Tag: Champions League

  • La Juventus torna tra le migliori otto

    La Juventus torna tra le migliori otto

    Tutto come previsto. La Juventus non sbaglia e conquista i quarti di finale di Champions League a distanza di sette anni dall’ultima volta. Forti del 3-0 dell’andata, i bianconeri gestiscono in tranquillità il match contro il Celtic e grazie alla coppia d’attacco scelta da Antonio Conte, quella formata da Matri e Quagliarella, affondano definitivamente gli scozzesi. Ottavi passati facilmente e adesso i tifosi possono sognare, anche se indubbiamente ad aprile si ritroveranno davanti una squadra dal tasso tecnico superiore a quella allenata da Lennon. Che ci ha messo buona volontà allo Juventus Stadium, ma nulla più. Qualche occasione creata, possesso palla sterile. La Juve, ben chiusa per un tempo e più propositiva nella ripresa, ha gestito facilmente la gara.

    Conte, come previsto alla vigilia, applica un moderato turnover: dentro Marrone, Padoin, Peluso, Pogba, Quaagliarella e Matri, fuori Chiellini, Lichtsteiner, Asamoah, Marchisio, Vucinic e Giovinco, mentre c’è dal 1’ Vidal, diffidato ma che durante la gara conterrà la consueta foga agonistica gestendo il proprio match con intelligenza. Dall’altra parte Lennon lascia il combina guai dei primi 90’ Ambrose in panchina ma getta nella mischia Samaras, assente all’andata. Il Celtic parte discretamente ma di spazi non ne trova. A differenza della Juve che a metà tempo passa grazie ad una azione cominciata da Barzagli e conclusa a porta sguarnita da Matri, con l’intermezzo del tiro di Quagliarella respinto corto da Forster. Dall’altra parte il Celtic ci prova con un tiro terminato da poco a lato, con un traversone basso e per finire con una chance targata Hooper il quale devia sottomisura un tiro di Commons senza fare però i conti con un super Buffon.

    Nel secondo tempo Quagliarella mette il sigillo al match sfruttando un assist al bacio di Vidal. Conte continua nel proprio turnover dando spazio anche a Isla e Giaccherini oltre che ad Asamoah. Il Celtic prova a trovare il gol della bandiera ma non ci riesce, anche se sulle tribune i tifosi scozzesi fanno festa comunque. Ma per loro è l’ultima tappa nel tour europeo della stagione 2012/2013. Giro che la Juve continuerà ad aprile, con la speranza che duri il più possibile. Come l’imbattibilità del proprio capitano Buffon.

    Juventus festeggia copy; AFP/Getty Images
    Juventus festeggia copy; AFP/Getty Images

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-CELTIC
    Buffon 7: Splendida la deviazione su Hooper nel primo tempo, ma si dimostra sempre attento nelle uscite. D’altronde se in Europa è imbattuto da quasi 500’ un motivo ci sarà.
    Barzagli 7: Solita grandissima prova condita dalla discesa che vale il gol dell’1-0.
    Marrone 6,5: Si disimpegna abbastanza bene non soffrendo l’importanza di un ottavo di Champions League.
    Quagliarella 7: Sembrava essere finito nel dimenticatoio ed invece prima ci mette lo zampino sul primo gol e poi realizza, facilmente, il secondo.
    Matthews 6: Lì dietro è tra i pochi a combinare qualcosina di buono.
    Samaras 5: Grandi aspettative su di lui, ma alla fine non incide particolarmente.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-CELTIC
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 7, Marrone 6,5, Bonucci 6; Padoin 6, Vidal 6,5 (21′ st Isla sv), Pirlo 6,5 (24′ st Giaccherini sv), Pogba 7, Peluso 6 (13′ st Asamoah 6); Quagliarella 7, Matri 6,5.In panchina: Storari, Chiellini, Vucinic, Giovinco. Allenatore: Conte 7
    CELTIC (4-3-2-1): Forster 5,5; Matthews 6 (7′ st Forrest 6), Kayal 5, Wilson 5, Izaguirre 5; Wanyama 5 (1′ st Ambrose 6), Mulgrew 5,5, Ledley 5,5; Commons 5,5 (28′ st Lassad 5,5), Samaras 5; Hooper 5. In panchina: Zaluska, Miku, Stokes, McGeouch. Allenatore: Lennon 5,5

  • Champions League, l’arbitro e Ronaldo condannano il Manchester United

    Champions League, l’arbitro e Ronaldo condannano il Manchester United

    Impresa del Real Madrid all’Old Trafford nel match di ritorno degli Ottavi di Finale di Champions League. Il Manchester United saluta tra la delusione generale la competizione nonostante partisse dal pareggio rimediata all’andata al Santiago Bernabeu. Sfida fortemente segnata da un arbitraggio non all’altezza di una gara di questo calibro, soprattutto in occasione dell’espulsione di Nani. Alla fine le merengues si portano a casa vittoria e qualificazione con la rete decisiva dell’ex di turno, Cristiano Ronaldo, che in occasione del gol si è quasi scusato con i suoi vecchi tifosi. Per i Red Devils rimane l’amaro in bocca per aver visto sfuggire l’occasione di qualificarsi dopo il pareggio esterno e il vantaggio iniziale nei primi minuti di gioco del secondo tempo.

    Champions League, Mou batte Ferguson

    Ronaldo, quasi si scusa dopo la rete del vantaggio © Jasper Juinen/Getty Images
    Ronaldo, quasi si scusa dopo la rete del vantaggio © Jasper Juinen/Getty Images

    LA PARTITA – Una gara molto tirata nei primi minuti di gioco con il Real Madrid che fa la partita e il Manchester United che aspetta gli avversari per poi ripartire in contropiede. Esce fuori un primo tempo piuttosto opaco, non certo spettacolare. La seconda frazione di gioco invece ha regalato parecchie emozioni con il gol in apertura dei padroni di casa con l’autogol di Sergio Ramos che devia nella propria rete un cross teso dalla sinistra di Nani. Dieci minuti più tardi sale in cattedra l’arbitro che espelle inspiegabilmente l’esterno portoghese dei Red Devils per un fallo che vede solo lui. Lo United in dieci arretra tantissimo il baricentro e subisce il ritorno del Real Madrid che trova il pareggio al 65′ con il neo entrato Modric che piazza la palla con un tiro a giro di rara precisione che colpisce il palo ed entra in rete. Passano solamente quattro minuti ed arriva il sorpasso con la realizzazione di Cristiano Ronaldo abile a deviare in scivolata un tiro-cross di Higuain dalla destra. Il portoghese non esalta per rispetto nei confronti dei suoi ex tifosi. Il finale di gara vede protagonista il portiere degli ospiti, Diego Lopez che si esalta con quattro interventi decisivi ai fini del risultato finale che non cambia fino al triplice fischio dell’arbitro.

    PAGELLE MANCHESTER UNITED-REAL MADRID
    Ronaldo 7.5 – Nonostante i sonori fischi riservati dai suoi vecchi tifosi, il portoghese mostra la sua solita classe e realizza il gol del definitivo 1-2 che condanna lo United e permette al Real di volare ai Quarti di Finale.
    Diego Lopez 7 – Sostituisce l’infortunato (ma recuperato) Casillas e nel finale di gara si esalta con una serie di parate che salvano risultato e qualificazione.
    Van Persie 5.5 – In avvio su assist del sempreverde Giggs si rende pericoloso di una conclusione al volo che sbatte contro la difesa merengues, dopo di che sparisce dalla partita.
    Giggs 6.5 – Millesima presenza nel professionismo. Che dire? Lui c’è, è sempre nel vivo dell’azione e nonostante l’età mostra una resistenza invidiabile. Non ha la corsa degli anni d’oro, ma i piedi sono comunque ottimi e la semplicità con la quale fornisce palloni invitanti ai compagni è da pelle d’oca.

    TABELLINO MANCHESTER UNITED-REAL MADRID 1-2
    Manchester United (4-2-3-1): De Gea 6; Rafael 5 (87′ Valencia sv), Ferdinand 6.5, Vidic 6.5, Evra 6; Carrick 6.5, Cleverley 6 (73′ Rooney 6); Nani 6.5, Giggs 6.5, Wellbeck 6 (80′ Young sv); Van Persie 5.5.
    Real Madrid (4-2-3-1): Diego Lopez 7; Arbeloa 5.5 (59′ Modric 7), Varane 5.5, S. Ramos 5, Coentrao 5; Xabi Alonso 5.5, Khedira 5.5; Di Maria 5 (45′ Kakà 6), Ozil 5.5 (71′ Pepe sv), C.Ronaldo 7.5; Higuain 6.5.
    Marcatori: 48′ aut. Sergio Ramos (M), 65′ Modric (R), 69′ Cristiano Ronaldo (R)

  • Champions League, Ferguson o Mourinho chi uscirà di scena?

    Champions League, Ferguson o Mourinho chi uscirà di scena?

    Questa sera all’Old Trafford andrà in scena una sfida che si preannuncia epica tra Manchester United-Real Madrid, valida per il ritorno degli Ottavi di Finale della Champions League. Il match d’andata finì con un pareggio per 1-1 (con le reti di Welbeck e Cristiano Ronaldo) che al momento favorisce gli inglesi che partono quindi con il gol segnato in trasferta e con la possibilità di giocarsi la gara decisiva con il pubblico amico. Comunque vada la sfida, una delle due squadre dovrà lasciare la competizione e priverebbe la Champions di una protagonista assoluta per la conquista della Coppa. United-Real, una finale anticipata. E se siete alla ricerca di motivi per guardare la partita, vi basta la sfida Ferguson-Mou oppure il ritorno a casa di Cristiano Ronaldo nella squadra che l’ha reso grande?

    Champions League, United-Real. Il ritorno di Ronaldo…

    Ronaldo torna all'Old Trafford da ex © Jasper Juinen/Getty Images
    Ronaldo torna all’Old Trafford da ex © Jasper Juinen/Getty Images

    PERICOLO RONALDO – Alex Ferguson l’ha conosciuto, allevato e fatto diventare importante, ora se lo ritrova contro per la seconda volta ne giro di due settimane. Proprio il tecnico scozzese ha messo in allerta i suoi giocatori dell’importanza di bloccare da subito l’asso portoghese, in grado da solo di trascinare l’intera formazione spagnola. Cristiano Ronaldo, dopo aver segnato all’andata con un colpo di testa preceduto da uno stacco imperioso, vuole ripetersi all’Old Trafford, nello stadio che è stato suo per parecchi anni prima di provare l’avventura in Spagna. Sentirà la pressione dell’ex oppure ne uscirà rafforzato dai probabili fischi che riceverà dai suoi ex tifosi? Tra l’altro, nelle ultime ore si parla di un suo possibile ritorno allo United a partire dalla prossima stagione…

    IL VECCHIO E IL NUOVO – Il match odierno vedrà sfidarsi anche il vecchio (Ferguson) con il nuovo (Mourinho). Due filosofie diverse ma con una caratteristica in comune: la vittoria. Tra i due tecnici c’è stima reciproca, tanto che lo scozzese avrebbe suggerito alla proprietà dello United, quando avverrà il suo addio al calcio, di ingaggiare il portoghese. Dal canto suo, lo Special One, non ha mai nascosto il desiderio di prendere l’eredità di Sir Alex Ferguson e quindi sedersi sulla panchina dei Red Devils.

    PROBABILI FORMAZIONI MANCHESTER UNITED-REAL MADRID
    Manchester United (4-2-3-1): de Gea; Rafael, Ferdinand, Evans, Evra; Carrick, Cleverley; Rooney, Kagawa, Welbeck; van Persie. Allenatore: Ferguson
    Real Madrid (4-2-3-1): Diego Lopez; Arbeloa, Varane, Sergio Ramos, Coentrao; Khedira, Xabi Alonso; Di Maria, Ozil, Ronaldo; Higuain. Allenatore: Mourinho

  • Mourinho-Ferguson, sfida infinita

    Mourinho-Ferguson, sfida infinita

    Ancora una volta Alex Ferguson e Josè Mourinho incrociano i propri destini e le proprie lavagnette tattiche dalle parti dell’Old Trafford. I due tecnici al momento più quotati e vincenti del Vecchio Continente, alla guida rispettivamente del Manchester United e del Real Madrid, si giocano in un match come sempre vibrante l’accesso ai quarti di finale della Champions League. Mourinho ha perso soltanto 2 volte in ben 15 confronti al cospetto di Sir Alex, ma questo potrebbe non bastare nella tana dei red devils, dopo l’1-1 dell’andata al Bernabeu, che quantomeno garantisce i favori del pronostico agli inglesi.

    Il duello tra Sir Alex e lo Special One, comunque, ha conosciuto tanti capitoli di una storia affascinante e con non pochi colpi proibiti. I due allenatori si affrontarono per la prima volta inconsapevoli del loro futuro antagonismo nel 2004. E il giovane Mou confezionò uno sgarbo irriverente al tecnico degli inglesi proprio in Champions.

    Ferguson vs Mourinho la sfida infinita | © CARL DE SOUZA/AFP/Getty Image
    Ferguson vs Mourinho la sfida infinita | © CARL DE SOUZA/AFP/Getty Image
    Il Porto si era imposto per 2-1 tra le mura amiche e all’Old Trafford stava soccombendo per 1-0 e quindi eliminato in virtù di un gol di Scholes. Poi proprio allo scadere una conclusione non irresistibile di Costinha, complice una papera di Tim Howard, scaturì il pareggio per i dragoes, che passarono il turno. Mourinho avrebbe poi addirittura vinto quell’edizione della Champions con il suo Porto. Le sfide divennero poi più frequenti con il passaggio del lusitano sulla panchina del Chelsea ed anzi Ferguson patì particolarmente il tatticismo del portoghese, tanto da racimolare in 10 confronti diretti 5 sconfitte, 4 pareggi ed un solo successo. Oltretutto nel 2007 Mou ed il Chelsea vinsero la FA Cup con un gol nell’extra-time in finale di Drogba proprio ai danni del Man United.

    Una vera rivincita Ferguson riuscì ad afferrarla soltanto nella Champions del 2008/2009 con Mourinho che nel frattempo si era accasato sulla panchina dell’Inter. Nei sedicesimi della competizione Sir Alex questa volta riservò un brutto dispiacere al suo dirimpettaio, battendolo con un netto 2-0 all’Old Trafford. Mourinho ha fatto sempre soffrire Ferguson, ma in Champions non ha mai vinto all’Old Trafford, un dettaglio da considerare in un match in cui il Real dovrà cercare di vincere per forza.

    Ad ogni modo, Ferguson e Mourinho sposano due filosofie calcistiche diverse. Sir Alex siede sulla panchina dei red devils ormai dal 1986 e rappresenta il vero simbolo di un club vincente e capace ogni volta di rinnovarsi negli uomini e nelle ambizioni. Mourinho, invece, non conosce una dimora fissa e la sua missione calcistica è quella di vincere in ogni paese d’Europa, dal Portogallo all’Italia, passando per l’Inghilterra e la Spagna. Una missione portata quasi al termine, anche se in bacheca gli manca il grande acuto proprio con le merengues. Tuttavia, la sfida tra Manchester United e Real Madrid vivrà nel suo fascino più assoluto per i suoi condottieri e per il ritorno di un grande ex. Quel Cristiano Ronaldo che a Manchester ha infranto tanti cuori e si è affermato come uno dei migliori calciatori al mondo. Ma sarà sufficiente per rubare la scena al duello tra Sir Alex e Mou?

  • Barcellona inguardabile, Milan da sogno. Che storia!

    Barcellona inguardabile, Milan da sogno. Che storia!

    Questa è storia! Milan-Barcellona, match valido per l’andata dei Quarti di Finale di Champions League, termina 2-0. Partita perfetta per i ragazzi di Allegri che tengono perfettamente il campo e non concedono un tiro in porta ai catalani che escono dal campo a testa bassa con la consapevolezza di aver perso meritatamente una gara nella quale hanno vinto il confronto sul possesso palla (non è certo una novità) ma non creando nessun pericolo alla porta difesa di Abbiati, che neanche nei suoi sogni più belli avrebbe immaginato di vivere una serata così tranquilla. La cornice di pubblico e la spinta dei tifosi è stata fondamentale per la conquista di questa vittoria che permette di sperare in una qualificazione ai Quarti che sembrava davvero impossibile alla vigilia di questo incontro.

    La partita – Gara studiata nei minimo particolari da Allegri che manda in campo una formazione molto organizzata e concentrata per tutti i novanta minuti, concedendo solamente il pallino del gioco ma difendendo benissimo la porta difesa dall’inoperoso Abbiati. Già nel primo tempo il Milan ha rischiato di passare in vantaggio due volte con El Shaarawy e una volta con Boateng. Ma è nella seconda frazione di gioco che i rossoneri hanno dominato il Barça, alzando il baricentro e cercando di pressarli alti. La rete del vantaggio arriva all’ora di gioco con una punizione di Montolivo che viene rimpallata da Zapata (che in realtà colpisce la palla anche di braccio), il pallone finisce sui piedi di Boateng che dalla distanza fulmina Victor Valdes.

    Boateng e Muntari, decisivi nella vittoria rossonera contro il Barça © Claudio Villa/Getty Images
    Boateng e Muntari, decisivi nella vittoria rossonera contro il Barça © Claudio Villa/Getty Images

    Il capolavoro però arriva venti minuti più tardi, quando il cronometro segnava l’80’. Lancio lungo per Niang, che beffa Puyol con un leggero colpo di testa, il francese serve a centro area El Shaarawy che sentendosi marcato, serve con un leggero pallonetto Muntari che arriva a tutta velocità è calcia al volo bucando per la seconda volta il portiere spagnolo. 2-0! La partita si conclude con l’assalto del Barça controllato ottimamente dalla formazione rossonera.

    La gara di Allegri – Sei mesi passati tra le critiche, con i fantasmi di nuovi pseudo allenatori alle spalle. Eppure l’ex tecnico del Cagliari ha mostrato sangue freddo, rimboccandosi le maniche e costruendo un Milan cinico ed equilibrato, capace di recupera parecchi punti in classifica (raggiungendo l’attuale terzo posto). Ora l’impresa contro il Barcellona è destinata ad entrare nella storia del club rossonero e gran parte del merito va dato ad Allegri. La partita perfetta, che dovrà essere confermata al Camp Nou per assicurarsi il passaggio del turno.

    Il Boa – Sarà stata la maglia inguardabile oppure il nome della squadra, ma quando Boateng vede Barcellona sembra impazzire. Prestazione di livello importante sia in fase offensiva che in fase difensiva. Quanto è mancato al Milan? Tanto, forse troppo!

    Stile Barça – Ennesima lamentela della dirigenza blaugrana riguardanti le condizioni del campo, parso comunque in ottime condizioni. A fine gara, Roura (sostituto di Vilanova) ha avuto modo di lamentarsi sul prato verde dello stadio San Siro, secondo lui causa principale della sconfitta contro il Milan. Il tecnico catalano ha avuto anche modo di dichiarare che il Barcellona passerà sicuramente il turno. Ogni tanto un po di umiltà non guasterebbe. Sarebbe stato più sportivo fare i complimenti agli avversari e preparare al meglio la sfida di ritorno. Poco abituati a perdere?

    Pagelle Milan-Barcellona

    Muntari 7.5 – Il ghanese è l’uomo dai gol pesanti! L’anno scorso quello contro la Juventus, che poteva valere lo scudetto, venne annullato (tra le mille polemiche), stavolta il 2-0 nel match che può valere un’intera stagione. Tanta sostanza in mezzo al campo e qualche palla sbagliata di troppo.
    Montolivo 8 – Da quando gli è stata affidata la fascia di capitano (in questo match sul braccio di Ambrosini) e gli sono state date le chiavi del centrocampo, l’ex viola non ha mai sbagliato una gara. Personalità, ottimo piede e tanta corsa. Non sarà Pirlo, ma il centrocampista è diventato un nuovo idolo della curva rossonera.
    Mexes 7 – Giocasse sempre così, il Milan non avrebbe problemi in campionato. Sempre concentrato, preciso e a volte ruvido negli interventi (il tanto giusto). Becca l’ammonizione dopo pochi minuti e si controlla perfettamente.
    Messi 4.5 – Chi l’ha visto? Le leggende parlano di un argentino in grado di vincere quattro Palloni d’Oro, superando record su record. Eppure l’alieno in Italia fatica sempre. Sarà abituato male?
    Iniesta 6.5 – Forse il migliore dei suoi. Cerca la via della rete con l’unico tiro dalla distanza della gara. Si muove a tutto campo ma da solo non può battere un Milan organizzato e cinico.

    TABELLINO MILAN-BARCELLONA 2-0
    Milan (4-3-3): Abbiati 6; Abate 7, Mexes 7, Zapata 6, Constant 6.5; Montolivo 8, Ambrosini 6.5, Muntari 7.5; Boateng 7.5, Pazzini 6.5 (74′ Niang 6.5), El Shaarawy 6.5 (87′ Traore sv).
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes 6; Dani Alves 6, Pique 6, Puyol 6 (88′ Mascherano sv), Jordi Alba 5.5; Xavi 6, Busquets 5, Iniesta 6.5; Pedro 5, Messi 4.5, Fabregas 4.5 (62′ Sanchez 5).
    Marcatori: 57′ Boateng, 80′ Muntari

    Azioni salienti del match Milan-Barcellona
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  • Milan-Barcellona, la sfida dei sogni. Clima da finalissima

    Milan-Barcellona, la sfida dei sogni. Clima da finalissima

    Sono solamente Ottavi di Finale, eppure sembra una vera e propria Finalissima. La sfida Milan-Barcellona porta con se parecchi record, uno su tutti, quello di incasso da parte del club rossonero, che dal match ricaverà quasi 5 milioni riempendo in ogni ordine di posto lo Stadio San Siro, come raramente si è visto nell’ultimo periodo. A Milano è previsto anche l’arrivo di numerosi tifosi del Barça, circa 2200 (più dell’anno scorso quando le due squadre si scontrarono ai quarti). Insomma, le premesse per assistere ad una gara spettacolare non mancano e saranno presenti nell’impianto milanese ben 301 giornalisti accreditati, oltre a 72 forografi e 50 televisioni. La partita che vale una stagione è arrivata, i giocatori in campo potranno vivere un’atmosfera da far venire la pelle d’oca, sperando che non manchino le emozioni!

    CASA MILAN – Allegri, per la gara che forse gli vale la conferma, deve fare a meno di Flamini, Nocerino e Balotelli. Confermato il 4-3-3 con un tridente meno offensivo del solito visto che il francese Niang dovrebbe partire dalla panchina, dando spazio dal primo minuti a Boateng che supporterà El Shaarawy (recuperato da un fastidio al ginocchio) e Pazzini. A centrocampo ci sarà spazio per la fisicità di Muntari, l’esperienza di Ambrosini e il palleggio di Montolivo. In difesa la coppia centrale sarà composta da Mexes – Zapata, mentre sugli esterni a destra giocherà Abate, dalla parte opposto Costant. In porta Abbiati.

    Tutto esaurito a San Siro ©  Tullio M. Puglia/ Getty Images Sport
    Tutto esaurito a San Siro © Tullio M. Puglia/
    Getty Images Sport

    CASA BARCELLONA – I blaugrana dovranno fare a meno di Villa, rimasto in Spagna. Per il resto, in campo scenderà la formazione migliore con Victor Valdes tra i pali. Difesa a quattro composta da Dani Alves e Jordi Alba sugli esterni e la coppia centrale Puyol – Pique. Davanti al reparto difensivo stazionerà Busquets, mentre le due mezze ali saranno Xavi e Fabregas. Il tridente tutto tecnica e velocità invece sarà composto da Iniesta, Pedro e l’extraterrestre Messi.

    LA MARCATURA A UOMO – Il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, nei giorni scorso avrebbe consigliato ad Allegri la marcatura a uomo per il quattro volte vincitore del Pallone D’Oro, Lionel Messi, ricevendo però una risposta negativa dal tecnico che non intende privare il centrocampo di un uomo che segua in maniera asfissiante l’argentino.

    OTTIMISMO ROSSONERO – Il Milan non parte sconfitto, questo è certo. Pur confermando che il favorito è il Barcellona, Adriano Galliani non esclude un colpaccio milanista. La palla è tonda e il calcio non sempre premia il più forte.

    RAPPORTO D’AMICIZIA – La sfida Milan-Barcellona sarà utile anche per poter confermare l’ottimo rapporto tra le due dirigenze. Rosell (presidente del Barça) e Galliani si stimano reciprocamente e per sigillare quest’amicizia, le due dirigenze hanno pranzato insieme in un noto ristorante di Milano. Chissà se si sia parlato anche di mercato e soprattutto di quel Bojan Krkic, in prestito ai rossoneri con un diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro.

    PROBABILI FORMAZIONI MILAN-BARCELLONA
    Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Costant; Ambrosini, Montolivo, Muntari; Boateng, Pazzini, El Shaarawy. Allenatore: Allegri
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes; Dani Alves, Pique, Puyol, Jordi Alba; Bosquets, Xavi, Fabregas; Iniesta, Messi, Pedro. Allenatore: Roura

  • Champions League, stasera match clou Arsenal-Bayern Monaco

    Champions League, stasera match clou Arsenal-Bayern Monaco

    Dopo l’antipasto della settimana scorsa (con la vittoria esterna della Juventus sul campo del Celtic), quest’oggi si giocheranno altre due gare degli Ottavi di Finale di Champions League che vede impegnate Arsenal-Bayern Monaco e Porto-Malaga. Un ottimo antipasto in vista della sfida clou (insieme a Manchester-Real giocata la settimana scorsa) di questo turno europeo, Milan-Barcellona. La gara più seguita questa sera sarà sicuramente quella tra gli inglesi e i tedeschi, due squadre che praticano un bel calcio, piacevole da vedere con una mentalità offensiva permettendo al pubblico, presente all’Emirates Stadium o in casa davanti alla tv, di assistere ad una bella partita. Nell’altro match invece sarà interessante seguire il cammino del club spagnolo, alla sua prima partecipazione in Champions e autore di una Fase a Gironi praticamente perfetta.

    ARSENAL-BAYERN MONACO – La sfida più importante della giornata. Una sfida nella sfida, Walcott – Podolski contro Robben – Ribery. Scuole di pensiero a confronto. Gli inglesi cercheranno di sfruttare la partita casalinga per ottenere il miglior risultato possibile, l’ideale sarebbe per i Gunners ritrovarsi al 90′ senza nessun gol al passivo. Per i tedeschi invece l’obiettivo è realizzare più gol possibile per poter controllare al meglio la partita di ritorno tra le mura amiche. I due allenatori non hanno grossi problemi di formazioni e schiereranno in campo i giocatori più in forma.

    Il Bayern si prepara alla sfida di Champions all'Emirates Stadium © Shaun Botterill/Getty Images
    Il Bayern si prepara alla sfida di Champions all’Emirates Stadium © Shaun Botterill/Getty Images

    Arsenal (4-4-2): Szczesny; Sagna, Mertesacker, Vermaelen, Gibbs; Walcott, Arteta, Cazorla, Ramsey; Podolski, Giroud. Allenatore: Wenger
    Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Van Buyten, Dante, Alaba; Martinez, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribery; Gomez. Allenatore: Heynckes

    PORTO-MALAGA – Le due squadre possono diventare le sorprese del torneo. I portoghesi hanno superato brillantemente il girone con il Paris Saint Germain, mostrando ottima organizzazione e cinismo sotto porta. Gli spagnoli, alla loro prima esperienza in Champions hanno meravigliato nel Gruppo del Milan, conquistando la prima posizione. Gioco armonioso e attacco importante con l’esplosione del giovane Isco, entrato nelle mire dei maggiori club europei. Il match si preannuncia molto equilibrato e dal risultato imprevedibile, anche se per il passaggio del turno risulta favorito il Porto per la sua esperienza internazionale in gare da dentro o fuori.

    Porto (4-3-2-1): Helton; Danilo, Otamendi, Mangala, Alex Sandro; Fernando, Moutinho, Lucho Gonzalez; James Rodriguez, Varela; Martinez. Allenatore: Pereira
    Malaga (4-2-3-1): Caballero; Gamez, Weligton, Demichelis, Eliseu; Toulalan, Camacho; Joaquin, Isco, Iturra; Saviola. Allenatore: Pellegrini

  • La Juventus può vincere la Champions? Il parere di Vialli

    La Juventus può vincere la Champions? Il parere di Vialli

    La vittoria della Juventus contro il Celtic in Champions League ha acceso i riflettori europei sulla squadra di Conte che finora, nonostante fosse la protagonista del campionato italiano ormai da due stagioni, nel panorama continentale viaggiava ancora a fari spenti, da outsider che appare nella scena europea che conta dopo anni di assenza. La vittoria del suo girone, eliminando i campioni d’Europa in carica del Chelsea e battendoli allo Stadium avrebbe potuto essere un “segnale” in tal senso, ma soltanto la vittoria per 3-0 al Celtic Park ha contribuito a mostrare una squadra attrezzata anche in campo europeo o, perlomeno, che può provare a giocarsela. Gli ottavi di finale, seppur quasi “ipotecati” sono ancora da conquistare con il ritorno del 6 Marzo a Torino, ma i commenti sulla prestazione di Coppa della Juventus sono stati molto positivi, quasi unanimemente. In tal senso, è da considerare il punto di vista di Gianluca Vialli, opinionista Sky e capitano della Juventus di Lippi del 1996, l’ultima formazione bianconera a laurearsi campione d’Europa, che ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui analizza con attenzione le chance europee della Signora.

    In particolare, il parere di Gianluca Vialli appare ancora più autorevole considerando la sua profonda conoscenza del calcio internazionale e, nello specifico, di quello britannico: ciò gli permette di cogliere le differenze tra il calcio italiano e quello inglese, a vantaggio di quello di “casa nostra” e gli stessi britannici (includendo in tal senso anche gli scozzesi, ndr) sembra siano rimasti ben impressionati dalla freddezza e dalla capacità di soffrire della squadra di Conte che dapprima ha retto all’urto e alla veemenza del Celtic e poi ha colpito in maniera letale, ben tre volte, anche approfittando degli svarioni difensivi.

    Juventus, può vincere la Champions? | © Jeff J Mitchell/ Getty Images Sport
    Juventus, può vincere la Champions? | © Jeff J Mitchell/
    Getty Images Sport

    In tal senso, dunque, è bene “ponderare” il successo della Juventus rispetto al valore dell’avversaria che non può ovviamente essere annoverata tra le grandi del calcio europeo. Tuttavia, il calore e il rumore assordante del Celtic Park avrebbero di certo intimorito la Juventus degli anni scorsi: basti pensare alla cocente sconfitta in terra inglese (con il Fulham) subìta in Europa League nel 2010 durante la gestione Zaccheroni, quando riuscirono a farsi eliminare dagli ottavi della competizione dilapidando il risultato d’andata di 3-1. La Juventus di Conte, ovviamente, è tutta un’altra cosa – e questo era già noto – ma la prova negli ottavi di Champions, in cui gli errori non sono ammessi, era la necessaria cartina di tornasole.

    Una sorta di “messaggioche la Juventus ha inviato alle grandi d’Europa, alle più quotate pretendenti alla Coppa dalle grandi orecchie: secondo Gianluca Vialli si è trattato di un “messaggio di serietà” che lascia trapelare uno studio approfondito da parte di Conte, notoriamente maniacale nella cura dei particolari. Basti pensare in tal senso alla sicurezza di Peluso (esordiente assoluto in Champions League), ma anche la vena realizzativa di Matri (alla sua prima rete in Champions, e che Vialli dichiara di stimare molto, ndr) e l’approccio utile e costruttivo di Padoin, entrato a gara in corso e capace di dare il suo contributo sul terzo gol di Vucinic. Si parla, dunque, ancora una volta di gruppo, con i gregari che diventano importanti protagonisti, ma non è possibile tacere della prova maiuscola di Marchisio e Pirlo, così come della sicurezza di Barzagli e Bonucci.

    Questa Juventus ha dimostrato di esser capace di esprimersi al meglio sotto pressione, quando la posta in gioco è elevata e non si può sbagliare, coniugando coralità e atletismo alla qualità di alcune individualità che nel gruppo armonico si esaltano e secondo Vialli la forza di questa squadra è il centrocampo, che mister Conte esalta “perchè gli è rimasto qualcosa della vecchia vita da calciatore, con le coperture richieste agli attaccanti e il sostegno dei terzini”.

    Tuttavia, la Juventus nonostante le premesse positive, deve ancora misurarsi contro una squadra avversaria dalle individualità eccelse, per capire quali saranno le sue capacità nel fermare gli “alieni”. Il riferimento è, ad esempio, al Barcellona di Messi, ma anche al Real Madrid di Cristiano Ronaldo o al Manchester United: se dovesse trovarsi di fronte a squadre del genere, la Juventus sarà chiamata alla “prova del fuoco” e bisognerà vedere “se sarà in grado di fermare i fenomeni individuali”. 

    Prima, però, bisogna approdare definitivamente ai quarti di finale e, per questo, la Juventus dovrà giocare il ritorno con gli scozzesi con il medesimo ardore e impegno della gara d’andata: soltanto volando basso e preservando la propria fame, la Signora potrà continuare nel suo ruolo di outsider di lusso. Antonio Conte, probabilmente, sarebbe d’accordo.

  • Real Madrid-Manchester United 1-1: Ronaldo salva Mourinho

    Real Madrid-Manchester United 1-1: Ronaldo salva Mourinho

    Real Madrid-Manchester United sembra una finale e invece ieri sera al Santiago Bernabeu si giocava una “banale” andata degli ottavi di Champions League. I sorteggi, a volte, regalano anche questo. Alla vigilia del match, tutti o quasi i riflettori, erano puntati su Josè Mourinho, allenatore dei Blanocs che in questi giorni è finito al centro delle critiche. Prima i dissidi interni con alcuni giocatori, poi i risultati inferiori alle aspettative sul campo e, infine, gli immancabili screzi con i giornalisti, hanno reso la panchina dello Special One abbastanza traballante. Si sa bene che a Madrid resta chi vince. Prima della partita con il Manchester, il Real era virtualmente escluso dalla lotta per la Liga, ormai imprendibile il Barcellona, con un piede fuori dalla Coppa di Spagna, l’andata con i catalani al Bernabeu finì 1-1 e, per i gol in trasferta sono avvantaggiati gli uomini di Villanova e ora, dopo i primi 90′ contro Ferguson, la storia si ripete. Un altro pareggio interno che per via del conteggio delle reti segnate in casa e in trasferta penalizza il Real Madird. I blancos non vanno oltre l’1-1 e adesso servirà una partita perfetta nel ritorno che si disputerà all’Old Trafford per ribaltare i favori: vittoria o pareggio con più di 1 rete altrimenti Mou verrà eliminato. Passiamo ad analizzare il match, veramente avvincente dal primo all’ultimo minuto di gioco dove le due squadre si sono affrontate a viso aperto alternando il gioco “spensierato” – per usare un termine che tanto fece infuriare Stramaccioni- a una ferrea tattica.

    Cristiano Ronaldo salva Mourinho: suo il gol del pareggio del Real Madrid | © Jasper Juinen/Staff / Getty Images
    Cristiano Ronaldo salva Mourinho: suo il gol del pareggio del Real Madrid | © Jasper Juinen/Staff / Getty Images

    PRIMO TEMPO – Nei primi 45′ minuti di gioco avviene il meglio: infatti, entrambi i gol segnati, vengono realizzati proprio in questo lasso di tempo. Il primo tentativo pericolosissimo è del Real Madrid che, con Coentrao, va vicino al gol: il terzino portoghese raccoglie una corta respinta della difesa madrilena e conclude dal limite dell’area ma il suo tiro si stampa sul palo a De Gea battuto. Dall’altra parte il Manchester reagisce bene e trova addirittura il vantaggio con Welbeck bravo ad anticipare un disastroso Ramos su azione da corner: la zuccata dell’inglese vale il preziosissimo vantaggio dello United. Il Real Madrid tiene comunque il pallino del gioco: come ogni spagnola che si rispetti, fa un grande possesso palla e sferra le sue sfuriate con gli uomini chiave. Ronaldo e Di Maria sembrano molto ispirati e danno un gran da fare alla retroguardia inglese che comunque trova in Rio Ferdinand un baluardo quasi insuperabile. Alla mezz’ora arriva il pareggio del solito Cristiano Ronaldo con un preciso colpo di testa: il pubblico del Bernabeu spera nella rimonta completa.

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa i ritmi non stentano a calare. Il Real Madrid, giocando in casa, fa di tutto per cercare il vantaggio: un 1-1 è un risultato molto pericoloso perchè costringerebbe gli uomini di Mou a cercare di vincere o di pareggiare con più di due reti all’Old Trafford. Per questo i tentativi e il pressing del Real salgono vistosamente. Il possesso dei blancos è bello da vedersi però, il più delle volte sterile e fine a sè stesso: solo in una circostanza Di Maria impensierisce De Gea con un bel tiro dal limite. La sfera esce davvero di un nulla alla sinistra dell’estremo difensore. Al 53′ avviene un episodio che farà discutere: buco clamoroso della difesa spagnola, lancio filtrante dalla tre quarti inglese per Evra. Il terzino capitano del Manchester si invola verso la porta di Lopez ma un recupero di Varane salva il risultato: peccato che il difensore del Real trattenga vistosamente Evra: poteva starci l’espulsione per fallo da ultimo uomo ma l’arbitro fa sorvolare. Prima della fine del match, spazio per due nitidissime palle gol: il Manchester va vicinissimo al vantaggio con Van Persie che, per due volte nel giro di pochi minuti, fallisce due occasioni facili facili. Nel primo caso, l’ex gunners, colpisce la traversa, nel secondo conclude a tu per tu con Lopez in un modo pessimo: pallone che supera il portiere ma Xabi Alonso salva sulla linea. Il Real si tende ancora una volta pericoloso con Coentrao ma una conclusione ravvicinata del terzino spagnolo è parata di piede, d’istindo da De Gea. 1-1 e tutto rimandato alla gara di ritorno. Sorride il Manchester United che ha sfiorato l’impresa: si rammarica il Real Madrid che perde un altro treno.

    Pagelle Real Madrid-Manchester United:

    Welbeck 7,5 Migliore in campo, si da un gran da fare. Segna un gol pesantissimo e lotta su ogni pallone.

    Ferdinand 7 Una roccia. Non passa nessuno dalle sue parti, neppure sua maestà Ronaldo. L’esperienza al servizio del Manchester United.

    Ronaldo 6,5 Salva i suoi da una sconfitta che avrebbe potuto far davvero male. Sembra il più in palla dei blanocs.

    Ramos 5 Imbarazzante. Si perde Welbeck sul primo gol e mette in mostra troppe insicurezze. Serata da dimenticare.

    Benzema 5 Chi l’ha visto? Praticamente zero il suo operato. Mai utile per i suoi compagni.

    Rooney 5,5 In attacco si vede poco e così il numero 10 inglese arretra fino a dare una mano anche in difesa. Non sempre va come dovrebbe andare.

    Tabellino Real Madrid-Manchester United

    Real Madrid (4-2-3-1): Diego, Arbeloa, Varane, Sergio Ramos, Fabio Coentrao, Xabi Alonso (82′ Pepe), Khedira, Di Maria (74′ Modric), Ozil, Ronaldo, Benzema (59′ Higuain). A disp: Adan, Essien, Callejon, Kakà. All. Mourinho.

    Manchester United (4-2-3-1): De Gea, Rafael, Ferdinand, Evans, Evra, Carrick, Jones, Welbeck (73′ Valencia), Rooney (83′ Anderson), Kagawa (63′ Giggs), Van Persie. A disp: Amos, Cleverley, Nani, Hernandez. All. Ferguson.

    Marcatori: 20′ Welbeck (M), 30′ Ronaldo (R)

    Note: Ammoniti: Van Persie , 39′ Rafael , 84′ Valencia (Man. Unit)

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  • Real Madrid-Manchester United e Shakhtar-Borussia, le formazioni

    Real Madrid-Manchester United e Shakhtar-Borussia, le formazioni

    Gli ottavi di andata di Champions League, dopo l’apertura di ieri con i successi esterni di Juventus e Paris Saint Germain rispettivamente contro Celtic e Valencia proseguono questa sera alle 20.45 con gli altri due match di questa settimana, prima che il tabellone dell’andata venga completato il 19 e 20 Febbraio. Il menu propone, così, il “piatto forte” di Real Madrid-Manchester United al Santiago Bernabeu, lo scontro tra titani che si incontrano troppo presto, andando ad ostacolarsi vicendevolmente nel proseguio del cammino in Champions, ma anche l’interessante scontro fra outsider Shakhtar Donetsk-Borussia Dortmund che metterà di fronte due tra le sorprese positive messesi in mostra nella fase a gironi del torneo soprattutto in termini di gioco e di briosità.

    Real Madrid-Manchester United è il match clou, che metterà di fronte le merengues di Josè Mourinho e i Red Devils di Sir Alex Ferguson, due tra le squadre più blasonate d’Europa e del mondo, e tanto basta per capire perchè la gara verrà seguita da circa 200 milioni di spettatori in tutto il pianeta, come se fosse la finale del torneo. E di finale anticipata, a conti fatti, si tratta. Lo spettacolo dovrebbe essere assicurato dallo stato di forma degli ospiti, dominatori incontrastati in Premier League con ben 12 punti di vantaggio sulla seconda, il City, e pertanto già proiettati alla dimensione Europea per cercare di centrare il prestigioso obiettivo “double”, campionato e Champions League, ancor di più nella stagione che si preannuncia come l’ultima della lunghissima carriera del tecnico dei Red Devils.

    Questa sera, inoltre, il match vivrà dell’atteso scontro tra Cristiano Ronaldo ed il suo passato, contro la squadra che lo ha reso grande ed il tecnico che lo ha lanciato nell’Olimpo del calcio mondiale, un incontro che lo emozionerà come lo stesso CR7 ha Twittato alla vigilia: “giocare contro il Manchester United è una partita speciale per me”, e la sua presenza in campo, anche secondo i bookmakers, potrà essere decisiva nell’influenzare le sorti di Real Madrid-Manchester United, anche se non sarà ovviamente l’unico nome di peso illuminato dai riflettori del Bernabeu. Basti pensare all’attacco dello United composto dalla coppia delle meraviglie Rooney-Van Persie, ma anche il trio delle merengues formato da Ozil, Ronaldo (appunto) e Benzema. Per Josè Mourinho questo match è “la partita che tutti vorrebbero giocare” ed è, probabilmente, la cartina di tornasole della stagione del suo Real Madrid, che punta sulla Champions League per risollevare la propria stagione.

    Real Madrid-Manchester United, le formazioni | © Jasper Juinen/Getty Images
    Real Madrid-Manchester United, le formazioni | © Jasper Juinen/Getty Images

     

    Probabili formazioni Real Madrid-Manchester United:

    Real Madrid (4-2-3-1): Lopez, Arbeloa, Pepe, Ramos, Coentrao; Khedira, X. Alonso; Di Maria, Ozil, Ronaldo; Benzema. Allenatore: Josè Mourinho

    Manchester United (4-4-1-1): De Gea; Rafael, Ferdinand,Vidic, Evra; Nani, Carrick, Cleverley, Valencia; Rooney; Van Persie. Allenatore: Alex Ferguson

    Shakhtar Donetsk-Borussia Dortmund è, come detto, il match tra le due outsider del torneo, le squadre “rivelazione” come si suol definire le formazioni che esprimono buon gioco e riescono a raggiungere risultati sorprendenti rispetto alle quotazioni iniziali. In particolare, gli ucraini guidati da Lucescu hanno ben impressionato nella fase a gironi nel raggruppamento della Juventus, riuscendo a mostrare bel gioco corale e buone individualità in particolare con il giovane brasiliano Willian che, però, è stato nel frattempo ceduto all’Anzhi. La squadra ucraina questa sera avrà il vantaggio del fattore campo, dove ha costruito le migliori prestazioni in Europa, grazie al gioco brillante dei suoi gioielli in rosa, da Fernandinho a Teixeira, fino al bomber (noto per lo scarso fair play nella gara con il Nordsjaelland) Luiz Adriano. Il Borussia Dortmund di Klopp, dopo uno scoppiettante inizio di stagione in cui hanno brillato nel girone del Manchester City e del Real Madrid, non sta attraversando attualmente un buon momento ed è reduce dalla sconfitta in Bundesliga con l’Amburgo per 4-1. Questa sera, però, proverà ad affidarsi alla vena del bomber Lewandowski, oltre che dei due talentini Reus e Gotze.

    Probabili formazioni Shakhtar Donetsk-Borussia Dortmund: 

    Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Rakitskiy, Rat; Hubschmann, Stepanenko; Alex Texeira, Mkhitaryan, Taison; Luiz Adriano. Allenatore: Lucescu

    Borussia Dortmund (4-2-3-1) Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Hummels, Schmelzer; Gundogan, Kehl; Blaszczykovski, Goetze, Reus; Lewandovski. Allenatore: Klopp