Tag: Champions League

  • Champions: doppia Joya per la Juve, troppo City per la Dea

    Champions: doppia Joya per la Juve, troppo City per la Dea

    Paulo Dybala rende dolce la serata Champions della Juventus con una doppietta, in due minuti, nel finale che ribalta l’iniziale vantaggio russo. Niente da fare per l’Atalanta che subisce un pesante 5-1 in casa del City.

    Come detto l’eroe bianconero è stato Paulo Dybala, in una serata che si era fatta complicatissima per l’atteggiamento molto difensivo dei russi, che avevano anche trovato il vantaggio sfruttando un errore difensivo dei bianconeri, è servito un gol capolavoro de La Joya al 77° per sfondare il muro Lokomotiv.

    Trovato il pari Dybala si è reso nuovamente protagonista dopo 2 minuti con un tap-in facile, facile per il definitivo 2-1.

    Un successo, quello degli uomini di Sarri, quindi sofferto, senza un gioco spettacolare ma alla fine davvero pesante.

    Situazione totalmente opposta per l’Atalanta, gli uomini di Gasperini sono partiti fortissimo, hanno spaventato il Manchester City trovando pure il vantaggio con un calcio di rigore trasformato da Malinovsky.

    Il vantaggio però è durato pochissimo, solo tre minuti ed Aguero ha trovato il pari e poi, dopo altri 5, ancora il Kun ha trovato il gol del vantaggio dal dischetto.

    Nel secondo tempo praticamente non c’è stata partita, anzi si è scatenato Sterling che ha infilato la tripletta che ha mandato definitivamente al tappeto l’Atalanta. 

    Un k.o. che poteva esser prevedibile vista la forza dell’avversario, che però ora rende complicatissima la corsa europea della Dea, non solo in ottica Champions ma anche per il terzo posto valevole per la qualificazione all’Europa League. 

     

    Partiamo con la sfida di Champions League dell’Allianz Stadium tra la Juventus e la Lokomotiv Mosca. 

    Parte subito forte la Juve con una conclusione di Dybala, dopo meno di due minuti, deviata e finita di poco a lato. La squadra russa si chiude bene e non concede molto spazio ai bianconeri. Il possesso palla è totalmente in mano ai padroni di casa ma il portiere russo non corre grossi rischi. Al 30° a sorpresa la Lokomotiv passa in vantaggio, Joao Mario libero arriva alla conclusione, Szczesny respinge ma Miranchuk a porta vuota deposita in gol. La reazione della Juventus non è quella che ci si attende, la Lokomotiv tiene bene. Il primo tempo si chiude con la Juve sotto per uno a zero.

    Si riparte senza cambi nel secondo tempo. Subito grande occasione sprecata da Dybala che solo in area calcia alto. E’ una Juventus che preme ma è una pressione senza grande costrutto, il muro russo tiene. Al 72° gran numero di Higuain che si libera e calcia in diagonale, palla fuori di poco. Passano 3 minuti ed è ancora Higuain a sfiorare il gol, stavolta di testa. Al 77° un vero e proprio gioiello di Dybala, sinistro preciso dal limite, riporta la partita in parità. Al 79° la Joya si ripete, gran conclusione di Alex Sandro, Guillherme salva ma Dybala deposita in gol col tap-in. La Lokomotiv non ha la forza per reagire e la Juve conquista, in rimonta, un successo pesantissimo che la porta in testa al proprio girone di Champions League.

     

    JUVENTUS – LOKOMOTIV MOSCA 2-1 (30° Miranchuk (L), 77°, 79° Dybala (J))

    Juventus (4-3-1-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, de Ligt, Alex Sandro; Khedira (48° Higuain), Pjanic, Matuidi (65° Rabiot); Bentancur; Dybala (81° Bernardeschi), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Sarri.

    Lokomotiv Mosca (4-5-1): Guillherme; Ignatjev, Corluka, Howedes, Idowu; Joao Mario, Barinov, Murilo, Krychowiak (83° Kolomeitsev), Miranchuk; Eder.

    Allenatore: Semin.

    Arbitro: Sidiropoulos.

    Ammoniti: Matuidi (J), Cuadrado (J), Krychowiak (L), Barinov (L).

     

    Veniamo ora alla sfida dell’Etihad Stadium tra Manchester City ed Atalanta. 

    Ritmi bassi nei primi minuti a Manchester con la squadra di Gasperini che tiene bene il campo. Al 13° grande occasione per l’Atalanta con il bel cross di Gosens, Castagne colpisce di testa ma manda alto. Ci si aspetta la risposta del City ed invece è Ilicic a provarci al 19°, bravo Ederson a deviare la conclusione. Al 24° primo squillo dei padroni di casa con la conclusione di Aguero che però non riesce a superare un ottimo Gollini. Al 27° Ilicic viene steso da Fernandinho, è rigore che Malinovsky trasforma con freddezza, Dea in vantaggio. La gioia però dura solo 5 minuti perché al 33° Aguero s’infila tra i due centrali e col tocco in allungo beffa Gollini. Al 37° Sterling subisce fallo in area da Masiello, è rigore che Aguero trasforma senza problemi.

    Si riparte con un doppio cambio per l’Atalanta, dentro Pasalic e Muriel per Masiello e Gomez. Il City parte meglio cercando di attaccare per trovare quel gol che spegnerebbe le speranze dei bergamaschi. Al 58° grande giocata del City che arriva in area, Foden potrebbe calciare ma in maniera altruistica tocca per Sterling che batte Gollini. Il City dilaga e al 64° arriva anche la doppietta per Sterling che supera Toloi e batte Gollini. Non è finita qua perché al 69° Sterling cala il tris personale per la cinquina City. I ritmi crollano, l’Atalanta prova a trovare il secondo gol ma rischia anche di prendere il sesto. Al 83° la squadra di Guardiola rimane in dieci con Foden che prende due gialli in pochi minuti. Finisce così, l’Atalanta si illude per qualche minuto ma poi non può niente e crolla dinanzi allo strapotere del Manchester City.

     

    MANCHESTER CITY – ATALANTA 5-1 (28° rig. Malinovsky (A), 33°, 38° rig. Aguero (M), 58°, 64°, 69° Sterling (M))

    Manchester City (4-3-3): Ederson; Walker, Fernandinho, Rodri (41° Stones), Mendy (72° Cancelo); De Bruyne (68° Otamendi), Gundogan, Foden; Mahrez, Aguero, Sterling.

    Allenatore: Guardiola.

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Masiello (46° Pasalic); Castagne, de Roon, Freuler, Gosens; Malinovsky; Ilicic (72° Hateboer), Gomez (46° Muriel).

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Grinfeld.

    Ammoniti: Mendy (M), Masiello (A), De Bruyne (M).

    Espulso: Foden (M).

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata successi in goleada del Psg in casa del Bruges e del Tottenham sul proprio campo contro la Stella Rossa. Vittorie di misura, ma molto importanti, per il Bayern Monaco 3-2 in casa dell’Olympiacos, e per il Real Madrid, 1-0, in Turchia contro il Galatasaray. Nel girone della Juventus l’Atletico Madrid ha vinto 1-0 contro il Bayer Leverkusen mentre in quello dell’Atalanta finisce 2-2 tra Shakhtar e Dinamo Zagabria.

     

  • Champions: Napoli a reti bianche, Inter sconfitta amara

    Champions: Napoli a reti bianche, Inter sconfitta amara

    Serata davvero da dimenticare per le due italiane impegnate oggi in Champions, il Napoli non brillantissimo non è andato oltre lo 0-0 in casa del Genk mentre l’Inter dopo un grandissimo primo tempo chiuso avanti 1-0 al Camp Nou, ha subito la rimonta ed il sorpasso del Barcellona.

    Partiamo dal Napoli, gli azzurri di Carlo Ancelotti possono rimpiangere i legni colpiti ed un paio di grandissime occasioni sprecate da Milik ma poi nella ripresa non sono riusciti ad esser la bella squadra vista col Liverpool e a creare pericoli degni di nota verso la porta della squadra belga che, dopo il 2-6 di Salisburgo, mette così a segno il primo punto.

    Altra storia invece quella dell’Inter, gli uomini di Conte sono andati in vantaggio subito con la rete di Lautaro, hanno creato una grandissima quantità di palle gol, non hanno concesso niente al Barcellona ed hanno chiuso il primo tempo con un solo gol di vantaggio. Nella ripresa però il talento dei vari Vidal, Suarez e sopratutto Messi, è venuto fuori ed i Blaugrana sono riusciti a compiere una beffarda rimonta che li porta in testa al girone, con il Dortmund, a quota 4, lasciando i nerazzurri ad un solo punto.

    Veniamo al racconto della trasferta Champions in Belgio del Napoli.

    La partenza vede i padroni di casa giocare con grinta ed aggressività, cercando di impensierire la retroguardia del Napoli. Al 15° occasione incredibile per gli azzurri, incomprensione tra portiere e difesa belga, Callejon calcia al volo ma Coucke di riflesso tocca la palla sul palo, Milik si fionda sulla respinta ma il suo tiro trova Cuesta a ribattere. Risposta del Genk con il tocco probabilmente fortuito di Cuesta, su conclusione di Hrosovsky, che spiazza Meret ma finisce di poco sul fondo. Al 25° altro legno per il Napoli, Milik abbastanza libero da pochi metri centra la traversa con il colpo di testa. Al 38° ci prova Koulibaly ma il Genk salva sulla linea poi ancora chance per Milik, da ottima posizione il polacco manda alto di testa. Il Genk non sta a guardare e sul finire di tempo una bella conclusione da fuori di Berge, leggermente deviata, costringe Meret alla grande parata. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte senza cambi e sono i belgi a rendersi subito pericolosi con un paio di conclusioni respinte dalla difesa di Ancelotti. Il Napoli non è brillante ma al 58° Callejon ha sul piede il pallone del vantaggio ma, vicino all’area piccola, calcia male in diagonale. Entrano prima Mertens poi Llorente per dare un po’ di sprint all’attacco ma gli azzurri non riescono ad esser incisivi. Al 83° brivido per il Napoli, Ito mette in mezzo, Allan scivola, Hagi calcia al volo ma per poco non trova la porta. Non succede molto altro, finisce 0-0 la sfida di Champions alla Luminus Arena.

     

    GENK – NAPOLI 0-0

    Genk (4-3-3): Coucke; Maehle, Cuesta Figueroa, Lucumi, Uronen; Berge, Hagi (91° Heynen), Hrosovsky; Ito, Samata, Bongonda (89° Paintsil).

    Allenatore: Mazzu.

    Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (33° Malcuit); Allan, Fabian Ruiz, Elmas (59° Mertens); Callejon, Milik (72° Llorente), Lozano.

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Kovacs.

    Ammoniti: Ito (G), Milik (N), Fabian Ruiz (N).

     

    Veniamo ora alla partita del Camp Nou tra Barcellona ed Inter.

    Pronti via, non passano nemmeno 3 minuti che l’Inter passa in vantaggio, Lautaro è bravo ad involarsi sfruttando un rimpallo, regge l’urto di Lenglet e piazza il diagonale vincente. Il Barça comincia a prender il possesso del gioco ma nel primo quarto d’ora Handanovic non corre alcun rischio. Proprio al 15° ci prova di testa Griezmann, palla alta sopra la traversa. I Nerazzurri resistono all’assalto dei catalani e non disdegnano le ripartenze. Al 27° Candreva trova la conclusione vincente ma si alza la bandierina, è fuorigioco. L’Inter insiste e al 33° va vicina al raddoppio con la bella conclusione di Barella salvata in corner da Semedo. Passano 5 minuti e serve una gran parata di ter Stegen sul colpo di testa di Lautaro per evitare il 2-0 Inter. C’è solo una squadra in campo, al 39° ci prova Sensi ma il suo tiro a giro sorvola la traversa, non di molto. Il primo tempo si chiude con la squadra di Conte avanti “soltanto” per 1-0.

    Si riparte senza cambi e col Barcellona che prova a riversarsi in avanti. Valverde prova la mossa Vidal per cercare di rendere più vivace l’attacco blaugrana. La scelta porta i suoi frutti al 58° quando il cileno pennella per Suarez che al volo, dal limite, trova l’angolo basso. Il Barcellona si carica e sfiora il 2-1 con il tiro di Griezmann che colpisce l’esterno della rete. I padroni di casa accelerano e vanno al tiro con Dembelé al 67°, palla alta. L’Inter ha una grande chance in contropiede al 84° per trovare il vantaggio ma Politano spreca e sulla ripartenza Messi s’inventa una gran giocata, tocca per Suarez che controlla e batte Handanovic. Il gol è un colpo pesante per l’Inter, i blaugrana provano ad approfittarne ma il tiro di Messi è troppo debole per spaventare Handanovic. Finisce così, l’Inter esce sconfitta dal Camp Nou, un k.o. però immeritato visto il fantastico primo tempo giocato.

     

    BARCELLONA – INTER 2-1 (3° Lautaro Martinez (I), 58°, 85° Suarez (B))

    Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Lenglet, Semedo; de Jong, Busquets (52° Vidal), Arthur; Messi, Suarez, Griezmann (66° Dembelé).

    Allenatore: Valverde.

    Inter (3-5-2): Handanovic; Godin, de Vrij, Skriniar; Candreva (71° D’Ambrosio), Barella, Brozovic, Sensi (79° Politano), Asamoah; Lautaro Martinez, Sanchez (66° Gagliardini).

    Allenatore: Conte.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: Barella (I), Griezmann (B), Piqué (B), Sergi Roberto (B), Vidal (B), Sanchez (I).

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata vittorie esterne di Chelsea, 2-1 a Lille, Ajax, 3-0 a Valencia, e Lione, 2-0 in casa del Lipsia. Vince anche lo Zenit che sul proprio campo ha battuto 3-1 il Benfica. Nel girone del Napoli vittoria sofferta per 4-3 del Liverpool contro il Salzburg. Nel girone dell’Inter successo in trasferta per 2-0 del Borussia Dortmund a Praga contro lo Slavia.

  • Champions League: tris per la Juve, doccia gelata per l’Atalanta

    Champions League: tris per la Juve, doccia gelata per l’Atalanta

    Una serata di Champions League dal doppio volto: sorriso per la Juventus che all’Allianz batte tre a zero il Bayer Leverkusen, beffa atroce per l’Atalanta che a San Siro subisce il gol del 1-2 al 95°.

    Partiamo proprio dai bergamaschi che nella prima casalinga di Champions (giocata però sul palcoscenico di San Siro) hanno disputato una gara di altissimo livello, hanno fallito un rigore sullo 0-0, l’hanno sbloccata al 28° con Zapata e poi, dopo il pareggio dello Shakhtar sul finire della prima frazione, hanno continuato a creare numerose palle gol subendo però la peggiore delle beffe, un contropiede al 95° che ha regalato i 3 punti agli ucraini.

    Un’Atalanta decisamente all’opposto rispetto a quella vista a Zagabria, una squadra che avrebbe meritato i 3 punti ma che alla fine si ritrova a quota zero nel proprio girone di Champions.

    Tutta altra storia per la Juventus che sul proprio campo ha vinto con discreta facilità contro il Bayer Leverkusen (zero tiri nella porta di Szczesny).

    Grande protagonista Higuain che ha segnato il gol del 1-0 e poi nel secondo tempo ha fornito l’assist per il 2-0 di Bernardeschi. Una Juve forse un po’ lenta nel primo tempo ma che poi quando ha accelerato ha chiuso agevolmente il match.

    Gioia nel finale anche per Cristiano Ronaldo che dopo un paio di gol falliti, per merito anche del portiere avversario, ha trovato la rete del definitivo 3-0.

     

    Veniamo al racconto della prima casalinga, a San Siro, dell’Atalanta in Champions League. 

    Dopo il tremendo Poker incassato dalla Dinamo Zagabria all’esordio, l’Atalanta ha l’obbligo di trovare un immediato riscatto e la partenza è decisamente positiva con i nerazzurri di Gasperini molto propositivi. Al 14° chance enorme per la Dea, Ilicic viene toccato in area e si conquista così un calcio di rigore, dagli 11 metri va proprio lo sloveno ma Pyatov respinge la sua conclusione. L’Atalanta non si demoralizza e torna ad attaccare, al 28° grande imbucata di Ilicic per Pasalic, quest’ultimo va al tiro ma la palla si schianta contro il palo. La gioia del gol è solo rimandata perché pochi secondi dopo Hateboer pennella un bel cross, Pyatov buca l’uscita e Zapata di testa deposita in gol. La rete sveglia gli ucraini che cominciano a premere e al 41° pervengono al pareggio: grande imbucata di Patrick per Moraes che prima supera Gollini e poi deposita in rete. Nel recupero grosso brivido per i bergamaschi, Marlos su punizione crea una traiettoria quasi perfetta che si schianta sulla traversa. Si va al riposo sul 1-1.

    Il secondo tempo riparte senza cambi nelle due formazioni. E’ un inizio brillante con potenziali chances da ambo i lati. Al 63° clamorosa occasione per Zapata, il colombiano si lancia in scivolata sul perfetto rasoterra di Gomez ma non riesce a trovare la porta per pochi centimetri. Passano 5 minuti e Zapata si trova nuovamente davanti a Pyatov, la conclusione è forte ma il portiere chiude lo specchio. Gli uomini di Gasperini insistono e tengono in mano il pallino del gioco ma non riescono a trovare il gol del vantaggio. L’Atalanta respira per qualche minuto, subisce qualche potenziale pericolosa ripartenza e poi torna ad attaccare con Malinovsky che ci prova dal limite al 87°, palla fuori di niente. Al 91° ripartenza dell’Atalanta, Muriel si libera con una gran giocata, mette in mezzo ma nessuno riceve, la palla rimane giocabile ed arriva a Gomez che gira subito, Pyatov è nuovamente attento. Al 95° arriva una beffa clamorosa, lo Shakhtar attacca sfruttando l’Atalanta sbilanciata, il pallone arriva in area a Solomon che dopo un rimpallo si ritrova con la porta spalancata e mette in rete il definitivo 1-2, poco dopo arriva infatti il fischio finale. Una doccia gelata per un’ottima Atalanta che rimane a 0 punti nel suo girone di Champions. 

     

    ATALANTA – SHAKHTAR DONETSK 1-2 (28° Zapata (A), 41° Moraes (S), 95° Solomon (S))

    Atalanta (3-4-3): Gollini; Toloi, Masiello (68° Muriel), Palomino; Hateboer (57° Gosens), De Roon, Pasalic, Gosens; Ilicic (57° Malinovsky), Zapata, Gomez.

    Allenatore: Gasperini.

    Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov; Bolbat (93° Dodò), Kryvstov, Matviienko, Ismaily; Alan Patrick (69° Solomon) Stepanenko; Marlos (86° Konoplyanka), Kovalenko, Taison; Moraes.

    Allenatore: Castro.

    Arbitro: Stieler.

    Ammoniti: Kryvstov (S), Stepanenko (S), Ilicic (A), Moraes (S), De Roon (A), Bolbat (S), Toloi (A), Malinovsky (A).

     

    Passiamo ora alla gara dell’Allianz Stadium tra Juventus e Bayer Leverkusen. 

    L’inizio di gara è decisamente equilibrato con i tedeschi che cercano di pressare impedendo alla Juve di giocare facile. I bianconeri crescono e dopo un paio di palle geniali di Pjanic non sfruttate, al 17° Higuain approfitta di un errore di Tah, controlla e dal limite trova l’angolo basso. La reazione del Bayer non è poi così veemente, la Juventus prova a controllare ed eventualmente a ripartire. Al 38° si rivede la Juve, ancora Higuain che calcia di forza, il portiere è bravo a respingere. Il Leverkusen sostanzialmente non si rende mai pericoloso e si va così al riposo con i padroni di casa avanti sul 1-0.

    Si riparte con un cambio nel Bayer Leverkusen, fuori Demirbay, dentro Amiri. I tedeschi sembrano più convinti, la Juve più attendista. Al 57° gran giocata di Cuadrado che serve Ronaldo al limite, CR7 calcia a botta sicura ma Radecky salva. Al 62° Ronaldo imbuca per Higuain, il Pipita va sul fondo e prova a renderla al portoghese che la manca ma alle sue spalle c’è Bernardeschi che non può sbagliare. Il Bayer cerca di pressare ancora in maniera più intensa ma dietro Cuadrado chiude tutto. Al 74° altra sfida Ronaldo-Radecky e anche stavolta vince il portiere che respinge la conclusione del portoghese. Al 78° distrazione della difesa bianconera e per poco Paulinho non beffa Szczesny in uscita. Al 89° però Radecky è costretto a capitolare nella sfida con CR7, il portoghese, servito da Dybala, piazza il rasoterra tra le gambe del portiere per il gol del 3-0. Finisce così, dopo il pari del Wanda Metropolitano, la Juve ottiene il primo successo in questa Champions 2019/20.

     

    JUVENTUS – BAYER LEVERKUSEN 3-0 (17° Higuain, 62° Bernardeschi, 89° Cristiano Ronaldo)

    Juventus (4-3-2-1): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, de Ligt, Alex Sandro; Khedira (74° Bentancur), Pjanic, Matuidi; Bernardeschi (78° Ramsey), Cristiano Ronaldo; Higuain (83° Dybala).

    Allenatore: Sarri.

    Bayer Leverkusen (4-4-2): Hradecky; Weiser, Tah, S. Bender, Wendell; Havertz, Aranguiz (81° Sinkgraven), Baumgartlinger, Demirbay (46° Amiri); Volland, Alario (68° Paulinho).

    Allenatore: Bosz.

    Arbitro: Collum.

    Ammoniti: Aranguiz (B), Cuadrado (J).

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Sorprese nelle altre gare di serata, il Real Madrid rimonta ma viene fermato sul 2-2 in casa dal Brugge. Un gol di Icardi regala i tre punti al Psg in casa del Galatasaray. Tutto facile per il Bayern Monaco che espugna il campo del Tottenham per 7-2. Netta vittoria, 3-1, della Stella Rossa contro l’Olympiacos. Nel girone della Juve vince anche l’Atletico Madrid, 2-0 in casa della Lokomotiv Mosca. Nel girone dell’Atalanta il City batte 2-0 la Dinamo Zagabria.

  • Champions League: Juve che peccato, Atalanta che disastro!

    Champions League: Juve che peccato, Atalanta che disastro!

    Nella prima giornata di Champions League la Juventus spreca un doppio vantaggio al Wanda Metropolitano e si fa recuperare sul 2-2 nel finale dall’Atletico. Diventa incubo il sogno dell’Atalanta che viene travolta per 4-0 sul campo della Dinamo Zagabria.

    La Juventus quindi esce con enormi rimpianti dalla trasferta in terra spagnola, rispetto alla pessima prestazione fornita nello 0-0 di Firenze di sabato scorso però si è vista tutta un’altra Juve, una squadra che pare pian piano imparare i dettami del nuovo tecnico ma che deve ancora migliorare molto sulle palle inattive, costate carissimo anche in questa prima notte di Champions.

    L’Atalanta invece difficilmente dimenticherà questa prima esperienza nella massima competizione europea per club. Contro un avversario alla portata, ma con una esperienza Champions nettamente superiore, i nerazzurri di Gasperini non sono riusciti ad esprimere il proprio gioco ma anzi sono stati totalmente travolti. Un passo falso pesante che certamente servirà alla Dea da lezione in vista dei prossimi impegni europei perché certamente quella vista a Zagabria è un’Atalanta che ha pagato lo scotto della prima volta ma che nelle prossime gare, se tornerà a giocare il proprio calcio, potrà tentare ancora l’impresa della qualificazione.

    Veniamo al racconto delle due italiane in Champions partendo dalla gara della Juventus.

    Pronti via e come prevedibile è l’Atletico a partire aggressivo anche grazie alla spinta del proprio pubblico. La prima grande occasione arriva al 10° con il talento Joao Felix che impegna Szczesny con un tiro dal limite. La pressione dei Colchoneros è costante ed i bianconeri non riescono a creare niente sino al 35° quando un tiro di Pjanic, deviato, finisce fuori di poco. Nel finale di tempo c’è spazio anche per un tentativo di CR7, troppo debole per impensierire Oblak. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte e la Juve trova subito il vantaggio, Cuadrado riceve, controlla e poi da dentro l’area lascia partire un tiro che s’infila all’incrocio. Il gol carica i bianconeri che superano agevolmente il pressing avversario e sprecano un gran contropiede con Danilo. Al 59° brivido per Szczesny, Gimenez si inserisce bene ma sull’assist di Trippier calcia altissimo. Al 64° arriva il raddoppio, cross pennellato di Alex Sandro per il perfetto colpo di testa di Matuidi. L’Atletico sembra accusare il colpo ma al 70°, su azione da corner, Savic è lesto a girare in rete una sponda di Gimenez. Passano pochi minuti ed Higuain va al tiro impegnando Oblak, sulla ribattuta arriva Matuidi che calcia ma Trippier salva quasi sulla linea. I Colchoneros spingono, Szczesny salva su Vitolo ma non può niente al 90° sul perfetto colpo di testa di Herrera. Al 94° Cristiano Ronaldo s’inventa una giocata straordinaria ma il suo diagonale esce fuori di niente. Finisce così, un 2-2 che lascia un pizzico di amaro in bocca alla squadra di Sarri.

     

    ATLETICO MADRID – JUVENTUS 2-2 (49° Cuadrado (J), 64° Matuidi (J), 70° Savic (A), 90° Herrera (A))

    Atletico Madrid (4-4-2): Oblak; Trippier, Savic, Gimenez, Renan Lodi (76° Vitolo); Koke, Saul, Thomas (76° Herrera), Lemar (60° Correa); Diego Costa, Joao Felix.

    Allenatore: Simeone.

    Juventus (4-3-3): Szczesny; Danilo, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Khedira (69° Bentancur), Pjanic (87° Ramsey), Matuidi; Cuadrado, Higuain (78° Dybala), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Sarri.

    Arbitro: Makkelie.

    Ammoniti: Matuidi (J), Cuadrado (J), Diego Costa (A).

     

    Passiamo ora al racconto della sfida dell’Atalanta.

    Si parte e i padroni di casa passano praticamente subito in vantaggio con Leovac che al 10° è bravo a girare in porta una sua prima conclusione respinta dalla difesa. La reazione atalantina è tutta in un tiro di Gomez che viene deviato in corner. Poco dopo la mezzora, su azione di calcio d’angolo Leovac serve Orsic che conclude senza lasciare scampo a Gollini. Il secondo gol manda al tappeto la Dea e pochi minuti prima del riposo arriva anche il colpo di testa che vale la doppietta per Orsic ed il 3-0 col quale si va al riposo.

    Gasperini prova a cambiare qualcosa con gli ingressi di Malinowsky e Pasalic ma la situazione non cambia molto, anzi dopo una chance per Zapata al 54°, arriva il poker della Dinamo ancora con lo scatenato Orsic che al 68° con un perfetto inserimento si regala la tripletta. I nerazzurri hanno due grosse occasioni con Zapata e Gosens per rendere meno amara la sconfitta ma in entrami casi i due calciatori non riescono a centrare il bersaglio grosso. Finisce così con un netto 0-4 la prima storica gara in Champions League dell’Atalanta.

     

    DINAMO ZAGABRIA – ATALANTA 4-0 (10° Leovac, 31°, 42° 68° Orsic)

    Dinamo Zagabria (4-3-3): Livakovic; Stojanovic, Theophile-Catherine, Peric, Leovac; Moro (73° Gojak), Dilaver, Ademi; Olmo, Petkovic (83° Gavranovic), Orsic (76° Ivanusec).

    Allenatore: Bjelica.

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Masiello (46° Malinowsky); Hateboer, Freuler (46° Pasalic), De Roon, Gosens; Gomez; Ilicic (88° Barrow), Zapata.

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Djimsiti (A), De Roon (A), Theophile-Catherine (D), Moro (D), Gosens (A).

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata arrivano i pareggi in Olympiacos-Tottenham (2-2) e Bruges-Galatasaray (0-0). Tutto facile per il Bayern Monaco che spazza via 3-0 la Stella Rossa. Gran successo del Psg che si sbarazza per 3-0 del Real Madrid. Nel girone della Juventus colpo esterno della Lokomotiv Mosca che va a vincere 2-1 a Leverkusen. Largo successo per il Manchester City, gruppo dell’Atalanta, che vince 3-0 in casa dello Shakhtar.  

     

  • Champions: Barella salva l’Inter, il Napoli stende il Liverpool

    Champions: Barella salva l’Inter, il Napoli stende il Liverpool

    Esordio di Champions League dai due volti per le italiane impegnate nella giornata che ha segnato l’inizio della manifestazione.

    L’Inter di Antonio Conte non ha brillato ed ha rischiato di uscire sconfitta contro lo Slavia Praga nel match di San Siro, ci ha pensato Barella con una rete nel recupero a permettere ai nerazzurri di ottenere quantomeno un pareggio.

    Nel remake della sfida dello scorso anno tra Napoli e Liverpool si ha ancora lo stesso finale, nella scorsa stagione fu una rete di Insigne a regalare i 3 punti agli azzurri,quest’anno un rigore di Mertens e una rete di Llorente hanno permesso ad un buon Napoli di avere la meglio sulla squadra di Klopp.

     

    Veniamo al racconto della gara di San Siro.

    Partenza a ritmi bassi con gli ospiti che mostrano una maggiore freschezza. La prima chance per l’Inter capita al 12° sulla testa di de Vrij, palla alta. Pochi minuti dopo ci prova due volte Lautaro ma nel primo caso si fa anticipare dal portiere in uscita e nel secondo il suo diagonale esce di poco. Al 22° D’Ambrosio si fa trovare libero sotto porta ma il suo colpo di testa è respinto da Kolar. Lo Slavia Praga comincia a crescere e a rendersi insidioso. Il primo tempo si chiude comunque sullo 0-0.

    Ci si attende un’Inter più aggressiva ed invece i ritmi non cambiano ed anzi al 63° dopo una grande parata di Handanovic, Olayianka da due passi insacca il vantaggio ospite. La rete dei cechi abbatte ancora di più l’Inter che non riesce a reagire. Antonio Conte manda in campo Barella e Politano per provare a dare una scossa. Lo Slavia continua a rendersi insidioso e l’Inter continua a faticare. Al 92°, però arriva il gol del pari, Sensi pennella una punizione che colpisce la traversa, la palla torna in area e Barella in mischia è bravo a trovare il pertugio giusto. Nei restanti 6 minuti di recupero i nerazzurri ci provano ma non riescono a creare ulteriori occasioni, finisce con un deludente 1-1 l’esordio dell’Inter in Champions League.

     

    INTER – SLAVIA PRAGA 1-1 (63° Olayianka (S), 92° Barella (I))

    Inter (3-5-2): Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Skriniar; Candreva (49° Lazaro), Sensi, Brozovic (72° Barella), Gagliardini, Asamoah; Lautaro Martinez (71° Politano), Lukaku.

    Allenatore: Conte.

    Slavia Praga (4-2-3-1): Kolar; Coufal, Kudela, Hovorka, Boril; Soucek, Husbauer; Masopust (79° Yusuf), Traore (60° Zeleny), Stanciu; Olayianka (85° Provod).

    Allenatore: Trpisovsky.

    Arbitro: Buquet.

    Ammoniti: Hovorka (S), Asamoah (I), Lautaro Martinez (I), Politano (I), Soucek (S).

     

    Passiamo ora al racconto della sfida del San Paolo tra il Napoli e i vincitori della scorsa Champions League, il Liverpool.

    La partenza è senza grandi sussulti, al 8° ci prova due volte Fabian Ruiz ma Adrian respinge in entrambi i casi, Lozano deposita in rete ma è in fuorigioco. Il pallino del gioco, senza però creare grosse occasioni, rimane in mano al Napoli anche se al 21° serve una bella parata di Meret per salvare sulla conclusione di Mané. I reds crescono ed al 44° hanno una grandissima occasione con Firmino che però di testa non riesce a trovare, di poco, lo specchio della porta. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte e dopo 5 minuti Mertens in acrobazia da due passi sembra poter portare avanti i suoi ma Adrian, con uno strepitoso riflesso, alza in corner. La gara viaggia sui binari dell’equilibrio, al 65° però un errore di Manolas permette a Salah di calciare da dentro l’area, bravissimo Meret a deviare. Gli uomini di Ancelotti sembrano accusare una certa fatica, il Liverpool sembra pronto ad approfittarne ma al 81° Henderson tocca Callejon in area, per l’arbitro è rigore, dal dischetto Mertens trasforma nonostante il tocco di Adrian. I reds cercano l’assalto finale per tentare di trovare almeno il pareggio ma nel recupero un errore di van Dijk permette a Llorente di battere Adrian e sigillare il successo dei partenopei. Finisce 2-0 per un Napoli, che come nella scorsa Champions, batte il Liverpool al San Paolo. 

     

    NAPOLI – LIVERPOOL 2-0 (81° Mertens, 92° Llorente)

    Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan (75° Elmas), Fabian Ruiz, Insigne (66° Zielinski); Lozano (69° Llorente), Mertens.

    Allenatore: Ancelotti.

    Liverpool (4-3-3): Adrian; Alexander-Arnold, van Dijk, Matip, Robertson; Milner (66° Wijnaldum), Henderson (87° Shaqiri), Fabinho; Salah, Firmino, Mané.

    Allenatore: Klopp.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Robertson (L), Milner (L), Llorente (N).

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di questa prima serata di Champions spiccano i successi esterni di Valencia, 1-0 in casa del Chelsea, e Lipsia, 2-1 nello stadio del Benfica. L’Ajax travolge 3-0 il Lille mentre tra Lione e Zenit finisce 1-1. Nel girone dell’Inter al Signal Iduna Park finisce 0-0 tra Borussia Dortmund e Barcellona mentre in quello del Napoli spettacolare 6-2 del Salisburgo sul Genk.

  • Sorteggi Champions, parte la corsa verso la finale di Istanbul

    Sorteggi Champions, parte la corsa verso la finale di Istanbul

    Il giorno tanto atteso è arrivato, i Sorteggi Champions hanno iniziato a delineare la strada che le 4 squadre italiane dovranno percorrere per cercare di raggiungere la finale di  Istanbul. 

    L’urna di Montecarlo è stata agrodolce per le nostre quattro squadre ed ha previsto anche alcuni flashback di gare già vissute nelle scorse stagioni.

    I Sorteggi Champions odierni hanno deciso che la Juventus ritroverà l’Atletico Madrid già affrontato negli ottavi di finale 2018/19, il Napoli se la vedrà ai gironi nuovamente contro il Liverpool e l’Inter sfiderà di nuovo il Barcellona.

    Veniamo quindi ad un riepilogo del risultato dei Sorteggi Champions.

    La Juventus Campione d’Italia, oltre al già citato Atletico Madrid del Cholo Simeone, nel Gruppo D dovrà vedersela anche contro il Bayer Leverkusen, quarto nella scorsa Bundesliga, del talentuoso Kai Havertz e la Lokomotiv Mosca Campione di Russia.

    Oltre al déjà vu con il Liverpool, il Napoli di Carlo Ancelotti, posizionato nel Gruppo E, affronterà il Red Bull Salisburgo, nel quale ogni anno escono fuori giovani interessanti ed i Campioni del Belgio del Genk.

    Girone F davvero di ferro per l’Inter di Antonio Conte, oltre al Barcellona di Messi e Suarez, i nerazzurri sfideranno il sempre temibile Borussia Dortmund dove brilla la stellina di Jadon Sancho e lo Slavia Praga che sulla carta pare designata all’ultimo posto della classifica.

    Ci si aspettava il girone della morte per l’Atalanta ed invece Gasperini ed i suoi possono tutto sommato sorridere. Il Manchester City di Guardiola fa davvero paura ma Shakhtar Donetsk e Dinamo Zagabria sono sulla carta avversarie alla portata nel Gruppo C, se non ci sarà la qualificazione agli ottavi di Champions League si potrebbe comunque aprire un gustoso passaggio verso l’Europa League.

    Dunque sulla carta risultano gironi dal sapore dolce per Napoli (solo il Liverpool pare superiore ai partenopei), Juventus (i bianconeri partono favoriti con Leverkusen e Lokomotiv e quantomeno alla pari con l’insidioso Atletico) ed Atalanta (come già detto escluso il City possono giocarsela con le altre due) e un pizzico più amaro per l’Inter (che parte dietro al Barça ma che dovrà provare a battere il Bvb). Non sarà semplice calare il Poker agli ottavi ma non sembra nemmeno un’impresa impossibile.

    Negli altri gironi spiccano interessanti accoppiamenti come nel Gruppo A dove si affronteranno il Real ed il Psg oppure il Gruppo B che vedrà lo scontro tra Bayern Monaco e Tottenham.

    Gruppo equilibrato e senza un vero e proprio padrone sarà il G con Zenit, Benfica, Lione e Lipsia, così come il Gruppo H che ha come favorite Chelsea ed Ajax ma con interessanti sfidanti del calibro di Valencia e Lione.

     

    RIEPILOGO SORTEGGI CHAMPIONS

    GIRONE A: Psg, Real Madrid, Bruges, Galatasaray.

    GIRONE B: Bayern Monaco, Tottenham, Olympiacos, Stella Rossa.

    GIRONE C: Manchester City, Shakthar Donetsk, Dinamo Zagabria, Atalanta.

    GIRONE D: Juventus, Atletico Madrid, Bayer Leverkusen, Lokomotiv Mosca.

    GIRONE E: Liverpool, Napoli, Red Bull Salzburg, Genk.

    GIRONE F: Barcellona, Borussia Dortmund, Inter, Slavia Praga.

    GIRONE G: Zenit, Benfica, Lione, Lipsia.

    GIRONE H: Chelsea, Ajax, Valencia, Lille.

     

     

  • Il Liverpool trionfa a Madrid, sesta Champions per i Reds

    Il Liverpool trionfa a Madrid, sesta Champions per i Reds

    Due gol, due gol distanti quasi novanta minuti l’uno dall’altro, hanno permesso al Liverpool di Jurgen Klopp di battere 2-0 il Tottenham e conquistare la Champions League 2018/19. 

    Una finale, quella giocata al Wanda Metropolitano, non certamente spettacolare e forse anche un po’ condizionata dal rigore guadagnato dai Reds, poi trasformato da Salah, dopo soli 25 secondi.

    Poteva esser il tappo di champagne che salta dalla bottiglia e fa uscir fuori tutte le bollicine ed invece si è rivelato come un enorme macigno sulle spalle di entrambe le squadre.

    Il Liverpool è parso molto teso ed a tratti irriconoscibile, il Tottenham ci ha provato un qualcosina in più e quando ha avuto le occasioni, non moltissime, si è trovato davanti il muro brasiliano Alisson.

    Origi, l’eroe della semifinale contro il Barcellona, poi ha siglato il gol della conferma del successo a soli due minuti dalla fine.

    E’ festa per il Liverpool che conquista per la sesta volta il massimo trofeo europeo per club ed è gioia e rivincita per Jurgen Klopp che dopo 3 sconfitte in finale (2 in Champions con Borussia Dortmund e Liverpool ed una in Europa League sempre con i Reds) può finalmente alzare al cielo la coppa, la più importante coppa per una squadra di club, la Champions League.

    Dalla notte di Madrid esce sconfitto il Tottenham di Pochettino che ha provato a dare il massimo (Son Heung-Min il migliore dei suoi) ma che alla prima finale di Champions, ha pagato il gol preso nel primo minuto e forse anche la tensione della prima volta.

     

    Veniamo al racconto della Finale di Champions League.

    Pronti via e dopo 25 secondi Sissoko tocca con il braccio un passaggio di Mané, è rigore, dal dischetto va Salah che trasforma. Ci si aspetta una reazione degli Spurs che però paiono accusare il colpo dell’immediato svantaggio. Il più brillante del Tottenham pare esser Son che cerca con la sua rapidità di rendersi insidioso. Al 17° si rivede il Liverpool con un insidioso diagonale di Alexander-Arnold fuori di poco. Il Tottenham pian piano prende coraggio e con la scatto in profondità di Son spaventa la difesa Reds. La partita scorre su ritmi molto bassi, il match è decisamente bloccato. Sul finale di tempo si rivede in avanti il Liverpool che guadagna un paio di corner consecutivi. Il Tottenham risponde con un tiro di Eriksen che però finisce molto alto oltre la traversa. La prima frazione di gioco si chiude con gli uomini di Klopp avanti per 1-0.

    Si riparte senza cambi per i secondi 45 minuti della finale di Champions League. Partenza migliore degli Spurs che provano a chiudere nella propria metà campo i Reds. Il Liverpool risponde con un bel cross di Alexander-Arnold non sfruttato e da un inserimento di Salah chiuso all’ultimo momento. E’ il Tottenham però a farsi preferire e a creare apprensione alla difesa di Klopp. Dopo un lungo periodo di solo possesso Spurs, però sterile, si rivede il Liverpool che al 69° va vicino al 2-0 con un rasoterra di Milner fuori di niente. Le squadre si allungano e le chance potenziali cominciano ad aumentare da ambo le parti. Al 80° doppia chance prima per Son, respinge Alisson, poi per Lucas Moura che però calcia debolmente, blocca Alisson. Al 84° Eriksen pennella una bella punizione ma il portiere del Liverpool vola a deviare. Il Tottenham sembra poter pareggiare ma al 87° Origi si fa trovare pronto in area e con il sinistro incrocia battendo Lloris. Il Tottenham prova a non arrendersi ma Alisson è praticamente perfetto e non permette agli avversari di trovare il gol della speranza. Finisce così, il Liverpool conquista la Champions League 2018/19.

     

    TOTTENHAM – LIVERPOOL 0-2 (1° rig. Salah, 87° Origi)

    Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Trippier, Vertonghen, Alderweireld, Rose; Winks (66° Lucas Moura), Sissoko (74° Dyer); Eriksen, Dele Alli (82° Llorente), Son; Kane.

    Allenatore: Pochettino.

    Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Van Dijk, Matip, Robertson; Fabinho, Henderson, Wijnaldum (62° Milner); Salah, Mané (90° Gomez), Firmino (58° Origi).

    Allenatore: Klopp.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: /

  • Spettacolo Champions League, la finale sarà tutta inglese

    Spettacolo Champions League, la finale sarà tutta inglese

    “Champions’s coming home” si potrebbe dire modificando lo slogan utilizzato per i mondiali di Russia 2018 dalla nazionale dei tre leoni, la finale di Champions League a Madrid infatti sarà una sfida tutta inglese tra Liverpool e Tottenham. 

    Una finale che arriva dopo due semifinali straordinarie, per intensità, per ritmo, per bel gioco.

    Lo spettacolo era già iniziato nella serata di ieri con il Liverpool di Jurgen Klopp che nonostante le pesantissime assenze di Salah, Firmino e Keita, era riuscito nell’impresa di ribaltare lo 0-3, decisamente immeritato, del Camp Nou ed eliminare il Barcellona con un 4-0 firmato dalle doppiette di Origi e Wijnaldum.

    Una partita talmente piena di emozioni che sembrava difficilmente replicabile ed invece la Champions League ha voluto regalare un’altra serata piena di suspence e colpi di scena.

    L’Ajax partiva con l’uno a zero maturato a Londra ed ha subito rafforzato la propria leadership trovando il vantaggio con de Ligt ed il raddoppio con Ziyech poco dopo la mezz’ora.

    Tutto finito? Assolutamente no perché il Tottenham di Pochettino ha giocato un secondo tempo spettacolare,ed ha trovato una doppietta di Lucas Moura in soli quattro minuti tra il 55° ed il 59°.

    La festa sugli spalti ha cominciato a trasformarsi in preoccupazione, il palo colpito da Ziyech al 80° è sembrato un brutto segnale ed al 95°, quinto ed ultimo minuto di recupero, ancora il fenomenale Lucas Moura ha lasciato partire il tiro che non ha lasciato scampo ad Onana ed ha regalato il successo ai suoi.

    Una vera e propria beffa per i ragazzi di Ten Hag che hanno per lunghi minuti assaporato il dolce gusto della finale di Champions League e che purtroppo ha visto il tutto svanire a pochissimi passi dal traguardo.

    Saranno quindi Tottenham e Liverpool a contendersi la Champions nella notte del 1° giugno al Wanda Metropolitano di Madrid, la seconda finale tutta inglese della storia della competizione dopo Chelsea-Manchester Utd del 2007/08.

    Sarà una sfida sulla carta decisamente equilibrata e se quello che abbiamo visto in queste semifinali sarà replicato, sarà una finale decisamente spettacolare.

    I TABELLINI DELLE SEMIFINALI DI CHAMPIONS LEAGUE

    LIVERPOOL – BARCELLONA 4-0 (7°, 79° Origi, 54°, 56° Wijnaldum) (andata 0-3)

    Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Matip, Van Dijk, Robertson (46° Wijnaldum); Henderson, Fabinho, Milner; Shaqiri (90° Sturridge), Origi (85° Gomez), Mané.

    Allenatore: Klopp.

    Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Rakitic (80° Malcom), Sergio Busquets, Vidal (75° Arthur); Messi, Suarez, Coutinho (60° Semedo).

    Allenatore: Valverde.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Fabinho (L), Busquets (B), Rakitic (B), Matip (L), Semedo (B).

     

    AJAX – TOTTENHAM 2-3 (5° de Ligt (A); 35° Ziyech (A); 55°, 59°, 95° Lucas Moura (T)) (andata 1-0)

    Ajax (4-2-3-1): Onana; Mazraoui, de Ligt, Blind, Tagliafico; Schone (60° Veltman), de Jong; Ziyech, Van de Beek (88° Magallàn), Tadic; Dolberg (67° Sinkgraven).

    Allenatore: Ten Hag.

    Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Trippier (81° Lamela), Alderweireld, Vertonghen, Rose (82° Davies); Wanyama (46° Llorente), Sissoko; Alli, Eriksen, Lucas Moura; Son.

    Allenatore: Pochettino.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Sissoko (T), Dolberg (A), Rose (T), Ziyech (A), Onana (A).

     

  • Disastro Juve, i bianconeri perdono e salutano la Champions

    Disastro Juve, i bianconeri perdono e salutano la Champions

    Sembrava la stagione buona per la Juve, l’acquisto di Cristiano Ronaldo, il Real Madrid già fuori agli ottavi, una serie di avversarie che sembravano più deboli rispetto al passato ed invece anche quest’anno la Champions League rimane un obiettivo sfumato troppo presto per i bianconeri.

    Nella serata dell’Allianz Stadium ci sono i demeriti bianconeri, colpevoli di essere arrivati all’appuntamento scarichi e con poche idee, ma anche tantissimi meriti di un Ajax che dopo un primo tempo normale, ha sfoderato una ripresa di altissimo livello e, senza un super Szczesny, avrebbe anche potuto portare a casa un risultato ancora più rotondo.

    La serata era partita anche con il piede giusto, anzi con la testa giusta, il colpo di testa di Cristiano Ronaldo che aveva portato avanti la Juventus intorno alla mezz’ora. Un vantaggio durato troppo poco, solo 5 minuti, per un fortunoso gol di van de Beek. Nella ripresa poi i lancieri hanno giocato un calcio semplicemente straordinario ed hanno meritato un vantaggio arrivato per il colpo di test di de Ligt.

    Finisce così la corsa in Champions League, sogno rimandato alla prossima stagione, rimane lo scudetto, forse già da festeggiare sabato, che però probabilmente non rende poi così positiva la stagione bianconera.

     

    Veniamo al racconto della gara dell’Allianz Stadium.

    Partenza molto aggressiva della Juventus che cerca di pressare alto per non permettere all’Ajax di giocare. Al 10° problema per l’Ajax che perde Mazraoui per infortunio. Il primo quarto d’ora scivola via con buoni ritmi ma senza emozioni. Al 21° buona azione degli ospiti che arrivano in area ma non riescono a trovare la porta di Szczesny. Risponde la Juve al 22° con un tiro al volo di Dybala bloccato da Onana. Al 28° corner, arriva Cristiano Ronaldo che si libera e di testa segna, c’è un lungo controllo VAR per un possibile fallo di Bonucci ma in realtà è de Ligt a spingere il compagno, gol valido. Al 34° l’Ajax trova il pareggio, brutto tiro di Ziyech che però serve involontariamente van de Beek che da due passi batte Szczesny. Dopo 5 minuti di recupero, il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte con l’ingresso di Kean per l’acciaccato Dybala. Dopo un inizio promettente della Juve, è l’Ajax con una serie di passaggi a rendersi pericoloso. Al 52° grave errore di Pjanic, Ziyech si trova la palla d’oro in area ma Szczesny si supera e salva il risultato. I bianconeri sono in difficoltà, gli ospiti giocano un gran calcio e al 58° serve ancora una gran parata del polacco su tiro di van de Beek, per tenere la gara in parità. Al 61° primo squillo della Juve con Kean che, imbeccato da Ronaldo, non riesce a trovare la porta. Ripartenza rapidissima dell’Ajax con Pjanic costretto alla scivolata miracolosa per salvare un gol fatto. Al 67° arriva il meritato vantaggio dell’Ajax con il colpo di testa di de Ligt su azione da corner. La squadra di Allegri ci prova ma non crea praticamente niente. Al 80° arriverebbe anche il gol del 1-3 di Ziyech ma l’azione è viziata da fuorigioco. Al 90° proteste Juve per un possibile calcio di rigore che il VAR però non concede. Finisce così, l’Ajax espugna l’Allianz Stadium e vola alle semifinali di Champions League.

     

    JUVENTUS – AJAX 1-2 (28° Ronaldo (J), 34° van de Beek (A), 67° de Ligt)

    Juventus (4-3-3): Szczesny; De Sciglio (64° Cancelo), Bonucci, Rugani, Alex Sandro; Emre Can, Pjanic, Matuidi; Bernardeschi (80° Bentancur), Dybala (46° Kean), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Allegri.

    Ajax (4-2-3-1): Onana; Veltman, de Ligt, Blind, Mazraoui (11° Sinkgraven (82° Magallan)); Schone, de Jong; Ziyech (88° Huntelaar), van de Beek, Neres; Tadic.

    Allenatore: Ten Hag.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Emre Can (J), Cristiano Ronaldo (J).

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nell’altra gara di serata tutto facile per il Barcellona che trascinato dalla doppietta di Messi ha battuto 3-0 il Manchester United.

  • Ronaldo non basta, ad Amsterdam finisce pari

    Ronaldo non basta, ad Amsterdam finisce pari

    Cristiano Ronaldo torna titolare e segna, la sua rete sul finale di primo tempo però non basta alla Juventus per poter portare a casa il successo.

    Ad inizio ripresa infatti un errore di Cancelo, autore dell’assist per Ronaldo, ha spalancato la strada a Neres che non ha lasciato scampo a Szczesny.

    Una partita complessa, dinanzi ad un Ajax che ha giocato un gran calcio ed ha a tratti messo in difficoltà i bianconeri.

    Nel finale di gara Allegri si è giocato la gara con una squadra offensiva, dentro Douglas Costa e Dybala per Mandzukic e Matuidi, e la mossa ha quasi portato al successo con una gran giocata del numero 11 brasiliano che però si è fermata sul palo.

    Adesso la Juventus partirà con un piccolo vantaggio nella gara di martedì prossimo ma non potrà accontentarsi di giocare per lo 0-0 proprio perché l’Ajax ha dimostrato di essere una squadra capace di qualsiasi cosa.

    Veniamo al racconto della gara d’andata del quarto di finale di Champions League. 

    Gran partenza della Juve con Bernardeschi che dopo solo 2 minuti lascia partire un tiro che esce di poco oltre la traversa. Risposta al 6° di Ziyech che combina col compagno e conclude, palla sull’esterno della rete. La pressione degli olandesi si fa sempre più intensa e per i bianconeri uscire diventa complicato. Dopo un paio di tentativi della Juve al 17° è bravo Szczesny ad alzare in corner la conclusione di Ziyech. Al 25° altra grande azione dell’Ajax con van de Beek che da dentro l’area calcia ma non trova la porta per pochissimo. Bentancur ruba il pallone e fa ripartire il contropiede, de Jong salva su Bernardeschi, dal corner bella girata di Ronaldo che però non trova la porta. Al 37° enorme chance per Bernardeschi che calcia, dopo una sponda di testa di Ronaldo, ma non trova lo specchio. Al 45° grande discesa della Juve con Cancelo che pennella per Cristiano Ronaldo, CR7 in tuffo di testa colpisce, Onana tocca ma la palla s’insacca. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per i bianconeri.

    Si riparte per il secondo tempo senza sostituzioni. Pronti via e da un errore di Cancelo arriva la ripartenza di Neres che arriva in area e piazza la palla dove Szczesny non può arrivare. L’Ajax si carica e con un bolide di Tagliafico sfiora il vantaggio. Al 53° protesta Bentancur per una trattenuta in area, per l’arbitro non c’è niente. La gara si mantiene sull’equilibrio con l’Ajax che si fa preferire. I padroni di casa effettuano un vero e proprio assedio ma la Juve tiene. Al 82° ancora Szczesny è bravo a salvare sulla conclusione di Ekkelenkamp. Al 85° progressione di Douglas Costa che dentro l’area calcia ma trova il palo a negargli il gol. Finisce così, ad Amsterdam finisce 1-1, il passaggio del turno alle semifinali di Champions League si deciderà nella gara di ritorno all’Allianz Stadium.

     

    AJAX – JUVENTUS 1-1 (45° Ronaldo (J), 46° Neres (A))

    Ajax (4-2-3-1): Onana; Veltman, de Ligt, Blind, Tagliafico; Schone (75° Ekkelenkamp), de Jong; Ziyech, van de Beek, Neres; Tadic.

    Allenatore: Ten Hag.

    Juventus (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Rugani, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Matuidi (75° Dybala); Bernardeschi (92° Khedira), Mandzukic (60° Douglas Costa), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Del Cerro Grande.

    Ammoniti: Tagliafico (A), de Jong (A), Schone (A), Pjanic (J), Ekkelenkamp (A).

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nell’altra gara di serata un’autorete di Shaw, su colpo di testa di Suarez, ha permesso al Barcellona di battere il Manchester United ad Old Trafford e mettere un bel mattoncino verso la qualificazione alle semifinali.