Tag: Champions League

  • Napoli Chelsea, Mazzarri “Guai a considerarci favoriti”

    Napoli Chelsea, Mazzarri “Guai a considerarci favoriti”

    Ennesimo appuntamento con la storia per il Napoli che domani sera in un San Paolo che va verso un altro tutto esaurito (si attendono 60 mila spettatori) riceverà il Chelsea per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. La squadra di Mazzarri nella fase a gironi ha compiuto un vero e proprio miracolo sportivo qualificandosi come seconda nel girone di ferro eliminando la corazzata Manchester City “confinata” in Europa League, quella di Villas Boas ha strappato il primato nel proprio raggruppamento soffrendo e soltanto nella gara finale.

    Il cammino fin qui deludente stagionale dei Blues (quinti in Premier League a -17 dalla vetta, eliminati dalla Carling Cup e costretti al “Replay” degli ottavi di finale di FA Cup dal Birmingham, ndr) non deve far pensare ad un Napoli favorito per due ragioni principali: perchè la squadra londinese resta pur sempre un top club europeo e la voglia dei giocatori di dimostrare il loro reale valore potrebbe emergere proprio in Champions League perse, o quasi, tutte le altre competizioni, e perchè quest’anno ogniqualvolta i partenopei vengono considerati favoriti “steccano” l’appuntamento. Restare umili è la parola d’ordine di Mazzarri, da quando il Napoli infatti è tornato a giocare con lo stesso spirito dello scorso anno sono arrivati nuovamente i risultati, le prossime due gare pertanto, con appunto il Chelsea e l’impegno di campionato contro l’Inter per la corsa al terzo posto, saranno fondamentali e crocevia di una stagione che per i partenopei sembrava essersi messa davvero male.

    Le due squadre si affrontano per la prima volta in assoluto, i precedenti del Chelsea in Italia però sono incoraggianti per il Napoli dal momento che i Blues nelle 7 trasferte precedenti in Italia hanno vinto soltanto una volta il 4 novembre 2003 con in panchina Claudio Ranieri battendo la Lazio all’Olimpico 4-0 nella fase a gironi dell’edizione 2003-2004 di Champions League.

    Walter Mazzarri | © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Mazzarri, che domani non sarà in panchina (sostituito da Frustalupi) per le due giornate di squalifica inflittegli dalla Discilplinare dell’Uefa dopo l’espulsione rimediata nella gara contro il Villarreal e che quindi soffrirà dalla tribuna, nella conferenza stampa alla vigilia del match è stato molto cauto cercando di tenere al massimo il livello di concentrazione della squadra temendo le individualità degli avversari: “Sento dire che siamo favoriti. Se lo pensiamo davvero ci troveremo in difficoltà. Non conta che il Chelsea non stia andando benissimo in campionato. La pressione c’è ma sono fiducioso. Affrontiamo una squadra che in Champions ha giocato più di 100 partite, ha tanti uomini che possono fare la differenza. Noi proveremo a limitare il loro giocoDobbiamo dare il massimo e alla fine tireremo le somme“.

    Anche il numero uno del club partenopeo, il presidente Aurelio De Laurentiis, ha voluto dire la sua sul match: “Contro il Chelsea sara’ una grande sfida, ma noi non ci poniamo limiti. A Napoli ho vissuto momenti emozionanti. Io sono un entusiasta e per me il Napoli è un film senza fine. Ringrazio la squadra, Mazzarri e i nostri tifosi per averci portato sin qua per questo fantastico appuntamento. La partita e’ aperta ad ogni risultato, la palla è rotonda e noi dovremo fare leva sulle nostre forze per riuscire a centrare un altro risultato importante“.

    Per quanto riguarda le formazioni, il Napoli andrà in campo con il consueto 3-4-2-1 con tutti gli uomini a disposizione, unico assente Edu Vargas per la distorsione alla caviglia che lo terrà fuori un altro pò, quindi undici tipo con Campagnaro, Cannavaro e Aronica davanti a De Sanctis, Inler e Gargano in mezzo al campo, Maggio e Dossena saranno le due ali a sostegno del tridente Hamsik e Lavezzi che agiranno poco dietro il Matador Cavani; unico dubbio Campagnaro non al meglio, se non dovesse farcela è pronto Britos. Nel Chelsea, Villas Boas recupera Terry che dovrebbe guidare la difesa a 4 con Ivanovic, Cahill e Ashley Cole davanti a Cech, mediana a 3 con Ramires, Lampard e Raul Meireles tridente composto da Drogba boa centrale e Sturridge e Mata sugli esterni, panchina per Fernando Torres, Essien e Malouda.

  • Milan Arsenal 4-0, Berlusconi: “diventiamo come il Barcellona”

    Milan Arsenal 4-0, Berlusconi: “diventiamo come il Barcellona”

    La notte stellare vissuta da protagonista dal Milan contro l’Arsenal, ha lasciato una scia di commenti positivi ed entusiastici relativi alla prestazione offerta dalla squadra di Allegri nella gara fin qui più importante della stagione. Silvio Berlusconi si è complimentato con i giocatori, ribadendo però il desiderio di vedere un Milan capace di proporre il calcio spettacolare del Barcellona. Non sono mancate inoltre le carezze al leader indiscusso della rosa, Zlatan Ibrahimovic. Infine ha ammesso che presto tornerà ufficialmente a ricoprire la carica di Presidente, dopo le “pressioni” della figlia Barbara Berlusconi, al suo fianco nel match di ieri.

    “ABBIAMO DOMINATO” – Uno degli aspetti che Berlusconi ha maggiormente evidenziato è stato il “dominio assoluto” del Milan nei confronti degli avversari inglesi, rimasti in balia dell’undici rossonero per tutti i 90′ minuti. Nelle uniche due occasioni concesse agli uomini di Wenger, capitate sui piedi di Van Persie, è stato decisivo Abbiati, autore di due prodezze da incorniciare. Nell’esultanza del portiere dopo la prima parata si legge tutta la determinazione che ha spinto il Diavolo ad un’impresa memorabile.

    milan-arsenal | © Claudio Villa/Getty Images

    LE PREDICHE AD IBRA – Nel post-partita Berlusconi ha speso parole di elogio nei confronti dell’attaccante svedese, la cui presenza è stata fondamentale per il successo del Milan. Inoltre ha anche rivelato di avergli “consigliato” a non usare le mani in futuro ma solamente i piedi, con i quali ad oggi risulta essere uno dei migliori calciatori al mondo, secondo Arrigo Sacchi superiore per individualità anche a gente come Messi e Cristiano Ronaldo.

    MODELLO BARCA – Uno dei pallini fissi dell’ex Presidente del Consiglio è raggiungere il livello del Barcellona, di gran lunga preferito allo stesso Real Madrid di Mourinho che attualmente è il dominatore incontrastato della Liga spagnola. La filosofia del toque affascina da sempre Berlusconi, il quale in più di un’occasione (come ieri sera) ricorda che nella sua breve esperienza da allenatore di una squadra dilettantistica faceva giocare i propri uomini così come oggi Guardiola manda in campo Messi e compagni.

     

  • Champions League, Milan Arsenal 4-0 le pagelle. Effetto Boateng

    Champions League, Milan Arsenal 4-0 le pagelle. Effetto Boateng

    Partita d’altri tempi, un Milan sorprendente anche per i suoi stessi tifosi. Un 4-0 che suona come condanna definitiva per l’Arsenal. Ibrahimovic è spettacolare, ma anche Boateng e Robinho sono protagonisti di un match dominato in lungo e largo dai rossoneri. Disfatta su tutti i fronti per gli inglesi. In Inghilterra non si assisteva ad una sconfitta di tali proporzioni dal 1958. Walcott evanescente, Henry dice addio al club che l’ha fatto diventare leggenda, Van Persie l’unico a provarci.

    Le pagelle di Milan Arsenal 4-0 (andata degli ottavi di Champions League)

    MILAN

    Abbiati 7: nel secondo tempo compie due autentici miracoli sulle conclusioni dell’attaccante olandese Van Persie, che avrebbero potuto riaprire i giochi per un’eventuale rimonta dell’Arsenal nel ritorno in Inghilterra.

    Abate 6,5: il terzino destro rossonero offre un’attenta prestazione difensiva, risultando però un po’ troppo timoroso in fase offensiva al momento di crossare.

    Mexes 7: ottima prova del difensore francese, che riesce a fermare Van Persie in più di un’occasione, mostrando a volte un po’ troppo i muscoli e venendo graziato dall’arbitro nel finale.

    Thiago Silva 8: autentico fuoriclasse della difesa milanista. Al posto delle scarpe sembra avere delle molli ultra-resistenti, non sente la fatica e continua a scattare fino al 90′, insuperabile.

    Antonini 7,5: una delle note più positive della magica notte di San Siro. Corre a tutto spiano sulla corsia di sinistra, annichilisce Walcott nel primo tempo, andando addirittura vicino al gol in due occasioni.

    Van Bommel 7,5: Pellegatti  l’ha soprannominato Magister football, ed oggi il campione olandese fornisce una prestazione maiuscola per la causa rossonera, ergendo un muro invalicabile davanti la difesa e proponendo ottimi assist ai compagni.

    kevin prince boateng | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Nocerino 6,5: l’ex rosanero non trova il gol, rimandando così alla prossima partita la sua prima marcatura nel torneo internazionale. Compie una gara di sacrificio aiutando l’intera squadra a conquistare preziosi palloni a centrocampo.
    Emanuelson 7: Allegri lo schiera mezz’ala sinistra, il suo ruolo naturale, e l’olandese ex Ajax lo ripaga con la migliore prestazione da quando è arrivato nel Milan lo scorso anno. Egoista nel finale ma quest’oggi i tifosi del Diavolo perdonano ogni cosa. (Seedorf s.v. 12′ giocati)

    Boateng 8,5: il Boa conquista l’Europa. Prova immensa sotto il profilo atletico ed una tecnica immensa che permettono al ghanese di segnare gol come quello di questa sera che ha qualcosa di magico. Ambrosini 6 (25′ s.t.)

    Robinho 8: il brasiliano si sveglia dal letargo. Meglio tardi che mai qualcuno avrà detto all’uscita dello stadio. Binho firma una doppietta stagionale nel match più importante della stagione. Pato s.v.(40′ s.t.)

    Ibrahimovic 9: uno schiaffo alle polemiche. Prova da leader, una rarità se si considera il passato del bomber di Malmoe. Trascina i rossoneri al successo fornendo deliziosi assist ai compagni e causando innumerevoli pericoli alla retroguardia dei Gunners. Segna il definitivo 4-0 su rigore.

    ARSENAL

    Koscielny 4: un incubo che perseguiterà a lungo il ragazzo francese. Non ci capisce più nulla fin dai primi minuti di gara. Esce per infortunio alla fine del primo tempo, forse un bene tutto sommato. Djourou 4,5 (44′).

    Song 4,5:  il centrocampista dei Gunners dovrebbe in teoria spezzare le offensive del Milan, ma la realtà si dimostra ben lontana rispetto all’ideale di partita immaginato da Arsene Wenger.

    Ramsey 4,5: naufraga insieme al resto della squadra. Il fatto che non segni ispira una fiducia ritrovata all’interno dello spettacolo internazionale, meno fra i tifosi inglesi, che rimarranno a lungo scioccati dopo la prestazione offerta dalla squadra questa sera a San Siro.

    Walcott 4: che il tabù sia stato cancellato oggi lo dimostra la prova incolore dell’ala destra inglese. L’inconsistenza della sua prova costringe Wenger alla sostituzione del calciatore inglese alla fine del primo tempo.

    Henry 5: l’addio alla sua squadra del cuore non poteva essere peggiore. Entrato ad inizio ripresa al posto di uno spento Walcott non riesce quasi mai a rendersi pericoloso. Goodbye campione.

    Van Persie 6: il gioiellino olandese è l’unico a provarci nella disfatta generale dell’Arsenal. La giornata no dei Gunners viene decretata nel secondo tempo da uno strepitoso Abbiati che compie due autentici miracoli nei confronti dell’attaccante.

    Altri giocatori: Szczesny 5,5, Sagna 4,5, Vermaelen 4,5, Gibbs 4, (21′ s.t. Chamberlain 5), Arteta 4,5, Rosicky 5.

    HIGHLIGHTS MILAN ARSENAL 4-0

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  • Champions League, Milan Arsenal 4-0. Straripante Ibrahimovic

    Champions League, Milan Arsenal 4-0. Straripante Ibrahimovic

    Il Milan supera 4-0 l’Arsenal e ipoteca la qualificazioni ai quarti di Champions. Gli inglesi cadono sotto i colpi di Boateng (15′) e Robinho (38′) nel primo tempo, mentre nella ripresa capitolano per la doppietta personale del brasiliano (49′) e il rigore al 79′ di Ibrahimovic, il migliore in campo. Wenger sprofonda nella panchina, quasi volendo nascondersi dopo la prova della sua squadra. Raggiante Allegri che in una notte magica spazza via tutte le perplessità sulla carta d’identità dei propri ragazzi. San Siro esplode, una partita che è entrata già nella storia del club più titolato al mondo.

    LA PARTITA PERFETTA – Alla vigilia nessuno ipotizzava un successo così facile per il Milan ai danni dei Gunners, e nemmeno il tifoso più ottimista avrebbe avuto il coraggio di puntare un solo euro sul risultato secco di 4-0 con cui i rossoneri hanno asfaltato letteralmente la formazione avversaria, mettendo in ginocchio il calcio inglese e sfatando quel tabù che rischiava di distruggere psicologicamente le certezze del Diavolo. Molti che sedevano oggi a San Siro, man mano che il cronometro andava avanti, avranno iniziato a tornare con la mente al passato. Un passato che i tifosi del Milan avevano quasi dimenticato, essendo passati quasi 5 anni dall’ultimo successo in Coppa Campioni. Il match di stasera accende i motori della macchina del tempo rossonera, riavvolgendo il nastro a quella notte del 2007, quando un certo Carlo Ancelotti riuscì a condurre i propri uomini alla finale di Atene disputando a San Siro la cosiddetta partita perfetta, il 3-0 al Manchester United che nessun tifoso del Milan potrà mai dimenticare. Quell’anno arrivò la Champions, la più inaspettata e imprevedibile per la società di Via Turati. Gli uomini sanno bene che la storia ha quella caratteristica che la rende speciale: si ripete.

    zlatan ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images

    EFFETTO BOATENG – Forse è un caso, o forse no. Il miglior Milan della stagione (anche se è riduttivo pensare soltanto al 2011-2012) ha un protagonista assoluto che alla vigilia non era nemmeno dato nell’undici titolare, il Principe Boateng. Schierato nel ruolo a lui più congeniale, quello di trequartista, spacca in due il match. La difesa dell’Arsenal va subito in tilt per la pressione costante che i padroni di casa riescono a mettere per tutti i 90′ minuti dell’incontro, forse la chiave determinante del successo. Il gol che sblocca il risultato a favore dei rossoneri è pazzesco, e lo segna proprio lui, il Boa. Destro al volo da dentro l’area che prima colpisce la parte inferiore della traversa per poi rimbalzare nell’asta inferiore della rete, senza nemmeno toccare quest’ultima. Una rete da cineteca.

    ROBINHO, IL RITORNO – La punta brasiliana ex City conferma di essere un giocatore dalla mentalità parecchio ballerina, come la sua esultanza dopo il primo gol della serata. Segna una doppietta nella gara più importante fino ad oggi, depositando la sua firma indelebile in una delle partite che i tifosi più giovani presenti allo stadio racconteranno ai propri nipoti. La seconda rete ad inizio secondo tempo manda il Milan sul 3-0, scatenando il tripudio sotto la Curva Sud. Wenger cade in depressione, pensando già al volo di ritorno che attende lui e la propria squadra a Londra.

    L’ULTIMA DI HENRY – A nulla è servita la carta Henry, utilizzata dopo il rientro dagli spogliatoi, con il francese che non è riuscito ad incidere in alcun modo sull’andamento della partita. L’attaccante tornerà in America nella giornata di domani, e se solo avesse immaginato una disfatta di tali dimensioni avrebbe sicuramente anticipato volentieri la sua partenza verso gli States. Un 4-0 che forse non macchia la carriera indimenticabile vissuta da Henry tra le fila dell’Arsenal, ma che in ogni caso rimarrà come uno di quei risultati che in certe notti riaffiora sotto forma di incubo.

    CILIEGINA IBRA – Dimenticati gli schiaffoni, dimenticate le follie, ecco un nuovo straripante Ibrahimovic. L’attaccante svedese conclude una prova maiuscola al cospetto della squadra inglese, lanciando contropiedi pericolosissimi e trasformandosi in uomo assist in occasione della prima rete di Robinho. Se Emanuelson e Pato fossero meno egoisti nel finale, il bomber di Malmoe avrebbe festeggiato la seconda marcatura dopo il rigore realizzato al 79′. L’Ibrahimovic versione Champions piace e convince più del formato campionato. Il mondo si è proprio capovolto.

  • Milan Arsenal le ultimissime. Boateng dal primo minuto

    Milan Arsenal le ultimissime. Boateng dal primo minuto

    Poco più di un ora al big match di San Siro Milan Arsenal. I rossoneri cercano di sfatare il tabù inglese iniziato oramai da cinque stagioni, subito dopo la vendetta in finale di Champions League contro il Liverpool. Allegri si affida ad Ibrahimovic a riposo forzato in campionato per la squalifica e alle ricerca di un gol durante un match ad eliminazione della coppa dalle grandi orecchie. Nel consueto 4-3-1-2 di Allegri due erano i grandi dubbi, quello legato al terzino sinistro con Antonini che alla fine si aggiudica la maglia da titolare a discapito di Mesbah e Zambrotta, ma la notizia è l’utilizzo di Kevin Prince Boateng dal primo minuto con Emanuleson costretto ad accomodarsi in panchina. C’è curiosità nel capire però la posizione in campo del ghanese che potrebbe lasciare la trequarti a Seedorf occupando la posizione di mezzala sinistra. Come prevedibile al fianco di Ibrahimovic non ci sarà lo scatenato El Shaarawy che siederà in panchina con Maxi Lopez mentre in campo ci sarà una nuova occasione per Robinho.

    Boateng titolare in Milan Arsenal | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    In casa Arsenal anche Wenger mischia un pò le carte preferendo l’esperienza di Rosicky alla vivacità atletica e alle qualità di Oxelade Chamberlain, in avanti il pericolo numero uno è senza ombra di dubbio capitan Van Persie. Partirà dalla panchina anche Thierry Henry anche se Wenger potrebbe contare sulla sua esperienza a partita in corso.

    Milan Arsenal la chiave tattica Il reparto apparentemente più “scarso” dei Gunners è la difesa e per questo sarà importante la verve la Ibrahimovic cosi come gli inserimenti di Nocerino e Boateng, di contro l’Arsenal oltre alle grandi qualità di palleggio è sempre temibile e pericolosa sugli esterni. Il duello Antonini Walcott può valere l’incontro.

    Milan Arsenal le formazioni ufficiali
    Milan (4-3-1-2):
    32 Abbiati, 20 Abate, 5 Mexes, 33 Thiago Silva, 19 Antonini, 10 Seedorf, 4 Van Bommel, 22 Nocerino, 27 Boateng, 11 Ibrahimovic, 70 Robinho (1 Amelia, 25 Bonera, 27 Mesbah, 23 Ambrosini, 28 Emanuelson, 92 El Shaarawy, 21 Maxi Lopez). All.: Allegri.
    Arsenal (4-2-3-1): 13 Szczesny; 3 Sagna, 6 Koscienly, 5 Vermaelen, 28 Gibbs; 17 Song, 8 Arteta; 14 Walcott, 16 Ramsey, 7 Rosicky; 10 Van Persie. (1 Almunia, 39 Coquelin, 15 Oxlade-Chamberlain, 23 Arshavin, 12 Henry, 30 Benayoun, 49 Miquel). All.: Wenger. Arbitro: Kassai (Ungheria) Quote Snai: 2,05; 3,40; 3,88.

  • Champions League, Zenit San Pietroburgo Benfica. Spalletti senza Criscito

    Champions League, Zenit San Pietroburgo Benfica. Spalletti senza Criscito

    Stasera, oltre a Milan – Arsenal, il mercoledì di Champions League, valido per l’andata degli ottavi di finale, mette di fronte Zenit San Pietroburgo – Benfica. Due squadre prime in classifica nei rispettivi campionati nazionali, i russi, momentaneamente fermi per la sosta della Premier Liga, precedono il Cska Mosca di due lunghezze mentre i lusitani, che hanno vinto gli ultimi 8 incontri di campionato, stanno dominando la Primeira Liga staccando l’avversario principale nella lotta al titolo Porto di 5 lunghezze.

    Le due squadre si sono piazzate seconda e prima nei rispettivi gironi, lo Zenit nel gruppo G dietro alla vera sorpresa della fase a gironi Apoel facendo fuori il Porto “spedito” in Europa League, il Benfica invece ha brillantemente vinto il proprio raggruppamento precedendo il Basilea e il colosso Manchester United. Il match, in programma alle 18:00 come consuetudine quando si gioca in Russia, è però a forte rischio viste le rigidissime temperature di San Pietroburgo, si prevedono punte fino a -20°C, con il regolamento Uefa che da la possibilità al direttore di gara di rinviare la partita se la colonnina di mercurio dovesse scendere sotto i 15°C.

    Luciano Spalletti | © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Un ottavo di finale questo che parla anche italiano dal momento che alla guida dello Zenit c’è quel Luciano Spalletti recentemente accostato alla panchina dell’Inter per la prossima stagione. Il tecnico di Certaldo dovrà fare a meno di tre pedine fondamentali quali il portiere Malafeev, il “nostro” Mimmo Criscito e il fantasista portoghese Danny out per il resto della stagione a causa della rottura dei legamenti del ginocchio. I campioni di Russia si schiereranno quindi secondo un 4-2-3-1 con Lombaerts a prendere il posto del terzino ex Genoa a protezione della porta difesa da Zhevnov insieme a Anyukov, Bruno Alves e Hubocan che comporranno la linea difensiva. In mediana ci saranno Shirokov e Denisov mentre a sostegno dell’unica punta Kerzhakov agiranno Semak, Zyrianov e Fayzulin.

    Sul fronte opposto il tecnico Jorge Jesus opterà per un modulo speculare, un 4-2-3-1 che prevede il bomber Oscar Cardozo come terminale offensivo e Gaitan, Aimar e Bruno Cesar sulla trequarti pronti a far male con le loro incursioni, la cerniera di centrocampo sarà formata dal belga Witsel, seguito in estate da diversi club italiani come Fiorentina e Lazio, e da Matic, in difesa, da destra verso sinistra, Maxi Pereira, l’ex Real Madrid Garay, capitan Luisao e Emerson sulla sinistra preferito a Capdevila.

    PROBABILI FORMAZIONI ZENIT SAN PIETROBURGO BENFICA

    ZENIT SAN PIETROBURGO (4-2-3-1): Zhevnov; Anyukov, Bruno Alves, Hubocan, Lombaerts; Denisov, Shirokov; Semak, Zyrianov, Fayzulin; Kerzhakov.
    Panchina: Borodin, Lukovic, Huszti, Rosina, Cheminava, Bystrov, Kanunnikov.
    Allenatore: Spalletti.

    BENFICA (4-2-3-1): Artur; Maxi Pereira, Garay, Luisao, Emerson; Matic, Witsel; Gaitan, Aimar, Bruno Cesar; Cardozo.
    Panchina: Eduardo, Jardel, Rodrigo, Capdevila, Nolito, Nelson Oliveira, Miguel Vitor.
    Allenatore: Jorge Jesus.

  • Champions League, Milan Arsenal. Ibra vs Van Persie

    Champions League, Milan Arsenal. Ibra vs Van Persie

    San Siro si veste d’Europa per un mercoledì da leoni. Stasera Milan-Arsenal si affrontano per l’andata degli ottavi di Champions League. I rossoneri affrontano una delle partite più importanti della stagione. I Gunners arrivano a Milano con un Henry in più. La leggenda francese giocherà oggi la sua ultima partita con la maglia dei londinesi, per poi tornare nuovamente in America. I padroni di casa partono favoriti secondo le quote dei bookmakers, con la vittoria degli uomini di Wenger data a 3.70 (il successo del Milan a 2.00). Il pubblico del Meazza potrà gustarsi lo scontro fra Ibrahimovic e l’olandese Van Persie, due fra gli attaccanti più forti d’Europa.

    BOATENG DALLA PANCHINA – Difficilmente lo vedremo partire titolare, ma il tecnico Allegri può ugualmente sorridere per aver recuperato Boateng, il cui rientro si aggiunge a quelli di Nesta e Pato. Il ghanese è un elemento essenziale per l’assetto tattico dei rossoneri, e in più di un’occasione ha messo in difficoltà celebri difese, (chiedere informazioni a Piqué e soci). Fondamentale anche il recupero del Papero. L’attaccante brasiliano resta al momento un calciatore in grado di spostare da solo gli equilibri di un match, e ancora una volta ci vediamo “costretti” a scomodare il Camp Nou (e perché no, anche il Bernabeu) per avere certezze a riguardo.

    Abbiati ha recuperato dall’infortunio che l’ha costretto a saltare la vittoriosa trasferta di Udine e sarà fra i pali della porta rossonera. Il rientro di Nesta permette ad Allegri di ricostituire le basi del fortino milanista, con Thiago Silva pronto ad affrontare lo spauracchio Van Persie. Sulla corsia di destra il giovane Abate  dovrà vedersela contro l’ala inglese Chamberlain, sebbene il compito più arduo della serata toccherà ad Antonini, che avrà di fronte Walcott. A centrocampo Allegri propone Van Bommel in mezzo, e con ogni probabilità Emanuelson verrà nuovamente chiamato in causa sul centro-destra della linea mediana rossonera. Mezz’ala sinistra Nocerino, che dovrà sfruttare le folate di Walcott per trovare quegli spazi che potrebbero permettere all’ex rosanero di segnare il suo primo gol in Champions League. Il compito di trequartista spetterà a Seedorf, su cui Allegri crede fermamente, anche perché l’olandese nell’ottavo di finale dell’anno scorso contro il Totthenam è stato uno dei migliori giocatori in campo, a dimostrazione che queste partite vengono sentite in maniera particolare dal calciatore che ha vinto tre Champions League nella propria carriera. Ibrahimovic e Robinho, salvo sorprese dell’ultimo minuto (vedi El Shaarawy), formeranno la coppia d’attacco di stasera. Lo svedese dovrà rispondere con i fatti alle critiche piovutegli addosso negli ultimi giorni, mentre a Binho gli si chiede soltanto di non ripetere gli errori che in questi due anni hanno macchiato in più di una circostanza le sue prestazioni.

    thierry henry | © Michael Regan/Getty Images

    TABU’ INGLESE – Non c’è soltanto il tabù inglese, con Arsenal, Manchester United e Tottenham giustizieri del Milan dal 2008 in poi. Curiosamente il club londinese non è mai stato eliminato da un’italiana in otto doppie sfide disputate. Wenger arriva a San Siro con il 4-2-3-1, un modulo mal digerito dalla squadra di Allegri. In porta giocherà Szczesny. Difesa a quattro composta da Sagna e Coquelin terzini e la coppia centrale Vermaelen-Koscielny. Song e Arteta i due mediani di fronte alla difesa, con il discusso Ramsey centrocampista più avanzato. Sulle fasce i velocissimi Walcott e Chamberlain, mentre Van Persie sarà il punto di riferimento centrale in attacco. In panchina siederà Henry, pronto ad entrare nella ripresa qualora la partita prendesse una piega sbagliata.

    I PRECEDENTI – L’unico precedente tra le due formazioni in Champions League è l’ottavo di finale del 2008, quando i rossoneri di Carlo Ancelotti, campioni uscenti del torneo, pareggiarono 0-0 in Inghilterra per poi perdere 0-2 in casa, con i gol di Fabregas e Walcott nei minuti finali della sfida.

    Probabili formazioni Milan Arsenal 

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Thiago Silva, Antonini, Van Bommel, Emanuelson, Nocerino, Seedorf, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Bonera, Mexes, Ambrosini, Boateng, El Shaarawy, Pato. Allenatore: Allegri

    Arsenal (4-2-3-1): Szczesny, Sagna, Vermaelen, Koscielny, Coquelin, Song, Arteta, Walcott, Ramsey, Chamberlain, Van Persie.
    Panchina: Almunia, Djourou, Rosicky, Arshavin, Benayoun, Miquel, Henry. Allenatore: Wenger

     

  • Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona 1-3. Doppio Sanchez

    Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona 1-3. Doppio Sanchez

    Quarti di finale praticamente già in tasca per il Barcellona di Pep Guardiola che supera 3-1 in trasferta il Bayer Leverkusen nell’andata degli ottavi di finale di Champions. Protagonista della serata l’ex Udinese Sanchez, autore delle prime due reti dei blaugrana, intervallate dal gol di Kadlec che aveva pareggiato momentaneamente i conti. Nel finale Messi ha sigillato quest’importante vittoria, e al ritorno i tedeschi, per passare il turno, avranno bisogno di vincere 3-0 al Camp Nou. Una missione quasi impossibile.

    Il tecnico dei tedeschi Dutt, costretto a rinunciare a Ballack, Sam, Derdiyok, Adler e Barnetta, schiera una formazione rimaneggiata con qualche sorpresa rispetto a quanto preventivato alla vigilia. Il 4-2-3-1 iniziale vede Leno in porta, Corluka sulla destra e Kadlec a sinistra, con Schwaab e Friedrich al centro della difesa. A centrocampo il tandem a protezione del reparto arretato formato da Reinartz e Rolfes, con Castro che insieme a Bender e Renato Augusto agisce dietro l’unica punta Schurrle. Solo panchina per l’atteso Kiessling.
    Guardiola invece non rinuncia al proprio 4-3-3, ma non mancano le sorprese. Con Piquè, Xavi e Villa fuori causa il tecnico catalano schiera Valdes in porta, Dani Alves e Adriano esterni di difesa, con Puyol e Abidal centrali. Il trio di centrocampo è formato da Mascherano, Busquets e Iniesta mentre Sanchez, Messi e Fabregas giocano in attacco.

    Alexis Sanchez | © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Non è il solito Barcellona quello che ha violato il BayArena: vuoi per le assenze di due pilastri come Piquè e Xavi, vuoi per il momento un po’ particolare che stanno attraversando gli uomini di Guardiola, vuoi per la tattica piuttosto difensivistica dei tedeschi. E il primo tempo, senza grosse occasione da rete, rispecchia tutto ciò. Il Barcellona tiene il possesso palla ma il bunker tedesco regge, tanto che a parte un tiro alto di Adriano non c’è alcuna conclusione verso la porta di Leno. Al 41’ però il risultato, un po’ a sorpresa, si sblocca. E’ Messi ad imbeccare Sanchez il quale fa passare la palla sotto le gambe del portiere per l’1-0.

    Nella ripresa, dopo appena 7’, i tedeschi, alla prima vera conclusione in porta, trovano il pareggio. A spianargli la strada è un maldestro rinvio di Puyol che di testa apparecchia per Corluka il quale serve Kadlec che in area insacca per il momentaneo 1-1. Ma è un fuoco di paglia: appena 3’ dopo infatti Fabregas lancia Sanchez il quale batte Leno e riporta i suoi in vantaggio. Guardiola intanto inserisce Thiago Alcantara per Iniesta con un Bayer quasi disorientato che però sfiora il 2-2: è il 19’ quando Castro, di sinistro, centra il palo della porta difesa da Valdes il quale in maniera impercettibile riesce a deviare. Pedro nel frattempo rileva Adriano e il Barcellona pareggia il conto dei pali: incursione di Messi dalla destra, saltati due avversari e delizioso pallonetto che però centra il legno. Dutt tenta il tutto per tutto inserendo Kiessling il quale ci prova poco dopo ma Valdes è attento. Dall’altra parte pericolosi Dani Alves e Thiago Alcantara. Nel finale però ecco il gol che spegne ogni ardore dei teutonici: quando manca 1’ alla fine Dani Alves, a tu per tu con Leno, appoggia per Messi che insacca per il 3-1 finale.

    LE PAGELLE DI BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA 1-3

    Sanchez 8: Sino al momento era a secco in Champions. Si rifà con gli interessi e non solo per le due reti, ma anche per una gara generosa che lo vede protagonista, in più frangenti, anche in difesa
    Messi 7,5: L’azione in cui è andato a centrare il legno è da standing ovation. Serve un assist importante a Sanchez e nel finale Dani Alves gli da la possibilità di timbrare ancora una volta il cartellino. Il tutto nonostante un primo tempo, come il resto della squadra, un po’ sottotono-
    Busquets 5,5: Continua il momento non troppo positivo del centrocampista che sbaglia diversi palloni. Ciò è reso evidente anche dal fatto che i suoi compagni di reparto non commettono tali e tante ingenuità.
    Fabregas 7: L’assist per Sanchez è davvero molto importante nell’economia della partita, considerando che quel gol spegne gli ardori dei tedeschi. Ma non sempre è continuo.
    Kadlec 6,5: Se in fase difensiva vive una serata difficile per via della rapidità di Dani Alves, in avanti prova a fare qualcosina e riesce anche a segnare quel gol che per qualche minuto fa prendere coraggio ai tedeschi.
    Leno 6,5: Non ha colpe sui gol e anzi, evita che il passivo, nella ripresa, diventi molto più pesante per i suoi.
    Castro 6,5: Quel tiro fortissimo per poco non rimette, per la seconda volta, in equilibrio la partita. In assenza di giocate degli attaccanti, fa il possibile.
    Schurrle 4,5: Fa meglio Kiessling nel quarto d’ora in cui è in campo rispetto a lui. Sarà che non gli arrivano tanti palloni, ma lui fa poco per andare a prenderseli.

    HIGHLIGHTS BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA 1-3

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  • Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona. Tedeschi senza Ballack

    Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona. Tedeschi senza Ballack

    Il Bayer Leverkusen a caccia di un risultato positivo in vista del ritorno al Camp Nou, il Barcellona per mettere a tacere le polemiche innescate dal ko di sabato a Pamplona contro l’Osasuna. Sono questi i motivi che stasera spingeranno tedeschi e spagnoli a cercare la vittoria nell’interessante ottavo di finale di Champions.

    Il tecnico delle Aspirine Robin Dutt sa che per la sua squadra sarà durissima, tanto da averlo dichiarato nella conferenza stampa della vigilia. Ma il fatto di essere imbattuto in casa, avendo superato ostacoli come Valencia e Chelsea, incoraggia i rossoneri in vista di un match proibitivo. Per Dutt inoltre non ci sono strategie particolari, visto che ha dichiarato di preparare la sfida già cosciente del fatto che il possesso palla sarà appannaggio dei catalani. E la speranza sta proprio qui: che Messi e compagni incappino in una giornata negativa. Per ciò che riguarda la formazione, considerate le pesanti assenze di Ballack, Sam, Derdiyok, Adler e Barnetta, il trainer teutonico schiererà un 4-3-1-2, con Leno in porta, l’ultimo arrivato Corluka sulla destra e Kadlec a sinistra, con Schwaab e Friedrich al centro della difesa. A centrocampo ecco il trio formato da Castro, Reinartz e Rolfes, mentre Bender agirà dietro le due punte Schurrle e Kiessling.

    Michael Ballack | © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images

    Dall’altro lato Guardiola è un po’ preoccupato per il gioco offensivo dei tedeschi, ed in particolare da Kiessling. Lo stesso ha parlato anche del campionato e del -10 dal Real Madrid che sa quasi di resa, sottolineando comunque come la Champions sia difficile per tutti indipendentemente dall’avversario che si ha davanti.Alla BayArena, Guardiola schiererà i suoi con il classico schema che prevede Valdes tra i pali, mentre la difesa sarà composta da Dani Alves, Piquè, Puyol e Abidal. A centrocampo, dopo il turnover nel match con l’Osasuna, riprendono il proprio posto Iniesta e Xavi, con Mascherano in ballottaggio con Busquests per una maglia. Favorito comunque il primo. In attacco spazio a Fabregas che sarà affiancato da Sanchez e Messi.

    PROBABILI FORMAZIONI BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA

    BAYER LEVERKUSEN (4-3-1-2): Leno; Corluka, Schwaab, Friedrich, Kadlec; Castro, Reinartz, Rolfes; Bender; Kiessling, Schurrle. Allenatore: Dutt
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Pique, Puyol, Abidal; Xavi, Mascherano, Iniesta; Fabregas, Messi, Sanchez. Allenatore: Guardiola

  • Champions League, Lione Apoel. Lisandro decisivo?

    Champions League, Lione Apoel. Lisandro decisivo?

    Allo Stade de Gerland va in scena l’andata degli ottavi di finale fra Lione Apoel. I francesi affrontano l’esame cipriota. Gli isolani vogliono continuare la favola che gli ha visti protagonisti durante il girone d’andata, diventando la squadra rivelazione dell’edizione di quest’anno. Il tecnico dei padroni di casa non si fida e chiede una prova di maturità alla sua squadra. Jovanovic invece, allenatore dell’Apoel, sembra intenzionato a non cambiare l’assetto tattico spregiudicato che ha consentito ai ciprioti di ottenere una leggendaria qualificazione alla fase finale del torneo. I pronostici sono tutti a favore dei transalpini, ma la Champions League si è sempre contraddistinta come la competizione più imprevedibile, il Lione è avvisato.

    QUI LIONE – I “miracolati”, con Zagabria divenuta in questi ultimi mesi meta di pellegrinaggio da parte dei tifosi francesi, hanno ormai impresso l’inno della Champions League, avendovi partecipato quasi ininterrottamente dai primi anni 2000. Il tecnico Remi Garde schiererà il classico 4-4-2. In porta Lloris, difesa composta dalla coppia centrale Lovren-Konè, terzini Reveillere e Cissocko. A centrocampo sarà lo svedese Kallstrom a prendere per mano le redini del gioco, affiancato dal talentuoso Gonalons. Sulle fasce l’allenatore dei transalpini schiera Bastos e Briand, mostrando la chiara volontà di proporre un atteggiamento ultra-offensivo.  In attacco la coppia titolare Gomis-Lisandro, con l’argentino pronto a trascinare la propria squadra ai quarti.

    lisandro lopez | © PHILIPPE MERLE/AFP/Getty Images

    QUI APOEL – Sebbene le dichiarazioni di Jovanovic lascino immaginare un Apoel guerriero e pronto a fare la partita in terra francese, con ogni probabilità lo spregiudicato 4-2-3-1 si rimodellerà in un più attendista 4-5-1. Gli isolani dovranno dimostrare di aver appreso particolarmente bene la lezione storica dell’invincibile linea Maginot, cercando di replicare allo Stade de Gerland, in quella che è la partita più importante di tutta la storia calcistica dell’Apoel Nicosia. Chiotis è chiamato a difendere i pali della squadra cipriota, con Poursaitidis e Solomou terzini. Paulo Jorge farà coppia con Marcelo Oliveira in posizione centrale. I due di centrocampo saranno Nuno Morais ed Helio Pinto, Charalambides esterno di destra mentre sulla corsia opposta il macedone Trickovski. Dietro l’unica punta Ailton, l’Apoel schiera il trequartista centrale Manduca.

    Probabili formazioni Lione Apoel

    Lione (4-4-2): Lloris, Reveillere, Koné, Lovren, Cissocko, Briand, Gonalons, Kallstrom, Bastos, Lisandro, Gomis.
    Panchina: Valverde, Dabo, Cris, Ederson, Gourcuff, Grenier, Lacazette. Allenatore: Garde

    Apoel (4-2-3-1): Chiotis, Kaka, Boaventura, Adorno, Alexandrou, Satsias, Solari. Allenatore: Jovanovic