Il Sun aveva ragione, Antonio Conte durante il match tra Genoa e Juventus ha fatto dubitare parecchi dei presenti e, dopo le foto scattate dal giornalista inglese, inviato in gran segreto per presentare alla perfezione il match di Champions League contro il Chelsea, la Uefa ha deciso di tenerlo sott’occhio. Per questo motivo infatti durante la partita che si giocherà stasera, valida per il primo incontro del Girone E, il tecnico bianconero dovrà fare a meno di aiutare il proprio vice Massimo Carrera, sedendo in tribuna proprio come un vero tifoso.
La Uefa ha quindi proibito allo squalificato allenatore bianconero qualsiasi tipo di contatto con la guida della Juventus e ovviamente con qualsiasi parte della squadra: vietato infatti il cellulare al mister e l’invio di sms da parte di altri per dare indicazioni su cambi e schemi. Di certo non sarà cosa facile per Conte restare a guardare senza poter fare nulla, soprattutto in una partita come questa dove la Juventus torna in Champions League dopo alcuni anni di non presenza.
Quel che è certo è che il club di Torino vuole evitare ogni altro tipo di sanzione. Per poter tener sotto controllo Antonio Conte la Uefa si è infatti munita di agenti speciali in grado di non farsi mancare alcun movimento del tecnico: di certo la Juve avrà bene a mente quando Wenger, beccato dall’obiettivo fotografico, venne squalificato ulteriormente per aver inviato alcuni sms ai collaboratori.
“Abbiamo rivisto gli errori di Genova: in allenamento abbiamo lavorato per colmare certe lacune, contro il Chelsea non possiamo permettercele. Per quanto riguarda Antonio, con lui ovviamente ci siamo confrontati su molte cose per poter preparare al meglio la partita, mentre per quanto riguarda la formazione la decideremo oggi in giornata”.
Con queste poche parole Massimo Carrera ha spiegato la situazione, precisando anche che la squadra è pronta ad affrontare il match nel migliore dei modi.
La sfida del primo turno di Champions League fra il Real Madrid di Josè Mourinho ed il Manchester City di Roberto Mancini è stata, senza dubbio, la più avvincente ed emozionante fra quelle disputate nel martedì di Coppa e proprio l’intensità del match, con le emozioni dei cinque gol realizzati complessivamente, ha coinvolto anche un tifoso “eccellente” dei Citizen, Liam Gallagher, l’ex leader degli Oasis presente in tribuna al Santiago Bernabeu, perlomeno fino al gol del definitivo vantaggio delle merengues, quando gli addetti alla sicurezza lo hanno allontanato dallo stadio.
Secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano spagnolo “As”, dopo il gol del vantaggio della squadra di Roberto Mancini, realizzato al 69′ del match da Edin Dzeko, Liam Gallagher non è riuscito a trattenere il suo entusiasmo ed ha iniziato a correre all’interno della tribuna in cui si trovava, scendendo i gradini e giungendo nei pressi degli addetti alla sicurezza, terminando la sua corsa con un bacio ad uno steward dello stadio.
Come se non bastasse, durante il resto del match, Liam Gallagher ha continuato ad “agitarsi” in maniera spropositata, soprattutto in conseguenza dell’altro provvisorio vantaggio del Manchester City, firmato dall’ex laziale Kolarov al minuto 86′ su calcio di punizione. in risposta al gol dell’1-1 firmato qualche minuto prima dal “blanco” Marcelo. In pochi minuti, però, dopo il pareggio per 2-2 di Benzema ed il vantaggio (poi definitivo, ndr) siglato da Cristiano Ronaldo al 91′ minuto, il suo umore è cambiato radicalmente, passando dall’incontenibile entusiasmo ad un plateale nervosismo per la beffa di un risultato “sfuggito di mano” alla sua squadra proprio nei minuti finali del match.
Così, dopo la rete del 3 a 2 per il Real Madrid, gli addetti alla sicurezza del Bernabeu hanno deciso di espellerlo dallo stadio, accompagnandolo fuori: considerando che la partita era praticamente ormai terminata, più che altro resta l’immagine di una gran brutta figura per Liam Gallagher che, comunque, non è di certo nuovo a comportamenti “sopra le righe”.
Termina a reti bianche la sfida tra Milan-Anderlecht, valida per la prima giornata della Fase a gironi di Champions League. Un pareggio che non aiuta la condizione psicologica della squadra rossonera, tanto meno quella del tecnico. Allegri rischia, lo sa, e dopo lo 0-0 di ieri sera serpeggia in Via Turati il desiderio di voltare pagina. In questo senso Udine diventa una tappa fondamentale, crocevia chiave per l’intera stagione del Milan. Tornare al gol, ma sopratutto alla vittoria, darebbe ossigeno puro alla squadra e un’esame in più per il livornese. La volontà nello proseguire insieme è stata ancora una volta espressa nella giornata di ieri da Adriano Galliani, ma è normale che l’allenatore di un club come quello rossonero debba sempre confrontarsi con i risultati. Quando questi vengono a mancare, va da sé che la fiducia intorno a lui può scemare, fino all’inevitabile licenziamento. I segnali lanciati dalla squadra contro i campioni del Belgio non sono incoraggianti. San Siro d’altronde ha palesato chiaramente ciò che prova in questo momento, il più difficile se consideriamo la sola gestione Allegri.
Primo tempo da brividi per il Milan, con l’Anderlecht capace di tenere maggiormente palla nonostante difronte abbia quelli che fino a due anni fa erano considerati i maestri del palleggio. Le scelte iniziali del tecnico toscano non sortiscono l’effetto sperato. Boateng è ancora lontano dalla migliore forma fisica, mentre Pazzini non riceve quasi mai il pallone, nonostante il modulo prevedesse un uomo in più (Emanuelson) deputato a servire cross importanti per la testa dell’ariete rossonero. L’ex centravanti di Inter e Samp appare ancora poco mobile lì davanti, corpo estraneo alla “manovra” della squadra. La più ghiotta occasione nella prima frazione di gioco capita fra i piedi di Flamini, servito ottimamente da Emanuelson, ma il francese spreca la palla del possibile vantaggio. Per il resto è più Anderlecht che Milan, con Abbiati bravo a sventare i pericolosi attacchi degli ospiti. La ripresa inizia subito con l’occasionissima per Biglia, a cui risponde El Shaarawy (entrato al posto di Boateng), che di testa per poco non trova la rete dell’1-0. Con l’ingresso del Faraone i rossoneri appaiono più volitivi. La catena di destra è quella che convince di più, anche grazie a un bravissimo De Sciglio. Il giovane terzino destro serve un cross perfetto per l’inserimento di Pazzini che manca di un soffio la deviazione vincente. L’ultimo sussulto alla gara lo da Emanuelson che in corsa spara alto da posizione difficile, dopo l’ennesima discesa dalla sinistra di El Shaarawy. Finisce tra i fischi di un San Siro deluso. La musica della Champions stavolta non ha aiutato il Diavolo.
De Sciglio 6,5: insieme al rientrante Mexes è il più brillante del reparto difensivo rossonero. La personalità del ragazzo classe ’92 è importante.
De Jong 5: a tratti imbarazzante la prova dell’olandese. In fase di palleggio sbaglia tanto, troppo quando sei in mezzo al centrocampo del Milan.
Boateng 4: il ghanese è fuori forma. Come aggravante, il numero 10 del Milan cerca sempre la conclusione personale anziché il passaggio ai compagni.
Pazzini 5: fa davvero poco per smarcarsi dal suo diretto avversario. Il gioco dei rossoneri non lo aiuta, ma anche lui non è esente da colpe.
El Shaarawy 6,5: entra in campo ad inizio ripresa e dopo cinque minuti ha subito il pallone dell’1-0. Mostra costanti segnali di crescita dal punto di vista fisico.
Allegri 5: si ostina ad utilizzare dal primo minuto Boateng anche se fuori condizione. Ancora una volta non convincono i cambi, specialmente Emanuelson sostituito nel finale da Constant. Perché non mettere una punta in più (Bojan)?
Che spettacolo questa prima giornata di Champions League! E se il buongiorno si vede dal mattino… La partita più attesa della serata, Real Madrid-Manchester City, si rivela pazzesca, con i due allenatori che inizialmente scelgono la tattica del “meglio non prenderle” schierando due formazioni più difensive rispetto alla loro formazione base. Gli spagnoli dominano in un lungo e in largo ma acciuffano la vittoria all’ultimo minuto con il “triste” Cristiano Ronaldo, dopo essere passati in svantaggio per ben due volte. Alla fine finisce con un 3-2 e tanti applausi del Bernabeu e dei telespettatori da casa. Gol “italiani” a Parigi invece, dove Ibra, Thiago Silva e Pastore trascinano la squadra di Ancelotti verso la vittoria.
GRUPPO A – Vittorie per Porto e Paris Saint Germain che superano rispettivamente Dinamo Zagabria e Dinamo Kiev. I portoghesi hanno vita facile contro i modesti croati passando in vantaggio sul finale del primo tempo con il capitano Lucho Gonzalez e chiudendo la pratica al 90′ con Defour. Per i parigini grande goleada con le reti di Ibra (su rigore), Thiago Silva, Alex e Pastoreche firmano un 4-1 secco, senza mettere mai in discussione l’esito dell’incontro. Porto e Psg danno un segnale alle avversarie e confermano di essere le favorite del girone.
GRUPPO B – Doppia vittoria in trasferta da parte di Arsenal e Schalke contro Montpellier e Olympiacos con lo stesso risultato, 1-2. Tedeschi che passano in vantaggio sul finale del primo tempo con un colpo di testa di Howedes sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il pareggio greco arriva intorno al 53′ con Abdoun ma un minuto più tardi, Huntelaar riporta in vantaggio la sua squadra. L’ex milanista sbaglia un rigore al 56′ mancando l’occasione per chiudere la partita. Gli inglesi guidati da Wenger invece liquidano gli esordienti francesi con le reti di Podolski (messo in campo a sorpresa dal 1′) e Gervinho che ribaltano il gol iniziale del Montpellier realizzato da Belhanda su rigore con un delizioso cucchiaio.
GRUPPO C – Il Milan non va oltre lo 0-0 contro l’Anderlecht. Brutta prestazione quella dei rossoneri. Nell’altro incontro del girone, il Malaga regola con un secco 3-0 lo Zenit di Spalletti. Prestazione perfetta del 20enne Isco, autore di una doppietta e un assist. L’altra rete viene realizzata dall’argentino Saviola. Per i russi solo un missile di Hulk che si spegne sulla traversa.
GRUPPO D – Nel girone di ferro arrivano due vittorie casalinghe per Real Madrid e Borussia Dortmund. Al Bernabeu la sfida tra Mourinho e Mancini viene vinta dal portoghese, ma che partita! Con il City per due volte in vantaggio prima con Dzeko (raggiunto da Marcelo) e poi con Kolarov che segna su tiro-cross su calcio di punizione. La reazione madrilena è sui piedi di Benzema, che acciuffa il pareggio e di Ronaldo che regala i 3 punti al Real. In Germania invece basta un gol del solito Lewandowski a pochi minuti dalla fine per liquidare gli olandesi dell’Ajax.
Stasera a San Siro il Milan fa il suo esordio nell’edizione 2012-2013 della Champions League. Ospite dei rossoneri l’Anderlecht, i campioni del Belgio in carica. Un match che può dire tanto sull’immediato futuro in casa Milan. Allegri è a rischio, nonostante le continue cene tra lui e Galliani facciano pensare ad una situazione ancora piuttosto stabile. Sullo sfondo si profila un inedito duo composto da Tassotti e Inzaghi, soluzione che ad oggi rimane come la più probabile, considerando anche l’assenza di alternative. La sconfitta interna contro l’Atalanta tre giorni fa ha gettato nello sconforto il tifo rossonero e la sfida di oggi sarà un test probante anche per misurare lo stato d’animo degli spettatori presenti al Meazza. La tradizione e il blasone europeo del Milan sarà sufficiente per avere la meglio sull’Anderlecht oppure si registrerà l’allargarsi di una crisi il cui unico rimedio sembra quello del licenziamento di Allegri?
L’undici titolare del Milan di questa sera potrebbe essere molto diversorispetto a quello visto negli ultimi 2 anni con il tecnico livornese e più in generale negli ultimi dieci anni. Allegri infatti pare intenzionato a giocarsi la carta del 4-3-2-1. Il ritorno all’albero di Natale segnerebbe un cambio storico, che i maligni leggono come scelta dettata dalla sindrome da “ultima spiaggia”. La crisi tattica-tecnica dei rossoneri si è palesata in questo primo mese di competizioni ufficiali. Una vittoria esterna a Bologna stentata e i due ko in casa contro Samp e Atalanta segnano di fatto un punto di non ritorno. A non tornare più sarà proprio il 4-3-1-2, sostituito dal modulo di ancelottiana memoria. Per onore di cronaca va detto che lo schieramento di stasera non deve considerarsi una novità assoluta per il Milan di Allegri. Anche d’estate il tecnico aveva optato per questa soluzione tattica, per poi abbandonarla ad inizio stagione. E’ la notte del Conte Max, forse l’ultima per stravolgere un destino già scritto da giorni a Milanello.
I due trequartisti dietro Pazzini saranno Boateng ed Emanuelson. Bocciatura totale per El Shaarawy e Bojan, considerando che l’albero di Natale esclude gli esterni offensivi. Tornano dal primo minuto anche i due francesi Flamini e Mexes. Il primo occuperà la posizione di interno destro, e verosimilmente sarà lui a sobbarcarsi il lavoro offensivo, considerando la scarsa forma dimostrata fin qui da Nocerino. In mezzo al campo il nuovo acquisto De Jong. Per l’ex difensore della Roma invece si tratta dell’esordio assoluto in questa stagione. Il transalpino sostituisce Acerbi, andando a fare coppia con Bonera. Sulla corsia di destra il giovane De Sciglio viene preferito ad Abate mentre a sinistra gioca Antonini.
Milan-Anderlecht le probabili formazioni
Milan (4-3-2-1): Abbiati, De Sciglio, Bonera, Mexes, Antonini, De Jong, Flamini, Nocerino, Boateng, Emanuelson, Pazzini.
A disposizione: Amelia, Abate, Yepes, Constant, Ambrosini, Bojan, El Shaarawy. Allenatore: Massimiliano Allegri. Anderlecht (4-4-2): Proto: Wasilewski, Kouyatè, Nuytinck, Deschant, Biglia, Kljestan, Gillet, Kanu, Yakovenko, Mbokani.
A disposizione: Kaminski, Safari, Juhasz, Praet, Vargas, De Sutter, Bruno. Allenatore: John van den Broum.
Le patatine ci sono, la birra è in frigo, divano e televisione prenotati. In serata inizierà la fase a gironi della Champions League 2012-2013 che, pur avendo solo due squadre italiane in corso, è molto più tricolore di quanto si possa pensare. Quest’oggi infatti oltre al Milan (che insieme alla Juve dovrà tenere alta la nostra bandiera in giro per l’Europa), giocherà il Paris Saint Germain di Ancelotti e Verratti, scenderà in campo lo Zenit di Spalletti e soprattutto ci sarà la super sfida tra Real Madrid e Manchester City di Mancini. Questo è il match di cartello della giornata. Si sfidano due tecnici ex Inter che hanno fatto rinascere la società nerazzurra. Da una parte lo special one, colui che ha portato il triplete a Milano prima di darsi alla fuga verso la Spagna, dall’altra parte l’ex fenomeno di Lazio e Sampdoria che ha riportato lo scudetto a Milano dopo anni di anonimato. Si prevede una partita spettacolare con entrambe le squadre disposte a tutto pur di portarsi a casa l’intera posta in palio. Gli spagnoli, dopo l’eliminazione in semifinale della scorsa edizione, sono pronti a dar battaglia per riportare la coppa a Madrid. Gli inglesi invece hanno l’obbligo di superare il girone di ferro, al contrario dell’anno scorso dove arrivarono terzi dietro Bayern Monaco e Napoli.
GRUPPO A (Dinamo Zagabria, Dinamo Kiev, Porto, Psg) – I super favoriti del Psg ospiteranno al Parco dei Principi la Dinamo Kiev. Grande attesa per Ibrahimovic che dovrà dimostrare per l’ennesima volta di poter fare la differenza anche in Europa. L’attaccante svedese sarà supportato da Menez, Lavezzi e Pastore. Thiago Silva è pronto a prendere in mano la difesa parigina, mentre a centrocampo c’è l’esordio in Champions per Marco Verratti. La Dinamo Kiev invece si trova quest’anno senza Shevchenko ma con due “italiani” in più. Taiwo e Veloso. Nell’altra sfida il Porto affronterà il viaggio verso la Croazia per la sfida contro la Dinamo Zagabria. Portoghesi senza Hulk ma con un James Rodriguez pronto ad entrare nel cuore dei tifosi. I croati faranno della solidità difensiva il loro punto di forza provando a colpire in contropiede gli avversari.
GRUPPO B (Arsenal, Montpellier, Olympiacos, Schalke) – Esordio in Champions per i campioni francesi del Montpellier che ospiteranno l’Arsenal, squadra temibile in Europa che riesce sempre a passare il girone. Tra i transalpini (per chi non l’avesse ancora visto) giocherà Yanga-Mbiwa, obiettivo di mercato del Milan e dovrà fare a meno della punta Giroud che in estate è passato proprio agli inglesi. I ragazzi di Wenger applicheranno il loro classico gioco fatto di scambi stretti e in velocità. Tra i titolari non figura Podolski. Nell’altra sfida del girone lo Schalke è atteso in Grecia per la sfida contro l’Olympiacos. I tedeschi schierano un trio offensivo di grande importanza, formato da Afellay – Farfan – Huntelaar.
GRUPPO C ( Anderlecht, Malaga, Milan, Zenit) – Ed eccoci al girone del Milan che andrà a sfidare l’Anderlecht a San Siro (ma se ne parlerà in un altro articolo). L’altro match metterà contro Malaga-Zenit. Da una parte gli spagnoli al loro esordio in Champions si affideranno all’esperienza di Saviola, arrivato quest’estate dal Benfica a parametro zero. Dall’altra i russi che si affideranno alla coppia offensiva Hulk – Kerzhakov.
Malaga (4-2-3-1): Caballero; Jesus Gamez, Demichelis, Weligton, Monreal; I. Camacho, Iturra; Joaquin, Isco, Eliseu; Saviola. Zenit (4-3-3): Malafeev; Anyukov, Bruno Alves, Lombaerts, Lukovic; Fayzulin, Shirokov, Denisov; Bystrov, Kerzhakov, Hulk.
GRUPPO D (Ajax, Borussia Dortmund, Manchester City, Real Madrid) – Chiamato il girone di ferro, dove sono presenti tutte squadre vincitrici del loro rispettivo campionato. Della sfida tra gli spagnoli e gli inglesi ne abbiamo parlato ad inizio articolo. I due tecnici presenteranno in campo due moduli speculari e si affideranno ai colpi di C.Ronaldo e Tevez. Nell’altra partita l’Ajax farà visita al Dortmund. I tedeschi si affideranno alla velocità e alla tecnica offensiva di Reus e Gotze. I lancieri affideranno le chiavi del centrocampo a Eriksen.
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe, Coentrao; Khedira, X. Alonso; Di Maria, Modric, C. Ronaldo; Higuain. Manchester City (4-2-3-1): Hart; Zabaleta, Lescott, Kompany, Clichy; Yaya Touré, Javi Garcia; Silva, Nasri, Milner; Tevez.
Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Hummels, Schmelzer; Kehl, Gundogan; Reus, Gotze, Blaszczykowski; Lewandowski. Ajax (4-3-3): Vermeer; Van Rhijn, Alderweireld, Moisander, Blind; Poulsen, S. De Jong, Eriksen; Sana, Babel, Boerrigter.
Tutto è pronto per l’inizio dei gironi delle due competizioni europee per club. Noi de Il Pallonaro vi aiutiamo con i pronostici Champions ed Europa League visto che tra martedì e giovedì si giocheranno ben 40 partite. La sfida più attesa è sicuramente quella valevole per il gruppo D dell’ex Coppa dei Campioni, tra Real Madrid e Manchester City. Un match dai contorni filo-interisti visto che nelle rispettive squadre si siedono due ex tecnici dell’Inter. Gli spagnoli guidati da Mourinho e inglesi da Mancini. Una gara aperta ad ogni pronostico con i “blancos” leggermente favoriti grazie alla loro esperienza internazionale e al pubblico amico che spingerà le merengues verso la vittoria. Per quanto riguarda le italiane, il Milan è pronto ad ospitare il modesto Anderlecht che in Belgio dista 4 punti dalla capolista, mentre la Juventus sarà di scena a Londra per la sfida contro i campioni d’Europa del Chelsea, sfida difficile e affascinante per il ritorno in campo europee dei bianconeri. Esordio ostico anche per il Psg di Ancelotti che dovrà vedersela contro la Dinamo Kiev, squadra solida che potrebbe però patire l’assenza di Shevchenko, che ha deciso di lasciare il calcio giocato. Tornando ai due gironi “italiani”, da seguire con attenzione la sfida Malaga-Zenit (che fanno parte del gruppo del Milan) che potrebbe riservare tanti gol e il match Shakhtar-Nordsjaelland (gruppo della Juventus) con gli ucraini che dovrebbero avere vita facile contro i campioni danesi.
In Europa League l’incontro più difficile spetta alla Lazio che sarà di scena al White Hart Lane dove sfiderà i padroni di casa del Tottenham. Sfide russe invece per Udinese e Inter che ospiteranno rispettivamente Anzhi e Rubin. Dovranno sfruttare al meglio il pubblico amico per portare a casa i 3 punti. Per il Napoli incontro più agevole contro gli svedesi dell’Aik al San Paolo. Facile pronosticare una vittoria dei partenopei. I campioni in carica dell’Atletico Madridaffronteranno un lungo viaggio verso l’Israele per incontrare l’Hapoel Tel-Aviv. Una sfida che ha sapore di Champions è quella tra Fenerbahce e Marsiglia, squadre abituate ad altre competizioni. Da seguire anche il ritorno in Europa del Newcastle che andranno a far visita al Maritimo in Portogallo.
Montpellier – Arsenal: gli inglesi dovranno approfittare dell’inesperienza francese in Europa per garantirsi l’intera posta in palio. La recente vittoria in Premier per 6-1 contro il Southampton è una conferma dell’ottima forma della squadra di Wenger. Pronostico: 2. (2.25)
Borussia Dortmund – Ajax: sfida equilibrata tra le due compagini. I tedeschi vorranno sfruttare al meglio il pubblico di casa per racimolare punti utili in un gruppo di ferro (che comprende anche Real e City). Gli olandesi nel corso degli anni si sono parecchio indeboliti. Pronostico: 1. (1.44)
Bayern Monaco – Valencia: prevedo una partita ricca di gol tra due squadre che proveranno a prendersi l’intera posta in palio. Pronostico: over. (1.61)
Celtic Glasgow – Benfica: i portoghesi esprimono un bel calcio e anche se Saviola (che ha lasciato il club in scadenza di contratto) potranno puntare al passaggio del girone. Pronostico 2. (2.10).
Pronostici Europa League
Young Boys – Liverpool: troppa la differenza tattica e tecnica tra le due squadre. Gli inglesi avranno come unico ostacolo il pubblico locale, ma alla lunga la classe avrà la meglio. Pronostico: 2. (2.50)
Lione – Sparta Praga: i francesi abituati alla musica della Champions si dovranno adattare a questa competizione e sulla carta avrà vita abbastanza agevole contro lo Sparta Praga. Pronostico: 1. (1.53)
Levante – Helsingborg: gli spagnoli esordiscono in Europa contro gli esperti svedesi. Gara difficile per il Levante che dovrà pensare più alla Liga che alla coppa. Pronostico: X. (4.00)
Napoli – Aik: i partenopei stanno esprimendo un gioco molto fluido e bello. L’anno scorso in Champions hanno abituato male i propri tifosi nelle partite casalinghe. Si confermerà anche nella coppa europea “minore”. Pronostico: 1. (1.30)
Pronostico misto Champions ed Europa League
Psg – Dinamo Kiev: nonostante l’incontro non facilissimo, potrebbero uscire fuori alla lunga il valore tecnico degli uomini di Ancelotti. Pronostico: 1. (1.70)
Milan – Anderlecht: si spera che San Siro possa spingere i rossoneri verso la vittoria. La Champions solitamente carica la squadra milanista. Pronostico: 1. (1.53)
Braga – Cluj: in casa raramente sbaglia, perché la squadra portoghese non dovrebbe vincere contro i modesti rumeni? Pronostico: 1. (1.53)
Maritimo – Newcastle: gli inglesi tornano in Europa dopo tanti anni. Vorranno fare bella figura e tecnicamente sono più forti dei portoghesi che dalla loro hanno i tifosi. Pronostico: X. (3.10)
Udinese – Anzhi: gara difficile per i friulani contro i ricchi russi. Da una parte Eto’om dall’altra Di Natale. I gol sono assicurati. Pronostico: over. (2.05)
Domani il Milan di Allegri comincia la sua avventura in Champions League. L’esordio è fissato per le 20.45, a San Siro, con l’Anderlecht. I belgi sono i campioni in carica del proprio Paese, nel quale sono da anni i padroni incontrastati. Dal 1999 ad oggi hanno conquistato 7 scudetti. Quello vinto l’anno scorso è stato il 31 titolo, record della Jupiler Pro League, stagione nella quale l’Anderlecht ha chiuso la stagione regolare con 6 punti di vantaggio sul Brugge (con un ruolino di 20 vittorie, sette pareggi e tre sconfitte). In campo internazionale la squadra belga può vantare nel proprio palmares due Coppe delle Coppe, due Supercoppe Europee ed una Coppa Uefa (stagione ’82-83). Inutile ribadire che anche in campo internazionale l’Anderlecht fino ad oggi non ha avuto rivali.
Dal luglio scorso c’è un nuovo tecnico alla guida dei belgi, l’orange John van den Brom, nel 2011-2012 condottiero del Vitesse, che è riuscito a spingere a giocarsi i play-off per un posto in Europa League con una formazione sulla carta decisamente inferiore rispetto a tante altre avversarie più quotate (spiccavano le individualità di Alexander Buttner, neo acquisto del Manchester United, e il georgiano Giorgi Chanturia, in passato cercato anche dal Grifone del presidente Enrico Preziosi). Il nuovo tecnico però non ha convinto in questo avvio di campionato. L’Anderlecht è reduce da tre pareggi consecutivi (l’ultimo questo sabato a Lierse). Dopo sette giornate, i detentori del titolo si ritrovano al secondo posto in coabitazione con il Zulte-Waregem, distante 4 punti dalla vetta occupata dai rivali del Brugge. Anche la qualificazione alla Fase a gironi di Champions League non è stata particolarmente agevole per l’Anderlecht. Sconfitti a Cipri dal Limassol per 2-1, i belgi sono riusciti ad ottenere il pass per il turno successivo grazie al 2-0 tra le mura di casa del Constant Vanden Stock, incontro sbloccato soltanto a dieci minuti dal termine grazie alla rete del bomber congolese Mbokani (quattro reti per lui in questa Champions) e quella di Yakovenko quando mancava un solo giro di lancette al 90′.
L’Anderlecht di John van den Brom è solito schierarsi con un offensivo 4-4-2. L’uomo con maggiore spessore internazionale è senza dubbio il numero 11 Jovanovic, esterno di sinistra d’attacco ex Liverpool, dalla scorsa estate in forza ai belgi. Tra le altre cose proprio il serbo l’anno scorso fu vicino al trasferimento in rossonero. La punta centrale, colui che è deputato a centrare la porta avversaria, è però Mbokani, attaccante congolese classe ’85, in quest’avvio di stagione autore di 7 gol in 8 presenze complessive, sicuramente il giocatore più in forma del momento su cui il tecnico olandese può contare. In coppia con lui gioca il belga De Sutter, alto 192 cm e che può dire la sua nei calci piazzati, da sempre tallone d’Achille della difesa del Milan (a maggior ragione ora che Thiago Silva e Nesta non ci sono più). Sulla corsia di destra corre invece Gillet, anche lui fisicamente prestante (187 cm) e con una buona esperienza alle spalle (18 presenze con la Nazionale del Belgio e dal 2008 tra le fila dell’Anderlecht). A centrocampo troviamo poi Kanu, altro gigante della squadra belga (190 cm per il brasiliano 24 enne), il quale nasce come esterno di sinistra ma che nelle ultime partite è stato schierato in mezzo al campo dove spesso e volentieri ha dato una mano al reparto offensivo (anche in termini di reti segnate, con 3 gol tra campionato e Champions). Anche la coppia dei centrali difensiva può rappresentare un pericolo costante nelle aeree, dal momento che Kouyate e Wasilewski superano il metro e novanta.
Va comunque sottolineato come la tradizione dell’Anderlecht in Coppa Campioni sia pressoché nulla. Attualmente occupa il 41° nel Ranking Uefa e può vantare due semifinali. Negli ultimi dieci anni il miglior risultato è stato il raggiungimento del secondo turno a gironi (stagione 2000-2001). L’ultima volta che il Milan ha incontrato i belgi ha poi vinto la Champions (2006-2007), l’ultima del club rossonero.
Mentre la Juve si prepara ad affrontare il Genoa nella terza giornata di andata, arriva una notizia alquanto agghiacciante per Antonio Conte: proprio in queste ore la FIFA ha infatti esteso la sua squalifica per 10 mesi a livello internazionale, facendo in modo che il tecnico non possa sedersi in panchina con la Juventus nemmeno durante le partite di Champions League. Con la seguente nota il comitato disciplinare ha messo quindi totalmente fuori campo l’allenatore bianconero e tutto ciò è avvenuto a casa dell’omessa denuncia durante il processo calcioscommesse:
“Il presidente del comitato disciplinare Fifa ai sensi dell’articolo 136 del Codice Disciplinare della Fifa, ha esteso a livello internazionale gli effetti della squalifica di 10 mesi imposta dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio all’allenatore della Juventus Antonio Conte. La squalifica copre tutti i tipi di partite, nazionali e internazionali, ufficiali e amichevoli. La decisione di estendere la sanzione della Figc terrà conto dell’esito di un eventuale ricorso – come quello attualmente in corso presso il Tribunale Arbitrale Nazionale per lo sport in Italia– purchè le decisioni dell’appello rispettino le regole stabilite dalla Fifa. La Fifa sta attualmente rivedendo la documentazione aggiuntiva fornita dalla Figc in relazione alle altre sanzioni comminate dagli organi federali italiani. Qualsiasi ulteriore estensione delle sanzioni emanate saranno eventualmente comunicate in seguito. La decisione del presidente del comitato disciplinare della Fifa segue le sanzioni globali già applicate dalla Fifa in relazione ai provvedimenti individuali emanati da Finlandia, Croazia, Corea del Sud e Turchia a partire dal febbraio di quest’anno”.
Con questa decisione quindi arriva l’ennesimo bastone tra le ruote al club bianconero che sicuramente avanzerà una risposta alla FIFA: nei giorni precedenti inoltre Conte era stato chiamato a sottoporsi ad un interrogatorio presso la Procura di Bari per il caso di calcioscommesse riguardanti il campionato 2008/2009 e successivo: sembra proprio che i guai per il tecnico juventino non finiscano più. Nel frattempo l’intero club si dice fiducioso in vista della decisione che il Tnas dovrà prendere entro il 20 settembre dove deciderà se togliere o ridurre la pena come da richiesta della difesa di Conte. Sicuramente quella di oggi è però una cosa inaspettata che saprà far accendere molti animi vicini a Torino.
La Juventus si riscopre regina d’Europa. Manca ancora la risposta del campo, verdetto insindacabile a cui allenatori e tifosi devono per forza di cose sottostare. Sulla carta però la squadra bianconera ha nuovamente quel sex-appeal che la rendeva un’armata invincibile durante la metà degli anni ’90, quando in sella c’era un maestro come Marcello Lippi. Antonio Conte ricorda bene quegli anni, lui che di quella squadra sarebbe poi diventato nel ’96 il capitano. Dopo anni di buio la Vecchia Signora è pronta a recitare un ruolo da protagonista nel torneo più prestigioso d’Europa. La candidatura arriva direttamente dagli avversari, concordi nel considerarla una seria concorrente per il trionfo finale a Wembley. Tra i colleghi di Conte più entusiasti del nuovo corso Juve registriamo a sorpresa lo Special One. Sì proprio lui, il nemico numero uno quando allenava in Italia. Quanto tempo sembra trascorso da allora.
Conte? Come me Quando parla non è mai banale. E’ fatto così Mourinho, la sua sapiente arte comunicativa stupisce anche ora che è lontano dal nostro Paese, come se non avesse mai lasciato veramente la penisola. Lo Special One firma un panegirico in onore del tecnico bianconero, assente al meeting degli allenatori che con le loro squadre si contenderanno la Coppa dalle grandi orecchie. Assenza rumorosa quella di Conte, che lascia basito lo stesso Mourinho, il quale domanda per quale motivo la Uefa abbia deciso di non recapitare l’invito anche al tecnico della Juventus. Evidentemente una presenza scomoda per l’atmosfera ovattata che regna in Svizzera, nelle sale in cui il padrone di casa è un altro grande ex bianconero, forse il più grande di tutti, Le Roi Michel Platini. L’ex condottiero dell’Inter ha speso parole di elogio per Conte, “Antonio mi piace un sacco come allenatore, è un vincente, sa quello che vuole, ha carisma”, oltre che per la sua creatura, che Mourinho crede possa raggiungere con relativa facilità i quarti/semifinale già da quest’anno, nonostante un digiuno europeo piuttosto importante. Detto dal più grande nemico (senza esagerazione) bianconero di 4-5 anni fa è senza dubbio motivo di orgoglio per ciascun tifoso della Vecchia Signora, desideroso di rivivere i fasti di un tempo anche al di là dei confini nazionali.
Coro unanime Mourinho non è il solo ad aver elogiato la Juventus durante la riunione tecnica di ieri. Il portoghese è stato seguito subito a ruota da altri illustri colleghi, come lo stesso Carlo Ancelotti. Con i trascorsi bianconeri più o meno sfortunati ormai alle spalle, l’allenatore del Paris Saint Germain ha confermato quanto espresso dallo Special One, soffermandosi specialmente su Andrea Pirlo, calciatore che Ancelotti non fatica a definire un top-player, dal momento che a “scoprirlo” nel ruolo di play basso davanti alla difesa fu proprio lui quando guidava il Milan. Ancelotti parla di una Juve che “può stupire tutti, ha un gioco basato sulla velocità e sull’intensità. Nell’ultima stagione mi ha davvero impressionato e il merito sta sopratutto in Antonio Conte, Andrea Pirlo e il presidente Agnelli, per il quale avrei scommesso che sarebbe diventato nel giro di pochi anni un grande dirigente”.