Tag: Champions League

  • Sorteggi quarti di finale Champions League 2013: orario e live streaming

    Sorteggi quarti di finale Champions League 2013: orario e live streaming

    Inizia il conto alla rovescia. Tra meno di mezzora a Nyon ci saranno i sorteggi dei Quarti di finale Champions League e la Juventus scoprirà chi troverà sul suo cammino verso il sogno della finale di Wembley. Rispetto alle passate stagioni, quest’anno l’Uefa ha deciso di sdoppiare gli appuntamenti non definendo l’intera griglia verso la finale e rimandando dunque al prossimo 15 aprile i sorteggi delle semifinali. Le altre regole del sorteggio sono rimaste inalterate, sarà possibile dunque aver derby oppure vedere di nuovo di fronte due squadre dello stesso girone eliminatorio.

    I tifosi della Juventus sperano di beccare il Malaga che comunque ha delle buone individualità e nel girone eliminatorio ha dato filo da torcere al Milan di Massimiliano Allegri. Il sorteggio sarà trasmesso live sia sulla piattaforma satellitare (Sky Supercalcio e Sky Calcio 1 in diretta dalle 11.30 per gli abbonati) che in streaming su Sky Go e gratuitamente sul sito ufficiale dell’Uefa. Subito dopo ci saranno anche i sorteggi per l’Europa League.

    Sorteggio quarti di finale Champions League 2013
    Malaga-Borussia Dortmund
    Real Madrid-Galatasaray
    PSG-Barcellona
    Bayern Monaco-Juventus

  • Cannavaro: “Juve eviti tedesche”. Amichevole per Città della Scienza

    Cannavaro: “Juve eviti tedesche”. Amichevole per Città della Scienza

    Il giorno della “verità” è arrivato, e la Juventus – unica italiana rimasta in corsa per la Champions League – conoscerà alle ore 12 di oggi l’esito dell’urna di Nyon, che decreterà gli accoppiamenti per i quarti di finale. Un sorteggio importante e determinante, che permetterà di comprendere quali potranno essere le speranze della squadra di Antonio Conte e del suo cammino nella Coppa dalle grandi orecchie che verrà assegnata nel tempio di Wembley. I pericoli in agguato, ovviamente, sono molti e riguardano sia “vecchie potenze” del calcio europeo come il Real Madrid di Mourinho, “mago della Champions”, il Bayern Monaco ed il redivivo Barcellona che ha eliminato clamorosamente il Milan, ma anche la pericolosa outsider Borussia Dortmund, che finora ha dimostrato sul campo di essere all’altezza delle più grandi e blasonate, non un gioco fresco e spregiudicato, fatto di collettivo e giovani individualità di assoluta qualità. Il sorteggio sarà libero poiché non esistono teste di serie e, dunque, l’attesa e la tensione attorno ai “bussolotti” non può che essere molto alta e per questo, nelle ore della vigilia si sono moltiplicati pronostici ed auspici, ed anche autorevoli personaggi del passato juventino dicono la loro in merito. Fra questi, Fabio Cannavaro che proprio con la maglia bianconera ha disputato l’ultimo quarto di finale giocato dalla Juventus, risalente alla gestione Capello del pre-Calciopoli.

    Cannavaro: Juve eviti tedesche | © Getty Images
    Cannavaro: Juve eviti tedesche | © Getty Images

    L’ex difensore e capitano della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006 ha, infatti, espresso il suo punto di vista affermando che sarebbe auspicabile che la Juventus evitasse le due squadre tedesche, ossia il Bayern Monaco ed il Borussia Dortmund, che in questo momento “sembrano un gradino sopra le altre”, anche se – sempre secondo Fabio Cannavaro – “la Juventus ha le caratteristiche per mettere in difficoltà qualsiasi squadra e non deve temere nessuno”. L’analisi si fa più precisa nel considerare che, nonostante vi siano squadre più brillanti dal punto di vista del gioco come il Barcellona che “incanta con Messi”, i tedeschi sono stati “i più continui ed è più tosta giocarci contro”.

    Inoltre, da giocatore esperto e navigato, Fabio Cannavaro sottolinea un altro aspetto importante riferito alla preparazione di gare tanto importanti e delicate, evidenziando che, spesso, è più facile preparare le gare contro le avversarie più blasonate, poiché gli stimoli vengono da sé.
    Dopo aver discusso di Champions League che richiama alla memoria il suo passato juventino, Fabio Cannavaro parla poi dell’altra squadra del cuore, quella che vive da tifoso, essendo la squadra della sua città: il Napoli.

    Il momento della squadra di Mazzarri in campionato non è dei più felici, ma non è sulle questioni prettamente calcistiche che Cannavaro vuol porre l’accento. L’aspetto rilevante da considerare, in questo momento, è quello legato ad una profonda ferita – ancora fresca – che ha colpito la città intera e tutti coloro che hanno a cuore la difesa della cultura e dei suoi luoghi, in particolare nel Mezzogiorno italiano che da sempre deficita in tal senso.

    L’incendio della Città della Scienza è stato un brutto colpo per Napoli, al quale però nessuno vuol piegarsi ed, al contrario, si stanno promuovendo diverse iniziative di raccolta fondi per ricostruirla al più presto ed, in tal senso, Fabio Cannavaro non poteva tirarsi indietro. Pertanto, nel prossimo mese di Maggio – probabilmente il 13 oppure il 21 – sarà organizzata un’amichevole al San Paolo in cui giocherà lo stesso Cannavaro il cui incasso sarà poi devoluto alla ricostruzione della Città della Scienza: “non volevo fare una partita d’addio al calcio, ma poi viste le circostanze mi è dispiaciuto e saluterò il calcio al San Paolo”. Proprio laddove tutto era iniziato.

  • Sorteggio Champions, le avversarie della Juve

    Sorteggio Champions, le avversarie della Juve

     La Champions League approda in pompa magna alla sua fase a cinque stelle, ma in questo caso non nel senso grillino del termine, ma esclusivamente per la grande qualità delle squadre rimaste in lizza. Ben 3 spagnole, 2 tedesche, una francese, una turca ed un’italiana caratterizzeranno i quarti di nobiltà della competizione per club forse non la più bella, ma la più ricca del mondo. Spicca in questo caso la totale assenza di formazioni inglesi, evento che non si era mai verificato nella storia della Champions. Nella giornata di venerdì il sorteggio Champions a Nyon assegnerà alla Juventus, unica italiana, la sua avversaria.

    I bianconeri, tra le altre 7 squadre ancora in lizza, non hanno mai affrontato il Malaga nella loro storia europea, anche perché gli iberici vantano una pressochè scarsa storia internazionale. Ma con le altre spagnole i precedenti esistono e come. La Juventus, infatti, ha affrontato il Barcelona 9 volte, riportando 4 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. E’ l’ultima squadra italiana ad aver violato il Camp Nou. Nel 2003 i bianconeri vi vinsero con un gol nei supplementari di Zalayeta, che valse la qualificazione. Con il Real Madrid, invece, la Juventus ha giocato addirittura 14 volte, riportando 7 vittorie ed altrettante sconfitte. Cioè contro le merengues non hanno mai pareggiato. Nell’ultimo doppio confronto del 2008/2009 i torinesi vinsero due volte. 2-1 al Delle Alpi, mentre al Bernabeu Del Piero visse una delle serate più belle della sua carriera, con una doppietta segnata a Casillas il 5 novembre del 2008.

    Sorteggi Champions League
    Sorteggi Champions League

    Con alti e bassi, invece, risulta il ruolino di marcia nei confronti delle tedesche, sia il Bayern Monaco che il Borussia Dortmund. Contro i bavaresi la Juventus ha giocato 6 volte con 3 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte, ma l’ultimo precedente è senza dubbio amaro. L’8 dicembre del 2009, vincendo per ben 4-1 al Delle Alpi, il Bayern sancì l’eliminazione dalla Champions dei bianconeri nel girone di qualificazione. Uno dei gol bavaresi fu dagli undici metri anche del portiere e specialista Butt. Anche il Borussia Dortmund non rievoca piacevoli ricordi. La Juventus ha affrontano i gialloneri in 7 occasioni, riportando 4 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte. Purtroppo una delle due sconfitte scaturì nella finale di Coppa dei Campioni del 1996, che il Borussia vinse con un perentorio 3-1 e grazie ad una doppietta dell’ex-laziale Riedle.

    Con il Paris Saint Germain, invece, la Juve ha giocato 8 volte, senza mai perdere una partita con 6 vittorie e 2 pareggi. Gli unici due pareggi dei parigini peraltro maturarono nella Coppa delle Coppe del 1983/84. 2-2 a Parigi e 0-0 a Torino, che in ogni caso sancirono l’eliminazione dei francesi.

    Con il Galatasaray la Juventus ha giocato in 4 occasioni, riportando 1 vittoria, 2 pareggi ed 1 sconfitta. Il 2 dicembre del 1998 allo stadio Alì Sami Yen si giocò in un’atmosfera particolare e blindata. Si temevano rappresaglie per delicate vicende diplomatiche italo-turche. Il governo italiano, attraverso l’operato del parlamentare di Rifondazione Comunista Ramon Mantovani, aveva concesso asilo politico ad Ocalan, capo dei curdi e nemico dei turchi. Tuttavia, la partita si svolse regolarmente con i gol di Birindelli e di Suat al 93’.

     

  • Champions League, impresa Malaga. Arsenal così non basta

    Champions League, impresa Malaga. Arsenal così non basta

    La Champions League entra nel vivo. Dopo le due partite di ieri sera, la competizione ha concluso la fase degli ottavi di finale e si appresta a quella dei quarti. Osservando le squadre qualificate, si nota un evidente predominio spagnolo con tre club: Barcellona, Real Madrid e il sorprendente Malaga che è riuscito nella vera e propria impresa di ribaltare il risultato dell’andata contro il Porto. Oltre a queste troviamo due rappresentanti tedesche: il Bayern Monaco, che ha rischiato molto ieri con l’Arsenal, e il Borussia Dortmund. Spazio poi al Galatasaray di Drogba, al Paris Saint-German di Ibrahimovic e alla Juventus, unica squadra italiana rimasta in corsa per il titolo. Le favorite sono sempre loro, Real e Barça con questi ultimi favoriti rispetto alle merengues ma occhio alle possibili outsiders quali Borussia e, perchè no, la Juventus. Facciamo ora un passo indietro e analizziamo le due sfide di ieri sera ovvero Bayern Monaco-Arsenal e Malaga-Porto.

    L'esultanza di Santa Cruz dopo il gol che ha qualificato il Malaga | IlPallonaro &Copy/ JORGE GUERRERO/Stringer / Getty Images
    L’esultanza di Santa Cruz dopo il gol che ha qualificato il Malaga | © JORGE GUERRERO Getty Images

    SOLLIEVO BAYERN – Mostro in Bundesliga, meno sicuro in Champions. Questo per il momento è il ritratto del Bayern Monaco di Heynckes. Nell’attesa di accogliere il nuovo allenatore Pep Guardiola, i tedeschi continuano sulla scia degli ultimi anni: qualificarsi per lo meno ai quarti di finale. Dopo la cocente delusione della scorsa stagione, che ha visto i tedeschi perdere in finale davanti al loro pubblico contro il Chelsea, quest’anno serve la riscossa. L’avversario degli ottavi era l’Arsenal e dopo la partita d’andata i giochi sembravano già fatti: un 3-1 all’Emirates e una qualificazione quasi in cassaforte. Non è stato però così perchè in terra tedesca gli uomini di Wenger hanno rischiato di compiere la Remuntada. Davanti a un Bayern molto rinunciatario, l’Arsenal si è portato in vantaggio dopo appena 3′ con un Giroud, ben assistito da Walcott. Il tempo per rimontare c’era tutto ma i tedeschi hanno subito alzato l’asticella dell’attenzione e sono riusciti a contenere i Gunners fino ai minuti finali. Poco prima del recupero però ecco la zuccata di Koscielny a riaccendere le speranze. Tutto è però vano perchè l’Arsenal non riesce a trovare il terzo gol. Bayern ai quarti di finale.

    IMPRESA MALAGA – Il Malaga delle meraviglie continua a stupire in Champions League. Dopo esser passata come prima nel girone del Milan, la squadra spagnola riesce a far fuori il Porto qualificandosi ai quarti di finale: traguardo storico per il club allenato da Pellegrini. Dopo un intenso primo tempo il Malaga si porta in vantaggio con un grandissimo gol del suo gioiellino Isco. E’ il 43′ e il discorso qualificazione è più aperto che mai. Con questo risultato Porto e Malaga andrebbero ai supplementari ma non ce ne sarà bisogno. Nel secondo tempo il Porto resta in dieci per l’espulsione di Defour e il Malaga mette la freccia per il sorpasso. Al 77′ il colpo di testa di Santa Cruz regala la qualficazione, abbastanza insperata al club spagnolo. Adesso sognare è lecito.

  • Remuntada, Messi si sblocca ma quel palo di Niang…

    Remuntada, Messi si sblocca ma quel palo di Niang…

    Il Barcellona asfalta il Milan e ribalta il risultato dell’andata. Risultato: i blaugrana sono qualificati ai quarti di finale di Champions League mentre il Diavolo dovrà seguire il resto della competizione da Milanello. Forse dopo il 2-0 del Milan all’andata in molti, forse troppi, pensavano che l’eliminazione del Barcellona fosse cosa scontata. Tutti i cicli finiscono, Barcellona in crisi, Messi non è decisivo con le squadre italiane. Concetti da aggiornare. Il tabellino del Camp Nou, alla fine dei novanta minuti di gioco, è impietoso così come la faccia di Adriano Galliani seduto in  tribuna a fianco del presidente del Barcellona Rossell. Un 4-0 pesante come un macigno che demolisce le certezze di un Milan  dominato alla perfezione da un collettivo, quello blaugrana, tornato a giocare come ai tempi d’oro di Pep Guardiola. I discorsi di Villanova, attraverso Skype e le varie tecnologie, da New York, hanno evidentemente rivitalizzato una squadra stanca e forse piena di così tante vittorie. Qualcuno deve aver ricordato ai catalani che non ci si deve accontentare e Messi deve aver detto qualcosa tipo “Non vi preoccupate che ci penso io”. Infatti così è stato.

    Leo Messi si sblocca con le italiane | ©JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images
    Leo Messi si sblocca con le italiane | ©JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images
    RE MESSI – Si sono spesi fiumi d’inchiostro per elogiare questo splendido giocatore e forse è davvero lui il migliore della storia. Lo dimostrano i due gol segnati al Milan che hanno permesso al Barcellona di qualificarsi ai quarti di Champions League. Il primo, dopo pochi mminuti dal fischio d’inizio, una gemma: pallone che transita dal destro al sinistro con una velocità mostruosa e tiro scagliato dove Abbiati non può far altro che guardare. Non c’è cosa migliore per fare una rimonta di andare in gol prestissimo. Nonostante questo la difesa del Barcellona regala una palla gol clamorosa al Milan che potrebbe pareggiare segnando un gol pesantissimo. Mascherano cicca il colpo di testa e Niang si ritrova a tu per tu con Valdes. Il tiro del francese è indirizzato sul palo opposto a quello del portiere blaugrana ma la conclusione termina sul palo. Occasione grandissima che avrebbe potuto scrivere un altro finale alla gara anche perchè il Milan non creerà più azioni degne di nota. Gol sbagliato, gol subito: prima legge non scritta del calcio. Come da copione, dopo il palo di Niang, ecco Messi che trafigge ancora una volta il povero Abbiati che in precedenza si era dimostrato superlativo nel salvare su Iniesta (anche con l’aiuto della traversa) e Xavi. Il bello è che la Pulce ha segnato entrambi i gol con una facilità pazzesca, con tutta la difesa del Milan schierata e con almeno quattro giocatori a ingabbiarlo. Demeriti del Milan? Solo in piccola parte. Dovessimo fare una percentuale, il 90% è merito del Barcellona e di Messi, il restante sono le colpe del Milan.

    RITMI ASFISSIANTI – Dopo il 2-0 maturato nel primo tempo la gara prosegue con il solito copione. Barcellona aggressivo, pressing asfissiante sui portatori di palla rossoneri che il più delle volte sono costretti a buttar via il pallone. In mezzo a questo c’è un Camp Nou gremito che ruggisce e spinge i blaugrana e li fomenta in ogni azione. Su un grande recupero di Mascherano arriva il terzo gol. Constant non riesce a chiudere un lancio filtrante e Villa insacca il terzo gol della serata, quello della qualificazione. Ora il Milan deve far qualcosa perchè adesso è il Diavolo che deve rincorrere l’avversario. Allegri inserisce nella mischia Robinho e Bojan. Qualche lieve miglioramento c’è soprattutto con il brasiliano che si ritrova sul piede la palla del possibile 3-1. Giocata di Bojan che mette in mezzo un bel traversone per Robinho. Il tentativo del carioca viene però murato, a distanza ravvicinata, da un grande recupero di Jordi Alba. Proprio il terzino spagnolo chiude i conti in contropiede in pieno recupero. Assist di Sanchez e gol facile facile di Jordi Alba. C’era poco da fare per il Milan. Questi sono marziani.

  • Remuntada o no? Ultimissime di Barcellona-Milan

    Remuntada o no? Ultimissime di Barcellona-Milan

    Milan-Barcellona terminò 2-0 a favore dei padroni di casa. Un risultato impensabile, fuori da ogni pronostico prima del fischio d’inizio. A San Siro, nella sfida d’andata, segnarono Boateng e Muntari, con il primo che partirà ancora una volta titolare nell’undici iniziale scelto da Max Allegri. Questo non vedrà sostanziali stravolgimenti rispetto alla scorsa gara contro i catalani eccezion fatta per Giampaolo Pazzini sostituito da uno fra Niang o Bojan. In porta il solito Abbiati, difesa con Zapata e Mexes centrali -il francese ha recuperato in tempo- e Abate e Constant sulle corsie. A centrocampo Montolivo con Ambrosini e Flamini. Davanti El Shaarawy e Boateng a dar man forte alla punta centrale. Allegri vuol scordarsi del 2-0 ed esige, giustamente, la massima concentrazione da parte di tutti. Non si può andare al Camp Nou e giocare una partita in difesa ma neppure rischiare di non usare la testa. Bisognerà quindi sfruttare il contropiede o infilarsi nei varchi che lasceranno aperti i blaugrana senza troppo sbilanciarsi perchè dall’altra parte c’è un certo Leo Messi. E non l’unico alieno. Comunque sia possiamo dire che al Milan andrebbero bene due risultati su tre: la vittoria e il pareggio. Potrebbe addirittura andar bene anche la sconfitta ma solo e soltanto se questa avverrà per 1-0 in favore del Barça o con due gol di scarto ma segnando una rete. Infatti, con il 2-0 per i catalani si andrà ai supplementari.  L’arbitro della gara sarà l’ungherese Kassai, vecchia conoscenza rossonera. Il direttore di gara in questione, recentemente, ha arbitrato Milan-Arsenal, gara degli ottavi di finale d’andata di Champions dell’anno scorso vinta per 4-0 dal Diavolo, e Italia-Spagna degli ultimi europei terminata 1-1.

    Il tifo del Camp Nou: sarà questo un ulteriore problema per il Milan | © David Ramos/Stringer / Getty Images
    Il tifo del Camp Nou: sarà questo un ulteriore problema per il Milan | © David Ramos/Stringer / Getty Images

    IL FUOCO SCOTTA – Il Barcellona è una squadra ostica. Vince quasi sempre e le poche volte in cui è sotto pressione tira fuori ogni stratagemma mediatico per riuscire a incutere timore sugli avversari. C’è un precedente: l’anno del triplete Mourinhano quando l’Inter eliminò proprio i catalani. In quell’occasione, come succede da giorni, i giocatori del Barcellona dichiararono frasi alquanto pesanti. Iniesta ha ha dichiarato di mettere la mano sul fuoco da quanto è sicuro di passare il turno, Piquè si è trasformato in veggente e ha addirittura tirato un pronostico: 3-0 per il Barcellona e tutti a casa. Dani Alves si è dimostrato impavido: a differenza del compagno Iniesta lui mette tutto il corpo sul fuoco. La Remuntada è la parola d’ordine, concetto che in casa Barcellona viene utilizzato soltanto nei momenti di sfiducia estrema.

    DERBY D’EUROPA – Il Camp Nou sarà gremito in ogni ordine di posto. Gran parte degli sportivi di tutto il globo guarderanno le gesta dei vari fenomeni impegnati nella maxi sfida. Nel Barcellona non ci dovrebbero essere assenze pesanti con Xavi che pare pronto dopo i problemi della scorsa settimana. In attacco, accanto all’insostituibile Messi, spazio a Pedro e a un revitalizzato Villa. Il resto è cosa nota: Xavi, Busquets, Iniesta, Alves, Piquè, Puyol, Jordi Alba e Valdes. In panchina ci sarà ancora Roura ma non sarà solo perchè da New York la sapienza di Villanova lo assisterà. Intanto il Barcellona benedice la tecnologia: non solo allenamenti seguiti dal mister di ruolo attraverso il computer ma anche un confronto con ogni singolo giocatore via Skype. Peccato che il mondo dell’ high tech non sia in grado di vincere le partite a tavolino. Il Milan vuol fare bene per la storia, il Barcellona anche. In ogni caso la cosa importante per tutti i tifosi rossoneri e per il calcio italiano è che il Diavolo spedisca i blaugrana all’inferno. Va bene anche passare con una sconfitta. D’altronde meglio tirare avanti che tirare le cuoia.

    PROBABILI FORMAZIONI BARCELLONA-MILAN (Ore 20.45)

    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Piquè, Puyol, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Pedro, Messi, Villa. A disp. Pinto, Mascherano, Adriano, Alcantara, Fabregas, Sanchez, Tello. All. Roura.

    MILAN (4-3-3): Abbiati; Constant, Mexes, Zapata, Abate; Ambrosini, Montolivo, Flamini; El Shaarawy, Bojan, Boateng. A disp. Amelia, Yepes, Nocerino, Traorè, Robinho, Niang. All. Allegri.

    Arbitro: Kassai

  • Infortunio Pazzini “Da Portanova dovevo aspettarmelo”

    Infortunio Pazzini “Da Portanova dovevo aspettarmelo”

    Il giocatore del Milan più in forma di questo momento non sarà della partita contro il Barça. E tutto questo grazie al difensore del Genoa Daniele Portanova! Il “Pazzo” ha riportato, si legge nel comunicato ufficiale sul sito del Milan, una “Importante contusione e micro infrazione alla testa del perone”.

    A prima vista l’infortunio dell’attaccante del Milan sembra un classico incidente di gioco, ma  andando a rivedere le prime fasi della partita del Marassi, si può notare come Portanova abbia ripetutamente puntato le gambe dell’attaccante del Milan.

    A gettare carne sul fuoco è lo stesso Pazzini, “Mi sa che Portanova ce l’ha con me”, “In passato è già successo qualcosa”. In effetti, già in questa stagione il centravanti del Milan aveva fatto letteralmente impazzire Portanova quando, nella partita giocata contro il Bologna, siglò una doppietta.

    A dire il vero l’atteggiamento “aggressivo” non è da attribuire al solo Portanova, ma a tutto il Genoa, che oltre al cuore ha messo anche qualcos’altro, come il dito di Bovo nell’occhio di Constant!

    In ogni caso, i rimpianti per il buon Pazzini e per il Milan sono davvero molti. Per Gianpaolo sarebbe stata la prima partita al Camp Nou e per il  Milan la possibilità di giocarsi la partita che può valere una stagione con un giocatore al massimo della forma ed in grado di dare respiro alla squadra.

    Un consiglio a Pazzini: in vista del prossimo appuntamento importante, stai lontano da Portanova!

  • Il Barcellona, il Milan e le italiane

    Il Barcellona, il Milan e le italiane

    E’ proprio il caso di dire che il Barcellona nelle competizioni europee ha incrociato il destino delle italiane un’infinità di volte. Infatti, considerando i confronti nella storia di Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe, Coppa UEFA, Supercoppa Europea e Coppa Latina, i blaugrana hanno affrontato le formazioni italiane in ben 27 occasioni, tra doppio confronti ad eliminazione diretta, nello stesso girone di qualificazione oppure addirittura in finale. Oltretutto i catalani vantano in tal proposito anche una maggiore quantità di successi nei confronti delle squadre italiane. In Coppa dei Campioni, infatti, i blaugrana l’hanno spuntata in ben 13 occasioni, prima di attendere ovviamente il verdetto di questa sera del Camp Nou al cospetto del Milan. L’ultima squadra a riuscire nell’impresa di eliminare il Barca è stata l’Inter nelle semifinale della Champions League nell’edizione del 2009/2010.

    Il Barcellona affrontò per la prima volta una squadra italiana nella Coppa Latina del 1952, riportando un netto successo nei confronti della Juventus per 4-2.

    I numeri del Barcellona con le italiane | ©Getty Images
    I numeri del Barcellona con le italiane | ©Getty Images
    Mentre nella massima competizione europea hanno incontrato per la prima volta una formazione italiana nell’edizione del 1959/60 e nell’occasione fu proprio il Milan ad affrontare i blaugrana, che si imposero agevolmente vincendo per 2-0 e 5-1.

    Ad ogni modo, proprio il confronto tra Barcellona e Milan rappresenta a sua volta un confronto infinito. Quello di stasera al Camp Nou, infatti, sarà il nono confronto in assoluto nelle competizioni europee tra le due squadre. Se è vero che spesso il Barcellona è risultato un ostacolo insormontabile per le formazioni italiane, è altrettanto vero che proprio i rossoneri in almeno due occasioni hanno inflitto delle severe sconfitte alla squadra catalana. Nella stagione del 1989/90, infatti, il Milan strappò ai catalani la Supercoppa Europea. Dopo l’1-1 del Camp Nou, infatti il Milan si impose di misura a San Siro. Anche se la vittoria più eclatante ed indelebile rimane quella nella finale della Coppa dei Campioni del 1994 ad Atena. Il Barcellona, dato per favorito alla vigilia, subì una cocente sconfitta per 4-0 per mano del fantastico Milan di Fabio Capello e del genio Dejan Savicevic.

    L’ultima italiana, invece, ad aver espugnato il Camp Nou è stata la Juventus nella stagione di Champions League del 2002/2003. I bianconeri passarono per 2-1 nei supplementari con rete del panteròn Zalayeta.

  • Infermeria Milan, Pazzini non convocato per il Barcellona

    Infermeria Milan, Pazzini non convocato per il Barcellona

    I timori di Adriano Galliani della scorsa settimana adesso trovano conferma. Le precarie condizioni di Mario Balotelli hanno costretto Massimiliano Allegri a rischiare Giampaolo Pazzini nella trasferta del Marassi contro il Genoa. Il Pazzo a conferma del grande momento di forma ha messo a segno il decimo gol nelle ultime dodici partite nonostante le precarie condizioni fisiche dovute ad un fallaccio di Portanova pochi minuti dopo il fischio d’avvio della partita. Chi sperava in un recupero lampo è però stato smentito dalla lista dei convocati che esclude l’ex attaccante di Sampdoria e Inter dall’elenco dei disponibili. Giampaolo Pazzini non figura tra i convocati di Massimiliano Allegri per il match di martedì al Camp Nou contro il Barcellona valevole per la gara di ritorno degli Ottavi di Champions League. L’attaccante rossonero costretto ad uscire venerdì sera dopo un brutto scontro con il genoano Portanova era in un gran momento di forma psicofisica e sembrava finalmente perfettamente integrato nei meccanismi tattici del baby Milan disegnato da Allegri.

    Senza Pazzini e senza la possibilità di contare su Balotelli, Massimiliano Allegri, dovrà sfruttare questi due giorni per inventarsi qualche alchimia tattica che permetta al Milan di alleggerire la pressione del Barcellona durante la partita e tener palla nella metà campo catalana.

    Infortunio per Pazzini
    Niente Camp Nou per il Pazzo | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Le alternative: Niang, Bojan o Robinho? Senza Pazzini, il Milan deve obbligatoriamente modifica il suo approccio alla partita non avendo in rosa un altro attaccante con caratteristiche di prima punta e d’aria di rigore. Il prescelto sulla carta dovrebbe esser il giovane Niang preferito da Allegri su Bojan e Robinho nel corso della stagione e che grazie al suo atletismo può dare una mano anche in altre zone del campo alternandosi come prima punta con Boateng. Non è da escludere però che la scelta di Allegri cada su un giocatore di maggiore esperienza come Robinho messo al momento in naftalina dopo la mancata cessione nel mercato invernale.

    Mexes disponibile. Per Allegri l’unico dubbio di formazione dovrebbe esser quello di vice Pazzini, in difesa infatti Mexes dovrebbe occupare il posto al fianco di Zapata con Abate e Constant ai lati. A centrocampo Ambrosini giocherà in mezzo con Montolivo e Muntari ai lati, in avanti scontate le presenze di El Shaarawy e Boateng.

    I convocati per Barcellona-Milan
    Abbiati, Amelia, Gabriel, Abate, Antonini, Bonera, De Sciglio, Mexes, Yepes, Zapata, Ambrosini, Boateng, Constant, Flamini, Montolivo, Muntari, Nocerino, Traoré, Bojan, El Shaarawy, Niang, Robinho.

  • Buffon sogna la finale Champions: “serve fortuna”

    Buffon sogna la finale Champions: “serve fortuna”

    Dopo la convincente vittoria ottenuta contro il Celtic nel ritorno degli ottavi di Champions League ed il conseguente biglietto staccato per l’accesso ai quarti di finale che, di conseguenza, significano l’esser ritornati nel gotha europeo, tra le prime otto squadre del Continente, è il momento delle speranze e degli auspici, soprattutto in vista del cammino ancora da intraprendere, che verrà fuori dall’urna del prossimo 15 Marzo. Un cammino che, qualunque sia l’esito, non può ovviamente essere agevole, ma che stimola i sogni di chi quella coppa dalle grandi orecchie l’ha sempre rincorsa ma non l’ha mai sollevata. Gigi Buffon c’era anche nel lontano 2003, ben dieci anni fa, quando la Juventus approdò in finale con il Milan e nella notte di Manchester la coppa le sfuggì di mano ai calci di rigore. Per lui, raggiungere il tetto d’Europa sarebbe il coronamento di una carriera straordinaria, ancor di più se potesse farlo nel ruolo di capitano della Signora.

    Buffon sogna la finale Champions | © Valerio Pennicino/ Getty Images Sport
    Buffon sogna la finale Champions | © Valerio Pennicino/
    Getty Images Sport

    Per questo motivo, nel post gara di Juventus-Celtic le sue parole risultano essere orientate alla prudenza, ma senza nascondere il suo auspicio più grande: così, Gigi Buffon pronuncia la parola “finale” e analizza quelli che sono gli ingredienti necessari a raggiungerla, dall’alto della sua esperienza. Per ora, dunque, è bene assaporare la qualificazione ai quarti e poi analizzare attentamente le variabili che potranno influire sulla rincorsa al sogno Champions.

    Ovviamente, uno degli elementi più importanti è il cosiddetto “fattore C”, ossia la fortuna connessa a ciò che il sorteggio porterà con sé. Per Gigi Buffon il pericolo numero uno è rappresentato dal Real Madrid di Mourinho, che ha eliminato il Manchester United proprio ricorrendo a “quel pizzico di fortuna” che, in questa competizione, è indispensabile. Il “timore” di Buffon si fonda sulla legge dei grandi numeri, sottolineando che nel corso della sua carriera europea con la Juventus ha “buttato fuori per ben tre volte il Real Madrid”. Un modo forse scaramantico per scongiurare la possibilità di trovarsi di fronte nei quarti le merengues di Josè Mourinho, un tecnico che in questa competizione si sente “a casa”.

    Al momento, però, secondo capitan Buffon la Juventus deve continuare a mantenere la consapevolezza e la sicurezza nei propri mezzi finora mostrata, oltre che la consapevolezza del proprio gioco che si è rivelato indiscutibilmente l’arma più importante a sua disposizione, permettendole di superare ostacoli molto ardui, come i campioni d’Europa uscenti del Chelsea, oppure di ottenere un risultato importante nella tana dello Shakhtar di Lucescu, e ancora di eliminare il Celtic con un perentorio “aggregate” di 5-0.

    Per acquisire tale maggiore sicurezza nelle proprie potenzialità la Juventus, secondo Buffon, deve guardarsi indietro e comprendere “da dove è partita” e dove può attivare in termini di potenziale. Già così, guardandosi alle spalle, può trovare quel quid necessario affinchè la finale di Wembley non sia soltanto un sogno utopico: basterà pensare che, un anno e mezzo fa, la Juventus veniva da due settimi posti consecutivi in campionato oltre ad essere fuori dall’Europa, e che negli anni immediatamente precedenti era riuscita a collezionare soltanto smacchi internazionali, come ad esempio l’umiliante eliminazione dall’Europa League da parte del Fulham.

    Ora che, invece, Madama è tornata nei “piani alti” non sembra avere alcuna intenzione di scendere.