Tag: Champions League

  • Ciclo finito? Guardiola Milan adesso si può

    Ciclo finito? Guardiola Milan adesso si può

    Il match di ieri contro il Chelsea potrebbe aver sancito la parola fine al ciclo di Guardiola nel Barcellona. Una settimana orribile quella attraversata dai blaugrana. Prima la resa al Camp Nou contro il Real Madrid di Mourinho, ieri invece la debacle in Champions League. Le dichiarazioni del tecnico spagnolo a fine partita lasciano intravedere un futuro lontano dal Barca. Il tormentone Guardiola Milan, con Allegri praticamente fuori gioco per la panchina della prossima stagione. L’ipotesi rossonera però presenta dei grandi punti interrogativi, dalla convivenza con Ibrahimovic alla rosa attuale del Diavolo. Forse l’unica cosa che accomuna il Milan di oggi ai marziani del Barcellona è il prestigio a livello europeo costruito negli ultimi 20 anni, un passato da cogliere come una nuova sfida.

    GRAZIE MESSI – Consapevole di come la stampa non sarebbe stata tenera nei confronti di Messi per via del rigore fallito ieri, Guardiola l’ha voluto difendere, ringraziandolo per tutto ciò che aveva offerto alla squadra in questi quattro anni spettacolari. Ricordiamo che la Pulce, nonostante sia rimasto a secco nei due incontri di semifinale contro i Blues, rimane il capocannoniere della Champions con 14 reti in 11 presenze (è già leggenda nella la sua cinquina negli ottavi di finale contro il Leverkusen).

    SERATA PIÙ’ TRISTE – Lo stesso Guardiola ha voluto definito il ko con gli uomini di Di Matteo come la serata più triste da quando allena il Barcellona. Per qualsiasi tifoso imparziale, Barcellona Chelsea è stato un match incredibile, il cui risultato sembrava scritto fin dalla gara di andata. Al Camp Nou quelli che parevano indizi si sono trasformati in prove inconfutabili. I calciatori blaugrana hanno dominato in lungo e in largo gli avversari inglesi, creando occasioni su occasioni, colpendo 4 pali, e venendo trafitti dai rarissimi contropiedi del Chelsea.

    joseph guardiola | © Shaun Botterill/Getty Images

    ADDIO LIGALa rete di Cristiano Ronaldo nel Clasico di sabato scorso ha definitivamente affossato le speranze del Barca di poter conquistare il quarto campionato di fila da quando Guardiola è sbarcato in Spagna (2008-2009). Il tecnico blaugrana nel giro di pochi anni è diventato uno degli allenatori più vincenti della storia. Tre Liga, una Coppa del Re, tre Supercoppe di Spagna, due Champions League, due Supercoppe Europee, due Mondiali per club.

    CONTRATTO – Il contratto di Guardiola scadrà fra poco meno di due mesi, e mai come in questa stagione la firma dell’allenatore blaugrana sembra essere lontana. Più volte in passato Pep aveva lasciato intendere che prima o poi anche il ciclo del Barcellona sarebbe finito, perché nessuna cosa al mondo dura per sempre. Forse si conosce già la squadra che siederà sul trono del calcio per i prossimi anni, ed è la stessa che con il successo simbolo al Camp Nou sabato ha preso in consegna le chiavi d’Europa, il Real Madrid di Mourinho.

    IPOTESI GUARDIOLA MILAN – Quale sarà il futuro di Guardiola? L’estate scorsa si parlava insistentemente dell’Inter, con Moratti disposto a tutto pur di convincere lo spagnolo ad accettare l’offerta nerazzurra. Oltre all’Inter si facevano i nomi anche di United, City e lo stesso Chelsea. Nelle ultime ore però si sta facendo largo la suggestiva ipotesi di un possibile approdo al Milan.

    DUBBI – Gli scettici fanno notare come un’eventuale arrivo del tecnico spagnolo in rossonero non sia compatibile con la presenza nello spogliatoio di Zlatan Ibrahimovic, considerato il rapporto non esattamente idilliaco fra i due ai tempi dell’esperienza dello svedese in Spagna. Ibrahimovic però non sarebbe l’unico problema. Senza compiere ricerche approfondite sull’età media dei giocatori attualmente al Milan, risulta già da ora complicato per Guardiola impiantare il sistema di gioco del Barcellona a Milano. I vari Gattuso, Muntari, Nocerino, Ambrosini non sono certamente paragonabili a gente come Xavi, Iniesta e Fabregas.

    PRO – Ad oggi è piuttosto difficile che Guardiola scelga di allenare i rossoneri da quest’estate. Un fattore determinante potrebbe essere rappresentato dal fascino che la panchina del Diavolo tutt’ora possiede, rimasto intatto nel corso degli anni. Il Milan di Sacchi è ancora un’istituzione del calcio, e proprio insieme al Barcellona di Messi è considerata una delle squadre di club più forte di sempre. Senza dimenticare infine che Berlusconi non ha mai nascosto di amare profondamente il gioco blaugrana. Il numero uno dei rossoneri riuscirà a convincere Guardiola?

    Guardiola Barcellona, ciclo finito?

    • Si (65%, 104 Voti)
    • No (35%, 57 Voti)

    Totale Votanti: 161

     

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  • Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    L’impresa è compiuta. Il Chelsea impatta al Camp Nou di Barcellona ed approda alla finalissima di Champions League edizione 2011/2012. Saranno gli inglesi di Roberto Di Matteo dunque a sfidare la vincente della sfida Real Madrid – Bayern Monaco nella finale che si disputerà proprio all’Allianz Arena, stadio della società tedesca. Il 2 a 2 maturato in Catalogna è arrivato al termine di una gara ricca di emozioni, gol, cartellini e quant’altro. Non è mancata nemmeno la paura, causa un bruttissimo scontro tra Valdes e Piquè ma quest’ultimo, dopo qualche attimo di incertezza sulle sue condizioni, si è ripreso.

    Recrimina con se stesso il Barcellona che di fatto aveva la qualificazione in tasca dopo il 2 a 0 maturato grazie alle segnature di Busquets e Iniesta ed essere rimasto in superiorità numerica per quasi un’ora a causa del rosso rifilato dall’arbitro a Terry. Strada in discesa aveva pensato Guardiola ed invece un fantastico gol di Ramires aveva fatto pendere l’ago della bilancia in favore degli inglesi, forti dell’1-0 dell’andata. Nella ripresa gli assedi del Barca sembravano pronti a dare i loro frutti quando Messi ha potuto usufruire di un calcio di rigore, ma la traversa ha infranto i suoi sogni di gloria, cosi come ha fatto il palo nuovamente di li a poco.

    Torres poi ha di fatto chiuso i conti e per il Chelsea arriva una finale che tuttavia non promette di buono visto che ci saranno ben quattro squalificati, ovvero Terry, Meireles, Ivanovic e Ramires, con Cahill e David Luiz infortunati. Ma tant’è, gli inglesi avranno la possibilità di giocarsela la Champions, gli spagnoli invece incassano la seconda delusione in tre giorni, sempre nel proprio stadio, dopo quella con il Real Madrid che è valsa la Liga.

    Tutto come previsto per quanto riguarda formazioni e schieramenti tattici. Guardiola in avanti inserisce il giovane Cuenca mentre dietro torna Pique. Dall’altra parte atteggiamento difensivo con Drogba unico terminale. Ma nel giro di pochi minuti i piani dei due tecnici si scombussolano causa gli infortuni di Cahill e Piquè. Dentro Bosingwa e Dani Alves. Barcellona comunque subito pericoloso con un tiro di Messi su assist di Fabregas, ma Cech è bravo ad opporsi. Al 35’ però l’equilibrio si rompe: Dani Alves imbecca Cuenca il quale crossa in mezzo per Busquets che riesce a battere a rete portando i suoi in vantaggio.

    A complicare le cose per il Chelsea ci pensa Terry che in un attimo di follia colpisce con una ginocchiata a gioco fermo Sanchez: rosso diretto per lui. Il Barcellona approfitta immediatamente della superiorità numerica e assesta il secondo colpo con Iniesta abile a sfruttare un assist di Messi e a battere Cech. Il Barcellona, avanti di due gol e di un uomo, si sente praticamente in finale. Ma gli inglesi come si sa sono restii a morire e prima del 45’ tornano in gara: Lampard innesca Ramires che con uno splendido pallonetto batte Valdes. Il 2 a 1 qualificherebbe il Chelsea.

    Esultanza Chelsea © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Nella ripresa subito Barcellona all’attacco e Fabregas, smarcato in area, viene steso da Drogba. Per l’arbitro è rigore e dal dischetto va Messi il quale però incoccia la traversa. Non si disunisce la formazione catalana che ci prova ancora con Sanchez ma il muro del Chelsea regge. Kalou intanto subentra a Mata mentre Tello sostituisce Cuenca. Mossa disperata, nel finale, quella di Guardiola che schiera Keita come centravanti mentre Di Matteo risponde con Torres al posto di Drogba. Ed è solo il palo a dire di no a Messi su un bel sinistro. Nel recupero la beffa per i blaugrana con Torres che lanciato in contropiede fa secco Valdes e insacca. La festa è solo del Chelsea.

    Le pagelle di Barcellona Chelsea:
    Iniesta 6,5: Sigla il gol che sembra suggellare il passaggio del turno. Ed invece alla fine si rivelerà inutile.
    Busquets 6,5. Bravo a sbloccare l’incontro ma come Iniesta alla fine gli rimarrà solo il rammarico.
    Messi 5: Nel giro di due settimane, quelle decisive, si scioglie come neve al sole. Sarà il giocatore più forte del mondo, ma la differenza doveva farla proprio ora..
    Cech 7: Attentissimo tra i pali compie alcuni grandi interventi
    Drogba 7: Si danna l’anima per 90’ arretrando anche a fare il difensore se è il caso. Dopo anni dunque riscatta quella maledetta semifinale in cui a fine gara si mostrò imbufalito davanti alle telecamere.
    Ramires 7,5: Un gol fantastico in un momento difficilissimo. E poi tanto sacrificio in mezzo al campo.
    Terry 4: Uno gesto scellerato, non da un giocatore della sua esperienza. Fortuna sua che la squadra va lo stesso in finale. Ma lui la osserverà dalla tribuna.

    Il tabellino:
    BARCELLONA (3-3-3-1): Valdes 5,5; Mascherano 6, Piqué sv (26′ pt Dani Alves 5,5), Puyol 6; Busquets 6,5, Xavi 6, Iniesta 6,5; Fabregas 6 (29′ st Keita sv), Messi 5, Cuenca 6 (23′ st Tello 5,5); Sanchez 6. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Pedro. Allenatore: Guardiola 6
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech 7; Ivanovic 6,5, Cahill sv (12′ Bosingwa 6), Terry 4, Cole 6; Mikel 6,5, Meireles 7; Lampard 6,5, Mata 5,5 (13′ st Kalou 6), Ramires 7,5; Drogba 7 (34′ st Torres 7). In panchina: Turnbull, Sturridge, Essien, Malouda. Allenatore: Di Matteo 7

    VIDEO BARCELLONA – CHELSEA 2-2
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  • Barcellona – Chelsea, è dentro o fuori. Si riparte dal gol di Drogba

    Barcellona – Chelsea, è dentro o fuori. Si riparte dal gol di Drogba

    Novanta minuti da dentro o fuori. Una finale di Champions League in palio partendo da quell’1 a 0 che all’andata premiò un Chelsea arcigno contro un Barcellona impreciso e sfortunato. Stasera si gioca al Camp Nou, il tempio dei catalani. Ed è anche sul fattore ambientale che fa affidamento Guardiola per cercare di ribaltare la beffarda sconfitta dell’andata arrivata per opera del gol messo a segno da Drogba a fine primo tempo. Dal canto loro gli inglesi ci sperano, e come dargli torto: il successo ottenuto nei primi 90’ consente di poter giocare per due risultati su tre. E forse anche più visto che, in caso di ko di misura con gol, sarebbero i ragazzi di Di Matteo a prendere la strada di Monaco di Baviera, sede designata per la finalissima.

    Guardiola ha deciso di non fare più esperimenti: dentro tutti i big tranne Fabregas che ancora una volta dovrebbe partire dalla panchina. Il tecnico catalano, a parte gli infortunati Afellay e David Villa non ha problemi di formazione. Nel suo 4-3-3 davanti a Valdes ci sarà una difesa formata da Piquè e Mascherano centrali con Dani Alves e Puyol esterni. Solo panchina dunque per Adriano. In mezzo al campo il trio formato da Xavi, Busquets e Iniesta mentre il trio d’attacco è quello composto da Sanchez, Messi e Pedro. Due i diffidati che dovranno prestare massima attenzione per non essere costretti, in caso di qualificazione, a saltare la finale: si tratta di Puyol e Mascherano.

    Didier Drogba in gol © Jasper Juinen/Getty Images

    Un solo indisponibile tra le file del Chelsea: si tratta di David Luiz. Di Matteo schiererà i suoi con un prudente 4-2-3-1. In porta c’è Cech. Davanti a lui una linea difensiva formata da Cahill e Terry centrali con Ivanovic e Cole laterali. Davanti alla difesa agiranno Mikel e Meireles mentre toccherà al trio Lampard, Mata, Ramires supportare l’unica punta Drogba, preferito a Torres. Tanti i giocatori diffidati e a rischio squalifica tra gli inglesi in vista di una possibile finale: si tratta di Ivanovic, Cole, Meireles e Ramires

    Barcellona Chelsea, le formazioni:
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Piqué, Mascherano, Puyol; Xavi, Busquets, Iniesta; Sanchez, Messi, Pedro. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Keita, Fabregas, Tello, Cuenca. Allenatore: Guardiola
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Cole; Mikel, Meireles; Lampard, Mata, Ramires; Drogba. In panchina: Turnbull, Bosingwa, Bertrand, Essien, Malouda, Torres, Kalou. Allenatore: Di Matteo

  • Drogba abbatte il Barcellona. Video e pagelle

    Drogba abbatte il Barcellona. Video e pagelle

    Il successo che Roberto Di Matteo sognava alla vigilia. Una vittoria senza subire gol che mette in condizione il Chelsea di poter affrontare la sfida di ritorno del Camp Nou con due risultati su tre e qualcosina in più visto che si potrebbe anche perdere con un gol di scarto. Opportunisti gli inglesi, abili a trasformare in gol con Drogba l’unica vera palla gol della partita. Tanto rammarico invece per gli spagnoli che tengono in mano il pallino del gioco per 90’ ma che non riescono a trovare il pari, sfiorandolo specie nel recupero con un palo colpito da Pedro.

    Un match tutto cuore e sacrificio quello del Chelsea, arroccato sin dall’inizio nella propria difesa e affidatosi a veloci ripartenze. Poche ma letali, come quella che ha portato al gol vittoria. Il muro eretto da Di Matteo è stato solido e per la seconda volta di fila in una trasferta di Champions il Barcellona non riesce a trovare la via della rete.

    Nel corso della prima frazione di gioco le occasioni per i blaugrana non mancano: al 9’ è Sanchez con un delizioso pallonetto a centrare in pieno la traversa. Un episodio che sembra mettere paura ai padroni di casa che stentano a creare palle da gol e in due casi con Fabregas rischiano seriamente di finire sotto, ma Cech e la difesa salvano. Quando il primo tempo sembra destinato a concludersi sullo 0 a 0 ecco che da una palla persa da Messi e recuperata da Ramires nasce il gol del Chelsea: merito di Drogba abile a centro area a depositare in rete il pallone appena servitogli dal compagno di squadra.

    Didier Drogba in gol © Jasper Juinen/Getty Images

    Ad inizio ripresa ricomincia l’assalto del Barcellona con Sanchez che al minuto 11 ha palla del pari su assist di Fabregas ma sbaglia clamorosamente. Guardiola decide cosi di togliere l’ex giocatore dell’Udinese inserendo Pedro. Cambia poco perché il team iberico continua a spingere ma non trova molti spazi. Specie Messi è molto limitato dal solido muro inglese che trema però proprio prima del gong: prima Cech si fa trovare pronto su una deviazione di Puyol a seguito di un calcio piazzato di Messi, poi al 93’ ecco che Pedro raccoglie una palla vagante in area di rigore e con un bel tiro a giro centra il palo, sulla sfera si avventa Busquets che spara alto. Finisce così con il successo del Chelsea.

    Chelsea Barcellona, le pagelle:
    Terry 7: Se per la sesta volta contro di lui Messi non va a segno un motivo c’è. Guida alla grande una difesa che riesce a contenere efficacemente ogni offensiva blaugrana.
    Drogba 7: Eccolo il grande attaccante: decisivo in gare come queste quando tocca un pallone e lo trasforma in oro. Un gol preziosissimo il suo che potrebbe valere tanto nel ritorno.
    Lampard 7: E pensare che fino a qualche mese fa era stato accantonato. Può dare ancora tanto ai blues.
    Mascherano 5: Sul gol sembra assente visto che Drogba è tutto solo al centro dell’area. Una leggerezza che rischia di pesare molto.
    Messi 5: Imbecca la classica serata no. Perde palla dando il via al gol del Chelsea e in più non riesce mai a concludere pericolosamente dalle parti di Cech.
    Sanchez 5,5: Ha il merito di farsi pericoloso in più occasioni, ma se non la metti dentro ti serve veramente a poco.

    Chelsea (4-3-3): Cech 6,5; Ivanovic 6,5, Cahill 6,5, Terry 7, Cole 6,5; Mikel 6,5, Meireles 6,5, Lampard 7, Mata 5,5 (27′ st Kalou 6), Drogba 7, Ramires 7 (43′ st Bosingwa sv). In panchina: Turnbull, Essien, Sturridge, Malouda, Torres. Allenatore: Di Matteo 7.
    Barcellona (4-3-3): Valdes 5,5; Dani Alves 5,5, Mascherano 5, Puyol 6, Adriano 5,5; Xavi 6 (42′ st Cuenca sv), Busquets 5,5, Iniesta 6; Sanchez 5,5 (21′ st Pedro 6), Messi 5, Fabregas 5,5 (34′ st Thiago Alcantara sv). In panchina: Pinto, Piqué, Bartra, Keita. Allenatore: Guardiola 5,5.

    La video sintesi della partita:
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  • Chelsea – Barcellona, stasera il primo atto. Drogba all’assalto dei campioni

    Chelsea – Barcellona, stasera il primo atto. Drogba all’assalto dei campioni

    I primi 90’ di una doppia sfida quasi scontata per gli allibratori, tutta da giocarsi invece per i protagonisti delle due squadre. Stasera Chelsea e Barcellona scenderanno in campo per la seconda semifinale di Champions League. Due squadre che arrivano a questa sfida dopo cammini differenti: il Chelsea con qualche piccola difficoltà, vedi il ko del San Paolo di Napoli e la conseguente vittoria nel match di ritorno arrivata dopo i supplementari e il match sofferto nei quarti contro il Benfica.

    Il Barcellona sin qui ha viaggiato un po’ sul velluto, incontrando come unico intoppo il gol del milanista Nocerino. Blaugrana favoriti dunque, ma il Chelsea ci vuole provare. Ma come ha detto Roberto Di Matteo a Stamford Bridge ci vorrà una prova impeccabile condita da una vittoria, magari senza subire reti. Perché uno 0 a 0, come nel caso del Milan, potrebbe servire a poco.

    Il tecnico italiano avrà a disposizione l’intera rossa ad eccezione di David Luiz. Nel suo 4-2-3-1 Di Matteo schiera, davanti al portiere Cech, una difesa formata da Ivanovic e Cole esterni, Cahill e Terry centrali. Davanti alla difesa agiranno Mikel e Lampard con il trio Ramires, Mata, Kalou ad agire giusto alle spalle di Drogba. Solo panchina dunque per Essien, Malouda e Torres, i quali potrebbero tornare utili a gara in corso.

    Didier Drogba © Clive Rose/Getty Images

    Dall’altro lato Guardiola, che deve fare a meno del solito Villa, non cambierà il suo 4-3-3. Davanti a Valdes difesa formata da Piqué e Mascherano centrali, con Dani Alves e Puyol che avranno il compito di spingere sulle corsie laterali. Il trio davanti alla difesa sarà formato da Xavi, Busquets e Iniesta con Sanchez e Fabregas che agiranno accanto al fenomeno Messi.

    Chelsea Barcellona, le probabili formazioni:

    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Cole; Mikel, Lampard; Ramires, Mata, Kalou; Drogba. In panchina: Turnbull, Bosingwa, Essien, Raul Meireles, Malouda, Sturridge, Torres. Allenatore: Di Matteo

    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Piqué, Mascherano, Puyol; Xavi, Busquets, Iniesta; Sanchez, Messi, Fabregas. In panchina: Pinto, Adriano, Muniesa, Thiago Alcantara, Keita, Pedro, Cuenca. Allenatore: Guardiola

  • Bayern Monaco – Real Madrid 2-1, Gomez punisce al 90′

    Bayern Monaco – Real Madrid 2-1, Gomez punisce al 90′

    Nella prima semifinale d’andata di Champions League, la quale vedeva opposte Bayern Monaco Real Madrid, ha dato vita ad un match di grande livello. Trionfano i bavaresi, grazie ai goal di Ribery e di Gomez, che allo scadere gela gli animi madrileni. I bavaresi ipotecano così  la finale del 19 Maggio, che si giocherà proprio all’ Allianz Arena.

    Partono subito forte gli uomini di Heynckes, costringendo i “blancos” nella propria metà campo. Il match è comunque equilibrato. Il Real Madrid bada al possesso palla, mentre il Bayern si affida alle rapide ripartenze dei suoi esterni Ribery e Robben. Al 11′ Benzema, lanciato a rete da Ozil, prova ad ammutolire l’Allianz Arena con un destro in piena corsa, ma la sua conclusione è deviata prontamente  in angolo da Neuer. Al 17′ il primo colpo di scena della gara: il Bayern beneficia di un calcio d’angolo dalla sinistra, sui quali sviluppi, Ribery è lesto ad approfittare di una corta respinta di Sergio Ramos, portando così in vantaggio i bavaresi (goal viziato da una netta posizione in fuorigioco di Gustavo)! Il Real accusa il colpo. Ci prova C. Ronaldo su calcio piazzato, ma anche per il portoghese non sembra la migliore serata! Fine dei primi 45′ si va negli spogliatoi.

    Bayern Monaco – Real Madrid © CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images

    La ripresa vede le due squadre affrontarsi a viso aperto. Il Real ci prova subito con Benzema, chiuso in angolo da J. Boateng. Al 52′ C. Ronaldo calcia addosso a Neuer, sulla quale respinta si avventa Benzema, cross in mezzo, tocco di prima di Ronaldo e tapin vincente di Ozil, 1-1! Azione fantastica, ma allo stesso tempo molto fortunata. Il Bayern Monaco si riversa nella metà campo ospite a caccia del nuovo vantaggio. Ci prova Gomez in due occasioni, prima di destro, poi su colpo di testa, ma in entrambe le occasioni Casillas risponde “presente”.

    Ma al 90′ il Bayern concretizza la superiorità dimostrata anche in questa ripresa. Lahm vola sulla destra, cross tagliato al centro sul quale si avventa Gomez, che in spaccata anticipa Coentrao, depositando alle spalle di Casillas per il nuovo vantaggio bavarese. Non c’è più tempo. Il Bayern Monaco supera meritatamente il Real Madrid 2-1, candidandosi fortemente alla finale del 19 Maggio.

    Le Pagelle:

    BAYERN MONACO

    Neuer 7: Il successo bavarese è gran parte merito suo. Sbatte la porta in faccia ad ogni tentativo madrileno. PROVVIDENZA

    Lahm 7: Solito corsaro sulla destra, fa vanti e indietro per tutta la gara. Decisivo l’assist per Gomez sul finale. PENDOLINO

    Ribery 7,5: Fa impazzire letteralmente i difensori avversari. Astuto nell’occasione del goal. SLALOM GIGANTE

    Gomez 7,5: Ancora lui, sempre lui! Nel goal del 2-1 mette in mostra tutte le sue qualità di bomber. CINICO

    REAL MADRID

    Casillas 6 : E’ l’ultimo ad arrendersi. Tenta in tutti i modi di sventare le offensive avversarie. DURO A MORIRE

    Sergio Ramos 5: Meglio come esterno che come centrale. Ingenuo nell’occasione del goal di Ribery. SPAESATO

    C. Ronaldo 5: Non è la sua miglior serata, e lo dimostrano le due punizioni calciate in malo modo. Lento e macchinoso, mai incisivo. DELUSIONE

    Bayern Monaco: Neuer 7; Lahm 7, J. Boateng 6,5, Badstuber 6, Alaba 6,5; Luiz Gustavo 6, Schweinsteiger 6,5 (16′ st Müller 6,5); Robben 6,5, Kroos 7, Ribery 7,5; Gomez 7,5. A disp.: Butt, Rafinha, Contento, Pranjic, Timoshschuk, Olic. All.: Heynckes

    Real Madrid: Casillas 6; Arbeloa 5,5, Pepe 5,5, Sergio Ramos 5, Coentrao 5; Kedhira 5,5, Xabi Alonso 5,5; Di Maria 6 (35′ st Granero s.v), Özil  6(24′ st Marcelo 5), Ronaldo 5; Benzema 6,5 (39′ st Higuain s.v). A disp.: Adan, Albiol, Varane, Kakà. All.: Mourinho

  • Bayern Monaco – Real Madrid apre le semifinali di Champions

    Bayern Monaco – Real Madrid apre le semifinali di Champions

    Ritorna la Champions League! Stasera alle 20:45, andrà in scena l’andata della prima semifinale che vedrà opposti Bayern Monaco e Real Madrid. La competizione entra nel vivo. Stasera “Bayern Arena” da tutto esaurito; il Bayern Monaco vuole alimentare le speranze di un successo finale, nonostante per i bookmakers non sia la prima favorita alla conquista del titolo. Baveresi reduci dal pareggio casalingo contro il Mainz, pareggio che ha dato definitivamente addio ai sogni Bundesliga, oramai nelle mani del Borussia Dortmund. Al contrario, il Real Madrid, conduce la Liga con un vantaggio di 4 punti a 6 giornate dalla conclusione, sui rivali del Barcellona.

    Heynckes, per l’occasione, adotta un modulo offensivo, schierando il consueto 4-2-3-1, con tre mezze punte a supporto di un centravanti boa. L’idea è quella di mettere subito in difficoltà il Real Madrid, aggredendolo nella propria trequarti. Confermata la difesa a quattro con Lahm Alaba sugli esterni; al centro recupera J. Boateng che affiancherà Badstuber. In avanti tridente delle meraviglie RiberyRobbenMuller i quali agiranno a ridosso dell’unica punta Gomez, pronto a tramutare in goal ogni occasione offensiva.

    Bayern Arena © ODD ANDERSEN/AFP/Getty Images

    Anche Mourinho si affida al 4-3-1-2, lasciando spazio alla  fantasia e all’estro dei suoi giocatori. Mossa a sorpresa quella dell’allenatore portoghese, che di fatto rinuncia ad una punta di ruolo, inserendo un trequartista in più. In difesa giocherà ancora Sergio Ramos come centrale. A centrocampo, solita coppia di mediani Xabi Alonso Kedira, i quali fungeranno da vero e proprio motore del centrocampo madrileno. In attacco Higuain sarà supportato da tre trequartisti Di MariaKakà e C. Ronaldo, quest’ultimo a caccia della disperata rincorsa a titolo di capocannoniere del torneo.

    Sarà sicuramente una grande sfida. Si gioca sul doppio confronto andata e ritorno, quindi Bayern Monaco Real Madrid sarà sicuramente un match tirato con pochissimi spazi. Fondamentale per i padroni di casa non subire goal, mentre in caso di goal delle Merengues, la strada verso la finale sarebbe vistualmente spianata, salvo passi falsi nella gara di ritorno.

    Le probabili formazioni

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, J. Boateng, Badstuber, Alaba; Kroos, Luiz Gustavo; Robben, Muller, Ribery; Mario Gomez. A disp: Butt, Contento, Rafinha, Schweinsteiger, Tymoschuk, Petersen, Olic. Allenatore: Heynckes

    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe, Marcelo; Xabi Alonso, Khedira; Di Maria, Kakà, Cristiano Ronaldo; Benzema. A disp: Adan, Raul Albiol, Fabio Coentrao, Sahin, Callejon, Ozil, Higuain. Allenatore: Mourinho

  • Anticipi e posticipi Serie A, la Juve dopo il Milan solo alla 37esima

    Anticipi e posticipi Serie A, la Juve dopo il Milan solo alla 37esima

    La Lega Calcio ha ufficializzato gli anticipi e posticipi Serie A dalla 34esima alla 37esima giornata utili a capire come si protarrà il duello a distanza tra Juventus e Milan impegnate nella lotta scudetto. Tra il gruppone che va dalla Lazio all’Inter e comprende Udinese, Roma e Napoli per la volata al terzo posto valido per la Champions League e di conseguenza anche per i posti in Europa League. E infine grazie al Lecce di Cosmi l’interessante volata salvezza che coinvolge anche Genoa, Fiorentina e Cagliari.

    Il Milan che in questo mese ha sempre giocato prima della Juventus lo continuerà a fare anche domani nell’anticipo contro il Genoa e nella prossima settimana quando la Juventus è impegnata nel posticipo domenicale contro la Roma di Luis Enrique. Nella 35esima e 36esima le due pretendenti al titolo giocheranno in contemporanea, mentre il Milan giocherà la sua prima partita sapendo il risultato della Juve solntanto alla trentasettesima, quando sarà impegnato nel derby contro l’Inter.

    Anticipi e posticipi Serie A 34esima giornata:
    Sabato 21 aprile 2012 ore 18.00
    CHIEVO – UDINESE
    Sabato 21 aprile 2012 ore 20.45
    NAPOLI – NOVARA
    Domenica 22 aprile 2012 ore 12.30
    FIORENTINA – INTER
    Domenica 22 aprile 2012 ore 20.45
    JUVENTUS – ROMA.

    Anticipi e posticipi Serie A 35esima giornata
    Sabato 28 aprile 2012 ore 18.00
    CAGLIARI – CHIEVO
    Sabato 28 aprile 2012 ore 18.00
    PALERMO – CATANIA
    Sabato 28 aprile 2012 ore 20.45
    ROMA – NAPOLI
    Domenica 29 aprile 2012 ore 12.30
    BOLOGNA – GENOA
    Domenica 29 aprile 2012 ore 15
    INTER – CESENA
    Domenica 29 aprile 2012 ore 20.45
    UDINESE – LAZIO

    Anticipi e posticipi Serie A 36esima giornata
    Martedi’ 1 Maggio 2012 ore 18.00
    CHIEVO-ROMA
    Martedi’ 1 Maggio 2012 ore 20.45
    NAPOLI-PALERMO

    Anticipi e posticipi Serie A 37esima giornata
    Sabato 5 maggio 2012
    ore 18.00 LECCE – FIORENTINA
    Sabato 5 maggio 2012
    ore 20.45 ROMA – CATANIA
    Domenica 6 maggio 2012
    ore 12.30 SIENA – PARMA
    Domenica 6 maggio 2012
    ore 20.45 INTER – MILAN

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  • Platini vara la maxi Champions League

    Platini vara la maxi Champions League

    Le competizioni Europee per club, così come sono attualmente disegnate, dal 2016 potrebbero non esistere più: secondo quanto riportato dall’edizione on line della Bild, il famoso quotidiano tedesco, sembra che il presidente dell’Uefa Michel Platini stia studiando una soluzione alternativa, che possa eliminare l’Europa League, ed allargare la Champions League a ben 64 squadre. La ratio dell’iniziativa che potrebbe condurre, dunque, alla nascita della “Maxi Champions League” pare esser connessa allo scarso seguito attorno alla coppa minore, l’Europa League, cui approdano solitamente squadre di seconda fascia, oltre che le eliminate dalla Champions e, che inevitabilmente, viene snobbata – in particolar modo dalle compagini italiane – anche perchè garantisce introiti ridotti rispetto a quelli della “sorella maggiore”.

    Michel Platini © KIRILL KUDRYAVTSEV/AFP/Getty Images

    Inoltre, l’iniziativa allo studio, con l’ampliamento del numero di partecipanti, garantirebbe l’ingresso anche a squadre appartenenti a Paesi “emergenti” dal punto di vista calcistico, in particolar modo quelli dell’Est Europa, come Lettonia, Slovacchia, Polonia, e contestualmente allargherebbe a sei il numero di partecipanti dai Paesi “maggiori”, ossia Italia, Germania, Inghilterra e Spagna. Le motivazioni di una particolare attenzione nei confronti dei Paesi emergenti pare essere di natura prettamente “geopolitica”, considerando che uno dei punti fermi della presidenza Uefa di Platini è sempre stato l’intento di garantire un allargamento del movimento, con un maggior coinvolgimento anche per le federazioni minori, e che proprio questa “chiave di volta” nel 2007 ha contribuito notevolmente a garantirgli l’elezione alla Presidenza.

    Di certo, oltre alla proposta rivoluzionaria, ci sarà da studiare una formula che possa consentire un’organizzazione snella del torneo, evitando gli “intasamenti” connessi all’aumento del numero di partecipanti che, di certo, non gioverebbero allo spettacolo, nè alla gestione della stagione da parte dei club: con tutta probabilità, se la proposta andasse in porto, potrebbe essere predisposta una fase iniziale con ben sedici gironi composti da quattro squadre ciascuno, per poi giungere ad una fase successiva con gare ad eliminazione diretta.

  • Champions League, Barcellona – Chelsea e Real Madrid – Bayern Monaco le semifinali

    Champions League, Barcellona – Chelsea e Real Madrid – Bayern Monaco le semifinali

    Chelsea e Real Madrid raggiungono Barcellona e Bayern Monaco in semifinale di Champions. Questo l’esito della doppia sfida dei quarti di finale, se per le merengues il discorso qualificazione era stato già archiviato dopo il 3-0 rifilato all’Apoel conquistato nel match d’andata giocato a Cipro, i londinesi hanno dovuto faticare più del previsto al cospetto di un Benfica che non si è mai arreso anche quando sotto di un gol è stato costretto a giocare in inferiorità numerica per oltre un tempo per l’espulsione del capitano Maxi Pereira.

    I Blues di Di Matteo passano con al 21′ con Lampard, freddo nel trasformare il penalty concesso dal direttore di gara Skomina per una spallata di Javi Garcia su Cole, l’arbitraggio poi ha scatenato le proteste del ds delle Aquile Rui Costa al termine della gara, nonostante l’uomo in meno e i due gol da recuperare nel computo tra punteggio della gara d’andata e il primo tempo di quella del ritorno, i lusitani non si perdono d’animo e si gettano in avanti alla ricerca del gol del pari che avrebbe potuto riaprire i giochi concedendo tanti varchi per gli attaccanti del Chelsea, in particolar modo con Fernando Torres.

    La rete del pari, meritata, arriva un pò tardi a 4 minuti dallo scadere dei 90 minuti regolamentari con Javi Garcia che sugli sviluppi di un corner anticipa tutti di testa compreso Cech, la squadra di Jesus crede nell’impresa e si riversa tutta in avanti ma al 92′ a punire troppo severamente un Benfica generosissimo ci pensa l’ex Porto Meireles che in contropiede, uno contro uno, scaglia la sfera sotto l’incrocio dei pali. Per il Chelsea si tratta della quarta semifinale nelle ultime sei stagioni e la sesta nelle ultime nove edizioni della Champions League. Ora ci sarà il proibitivo confronto con il Barcellona, per Di Matteo l’esame Guardiola: l’andata si giocherà allo Stamford Bridge il 18 aprile mentre il match di ritorno sei giorni più tardi, il 24, nell’inviolabile Camp Nou.

    Real Madrid © DANI POZO/AFP/Getty Images

    Finisce in goleada l’altro quarto di finale, al Bernabeu. L’Apoel ne prende 5 dal Real ma è comunque vincitore morale del match, essendo riuscito a violare la porta difesa da Casillas per ben due volte, e della competizione per essere arrivato fino ai quarti di finale contro ogni aspettativa. Con il discorso qualificazione già praticamente chiuso, Ronaldo e compagni si divertono in un vero e proprio “tiro a segno”, la squadra di Mourinho va al riposo sul 2-0 con le reti dell’asso portoghese e di un ritrovato Kakà. Nella ripresa esce fuori l’orgoglio dei ciprioti che trovano un gol storico con Manduca al 67′ che fa esplodere di gioia gli oltre 3 mila supporters arrivati al Bernabeu ma CR7 poco più tardi punisce ancora l’Apoel con un calcio di punizione delizioso a giro imparabile per il portiere facendo 3-1. Il Real non è sazio e cala il poker con Callejon a 10 dal termine, gli ospiti accorciano nuovamente le distanze grazie al penalty di Esteban Solari, fratello di Santiago che giocò nelle fila del Real dal 2000 al 2005. Non è ancora finita qui perchè c’è ancora il tempo per il 5-2 definitivo di Di Maria che beffa il portiere Chiotis con un pallonetto. Ad attendere il Real Madrid in semifinale il Bayern Monaco che aveva eliminato il Marsiglia con due 2-0. Le due gare di semifinale con i tedeschi (andata all’Allianz Arena il 17 aprile e ritorno al Bernebeu il 25) e l’eventuale finale dividono Mourinho dalla storia, lo Special One potrebbe essere infatti il primo tecnico a conquistare 3 Champions League alla guida di 3 club diversi dopo averla alzata al cielo con Porto nel 2004 e Inter nel 2010.