Tag: Champions League

  • Atalanta poker in Danimarca, Inter solo un pari a San Siro

    Atalanta poker in Danimarca, Inter solo un pari a San Siro

    Una serata nerazzura agrodolce, un’Atalanta straordinaria si è imposta agevolmente per 4-0 sul campo del Midtjylland mentre l’Inter nonostante l’iniziale vantaggio si è salvata trovando il 2-2 al 90° grazie al solito Lukaku, che aveva anche segnato il gol del 1-0.

    La banda Gasperini ha fatto un sol boccone del Midtjylland, una gara che sostanzialmente i bergamaschi hanno chiuso già nel primo tempo chiuso sul 3-0 con i gol sudamericani di Zapata, Gomez e Muriel.

    Nella ripresa, proprio sul finale, è arrivato anche il primo gol in maglia nerazzurra di Miranchuk.

    Se i nerazzurri di Bergamo possono sorridere, quelli di Milano sicuramente si sono trovati ad ingoiare un boccone amaro.

    Nella sfida contro il Borussia Moenchengladbach dopo un primo tempo piuttosto bruttino, gli uomini di Conte sembravano averla indirizzata nella ripresa con l’immediato gol di Lukaku.

    Un rigore concesso per un fallo di Vidal ed un contropiede preso con alcuni giocatori fuori posizione avevano fatto sprofondare l’Inter nel baratro, il solito Romelu Lukaku ha salvato quantomeno in pari con una zampata al 90°.

    Un pareggio che non permette all’Inter di sfruttare completamente del passo falso del Real Madrid, battuto in casa dallo Shakhtar.

    Veniamo al racconto della partita di San Siro tra Inter e Borussia Moenchengladbach.

    La prima potenziale occasione è per l’Inter, buon inserimento di Darmian ma colpo di testa decisamente fuori bersaglio.

    La partita la fà l’Inter ma nel primo quarto d’ora si assiste solo ad una conclusione di Eriksen che finisce alta.

    Ci prova ancora Eriksen, ben servito da Darmian, il tiro del danese viene ribattuto.

    L’Inter insiste prova a chiuder dietro il Gladbach ma i nerazzurri di Conte non riescono a costruire palle gol limpide.

    Al 40° Lukaku si crea una buona occasione, calcia da dentro l’area ma il suo diagonale non trova la porta.

    Il Borussia si fa vedere con una punizione allo scadere del recupero, nessun pericolo per Handanovic, un primo tempo non indimenticabile si chiude sullo 0-0

    La ripresa comincia con la prima mossa di Conte che inserisce Lautaro Martinez al posto di Sanchez e la mossa paga subito, Martinez cerca la porta di testa, il pallone viene rimesso in mezzo da D’Ambrosio e dopo un tentativo di Darmian ci pensa Lukaku a buttarla in porta.

    Il gol subito sveglia un po’ i tedeschi che iniziano a spingere cercando di rendersi pericolosi.

    Al 60° Vidal aggancia Thuram in area, Kuipers non fischia, il VAR lo richiama e quindi l’arbitro assegna il calcio di rigore, Bensebaini trasforma con freddezza nonostante Handanovic intuisca l’angolo.

    Passati alcuni minuti l’Inter torna a buttarsi in attacco alla ricerca del nuovo vantaggio.

    Al 81° enorme occasione per Lautaro che calcia al volo ma colpisce il palo, sul ribaltamento Handanovic è costretto ad uscire sulla trequarti e a commetter fallo per anticipare Plea.

    A sorpresa al 84° sono i tedeschi a portarsi in vantaggio con Hofmann bravo a scattare sul filo del fuorigioco e a battere Handanovic. Dopo una lunghissima consultazione VAR, per possibile fuorigioco, il gol viene convalidato.

    Reazione immediata dell’Inter gran colpo di testa di Darmian, gran risposta di Sommer, sul successivo corner arriva il tocco sottoporta di Lukaku che vale il pareggio.

    I nerazzuri spingono e al 96° una punizione di Kolarov accarezza l’esterno della rete, finisce 2-2, un pareggio riacchiappato nel finale che però di certo non fa felice Conte.

    INTER – BORUSSIA MOENCHENGLADBACH 2-2 (49°, 90° Lukaku (I), 62° rig. Bensebaini (B), 84° Hofmann (B))

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, De Vrij, Kolarov; Darmian, Barella, Vidal, Perisic (79° Brozovic); Eriksen (79° Bastoni); Lukaku, Sanchez (46° Lautaro Martinez).

    Allenatore: Conte.

    Borussia Moenchengladbach (4-2-3-1): Sommer; Leiner, Ginter, Elvedi, Bensebaini; Kramer, Neuhaus; Thuram (95° Wolf), Embolo (75° Hermann), Hofmann; Plea (90° Stindl).

    Allenatore: Rose.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: D’Ambrosio (I), De Vrij (I), Kramer (B), Handanovic (I).

    Passiamo all’esordio Champions dell’Atalanta in casa dei danesi del Midtjylland.

    Partenza più propositiva dei padroni di casa, l’Atalanta però pian piano cresce e trova un buon diagonale di Gosens che esce sul fondo.

    I padroni di casa corrono sulle ali dell’entusiasmo ma al 16° Zapata ha un’enorme occasione, si presenta davanti al portiere ma il suo tiro impatta sul palo.

    Al 24° ancora Zapata, il suo rasoterra è insidioso ma Hansen riesce a toccarlo oltre la riga di fondo, il gol però è rimandato di soli due minuti, sponda di Romero per Zapata che da due passi non può sbagliare.

    Al 33° risposta del Midtjylland con una bella giocata di Cajuste, la palla arriva a Dreyer che impegna Sportiello, sul corner successivo altro brivido con un colpo di testa sotto porta finito sul fondo.

    Passato lo spavento arriva il raddoppio firmato dal Papu Gomez con un gran tiro da fuori area.

    Prima della fine del tempo arriva anche il gol di Muriel che sfrutta un brutto errore del portiere Hansen che respinge male un tiro di Zapata.

    La prima frazione si chiude con il comodo triplo vantaggio per la Dea.

    La ripresa riparte senza cambi nelle due formazioni.

    Nei primi minuti la protagonista è certamente la pioggia che si fa sempre più insistente e pesante.

    Non succede moltissimo, l’Atalanta prova a gestire, il Midtjylland non riesce ad impensierire Sportiello.

    Al 71° ci prova il neoentrato Pasalic, il tiro è forte ma Hansen è attento, passano tre minuti e l’altro neoentrato Ilicic ha la palla buona ma ancora una volta il portiere danese salva.

    Al 89° c’è gioia anche per Miranchuk che con un bel tiro a giro segna il suo primo gol con la maglia dell’Atalanta.

    Finisce così, l’Atalanta come un anno fa vede un 4-0 nel tabellino all’esordio, se però l’anno scorso fu una tremenda sconfitta, quest’anno è una grande gioia.

    MIDTJYLLAND – ATALANTA 0-4 (26° Zapata, 36° Gomez, 42° Muriel, 89° Miranchuk)

    Midtjylland (4-2-3-1): Hansen; Andersson, Sviatchenko, Scholz, Paulinho; Onyeka (87° Sisto), Cajuste (76° Madsen); Dreyer, Sisto (87° Kraev), Mabil (76° Vibe); Kaba (60° Evander).

    Allenatore: Priske.

    Atalanta (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Romero (86° Palomino), Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler (80° Pessina), Gosens; Gomez (68° Pasalic); Muriel (68° Ilicic), Zapata (80° Miranchuk).

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Soares Dias.

    Ammoniti: Sisto (M), Romero (A).

    I risultati di questa sera in Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata tonfo del Real Madrid che perde 3-2 in casa contro lo Shakhtar. Vittoria in goleada del Bayern sull’Atletico Madrid. Successo in rimonta del Manchester City 3-1 sul Porto. Vittorie importanti del Liverpool, 1-0 ad Amsterdam con l’Ajax, e dell’Olympiacos in casa con l’Olympique Marsiglia. Finisce 2-2 tra Salzburg e Lokomotiv Mosca.

  • Morata lancia la Juve, una bella Lazio batte il Dortmund

    Morata lancia la Juve, una bella Lazio batte il Dortmund

    Grande inizio di Champions League per le italiane impegnate nella giornata odierna, una doppietta di Morata ha permesso alla Juventus d’imporsi sul campo di Kiev, un Immobile ispiratissimo ha aiutato la Lazio a battere 3-1 il Borussia Dortmund all’Olimpico.

    Erano due squadre in cerca di riscatto, la Juve di Pirlo doveva dimostrare progressi rispetto al pari di Crotone, la Lazio di Inzaghi doveva cancellare il pesante 0-3 rimediato con la Sampdoria.

    Così è stato.

    I bianconeri hanno giocato una gara solida in casa della Dynamo, non ha praticamente sofferto niente e grazie alla doppietta di Alvaro Morata nella ripresa ha portato a casa tre punti preziosissimi.

    I biancocelesti hanno disputato una partita aggressiva, grintosa, determinata ed hanno mandato al tappeto un Borussia Dortmund che si è svegliato solo nel secondo tempo, protagonista assoluto Ciro Immobile, un gol ed un assist per lui.

    Una menzione per Akpa-Akpro che al suo esordio in Champions ha siglato il gol del 3-1 che ha sostanzialmente chiuso la partita.

    Veniamo al racconto della sfida di Kiev tra Dynamo e Juventus.

    Partenza a ritmi piuttosto bassi con la Juventus a fare la partita ma senza creare pericoli. Al 12° ottima ripartenza Juve con Chiesa che riesce ad arrivare al tiro, il suo diagonale viene respinto da Bushchan.

    Un minuto dopo enorme occasione per Chiellini, Bushchan manca completamente il pallone, il capitano bianconero prova a girarla di testa ma non trova la porta.

    Problema muscolare per Chiellini al 19°, al suo posto entra Demiral.

    I minuti scorrono su ritmi sempre più lenti con i portieri sostanzialmente inoperosi sino al 28° quando un cross rasoterra di Cuadrado impegna il portiere ucraino.

    Super parata di Bushchan che in tuffo, al minuto 34, salva su un gran colpo di tacco di Kulusevski ben servito da Ramsey.

    Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    La ripresa parte senza cambi nelle due squadre, passa un minuto e la Juventus trova il vantaggio, giocata di Chiesa che serve Ramsey, il gallese appoggia per Kulusevski che calcia subito, Bushchan non trattiene e Morata deposita in rete.

    La Dynamo non reagisce in maniera veemente, Pirlo intanto si gioca la carta Dybala, all’esordio stagionale.

    La Juventus prova a far possesso facendo girare la palla per evitare pericoli.

    I padroni di casa prendono coraggio e provano ad alzare i ritmi, cercano di creare qualcosa ma non creano pericoli per Szczesny.

    La Juve sembra controllare con un po’ di fatica ma al 84° Cuadrado pennella per Morata che di testa insacca il 2-0.

    Nel secondo minuto di recupero Szczesny è bravo a respingere un insidioso tiro da fuori, la partita si chiude con la punizione di Shaparenko che finisce sul fondo, la doppietta di Morata regala i primi 3 punti in questa Champions League alla Juventus.

    DYNAMO KIEV – JUVENTUS 0-2 (46°, 84° Morata)

    Dynamo Kiev (4-3-3): Bushchan; Kedziora, Zabarnyi, Mykolenko, Karavaev (70° Popov); Buyalskyy (89° Garmash), Sydorchuck, Shaparenko; Tsygankov (70° Verbic), Supriaga, De Pena (60° Gerson).

    Allenatore: Lucescu.

    Juventus (3-4-1-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Chiellini (19° Demiral); Cuadrado, Bentancur (80° Arthur), Rabiot, Chiesa; Ramsey (80° Bernardeschi); Kulusevski (56° Dybala), Morata.

    Allenatore: Pirlo.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Bentancur (J), Cuadrado (J), Demiral (J).

    Passiamo all’esordio in Champions League della Lazio in casa contro il Borussia Dortmund.

    Partenza con una Lazio aggressiva che prova a spingere subito sull’acceleratore ed il gol arriva subito con Correa che recupera palla e serve Immobile che sotto porta non sbaglia.

    Risposta giallonera con il colpo di testa di Piszczek, Strakosha alza in corner.

    Il Borussia dietro balla e per due volte Immobile avrebbe chance per la doppietta, prima però calcia addosso al portiere e dopo vede il suo tiro salvato da un difensore.

    Al 21° straordinario Strakosha che nell’uno contro uno salva su Guerreiro che si era infilato con troppa facilità, passa un minuto e Correa non sfrutta l’errore di Hummels e calcia addosso ad Hitz che salva in corner, il 2-0 però è solo rimandato arriva sul corner successivo con il colpo di testa di Luiz Felipe deviato nella propria porta dal portiere ospite.

    Si accende Håland, il norvegese serve un assist al bacio per Meunier che però colpisce malissimo e manda sul fondo.

    E’ una Lazio grintosa, determinata che non molla su nessun pallone, il Borussia invece pare fin troppo molle.

    Si va negli spogliatoi con una buona Lazio avanti con il doppio vantaggio.

    La ripresa ricomincia con un cambio nel Borussia Dortmund, esce Bellingham, entra Reyna. Al 50° percussione di Håland che lascia partire un tiro forte ma centrale, bravo Strakosha a respingere.

    E’ un Borussia Dortmund più aggressivo, la Lazio soffre un po’ ma riesce a tenere.

    Al 66° bella combinazione dei tedeschi con il tiro di Guerreiro forte ma alto. Passano 5 minuti e da un errore in disimpegno di Patric arriva l’assist di Reyna per Håland che calcia fortissimo battendo Strakosha.

    La Lazio si risveglia, Immobile dal fondo riesce a metter palla per Akpa-Akpro che da due passi non può sbagliare, passa un minuto e Luis Alberto spreca una colossale occasione.

    Ci prova ancora Håland di testa, bravo ancora Strakosha ad alzare in corner.

    Non succede altro, la Lazio brutta vista contro la Sampdoria risorge in Champions League e s’impone 3-1 contro il Borussia Dortmund.

    LAZIO – BORUSSIA DORTMUND 3-1 (6° Immobile (L), 23° aut. Hitz (B), 71° Håland (B), 76° Akpa-Akpro (L))

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Patric, Luiz Felipe (51° Hoedt), Acerbi; Marusic, Milinkovic-Savic (67° Akpa-Akpro), Lucas Leiva, Luis Alberto (80° Parolo), Fares; Immobile (80° Caicedo), Correa (67° Muriqi).

    Allenatore: Inzaghi.

    Borussia Dortmund (3-4-2-1): Hitz; Piszczek (65° Brandt), Hummels, Delaney; Meunier, Bellingham (46° Reyna), Witsel, Guerreiro; Sancho, Reus (78° Reinier); Håland.

    Allenatore: Favre.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Luis Alberto (L), Delaney (B), Reyna (B), Strakosha (L).

    I risultati delle gare di oggi in Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata vittoria in goleada del Barcellona 5-1 sul Ferencvaros. Vince anche il Lipsia, 2-0 al Basaksehir. Colpo a sorpresa del Bruges in casa dello Zenit ma soprattutto cade in casa il Psg, 2-1 contro il Manchester United, grazie al gol nel finale di Rashford. Finiscono in parità Rennes-Krasnodar (1-1) e Chelsea-Siviglia (0-0).

  • I Sorteggi Champions portano un sorriso all’Italia

    I Sorteggi Champions portano un sorriso all’Italia

    I Sorteggi Champions dell’urna di Ginevra hanno lasciato un gusto più dolce che amaro per le quattro squadre italiane impegnate nella competizione.

    La Juventus che era in prima fascia ha trovato come insidia maggiore il Barcellona per una sfida stellare tra Cristiano Ronaldo e Leo Messi, senza dimenticare la prima da ex per Pjanic da una parte ed Arthur dall’altra.

    Gli ucraini della Dinamo Kiev, guidati da Mircea Lucescu, ed i campioni d’Ungheria del Ferencvaros saranno le altre due compagini che completeranno il girone G, non sembrano però poter insidiare Juve e Barça per il passaggio del turno.

    Sarà il Real Madrid l’ostacolo principale nel gruppo B, ovvero quello dell’Inter, un ritorno al Bernabeu che rievoca dolci ricordi per i nerazzurri.

    Come per la Juve oltre ad una big spagnola, anche la squadra di Antonio Conte dovrà vedersela contro una squadra ucraina, quello Shakhtar Donetsk che fu strapazzato in semifinale di Europa League solo poco più di un mese fa. Saranno i tedeschi del Borussia Moenchengladbach a completare il gruppo.

    I Sorteggi Champions di Ginevra hanno regalato alla Lazio, per il suo ritorno in Champions League dopo 13 anni, il Borussia Dortmund del fenomeno norvegese Haaland e del talentuoso Jadon Sancho.

    Oltre ai gialloneri di Dortmund, che sulla carta partono un gradino sopra ai biancocelesti, l’altra squadra che dovrebbe giocarsi il passaggio del turno con gli uomini di Inzaghi sono i russi dello Zenit San Pietroburgo guidati in attacco dal gigante russo Dzyuba e dal talento iraniano Azmoun. I belgi del Club Brugge paiono destinati a recitare il ruolo di cenerentola del girone.

    Concludiamo l’analisi dei Sorteggi Champions delle squadre italiane con il gruppo D, quello dell’Atalanta. Gli uomini di Gasperini dalla prima fascia hanno pescato il fenomenale Liverpool di Jurgen Klopp. Dalla seconda urna però è giunto un Ajax che rispetto a quello che fece fuoco e fiamme 2 anni fa ha perso de Ligt, de Jong, van de Beek e Ziyech e quindi fa un po’ meno paura.

    I danesi del Midtjylland, alla prima storica qualificazione in Champions League, andranno a completare il girone, non sembrano poter competere per il passaggio del turno, occhio però al loro entusiasmo.

    RIEPILOGO SORTEGGI CHAMPIONS LEAGUE

    Risultato Sorteggi Champions | © UEFA

    Venendo agli altri quattro gironi pare molto interessante il gruppo A composto da Bayern, Atletico, Salzburg e Lokomotiv. Il Manchester City pare nettamente favorito nel gruppo C con Porto, Olympiacos ed Olympique Marsiglia a giocarsi il secondo posto. Qualitativamente più debole il gruppo E con Siviglia, Chelsea, Krasnodar e Rennes. Psg e Manchester United paiono avvantaggiate nel gruppo H ma Lipsia e Basaksehir, sopratutto i tedeschi, cercheranno di dar loro filo da torcere.

  • La testa di Coman regala la Champions al Bayern

    La testa di Coman regala la Champions al Bayern

    La pennellata di Kimmich e la conseguente zuccata di Coman, questa è l’immagine che può raccontare il momento decisivo della finale di Champions League di Lisbona.

    Un successo quello del Bayern Monaco che è arrivato con un percorso netto, 11 vittorie su 11 gare.

    Oltre al match winner Coman va segnalata la grande prestazione di Manuel Neuer che quando è stato chiamato in causa ha tirato giù la saracinesca davanti alla sua porta come ai tempi d’oro.

    Il Bayern di Flick dopo Bundesliga e Coppa di Germania completa il Triplete (il secondo nella propria storia) mettendo in bacheca la sesta Champions.

    Delusione per il Psg che in questa serata non ha visto le migliori prestazioni dei suoi due assi Neymar ed Mbappé che hanno avuto alcune buone occasioni ma che le hanno sprecate malamente.

    Veniamo al racconto della finale di Champions League 2019/2020.

    La gara vede i francesi attendere ed i tedeschi provare a fare la partita. Al 13° anche il Psg prova a rendersi insidioso con la giocata di Mbappé, il talento francese serve Bernat il cui cross viene respinto.

    Clamorosa occasione al 18° per Neymar, il brasiliano calcia ma Neuer è super, Neymar prova a rimetterla un mezzo ma il portierone tedesco con il piede tocca in corner. Risposta tedesca con la girata di Lewandowski che colpisce il palo.

    La partita si accende, al 24° contropiede velocissimo del Psg con Di Maria che va al tiro ma calcia alto. Il solito Lewandowski di testa al 31° impegna Navas che blocca in due tempi.

    Sullo scadere del tempo errore clamoroso di Alaba che permette a Mbappé di calciare facilmente, il tiro è troppo debole, Neuer blocca. Il Bayern si butta in avanti con Coman che reclama un rigore, Orsato dice di no. Si va al riposo sullo 0-0.

    La ripresa parte senza nuovi ingressi, con gli stessi 22 che avevano chiuso il primo tempo. E’ sempre il Bayern a fare la gara con un Psg attento e pronto a ripartire.

    Al 59° Kimmich pennella sul secondo palo, Coman si fa trovare pronto e di testa supera Navas. Coman ci riprova poco dopo al volo di piede, salva Thiago Silva quasi sulla linea.

    Neuer è strepitoso al 70° a respingere di piede una conclusione ravvicinata di Marquinhos. Tuchel si gioca anche la carta Choupo-Moting, concludendo le finestre per i cambi e quindi non dando spazio ad Icardi.

    Al 92° clamorosa occasione sottoporta per Choupo-Moting che però da due passi non riesce a girare in rete.

    Non succede altro, un gol di Coman regala la Champions League al Bayern Monaco.

    PSG – BAYERN MONACO 0-1 (59° Coman)

    Psg (4-3-3): Navas; Kehrer, Thiago Silva, Kimpembé, Bernat (80° Kurzawa); Herrera (72° Draxler), Marquinhos, Paredes (65° Verratti); Di Maria (80° Choupo-Moting), Mbappé, Neymar.

    Allenatore: Tuchel.

    Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng (25° Sule), Alaba, Davies; Thiago Alcantara (86° Tolisso), Goretzka; Gnabry (69° Coutinho), Muller, Coman (69° Perisic); Lewandowski.

    Allenatore: Flick.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Davies (B), Gnabry (B), Paredes (P), Sule (B), Neymar (P), Thiago Silva (P), Kurzawa (P), Muller (B).

  • Che beffa per l’Atalanta, nel finale il Psg rimonta e va in semifinale

    Che beffa per l’Atalanta, nel finale il Psg rimonta e va in semifinale

    Quando un sogno è così bello il risveglio è sempre terribilmente brusco, così è stato stasera per l’Atalanta che sino al 90° ha cullato la speranza di una semifinale di Champions ed alla fine in 3 minuti ha visto spegnersi tutto.

    Un calo fisico evidente nella ripresa, gli infortuni di Gomez e Freuler, uno Zapata che è parso fuori condizione, tutti questi fattori, sommati anche alla forza di un avversario che ha potuto inserire Mbappé, Choupo-Moting e Draxler dalla panchina.

    Gli uomini di Gasperini hanno giocato una buona gara, i francesi a tratti si sono aggrappati ad un Neymar straordinario in fase di costruzione ed incredibilmente disastroso in fase di conclusione e ad un Thiago Silva che dietro è stato quasi perfetto.

    C’è rammarico ma c’è anche la consapevolezza di aver tenuto testa ad una corazzata costruita per vincere nella quale giocano campioni del calibro di Neymar ed Mbappé.

    Veniamo al racconto del primo quarto di finale della Final Eight di Lisbona.

    Partenza buona dell’Atalanta con Gomez che dopo due minuti riesce ad andare al tiro ma subito dopo occasione enorme per Neymar che si presenta da solo davanti a Sportiello ma calcia clamorosamente fuori. Risposta dei nerazzurri al minuto 11 con un colpo di testa di Hateboer, super intervento di Navas. I francesi cominciano a prendere in mano il pallino del gioco e l’Atalanta soffrendo riesce a tenere. Al 27° però con un pizzico di fortuna la palla dopo un rimpallo arriva a Pasalic che calcia di prima e batte Navas. Risposta immediata del Psg con azione personale di Neymar, il suo tiro sfiora il palo. Al 42° altro errore clamoroso di Neymar che non sfrutta un errore di Hateboer e da pochi passi calcia a lato. Il primo tempo si chiude con l’Atalanta avanti per 1-0.

    La ripresa parte senza cambi con gli stessi protagonisti in campo. Buona occasione per Djimsiti al 58° sugli sviluppi di un calcio piazzato, il suo tiro al volo esce di poco. Al 74° Sportiello è super a salvare su una gran giocata di Mbappé. Due minuti e ci prova Neymar, facile per Sportiello. Ci riprova Mbappè ma Sportiello salva ancora al minuto 80. Al 90° grande beffa, palla in mezzo, sponda di Neymar per Marquinhos che segna da pochi passi. Nel recupero ulteriore beffa, Mbappè si fa trovare libero ed appoggia per Choupo-Moting che batte Sportiello. Ci sarebbe tempo al 97° per una chance per Muriel che sbaglia controllo e se la trascina sul fondo. Finisce così, in semifinale va il Psg per l’Atalanta rimane il dispiacere per esser arrivati ad un passo dal sogno.

    ATALANTA – PSG 1-2 (27° Pasalic (A), 90° Marquinhos (P), 93° Choupo-Moting (P))

    Atalanta (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Caldara, Djimsiti (59° Palomino); Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (82° Castagne); Pasalic (70° Muriel), Gomez (59° Malinovskyi); Zapata (82° Da Riva).

    Allenatore: Gasperini.

    Psg (4-3-3): Navas (79° Sergio Rico); Kehrer, Thiago Silva, Kimpembe, Bernat; Herrera (72° Draxler), Marquinhos, Gueye (72° Paredes); Sarabia (59° Mbappè), Icardi (79°Choupo-Moting), Neymar.

    Allenatore: Tuchel.

    Arbitro: Taylor.

    Ammoniti: Djimsiti (A), Freuler (A), De Roon (A), Zapata (A), Bernat (P), Herrera (P), Toloi (A), Paredes (P), Palomino (A)

  • Messi incanta, il Napoli esce sconfitto dal Camp Nou

    Messi incanta, il Napoli esce sconfitto dal Camp Nou

    Ad un Messi in versione extra lusso bastano 45 minuti per accendersi, trovare un grandissimo gol e procurarsi un calcio di rigore per permettere al Barcellona di chiudere sul 3-1 la prima frazione.

    Il Napoli di Gattuso però non ha sfigurato, è partito con il piglio giusto, ha sfiorato subito il gol e poi ha avuto il difetto di spegnersi, con la contemporanea crescita del Barcellona, per la restante parte del primo tempo chiuso come detto sotto per 3-1.

    Nella ripresa gli azzurri ci hanno provato, non hanno rischiato praticamente niente ed hanno rischiato di riaprire la sfida con Lozano e con Milik che avrebbe anche segnato ma partendo da una posizione di fuorigioco.

    Messi dunque trascina il suo Barcellona alla Final Eight dove dovranno scontrarsi contro il temibile Bayern Monaco (4-1 al Chelsea dopo il 3-0 dell’andata) del super bomber Lewandowski.

    Veniamo al racconto della sfida del Camp Nou.

    Partenza super per il Napoli, dopo un minuto Mertens si trova un pallone d’oro dentro l’area, il belga però calcia malissimo colpendo solo il palo esterno. Il Barça risponde con un tiro di Messi deviato in corner, dal calcio d’angolo Langlet si libera e colpisce di testa mettendo in rete. Il Napoli pare accusare il colpo mentre il Barcellona inizia a giocare in scioltezza. Al 23° giocata straordinaria di Messi che sfida la difesa del Napoli, vince anche un paio di rimpalli e poi in caduta la piazza sul palo lontano. Gli uomini di Gattuso provano a reagire, protestano per un tocco di mano di Jordi Alba ma vengono puniti nell’azione successiva, Suarez arriva al tiro ma Ospina salva, la palla giunge a de Jong che pesca in area Messi, la pulce controlla e da due passi batte il portiere azzurro. C’è però un lungo consulto VAR per un dubbio contatto di mano di Messi, alla fine Cakir annulla. Al 40° Messi mette il piede davanti a Koulibaly, il senegalese calcia ma trova il piede dell’argentino, Cakir fa proseguire ma poi interviene il VAR che assegna il rigore, Suarez trasforma. Nel 3° minuto di recupero si invertono i ruoli, Mertens subisce un calcio da Rakitic, Cakir fischia ed Insigne trasforma. Nell’ultima azione del primo tempo Piqué salva su una palla diretta a Callejon piazzato nell’area piccola. Si va al riposo sul 3-1 per i catalani.

    La ripresa comincia con l’ingresso di Lobotka per Demme, nessun cambio nel Barcellona. E’ un Napoli aggressivo che prova a crederci. Al 53° Insigne si trova a colpire di testa da dentro l’area piccola, il tocco è debole e centrale, ter Stegen blocca. I padroni di casa gestiscono il ritmo senza spingere non concedendo molto agli ospiti. Al 71° Lozano ha subito una ghiotta occasione ma spedisce alto su perfetto cross di Insigne. Al 81° Milik vola e di testa piazza la palla alle spalle di ter Stegen, si alza la bandierina, gol annullato. Ci prova ancora Lozano di testa, ter Stegen è incerto ma la palla va sul palo. Non succede molto altro, al Camp Nou finisce 3-1, il Barcellona va alla Final Eight, il Napoli conclude la propria stagione.

    BARCELLONA – NAPOLI 3-1 (10° Langlet (B), 23° Messi (B), 45° rig. Suarez (B), 45°+4 rig. Insigne (N))

    Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Semedo, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Sergi Roberto, Rakitic, de Jong; Messi, Suarez (92° Junior Firpo), Griezmann (84° Monchu).

    Allenatore: Setien.

    Napoli (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz (79° Elmas), Demme (46° Lobotka), Zielinski (70° Lozano); Callejon (70° Politano), Mertens, Insigne (79° Milik).

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Zielinski (N), Suarez (B)

  • Non basta Ronaldo, la Juve vince ma è eliminata

    Non basta Ronaldo, la Juve vince ma è eliminata

    Non è bastata la doppietta di Cristiano Ronaldo, il sogno Champions della Juventus è svanito prima di arrivare alle Final Eight di Lisbona.

    Contro il Lione i bianconeri dovevano ribaltare lo 0-1 dell’andata ed hanno visto il tutto complicarsi a causa di un rigore dubbio concesso al 11° ai francesi.

    Sul finire del primo tempo un penalty dubbio, trasformato da Ronaldo, ha riportato tutto in parità.

    Nella ripresa la Juve ci ha provato ed ha pure trovato il vantaggio con un gran tiro di CR7, Sarri si è giocato anche la carta Dybala che però ha retto solo 14 minuti prima di fermarsi.

    Nel finale c’è stato un tentativo confusionario di assedio, il Lione ha retto ed ha conquistato la qualificazione.

    Una Juve che è arrivata in condizioni pessime all’appuntamento e che tra andata e ritorno non è riuscita ad avere la meglio su una squadra apparentemente più debole, il solo Ronaldo non può bastare.

    Ed ora il futuro di Sarri? Certamente saranno fatte valutazioni, con tutte le ipotesi pronte ad essere trasformate in realtà, dalla conferma con mercato fatto per il suo tipo di gioco, all’esonero.

    Veniamo al racconto della sfida dell’Allianz Stadium valevole per il ritorno degli ottavi di Champions League.

    Partenza aggressiva per la Juventus che prova a muoversi compatta in avanti. Il Lione si fa vedere con una ripartenza veloce ed un tiro di Aouar toccato in corner da Szczesny. Al 11° intervento in area di Bentancur, l’arbitro concede calcio di rigore, il VAR conferma, Depay col colpo sotto trasforma. Al 19° grande azione di Bernardeschi che salta 4 avversari e anche il portiere ma è strepitoso Marcelo sulla linea a toccare in corner. Dopo una prima reazione rabbiosa la Juve sembra spegnersi e non crea più pericoli alla porta ospite. Al 40° pennellata di Ronaldo su punizione, gran parata di Lopes. Al 41° punizione di Pjanic toccata di mano da Depay, l’arbitro concede il calcio di rigore, Ronaldo trasforma. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    La ripresa riparte senza cambi. La Juventus prova a chiudere dietro il Lione ma non riesce a creare pericoli. Al 60° una prodezza di Ronaldo da fuori area permette alla Juve di trovare il vantaggio. Al 63° grossa occasione per Bonucci che su corner, lasciato solo, con il colpo di testa non trova la porta. Al 70° Sarri si gioca la carta Dybala. Al 76° altra occasione da corner, stavolta è CR7 a non trovare la porta. Al 84° Dybala è costretto ad alzare bandiera bianca, solo 14 minuti per lui. Gli assedi finali non portano a niente, alla Final Eight di Lisbona va il Lione.

    JUVENTUS – LIONE 2-1 (12° rig.Depay (L), 43° rig, 60° Ronaldo (J))

    Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado (70° Danilo), De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic (61° Ramsey), Rabiot; Bernardeschi (70° Dybala (84° Olivieri)), Higuain, Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Sarri.

    Lione (3-5-2): Lopes; Denayer (61° Andersen), Marcelo, Marcal; Dubois (90° Tete), Caqueret, Guimaraes, Aouar (91° Mendes), Cornet; Toko Ekambi (67° Dembelé), Depay (67° Reiné-Adelaide).

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Zwayer.

    Ammoniti: Aouar (L), Cuadrado (J), Dubois (L), Depay (L), Bentancur (J), Lopes (L), Cornet (L), Caqueret (L), Marcal (L)

    Nell’altra gara di serata il Manchester City replica il 2-1 già ottenuto all’andata al Bernabeu, elimina il Real Madrid e va alle Final 8 dove troverà il Lione.

  • Sorteggi Champions e Europa League, i tabelloni delle Final 8

    Sorteggi Champions e Europa League, i tabelloni delle Final 8

    Il Covid19 ha rivoluzionato le nostre vite, le nostre abitudini e anche il mondo dello sport, oggi a Nyon sono andati in scena i Sorteggi Champions ed Europa League per stabilire il tabellone.

    Sarà una formula totalmente inedita, saranno sfide giocate tutte nel mese d’agosto a Lisbona, veniamo ad analizzare i risultati dei Sorteggi Champions per le italiane.

    L’urna di Nyon non è stata per niente buona con le compagini del nostro paese, se la Juventus passerà il turno, rimontando lo 0-1 di Lione, si troverà contro nei quarti la vincente della sfida tra Manchester City e il Real Madrid (con i citizens avanti dopo il successo per 2-1 al Bernabeu).

    Sorteggi Champions non certo positivi nemmeno per il Napoli.

    I ragazzi di Gattuso se riusciranno ad eliminare il Barcellona dopo l’uno ad uno al San Paolo, si troveranno contro una tra Bayern Monaco e Chelsea (tedeschi nettamente favoriti dopo il successo per 3-0 in terra inglese) e poi andranno ad incrociare una tra Lione, Juventus, Real Madrid o Manchester City.

    Lato del tabellone decisamente meno complesso per l’Atalanta che però per raggiungere la semifinale con una tra Atletico Madrid o Lipsia, dovrà eliminare i campioni di Francia del Psg che però arriveranno alla sfida senza aver ripreso il campionato.

    RIEPILOGO SORTEGGI CHAMPIONS

    Sorteggi Champions | © Uefa.com

    Dopo i Sorteggi Champions passiamo ad analizzare i Sorteggi Europa League con Inter e Roma tra le protagoniste.

    Anche qua si avrà una final 8, tutta in Germania, ma prima di arrivarci si dovranno disputare le gare di ritorno di sei partite e la gara secca delle altre due che sono proprio le sfide delle italiane, l’Inter contro il Getafe e la Roma contro il Siviglia.

    Anche in Europa League non è andata poi benissimo, l’Inter, se supererà il Getafe se la vedrà con la vincente tra Rangers e Bayer Leverkusen (tedeschi vittoriosi 3-1 in Scozia) e poi in una eventuale semifinale con una tra Wolfsburg-Shakhtar e Eintracht Francoforte-Basilea.

    Tremendo anche il cammino della Roma che prima dovrà battere il Siviglia, poi si troverà la vincete di Olympiacos-Wolverhampton (1-1 l’andata in Grecia) e poi nell’eventuale semifinale una tra Manchester United-Lask Linz e Copenhagen-Basaksehir.

    RIEPILOGO SORTEGGIO EUROPA LEAGUE

    Sorteggi Europa League | © Uefa.com
  • Super Ilicic e per la Dea continua il sogno Champions

    Super Ilicic e per la Dea continua il sogno Champions

    Uno straordinario Josip Ilicic, con un poker, ha trascinato l’Atalanta al successo per 4-3 contro il Valencia nel ritorno degli ottavi di Champions in un Mestalla a porte chiuse.

    Un successo straordinario che sommato al 4-1 di San Siro ha permesso alla Dea di proseguire il suo storico cammino, giunto adesso ai quarti, un’impresa che viene così aggiornata turno dopo turno.

    Protagonista assoluto della serata è stato Josip Ilicic che si è procurato e ha poi trasformato il rigore dopo soli due minuti. Un gol che ha sostanzialmente spalancato le porte della qualificazione. Ilicic però non poteva certo accontentarsi e dopo aver trasformato il rigore del 2-1, ha trovato altre due reti che sono valse il definitivo 4-3.

    Veniamo quindi al racconto del ritorno degli ottavi di Champions League tra Valencia ed Atalanta.

    Si parte e dopo solo 2 minuti Ilicic con una gran giocata si conquista un calcio di rigore, dal dischetto va lo stesso sloveno che trasforma. Al 9° primo tentativo di reazione del Valencia con un tiro da fuori di Rodrigo respinto da Sportiello. Al 21° su una palla verticale Palomino cerca l’anticipo su Gameiro, la palla però rimane a portata dell’attaccante che supera Sportiello. Gli spagnoli provano a fare la gara ma la Dea non corre grossi rischi. Al 41° ancora Diakhaby commette fallo da rigore (tocco di mano visionato al VAR) dal dischetto Ilicic trasforma nuovamente. Il primo tempo si chiude con l’Atalanta avanti per 2-1 nel silenzio del Mestalla.

    Si riparte con l’ingresso di Guedes nel Valencia al posto di Diakhaby, l’Atalanta aveva sostituito de Roon con Zapata sul finire del primo tempo. La prima occasione della ripresa è per i nerazzurri col tiro di Freuler ribattuto dalla traversa. Passa un minuto e di testa Gameiro, da pochi passi, pareggia. Il gol non spaventa la Dea che controlla e anzi va vicina al 3-2. Il vantaggio però lo trovano gli spagnoli con un tocco morbido sull’uscita di Sportiello, dopo perfetto inserimento, di Ferran Torres. Risposta bergamasca con un bolide di Zapata, salvato in corner da Cillessen. Ilicic però è in una serata super e al 71° concretizza una grande ripartenza e ricevuto l’assist da Zapata, trova la personale tripletta. Lo sloveno non si vuole proprio fermare e al 82° riceve in area e piazza la palla sul palo lontano per il poker personale. Finisce così, l’Atalanta compie un’altra impresa volando ai quarti di Champions League.

    VALENCIA – ATALANTA 3-4 (3° rig., 42° rig., 71°, 82° Ilicic (A), 21°, 51° Gameiro (V), 68° Ferran Torres (V))

    Valencia (4-4-2): Cillessen; Wass, Coquelin (74° Cheryshev), Diakhaby (46° Guedes), Gaya; Ferran Torres, Parejo, Kondogbia, Soler; Gameiro, Rodrigo (79° Florenzi).

    Allenatore: Celades.

    Atalanta (3-4-1-2): Sportiello; Djimsiti, Caldara, Palomino; Hateboer, de Roon (44° Zapata), Freuler, Gosens; Pasalic (83° Tameze); Ilicic, Gomez (78° Malinovsky).

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Coquelin (V), Diakhaby (V), Kondogbia (V), Wass (V), Freuler (A).

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA.com

    Nell’altra gara di serata il Lipsia ha sconfitto nettamente 3-0 il Tottenham di Josè Mourinho. Per la squadra tedesca stesso destino dell’Atalanta, prima volta ai quarti di finale di Champions League.

  • La Juve si sveglia tardi e viene sconfitta a Lione

    La Juve si sveglia tardi e viene sconfitta a Lione

    Una Juve troppo brutta gioca un primo tempo troppo opaco con tanto di rete subita, non basta un’ultima mezz’ora in continua crescita per trovare il pari, a Lione i bianconeri escono sconfitti 1-0.

    Lenta, a tratti impacciata e sottomessa per lunghi tratti al gioco dei padroni di casa, questo è stato il primo tempo della squadra di Sarri.

    E’ vero che il gol vittoria di Tousart è arrivato con i bianconeri in 10 perché de Ligt era uscito a farsi medicare una grossa ferita sanguinante in testa, e con la difesa totalmente impacciata, non è stata però l’unico momento critico della prima frazione. La squadra di Garcia ha gestito a proprio piacimento il gioco creando altri potenziali pericoli.

    Nel secondo tempo, con l’uscita di un Pjanic non proprio al top ed il conseguente ingresso di Ramsey la squadra è sembrata crescere ed ha preso in mano il pallino del gioco, sfiorando quel pareggio che forse avrebbe anche meritato.

    Niente è compromesso ovviamente ma solo nel caso in cui allo Stadium si veda la Juve del secondo tempo, in quel caso il passaggio del turno è alla portata.

    Veniamo al racconto della partita di Champions League tra Lione e Juventus.

    La partenza della gara è decisamente su ritmi alti anche se per i primi 20 minuti i due portieri rimangono sostanzialmente inoperosi. Al 21° Ekambi attacca il primo palo su azione da corner, il suo colpo di testa sbatte contro la traversa. Alla mezz’ora de Ligt è costretto ad uscire per farsi curare una ferita alla testa, il Lione ne approfitta e con il perfetto inserimento di Tousart passa in vantaggio. Al 35° ci prova Ronaldo ma il suo tiro non rientra verso l’angolo basso. Al 41° pasticcio difensivo Pjanic-Bonucci, Ekambi prova ad approfittare ma calcia alto. Il primo tempo, per fortuna della Juventus, si chiude soltanto sul 1-0 per il Lione.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. La Juve prova a far gioco, il Lione si chiude molto bene. E’ un possesso palla però sterile, Lopes non deve compiere alcun intervento. Al 69° gran cross di Alex Sandro, Dybala arriva a colpire al volo ma mette fuori. Al 84° Ronaldo prova a colpire di testa, viene disturbato e cade chiedendo il rigore, Gil Manzano non fischia. Un minuto dopo Dybala inventa, Higuain però pasticcia e spreca. Al 87° Dybala riesce anche a trovare il gol ma è in fuorigioco di un niente, rete annullata. L’assedio non basta, finisce così, la Juventus perde a Lione e dovrà provare a ribaltarla a Torino nel ritorno per ottenere il pass per i quarti di Champions League.

    LIONE – JUVENTUS 1-0 (31° Tousart)

    Lione (3-5-2): Lopes; Denayer, Marcelo, Marcal; Dubois (77° Tete), Bruno, Tousart, Aouar, Cornet (81° Andersen); Toko Ekambi (66° Terrier), Dembele.

    Allenatore: Garcia.

    Juventus (4-3-3): Szczesny; Danilo, de Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic (61° Ramsey), Rabiot (78° Bernardeschi); Cuadrado (70° Higuain), Dybala, Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Sarri.

    Arbitro: Gil Manzano.

    Ammoniti: Marcelo (L), Cornet (L).

    I risultati della serata di Champions League | Foto Twitter

    Nell’altra gara di sera il Manchester City di Guardiola va sotto al Bernabeu per la rete di Isco ma poi la ribalta in pochi minuti grazie ai gol di Gabriel Jesus e De Bruyne. Altro problema per Zidane, il rosso a Sergio Ramos.