Tag: Champions League

  • Champions League Arsenal – Milan 3-0, le pagelle. Male Ibrahimovic

    Champions League Arsenal – Milan 3-0, le pagelle. Male Ibrahimovic

    Per quest’anno all’Emirates Stadium, teatro perfetto ieri notte di un match indimenticabile, non risuonerà più la musichetta della Champions League. Tra Arsenal e Milan è stata partita vera, con i Gunners che hanno strapazzato per tutto il primo tempo i rossoneri, i quali hanno avuto il merito di rientrare nella ripresa con un’altra mentalità e salvare una qualificazione ai quarti che dopo l’incontro dell’andata sembrava un discorso chiuso. Ibrahimovic ha confermato di non essere un calciatore da grandi sfide (sopratutto in campo europeo) steccando per l’ennesima volta nella sua carriera uno degli appuntamenti più importanti della stagione rossonera. Per fortuna del Diavolo in porta c’era San Abbiati, che ha salvato la barca quando ormai stava affondando.

    Arsenal Milan 3-0, le pagelle.

    ARSENAL
    Szczesny 6,5: buona la prestazione del portiere polacco classe ’90, l’uscita su Ibrahimovic all’inizio del secondo tempo permette ai suoi compagni di squadra di credere nell’impresa fino all’ultimo secondo.
    Sagna 7: il terzino destro dell’Arsenal è un moto perpetuo, frequenti le sovrapposizioni con Walcott, Mesbah dall’altra parte non ci capisce niente.
    Koscienly 7: autore del gol che accende le speranze dei Gunners, lasciato incolpevolmente solo da Van Bommel. Rispetto all’andata sembra un altro giocatore, bene in difesa.
    Vermaelen 6,5:  l’ex difensore dell’Ajax tiene alta la linea della difesa inglese, rischiando in più di un’occasione l’imbarcata. In ogni caso se la cava piuttosto bene durante tutto il match.
    Gibbs 6,5:  il terzino sinistro dell’Inghilterra se la deve vedere con Abate, e i due danno vita a un duello entusiasmante. Meglio in fase offensiva che quella di difesa.
    Song 6,5: un primo tempo che per intensità e corsa ha pochi paragoni nel calcio moderno. Cala nella ripresa come il resto della squadra.
    Rosicky 7,5: il centrocampista ceco è il migliore dei suoi. Realizza il secondo gol dell’incontro sfruttando l’errore di Thiago Silva. Corre per due e dispensa assist ai propri compagni lanciando contropiedi pericolosissimi.
    Chamberlain 7: la giovane ala inglese con le sue folate mette in continua apprensione la retroguardia rossonera, procurando anche il calcio di rigore firmato da Van Persie per il 3-0 alla fine del primo tempo. Mexes e compagni ringraziano quando nella ripresa esce sfinito. (30′ s.t. Chamakh 5)
    Walcott 7:  riscatta la deludente prestazione di due settimane fa a San Siro, ridicolizza Mesbah fino a quando rimane in campo. (39′ s.t. Park s.v.)
    Gervinho 7: ottima prova dell’ivoriano, capace di mandare in tilt il centrocampo rossonero in più di un’occasione. Dialoga a meraviglia con i propri compagni di reparto, resta una spina nel fianco per tutti i 90′.
    Van Persie 6: il voto finale è la media fra l’8 per la prestazione maiuscola offerta e il 4 meritato per il gravissimo errore del 56′. Se avesse realizzato il 4-0 sarebbe stata un’altra partita e un altro voto.

    MILAN
    Abbiati 8: sceso in campo con la fascia da capitano si immola ad eroe della patria. Nel primo tempo vola all’incrocio per togliere un pallone destinato in rete calciato da Van Persie. E’ prodigioso nella ripresa quando nel giro di 5 secondi prima a Gervinho e poi a Van Persie nega il quarto gol ai Gunners che avrebbe consentito agli avversari di andare ai supplementari.
    Abate 7: dimostra di essere a suo agio sull’erba inglese, ingaggia un bellissimo duello con Gibbs dal quale esce vincitore. Quando lo vedono correre i compagni capiscono che è ora di scendere in campo anche con la testa.
    Mexes 7: nel primi 45′ minuti subisce le offensive dell’Arsenal, ma nella seconda frazione è l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Una sua scivolata nel finale evita guai ben maggiori rispetto al 3-0 finale.
    Thiago Silva 6,5: sul match del brasiliano pesa l’errore in occasione del secondo gol dei Gunners, quando consegna direttamente sui piedi di Rosicky il pallone del 2-0. Dopo una mezzora da incubo si riprende e insieme a Mexes e Van Bommel si erge a muro invalicabile.
    Mesbah 4: l’algerino non è ancora pronto per calcare questi palcoscenici. Resta in balia di Walcott per 85′, insieme a Nocerino provoca il rigore del 3-0, viene infilato ripetutamente anche da Sagna. Nel finale Allegri lo sostituisce con Bonera (s.v.), confidando nella maggiore esperienza dell’ex giocatore del Parma.

    mark van bommel | © Laurence Griffiths/Getty Images

    Van Bommel 7,5: è uno dei pochi a salvarsi nel primo tempo da incubo vissuto dalla squadra, diventa il totem rossonero quando nella ripresa insegue e ferma chiunque passi per la sua strada.
    Nocerino 5: spaesato, incapace di contenere la furia agonistica degli inglesi per tutto il primo tempo. Clamorosa l’occasione che fallisce nella ripresa, quando a due passi dalla linea di porta consegna il pallone a Szczesny. La cosa più bella del centrocampista è quando nel finale fa scatenare i tifosi del Diavolo che esultano come se avesse segnato un gol.
    Emanuelson 4: nel post-partita chiede scusa a tutti i tifosi rossoneri su Twitter per la gara da infarto. L’olandese ci mette molto del suo per rendere il ritorno con l’Arsenal un match da cuori forti.
    El Shaarawy 6: inspiegabile come mai Allegri sostituisca nel secondo tempo il Faraone, fin lì l’attaccante più pericoloso dei rossoneri, e non Robinho. Poco prima di uscire per lasciare posto ad Aquilani fa una corsa palla al piede  che rimane l’azione più bella di tutta la squadra (25′ s.t. Aquilani 6)
    Robinho 4,5: il brasiliano visto all’Emirates ieri sera è lontano parente rispetto al calciatore brillante che solo due settimane prima aveva realizzato una doppietta ai Gunners. Perde tutti i duelli fisici, è imbarazzante come i difensori inglesi lo superino sistematicamente in velocità per tutta la partita.
    Ibrahimovic  4: da un candidato al Pallone d’oro ci si aspetta sicuramente di più. Lo svedese ha quasi paura di ricevere il pallone, quando lo chiede è sempre in fuorigioco (otto alla fine, roba da Inzaghi), ancora una volta sparisce nelle partite che contano. I tifosi del Diavolo si augurano che ai quarti l’attaccante svedese dimentichi di essere in Champions League.

    HIGHLIGHTS ARSENAL MILAN 3-0
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  • Champions League Arsenal – Milan 3-0. San Abbiati blocca Van Persie

    Champions League Arsenal – Milan 3-0. San Abbiati blocca Van Persie

    A Londra il ritorno degli ottavi di Champions League fra Arsenal Milan finisce 3-0 per i Gunners che hanno a lungo accarezzato il sogno di centrare un’impresa epica. Le reti per i padroni di casa arrivano tutte nel primo tempo, e portano la firma di Koscienly (7′), Rosicky al 26′ e Van Persie al 44′ su calcio di rigore. Nella ripresa il Milan fallisce delle chiare occasioni da gol che avrebbero chiuso anzitempo il discorso qualificazione, sebbene la palla più importante sia stata nei piedi di Van Persie, quando l’olandese al 58′ si è visto negare il gol del possibile 4-0 da un intervento prodigioso di Abbiati, che ha consegnato di fatto il pass tra le prime otto d’Europa ai rossoneri.

    All’Emirates riecheggia quel Milan Milan Milan proveniente dalla curva dei tifosi del Diavolo negli ultimi secondi di una partita che resterà nella storia della Champions League. Un incubo per la squadra di Allegri durato 93′ minuti, una pellicola da infarto. Il 3-0 del tabellone alla fine del primo tempo è un’istantanea terrificante. Lo stesso risultato un’ora dopo è una gioia indescrivibile per i fan rossoneri. Il Milan riesce a qualificarsi ai quarti di finale nella maniera più incredibile ripensando al match di San Siro giocato due settimane fa.

    Onore all’Arsenal che ha cercato di ribaltare il 4-0 dell’andata attraverso una prova sontuosa, specialmente nei primi 45′, ma il coraggio e l’intensità messi in campo questa sera non sono alla fine bastati agli uomini di Wenger per compiere quella che rimane un’impresa mai realizzata nella storia della Coppa Campioni.

    INCUBO PRIMO TEMPO – La foga agonistica messa in mostra nel primo tempo e la cornice straordinaria del pubblico londinese che fino all’ultimo ha sperato nel miracolo rappresentano due fattori che hanno inciso pesantemente sull’andamento del primo tempo. Dopo soli 7′ minuti l’Arsenal passa in vantaggio sugli sviluppi di un corner, grazie al colpo di testa di un liberissimo Koscienly, lasciato colpevolmente solo da Van Bommel. I Gunners pressano a tutto campo e mettono in grossa difficoltà un Milan che appare da subito alle corde. Da bollino rosso la prestazione di Mesbah, letteralmente asfaltato a turno da Walcott e Sagna. I rossoneri potrebbero capitolare al 19′, quando un super Abbiati dice no ad una conclusione perfetta di Van Persie destinata all’incrocio dei pali. Nonostante Allegri abbia schierato il tridente, il Milan non si rende quasi mai pericoloso, pagando oltre misura l’ennesima prova opaca di Ibrahimovic (per lo svedese 8 off-sides in tutto l’arco della partita).

    IL MILAN AFFONDA – Al 26′ c’è il raddoppio degli inglesi. Arriva dai piedi di un redivivo Rosicky, tra i migliori a fine gara, il quale approfitta dell’errore difensivo di Thiago Silva per piazzare in rete il tiro che galvanizza ancora di più i tifosi dell’Arsenal. Non è finita perché a tre minuti dal termine del primo tempo l’arbitro concede il rigore per la cintura operata dalla coppia Mesbah-Nocerino ai danni del velocissimo Chamberlain. Van Persie spiazza Abbiati e porta i suoi compagni sul 3-0. Ma la notte è ancora lunga all’Emirates.

    christian abbiati | © Laurence Griffiths/Getty Images

    ABBIATI PRODIGIOSO – Se non fosse per il doppio miracolo di Abbiati al 58′ del secondo tempo forse a quest’ora saremo qui a raccontare un’altra partita. Il portiere rossonero compie due autentici miracoli, prima su Gervinho e poi su Van Persie, con l’olandese che manca incredibilmente la ribattuta a rete andando con troppa sufficienza sul pallone che poteva significare 4-0 e certezza dei supplementari con oltre mezzora da giocare. E’ però un Milan diverso rispetto a quello della prima frazione, e mostra segni di risveglio al quarto d’ora, quando Ibra da lontano fa venire i brividi al portiere avversario Szczesny fuori dai pali, ma il tiro finisce a lato. L’ultima cavalcata di El Shaarawy (sostituito da Aquilani al 71′) fa capire che il Milan è finalmente tornato.

    NOCERINO NON SI SBLOCCA – L’Arsenal non pressa più come nel primo tempo, e nonostante Wenger le provi davvero tutte (entrano anche Chamakh e Park), la retroguardia difensiva rossonera non corre grossi pericoli. E’ lo stesso Diavolo a sfiorare la rete del 3-1 che avrebbe significato la fine delle sofferenze milaniste, ma Nocerino fallisce clamorosamente la più facile delle occasioni, spedendo il pallone nelle mani del portiere a due passi dalla linea di porta.

    URLO LIBERATORIO – Gli ultimi minuti di gara sono altamente sconsigliati ai deboli di cuore. La scivolata di Mexes, le corse di Thiago Silva e i lanci di Mesbah sono la perfetta fotografia di ciò che è stato il finale di un match entusiasmante. Wenger è incontenibile e perde il suo proverbiale self-control andando a protestare più volte con il quarto uomo per la direzione di gara dell’arbitro Skomina (autore di una prova senza sbavature ed errori macroscopici). A sancire la fine dell’incubo non è il triplice fischio del fischietto sloveno, ma quell’urlo che ancora riecheggia all’Emirates Stadium, Milan Milan Milan.

  • Champions League Arsenal Milan, Van Persie per la rimonta?

    Champions League Arsenal Milan, Van Persie per la rimonta?

    Stasera torna la Champions League. Il Milan affronta il ritorno degli ottavi con relativa serenità, dopo il 4-0 dell’andata con cui spazzò via l’Arsenal di Wenger. Il tecnico francese si è detto fiducioso circa le possibilità di rimonta all’Emirates Stadium, sebbene tutte le statistiche facciano credere il contrario. Dall’altra parte Allegri scaccia via l’incubo La Coruna, e schiera il tridente composto da Robinho-Ibrahimovic-El Shaarawy. Gli inglesi si aggrappano a Van Persie, il bomber dei Gunners in questa stagione. Chi si qualifica approda ai quarti di finale.

    EMANUELSON A CENTROCAMPO – Per il Milan continua l’emergenza a centrocampo. In mezzo a campo i rossoneri possono contare soltanto su tre giocatori di ruolo, più il rientrante Aquilani che si siederà in panchina. C’era apprensione circa le condizioni fisiche di Emanuelson, uscito anzitempo durante la partita di Palermo per una brutta botta alla caviglia. L’olandese però ha completamente recuperato e sarà titolare questa sera come mezz’ala sinistra. Il connazionale Van Bommel si riappropria delle chiavi del centrocampo rossonero, mentre Nocerino verrà impiegato nel settore di centro-destra. In attacco Allegri arretra Robinho nella posizione di trequartista e lancia dal primo minuto il Faraone El Shaarawy, al fianco di Ibrahimovic. Nel reparto difensivo continua il ballottaggio fra Antonini e Mesbah, con l’algerino leggermente favorito sul primo. Al centro c’è Mexes, che in campionato deve ancora scontare due giornate di squalifica per il pugno rifilato a Borriello durante Milan-Juventus. A destra Abate, con Abbiati chiamato a difendere i pali della porta rossonera. In panchina, vista l’indisponibilità di Maxi Lopez, figura il figlio d’arte Simone Andrea Ganz, attaccante della Primavera di Dolcetti.

    robin van persie | © Laurence Griffiths/Getty Images

    GERVINHO DIETRO VAN PERSIE – L’Arsenal si schiera con il 4-2-3-1, lo stesso modulo utilizzato all’andata ma con interpreti differenti. Tra i titolari non figurano questa volta né il gallese Ramsey né il centrocampista Arteta, mentre in difesa torna titolare il laterale sinistro Gibbs. In porta Szczesny, centrali difensivi Vermailen e il francese Koscienly, terzino destro il connazionale Sagna. In mediana giocherà il camerunense Song in coppia con Rosicky. Al posto di Ramsey l’ivoriano Gervinho, sulle fasce i due giovani inglesi Walcott e Chamberlain. Unica punta l’olandese Van Persie, reduce dalla doppietta siglata nel match di Anfield contro il Liverpool sabato scorso, sul quale sono riposte tutte le speranze dei Gunners per riuscire a firmare un’impresa mai riuscita fino ad oggi ad alcuna squadra di Champions League.

    RETI BIANCHE – I due precedenti tra Arsenal Milan non sorridono agli inglesi. Entrambe le sfide passate terminarono con il risultato di 0-0. La prima volta fu nel ’95, quando i rossoneri pareggiarono in Inghilterra contro i londinesi nell’andata della finale di Supercoppa Europea (poi vinta dal Milan con il successo a San Siro per 2-0). L’altro precedente è quello della stagione 2007-2008, con gli uomini di Ancelotti che impattarono sullo 0-0 contro la squadra di Wenger per poi essere eliminati dagli inglesi al ritorno. In quell’occasione furono lo spagnolo Fabregas e Walcott a siglare le reti della vittoria inglese.

    Probabili formazioni Arsenal Milan 

    Arsenal (4-2-3-1): Szczesny, Sagna, Vermailen, Koscienly, Gibbs, Song, Rosicky, Gervinho, Walcott, Chamberlain, Van Persie.
    Panchina: Fabiansky, Djourou, Jenkinson, Coquelin, Miquel, Park, Chamakh. Allenatore: Wenger.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Mexes, Thiago Silva, Mesbah, Emanuelson, Van Bommel, Nocerino, Robinho, Ibrahimovic, El Shaarawy.
    Panchina: Amelia, Bonera, Yepes, Zambrotta, Antonini, Aquilani, Ganz. Allenatore: Allegri.

  • Champions League Arsenal – Milan, la vigilia. Allegri non si fida

    Champions League Arsenal – Milan, la vigilia. Allegri non si fida

    Domani sera a Londra Arsenal Milan si affrontano per il ritorno degli ottavi di Champions League. All’andata i rossoneri furono autori della “partita perfetta” che mandò in delirio i tifosi del Diavolo. I Gunners di Wenger arrivano alla sfida decisiva senza grandi speranze, nonostante le ultime due vittorie importanti in Premier. Dall’altra parte Allegri non si fida degli inglesi e chiede ai suoi di non prendere la trasferta in Inghilterra sotto gamba. Tra i rossoneri torna a disposizione Aquilani, che partirà dalla panchina.

    QUALIFICAZIONE CHIUSA? – Il 4-0 di due settimane fa non lascia grandi speranze neanche al più ottimista dei tifosi londinesi. Soltanto tre squadre nella storia delle competizioni Uefa sono riuscite a ribaltare uno svantaggio di 4 reti, mai nessuno in Coppa Campioni. Il Real Madrid nel ’85-86 contro i tedeschi del Borussia Monchengladbach (1-5, 4-0, terzo turno di Coppa Uefa), il Leixoes contro La Chaux-de-Fonds nel ’61-62 al primo turno di Coppa delle Coppe, e i serbi del Partizan (2-6, 5-0) contro gli inglesi del Queens Parker Rangers nella stagione ’84-85 al secondo turno di Coppa delle Coppe.

    TUTTO SULLA PREMIER – Dopo il sonoro k.o. di San Siro e l’eliminazione dalla FA Cup per opera del Sunderland, l’Arsenal ha deciso di concentrare ogni singola energia sul campionato inglese. Gli uomini di Wenger sono riusciti a collezionare due vittorie importantissime, prima contro i rivali del Totthenam (5-2 in rimonta all’Emirates Stadium) e sabato scorso l’impresa di Anfield (2-1 al Liverpool grazie alla doppietta di Van Persie, sempre in rimonta). Attualmente i Gunners occupano il quarto posto, l’ultima posizione utile per la qualificazione alla Champions League, e possono contare su un vantaggio di tre lunghezze sul Chelsea.

    zlatan ibrahimovic | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    FRECCIA ROSSANERA – L’intercity del Milan al momento sembra viaggiare a velocità doppia rispetto ai suoi diretti concorrenti. Più volte la vittoriosa trasferta di Udine è stata definita come la partita della svolta per la stagione rossonera. Da quella sfida la squadra di Allegri ha collezionato quattro successi in cinque match disputati, 13 punti sui 15 a disposizione. Al momento l’uomo in più del Diavolo è Zlatan Ibrahimovic, protagonista assoluto di una prestazione monster nell’ultimo incontro di campionato contro la Juve. Qualora i bianconeri non dovessero ottenere i tre punti nel recupero contro il Bologna al Dall’Ara, il Milan si porterebbe a due lunghezze di vantaggio sugli acerrimi rivali.

    PRUDENZA ALLEGRI – L’allenatore toscano non intende staccare la spina, ben consapevole che a questi livelli ogni partita può presentare insidie imprevedibili. In particolar modo Allegri teme lo spirito combattivo che caratterizza tutte le squadre inglesi, famose per il loro orgoglio e mai rinunciatarie. Il mister dei rossoneri ha concluso dichiarando che “il match di domani può sembrare come una gara semplice per il risultato dell’andata, ma non sarà affatto facile”.

    EL SHAARAWY DALL’INIZIO – Il Faraone dovrebbe far parte dell’undici titolare che scenderà domani sera all’Emirates Stadium. Robinho probabile trequartista, mentre Mexes sarà al fianco di Thiago Silva in difesa. Van Bommel, dopo il turno di riposo contro il Palermo, torna dal primo minuto in mezzo al campo. I padroni di casa dell’Arsenal affidano le proprie speranze al bomber olandese Van Persie, che con la doppietta rifilata al Liverpool sabato è salito al terzo posto nella classifica della Scarpa d’oro dietro a Messi e Ronaldo. Wenger spera anche di ritrovare un Walcott in grande spolvere, con l’inglese già giustiziere del Milan di Ancelotti nel ritorno degli ottavi del 2008 a San Siro.

    SPETTRO LA CORUNA – Il 4-0 dell’andata non fa dormire sogni tranquilli al portiere del Milan Christian Abbiati, memore della clamorosa eliminazione subita per opera del Deportivo nella stagione 2004-2005, con i rossoneri campioni uscenti dopo il trionfo di Manchester nel 2003 ai danni della Juventus di Marcello Lippi. All’andata gli uomini di Ancelotti sconfissero gli spagnoli con un perentorio 4-1, ma in Spagna subirono una delle sconfitte più cocenti della propria storia europea, il famoso 4-0 del Riazor, che consentì agli iberici di approdare in semifinale contro il Porto di Mourinho, vincitore finale della competizione. Storia appartenente al passato, l’Arsenal riuscirà a renderla attuale?

  • Finale Champions a Milano nel 2016, allo Juventus Stadium l’Europa League

    Finale Champions a Milano nel 2016, allo Juventus Stadium l’Europa League

    Manca solo il comunicato della Uefa per rendere ufficiali due date importanti per il calcio italiano. Secondo la Gazzetta dello Sport, il massimo organismo europeo ha scelto infatti come sede della finale di Champions League 2016 Milano mentre Torino due anni prima ospiterà quella di Europa League.

    San Siro quindi ospiterà l’atto conclusivo della competizione più importante a livello europeo a distanza di 15 anni. La finale di Champions infatti manca dalla ‘Scala del calcio’ dal 2001 quando a vincere il prestigioso trofeo fu il Bayern Monaco guidato da Ottmar Hitzfeld che ebbe la meglio soltanto dopo la lotteria dei calci di rigore il Valencia di Hector Cuper dopo che i tempi regolamentari e quelli supplementari erano finiti sull’1-1 con due penalty trasformati da Mendieta per gli spagnoli ed Effenberg per i tedeschi.

    San Siro

    In realtà la città meneghina avrebbe voluto anticipare tale data prenotando la finale del 2014 o quella del 2015, giacchè quella di quest’anno e quella del 2013 sono state già assegnate all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, casa del Bayern, e al Wembley di Londra, l’Uefa ha rigettato la richiesta poichè in concomitanza rispettivamente con la finale di Europa League a Torino e con l’Expo che si terrà nel capoluogo lombardo tra 3 anni.

    Lo Juventus Stadium sarà il teatro della finale di Europa League 2014, il nuovissimo impianto torinese, il primo in Italia di proprietà di un club, infatti non possiede i requisiti richiesti dalla Uefa in termini di capacità minima per ospitare una finale di Champions League (necessari 50 mila posti a sedere mentre lo ‘Stadium’ ha una capienza massima di 42 mila spettatori, ndr) dovendosi accontentare così della finalissima della “sorella minore”. Nonostante tutto un bel traguardo per la nuova casa bianconera dal momento che è stata designata dalla Uefa ad ospitare la finale di Europa League del 2014, la prima in assoluto, a soli pochi mesi dalla sua inaugurazione avvenuta lo scorso 8 settembre 2011.

  • Marsiglia – Inter 1-0, beffa Ayew al 93′

    Marsiglia – Inter 1-0, beffa Ayew al 93′

    L’Inter non riesce a replicare le gesta eroiche di Milan e Napoli fuori dall’Italia nella Champions League, e come accade praticamente sempre nelle ultime partite al primo tiro in porta viene punita. Ci sarà molto da discutere in merito a questo match, ma rimane l’amaro in bocca ad ogni tifoso nerazzurro nel vedere Ranieri rinunciare a giocarsi la partita, per ‘accontentarsi’ di un pareggio che alla fine sfugge via quasi per uno strano scherzo del destino.Pochi meriti ad un Marsiglia che non ha di fatto incantato ne emozionato, ma tantissimi demeriti ad un’Inter provinciale e assolutamente senza idee. A San Siro servirà un aiuto dal cielo.

    Grande sorpresa nella lettura delle formazioni con Ranieri che stupisce tutti schierando un 4-3-1-2 con Sneijder dietro le due punte Zarate e Forlan, lasciando in panca due big come Milito e Pazzini. In mediana spazio all’esperienza con Cambiasso, Stankovic e Zanetti. Nessuna novità per Deschamps che conferma i pronostici schierando Brandao in coppia con Ayew davanti e utilizzando il recuperato Diarra in mediana.

    PRIMO TEMPO – E’ dei padroni di casa il primo squillo, con il centrocampista francese Cheyrou a provare la conclusione dal limite dell’area nei primissimi minuti, calciando di poco a lato. Nerazzurri coperti e molto attenti in fase difensiva, ma assolutamente senza idee e con molti errori in fase di impostazione. L’occasione buona per far male capita ai nerazzurri al 11’: Cambiasso si invola sulla corsia laterale e serve un cross col contagiri a Forlan, l’uruguaiano calcia a botta sicura ma spreca trovando una parta decisiva di Mandanda. Strepitoso recupero di Zanetti su Morel con il capitano dell’Inter che riesce anche a mettere un buon pallone in area con Zarate che anticipa il portiere dell’OM ma calcia fuori.

    È il turno dei francesi che iniziano a esercitare una certa pressione, con Azpilicueta che al 20’ prova una gran conclusione da fuori area sfiorando la traversa. Pericolosissimo il Marsiglia alla mezz’ora sugli sviluppi di una punizione tagliata in area con Diawara che colpisce male, facendo tirare un sospiro di sollievo a Julio Cesar. Poca cattiveria sottoporta per i nerazzurri al 36’ su un ottimo inserimento di Cambiasso, Zarate riceve palla ma calcia fin troppo centrale e senza la giusta forza. Pessimo l’impatto dell’attaccante argentino sul match, con molti dribbling sbagliati e poca convinzione nelle giocate provate. Si chiude il primo tempo senza ulteriori emozioni e senza recupero.

    Andre Ayew | © BORIS HORVAT/AFP/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Cambio per Ranieri nella ripresa con l’ingresso di Nagatomo al posto di Maicon  che ha accusato un problema fisico. Qualche errore di troppo nell’Inter per Sneijder , che sbaglia appoggi e passaggi decisamente non difficili. Fase di gioco con moltissimi ribaltamenti di fronte, e altrettanti errori in fase di finalizzazione, senza vere azioni degne di nota. Cambio per Ranieri che al 19’ toglie uno spento Zarate inserendo un centrocampista di tanta corsa come Obi, con la squadra pronta a schierarsi con un 4-4-2 classico.  Da segnalare al 22’ la pesante ammonizione di Chivu che essendo diffidato salterà il match di ritorno a Milano. Primo cambio per Deschamps al 29’ con l’ingresso del secondo fratello Ayew, il più piccolo Jordan , che subentra al posto di Brandao. Ancora un’ottima occasione per l’Inter alla mezz’ora sugli sviluppi di un calcio di punizione con Stankovic che in area da due passi calcia al volo, colpendo senza forza e fin troppo centrale senza impensierire il portiere francese. Brividi per i nerazzurri con A. Ayew che sfiora il gol del vantaggio a 12 minuti dal termine, colpendo di testa e mandando il pallone di poco a lato.

    L’OM ha qualcosa in più nel finale e il solito Ayew si libera dal limite calcia benissimo e si vede negare il gol da una buona parata del portiere nerazzurro che devia in angolo.  Dallo stesso corner nel minuto finale ne scaturisce la doccia fredda  per i nerazzurri: Chivu perde la marcatura proprio su Ayew e gli permette di colpire di testa da due passi e portare i suoi in vantaggio. Gol al 93’ e la partita finisce a favore dei padroni di casa. Con la sesta sconfitta su 7 partite la panchina di Ranieri si fa sempre più cocente.

  • Champions League Marsiglia Inter, Sneijder in coppia con Milito?

    Champions League Marsiglia Inter, Sneijder in coppia con Milito?

    L’ora della verità è arrivata in casa Inter. Proprio stasera contro il Marsiglia di Deschamps nell’andata degli ottavi di Champions League, Ranieri si gioca la chance fondamentale per rimanere ancora alla guida dell’Inter, e dare un senso a una stagione che da qui alla fine difficilmente regalerà ulteriori emozioni ai tifosi interisti. Dopo l’ultima debacle casalinga contro il Bologna, il morale è ai minimi storici, ma si sa che in queste partite da dentro o fuori, i veri campioni sanno tirare fuori le grandi prestazioni, diventando dei veri e propri trascinatori del proprio gruppo. È quello che Ranieri chiede di fare a Sneijder, cercando di farlo tornare il leader di una squadra che soli due anni fa saliva sul tetto del mondo. Occhio però, perché sull’olandese non smettono di fioccare critiche, soprattutto da personaggi illustri: Van Basten l’ha definito poco professionale poiché avendo esaurito le possibilità di vittoria con il suo club sia proiettato con la testa già al prossimo europeo.

    Una curiosità: la sfida nella sfida è quella tra i due tecnici, dove proprio Claudio Ranieri cercherà di ottenere una “rivincita” su Deschamps, in ricordo della sconfitta del suo Chelsea, quando fu eliminato dalla Champions, proprio dal Monaco guidato dal tecnico francese.

    MARSIGLIA – Deschamps non vuole sbagliare una partita molto importante per la sua squadra, cercando di approfittare del momentaccio che i nerazzurri stanno attraversando. I francesi sono un avversario ostico, considerando come non perdono un match da fine novembre dopo aver iniziato una stagione in maniera molto simile a quella interista. Il tecnico ex bianconero che dovrà fare a meno, di uno dei suoi giocatori migliori, Remy, fuori per infortunio (potrebbe recuperare per il ritorno a Milano), dovrebbe schierare la formazione migliore, con un 4-3-3 molto roccioso e offensivo al tempo stesso. Nel dettaglio: tra i pali Mandanda con davanti a sé una linea a quattro, con Diawara e Nkoulou centrali e Azpilicueta e Morel sugli esterni. In mediana stringe i denti Diarra, recuperato in extremis, affiancato da Cheyrou, con Amalfitano e Valbuena più avanzato. Davanti assente Remy dovrebbe prendere il suo posto Brandao, insieme alla stella ghanese A. Ayew, figlio di Abedì Pelè, storico giocatore del Marsiglia.

    Wesley Sneijder | © Claudio Villa/Getty Images

    INTER – Sacrificare Sneijder e la sua qualità per schierare una formazione più equilibrata, o utilizzare il folletto di Utrecht più avanzato in coppia con Milito, è il dubbio maggiore che attanaglia Claudio Ranieri. Alla ricerca di un equilibrio che manca da ormai diverse partite, dove qualsiasi modulo scelto evidenzia come la ‘coperta sia troppo corta’ e renda vulnerabilissimo un reparto difensivo fino a poco tempo fa impenetrabile, urge una soluzione per arginare la velocità e le ripartenze dei francesi. Le buone notizie arrivano dall’infermeria, con il recupero di una pedina fondamentale come Walter Samuel in difesa, e per il ritorno di una punta di peso come Milito fermato a Bologna dall’influenza. Nel dettaglio le possibili scelte relative all’undici che scenderà in campo: in difesa si torna sul classico con Lucio e Samuel al centro e Maicon a destra e Chivu in ballottaggio con Nagatomo a sinistra. Centrocampo a quattro bloccato, con Cambiasso e Poli o Palombo più centrali e Zanetti e Obi più larghi sulle fasce. Novità in attacco dove oltre al recuperato Milito dovrebbe giocarsi le sue chance Sneijder nel nuovo ruolo di seconda punta. Occhio alla voglia di rivincita di uno come Forlan che sente queste partite di Champions in maniera particolare. Considerando come sia rimasto fuori da questa competizione per il malaffare estivo, avrà voglia di dimostrare il suo reale valore più di tutti i suoi compagni.

    PROBABILI FORMAZIONI MARSIGLIA INTER

    MARSIGLIA (4-3-3): Mandanda; Azpilicueta, Diawara, N’Kolou, Morel; Valbuena, Cheyrou, A. Diarra; Amalfitano, Brandao, A. Ayew. All. Deschamps.
    A disp.:
    Bracigliano, Fanni, Traore, Sabo, Kabore,  J. Ayew.

    INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Stankovic, Cambiasso, Obi; Forlan, Pazzini. All. Ranieri.
    A disp.:
    Castellazzi, Ranocchia, Chivu, Palombo, Poli, Sneijder, Milito.

  • Napoli Chelsea 3-1, Lavezzi e Cavani, notte da urlo

    Napoli Chelsea 3-1, Lavezzi e Cavani, notte da urlo

    Il momento magico del Napoli in Champions League continua. Dopo l’impresa per aver ottenuto la qualificazione nel girone di ferro spedendo a casa la corazzata Manchester City, ieri sera l’ennesima prova che il club azzurro non si trova lì per caso aggiudicandosi meritatamente la prima battaglia degli ottavi di finale. A farne le spese un’altra inglese, il Chelsea di Villas Boas che stra attraversando un periodo di crisi profonda e che ha provato sulla propria pelle la determinazione e la furia agonistica della squadra di Mazzarri che a questo punto vede i quarti di finale più vicini di quanto possa pensare. Un 3-1 che ha in Lavezzi e Cavani i vincitori del premio attori protagonisti del film andato in onda ieri sera al San Paolo, una pellicola prodotta, non poteva essere altrimenti, da Aurelio De Laurentiis.

    Se da un lato Mazzarri, rimasto in albergo per la squalifica di due giornate rimediate per l’espulsione a Villarreal, manda in campo l’undici tipo cui l’unica variazione è Zuniga al posto di Dossena sulla fascia sinistra, Villas Boas stravolge la formazione attesa alla vigilia sorprendendo tutti con l’esclusione dai titolari di Lampard ed Essien preferendo Raul Meireles e Malouda.

    Parte forte il Napoli ma dopo aver avuto due buone occasioni con Maggio e Cavani va sotto al 27′ quando un errore in disimpegno di Cannavaro, tradito da un rimbalzo irregolare del pallone, spalanca a Mata la porta difesa da De Sanctis che non può nulla sul preciso diagonale dell’esterno spagnolo. Il vantaggio dei Blues dura poco perchè 10 minuti più tardi, dopo che Frustalupi, in panchina al posto di Mazzarri, riorganizza la squadra, Lavezzi pareggia i conti con un destro a giro dal limite dell’area che consente al Pocho di sbloccare la sua personale casella “gol fatti” in Champions League. Il San Paolo è una bolgia ma viene letteralmente giù quando in pieno recupero Cavani si infila tra le maglie blu e spinge il pallone in rete permettendo al Napoli di chiudere il primo tempo in vantaggio per 2-1.

    Edinson Cavani | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Il Chelsea è sulle gambe e che la difesa inglese sia ormai allo sbando lo dimostrano prima la grande occasione capitata sui piedi di Lavezzi e poi la rete del 3-1 che effettivamente chiude il match, Cavani ruba palla a David Luiz, in campo al posto dell’infortunato Terry, e serve l’attaccante argentino che batte per la seconda volta Cech a porta quasi sguarnita. Villas Boas corregge le sue scelte inserendo i due grandi esclusi del match Lampard ed Essien ma è ormai troppo tardi prchè il Napoli difende il doppio vantaggio con le unghie e con i denti, anzi ci sarebbe anche l’opportunità di rendere il passivo dei londinesi ancor più pesante se Cole non avesse salvato il tiro a botta sicura di Maggio proprio sulla linea di porta.

    Tra tre settimane si va allo Stamford Bridge per la seconda e ultima battaglia, la più importante, quella che potrebbe far staccare a Mazzarri e company il pass per i quarti. E intanto le squadre inglesi, che avevano dominato insieme al Barcellona nelle scorse edizioni, rischiano serieamente la disfatta e di rimanere fuori con tutte le squadre partecipanti già agli ottavi di finale: dopo le eliminazioni nella fase a gironi di Manchester United e Manchester City, le speranze dell’Arsenal, che ne aveva presi 4 dal Milan la settimana scorsa, e del Chelsea sono appese ad un filo sottilissimo.

  • Marsiglia Inter, Ranieri si gioca tutto

    Marsiglia Inter, Ranieri si gioca tutto

    Milan e Napoli hanno praticamente ipotecato i quarti di Champions League dando nuovo vigore al calcio italiano prendendosi una bella e convincente rivincita sul calcio inglese da molti additato come sistema di riferimento. Questa sera tocca però all’Inter di Ranieri che per far filotto all’Italia ha bisogno della partita perfetta al Velodrome di Marsiglia contro l’undici di Deshamps. Il cammino altalenante in campionato da parte dell’Inter impone un deciso scatto d’orgoglio, necessario per dare ancora un senso alla stagione e non definirla fallimentare con sei mesi d’anticipo. Marsiglia Inter deve esser la partita dell’orgoglio, la partita in cui i big trovano nuove motivazioni e Ranieri azzecchi le scelte in campo. Un risultato negativo infatti potrebbe esser letale per il tecnico ma anche per molti giocatori della rosa nerazzurra.

    Claudio Ranieri | ©ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images
    Marsiglia Inter, la vigilia. Lo scontro dialettico tra i due tecnici non è stato cosi tanto acceso anche se Ranieri è in cerca ancora di rivincita dopo la sconfitta in quel famoso Monaco Chelsea che gli costò la panchina. Deschamps pur consapevole delle difficoltà attuale dell’Inter considera l’undici del presidente Massimo Moratti favorito per blasone e per la qualità dei giocatori in campo. Più cauto ma ottimista è Ranieri che ieri in conferenza stampa ha chiesto ai suoi giocatori quello scatto d’orgoglio necessario per ricominciare a far sognare i tifosi, sopratutto in Champions League dove l’eliminazione diretta può innescare stimoli diversi rispetto al campionato.

    Il più atteso è Sneijder. Inutile nascondersi dietro al dito, il rapporto Ranieri Sneijder è tutt’altro che idilliaco. Il tecnico pur riconoscendone il talento in ogni occasione non lo ritiene idoneo al pragmatico 4-4-2 che permette ai nerazzurri di esser accorti in difesa e pericolosi in fase di ripartenza. Ranieri non si è sbilanciato sull’utilizzo ma la sensazione è che Sneijder giocherà dall’inizio Marsiglia Inter nel ruolo di spalla di Diego Milito e a discapito di Pazzini e Forlan. In difesa scontato l’utilizzo del tandem Lucio Samuel mentre sugli esterni ci saranno Maicon e Nagatomo preferito a Chivu. Centrocampo composto da tre veterani come Zanetti a destra, e la coppia Stankovic Cambiasso al centro. Sulla sinistra Ranieri dovrebbe affidarsi alla vivacità di Obi. Il Marsiglia invece, schierato con il solito 4-3-3 conoscendo Deschamps non sarà poi cosi sbilanciato cercando per lo più di non prender gol piuttosto che un attacco all’arma bianca.

  • Napoli Chelsea, Villas Boas perde Terry

    Napoli Chelsea, Villas Boas perde Terry

    E arrivò il giorno di Napoli – Chelsea. Tra poco meno di un’ora al San Paolo andrà in scena l’andata degli ottavi di finale di Champions League tra la squadra partenopea e i londinesi di Villas Boas. Napoli già nella storia dopo aver superato la fase eliminatoria, il cosidetto “girone della morte” e conseguente approdo agli ottavi (mai accaduto fino ad ora nella storia azzurra).

    Le due squadre arrivano alla sfida con grandi motivazioni, ma con ruolini di marcia completamente differenti: gli uomini di Mazzarri vengono da due vittorie consecutive in campionato che ha permesso a Lavezzi e compagni di agguantare il sesto posto ai danni dell’Inter (sua avversaria domenica sera proprio al San Paolo) e desiderosa di riprendersi quel terzo posto che si era aggiudicata lo scorso anno, per non perdere il treno per l’Europa che conta; il Chelsea arriva alla sfida nettamente in crisi di risultati, per lo più dettati dalla scarsa efficienza sottoporta e da una difesa non più impenetrabile come un paio di stagioni fa. I pareggi ottenuti in campionato e soprattutto in FA Cup proprio sabato contro il Birmingham militante in Championship (la nostra Serie B) hanno messo ancora una volta in discussione il posto di Villas Boas, voluto fortemente da Abramovic in estate che per strapparlo al Porto ha dovuto sborsare una penale di 15 milioni poichè sottocontratto proprio con il club lusitano. In campionato i “Blues” sono fuori dalla zona Champions, proprio come il Napoli, a pari punti con l’Arsenal ma a -10 dal terzo posto (occupato dai londinesi del Tottenham) che garantirebbe l’accesso diretta alla fase a giorni della prossima Champions League, oltre che a un ritorno economico ingente per le casse societarie del club.

    John Terry | © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    Passando alle formazioni, la squadra di casa si schiererà con il consueto 3-4-1-2 formato da De Sanctis tra i pali, Campagnaro, Cannavaro e Aronica a formare il trio difensivo, Maggio, Gargano, Inler e Zuniga , quest’ultimo preferito a Dossena per il ruolo di esterno sinistro ceh nello scacchiere di Mazzarri significherà attaccare e difendere incessantemente, e i tre “tenori” Hamsik, Cavani e Lavezzi per cercare di scardinare la difesa inglese. In panchina non ci sarà Mazzarri, squalificato per 2 giornate dall’ Uefa per lo spintone dato a Nilmar durante Villarreal-Napoli terminata 0-2. Al suo posto ci sarà il vice Frustalupi.

    Il Chelsea adotterà un modulo 4-3-3 con cech in porta, difesa composta da Ivanovic a destra, il neo acquisto Cahill prelevato dal Bolton che avrà il duro compito di sostituire il capitano John Terry nella bolgia del San Paolo e che sarà coadiuvato dal compagno David Luiz a comporre il reparto centrale, a sinistra giocherà Ashley Cole; Ramires, Raul Meireles e Lampard saranno i tre centrocampisti a supporto delle punte Sturridge, Mata e il temutissimo Didier Drogba.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI CHELSEA

    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Zuniga; Hamsik; Cavani, Lavezzi.
    Panchina: Rosati, Grava, Fernandez, Britos, Dossena, Dzemaili, Pandev.
    Allenatore: Mazzarri.

    CHELSEA (4-3-3): Cech; Ivanovic, Cahill, Luiz, Cole; Ramires, Raul Meireles, Lampard, Sturridge, Mata, Drogba.
    Panchina: Hilario, Bosingwa,  Essien, Malouda, Kalou, Torres.
    Allenatore: Villas Boas.