Tag: Champions League

  • Sorteggio Champions League, Milan – Barcellona, quarto da brividi

    Sorteggio Champions League, Milan – Barcellona, quarto da brividi

    Sorteggio Champions League sfortunato ma allo stesso tempo affascinante. L’unica squadra da evitare è stata presa. A San Siro sarà Milan Barcellona, il quarto di finale più bello tra quelli sorteggiati a Nyon pochi minuti fa. I rossoneri possono dimenticare la gita a Cipro, l’amico Rui Costa potrebbe essere abbracciato eventualmente in semifinale. Il destino non ha voluto nemmeno il remake di “Luci al Velodrome”, celebre film degli anni ’90. A Milano arriva la squadra più forte del pianeta, forse la migliore di sempre. Ci si aggrappa ai numeri, alla sorte, all’Allegri pensiero, ma l’impresa rientra tra le mission impossible. L’altra Spagna sorride, con il Real Madrid che ha pescato l’Apoel.

     

    MILAN BARCELLONA – Dopo il successo agli ottavi contro l’Arsenal i tifosi rossoneri sognavano un sorteggio benevolo per arrivare in semifinale senza troppi patemi. Neanche il sapore della suspense, perché ormai le palline era state tutte svelate. Qualcuno sperava che ci fosse una squadra in più, in realtà era già tutto deciso. E Milan Barcellona sia, il vecchio che si scontra con il presente e futuro del calcio mondiale. Un match a senso unico? Fra meno di due settimane il campo ci dirà chiaramente se la squadra di Allegri è pronta per tornare a recitare un ruolo da protagonista in Europa. Atene è un pallido ricordo, una cartolina che il Diavolo spera di cambiare presto con una nuova località. La Baviera non avrà il fascino della gloriosa polis, la Coppa Campioni però è la stessa di sempre.

    milan barcellona | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    I PRECEDENTIMilan Barcellona, la sfida continua. Sono cambiate molte cose da quel lontano ’94, quando i rossoneri travolsero i catalani di Cruijff per 4-0, con Capello portato in trionfo. Altri tempi, altro Milan. L’ultima affermazione del Diavolo sul Barcellona è nel 2004, fase a gironi di Champions, un 1-0 firmato da Shevchenko. Da allora soltanto dolori per la squadra italiana. In semifinale nel 2006 gli spagnoli eliminarono gli uomini di Ancelotti vincendo per 1-0 a San Siro, andando poi a impattare sullo 0-0 tra le mura di casa (quell’anno il Barca vinse la sua seconda Coppa Campioni, battendo in finale l’Arsenal di Wenger). Allegri e Guardiola si sono già incontrati nella fase a gironi di quest’anno. All’andata il Milan trovò un pareggio fortunoso grazie alla zuccata di Thiago Silva che sancì il 2-2 finale (iniziale vantaggio di Pato), in una partita completamente dominata dal Barca. A San Siro invece si vide un Milan capace di ribattere colpo su colpo alla squadra blaugrana, nonostante la sconfitta per 3-2 subita per mano di Messi e compagni (dopo il momentaneo pareggio di un Boateng da favola).

    Ora più che mai diventa attuale il motto dell’Allegri di inizio stagione, il Barcellona non si imita, si batte

    REAL FACILE – Gli altri sorteggi hanno visto il Real Madrid pescare la cenerentola Apoel. Passando il turno, la squadra di Mourinho incontrerà la vincente di Marsiglia e Bayern, con l’andata fuori casa. L’altro quarto di finale vede affrontarsi Benfica e Chelsea, con gli uomini di Di Matteo che dopo il successo contro il Napoli faranno visita alla squadra portoghese, approdata ai quarti eliminando lo Zenit di Luciano Spalletti. La vincente di Benfica Chelsea sfiderà ad aprile una fra Milan e Barcellona.

    Quarti di finale (andata 27-28 marzo, ritorno 3-4 aprile)

    Apoel Real Madrid
    Marsiglia Bayern Monaco
    Benfica Chelsea
    Milan Barcellona

    Semifinali (andata 17-18 aprile, ritorno 24-25 aprile)

    Apoel o Real MadridMarsiglia o Bayern Monaco
    Benfica o Chelsea Milan o Barcellona 

  • Sorteggi quarti Champions League live. Milan, pericoli Barça e Real

    Sorteggi quarti Champions League live. Milan, pericoli Barça e Real

    Ci siamo. A mezzogiorno dall’urna di Nyon conosceremo l’avversaria del Milan ai quarti di finale di Champions League 2011-2012. I rossoneri, che sono usciti vincitori dal doppio confronto con l’Arsenal, sono l’unica squadra italiana rimasta in corsa dopo l’eliminazione bruciante negli ottavi di Napoli e Inter con i primi che hanno dilapidato il 3-1 del San Paolo prendendone 4 allo Stamford Bridge dal Chelsea e con i secondi che sono stati beffati al 92′ dal Marsiglia quando ormai tutti si preparavano a disputare i tempi supplementari.

    Milan, Barcellona, Real Madrid, Chelsea, Bayern Monaco, Benfica, Marsiglia e Apoel Nicosia: due spagnole, e una squadra a testa per Italia, Inghilterra, Germania, Francia, Portogallo e Cipro. Saranno queste le protagoniste di un sorteggio dei quarti di Champions League nel quale non sono più previsti vincoli e restrizioni, ovvero non ci saranno teste di serie ed è previsto l’accoppiamento tra squadre dello stesso paese (questa ipotesi chiaramente è possibile solo per la Spagna), che potrebbero regalare già subito una finale anticipata, ovvero il Clasico formato europeo Real Madrid – Barcellona che tutta Europa prò auspica di vedere nella finalissima di Monaco di Baviera del 19 maggio prossimo. Data questa segnata in rosso sul calendario dal Bayern che ha come obiettivo quello di centrare l’appuntamento conclusivo che eventualmente potrà essere giocato tra le mura amiche dell’Allianz Arena (in Europa chiamata Fußball Arena München per limitazioni commerciali imposte dall’Uefa).

    Sorteggio quarti Champions League 2012 | ©Fabrice Coffrini/EuroFootball/Getty Images

    Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco rappresentano i pericoli maggiori per il Milan che ovviamente spera in un sorteggio più benevolo con Apoel, Marsiglia e Benfica che sono ovviamente avversarie più abbordabili. Discorso a parte per il Chelsea che, seppur sia una potenza del calcio europeo, viene da un periodo oscuro sotto la gestione Villas Boas dal quale sta progressivamente uscendo. La cura Di Matteo al momento sta funzionando ma parlare di guarigione completa per i Blues è ancora prematuro.

    Ricordiamo che oltre agli accoppiamenti per i quarti di finale (gara di andata il 27-28 marzo, ritorno 3-4 aprile) verranno stabiliti anche quelli per le semifinali (andata 17-18 aprile, ritorno 24-25 dello stesso mese).

    Questo l’elenco delle squadre inserite nell’urna di Nyon (in ordine alfabetico): Apoel Nicosia, Barcellona, Bayern Monaco, Benfica, Chelsea, Marsiglia, Milan e Real Madrid.

    Potrete seguire qui di seguito il sorteggio in live blogging (clicca F5 per aggiornare la pagina).

    IL SORTEGGIO DEI QUARTI LIVE

    • 1. APOEL NICOSIA – REAL MADRID
    • 2. MARSIGLIA – BAYERN MONACO
    • 3. BENFICA – CHELSEA
    • 4. MILAN – BARCELLONA

    GLI ACCOPPIAMENTI PER LE SEMIFINALI

    • A. vincente sfida 2 – vincente sfida 1
    • B. vincente sfida 3 – vincente sfida 4
    Nella finale di Monaco di Baviera la squadra considerata padrona di casa sarà la vincente della semifinale A.
  • Sorteggio Champions League: tutta Europa sogna Barcellona Real

    Sorteggio Champions League: tutta Europa sogna Barcellona Real

    L’Italia esce con le ossa rotte dagli ottavi di Champions League. Il Milan è l’unica squadra a passare il turno ma si porta come eredità la pesante sconfitta subita dall’Arsenal. L’Inter paga anche un pò immeritatamente l’annata no ma anche i tantissimi errori di gestione durante la campagna acquisti. Far partire Thiago Motta senza sostituirlo degnamente ha costretto ai salti mortali Ranieri costringendo Cambiasso e Zanetti ad una mole di lavoro aggiuntivo. Il Napoli nonostante l’esaltante prestazione dell’andata paga l’inesperienza venendo tramortita da Drogba e compagni allo Stamford Bridge.

    Se per Inter e Napoli è dunque già tempo di bilanci in casa Milan si continua a nutrire speranze per il proseguo della competizione e molto dipenderà dalle urne del sorteggio quarti Champions League di Nyon. I tifosi rossoneri domani con ogni probabilità faranno gli scongiuri per evitare Barcellona e Real Madrid, le due spagnole sono considerate le più accreditate alla vittoria finale tanto da auspicarne uno scontro già ai quarti in modo da togliersi uno scoglio verso la finalissima di Monaco.

    Messi e Ronaldo incubi del sorteggio Champions League | &copy:David Ramos/Getty Images
    Evitate le spagnole apparentemente il Milan può giocarsela con chiunque dando vita a partite equilibrate nei confronti con Chelsea e Bayern Monaco inserite insieme ai rossoneri alle spalle dei dream team di Mourinho e Guardiola. Le sfide con Marsiglia, Benfica e sopratutto Apoel sembrano quelle più abbordabili ma sono comunque quarti di Champions League e come l’esperienza insegna ogni partita è da prendere con la giusta mentalità per non rischiare brutte figure.

    Il sorteggio Champions League di domani a Nyon sarà importante non solo per l’accoppiamento dei quarti ma perchè disegnerà il tabellone fino alla finalissima di sabato 19 maggio.

    Sorteggio Champions League: le otto finaliste
    Apoel, Barcellona, Bayern Monaco, Benfica, Chelsea, Marsiglia, Milan, Real Madrid

    Calendario Champions League 2012
    Quarti di finale: andata martedi 27 e mercoledi 28 marzo, ritorno martedi 3 e mercoledi 4 aprile
    Semifinali: andata martedì 17 e mercoledì 18 aprile, ritorno martedì 24 e mercoledì 25 aprile
    Finale: sabato 19 maggio

  • Chelsea – Napoli 4-1, le pagelle. Drogba trascinatore, Inler ultimo a mollare

    Chelsea – Napoli 4-1, le pagelle. Drogba trascinatore, Inler ultimo a mollare

    Ecco i giudizi relativi all’incontro tra Chelsea e Napoli, vinto per 4 a 1 dopo i tempi supplementari dagli inglesi. Tra i padroni di casa male solo Essien, per i campani in evidenza Inler e Gargano.

    Pagelle Chelsea
    CECH 6,5: Dà grande sicurezza alla porta degli inglesi, sbarrando più volte la porta ai giocatori del Napoli.
    IVANOVIC 7: Bella partita la sua. Bene inizialmente sulla fascia, non delude nemmeno al centro ma dimostra grande senso del gol in occasione del 4-1
    LUIZ 6,5: Tra quelli dietro è il meno incisivo, ma centralmente Cavani e Lavezzi non passano mai.
    TERRY 7,5: Era tra i più attesi e non ha deluso. Grande prova dietro, riesce a trovare anche la rete che vale il 2-0. Non riesce a resistere sino alla fine, ma il giudizio è positivo.
    BOSINGWA 6: Gioca poco più di 20’ ma regge bene l’urto dei napoletani.
    COLE 6,5: In fase difensiva fa il suo compito, mentre non si vede quasi mai in proiezione offensiva.
    ESSIEN 5,5: E’ tra i meno incisivi dei suoi. Spesso sovrastato a centrocampo, non è il solito giocatore battagliero.
    LAMPARD 6: E’ suo il gol che porta ai supplementari, ma per il resto non fa grandissime cose. Evidentemente ha ancora bisogno di mettere minuti nelle gambe.
    STURRIDGE 6,5: Inizialmente sembra devastante. Con il passare dei minuti cala un po’ tanto da essere sostituito.
    TORRES 5,5: Si divora un gol incredibile nel supplementare. Con la sua presenza, tuttavia, tiene in apprensione ancora di più la difesa campana.
    MATA 6: Cerca sempre lo spunto, ma quasi mai lo trova.
    MALOUDA 6: Entra per dare un cambio di marcia ai suoi, ma non riesce ad incidere in maniera eccessiva sul match.
    RAMIRES 7,5: In assoluto tra i migliori del Chelsea. Da lui nascono primo e ultimo gol, ma quando accelera diventa sempre pericoloso. Una mina vagante che fa tanto male al Napoli insomma.

    Drogba e Inler © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    DROGBA 8: E’ lui l’anima del Chelsea. Segna un gol, mette costantemente i brividi alla retroguardia azzurra anche se a volte esagera con qualche simulazione e qualche protesta di troppo. Ma la sua esperienza è vitale per il Chelsea.
    DI MATTEO 7: Terza partita, terza vittoria. Ma stavolta pesantissima poiché vale i quarti di finale. Azzecca la formazione iniziale, ma più che altro è la mentalità dei suoi a convincere.

    Pagelle Napoli

    DE SANCTIS 7: Limita i danni compiendo un paio di belle parate, specie su Starridge e Drogba. La sta per combinare grossa nel supplementare ma Torres lo grazia. Non può nulla sui gol.
    CAMPAGNARO 5: Nel complesso disputa una bella gara ma pesa troppo sulla sua prestazione il doppio errore sul 2-0, quando prima mette in angolo e poi perde Terry.
    CANNAVARO 5: Sul 4-1 Drogba lo salta con una facilità pazzesca. Un gol che costerà carissimo.
    ARONICA 4,5: Una serata da dimenticare in fretta. Non riesce in alcun modo a stare dietro a Drogba, e sono davvero poche le volte in cui si fa notare per cose positive.
    MAGGIO 6,5: Gioca poco più di mezz’ora ma lo fa benissimo. La sua sostituzione causerà grossi problemi alla squadra.
    DOSSENA 4,5: Pessimo impatto con il match. Mai pericoloso, causa il rigore del 3-1 rischiando anche l’espulsione.
    INLER 7: In mezzo al campo è tra gli ultimi ad arrendersi. Sigla anche il gol della possibile qualificazione, ma servirà a poco.
    GARGANO 7: Splendida prova la sua. Non molla un centimetro, aggredisce il portatore di palla e strappa via diversi possessi agli avversari. Gli manca l’ultimo passaggio ma ciò non macchia un’ottima prova.
    ZUNIGA 5: Comincia bene sulla sinistra, ma soffre con il cambio di fascia. Si divora il 2-2 che poteva significare qualificazione assicurata.
    HAMSIK 5,5: Non il solito giocatore che tutti conoscono. Sempre nel vivo della manovra, gli manca il guizzo vincente.
    CAVANI 5: Tanto spirito di sacrificio, ma davanti è assente. Si fa notare solo per un tiro a lato.
    LAVEZZI 6: Più volte cerca lo spunto giusto e spesso mette in difficoltà la difesa avversario. Peccato solo che giri al largo dalla porta inglese.
    MAZZARRI 6: Poche le sue responsabilità, considerando i gol presi ingenuamente. L’approccio sembrava quello giusto.

  • Chelsea – Napoli 4-1. Il sogno azzurro si spegne ai supplementari

    Chelsea – Napoli 4-1. Il sogno azzurro si spegne ai supplementari

    Il sogno del Napoli si ferma agli ottavi di finale. Allo Stamford Bridge, dopo un’estenuante battaglia durata 120’, il Napoli deve alzare bandiera bianca contro il Chelsea. La maggiore esperienza premia la formazione di Roberto Di Matteo, il quale continua nella sua striscia vincente da quando siede sulla panchina dei blues. Solo lacrime, a fine gara, per i circa tremila sostenitori azzurri, che hanno sognato per lunghi tratti i quarti di finale, ma si sono dovuti arrendere solo ai supplementari causa un gol di Ivanovic. Al di là del 4 a 1 finale si è visto un Napoli non timoroso, che ha cercato più volte il gol, anche sullo 0-0, ma i troppi errori commessi dalla difesa sono stati davvero pesanti. Certamente si chiude una bella esperienza per i partenopei che hanno riassaporato palcoscenici interessanti, cominciando a mettere da parte quell’esperienza grazie alla quale il Chelsea è riuscito a spuntarla in quest’appuntamento. Si spegne cosi il sogno italiano di avere due squadre ai quarti: a difendere il tricolore adesso resta solo il Milan.

    Non ci sono sorprese nei due undici iniziali: il Chelsea si schiera con il 4-2-3-1 con i perni Terry, Lampard e Drogba in campo dal primo minuto. Mazzarri risponde con il classico 3-4-2-1 facendo leva, in avanti, sui tre tenori Hamski, Lavezzi e Cavani. In avvio il Napoli appare guardingo e con l’obiettivo di non lasciare alcuno spazio alla squadra di Di Matteo. Ma ben presto si capirà che, almeno inizialmente, non è così. Al 5’ la prima occasione in favore degli inglesi: sugli sviluppi di una rimessa laterale Drogba apparecchia per Sturridge il quale non ci pensa due volte ma De Sanctis è prontissimo e mette in angolo. Pronta reazione del Napoli: è il 10’ quando Hamsik al limite dell’area riceve palla e dopo essersi girato tenta la conclusione ma Cech, di piede, sventa il pericolo, grazie anche ad un proprio compagno di squadra che smorza il tiro. E’ un buon momento per gli azzurri che al 13’, in azione di rimessa, collezionano un’altra palla gol: Maggio sfugge via sulla destra e prova una sorta di tiro cross sul quale Cavani arriva in ritardo di un attimo calciando sull’esterno della rete. Appena 2’ dopo tocca a Lavezzi il quale parte sul filo del fuorigioco ma entrato in area di rigore non riesce a superare il portiere degli inglesi che mette in corner. Poco dopo c’è spazio anche per Hamsik e Zuniga da fuori area, ma la mira non è perfetta.

    I partenopei sembrano non rischiare nulla ma al 29’ ecco il fulmine a ciel sereno: cross di Ramires dalla trequarti e a centro area Drogba è il più lesto di tutti, dopo aver anticipato Aronica, ad insaccare nell’angolino alla destra di De Sanctis. Un gol arrivato nel momento migliore degli italiani. E rischia ancora il team di Mazzarri due minuti dopo: penetrazione di Sturridge dalla sinistra e palla che attraversa tutto lo specchio dell’area di rigore con Campagnaro che anticipa Drogba mettendo in angolo. Sugli sviluppi dello stesso però è il Napoli a partire in contropiede ma Cavani calcia di poco a lato. Si complicano le cose per Mazzarri visto che al 36’ Maggio deve abbandonare il campo per un colpo alla tibia: dentro Dossena al suo posto, il quale si va a posizione a sinistra, con Zuniga dirottato a destra. Il Chelsea poco dopo ci prova dal limite con Essien: palla a lato. Allo scadere inglesi vicinissimi al raddoppio: sugli sviluppi di un corner David Luiz ci prova in diagonale e quasi sulla linea di porta Cannavaro salva tutto in scivolata. Si va riposo sull’1-0.

    Chelsea-Napoli © Michael Regan/Getty Images

    Al rientro in campo le due squadre non presentano variazioni. Cambia subito invece il risultato: al 2’ infatti sugli sviluppi di un corner battuto da Lampard è Terry in area ad insaccare con un preciso colpo di testa. Il Napoli in questo momento sarebbe fuori dalla Champions ma appena 10’ ecco il lampo che riporta l’ago della bilancia dal lato degli azzurri: Dossena crossa dalla sinistra, Terry spazza ma centralmente con Inler che dal limite raccoglie e insacca. Di Matteo corre ai ripari: dentro Torres fuori Sturridge, nel tentativo di dare maggiore peso all’attacco. Ma è un difensore, Ivanovic, a provarci al 19’: De Sanctis però è reattivo. Il portiere azzurro si ripete poco dopo su Drogba salvando ancora il risultato. Il Napoli si fa vedere perlopiù di rimessa, tanto che Zuniga al 25’ colleziona una palla gol, ma Cech tocca il pallone deviandolo e mandandolo addosso a Lavezzi.

    Il Chelsea dal canto suo si fa vedere sui calci d’angolo, sfruttando i colpi di testa che sono risultati decisivi nei casi dei gol di Drogba e Terry. Ed è su uno di questi che alla mezz’ora Dossena combina il pasticcio, toccando di mano un pallone in area di rigore. L’arbitro lo grazia dal secondo giallo ma assegna il penalty e dal dischetto Lampard, nonostante De Sanctis intuisca la traiettoria, non sbaglia: è 3-1. La gara a questo punto diventa imprevedibile: il Chelsea prova a chiudere la gara mentre il Napoli si affida ai propri velocisti. Le occasioni da rete vengono meno, anche se a 3’ dalla fine Hamsik crossa in area dove Lavezzi per un soffio manca l’impatto con il pallone. Ci prova dai trenta metri anche Gargano poco dopo, palla alta di un soffio. La stanchezza dopo un match cosi intenso comincia ad affiorare, come dimostra Drogba che a 1’ dalla fine non riesce ad agganciare un bel cross di Mata. Dopo 2’ di recupero l’arbitro fischia mandando le squadre ai supplementari.

    Tutto invariato al rientro in campo. Subito Chelsea all’attacco e Ivanovic con un colpo di testa su calcio d’angolo si fa molto pericoloso. Più grossa l’occasione che capita al Napoli dopo nemmeno 1’: discesa di Lavezzi sulla sinistra e palla in mezzo per Hamsik che calcia a volo. Palla che esce di un soffio. Al 5’ secondo cambio della gara per il Chelsea: dentro Malouda al posto di Mata. Si fa male Terry e Di Matteo così poco dopo deve effettuare anche il terzo cambio, inserendo Bosingwa in quale va a prendere il posto di Ivanovic spostato al centro. Il Napoli fa la partita ma al 9’ trema: lunghissimo lancio per Torres, De Sanctis sbaglia completamente il tempo dell’uscita ma l’attaccante spagnolo a porta vuota manda incredibilmente a lato. Al termine del primo tempo però ecco il 4 a 1 del Chelsea: Drogba controlla di tacco e gira verso al centro dell’area dove Ivanovic indisturbato insacca.

    All’inizio del secondo tempo supplementare Mazzarri getta nella mischia un’altra punta, Pandev, al posto di Hamsik. Il Napoli si getta in avanti, ma è il Chelsea ad avere la palla del 5-1 con un tiro di Torres parato in due tempi da De Sanctis. Al 5’ dentro anche Vargas, un attaccante, al posto di Aronica. Partenopei con un’insolita difesa a due. Ma non si riescono a trovare spazi. Drogba su assist di Malouda fallisce il 5-1 ma dopo due minuti di recupero scoppia la festa inglese. Al Napoli resta solo l’amarezza.

  • Chelsea – Napoli, Mazzarri ha sciolto il dubbio: Zuniga titolare

    Chelsea – Napoli, Mazzarri ha sciolto il dubbio: Zuniga titolare

    L’attesa, finalmente, è finita. Adesso toccherà al campo dare la parola su uno degli ottavi di finale più attesi, complice anche il risultato dell’andata. Chelsea e Napoli questa sera si ritroveranno una di fronte all’altra, con gli azzurri che partono dal 3-1 di venti giorni fa. Un buon vantaggio, ma come ha insegnato il match tra Arsenal e Milan, guai ad abbassare la guardia. Lo sa bene Walter Mazzarri che ha predicato tranquillità ai suoi: e sarà questa la chiave dell’incontro. Non bisogna farsi prendere dell’entusiasmo ne farsi chiudere nella propria metà campo senza mai offendere l’avversario. Ad aiutare il Napoli i circa tremila tifosi che si accomoderanno sulle tribune di Stamford Bridge, mentre altri duemila potranno seguire l’atteso incontro solo dentro qualche pub, causa la mancanza di altri tagliandi.

    Si cercherà l’impresa dunque, si punterà a raggiungere quel traguardo che nemmeno il Napoli di Diego Armando Maradona riuscì ad agguantare. Ma stavolta al posto del Pibe de Oro ci saranno i tre tenori Hamsik, Lavezzi e Cavani, molto richiesti in Inghilterra ma che stasera avranno un obiettivo comune: far approdare gli azzurri al turno successivo. Ci saranno tutti e tre, così come il resto della rosa, considerando che Walter Mazzarri non avrà problemi di organico. Tutti abili e arruolabili insomma, compreso lo stesso tecnico toscano che potrà sedere sulla panchina dei partenopei dopo la sospensione della squalifica da parte del Tas. L’unico dubbio della vigilia, quello tra Dossena e Zuniga, è stato sciolto nella mattinata di oggi quando la squadra per via del traffico ha dovuto rinunciare alla seduta di rifinitura prevista in un centro sportivo facendo qualche esercizio in albergo. Giocherà il colombiano, che garantisce un maggior livello di copertura in fase difensiva.

    Juan Zuniga © Mike Hewitt/Getty Images

    Davanti a De Sanctis, nel 3-4-2-1 di Mazzarri, solito trio difensivo formato da Campagnaro, Cannavaro ed Aronica. A centrocampo Gargano e Inler agiranno davanti alla difesa, con Maggio e Zuniga che avranno il compito di giostrare lateralmente, dando una mano anche dietro in fase di possesso del Chelsea. Hamsik e Lavezzi invece avranno il compito di aiutare il giocatore più temuto dai britannici, il bomber uruguayano Cavani.

    Dall’altro lato Di Matteo non ha alternative: i suoi infatti dovranno fare la partita e cercare di sbloccare il punteggio prima possibile, poiché bisogna vincere almeno per 2 a 0. Dunque occhio all’attacco ma anche alla difesa: subire una sola rete potrebbe significare complicare maledettamente i piani. Il tecnico italiano si riaffida ai senatori Terry, Lampard e Drogba: partiranno tutti e tre dall’inizio, e dovranno essere loro a trascinare la squadra di Abramovich. Panchine in vista per Cahill e Torres, sin qui molto deludenti. Di Matteo, nel suo 4-2-3-1, schiererà, davanti a Cech, una difesa formata da Ivanovic e Cole laterali, David Luiz e Terry centrali. A fare da schermo al reparto arretrato ci penseranno Essien e Ramires, con Sturridge, Lampard e Mata dietro l’unica punta Drogba.

    Chelsea Napoli, ecco le probabili formazoni:
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, D.Luiz, Terry, Cole; Essien, Ramires; Sturridge, Lampard, Mata; Drogba. In panchina: Turnbull, Cahill, Bosingwa, Ferreira, Ramires, Kalou, Torres. Allenatore: Di Matteo
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Zuniga; Hamsik, Lavezzi; Cavani. In panchina: Rosati, Fideleff, Fernandez, Dzemaili, Dossena, Pandev, Vargas. Allenatore: Mazzarri

  • Real Madrid – Cska Mosca, Mourinho vede i quarti di Champions

    Real Madrid – Cska Mosca, Mourinho vede i quarti di Champions

    Non dovrebbe avere problemi stasera il Real Madrid di Josè Mourinho a passare il turno e ad accedere ai quarti di finale di Champions League. E’ vero che si parte dall’1-1 dell’andata maturato allo stadio Luzhniky nella trasferta moscovita ma le merengues, lanciate ormai verso la conquista della Liga, difficilmente concedono all’avversario quando si tratta di calcare l’erbetta del Bernabeu. Difficoltà resa ancor più evidente dal fatto che il Cska non è propriamente una squadra da trasferta dando il meglio di sè quando si tratta di giocare tra le mura amiche. E l’1-1 dell’andata testimonia proprio questa osticità dei russi.

    Mourinho potrà contare sulla sua stella più brillante della squadra, quel Cristiano Ronaldo sogno proibito di Berlusconi; il portoghese nella conferenza stampa alla vigilia ha però svegliato bruscamente il presidente rossonero facendo sapere di non essere interessato ad un eventuale trasferimento al Milan nè tantomeno nella nostra Serie A, campionato che, come lui stesso afferma, non lo affascina. CR7 finalmente intravede la possibilità di vincere qualcosa di importante a livello europeo, ragion per cui cercherà di non sbagliare approccio per trascinare il Real a gustarsi poi i sorteggi per i quarti venerdì a Nyon.

    Jose Mourinho © JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images

    Oltre a Ronaldo, a sostegno di Benzema, ci saranno Ozil e Kakà che sembra aver trovato una certa continuità di rendimento dopo le ultime difficili stagioni. In mediana spazio a Khedira e alla geometria di Xabi Alonso, Sergio Ramos, i cui screzi con lo Special One sembrano ormai superati, affiancherà Pepe al centro della difesa per lasciare la fascia destra ad Arbeloa; a sinistra giocherà Marcelo, indisponibili Fabio Coentrao e Di Maria.

    I moscoviti di Slutski sicuramente non arriveranno al Bernabeu già da sconfitti; il Cska se la giocherà fino in fondo cercando di approfittare del minimo errore che concederà il Real. Da tenere d’occhio Dzagoev, richiestissimo e seguito da diversi club europei, Oliseh e Doumbia saranno i due attaccanti incaricati per scardinare la difesa merengues, i fratelli Berezutski prenderanno posto in difesa con Ignashevich; solo panchina per il giapponese Honda e il ceco Necid.

    PROBABILI FORMAZIONI REAL MADRID – CSKA MOSCA

    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso; Ozil, Kakà, Cristiano Ronaldo; Benzema.
    Panchina: Adan, Albiol, Varane, L. Diarra, Granero, Sahin, Higuain.
    Allenatore: Mourinho.

    CSKA MOSCA (4-4-2): Chepchugov; A. Berezutski, Ignashevich, V. Berezutski, Schennikov; Dzagoev, Mamaev, Wernbloom, Musa; Oliseh, Doumbia.
    Panchina: Akinfeev, Semberas, Honda, Cauna, Aldonin, Tosic, Necid.
    Allenatore: Slutski.

  • Inter – Marsiglia 2-1, le pagelle. Milito illude, Lucio fa la frittata

    Inter – Marsiglia 2-1, le pagelle. Milito illude, Lucio fa la frittata

    L’Inter saluta la Champions League in attesa di giorni migliori. Al Marsiglia, forte dell’1-0 dell’andata, basta anche il 2-1 con il quale si è concluso il match per qualificarsi ai quarti di finale della coppa dalle grandi orecchie. Dopo l’eliminazione ai quarti della paassata stagione, quest’anno il cammino dei nerazzurri termina prima agli ottavi.

    Inter – Marsiglia, la partita

    PAGELLE INTER – MARSIGLIA

    INTER

    Maicon 6: con la sua consueta grinta cerca di spronare i compagni a fare meglio, va avanti e dietro sulla fascia ma si vede che non è al meglio della condizione, non arriva quasi mai sul fondo come richiesto da Ranieri. Da tutto quel che può.

    Lucio 4.5: a fronte di una partita attenta in difesa e pienamente sulla sufficienza, sul suo voto pesa come un macigno il liscio di testa al 92′ che consentirà a Brandao di siglare il gol qualificazione. Combina lui la frittata.

    Nagatomo 5: ci capisce poco o nulla sulle avanzate di Azpilicueta e sugli affondi di Amalfitano, soprattutto nel primo tempo dove il nipponico concede vita facile ai due del Marsiglia. Meglio nella ripresa.

    Zanetti 6: il cuore del capitano questa volta non basta, anche un lottatore come   lui alla fine deve arrendersi. Avrebbe l’opportunità anche di riempire la sua casella assist se Sneijder non si fosse divorato la prima clamorosa palla gol.

    Sneijder 5: di sicuro la sua mente sarà ancora ferma al minuto 8 quando avrebbe potuto angolare quel tiro anzichè spararlo addosso a Mandanda cambiando la storia della partita, della qualificazione e, forse, della stagione dell’Inter. Che l’olandese si dia da fare non c’è dubbio ma la prestazione fornita in campo non è alla sua altezza. Ci si aspettava di più considerando anche il suo recente stato di forma. Esce nella ripresa per un problema muscolare.

    Diego Milito © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Milito 6.5: si fa perdonare l’errore sottoporta dei primissimi minuti del primo tempo con il gol ad un quarto d’ora dal termine del match che fa esplodere San Siro e che rimette in corsa l’Inter. Sfortunatamente il suo gol sarà soltanto illusorio e non decisivo.

    Forlan 4.5: un fantasma, si nota solo per una torsione di testa nel primo tempo con la palla che esce di non molto a lato. Troppo poco per un giocatore del calibro dell’uruguagio nella partita decisiva della stagione. Esce tra i fischi del proprio pubblico per far posto a Pazzini.

    Pazzini 6.5: rabbioso su ogni pallone per la panchina, entra in campo con la giusta carica che riesce a svegliare i suoi compagni di squadra. Cerca e procura il calcio d’angolo da cui scaturisce il gol di Milito servito tra l’altro da un suo decisivo rimpallo ed è l’ultimo ad arrendersi: anche quando Brandao a 60 secondi dal termine spegne le speranze nerazzurre, lui trova ancora la forza e la voglia per procurarsi un calcio di rigore che servirà solo per le statistiche ma non per la qualificazione.

    MARSIGLIA

    Mandanda 7.5: un felino nel primo tempo quando dice no prima a Sneijder e, qualche giro di lancette più tardi, a Milito salvando il risultato. Se il Marsiglia è ai quarti gran parte del merito è suo.

    Azpilicueta 7: sfonda sulla destra dove stravince il duello con Nagatomo. Insieme ad Amalfitano è una costante spina nel fianco dell’Inter, riuscendo inoltre a tenerlo lontano dalla porta difesa da Mandanda.

    Diawara 6.5: alcune imprecisioni ma anche dei grandi recuperi.

    Diarra e Mbia 6.5: dopo lo sbandamento inziale, cominciano a prendere le misure ai nerazzurri formando una vera e propria diga a centrocampo, calano nei minuti finali ma la loro gara resta comunque positiva.

    Valbuena 6.5: rientrava da un infortunio rimediato in nazionale, nel primo tempo porta a spasso la retroguardia nerazzurra che lo segue come un’ombra. La sua tenuta fisica precaria gli permette di andare di poco oltre i tre quarti di gara.

    Brandao 7: entra a due minuti dal termine al posto di Remy e segna il gol qualificazione approfittando del regalo concessogli da Lucio. Freddo davanti a Julio Cesar, anche se gioca una manciata di secondi non si poteva non dargli un 7 per il significato del gol.

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar 6; Maicon 6, Lucio 4.5, Samuel 6, Nagatomo 5; Poli 6 (74′ Cambiasso 5.5), Stankovic 6, Zanetti 6; Sneijder 5 (68′ Obi 5.5); Milito 6.5, Forlan 4.5 (58′ Pazzini 6.5).
    Allenatore: Ranieri 5.5

    MARSIGLIA (4-2-3-1): Mandanda 7.5; Azpilicueta 7, Diawara 6.5, N’Koulou 6, Morel 6; Diarra 6.5, Mbia 6.5; Amalfitano 6.5, Valbuena 6.5 (76′ Cheyrou 5), A. Ayew 5.5 (94′ Bracigliano sv); Remy 6 (88′ Brandao 7).
    Allenatore: Deschamps 6.5

    HIGHLIGHTS INTER – MARSIGLIA 2-1

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  • Champions League, Bayern – Basilea 7-0. Poker Gomez

    Champions League, Bayern – Basilea 7-0. Poker Gomez

    Tra il tennis e il rugby. Bayern Basilea è stato tutto fuorché una partita di calcio. Troppo netto il divario fra le due squadre, e il 7-0 finale testimonia l’incontro a senso unico dell’Allianz Arena. I bavaresi, trascinati dal poker di Gomez, approdano in scioltezza ai quarti di finale. Fra due giorni (venerdì 16 marzo ndr) ci sarà il sorteggio che decreterà il destino delle migliori otto d’Europa. Gli uomini allenati da Heynckes “giocano” in casa, visto che la finale di Champions League in programma il 19 maggio si disputerà a Monaco di Baviera. Cocente delusione per i ragazzi di Vogel, letteralmente annichiliti dallo strapotere tedesco, a cui nulla è servito lo storico successo di due settimane fa in Svizzera.

    IL CANTO DEL CIGNO – Arrigo Sacchi era stato buon profeta quando la settimana scorsa puntò l’attenzione sul Bayern Monaco come possibile outsider per la vittoria finale. Dopo un avvio sprint in Bundesliga, la squadra era improvvisamente crollata, consegnando al Dortmund le chiavi per fuggire via. Tra le cause principali della crisi bavarese gli infortuni eccellenti che hanno colpito la squadra da fine novembre in avanti. Con gli effettivi tornati alla base, l’orchestra tedesca ha ripreso a suonare. Ieri lo spartito era programmato per “Il canto del cigno”, in omaggio agli ospiti giunti dalla vicina Svizzera. Lo spettacolo ha devastato gli elvetici, in balia dei padroni di casa dall’inizio alla fine.

    bayern monaco | © CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images

    SUPERMARIO – Su Wikipedia tale appellativo può risultare come voce ambigua, in quanto se ne possono fregiare ben tre personaggi, più o meno reali. Lasciando da parte videogiochi e la decadente Inghilterra, i bavaresi non avranno dubbi su chi cercare. E’ tedesco, ha 26 anni, ha una media di un gol ogni 90′ minuti in campionato, e in Champions è arrivato a quota 10 reti nelle 7 partite fin qui disputate. Numeri da monster, la sua valutazione è ormai sopra i 40 milioni di euro. Di chi stiamo parlando? SuperMario Gomez. Di Messi ce n’è uno, e siamo d’accordo, ma il panzer tedesco c’è andato davvero vicino grazie ai suoi 4 gol messi a segno contro il Basilea.

    RICCO CONTORNO – Gomez forse non avrebbe mai segnato così tanti gol se non fosse supportato da una squadra che fa della coralità la propria arma migliore. Robben (doppietta per lui ieri sera) e Ribery (3 assist) sono il valore aggiunto del Bayern, che non potrà fare a meno dei suoi assi se vorrà arrivare fino in fondo alla competizione. Il francese sembra finalmente tornato ai livelli del 2006, quando tutto il mondo ammirava il calciatore in forza al Marsiglia. I tifosi bavaresi già sognano una nuova finale, dopo la sfortunata esperienza di due anni fa al Bernabeu contro l’Inter di Mourinho.

    LE PAGELLE DI BAYERN BASILEA 7-0

    Gomez 9: 4 gol, a  un passo dal Messi divino di appena una settimana fa (5 reti al Leverkusen). Tanta roba per il panzer tedesco, che devo però dire grazie a Ribery e al resto della squadra, piuttosto che alle sue doti tecniche.
    Ribery 8,5: tre assist nel giro di 17′ minuti che vengono trasformati in oro da Supermario. Se il Basilea avesse giocato con 4-5 uomini in più sulla sua fascia siamo sicuri che il francese avrebbe scartato anche quelli.
    Robben 8: sblocca la partita segnando il primo gol dell’incontro e servendo a Muller la rete del 2-0. Mette la parola fine alla partita quando all’81’ firma la sua doppietta personale che sancisce il 7-0 finale.
    Neuer s.v. spettatore non pagante. Oltre a non pagare il biglietto, ha anche la fortuna di assistere da vicino allo spettacolo andato in scena all’Allianz Arena. Ad averlo saputo prima si sarebbe organizzato meglio portandosi anche la fotocamera per infoltire la schiera di fotografi presente a bordo campo.

    Sommer 6: il portiere del Basilea cerca di fare il possibile nei primi 42′ minuti di gara, tenendo in gara i propri compagni grazie a delle parate superlative. Affonda insieme a tutta la squadra qualche secondo più tardi.
    Streller-Frei 3: insieme fanno una sufficienza stiracchiata. Dopo il successo di due settimane fa in Svizzera forse si aspettavano un ritorno del tutto diverso. Previsione del tutto errata.
    Xhaka 4: era stato l’eroe dell’andata, ieri invece è tornato ad essere soltanto un numero nella sterminata selva dei calciatori d’Europa.
    HIGHLIGHTS BAYERN BASILEA 7-0
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  • Inter – Marsiglia 2-1, Brandao gela San Siro

    Inter – Marsiglia 2-1, Brandao gela San Siro

    Doveva arrivare l’impresa, così non è stato per l’Inter eliminata in maniera crudele dalla Champions League dal Marsiglia di Didier Deschamps che riesce a beffare nuovamente Claudio Ranieri. A gelare i nerazzurri e i 70 mila accorsi a San Siro per spingere idealmente la squadra a ribaltare il risultato dell’andata, la rete nell’ultimo minuto di recupero di Brandao che pareggia quella illusoria di Milito che permette ai francesi di approdare ai quarti di finale. Solo per le statistiche, e per incrementare di qualche decimo il Ranking Uefa, il gol della vittoria a tempo abbondantemente scaduto di Pazzini su calcio di rigore.

    La delusione al triplice fischio finale è visibile sui volti dei giocatori nerazzurri che, a fronte di una prestazione non brillantissima, avevano comunque creduto in una possibile rimonta soprattutto dopo il gol dell’attaccante argentino che aveva riportato la situazione in perfetto equilibrio. Le lacrime liberatorie di commozione di Ranieri venerdì nella gara vinta con il Chievo lasciano spazio a quelle di dolore di stasera.

    Eppure l’Inter era partita a mille all’ora creando già nei primissimi minuti di gara due palle gol clamorose, la prima con Sneijder, schierato dal tecnico romano a ridosso delle due punte, che a colpo sicuro dal limite dell’area piccola trova il miracolo di Mandanda strepitoso anche sulla seconda occasionissima capitata a Milito che ribadisce verso la porta di petto su un cross teso proveniente dalla destra dell’olandese anzichè andarci di testa che avrebbe impresso più forza alla sfera.

    Brandao © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    L’avvio a razzo dell’Inter non deprime il Marsiglia che non accusa il colpo, anzi, si sveglia dal torpore iniziale prendendo le misure ai padroni di casa che fanno fatica a trovare sbocchi negli ultimi 16 metri, con Diarra e Mbia che prendono il controllo completo del centrocampo. I francesi sfondano sulla corsia di competenza di Nagatomo dove la catena di destra composta da Azpilicueta e Amalfitano mettono in difficoltà il terzino nipponico che va sistematicamente in affanno quando viene puntato dall’avversario. Valbuena si muove bene tra le linee sebbene non sia al 100% della condizione fisica e il rapido Remy non è un cliente facile per Lucio e Samuel. Nonostante il buon primo tempo, dopo la sbandata iniziale, il Marsiglia si fa vedere dalle parti di Julio Cesar soltanto per due volte, con un colpo di testa di Remy e con una bordata dalla distanza di Morel entrambe fuori dallo specchio della porta e controllate dall’estremo difensore nerazzurro.

    La ripresa comincia male per l’Inter che dopo pochi minuti perde per problemi muscolari Sneijder, Ranieri ne approfitta, quasi a non vederne l’ora, per passare al suo caro 4-4-2 inserendo Obi e Pazzini al posto dell’olandese e dell’evanescente Forlan. Il Marsiglia da l’impressione di controllare il match e di poter portare a casa tranquillamente la qualificazione perchè il countdown non fa altro che rendere l’Inter sempre più confusionaria presa dalla frenesia di trovare il gol del pareggio. Ma ad un quarto d’ora dal termine Milito torna a fare il Milito del Triplete siglando l’1-0 che fa esplodere di gioia San Siro facendosi trovare al posto giusto nel momento giusto dopo un batti e ribatti in area di rigore. I nerazzurri con la rete dell’attaccante argentino trovano nuova linfa e cominciano a crederci, il Marsiglia di Deschamps tira i remi in barca impaurito cercando di congelare il risultato ma proprio quando le due squadre di preparano al supplementare ecco al 92′, negli ultimi 60 secondi di match, l’errore difensivo di Lucio che consente al nuovo entrato Brandao di aggiustarsi la palla sul sinistro e di fulminare Julio Cesar per il gol che condanna l’Inter. Prima del fischio finale c’è tempo ancora per lo scatto d’orgoglio di Pazzini che entra in area e si procura un calcio di rigore, causando l’espulsione di Mandanda, che lui stesso trasforma rendendo più amara la vittoria.

    E ora? A Ranieri non restava che arrivare più lontano possibile in Champions, considerato che il campionato è ormai andato e il terzo posto resta comunque difficile da centrare, per ottenere una riconferma sulla panchina nerazzurra. Al tecnico romano, che ha comunque l’alibi di aver preso una squadra già in difficoltà, non resta che appellarsi ai santi per restare anche per la prossima stagione al timone di una nave che rischia di inabissarsi se non si dovessero riparare tempestivamente quelle falle apertesi negli ultimi anni e sulle quali non si è deciso di intervenire. La ricostruzione dell’Inter dovrà partire per forza di cose già da domani, a cominciare dai piani alti.