’ troppo. Appena entrato prova una delle sue giocate con il dribbling sullo stresso e un gran tiro neutralizzato da Gabulov. Nel finale, soltanto un minuto dopo il gol di Vagner Love, stoppa un pallone in corsa si libera del difensore e fa partire un gran sinistro che buca la rete e fa scendere un silenzio beffardo su tutto lo stadio. Quale miglior modo per segnare la sua prima rete in nerazzurro? Pagelle Cska Mosca Gabulov 5,5 Arriva per sostituire Akinfeev, ma non ha un cliente facile con l’Inter. Brutta uscita nei primissimi minuti con la quale regala senza volerlo il pallone sui piedi di Lucio, che a porta spalancata non sbaglia. Si rifà con diverse parate nel corso della partita, chiudendo lo specchio della porta a Obi e Zarate. Senza particolari colpe sugli altri due gol Oliseh 6,5 Corre in continuazione e senza sosta per tutti i 90 minuti, agendo sia in fase di copertura sia in fase offensiva. Crea moltissimi problemi alla retroguardia nerazzurra, riuscendo con le sue giocate e le accelerazioni sempre a saltare l’uomo e a creare superiorità numerica. Dzagoev 7 Gioellino russo dotato di classe e talento puro. Furbo sul gol quando capisce che Julio Cesar non avrebbe visto partire la palla, calcia centrale e di potenza. Mostra di avere molta personalità prendendo in mano le chiavi del centrocampo russo. Vagner Love 6,5 Tra le sue vittime preferite c’è sicuramente l’Inter e ancora una volta per ribadire tale concetto stasera mette a segno una bellissima rete. Salta di netto Lucio e fa partire una rasoiata letale che si insacca all’angolino basso, imprendibile per Julio Cesar. Capelli a parte è davvero un gran giocatore!

  • Kaka si prende il Real, Mancini crolla all’Allianz Arena

    Kaka si prende il Real, Mancini crolla all’Allianz Arena

    Il primo giorno del secondo turno di Champions League regala gol, emozioni e qualche risultato a sopresa. Manchester United-Basilea 3-3 16′ Welbeck (M), 17′ Welbeck (M), 58′ F.Frei (B), 60′ A.Frei (B), 76′ A.Frei (B), 90′ Young (M) Fa clamore il 3-3 tra Manchester United e Basilea all’Old Trafford. L’undici di Ferguson avanti di due reti grazie ad una bella doppietta del giovane Welbeck si addormenta nella ripresa sotto i colpi “dei Frei“. Fabian firma il 2-1, poi si scatena il centravanti con una doppietta che vale il sorpasso. Nel finale è Young a trovare il gol del pari. Da segnalare l’ennesima prova deludente di Tagliavento.

    Kaka ©Javier Soriano/Getty Images
    Bayern Monaco-Manchester City 2-0 38′ Gomez, 45′ Gomez Crolla il Machester City di Mancini all’Allianz Arena. I tedeschi trascinati da un ottimo Ribery giocano un buon calcio e conquistano la decima vittoria consecutiva senza subire reti. Mattatore dell’incontro è Mario Gomez autore di una doppietta, tra i Citizens da registrare il caso Tevez che si è rifiutato di entrare in campo. Trabzonspor-Lille 1-1 31′ Sow (L), 75′ rig. Colman (T) I turchi del Trabzonspor dopo la vittoria a San Siro contro l’INter riescono con il cuore e la grinta a fermare il Lille tra le mura amiche. Il pari vale per i turchi il primato in classifica a 4 punti. Otelul-Benfica 0-1 40′ Cesar Il Benfica rispetta il pronostico battendo seppur di misura l’Otelul con un gol di Cesar che gli permette di salire a quota 4 in classifica. Lione-D.Zagabria 2-0 23′ Gomis, 42′ Kone Tutto facile per il Lione allp Stade de Gerland. I francesi comandano la partita senza rischiare niente e trovano i gol vittoria già nel primo tempo con il solito Gomis e Bakari Kone. Real Madrid-Ajax 3-0 25′ C.Ronaldo, 41′ Kakà, 49′ Benzema Il Real che stenta nella Liga lascia spazio ad una macchina perfetta in Champions League. I madrileni non soffrono per nulla contro l’Ajax e ritrovano forse definitivamente Kaka autore di un gol ed un assist nel tre a zero sui lanceri che vale il primo posto del girone a punteggio pieno.

  • Due siluri, il Napoli affonda il Sottomarino Giallo

    Due siluri, il Napoli affonda il Sottomarino Giallo

    Ci sono voluti 21 anni, una lunga attesa ma alla fine, per come sono andate le cose stasera, ne è valsa la pena. Il Napoli torna al successo in Champions League, allora si chiamava ancora Coppa dei Campioni, al San Paolo e lo fa con due siluri di nome Marek Hamsik ed Edinson Cavani che colpiscono e affondano il Sottomarino Giallo. Un uno-due terrificante che piega le resistenze del Villarreal nei primi 17 minuti di gioco, tanto è durato infatti l’equilibrio tra le due squadre, prima che il centrocampista slovacco e l’attaccante uruguagio mettessero la loro firma alla gara grazie anche alla preziosa collaborazione di Ezequiel Lavezzi.

    © Paolo Bruno/Getty Images
    In un San Paolo “addobbato a festa” e davanti a quasi 50 mila spettatori, i partenopei archiviano subito la pratica spagnola: al 14′ è già 1-0, Lavezzi dalla destra mette in area uno spiovente pescando un liberissimo Hamsik che prende la mira, si coordina e di sinistro fa secco Lopez facendo esplodere di gioia il San Paolo. Passano solo 180 secondi e da un errore in disimpegno di Senna, Lavezzi brucia Gonzalo che è costretto ad abbatterlo in area di rigore: penalty trasformato con freddezza dal Matador Cavani che fa venire letteralmente giù lo stadio. Due a zero e partita che si potrebbe già considerare in ghiacciaia ma non per Mazzarri che chiede ai suoi massima concentrazione nonostante il doppio vantaggio e di giocare come se si fosse ancora sullo 0-0. Primo tempo di grande intensità, il Napoli rischia solo in un’occasione su un retropassaggio suicida di Cavani che Nilmar però spreca malamente cercando la giocata di fino mettendo a lato tutto solo davanti a De Sanctis. Inler e Gargano prendono il possesso del centrocampo, Giuseppe Rossi, partito a sorpresa dal primo minuto (avrebbe dovuto finire in panchina per un guaio al ginocchio) non punge come dovrebbe “braccato” da Cannavaro e colleghi di reparto. Nel secondo tempo gli azzurri sfruttano gli ampi spazi lasciati vuoti dai giocatori di un Villarreal a trazione anteriore e alla ricerca del gol che potrebbe riaprire il match. Zuniga è egoista e invece di servire Lavezzi tutto solo si avventura in un dribbling inutile allungandosi la sfera, poi Cavani, pescato a centro area, perde il tempo per la conclusione e viene fermato da Zapata. E viene qui la brutta notizia a macchiare una serata perfetta: nell’occasione Cavani si fa male andando a mettere il suo piede su quello dell’ex difensore dell’Udinese, contatto che lo costringe alla sostituzione, l’uruguagio esce zoppiccante tra gli applausi del proprio pubblico tenendoli in apprensione per la caviglia gonfia perchè sabato il Napoli va a San Siro ad affrontare l’Inter e per la squadra di Mazzarri questa sarebbe una grave perdita. Non succede nulla, la partita scivola via senza particolari sussulti fino. Nel finale il Villarreal reclama un calcio di rigore, netto, per fallo di Zuniga che, in ritardo, aggancia il piede di Nilmar. Al triplice fischio può iniziare la festa, Napoli impazzisce di gioia davanti al trionfo dei propri beniamini. Dopo l’ottimo pareggio di Manchester, i partenopei salgono al secondo posto in quello che è il “girone di ferro” dietro solo al Bayern Monaco a punteggio pieno, che ha liquidato il City di Mancini 2-0, a quota 4 punti. Sognare dopo stasera si può.