Tag: Champions League

  • Champions League: 71 volte Lionel Messi

    Champions League: 71 volte Lionel Messi

    Lionel Messi, con una doppietta all’Ajax, ha raggiunto a quota 71 gol Raul come miglior realizzatore di tutti i tempi in Champions League e consentendo al Barcellona di qualificarsi agli ottavi di finale; il Cska Mosca espugna “l’Etihad” di Manchester sconfiggendo il City per 1-2. Il Psg sconfigge 1-o l’Apoel Nicosia; il Chelsea vine bloccato sul’1-1 a Maribor. Lo Sporting Lisbona si è rilanciato battendo 4-2 lo Schalke 04.

    MANCHESTER CITY-CSKA MOSCA 1-2 Colpaccio esterno del Cska Mosca che ha battuto il Manchester City in casa sua per 1-2. Subito avanti i russi: cross nel’area per Doumbia che porta in vantaggio gli ospiti anticipando gli statici difensori del City. Yaya Touré illude i compagni siglando il momentaneo pareggio su calcio di punizione; nel momento migliore dei padroni di casa, una palla persa da Clichy spiana la strada a Doumbia per il rasoterra del 1-2. L’espulsione di Fernandinho ha complicato i piani di tentativo di pareggio degli inglesi; Yaya Toure compie un inutile fallo di frustrazione guadagnandosi la doccia anticipata. Pellegrini uscendo a fine partita è stato contestato. Ora la qualificazione per il secondo posto si fa particolarmente avvincente.

    La classifica del girone è: Bayern Monaco 12; Roma e Cska Mosca 4; Manchetser City 2

    AJAX-BARCELLONA 0-2 Ad Amsterdam vittoria, qualificazione e Lionel Messi che, con una doppietta, agguanta

    Lionel Messi, agganciato Raul con 71 reti realizzate
    Lionel Messi, agganciato Raul con 71 reti realizzate

    Raul in testa ai marcatori di sempre in Champions League con 71 reti. L’Ajax ha prodotto occasioni ma non riuscendo a capitalizzarle. Cilessen compie una grande parata su una punizione di Messi ma poi in uscita perde un pallone banale che Bartra scodella al centro per il gol di testa di Messi a porta sguarnita. Milik colpisce il palo di testa e Messi, complice il triangolo scambiatosi con Pedro, deposita in rete la palla del 0-2 e della qualificazione agli ottavi di finale.

    PSG-APOEL NICOSIA 1-0 Massimo risultato con il minimo sforzo per ottenere la vittoria e la qualificazione agli ottavi di finale. Basta un lampo di Cavani al Psg per battere l’Apoel Nicosia; dopo nemmeno un minuto di gioco Cavani, su cross dalla destra di Van der Wiel, trova la girata vincente complice una papera di Pardo. Morais avrebbe l’occasione del pari ma Sirigu gli nega la gioia della rete con un balzo. Sull’asse Pastore-Lucas, il PSG confeziona una grande palla gol: Cavani di testa anticipa Pardo, ma la palla va sul palo.

    La classifica del girone è: Psg 10; Barcelona 9; Ajax 2; Apoel Nicosia 1

    SPORTING LISBONA-SCHALKE 04  4-2 Lo Sporting Lisbona ottiene una vittoria molto preziosa che le consente di tornare in corsa per la qualificazione battendo lo Schalke 04;  Choupo-Moting, su cross di Aogo, svetta e sigla l’1-0. Al 26′ il pareggio ad opera di SarrJefferson, su scarico di Nani con un tiro potente firma la rimonta, lo stesso Nani insacca il tap-in del 3-1; il diagonale di Aogo al’87’ sembra tenere in corsa lo Schalke 04 ma Silmani in contropiede batte per la quarta volta il portiere Fährmann.

    MARIBOR-CHELSEA 1-1 Finisce in parità la gara Maribor Chelsea per 1-1,  Zouma nella ripresa non libera l’area e Ibraimi con un tiro a giro dipinge un gol meraviglioso; la gara s’accende e Zahovic fallisce di testa il comodo 2-0 da un metro. Matic sfrutta un colpo di testa di Terry e piazza il pareggio con una zampata; Viler atterra Hazard in area e quest’ultimo ha, comunque, la possibilità da tre punti su rigore: Handanovic neutralizza il tiro dal dischetto. Il Chelsea si conferma al comando del girone con tre punti di vantaggio sullo Schalke 04 a due giornate dal termine.

    La classifica del girone è: Chelsea 8; Schalke 04 5 ; Sporting Lisbona 4;  Maribor 3

    ATHLETIC BILBAO-PORTO 0-2  Successo esterno del Porto, 0-2, in casa del’Athletic Bilbao che, con questa sconfitta, non può più matematicamente qualificarsi agli ottavi e forse, da stasera, aumenteranno i rimorsi del NapoliBalenziaga atterra Danilo ma Jackson Martinez spedisce il rigore sulla traversa illudendo i padroni di casa; il vantaggio al minuto 55 è opera di Jackson Martinez con un gol sotto misura su assist di Brahimi.  Il pallonetto di testa di Guillermo: il tentativo beffardo si stampa sul’incrocio dei pali. Iraizoz, su un retropassaggio, commette un errore imperdonabile e lascia il pallone a Brahimi per una rete facile.

    SHAKHTAR DONETSK-BATE BORISOV 5-0 Vittoria ampia e convincente dello Shakhtar Donetsk che sconfigge 5-0 il Bate Borisov allungando sulla terza inseguitrice nel gruppo H, proprio il Bate. E’ la serata di Luis Adriano autore di una tripletta; la prima rete porta la firma di Srna al 19′ il raddoppio al 48′ è di Alex Texeira. Le successive tre marcature sono opera di Luis Adriano la terza rete è arrivata su calcio di rigore.

    La classifica del girone è: Porto 10; Shaktar Donestk 8; Bate Barisov 3; Atletich Bilbao 1 

     

  • Troppo Bayern, la Roma cade 2-0 a Monaco

    Troppo Bayern, la Roma cade 2-0 a Monaco

    Non è stato l’1-7 dell’Olimpico ma all’Allianz Arena, la Roma per la prima mezz’ora ha retto, ha cercato di limitare i danni ma alla fine è stato dimostrato ancora una volta che c’è una certa distanza tra le due compagini in favore dei bavaresi. Se non altro da questa serata arriva anche un sorriso per la Roma, il Manchester City infatti cade in casa per 2-1 con il Cska Mosca permettendo alla squadra di Garcia di mantenere il secondo posto in coabitazione con i russi.

    Per quanto riguarda le formazioni Garcia aveva stupito lasciando in panchina Totti, Gervinho, Pjanic e De Sanctis inserendo dal primo minuto Iturbe, Destro, Florenzi e Skorupski. La mossa sostanzialmente ha portato la Roma ad avere un atteggiamento più accorto, più difensivo, che come detto ha permesso ai giallorossi di resistere sino al gol di Ribery e di evitare un passivo pesante che probabilmente sarebbe stato devastante per il morale.

    Anche Guardiola ha presentato in campo i suoi con alcune modifiche, Alaba, solo sulla carta perchè alla fine ha giocato a tutto campo, nel trio difensivo con Boateng e Benatia, fuori Robben e Muller, sostituiti da Rafinha e Ribery. 

    L'esultanza di Ribery
    L’esultanza di Ribery

    Inizio decisamente equilibrato con il 4-3-3 della Roma che in fase difensiva si trasforma in un 4-4-2, nei primi 10 minuti però i portieri rimangono sostanzialmente disoccupati. Dopo i primi minuti “soft” il Bayern inizia ad aumentare i ritmi ma la difesa della Roma si chiude bene. I bavaresi ci provano da fuori, la Roma tenta qualche ripartenza, Destro avrebbe una potenziale chance ma si perde sul più bello. Al 25° protesta la Roma per un presunto contatto Neuer-Nainggolan ma l’arbitro non fischia niente. Poco dopo la mezz’ora un cross su punizione di Alaba mette i brividi a Skorupski. Al 38° la gara si sblocca, Alaba parte come un treno sulla fascia e dal fondo piazza il cross basso arretrato per Ribery che infila la palla nell’angolo basso. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per i bavaresi.

     

    Si riparte nella ripresa con un cambio per la Roma con Cole che va a sostituire Holebas. Il primo pericolo per la Roma arriva al 52° con il solito Alaba che si inserisce e colpisce di testa alzando di poco la mira. Al 58° Florenzi è costretto a lasciare il campo per infortunio, entra Pjanic. Il Bayern continua a fare la partita e la Roma non riesce quasi mai a ripartire. Al 64° il possesso palla dei tedeschi si concretizza con un perfetto assist di Lewandowski per Götze che davanti a Skorupski non perdona. La Roma prova un immediata reazione con Iturbe che sbaglia l’ultimo controllo ed è tutto semplice per Neuer. Nonostante l’ingresso di Gervinho sono i tedeschi a sfiorare più volte il 3-0. Al 83° Neuer diventa super, prima salvando su Gervinho e poi con un gran balzo deviando in corner un siluro di Nainggolan. Non succede molto altro, se non un tiro fuori di poco di Shaqiri, al fischio finale è Bayern-Roma 2-0. La Roma perde ma, anche grazie al Ko del City, rimane ampiamente in corsa qualificazione.

     

    BAYERN MONACO – ROMA 2-0 (1-0) (38° Ribery, 64° Götze)

    Bayern Monaco (3-4-3): Neuer; Benatia, Boateng, Alaba (80° Rode); Rafinha, Lahm (88° Hojbjerg), Xabi Alonso (72° Shaqiri), Bernat; Götze, Lewandowski, Ribery.

    Allenatore: Guardiola.

    Roma (4-3-3): Skorupski, Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas (46° Cole); Nainggolan, De Rossi, Keita; Florenzi (58° Pjanic), Destro, Iturbe (74° Gervinho).

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Xabi Alonso (B).

  • Roma in Champions a Monaco per l’orgoglio e con coraggio

    Roma in Champions a Monaco per l’orgoglio e con coraggio

    Il risultato della gara dell’Olimpico è sempre presente, un 1-7 che è stato pesante e che ha influito sulle seguenti gare dei giallorossi, solo una vittoria nelle seguenti 3 gare di campionato per la Roma.

    Un risultato che questa sera non si dovrà assolutamente ripetere, servirà una Roma coraggiosa, con orgoglio e con voglia di riscatto.

    Per questo motivo il tecnico Garcia, consapevole della difficoltà della sfida della Allianz Arena, ha voluto caricare i suoi alla vigilia chiedendo ai suoi ragazzi una gara diversa, con coraggio:

    Gervinho & Rudi Garcia
    Gervinho & Rudi Garcia

    Abbiamo poche chance di fare risultato positivo a Monaco, diciamo che abbiamo una possibilità su 10. Però più che il risultato sarà il contenuto che conterà domani. Certamente dovremo fare qualcosa di differente rispetto all’andata. Nessuno ha preso un punto qui all’Allianz Arena. Speriamo di riuscire a ribaltare i pronostici, ma ribadisco che la prima cosa importante sarà il contenuto. Dobbiamo fare una gara coraggiosa e essere più aggressivi e compatti rispetto alla gara d’andata.

    Dall’altra parte della barricata c’è un Guardiola che non si fida del netto successo conquistato all’Olimpico 15 giorni fa e mette tutti sull’attenti temendo la reazione giallorossa:

    Con la Roma sarà durissima perché loro vorranno riscattarsi e per onorare la propria maglia ce la metteranno tutta per crearci problemi. Roma presuntuosa all’andata? Che c’è di male ad esserlo? Ammiro chi vuole provare a vincere, tra l’altro dopo il nostro 1-0 hanno avuto diverse palle gol, tra cui quella di Gervinho. Essere coraggiosi, che tu sia una squadra piccola o grande, è positivo. Stando a difendere dietro probabilmente non la perdi così, ma di sicuro non la vinci. Tornando alla gara di stasera noi abbiamo l’opportunità di chiudere il discorso qualificazione in anticipo. Sarà una grande partita.

    Per quanto riguarda le formazioni, mister Garcia potrebbe variare il suo schema passando dal consueto 4-3-3 al 4-3-1-2. Il tecnico giallorosso dovrà fare a meno di Maicon e Torosidis e potrebbe inserire Florenzi sulla fascia. Si preannuncia una panchina per il capitano Francesco Totti con Gervinho-Destro coppia d’attacco supportata da Pjanic.

    Il Bayern dovrebbe scendere in campo con un 3-4-3 con Benatia-Boateng-Alaba in difesa, Robben e Bernat esterni di centrocampo ed un tridente d’attacco formato da Mueller-Lewandowski-Ribery.

     

    BAYERN MONACO – ROMA le probabili formazioni 

    Bayern Monaco (3-4-3): Neuer; Benatia, Boateng, Alaba; Robben, Lahm, Xabi Alonso, Bernat; Mueller, Lewandowski, Ribery.

    Allenatore: Guardiola.

    Roma (4-3-1-2): De Sanctis; Florenzi, Manolas, Yanga-Mbiwa, Cole; Nainggolan, De Rossi, Keita; Pjanic; Destro, Gervinho.

    Allenatore: Garcia.

  • Champions League: incredibile Arsenal, fuori Prandelli

    Champions League: incredibile Arsenal, fuori Prandelli

    La quarta giornata di Champions League è stata caratterizzata dall’incredibile rimonta dell’Anderlecht in casa dell’Arsenal che, avanti per 3-0, si è fatta rimontare fino al 3-3. Il Borussia di Immobile, autore della terza rete, ha praticamente compromesso l’accesso agli ottavi di finale del Galatasaray di Prandelli.  Anche il Real Madrid ha strappato il pass per gli ottavi battendo 1-0 il Liverpool; bene il Benfica e il Bayer Leverkusen. Vittoria in Svezia per l’Atletico Madrid.

    Nel gruppo A di Champions League MALMOE FF-ATLETICO MADRID 0-2 L’Atletico di Simeone porta a casa la posta piena dalla Svezia giocando una ottima partita e legittimando il primato nel girone A, sfiorando a più riprese la rete del vantaggio con il destro di Raul Garcia e e con il quasi auto gol di Joahnsson, sul piazzato insidioso di Gabi. E’ una vera magia di Koke a sbloccare la gara: cross dalla destra di Juanfran a mezz’altezza e colpo di tacco volante del giocatore. Nella ripresa il Malmoe ci ha provato  e le azioni più pericolose sono state: il salvataggio sulla linea di Godin e il palo colpito da Rosenberg con un tiro dal limite. Il raddoppio è arrivato al 78′: destro di contro balzo di Raul Garcia. 

    La classifica: Atletico Madrid 9, Olympiakos 6, Juventus 6, Malmoe 3

    Nel gruppo B di Champions League BASILEA-LUDOGORETS 4-0 I padroni di casa disputano una grande gara e portano in cascina tre punti meritati. Ad aprire le marcature ci ha pensato il classe 1997 Breel-Donald Embolo bravo a resistere alla carica del diretto marcatore per poi riuscire a battere il portiere. Fabian Frei è sempre più il leader del centrocampo della squadra elvetica e autore dei primi due assist decisivi; la rete del raddoppio è opera del classe 1994  Derlis Gonzalez con un  rasoterra sul primo palo; nella ripresa la terza rete di Gashi su cross di Embolo. A chiudere la gara è Suchy.

    REAL MADRID-LIVERPOOL 1-0 Il Real Madrid centra la qualificazione agli ottavi di finale con due gare di anticipo battendo per 1-0 il Liverpool, o meglio le seconde linee del Liverpool in quanto il suo allenatore Brendan Rodgers ha applicato un turn over massiccio in vista della gara di campionato contro il Chelsea. La rete decisiva porta la firma di Benzema al 27′: Arbeloa, Isco e Marcelo apparecchiano il comodo appoggio a porta sguarnita del francese; nella ripresa l’ingresso di Bale che sembra aver smaltito l’infortunio.

    La classifica: Real Madrid 12, Basilea 6, Liverpool 3, Ludogorets 3

    Nel gruppo C di  Champions League  ZENIT-BAYER LVERKUSEN 1-2 Colpo  esterno del Bayer Leverkusen in casa dello Zenit, la vittoria per 1-2 consolida il primato in classifica dei tedeschi. Il primo tempo non ha avuto marcature e ha avuto un sostanziale predominio dei padroni di casa; le occasioni migliori le ha avute l’attaccante Alexsandr Kerzhakov ma il portiere Leno si è opposto due volte da campione; anche un palo di Hulk che ha lambito il palo. Vantaggio ospite al 68′: lo schema sulla punizione del Leverkusen libera al tiro Heung-Min Son , il cui piazzato s’infila proprio nell’angolo alla sinistra di Lodygin. Raddoppio sempre di Heung-Min Son con un piatto di sinistro. Al’89’ il gol della bandiera: uno-due al limite dell’area tra Rondon e Ryazantsev e conclusione vincente di Rondon.

    BENFICA-MONACO 1-0 Vittoria per 1-0 e distanze nel girone ridotte per il Benfica che torna in corsa anche per il secondo posto. Risultato compelssivamente giusto anche se sul risultato di parità  Julio Cesar si è reso protagonista di una grande parata sul destro  a botta sicura di Ferreira Carrasco. Il gol della vittoria lo ha firmato l’attaccante brasiliano Anderson Talisca abile a sfruttare uno schema da calcio d’angolo.

    La classifica: Leverkusen 9, Monaco 5, Zenit 4, Benfica 4

    Nel gruppo D di Champions League  ARSENAL-ANDERLECHT 3-3 Incredibile suicidio dell’Arsenal che avanti per 3-0, si è fatto rimontare dall’Anderlecht fino al pari del definitivo 3-3. Al 25′ a sbloccare la gara è stato Arteta su rigore che è stato procurato da Wellbeck; il raddoppio è arrivato grazie a un destro al volo dal limite dell’area di Sanchez; la terza rete al 58′ con una percussione centrale da parte di Oxlade-Chamberlain. La rimonta dell’Anderlecht è iniziata al 61′ con Anthony Vanden Borre su cross dalla sinistra del ghanese Acheampong; lo stesso Vanden Borre ha ulteriormente accorciato le distanze su rigore al 71′ e il pareggio è maturato al 90′ con tuffo di testa del serbo Aleksandar Mitrovic su cross di Najar.

    Il Galatasaray di Prandelli, saluta la Champions League
    Il Galatasaray di Prandelli, saluta la Champions League

    BORUSSIA DORTMUND-GALATASARAY 4-1 Il Borussia Dortmund di Klopp elimina dalla corsa per i primi due posti il Galatasaray di Prandelli sconfiggendolo per 4-1. Ad aprire le marcature ci ha pensato Reus al 39′; nella ripresa a siglare la seconda rete è stato Papastathopoulos; il terzo gol è segnato da Immobile che, pur partendo dalla panchina, è riuscito a lasciare il segno nel match. Al’ 86′ è stata un autorete di Kaya a siglare il poker dei tedeschi; i turchi hanno siglato la rete della bandiera con Hakan Balta al 70′.

    La classifica: Borussia Dortmund 12, Arsenal 7, Anderlecht 2, Galatasaray 1

  • Juventus, dall’inferno al paradiso in 5 minuti

    Juventus, dall’inferno al paradiso in 5 minuti

    5 minuti, tanti sono passati dal gol di N’Dinga, che aveva regalato il vantaggio per 2-1 all’Olympiacos, sino al tiro di Pogba che è valso il sorpasso per 3-2 per la Juventus.

    Emozioni concentrate nello spazio di poco più di 300 secondi che hanno visto calciatori e tifosi della Juventus passare dal baratro della quasi certa eliminazione al gol che regala ancora ampie speranze di passaggio del turno, in fondo con questo successo tutto rimane nelle mani della Juve. Rimane però il rimpianto di quel rigore fallito da Vidal, anzi ben intercettato da Roberto, che avrebbe permesso ai bianconeri di ribaltare lo scontro diretto ed aumentare le chance di qualificazione.

    Per quanto riguarda le formazioni Allegri sfodera il 4-3-1-2 con Asamoah e Lichtsteiner sulle fasce e Vidal ad agire alle spalle di Morata, preferito a Llorente, e Tevez. 

    Michel sorprende schierando con un 4-3-3 nel quale Dominguez ed Afellay vanno a comporre il trio d’attacco con Mitroglou. 

    Partenza arrembante della Juventus che prova a chiudere dietro gli avversari anche se nei primi 10 minuti Roberto non corre rischi. La Juve insiste e al 21° Vidal ruba un pallone a metà campo, la passa a Pogba che parte in progressione e conquista una punizione dal limite, sul pallone va Andrea Pirlo che trasforma magistralmente. Passano solo 2 minuti e su azione da corner Botia sorprende Chiellini e trova il colpo di testa che vale il pari. I bianconeri paiono accusare il colpo e non riescono a ripartire forte come nei primi minuti. Al 31° Morata dopo una gran giocata di squadra ha la palla per il nuovo vantaggio ma la difesa greca si salva. La Juventus tiene uno sterile pallino del gioco e l’Olympiacos si chiude sfruttando le ripartenze. Sul finale di tempo ci prova Pogba, ma il tiro esce di poco. La prima frazione si chiude così sul 1-1.

    Paul Pogba
    Paul Pogba

    Si riparte senza cambi con la Juventus che prova a spingere ma le maglie difensive greche sono ben serrate e Roberto non corre pericoli. Al 55° ripartenza veloce della Juventus ma Vidal dinanzi a Roberto anzichè calciare, decide di passarla e il portiere greco si salva. Al 60° calcio di punizione di Dominguez, la palla finisce sul secondo palo dove viene rimessa in mezzo da Maniatis per N’Dinga che di testa trova il vantaggio. Nei minuti successivi succede l’incredibile, prima al 64° cross di Pirlo tocco di Llorente, entrato da poco per un Morata in serata no, carambola palo-Roberto e pareggio bianconero. Passa un minuto e Pogba dopo un rimpallo si trova il pallone al limite e lascia partire il tiro vincente per il 3-2. La Juventus non si abbassa e prova a cercare il 4° gol ma al 77° Elabdellaoui lascia partire un diagonale che spaventa Buffon. I bianconeri ci credono spingono a testa bassa e creano diverse palle gol. Nell’ultimo minuto di recupero Tevez si procura un calcio di rigore, Vidal va dal dischetto ma Roberto salva deviando sulla traversa, subito dopo Atkinson fischia la fine.

     

    JUVENTUS – OLYMPIACOS 3-2 (1-1) (21° Pirlo (J), 23° Botia (O), 60° N’Dinga (O), 64° aut. Roberto (O), 65° Pogba (J))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Asamoah (83° Pereyra); Pirlo, Marchisio (70° Padoin), Pogba; Vidal; Morata (57° Llorente), Tevez.

    Allenatore: Allegri.

    Olympiacos (4-3-3): Roberto; Elabdellaoui, Botía, Abidal, Masuaku; Maniatis (83° Diamantakos), Milivojevic, N’Dinga (77° Kasami); Dominguez (71° Fuster), Mitroglou, Afellay.

    Allenatore: Michel.

    Arbitro: Atkinson.

    Ammoniti: Tevez (J), Botia (O)

  • Champions League: Juventus è l’ora della verità

    Champions League: Juventus è l’ora della verità

    La Juventus di Allegri si trova dinanzi alla prima svolta fondamentale della stagione, questa sera allo Juventus Stadium contro l’Olympiacos, per la 4° gara della fase a gironi di Champions League, i bianconeri hanno a disposizione solo un risultato: la vittoria.

    Carlos Tevez e Massimiliano Allegri
    Carlos Tevez e Massimiliano Allegri

     

    Le due sconfitte maturate in trasferta con Atletico Madrid e proprio con i greci pone la squadra di Allegri con le spalle al muro, il successo è obbligatorio se si vogliono ancora alimentare speranze di passaggio del turno e sarà fondamentale che tutti gli interpreti diano il massimo sul campo per superare un ostacolo che non pare insormontabile.

     

    In conferenza stampa il tecnico livornese è apparsi sicuro e convinto dei mezzi della propria squadra, confidando nel pubblico amico e aspettandosi un Olympiacos speculare rispetto a quello visto ad Atene:

     

     

     

    Domani l’importante è vincere.La crescita nel secondo tempo dimostra che la squadra sta bene. E’ importante aumentare il ritmo progressivamente, soprattutto quando gli avversari iniziano a calare. Non esiste alcun complesso europeo. Abbiamo però tre punti e dobbiamo rimediare a questa situazione. Mi aspetto più o meno una gara simile a quella di Atene. Dovremo fare una partita migliore sul piano tecnico, servirà anche maggiore intensità. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia, servono nervi saldi e sfruttare tutto il tempo a nostra disposizione per ottenere il risultato che ci interessa. I tifosi sono stati eccezionali, questa sera servirà entusiasmo e positività, ci dovrà essere un’atmosfera bellissima.

     

    Il tecnico dell’Olympiacos Michel è convinto dei mezzi della propria squadra e sicuro di poter fare bene come accaduto all’andata:

    Per loro sarà una partita decisiva, quindi è la Juventus che avrà addosso più pressione. Il nostro obiettivo è quello di cercare di fare anche meglio dell’andata al Pireo e di ottenere un altro risultato positivo.

    Per quanto riguarda le formazioni Allegri, vista la molto probabile assenza di Ogbonna,  potrebbe rinunciare al 3-5-2 e puntare su un 4-3-1-2 con Lichtsteiner ed Asamoah sulle fasce, Pirlo, Marchisio e Pogba sulla mediana  con Vidal dietro alla coppia Tevez-Morata. Asamoah però è un incognita e quindi potrebbe venir sostituito da Padoin.

    Michel invece, nel suo 4-2-3-1, recupera N’dinga e Dominguez ma molto probabilmente rinuncerà anche stavolta dal primo minuto ad Afellay.

     

    JUVENTUS – OLYMPIACOS probabili formazioni

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Asamoah; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal; Morata, Tevez.

    Allenatore: Allegri.

    Olympiacos (4-2-3-1): Roberto; Elabdellaoui, Botia, Abidal, Masuaku; N’dinga, Milivojevic; Maniatis, Dominguez, Fuster; Mitroglou.

    Allenatore: Michel.

  • Calcio italiano, dramma o inganno?

    Calcio italiano, dramma o inganno?

    In attesa di vedere cosa riusciranno a fare, ma con ragionevole ottimismo, le altre italiane in Europa League rimane il sapore amarissimo delle prestazioni delle due squadre di punta del calcio italiano, la Roma e la Juventus. Così in alternanza a quanto accaduto nei turni di coppa precedenti eccoci ad analizzare nuovamente il dato che il confronto con le migliori squadre europee ci regala.

    Calcio Italiano: l’analisi

    Partendo dalla sconfitta della Roma non si può non riconoscere la superiorità del Bayern Monaco e la fragilità psicologica della Roma che dopo la prima rete subita è apparsa, in molti giocatori, come estranea alla partita e poco reattiva andando incontro ad una baraonda incredibile dove squadre come il Bayern ci sguazzano allegramente. La differenza tra i campioni tedeschi ed i giallorossi non è così ampia come il risultato vuol far credere, tuttavia fa riflettere l’incapacità da parte della squadra più in forma della nostra Serie A di provare a cambiare pelle e tipologia di gioco. Basta pensare che sul piano del palleggio i tedeschi erano sempre in vantaggio e nei contrasti arrivavano decisamente prima, mentre su una buona dose di lanci lunghi dei giallorossi la Roma ha avuto spesso  con Gervinho l’occasione di fare male a Neuer, peraltro mostruoso.

    Pjatim Kasami
    Pjatim Kasami

    La sconfitta della Juventus è diversa. Paradossalmente è più pesante rispetto a quella della Roma, perché i bianconeri hanno, esattamente come a Madrid due settimane fa, lasciato un tempo agli avversari e rallentato il gioco all’inverosimile, con la differenza che i greci hanno aggredito i bianconeri non adattandosi, a differenza di come aveva fatto l’Atletico, e nella pressione dell’Olympiacos sono andati sotto gli uomini chiave juventini e meno in forma come Vidal e Pirlo. Proprio da un errore marchiano di Pirlo nasce il vantaggio greco. Nella ripresa Allegri aggiusta la formazione, l’Olympiacos prende un po’ fiato ed i bianconeri avrebbero l’occasione per pareggiare, ma non funziona.

    Per la Juventus però bisogna segnalare che Juve-Roma a parte, che è buona per i bianconeri solo per il risultato, passando per Atletico Madrid, Sassuolo e Olympiacos la Signora ha raccolto solo un punto in tre partite e realizzata solo una rete. Nell’intermezzo della Nazionale i suoi componenti inoltre non hanno brillato per niente. Per questo un allarme nella testa di Allegri dovrebbe scattare.

    Per entrambe le formazioni italiane si tratta di un giudizio pesante e che inevitabilmente si riflette su tutto il calcio italiano essendone le due massime esponenti. Appare chiaro che se da noi trovano una seconda vita professionale giocatori stranieri (Cole, Evra per esempio) che in altri paesi hanno già dato il meglio, nei campionati di riferimento le squadre di punta a suon di milioni si rinnovano e trovano nuova linfa per continuare a maramaldeggiare in Europa prelevando anche in Italia elementi che poi da loro esplodono. Dal punto di vista degli interpreti quindi il destino del calcio italiano è legato, anche da un punto di vista economico, al rilancio di giocatori che in altri campionati hanno fallito (Tevez, Gervinho) o alla scoperta e alla valorizzazione di calciatori sfuggiti o ai margini dei radar delle big d’Europa (Pogba, Vidal, Pjanic, Strootman) ed alla loro successiva milionaria cessione (Cavani, Sanchez etc.).

    Questo declino del calcio italiano bisogna inoltre considerare che non è un andazzo che può dare l’allarme solo oggi, se si va indietro nelle ultime stagioni si può notare che Inter a parte, che ha vinto il triplete con le conseguenze che oggi paga ancora, le nostre squadre di punta sono imbottigliate in questo stato da tempo. Solo le due milanesi sono riuscite ad andare in fondo alla massima competizione europea nel post-calciopoli rinforzandosi e strappando giocatori importanti alle big europee ma anche il Milan nel 2006/07 lo ha fatto creandosi un buco finanziario spaventoso.

    Poi, come detto Inter a parte, le nostre squadre di punta hanno sempre investito nella stessa maniera che fanno oggi, lo stesso Milan, Campione d’Italia nel 2010/11 resuscitò Ibrahimovic, ombra di se stesso a Barcellona ma fenomenale in Serie A. Proprio da queste considerazioni si può capire come il futuro e la crescita del calcio  italiano sia legato profondamente alle capacità di investire dei dirigenti delle squadre. In tal senso maestri sono a Udine ma poi i ricavi vengono investiti sempre in altri calciatori da valorizzare e un anno magari funziona tutto bene e ma l’anno successivo no, se l’Udinese avesse investito i milioni di Euro ricavati dalle cessioni importanti fatte in questi anni forse oggi in Serie A ci sarebbe un’altra padrona.

  • Champions League: passeggiata Real, primo gol di Cerci

    Champions League: passeggiata Real, primo gol di Cerci

    Il Real Madrid supera in scioltezza per 0-3 il Liverpool ad “Anfield Road” con Cristiano Ronaldo e la doppietta di Benzema. L’Atletico Madrid ha sconfitto per 5-0 il Malmoe, al poker si è unito anche Cerci; Giulio Donati ha aperto le marcature con cui il Bayern Leverkusen ha sconfitto lo Zenit. Colpo del Ludogorets che ha battuto il Basilea a Sofia.

    ATLETICO MADRID-MALMOE FF 5-0 Gli svedesi sono durati soltanto nella prima frazione di gara, come è spesso accaduto ultimamente, l’Atletico ha messo un po’ di minuti a carburare; Arda Turan ha inventato un cucchiaio per Koke nel cuore dell’area di rigore che è bravo a beffare Olsen con un morbido destro. Il raddoppio e la terza rete sono arrivati nel giro di pochi minuti: la spaccata di Mandzukic e il sinistro di Griezmann infine Godin, di testa da calcio d’angolo, ha fatto poker. Nel finale è arrivato il primo gol nella coppa dei campioni di Cerci: sinistro a giro sul palo, palla che ritorna sui piedi dell’attaccante che ha riprovato la stessa soluzione questa indovinando l’angolo.

    La classifica del gruppo A dopo la terza giornata è: Atletico Madrid, Olympiacos 6; Juventus, Malmoe 3

    LUDOGORETS-BASILEA 1-0 Gli svizzeri hanno dovuto disputare un match tutto in salita, sono rimasti in dieci uomini al 17′ per l’espulsione di Die reo di una brutta entrata. Il portiere del Basilea Tomas Vaclik è a lungo costretto a effettuare grandi interventi per evitare la capitolazione ma quando il pari sembra materializzarsi, al 92′, il difensore Minev, con un tiro dalla distanza, ha colto impreparato il portiere avversario regalando al Ludogorets i tre punti.

    LIVERPOOL-REAL MADRID 0-3 Schiacciante dimostrazione di forza del Real Madrid in quel di Liverpool.

    L'attaccante del Real Madrid Ronaldo, mostra il pugno dopo il gol
    L’attaccante del Real Madrid Ronaldo, mostra il pugno dopo il gol

    Capolavoro di Ronaldo ad aprire le marcature: fraseggio prolungato dalla metà campo, poi improvvisa accelerazione e triangolazione James Rodriguez-Ronaldo che ha mandato il portoghese a tu per tu, bravissimo nel rubare il tempo a Skrtel con destro di contro balzo a incrociare. Il raddoppio firmato di testa da Benzema è arrivato su assist di Kroos, sempre Benzema ha chiuso i conti con un tocco di rapina chiudendo i conti.

    La classifica del gruppo B dopo la terza giornata è: Real Madrid 9, Ludogorets, Liverpool, Basilea 3

    BAYER LEVERKUSEN-ZENIT 2-0 Il Bayer balza al primo posto del girone C dopo il 2-0 inferto alla “BayArena” di Leverkusen contro lo Zenit. A realizzare la rete del vantaggio è Giulio Donati con un tiro dalla distanza, primo gol in Champions del terzino;  Il raddoppio è maturato con il colpo di testa di Papadopulos su cross di Calhanoglu.

    MONACO-BENFICA 0-0 Risultato a reti bianche al “Louis II” tra Monaco e Benfica; i portoghesi sono quasi eliminati e dovranno disputare un grande girone di ritorno,  sono proprio i ragazzi di Jorge Jesus a cercare con più insistenza il gol, ma sbattono costantemente contro il fronte creato dal croato Danijel Subašić. 

    La classifica del gruppo C dopo la terza giornata è:  Leverkusen 6; Monaco 5; Zenit 4, Benfica 1

    ANDERLECHT-ARSENAL 1-2 Alla “Constant Vanden Stock” l’Arsenal è riuscito, in rimonta, perfezionata in recupero, a espugnare il campo dell’Anderlecht nel giorno del 65esimo compleanno di Wenger; le reti sono tutte arrivate nella seconda frazione di gara: vantaggio dei padroni di casa al 71′ con un colpo di testa del nazionale honduregno Najar; a un minuto dal termine del tempo regolamentare l’Arsenal pareggiava con un piattone volante di Gibbs e, al 91′, il sinistro da distanza ravvicinata di Podolski, regalavano agli inglesi la vittoria e tre punti molto importanti.

    GALATASARAY-BORUSSIA DORTMUND 0-4 Monologo del Borussia Dortmund alla “Turk Telecom Arena” di Istanbul e disfatta per il Galatasaray. Tre partite e nove punti per il Borussia che in Champions dimostra di non risentire delle incertezze della Bundesliga. Doppietta di Aubameyang su assist, rispettivamente, di Reus e di Piszczek; Reus ha siglato la terza rete con un tiro micidiale da fuori area. Lo 0-4 è firmato da Ramos con un piattone a mezz’altezza a finalizzare  la ripartenza fulminea degli ospiti.

    La classifica del gruppo dopo la terza giornata è: Dortmund 9; Arsenal 6; Anderlecht, Galatasaray 1

  • Juventus: tragedia greca, Kasami segna e l’Olympiacos vince

    Juventus: tragedia greca, Kasami segna e l’Olympiacos vince

    Una brutta Juventus per almeno 60 minuti, esce con le ossa rotte dallo stadio Karaiskakis e con una sconfitta firmata dalla rete di Kasami nel primo tempo e dalle fenomenali parate del portiere Roberto nell’ultima mezz’ora.

    Una sconfitta pesante che poteva essere un pareggio se non ci fosse stato l’ottimo portiere dei greci ma questo però non deve essere un alibi, la Juventus vista nel primo tempo è stata davvero troppo brutta, troppo sottoritmo e con due dei protagonisti annunciati ed attesi, Pirlo e Tevez (che si è un pochino riscattato nel finale) che hanno disputato una gara decisamente sotto i loro potenziali. Ora, vista la contemporanea vittoria dell’Atletico sul Malmoe, la situazione del girone si complica, niente è impossibile ma adesso a Torino sarà obbligatorio battere i greci.

    Tanto merito va anche al tecnico dell’Olympiacos Michel che ha schierato una squadra quadrata e compatta che ha beneficiato di un ottimo Dominguez, davvero incontenibile a tratti nella prima frazione.

    Per quanto riguarda le formazioni Allegri scioglie i due ballottaggi a favore di Pirlo e Morata.

    Michel invece sistema la squadra con il 4-4-2 puntando sull’estro di Dominguez e sul Bomber Mitroglou davanti, lasciando Afellay inizialmente in panchina.

    Pjatim Kasami
    Pajtim Kasami

     

    Parte subito forte l’Olympiacos con Masuaku che dalla fascia mette un paio di cross bassi insidiosi. Al 7° punizione quasi perfetta di Dominguez con Buffon che vola a deviare in corner. La Juve inizia ad accendersi con Morata che dribbla il difensore avversario ma il suo cross viene respinto in corner e sul susseguente tiro dalla bandierina El Abdellaoui salva sulla linea su un tocco di Tevez. I bianconeri crescono ed al 19° trovano anche il gol ma Tevez è in fuorigioco, rete annullata. La spinta di Masuaku torna a farsi sentire con l’ennesimo cross che permette a Dominguez la gran giocata, palla fuori di poco. Al 35° Pirlo sbaglia nuovamente un passaggio che permette ai biancorossi di infilare un contropiede ben finalizzato da Kasami col tiro preciso da fuori. Morata prova a trascinare i suoi ma una Juve troppo brutta non riesce a rendersi pericolosa, si va al riposo sul 1-0 per i greci.

    La Juventus prova a partire un po’ più forte ma gli errori d’impostazione sono sempre presenti. Al 57° dopo una punizione totalmente sballata finisce la pessima gara di Pirlo. Al 60° Kasami fallisce un occasione ghiottissima per raddoppiare. Al 65° gran giocata di Morata che scambia con Tevez si gira e calcia ma Roberto respinge, Pogba si lamenta con il compagno perchè era messo meglio per calciare a rete. La Juventus cresce e cominciano ad arrivare le occasioni e Roberto sfodera un’altra super parata su Tevez al 75°. 80° miracolo di Roberto che tocca sulla traversa una violenta conclusione di Morata. Il protagonista è sempre Roberto che cala un vero e proprio muro davanti alla sua porta. Allegri prova anche la carta Giovinco per Pogba ma non c’è niente da fare, la gara la vince l’Olympiacos 1-0 ed ora nel girone si fa durissima.

     

    OLYMPIACOS – JUVENTUS 1-0 (1-0) (35° Kasami)

    Olympiacos (4-4-2): Roberto; El Abdellaoui, Abidal, Botia, Masuaku; Milivojevic, Kasami (91° Giannoulis), Maniatis, N’Dinga; Dominguez (84° Fuster), Mitroglou (68° Afellay).

    Allenatore: Michel.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Ogbonna (77° Pereyra), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo (57° Marchisio), Pogba (86° Giovinco), Asamoah; Morata, Tevez.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Mazic.

    Ammoniti: Lichtsteiner (J), Botia (O), Masuaku (O), Pogba (J), Marchisio (J).

  • Tevez e la Juventus alla conquista di Atene

    Tevez e la Juventus alla conquista di Atene

    Questa sera ad Atene la Juventus  si trova davanti il primo fondamentale snodo stagionale. La gara contro l’Olympiacos vale molto più dei tre punti in palio, vincere nella bolgia di Atene, in un girone decisamente equilibrato con tutte le squadre a 3 punti, potrebbe dare la giusta spinta per il proseguio del cammino europeo e cancellerebbe tutti i dubbi sorti dopo il ko in Europa con l’Atletico Madrid ed il pareggio di sabato scorso in campionato contro il Sassuolo.

    Sicuramente non sarà semplice, i bianconeri dovranno giocare al Karaiskaki in un ambiente caldissimo, per questo motivo Allegri dovrà affidarsi a veri e propri guerrieri come Carlitos Tevez e Arturo Vidal.

    Il cileno ci sarà dal primo minuto, è stato proprio il tecnico livornese a darne conferma in conferenza stampa, oltre a parlare dell’importanza e delle difficoltà dell’incontro:

    Quelli che sono qui stanno tutti bene e possono giocare. Devo ancora fare delle scelte,  giocheranno sicuramente Lichtsteiner, Ogbonna, Chiellini, Bonucci, Vidal, Tevez e Buffon. Questa sarà una partita importante ma non decisiva. Dobbiamo conquistare più punti possibile tra questa gara di Atene ed il ritorno tra 15 giorni a Torino. Troveremo un tifo caldo ma in campo vanno i giocatori, non i tifosi. Per noi sarà una gara dura sia sotto il profilo fisico che tecnico.

    Carlos Tevez
    Carlos Tevez

    Dunque si parla di 7 titolari sicuri, in realtà paiono 9 quelli certi, rimangono solo due ballottaggi: a centrocampo tra Pirlo e Marchisio con il primo in vantaggio e davanti per trovare il compagno di Tevez, con Llorente che pare ancora in pole position rispetto a Morata.

    Il perno fondamentale dell’attacco sarà sempre lui, l’Apache Carlos Tevez. Il bomber bianconero in quest’inizio di stagione si è rivelato decisivo segnando 6 gol in campionato e sbloccandosi in Champions League con la doppietta all’esordio con il Malmoe, ma sopratutto quando Tevez non ha reso al top, la Juventus ha sofferto come accaduto con Atletico e Sassuolo.

    Dall’altra parte della barricata ci sarà un Olympiacos, che in casa ha dimostrato di essere molto pericoloso sconfiggendo l’Atletico Madrid nel match d’esordio, il cui tecnico Michel si affiderà alla forza del Bomber Mitroglou, alle giocate di Afellay e all’esperienza del difensore centrale ex Barcellona e Monaco Eric Abidal.

     

    OLYMPIACOS – JUVENTUS le probabili formazioni

    Olympiakos (4-4-2): Roberto; Masuaku, Abidal, Botia, Elaboellaoui; Afellay, Milivojevic, Kasami, Maniatis; Dominguez, Mitroglou.

    Allenatore: Míchel.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Asamoah, Pogba, Marchisio, Vidal, Lichsteiner; Morata, Tevez.

    Allenatore: Allegri.