Tag: Champions League

  • Impresa al Celtic Park, bianconeri ad un passo dai quarti

    Impresa al Celtic Park, bianconeri ad un passo dai quarti

    Impresa bianconera al Celtic Park. Finisce 0-3 la sfida Celtic-Juventus, valida per l’andata degli Ottavi di Finale di Champions League grazie alle reti di Matri, Marchisio e Vucinic. Partita perfetta dei ragazzi di Antonio Conte che ipotecano il passaggio del turno con una rotonda vittoria esterna in terra scozzese, inaspettata alla vigilia. Ai biancoverdi non basta l’eccessivo agonismo e il supporto di 60 mila spettatori per portare a casa un risultato positivo che gli avrebbe permesso di giocarsi a Torino la qualificazione al turno successivo. Partita a tratta nervosa, con varie liti tra giocatori e un arbitro rivelatosi all’altezza della situazione, riuscendo a gestire una gara molto maschia e dagli interventi al limite del regolamento. Al fischio finale è festa per i tifosi juventini presenti all’interno dell’impianto scozzese.

    La partita – Il gol in avvio ha spianato la strada alla Juventus, che nei primi minuti ha subito l’inaspettato atteggiamento offensivo del Celtic, causato anche dall’assenza dell’ultimo minuto di Saramas che ha costretto il tecnico Lennon ad optare per il cambio del modulo, lasciando impreparati i giocatori bianconeri. Il tempo di riordinare le idee e Matri approfitta di un disimpegno errato dei padroni di casa per insaccare la rete dello 0-1. I biancoverdi reagiscono immediatamente e si rendono pericolosi soprattutto in occasione dei calci d’angolo, vista la loro imponente stazza fisica. I bianconeri tengono bene e proteggono il risultato fino al doppio fischio dell’arbitro che decreta la fine della prima frazione di gioco.

    Marchisio, protagonista nell'impresa bianconera al Celtic Park © GRAHAM STUART/AFP/Getty Images
    Marchisio, protagonista nell’impresa bianconera al Celtic Park © GRAHAM STUART/AFP/Getty Images

    Nel secondo tempo la Juventus, forte del vantaggio, gestisce la gara e cerca di non cadere nelle parecchie tentazioni dei giocatori scozzesi che provano a mettere la partita sul piano della “rissa”. Pur con qualche difficoltà, i bianconeri tengono testa al furore agonistico del Celtic e a dieci minuti dalla fine realizzano il raddoppio sull’asse Vidal – Matri – Marchisio, con quest’ultimo che supera un incerto Forster. Passano pochi minuti e arriva il definitivo 0-3 con Mirko Vucinic che servito dal centrocampista della Nazionale, supera con un bel diagonale il portiere scozzese. Nei minuti finali c’è spazio anche per l’esordio con la maglia bianconera di Anelka.

    Scaramanzia? – Lo 0-3 esterno permette alla Juventus di dormire sonni tranquilli in vista del ritorno di Torino. Certo, nel calcio tutto è possibile, ma la formazione di Antonio Conte ha dimostrato grande solidità, concretezza e soprattutto fame di vittorie. L’impresa del Celtic Park era impensabile alla vigilia, vista anche la caduta del Barcellona appena due mesi fa.

    Le pagelle di Celtic-Juventus
    Matri 7.5 – L’ex attaccante del Cagliari si dimostra uomo dal gol facile. Pur tra mille difficoltà, raggiunge sempre la doppia cifra in fatto di gol realizzati e sono sempre gol decisivi ed importanti.
    Marchisio 8 – Trovate voi le parole per descrivere questo centrocampista tuttofare. Perfetto in fase offensiva, idem in fase difensiva. Unisce quantità a qualità. Realizza la rete della sicurezza (0-2). In realtà mette a segno anche il vantaggio bianconero ma giustamente la Uefa assegna il gol a Matri.
    Forster 5 – Molti hanno osato paragonarlo a Marchetti, il portiere “anti-Juve”. Diciamo che le qualità ci sono ma sbaglia approccio alla gara e non offre sicurezza tra i pali.
    Commons 6.5 – Il capitano del Celtic si mostra nervoso fin dai primi minuti, ma alla fine risulta tra i migliori in campo dei biancoverdi. Prova l’eurogol in rovesciata, ma la palla finisce fuori di parecchio.

    Tabellino Celtic-Juventus 0-3
    Celtic (4-4-2): Forster 5; Lustig 5.5 (59′ Matthews 5.5), Wilson 5, Ambrose 5.5, Izaguirre 6; Forrest 6, Brown 5 (80′ Kayal sv), Wanyama 6, Mulgrew 6; Commons 6.5 (73′ Watt 5.5), Hooper 5. Allenatore: Lennon 5.5
    Juventus (3-5-2): Buffon 6.5; Barzagli 6.5, Bonucci 5.5, Caceres 6; Lichtsteiner 6, Marchisio 8, Pirlo 6.5, Vidal 7, Peluso 6.5 (69′ Padoin 6); Matri 7.5 (81′ Pogba 6), Vucinic 7 (85′ Anelka sv). Allenatore: Conte 8
    Marcatori: 3′ Matri, 78′ Marchisio, 83′ Vucinic

    Le reti del match Celtic-Juve
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  • Celtic-Juve, l’esordio di Conte in Champions. Asamoah in panchina

    Celtic-Juve, l’esordio di Conte in Champions. Asamoah in panchina

    Ritorna la Champions League e sarà l’esordio in panchina per Antonio Conte nella massima competizione a livello europeo. Infatti, l’allenatore bianconero ha dovuto saltare tutta la Fase a Gironi per squalifica e sembra più carico che mai in vista della sfida Celtic-Juventus, valida per l’andata degli Ottavi di Finale. La squadra bianconera ha deciso di allenarsi sul campo del Glasgow Rangers, indisponendo oltremodo alcuni componenti della formazione biancoverde. L’ambiente scozzese sembra già caldo e al Celtic Park sono previsti circa 60mila spettatori (tutto esaurito), pronti a spingere i propri idoli verso la vittoria. Tra le mura amiche, il Celtic diventa un avversario ostico, tanto da aver fermato anche il Barcellona durante la Fase a Gironi (anche se vinsero tirando in porta 2 volte e subendo il possesso palla blaugrana superiore al 70%).

    CELTIC – Squadra al completo per il tecnico degli scozzesi Lennon, che punterà sull’ottima forma dell’attaccante Hooper per scardinare l’organizzatissima difesa juventina. Per il resto, il Celtic non offre individualità di livello importante, escluso Samaras, elemento di grande esperienza, ma non fortunato dal punto di vista fisico. L’allenatore punta molto sul collettivo e sulla grinta dei suoi ragazzi. Gli scozzesi sono abili nel proteggere la propria porta e ripartire in contropiede.

    Esordio per Antonio Conte in Champions League © Stu Forster/Getty Images
    Esordio per Antonio Conte in Champions League © Stu Forster/Getty Images

    JUVENTUS – Qualche assenza pesante invece per Antonio Conte. Il tecnico bianconero, oltre a dover rinunciare a Chiellini (ancora fermo ai box), dovrà fare a meno di Asamoah, tornato domenica dalla Coppa d’Africa e l’ex mister di Siena e Bari preferisce farlo partire dalla panchina. Per il resto, formazione al completo con Buffon in porta. Trio difensivo formato da Bonucci, Barzagli e Caceres. A centrocampo gli esterni saranno Peluso a sinistra e Lichtsteiner a destra, mentre gli interni Vidal, Marchisio e Pirlo. In attacco, accanto a Vucinic (recuperato dopo l’infortunio contro la Fiorentina) giocherà Matri. Ancora panchina per Quagliarella e Giovinco.

    Dopo la vittoria in campionato contro la Fiorentina, ci si aspetta una conferma in campo europeo per la Juventus, che arriva al match in buona forma, dopo aver passato un periodo di leggera crisi a gennaio. La posta in palio è alta anche se Buffon e Conte hanno mostrato molta tranquillità nel corso della conferenza stampa di pre-gara, mostrandosi entrambi molto ottimisti sul risultato finale.

    PROBABILI FORMAZIONI CELTIC-JUVENTUS
    Celtic (4-4-2): Forster; Lustig, Wilson, Mulgrew, Izaguirre; Brown, Wanyama, Ledley, Commons; Samaras, Hooper. Allenatore: Lennon.
    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Peluso; Vucinic, Matri. Allenatore: Conte.

  • Juventus ospite dei Rangers. Torna Asamoah, Vucinic recupera

    Juventus ospite dei Rangers. Torna Asamoah, Vucinic recupera

    La missione-Glasgow della Juventus è iniziata con lo sbarco in terra scozzese, alla vigilia del match degli ottavi di andata di Champions League contro il Celtic in programma domani sera alle 20.45. In mattinata si è svolta la prima seduta di allenamento in casa degli odiati “cugini” Rangers, al Murray Park in una cornice caratterizzata da freddo gelido e temperature prossime allo zero, con le colline innevate vicino al campo d’allenamento. Ma non sarà il clima rigido a spaventare la Juventus di mister Antonio Conte, galvanizzata dal successo contro la Fiorentina in campionato ed, ora, totalmente proiettata al fondamentale impegno europeo, che può valere una mezza stagione. Piuttosto, il fattore campo potrà essere un elemento da considerare con attenzione, anche perchè è risaputo che il tifo del Celtic è fra i più calorosi e rumorosi d’Europa, e ne ha già dato prova in altre circostanze, come nel caso del match di Champions contro il Barcellona, e che in queste ore negli ambienti del Celtic si è registrato un certo malumore per la decisione della Juventus di andare ad allenarsi nell’impianto degli acerrimi rivali dei Rangers.

    Juventus ospite dei Rangers, torna Asamoah  e Vucinic recupera | © Andreas Solaro/Getty Images
    Juventus ospite dei Rangers, torna Asamoah e Vucinic recupera | © Andreas Solaro/Getty Images

    Ma, contesto infuocato a parte, l’aspetto essenziale su cui focalizzarsi è cercare di capire quali saranno gli uomini che mister Conte sceglierà per la battaglia del Celtic Park. Buone notizie provengono dal ritorno di Asamoah, reduce dalla Coppa d’Africa, tra i disponibili considerando che è riuscito a imbarcarsi sul volo Johannesburg-Londra per poi proseguire alla volta di Glasgow e raggiungere la squadra, che non vedeva dal 21 Dicembre scorso, ossia dall’ultima gara di campionato del 2012, quando la Juventus vinse contro il Cagliari sul neutro di Parma. Da allora, la sua assenza si è molto avvertita anche perchè era complesso sostituire un calciatore con le sue caratteristiche sulla fascia: il rientro di Asamoah, dunque, stanchezza del viaggio a parte, è una manna dal cielo per Conte che potrebbe decidere anche di schierarlo da titolare dopo aver valutato le sue condizioni fisiche, ancor di più perchè De Ceglie ha riportato una lesione di primo-secondo grado al muscolo semitendinoso della coscia destra e non sarà, quindi, disponibile.

    Oltre ad Asamoah, la notizia confortante per Conte giunge dall’infermeria bianconera, con Mirko Vucinic che sembra aver smaltito completamente il piccolo fastidio al ginocchio riportato nella gara contro la Fiorentina di sabato scorso e, pertanto, potrebbe partire titolare in attesa di capire chi sarà il suo compagno di reparto: Matri o Giovinco? Dopo la rete segnata contro i Viola (senza scarpetta, ndr) che ha fatto seguito al gol contro il Chievo sono in crescita le quotazioni di Matri, anche perchè dal punto di vista delle caratteristiche fisiche sembra meglio adattarsi a fronteggiare un confronto corpo a corpo con la difesa scozzese rispetto alla Formica Atomica.

    In difesa, ritorna Leonardo Bonucci – che in campionato ha “riposato” per due giornate per scontare la squalifica – al fianco di Barzagli e Martin Caceres, mentre il centrocampo sarà quello “ideale” con Vidal, Pirlo e Marchisio. In tal senso, dovrebbero giungere conferme sugli intenti di mister Conte durante l’allenamento di rifinitura, previsto alle ore 18 italiane (17 locali) al Celtic Park, lo stadio che domani sera sarà tutto esaurito e si prevederà quasi interamente bianco verde, in un’assordante bolgia che tenterà di intimorire la Juventus. I nervi saldi e la totale concentrazione, dunque, saranno un imperativo fondamentale per la Signora.

  • Del Piero tentato dal Flamengo di Zico

    Del Piero tentato dal Flamengo di Zico

    Il futuro australiano di Alessandro Del Piero potrebbe avere breve durata, almeno a giudicare dalle voci di calciomercato che stanno prendendo piede in maniera sempre più convinta in queste ore. Ma non si tratta di un clamoroso ritorno in Italia, bensì di un possibile approdo in Brasile ed, in particolar modo a Rio de Janeiro, ma non per assistere al più celebre Carnevale al mondo: sembra, infatti, che il Flamengo di Zico voglia tentare un assalto all’attuale numero dieci del Sydney ed ex capitano della Juventus. Il Flamengo, infatti, aveva tentato già lo scorso anno – all’indomani dal suo addio alla Juventus – di convincere Alessandro Del Piero a trasferirsi nel Paese carioca, cercando di convincerlo facendo leva sul fascino del calcio brasiliano che, ovviamente, non lascia insensibile un giocatore di classe come Alex. A confermare il ritorno alla carica del Flamengo, è il quotidiano torinese Tuttosport che riporta la notizia della presenza a Rio de Janeiro di Stefano Del Piero, fratello e agente di Alessandro, che avrebbe incontrato proprio Zico, ex campione dell’Udinese ed attualmente braccio destro del presidente Eduardo Bandeira de Mello.

    Del Piero tentato dal Flamengo di Zico | © Mark Metcalfe/Getty Images
    Del Piero tentato dal Flamengo di Zico | © Mark Metcalfe/Getty Images

    La trattativa fra il club rossonero di Rio e l’entourage di Alessandro Del Piero, come detto, era già stata abbozzata in estate ma poi venne stoppata dall’inserimento del Sydney che riuscì ad avere la meglio soprattutto a causa del fatto che il calciomercato brasiliano chiudeva il 10 di Agosto e, dunque, non ci fu il tempo di definire i dettagli dell’operazione e di comprendere in che modo potessero inserirsi i vari sponsor interessati a finanziare l’operazione. Non ci fu il tempo di definire i dettagli e, così, il progetto australiano del Sydney FC – anche in termini di stile di vita a dimensione di “famiglia” – affascinò Del Piero e sua moglie Sonia e li convinse a preferire quest’ultima soluzione, sperando di poter divenire ambasciatore del calcio australiano e dell’intero movimento che ha ancora bisogno di crescere e di rafforzare la propria immagine in un Paese in cui il seguito attorno al calcio è ancora molto ridotto rispetto ad altri sport molto più popolari.

    Quella scelta della “terra dei canguri” che, finora, dal punto di vista calcistico e dei risultati in campo non ha soddisfatto Pinturicchio, considerando che, nonostante i suoi gol in doppia cifra (10 reti in sedici presenze), la squadra fatica molto a trovare continuità e per lungo tempo ha occupato anche l’ultimo posto in A-League e, dunque, non è riuscita a compe. Un rendimento al quale un campione come Alessandro Del Piero non è certamente abituato e che, dunque, potrebbe indurlo a cambiare aria, per cercare nuovi stimoli in campo nelle ultime stagioni da calciatore, andando a “dialogare” in campo con giocatori in grado di parlare la sua stessa lingua calcistica.

    Del Piero si sente bene, ed in campo ha dimostrato di essere ancora decisivo, ed allora perchè non regalarsi un’ultima parentesi calcistica nella terra simbolo del futebol,  ed in particolare ad un anno di distanza dai tanto attesi Mondiali 2014? Molto dipenderà dal potere persuasivo di Zico, che dovrà convincere Alex a non rispettare i due anni di contratto: per un professionista come lui non sarà, però, così semplice.

  • Platini tuffo nel passato: “Juve già ai quarti”

    Platini tuffo nel passato: “Juve già ai quarti”

    Anche i presidenti Uefa hanno un cuore, che li rende capaci di un tuffo nei ricordi, di un viaggio nel proprio passato da calciatore, negli anni in cui nacque il soprannome di “le Roi”, in cui “giocavo nel club più forte al mondo, la Juventus”: parole di Michel Platini in persona che ripercorre le tappe della propria carriera, iniziata giocando per strada da bambino, ed approdando poi nel club più importante della propria regione, la Lorena, e di seguito nel primo club di Francia dell’epoca, il Nancy, da cui prese il volo in direzione Torino per vestire i colori della Signora.

    Un percorso “evolutivo” che lo ha portato a divenire uno dei più forti di sempre, un mito per i ragazzini di quegli anni, uno dei pupilli dell’esteta del calcio per eccellenza, l’Avvocato Agnelli: un viaggio nella memoria, dunque, per Platini con tanto di aneddoto familiare in riferimento al cambiamento che, proprio negli anni che lo vedevano protagonista, il mondo del calcio stava attraversando. Quando giocava nel suo primo club, suo padre non riusciva a credere che potessero pagarlo per giocare a calcio (e guadagnava l’equivalente di novanta euro al mese), e poi con il passaggio alla Juventus lo stesso Platini si accorse bene di come gli ingaggi stavano crescendo in maniera esponenziale. Un percorso che conduce anche al momento di dire addio al calcio, quando Michel Platini si accorse di non avere più benzina perchè non riusciva più a segnare al Napoli, proprio sul finire degli anni ottanta quando stava iniziando a brillare la stella di Maradona, e Platini decise di “lasciare spazio a Diego”. 

    Da allora, la sua vita ha intrapreso nuovi binari, avvicinandosi alle istituzioni del calcio fino a raggiungere il vertice del calcio Europeo, la presidenza Uefa, un ruolo dal quale ha potuto intraprendere una battaglia che gli sta molto a cuore, quella per la diffusione del Fair Play e dei valori più profondi dell’etica calcistica: una campagna che gli impone la ferma condanna di tutti quei fenomeni “deviati” rispetto alla correttezza ed al rispetto delle regole, dal doping allo scandalo scommesse fino al problema-razzismo negli stadi, una piaga che deve essere combattuta con mano ferma, arrivando anche a sospendere le gare se necessario, per dare un segnale forte che parta dal calcio e possa giungere all’intera società civile.

    Platini tuffo nel passato bianconero | © MARWAN NAAMANI/AFP/Getty Images
    Platini tuffo nel passato bianconero | © MARWAN NAAMANI/AFP/Getty Images

    Fair play non solo nei comportamenti, però, ma anche dal punto di vista finanziario e della “salute” economica dei club affinchè si possa ragionare in un’ottica “egualitaria”, lottando ad armi pari o, perlomeno, non troppo impari: va bene aprire ai ricchi, ma è necessario che questi amino questo sport, che deve vivere di passione. In tal senso, Platini appare concorde con la decisione della Fifa di affidare l’organizzazione del Mondiale 2022 al Qatar, ma auspica che si possa “aprire ai Paesi vicini” e che possa essere disputato in Inverno, per rispetto dei calciatori e degli spettatori, scongiurando il problema del gran caldo.

    Infine, in un ideale cerchio che si chiude, il discorso di Platini torna sulla Juventus – non più del passato ma del presente – analizzando la situazione in Champions League del club bianconero alla luce del sorteggio dello scorso 20 Dicembre: secondo il numero uno Uefa il Celtic non è un ostacolo insormontabile e la Juventus “può considerarsi già una delle magnifiche otto che approderanno ai quarti di finale. Il discorso legato al cammino Europeo dei bianconeri, poi, secondo Platini si spinge anche oltre i quarti di finale, considerando che, nella connotazione degli scontri diretti, alcune grandi si elimineranno tra loro e, di riflesso, ciò potrebbe aiutare la Juventus che ha “aperto un nuovo ciclo e mi pare esistano i presupposti per un futuro particolarmente roseo” anche grazie alla spinta di Andrea Agnelli. 

  • Celtic-Juventus e Milan-Barcellona agli Ottavi di Champions

    Celtic-Juventus e Milan-Barcellona agli Ottavi di Champions

    A Nyon, nel quartiere generale dell’Uefa, alle 11:30 ci saranno i sorteggi degli Ottavi di Champions League 2013. Non si potranno incontrare squadre dello stesso paese e ovviamente sarà vietato lo scontro tra squadre che compongono lo stesso girone. L’urna di Nyon nasconde per il Milan insidie maggiori rispetto alla Juventus che ha nel Real Madrid l’avversario da evitare. Le gare di andata degli Ottavi di Champions League si giocheranno il 12-13 e 19-20 febbraio, mentre il ritorno è previsto per il 6-7 e 12-13 marzo. Il sorteggio sarà in diretta su Sky Sport e Mediaset Premium mentre su Il Pallonaro potrete seguire la diretta live blogging

    Possibili avversarie JUVENTUS: Porto, Arsenal, Real Madrid, Valencia, Celtic, Galatasaray.
    Possibili avversarie MILAN: Paris Saint-Germain, Barcellona, Manchester United, Borussia Dortmund, Schalke 04, Bayern Monaco.

    Sorteggio Ottavi Champions (premi F5 per aggiornare)

    • E’ iniziato. Il segretario dell’Uefa abbraccia virtualmente Tito Villanova 
    • Steve McManaman ambasciatore della Champions League 2o13 si occuperà del sorteggio
    • 1) Galatasaray-Schalke 04
    • 2) Celtic-Juventus
    • 3) Arsenal-Bayern Monaco
    • 4) Shakhtar Donetsk-Borussia Dortmund
    • 5) Milan-Barcellona
    • 6) Real Madrid-Manchester United
    • 7) Valencia-PSG
    • 8) Porto-Malaga
  • E’ tempo di sorteggio. Ecco cosa rischiano le italiane

    E’ tempo di sorteggio. Ecco cosa rischiano le italiane

    Milan, Juventus, Inter, Lazio e Napoli incrociano le dite e si aspettano un bel regalo di Natale dal sorteggio dell’urna di Nyon. Domani alle 11:30 ci sarà infatti l’ultimo sorteggio dell’anno per determinare gli accoppiamenti per gli ottavi di Champions League mentre alle 14 si scopriranno gli accoppiamenti per i sedicesimi di Europa League.Il sorteggio previsto inizialmente il 13 dicembre è slittato al 20 per problemi organizzativi allungando così l’attesa e il toto sorteggio.

    Se è scontato dire che ad un ottavo di Champions League non ci sono squadre materasso è altrettanto vero che evitare una big può render più agevole il percorso verso la finale per Milan e Juventus. Per i bianconeri, giunti primi nel proprio girone, l’avversario da evitare è senza dubbio il Real Madrid di Mourinho le altre invece sembrano tutte alla portata della Vecchia Signora. Celtic e Galatasaray sulla carta invece sono le due squadre “materasso” che proietterebbero la Juventus già ai quarti.

    Le possibili avversarie della Juventus agli ottavi di Champions League saranno Porto, Arsenal, Real Madrid, Valencia, Celtic e Galatasaray.

    In casa Milan invece ogni accoppiamento nasconde delle insidie diverse.Quelle da evitare sicuramente sono Barcellona e Manchester United che obiettivamente sembrano averne di più dei rossoneri. Suggestivo e difficile è invece lo scontro contro il Paris Saint Germain degli ex Ibrahimovic, Thiago Silva, Leonardo e soprattutto Carlo Ancelotti.

    Le possibili avversarie del Milan agli ottavi di Champions sono Schalke 04, Borussia Dortmund, Bayern Monaco, Manchester United, Barcellona, e Paris Saint Germain.

    In Europa League solo la Lazio è testa di serie e si eviterà il confronto con il Chelsea. Sparta Praga, Basilea o BATE Borisov sono le che sognano i tifosi mentre la rivincita contro lo spauracchio Atletico Madrid sarebbe meglio rimandarlo alle fasi successive.

    Le possibili avversarie della Lazio ai sedicesimi di Europa League sono Bate Borisov, Ajax, Basilea, Newcastle, Liverpool, Sparta Praga, Levante, Atletico Madrid, Dinamo Kiev, Zenit, Stoccarda, Borussia Monchengladbach o Bayer Leverkusen.

    E’ concreto il rischio Chelsea per Napoli e Inter. I partenopei furono estromessi dai Blue nella scorsa stagione di Champions League mentre l’Inter ritroverebbe da avversario un Benitez con il dente avvelenato. Decisamente più piacevole la prospettiva di incontrare il Genk, la Steaua Bucarest o il Viktoria Plzen.

    Le possibili avversarie del Napoli ai sedicesimi di Europa League Chelsea, Benfica, Liverpool, Lione, Hannover, Olympiakos, Rubin Kazan, Fenerbahce, Cluj, Steaua, Bordeaux, Metalist, Viktoria Plzen e Genk

    Le possibili avversarie dell’iInter ai sedicesimi di Europa League sono Olympiacos, Cluj, Benfica, Chelsea, Genk, Fenerbache, Lione, Bordeaux, Steaua Bucarest, Viktoria Plzen, Metalist, Dnipro, Anzhi, Hannover.

  • Drogba torna al Chelsea per festeggiare la Champions

    Drogba torna al Chelsea per festeggiare la Champions

    Didier Drogba sembra avere un’incredibile nostalgia dell’Europa ed, approfittando della sosta invernale del campionato cinese, ha deciso di compiere un tuffo nel suo recente passato e di tornare a Londra, sponda Chelsea, per una visita di cortesia ai suoi ex compagni di squadra. Ma, ogni visita che si rispetti non può non prevedere un “dono” e, dunque, il generoso Drogba non ha badato a spese, regalando ai i componenti della squadra che sei mesi fa trionfò in Champions League, un anello dal valore di circa 800 mila sterline, tempestato di zaffiri e diamanti.

    Un presente importante e, forse, “anche un po’ truzzo” – come definito dalla giornalista di Sky Sport Lia Capizzi – che riporta la scritta “Uefa Champions League 2011-2012” con in evidenza le stelle nella parte superiore, sul quale non poteva mancare certamente il nome della squadra, ovvero il Chelsea e, per ognuno, il proprio nome e numero di maglia, oltre che il punteggio finale e alla data della finalissima vinta dai Blues contro il Bayern Monaco. Un anello che ricorda lo stile Nba&Nfl e che, nell’idea di Drogba, dovrà essere un simbolo “per ricordare  quel momento” con estremo orgoglio per ciò che il club ha raggiunto in quella magica notte del trionfo europeo.

    Drogba anello regalo al Chelsea per ricordare la Champions
    Drogba anello regalo al Chelsea per ricordare la Champions | foto dal web

    La squadra ha organizzato, così, una grande cena per l’occasione, presso il prestigioso “Chelsea Harbour Hotel” alla quale risaltava l’assenza di due importanti componenti: Fernando Torres e l’ex tecnico Roberto Di Matteo. Le malelingue ed i tabloid inglesi si sono già scatenati per cercare di indagarne le cause, scavando in quelli che – nella scorsa stagione – potevano essere i possibili dissapori tra Drogba e Torres che, con Di Matteo in panchina, si sono contesi a lungo la maglia da titolare, anche se – a conti fatti – era l’ivoriano a risultare sempre decisivo con i suoi gol soprattutto in Champions League.

    Anche se Didier Drogba ha lasciato i Blues, non è escluso che su Fernando Torres pesi ancora quel confronto, considerando il difficile momento della squadra di Benitez e le responsabilità che molti gli attribuiscono, anche all’interno dello spogliatoio: in tal senso, basti pensare alle recenti dichiarazioni di Mata, trequartista del Chelsea, che ha rivelato come la partenza di Drogba sia stato uno shock per tutta la squadra, considerando che il gioco del Chelsea era creato su misura per le caratteristiche dell’ivoriano al quale “bastava dare la palla e sapevi che poteva rendersi pericoloso” sottolineando che, nonostante il grande valore del Nino spagnolo, “Torres non è Drogba”. Un commento lapidario che, di certo, l’attaccante spagnolo non avrà gradito e che lascia comprendere in maniera nitida, se ce ne fosse ancora bisogno, quale fosse il peso in squadra di Drogba e quale vuoto abbia lasciato la sua partenza.

    Dal canto suo, Didier Drogba sembra essere ancora profondamente legato all’ambiente dei Blues e l’anello appena donato non è altro che un ulteriore di conferma di questo. Ma, se la parentesi londinese è ormai conclusa, la sua nostalgia per il calcio europeo potrebbe essere colmata con l’approdo alla Juventus, che insegue il bomber ivoriano ed i suoi gol, e pare abbia offerto al fratello-agente del calciatore una proposta di sicuro interesse: contratto di un anno e mezzo a sei milioni di euro a stagione: la presenza della Juventus negli ottavi di Champions League potrebbero solleticare in Drogba la voglia di tentare un’altra cavalcata europea.

  • Sorteggio Champions League date, curiosità e possibili accoppiamenti

    Sorteggio Champions League date, curiosità e possibili accoppiamenti

    Il 20 dicembre a mezzogiorno a Nyon andrà in scena il sorteggio Champions League degli ottavi di finale. Dall’urna svizzera si conosceranno gli accoppiamenti con cui le sedici squadre rimaste ancora in lizza verranno messe una contro l’altra. Un sorteggio che segnerà in maniera indelebile il cammino delle migliori protagoniste europee. Si sono qualificate agli ottavi anche Milan e Juventus, le uniche due italiane ad essere rimaste nell’Europa che conta dopo l’eliminazione dell’Udinese nei preliminari. Il Milan e la Juventus hanno di fronte a loro un sorteggio non semplice, sopratutto i rossoneri di Massimiliano Allegri. Ciò che però deve far maggiormente felici è il nuovo ranking Uefa, che ci vede al quarto posto solitario con un vantaggio discreto su Francia e Portogallo.

    LE REGOLE– La prima di ogni girone incontra una fra le squadre piazzatesi al secondo posto. L’unica discriminante è quella relativa alla nazionalità. Infatti soltanto per gli ottavi sono banditi i “derby europei”. Ad esempio il Barcellona non potrà essere sorteggiato né con Real Madrid né con il Valencia, quest’ultime giunte al secondo posto nei loro rispettivi gironi.

    Real Madrid CF v Ajax Amsterdam - UEFA Champions League
    Josè Mourinho attende con ansia il sorteggio Champions League | ©Jasper Juinen/Getty Images

    ANDATA E RITORNO – Le squadre prime classificate avranno anche la certezza di poter disputare la partita di ritorno davanti al proprio pubblico. Prendendo come riferimento sempre il Barcellona, i blaugranna affronteranno la gara d’andata in trasferta, mentre nel match di ritorno potranno contare sulla spinta del Camp Nou.

    LE DATE – Le gare di andata si svolgeranno tra il 12 e il 20 febbraio, mentre quelle di ritorno sono in programma nelle prime due settimane del mese successivo, dal 5 al 13 marzo.

    33 – Come le Coppe Campioni presenti complessivamente in tutte le bacheche delle squadre qualificatesi agli ottavi di finale. Guidano la speciale graduatoria Real (9) e Milan (7), mentre le ultime sono Celtic e Dortmund, ferme a un titolo. C’è anche però chi non ha mai avuto la gioia di alzare al cielo la Coppa dalle grandi orecchie, come Arsenal, Psg, Schalke, Shakthar, Valencia e Galatasaray.

    CENERENTOLA – Non abbiamo citato gli spagnoli del Malaga perché essi rappresentano l’eccezionalità di questa Champions League. Alla loro prima partecipazione, Isco e compagni sono riusciti a conquistare il passaggio del turno addirittura vincendo il proprio girone d’appartenenza, lo stesso di Milan, Zenit e Anderlecht.

    L’ESPERIENZA – Da una parte quindi c’è la cenerentola Malaga, dall’altra invece le big del calcio europeo. Anche qui comanda la classifica il Real con 42 partecipazioni. Tra le più esperte anche Juve (27) e Milan (26). Nelle retrovie invece ritroviamo il Paris Saint Germain, che con sei partecipazioni è avanti soltanto al Malaga.

    POSSIBILI ACCOPPIAMENTI – Sono tante le potenziali sfide stellari. Da Milan-Barcellona a Juventus-Real, ma anche Manchester-Real oppure Bayern-Real. Per i più nostalgici poi il grande “classico” Milan-Psg. Sapremo questo e molto altro il 20 dicembre. Per un mezzogiorno da leoni.

    LE POSSIBILI AVVERSARIE DEL MILAN

    LE POSSIBILI AVVERSARIE DELLA JUVE

  • San Siro pronto ad ospitare la Finale Champions League 2016

    San Siro pronto ad ospitare la Finale Champions League 2016

    Il calcio italiano può tornare a sorridere. Nonostante i vari problemi sul fronte stadio, la Uefa avrebbe preso una decisione, per ora solo in via ufficiosa, sull’assegnazione della Finale Champions League 2016, favorendo lo stadio San Siro di Milano. L’ufficialità arriverà tra febbraio e marzo ma nel capoluogo lombardo possono già iniziare i preparativi per il grande evento. Sarà la quarta finale della massima competizione per club a livello europeo che si giocherà al Giuseppe Meazza, dopo quelle del 1965 (Inter-Benfina), del 1970 (Feyenoord-Celtic) ed infine quella del 2001 che ha visto sfidarsi Valencia-Bayern Monaco con la vittoria dei bavaresi ai rigori. Mentre in tutta la penisola si sono giocate ben otto finali, l’ultima all’Olimpico di Roma nel 2009 con la vittoria del Barcellona sul Machester United.

    LO SLITTAMENTO – Inizialmente il Comune di Milano, avrebbe voluto avanzare la propria candidatura per la Finale del 2015, in concomitanza con l’Expoche verrà ospitato proprio nella città meneghina. Alla fine si è preferito far slittare di un anno l’arrivo dell’ex Coppa dei Campioni, in modo tale da poter gestire meglio le risorse per migliorare la qualità dell’impianto milanese. Oggi a Losanna verranno definiti gli ultimi dettagli per la candidatura e per i lavori da effettuare.

    San Siro
    San Siro ospiterà la Finale di Champions 2016 © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    LE FINALI 2013-2015 – Prima dell’arrivo della finalissima di Champions League in Italia, sarà il turno di Wembley (2013), Lisbona (2014) e Berlino (2015).

    LO STADIO – Nonostante le problematiche che da tempo colpiscono gli stadi in Italia, San Siro rimane pur sempre la Scala del Calcio. Un impianto a cui il Milan non vuole rinunciare, al contrario dell’Inter,  pronta a traslocare in un nuovo stadio. Nel corso degli ultimi anni, il Giuseppe Meazza ha subito varie limitazioni, come il divieto di vendere biglietti in alcuni settori dello stadio, limitandone quindi la capienza. Ma la problematica maggiore è sempre stata il manto erboso, poco esposto al sole a causa dell’imponente struttura che permette ai raggi solari di riscaldare il campo solamente a mezzogiorno.

    Al momento, la sala stampa di San Siro si riduce in un container posto all’esterno dello stadio e soprattutto, i giornalisti stranieri sono rimasti spesso scandalizzati dalla poca efficienza del wi-fi presente in tribuna stampa. Piccoli miglioramenti previsti entro il 2016. Il calcio italiano ha bisogno di buona visibilità e la Uefa sembra pronta a darci fiducia. Ora non bisogna deluderli!