Tag: Champions League

  • Juve sogno Triplete finito, a Berlino trionfa il Barça

    Juve sogno Triplete finito, a Berlino trionfa il Barça

    L’analisi è piuttosto semplice, hanno vinto i più forti.

    Non è bastata una Juve con tanto cuore e tanto orgoglio a fermare quella che si può definire la squadra più forte del mondo.

    Il Barcellona ha giocato la solita grande partita offensiva, ha trovato subito il vantaggio ma dopo il pari di Morata ad inizio ripresa è sembrata una squadra in difficoltà, poi però dopo un contatto in area non fischiato a Pogba è partita una ripartenza che ha permesso a Suarez di trovare il gol del 1-2.

    C’è da fare comunque i complimenti a Massimiliano Allegri che ha mandato in campo una squadra orgogliosa che ha cercato di tenere in bilico la sfida e lo ha fatto sino al 96° quando poi Neymar l’ha chiusa.

    Fa festa il Barcellona che completa il suo secondo storico Triplete, la Juventus ci riproverà l’anno prossimo.

    La gioia del Barcellona | Foto Twitter
    La gioia del Barcellona | Foto Twitter

    Veniamo al racconto di questa finale.

    Tutto confermato nelle due formazioni, Allegri schiera regolarmente Barzagli al fianco di Bonucci al centro della difesa, centrocampo titolare e coppia d’attacco formata da Tevez e Morata.

    Come detto formazione titolare anche per Luis Enrique che recupera Iniesta e lo schiera a centrocampo con Rakitic e Busquets. Davanti il trio delle meraviglie MSN: Messi-Suarez-Neymar.

    La Juventus prova a partire forte e mette pressione al Barcellona, i blaugrana però non si scompongono e al 4° con una bella azione Iniesta appoggia il pallone a Rakitic che da due passi segna. La Juve sul primo momento incassa il colpo poi pian piano, grazie ad un volenteroso Morata, cerca di creare pericoli, Vidal, servito dall’ex Real, calcia alto. Replica Neymar che però calcia oltre la traversa. Al 13° brutta palla persa in uscita dalla Juventus e Buffon compie un miracolo sul tiro a botta sicura di Dani Alves. Il Barcellona comanda il gioco la Juve prova qualche ripartenza ma senza creare grossi pericoli. I Bianconeri provano a crescere riaumentando la pressione ma a parte qualche svarione nell’inizio della manovra, il Barça non rischia. Nel finale di tempo doppia occasione per Suarez, primo tiro fuori, secondo respinto da Buffon in corner. Il primo tempo si chiude con il Barcellona avanti per 1-0.

    Si riparte e dopo un corner della Juventus, il Barcellona riparte veloce, Suarez calcia a botta sicura ma Buffon dice no. Il Barça continua a giocare alla grande e sfiora in un paio di occasioni il gol. Al 55° il pareggio bianconero, ter Stegen è super su Tevez ma arriva Morata che da due passi pareggia. Il gol sembra spaventare i blaugrana e dare fiducia alla Juve. Al 67° Pogba chiede un calcio di rigore, Cakir non concede e sulla ripartenza Messi lascia partire un tiro che Buffon non trattiene, arriva Suarez e riporta avanti i suoi. Al 71° Neymar troverebbe anche il gol del 3-1 ma devia il pallone con la mano, gol annullato. Allegri prova le carte Llorente e Pereyra per cercare il pareggio. Non bastano nemmeno i minuti di recupero, anzi al 97° Neymar in contropiede segna il terzo gol. Vince il Barcellona spegnendo i sogni della Juventus.

     

    JUVENTUS – BARCELLONA 1-3 (4° Rakitic (B), 55° Morata (J), 68° Suarez (B), 97° Neymar (B))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra (89° Coman); Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal (79° Pereyra); Tevez, Morata (85° Llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Dani Alves, Mascherano, Pique; Jordi Alba; Rakitic (91° Mathieu), Busquets, Iniesta (78° Xavi); Messi, Suarez (94° Pedro), Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Cakir

    Ammoniti: Vidal (J), Pogba (J), Suarez (B)

  • Morata gela il Bernabeu, la Juve vola in finale di Champions

    Morata gela il Bernabeu, la Juve vola in finale di Champions

    Morata, proprio lui, come ha gridato in telecronaca Sandro Piccinini. Il prodotto della Cantera del Real Madrid con un gol al 57° ha gelato il Santiago Bernabeu andando a trovare il gol del pareggio che alla fine è valso l’accesso alla finale di Champions League per la Juventus.

    Eppure la gara si era messa molto bene per le Merengues che avevano sfruttato una sciocchezza di Chiellini, fallo da rigore su James Rodriguez, trasformato da Ronaldo al 22°. Gli uomini di Ancelotti ci hanno provato ma non sono riusciti a superare il muro eretto dalla Juve.

    La gioia dei calciatori della Juventus | Foto Twitter
    La gioia dei calciatori della Juventus | Foto Twitter

    Il sogno bianconero continua, la grande stagione di Massimiliano Allegri, accolto malissimo ma ora trasformato in eroe, non finisce qua. C’è un sogno ancora vivo e certamente i bianconeri, giocatori e tifosi, non vorranno svegliarsi. Ora tutti a Berlino dove ci sarà da tentare un’altra impresa contro i temibili catalani.

    Veniamo al racconto della gara.

    Ancelotti recupera Benzema e lo schiera nel trio delle meraviglie con Bale e Cristiano Ronaldo. Sergio Ramos torna al centro della difesa mentre a metà campo giocano Isco, Kroos e James Rodriguez.

    Allegri risponde con lo stesso 4-3-1-2 dell’andata fatta eccezione per Pogba che gioca dal primo minuto al posto di Sturaro.

    Si parte in un clima bollente, con il Real che cerca di premere subito sull’acceleratore ma la Juventus è pronta a ripartire. Nei primi 10 minuti si segnala una buona chance per Benzema che spara alto ed una buona Juve in possesso palla. Passano i minuti e le merengues provano a crescere creando un pericolo su punizione con Cr7, risponde Vidal con un rasoterra che impegna Casillas. Al 20° un siluro di Bale dalla lunga distanza costringe Buffon al miracolo, ma è un assedio Real, la Juve è troppo schiacciata. Al 22° Chiellini commette un’ingenuità causando un calcio di rigore su James Rodriguez, dal dischetto Ronaldo non fallisce. Il gol carica ancora di più il Real che sfiora il raddoppio con un contropiede 3 contro 2, salva Vidal. La Juve però, dopo alcuni minuti di shock, tenta di tornare a fare la gara non riuscendo ad impegnare mai Casillas. Ronaldo al 41° e Benzema un minuto dopo sfiorano il raddoppio. Il primo tempo si chiude con i Blancos avanti per 1-0.

    La non esultanza di Morata | Foto Twitter
    La non esultanza di Morata | Foto Twitter

    Si riparte per il secondo tempo senza sostituzioni. I Bianconeri cercano di dare quel qualcosa in più ed una conclusione di Marchisio spaventa Casillas. Il Real risponde con un tiro al volo di Marcelo, fuori di poco. Al 57° la Juventus pareggia, Pogba fa una sponda di testa per Morata che calcia di controbalzo battendo Casillas. Le Merengues reagiscono e al 63° con Bale sfiorano di un niente il nuovo vantaggio. Al 69° Marchisio ha il colpo del ko ma Casillas si supera con un grande intervento. La gara si mantiene vivacissima e Bale di testa da due passi non trova il gol. La partita è elettrica, il Real ci prova, la Juve tiene e risponde in ripartenza e al 88° Pogba costringe Casillas ad un’altra gran parata. I minuti trascorrono, la Juventus tiene, arriva il fischio finale, il sogno continua, i bianconeri di Max Allegri volano a Berlino per sfidare gli alieni del Barcellona.

     

    REAL MADRID – JUVENTUS 1-1 (22° rig. C.Ronaldo (R), 57° Morata (J))

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Marcelo, Varane, Sergio Ramos, Carvajal; James Rodriguez, Kroos, Isco; Bale, Benzema (66° Hernandez), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Ancelotti.

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo (79° Barzagli), Pogba (88° Pereyra); Vidal; Tevez, Morata (84° llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: Isco (R), James Rodriguez (R), Tevez (J), Lichtsteiner (J)

  • Orgoglio Bayern ma a Berlino va il Barcellona

    Orgoglio Bayern ma a Berlino va il Barcellona

    L’impresa di ribaltare il risultato dell’andata era una vera e propria impresa per il Bayern Monaco. I tedeschi ci hanno creduto sino al 14° quando, in vantaggio grazie al gol di Benatia, sono stati raggiunti dal pareggio del Barcellona confezionato da Messi-Suarez-Neymar con la finalizzazione proprio del brasiliano.

    L'esultanza di Neymar | Foto Twitter
    L’esultanza di Neymar | Foto Twitter

    Suarez-Neymar si sono poi ripetuti al 29° timbrando in sostanza il biglietto per la finale.

    I tedeschi però a questo punto hanno tirato fuori tutto l’orgoglio andando a ribaltare il risultato e uscendo quantomeno vincenti dall’Allianz Arena.

    Il Barcellona va a Berlino e attende di conoscere domani se in finale sarà Clasico o sfida con la Juventus.

    Veniamo al racconto della gara.

    I due allenatori non cambiano niente rispetto alla gara del Camp Nou, in campo vanno gli stessi 22 protagonisti dell’andata.

    Il Bayern prova a partire forte ma il Barcellona non si spaventa ed anzi è Rakitic con un perfetto inserimento a costringere Neuer ad una bella parata. I tedeschi ci provano e al 7° da calcio d’angolo, Benatia svetta da solo e batte ter Stegen rendendo la gara ancora più viva. Il gol carica il Bayern che avrebbe un’altra potenziale occasione con Lewandowski ma il Barcellona chiude e al 14° trova il pareggio, palla in profondità di Messi per Suarez che la gira per Neymar che da due passi supera Neuer. I bavaresi, pur consapevoli dell’impresa impossibile si lanciano comunque in avanti e al 19° Müller di testa impegna ter Stegen. Il Barcellona prova ad addormentare il gioco, il Bayern avrebbe due ghiotte chance per riportarsi in vantaggio ma LewandowskiMüller falliscono. Non fallisce invece Neymar che riceve ancora una volta da Suarez e batte nuovamente Neuer al 29°. Nel finale di tempo diventa protagonista ter Stegen, prima con un balzo che mette in corner un colpo di testa di Schweinsteiger e poi con un miracolo su una violenta conclusione da vicinissimo di Lewandowski. Il primo tempo vede chiudere i catalani avanti per 2-1.

    Si riparte con Pedro che prende il posto di Suarez e con il Bayern che d’orgoglio tenta quantomeno di vincere ma gli uomini di Luis Enrique controllano agevolmente. Il gol del pareggio arriva al 59° con Lewandowski che, appena dentro l’area, controlla e lascia partire il tiro vincente. Il Bayern però a questo punto vuole vincerla e al 74° Müller trova il tiro piazzato che porta in vantaggio i suoi. I bavaresi s’illudono per qualche minuto di poter compiere l’impresa ma in sostanza non c’è il tempo, ne la forza. Il Bayern Monaco vince ma è una vittoria amarissima, a Berlino va il Barcellona.

     

    BAYERN MONACO – BARCELLONA 3-2 (7° Benatia (Bay), 14°, 29° Neymar (Bar), 59° Lewandowski (Bay), 74° Müller)

    Bayern Monaco (4-4-2): Neuer; Rafinha, Boateng, Benatia, Bernat; Xabi Alonso, Lahm (67° Rode), Thiago Alcantara, Schweinsteiger (87° Javi Martinez); Lewandowski, Müller (87° Gotze).

    Allenatore: Guardiola.

    Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Dani Alves, Piqué, Mascherano, J.Alba; Busquets, Iniesta (74° Xavi), Rakitić (71° Mathieu); Suárez (46° Pedro), Messi, Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Clattenburg.

    Ammoniti: Rafinha (Bay), Thiago Alcantara (Bay), Rakitic (Bar), Lewandowski (Bay), Xabi Alonso (Bay), Rode (Bay), Pedro (Bar)

  • Messi incanta il Camp Nou, Bayern battuto 3-0

    Messi incanta il Camp Nou, Bayern battuto 3-0

    Un alieno, un fenomeno, una divinità del calcio, non esistono praticamente più aggettivi per definire Leo Messi. Il numero 10 del Barcellona questa sera nella finale di Champions League ha messo in mostra tutto il suo talento andando prima a sbloccare la gara con un tiro potente e piazzato e poi a sigillarla con un gioiello di rara bellezza, sia per la finta che stende Boateng, sia per il dolce dolce tocco sotto che supera Neuer. Nel recupero c’è gloria anche per Neymar che piazza il 3-0.

    Una vittoria che fa sorridere Luis Enrique e che rende amaro il primo ritorno da rivale di Pep Guardiola al Camp Nou. L’allenatore dei bavaresi ha però poco da rimproverare ai suoi. Il Bayern se l’è giocata discretamente, anche per merito di Neuer, sino al 77° quando Messi ha deciso di trascinare i suoi verso la finale di Berlino.

    Il tocco vincente di Leo Messi | Foto Twitter
    Il tocco vincente di Leo Messi | Foto Twitter

    Il Barcellona pare avere un piede in finale, al ritorno di certo ci sarà la reazione dei tedeschi ma con un Messi così, Luis Enrique può sorridere.

     

    Veniamo al racconto della gara.

    Luis Enrique deve rinunciare a Mathieu e schiera i suoi con un 4-3-3 con Iniesta, Rakitic e Busquets a centrocampo e il trio di fenomeni davanti: Neymar, Suarez e Messi. 

    Guardiola, che deve rinunciare a Robben, Ribery ed Alaba, risponde con una difesa che sulla carta sembra a 4 ma che in realtà sul campo può anche posizionarsi a 3. In avanti Lewandowski e Müller, panchina per Götze.

    La partenza è vivace ed equilibrata, poi il trio del Barça si scatena e Suarez costringe ad un miracolo Neuer al 12°. Passano pochi minuti ed è Neymar ad avere la palla buona ma la difesa del Bayern salva in corner. Guardiola capisce che la difesa a 3 può essere disastrosa e allora passa a 4 dietro. Cambiato schema i tedeschi hanno subito una super occasione, Müller si libera e mette in mezzo per un solissimo Lewandowski che però non arriva bene sul pallone e tocca fuori. I blaugrana riprendono in mano la sfida e ripartono a tutta velocità creando grattacapi alla difesa bavarese. Al 38° Neuer torna ad esser super neutralizzando una conclusione ravvicinata di Dani Alves. Non ci sono molte altre emozioni, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte e il Bayern ha subito una potenziale chance, da un rimpallo la palla finisce a Lewandowski, Dani Alves è costretto alla trattenuta da giallo per fermarlo, ma causa una punizione dal limite che Xabi Alonso non sfrutta. E’ un altro Bayern, più aggressivo, più propositivo che soffre meno il Barcellona e prova anche a pungere. Il Barça però ha il trio di fenomeni e quando decidono di accendersi creano grossi pericoli, prima Messi va al tiro, blocca Neuer, poi Neymar s’inventa uno slalom fermato sul più bello. La gara si mantiene viva, equilibrata e su ritmi alti. Al 77° il Barcellona passa, brutta palla persa in uscita dal Bayern, recupera Dani Alves, palla per Messi che lascia partire un tiro che fulmina Neuer. Questo però è solo l’antipasto, passano solo 3 minuti e la pulce s’inventa un gioiello, dribbling secco che mette a sedere Boateng in area e pallonetto dolcissimo su Neuer che cercava di chiudergli lo specchio. I tedeschi non cercano di limitare il 2-0, cercano il gol del possibile 1-2 ma incassano il contropiede finalizzato da Neymar che davanti a Neuer non sbaglia. Finisce 3-0, il Bayern crolla mentre il Barcellona sente sempre più vicina la finale di Berlino. 

     

    BARCELLONA – BAYERN MONACO 3-0 (77°,80° Messi, 93° Neymar)

    Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Daniel Alves, Piqué, Mascherano (88° Bartra), Jordi Alba; Rakitić (82° Xavi), Busquets, Iniesta (87° Rafinha); Suárez, Messi, Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Bayern Monaco (4-4-2): Neuer; Rafinha, Boateng, Benatia, Lahm; Alonso, Thiago, Schweinsteiger, Bernat; Müller (78° Götze), Lewandowski.

    Allenatore: Guardiola.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Xabi Alonso (Bay), Dani Alves (Bar), Benatia (Bay), Bernat (Bay), Piqué (Bar), Neymar (Bar)

  • Morata-Tevez e la Juve può sognare ancora Berlino

    Morata-Tevez e la Juve può sognare ancora Berlino

    Una grandissima Juventus porta a casa il primo atto nella semifinale di Champions League contro il Real Madrid. 

    Un 2-1 fatto di grande forza, di sofferenza a tratti ma anche da ottime giocate. Morata cecchino nei primissimi minuti, una difesa praticamente perfetta, fatta eccezione per un paio di disattenzioni costate il gol di Ronaldo e la traversa di James, un Tevez sempre pronto al momento giusto ma anche uno Sturaro davvero impressionante per essere praticamente al debutto in Champions.

    Carlos Tevez | Foto Twitter
    Carlos Tevez | Foto Twitter

    Il Real di Carlo Ancelotti ha dimostrato tanti difetti nella fase difensiva, ha sfruttato i suoi campioni, James e Cr7, per trovare il momentaneo pari ma nella ripresa ha provato a schiacciare i bianconeri ma non ha quasi mai preoccupato Buffon. 

    Al ritorno per i ragazzi di Max Allegri sarà durissima, al Bernabeu non sarà per niente facile ma una Juve così può continuare a sognare di andare a Berlino.

     

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri stupisce non per la scelta del modulo, utilizza infatti il 4-3-1-2, previsto alla vigilia, ma bensì per la scelta di schierare Sturaro al posto di Pereyra con Vidal che va a fare il trequartista.

    Ancelotti in sostanza conferma sia uomini che modulo previsto alla vigilia, un 4-4-2 con Sergio Ramos spostato a centrocampo. Coppia d’attacco Bale-Cristiano Ronaldo.

    Pronti via e dopo solo un minuto, da un rinvio errato di Casillas, arriva una chance per Vidal che però tarda a calciare e viene fermato. La Juve pare aggressiva ma un errore di Pirlo lancia Bale, Bonucci prende il giallo per fermarlo. Morata con il pallonetto fa le prove per il gol che arriva dopo pochi minuti, tiro di Tevez, Casillas non trattiene e Morata spinge in gol. Il Real reagisce e al 12° un missile di Kroos è deviato in corner da Buffon. Come da logica le Merengues si riversano in avanti ma i bianconeri con un ottimo Sturaro si creano altre potenziali palle gol. Al 27°, dopo una chance sprecata da Lichtsteiner, il Real trova il pari con una bella giocata di James Rodriguez che mette sulla testa di Cristiano Ronaldo un pallone da spingere in porta. A questo punto il Real Madrid allenta un po’ la presa e la Juventus torna a farsi vedere con un bel tiro di Marchisio, fuori di poco. Al 41° Buffon può ringraziare la traversa, dopo una bella azione di squadra il colpo di testa di Rodriguez si stampa sulla traversa. Non succede molto altro, il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte e la Juventus mostra il pressing visto nei primi minuti del primo tempo. Il Real regge piuttosto agevolmente l’inizio aggressivo dei padroni di casa e cerca di costruire. Al 57° però la Juventus si conquista un rigore per un fallo di Carvajal, misteriosamente nemmeno ammonito, su Tevez, l’Apache è freddo e trasforma. Il gol stordisce i blancos e dopo poco più di un minuto una bella azione di Evra fa tremare la difesa di Ancelotti, Pepe salva in corner. Passano i minuti e la pressione del Real si fa sempre più intensa ed asfissiante. L’occasione ghiotta però capita a Llorente al 87°, il navarro salta anche Casillas ma deve allargarsi, mette palla in mezzo ma Vidal viene chiuso. Nel finale è più la Juve a sfiorare il terzo gol che il Real al pari. Non accade altro, finisce allo Juventus Stadium, la semifinale d’andata va alla Juventus. 

     

    JUVENTUS – REAL MADRID 2-1 (8° Morata (J), 27° Ronaldo (R), 57° rig. Tevez (J))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Sturaro (64° Barzagli); Vidal; Tevez (86° Pereyra), Morata (78° Llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Real Madrid (4-4-2): Casillas; Carvajal, Pepe, Varane, Marcelo; Rodriguez, Kroos, Ramos, Isco (63° Hernandez); Ronaldo, Bale (86° Jesè).

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Atkinson.

    Ammoniti: Bonucci (J), Tevez (J), Carvajal (R), Rodriguez (R), Chiellini (J)

  • Juve in semifinale ma quanta sofferenza

    Juve in semifinale ma quanta sofferenza

    Juve in semifinale di Champions League, questo il verdetto del Louis II di Monaco.

    In una partita soffertissima, giocata prevalentemente dai monegaschi, i bianconeri di Allegri hanno tenuto botta, hanno resistito alle sfuriate dei padroni di casa, non hanno creato praticamente niente ma alla fine hanno portato a casa uno 0-0 pesantissimo che ha permesso alla Juventus di andarsi a sedere al tavolo delle 4 grandi d’Europa. Dopo 12 anni d’attesa Massimiliano Allegri riesce nel grande risultato di portare i suoi nell’Olimpo della Champions, adesso con Bayern Monaco, Barcellona e Real Madrid sarà durissima ma i bianconeri vogliono continuare a sognare.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri recupera Vidal e sceglie di puntare sul 3-5-2 con il trio difensivo composto da Barzagli-Bonucci-Chiellini e con Morata-Tevez coppia d’attacco.

    Jardim, rispetto all’andata, ritrova Toulalan e lo schiera a metà campo nel suo 4-3-3 con Carrasco-Martial-Silva nel tridente offensivo.

    La partenza è subito aggressiva da parte del Monaco con Chiellini che dopo un minuto scivola ed è costretto a fermare il pallone con la mano rimediando il giallo. Il primo quarto d’ora vede i padroni di casa fare la partita con una Juventus guardinga, che attende ma rischia con Barzagli che chiude sfiorando l’autogol. Il Monaco ci prova con Kondogbia che lascia partire un tiro al 19° troppo centrale, blocca Buffon. La prima risposta bianconera si ha al 26° con un bel lancio di Pirlo per Lichtsteiner, provvidenziale l’uscita di Subasic che anticipa lo svizzero. La gara si trasforma in un vero e proprio assedio con la Juve che troppo bassa concede troppo al Monaco e non riesce praticamente mai a ripartire. Al 44° squillo di Tevez che lascia partire un tiro che esce fuori di niente. Con tanta sofferenza la Juventus riesce a chiudere il primo tempo sullo 0-0.

    Jardim si gioca subito la carta Berbatov ad inizio ripresa per Toulalan, per una squadra più offensiva. Il copione sembra non cambiare a al 49° Evra salva quasi sulla linea dopo una mischia in area. Al 55° provvidenziale Buffon su un rimpallo che stava per favorire Berbatov. Gli spazi ci sarebbero ma Morata si addormenta e si fa recuperare sul più bello. La Juve e troppo timida, troppo statica ed in sostanza la miglior notizia del secondo tempo è il cronometro che scorre. Il Monaco sembra perdere fiducia e fisicità, i padroni di casa non aggrediscono più con intensità e al 90° una punizione di Pirlo scheggia la traversa. Non accade nient’altro, la Juventus soffre ma tiene, finisce 0-0 i bianconeri conquistano la semifinale.

    La gioia dei calciatori della Juventus | Foto Twitter
    La gioia dei calciatori della Juventus | Foto Twitter

     

    MONACO – JUVENTUS 0-0

    Monaco (4-3-3): Subasic; Fabinho, Raggi, Abdennour, Kurzawa; Kondogbia, Toulalan (46° Berbatov), Moutinho; Silva, Martial (76° Germain), Carrasco (87° Matheus Carvalho).

    Allenatore: Jardim.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal (77° Pereyra), Pirlo, Marchisio, Evra (90° Padoin); Tevez, Morata (69° Llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Collum.

    Ammoniti: Chiellini (J), Bernardo Silva (M), Kondogbia (M), Tevez (J)

     

    Nell’altra gara di serata, al Santiago Bernabeu, si giocava il derby di Madrid per decidere la 4° semifinalista, partendo dallo 0-0 del Vicente Calderon. Una gara difficilissima che si snoda come da previsione, Real all’attacco e Atletico dietro chiuso ad attendere e provare a ripartire. Protagonista assoluto diventa il portiere Oblak che chiude la porta ad ogni occasione delle Merengues. Al 75° la svolta della gara, Arda Turan prende il secondo giallo e lascio i Colchoneros in 10. Hernandez fa le prove del gol al 80°, Oblak salva ma al 87° il Chicharito riceve da James Rodriguez e sigla il gol vittoria che consegna la semifinale al Real Madrid.

    REAL MADRID – ATLETICO MADRID 1-0 (87° Hernandez)

    Real Madrid (4-4-2): Casillas; Carvajal, Pepe, Varane, Coentrão (92° Arbeloa); Isco (94° Illarramendi), Ramos, Kroos, James Rodriguez; Ronaldo, Hernández (92° Jesé).

    Allenatore: Ancelotti.

    Atlético Madrid (4-4-2): Oblak; Juanfran, Miranda, Godín, Jesús Gámez; Arda Turan, Tiago (86° Gimenez), Koke, Ñíguez (46° Gabi); Griezmann (65° Raúl García) , Mandžukić.

    Allenatore: Simeone.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Raúl García (A), Pepe (R), Arbeloa (R), Koke (A)

    Espulso: Arda Turan (A)

  • Uragano Bayern sul Porto, Barça tutto facile

    Uragano Bayern sul Porto, Barça tutto facile

    Un vero e proprio uragano si abbatte sul Porto di Lopetegui.

    Non si tratta di un fenomeno meteorologico, a Monaco la squadra di Pep Guardiola, criticatissima dopo la sconfitta della scorsa settimana in Portogallo, distrugge gli avversari con 5 gol segnati nei primi 40 minuti. Il Porto trova il gol della bandiera nella ripresa con Jackson Martinez e poi subisce la punizione di Xabi Alonso che fissa il definitivo 6-1.

    Nell’altra gara, al Camp Nou, il Psg aveva bisogno di un vero e proprio miracolo per ribaltare il 3-1 casalingo subito dal Barcellona. Anche in Spagna però non c’è stato nulla da fare, i padroni di casa hanno fatto la gara e l’hanno chiusa in mezz’ora con la doppietta di Neymar.

    Veniamo al racconto delle due gare partendo da quella dell’Allianz Arena.

    BAYERN MONACO – PORTO

    Il Bayern deve rimontare due gol ma Guardiola è costretto ancora una volta a rinunciare a pezzi pregiati come Benatia, Robben, Ribery, Alaba e Schweinsteiger. Lopetegui risponde con il suo 4-3-3 confidando nella verve di Quaresma e nel talento di Martinez. 

    I tedeschi partono subito forte e dopo un palo colpito da Lewandowski sbloccano la gara con Thiago Alcantara al 14°. La rete mette in discesa la sfida per i bavaresi che al 22° raddoppiano con il colpo di testa di Boateng e poi calano il tris al 28° con Lewandowski. Passano solo 7 minuti ed il Bayern cala il Poker con la conclusione di Muller che, deviata, inganna Fabiano. Non è finita qua perchè dopo una bella azione sulla destra, la palla giunge a Lewandowski che controlla e fa partire il diagonale vincente, è il 40° ed il Bayern si porta sul 5-0, il Porto è annientato.

    L'esultanza dei calciatori del Bayern Monaco | Foto Twitter
    L’esultanza dei calciatori del Bayern Monaco | Foto Twitter

    Nella ripresa Lopetegui da spazio a Ruben Neves per Quaresma ma la gara non cambia, i tedeschi controllano e già dopo pochi minuti sfiorano il 6-0 con Gotze. Ci si aspetta quantomeno l’orgoglio dei portoghesi e la rete arriva, la firma il solito Jackson Martinez al 73°. Il gol accende il colombiano che poco dopo ha la palla del clamoroso 2-5 ma calcia fuori di poco. Se c’era una minima speranza per i biancoblu, si spegne al 87° quando Marcano prende il secondo giallo lasciando i suoi in 10. Sulla susseguente punizione Xabi Alonso fa partire una traiettoria che s’infila alle spalle di Fabiano per il 6-1. Finisce qua, il Bayern s’impone sul Porto con un punteggio tennistico e vola in semifinale.

    BAYERN MONACO – PORTO 6-1 (14° Thiago Alcantara (B), 22° Boateng (B), 28°, 40° Lewandowski (B), 35° Muller (B), 73° Martinez (P), 88° Xabi Alonso (B))

    Bayern Monaco (4-3-2-1): Neuer; Rafinha (72° Rode), Boateng, Badstuber, Bernat; Thiago Alcantara (90° Dante), Xabi Alonso, Lahm; Muller, Gotze (86° Weiser); Lewandowski

    Allenatore: Guardiola.

    Porto (4-3-3): Fabiano; Marcano, Martins Indi, Maicon, Reyes (Ricardo); Torres, Herrera, Casemiro; Brahimi (67° Evandro), Martinez, Quaresma (46° Ruben Neves).

    Allenatore: Lopetegui.

    Arbitro: Atkinson.

    Ammoniti: Herrera (P), Martinez (P), Ricardo (P), Badstuber (B)

    Espulsi: Marcano (P)

     

    BARCELLONA – PSG

    Impresa praticamente impossibile per il Psg che nella tana del Barcellona recupera Ibrahimovic e Verratti ma deve rinunciare a Thiago Silva. Luis Enrique invece schiera il miglior Barcellona con il trio delle meraviglie davanti composto da Suarez, Messi e Neymar. 

    La gara si mette subito sui binari giusti per il Barcellona perchè Iniesta slalomeggia a metà campo poi serve un pallone d’oro a Neymar che si libera di David Luiz, salta Sirigu e deposita in gol. Il Psg non riesce a reagire, la gara rimane in mano al Barça che al 34°  trova il raddoppio con il colpo di testa di Neymar solissimo in area. Il primo tempo si chiude sul 2-0.

    Nella ripresa il Barcellona controlla il gioco, il Psg ha una grossa occasione intorno al 60° ma Verratti calcia fuori. I blaugrana fanno girare palla cercando il 3-0, i parigini si rivedono al 73° con la conclusione di Ibrahimovic violenta ma respinta da ter Stegen. I padroni di casa decidono di non affondare e fanno girar palla facendo trascorrere il tempo. Non accade molto altro, il Barcellona in scioltezza sconfigge il Psg e raggiunge la semifinale.

    BARCELLONA – PSG 2-0 (13°, 34° Neymar)

    Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Alves, Piqué, Mascherano, Alba; Busquets (55° Sergi Roberto), Rakitic, Iniesta (46° Xavi); Suárez (75° Pedro), Messi, Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Psg (4-3-3): Sirigu; van der Wiel, Marquinhos, David Luiz, Maxwell; Verratti, Cabaye (66° Lucas), Matuidi (80° Rabiot); Cavani (79° Lavezzi), Ibrahimovic, Pastore.

    Allenatore: Blanc.

    Arbitro: Moen.

    Ammoniti: David Luiz (P)

  • Champions: crolla il favorito Bayern, si impone il Barça

    Champions: crolla il favorito Bayern, si impone il Barça

    Serata scoppiettante in Champions League, i gol che sono mancati nelle sfide giocate ieri sera, sono arrivati nelle due gare andate in scena questa sera.

    C’è stato un risultato preventivabile, il netto successo del Barcellona a Parigi contro il Psg, ed uno decisamente inaspettato, il tonfo del Bayern Monaco in casa di un ottimo Porto.

    Il Porto ha sfruttato le assenze e gli errori del Bayern per riuscire a portare a casa un successo pesantissimo per 3-1 contro i tedeschi. Da segnalare la buona prova di Quaresma autore di una doppietta.

    A Parigi invece ha brillato la stella di Luis Suarez. L’attaccante uruguayano è stato autore di una doppietta fantastica. Il Psg invece ha pagato le assenze di Ibrahimovic, Motta e Verratti, oltre all’infortunio di Thiago Silva.

    Veniamo al racconto delle gare di questa sera.

    PORTO – BAYERN MONACO

    Ricardo Quaresma | Foto Twitter
    Ricardo Quaresma | Foto Twitter

    Il Porto realizza il colpaccio andandosi ad imporre su un Bayern Monaco privo di Benatia, Robben, Ribery e Schweinsteiger. La gara si mette subito bene per i padroni di casa che dopo poco più di un minuto si guadagnano un calcio di rigore: Jackson Martinez ruba palla a Xabi Alonso, si presenta davanti a Neuer e viene steso, giallo per il portiere tedesco e Quaresma trasforma. Passano pochi minuti e al 9° altro pasticcio difensivo dei tedeschi con Dante che si addormenta, Quaresma s’impossessa del pallone e appena davanti a Neuer lo batte. Il Bayern accusa il colpo, poi pian piano si rialza e comincia a costruire e al 28° arriva il gol di Thiago Alcantara che sembra rimettere sul binario giusto le cose.

    Nella ripresa ci si aspetta un assedio dei tedeschi che invece fanno un possesso palla sterile, prima vengono salvati da Neuer e al 65° commettono un altro pasticcio, lancio lungo del Porto, Boateng si fa scavalcare dalla traiettoria, alle sue spalle c’è Jackson Martinez che controlla, supera Neuer e deposita in rete. La reazione è troppo blanda e Fabiano non corre grossi pericoli, finisce 3-1. All’Allianz servirà un altro Bayern per cercare la rimonta.

    PORTO – BAYERN MONACO 3-1 (3°rig., 9° Quaresma (P), 28° Alcantara (B), 65° Martinez (P))

    Porto (4-3-3): Fabiano; Danilo, Maicon, Martins Indi, Alex Sandro; Herrera, Casemiro, Óliver Torres; Quaresma, Jakson Martínez, Brahimi.

    Allenatore: Lopetegui.

    Bayern Monaco (4-3-3): Neuer; Rafinha, Boateng, Dante, Bernat; Lahm, Xabi Alonso, Thiago Alcântara; Müller, Lewandowski, Götze.

    Allenatore: Guardiola.

    Arbitro: Velasco Carballo.

    Ammoniti: Neuer (B), Bernat (B), Casemiro (P),Alex Sandro (P), Lahm (B), Rode (B), Danilo (P)

     

    PSG – BARCELLONA

    Luis Suarez | Foto Twitter
    Luis Suarez | Foto Twitter

    Nel big match tra Paris Saint Germain e Barcellona sono le stelle blaugrana ad indirizzare gara, risultato e qualificazione. I padroni di casa, orfani di Ibrahimovic, Thiago Motta e Verratti, subiscono la buona partenza del Barcellona e vengono salvati dal palo sulla conclusione di Messi. Al 18° però la pulce si veste da AssistMan e manda in porta Neymar che segna il gol del vantaggio. Il Psg non di vede quasi mai ed anzi perde pure Thiago Silva per infortunio che viene sostituito da un David Luiz non al meglio.

    Nella ripresa i parigini provano a fare un po’ più la gara ma vengono puniti al 67° dal gioiello di Suarez che fa tunnel a David Luiz, supera Marquinhos, resiste a Maxwell e con un tiro sporco beffa Sirigu. Un tiro al volo di Cavani, parato da ter Stegen, illude il pubblico di casa perchè poco dopo il pistolero decide di ripetersi, altro tunnel a David Luiz e palla piazzata sotto l’incrocio per lo 0-3. Nel finale una conclusione di van der Wiel deviata da Mathieu rende meno amara la sconfitta del Psg ma al Camp Nou servirà un’impresa, il Barça pare già con un piede nelle semifinali.

    PSG – BARCELLONA 1-3 (18° Neymar (B), 67°, 79° Suarez (B), 82° van der Wiel (P))

    Paris Saint-Germain (4-3-3): Sirigu; van der Wiel, Marquinhos, Thiago Silva (21° David Luiz), Maxwell; Rabiot (65° Lucas), Cabaye, Matuidi; Lavezzi, Cavani, Pastore.

    Allenatore: Blanc.

    Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Montoya (80° Adriano), Piqué, Mascherano, Alba; Rakitić (74° Mathieu), Busquets, Iniesta (53° Xavi); Messi, Suárez, Neymar

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Clattenburg.

    Ammoniti: Cabaye (P), Pique (B), Messi (B)

     

     

  • Vidal trasforma dal dischetto, Juve batte Monaco 1-0

    Vidal trasforma dal dischetto, Juve batte Monaco 1-0

    La Juventus porta a casa il primo Round nella sfida dei quarti di finale contro il Monaco. A decidere la gara è stato un calcio di rigore per fallo di Carvalho su Morata, dai replay sembra che il contatto sia avvenuto fuori area, trasformato con estrema freddezza da Arturo Vidal.

    Non è stata una Juventus scintillante, il Monaco ha giocato meglio specialmente nei primi 15 minuti ed ha sempre spaventato i bianconeri con temibili ripartenze.

    C’è da dire che nel primo tempo la Juventus ha sprecato un paio di clamorose palle gol con Tevez e Vidal.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri recupera Pirlo e lo lancia subito in campo dal primo minuto. Barzagli a riposo, al centro della difesa si posizionano Chiellini e Bonucci con Barzagli in panchina all’inizio. In attacco si riforma la coppia Tevez-Morata.

    Jardim invece non riesce a recuperare Toulalan che non va nemmeno in panchina. Il Monaco si schiera quindi con un 4-3-3 che prevede nel trio d’attacco Dirar-Martial-Carrasco, panchina per Berbatov.

    La gara come previsto la prova a fare la Juventus con il Monaco chiuso dietro e pronto a ripartire. Al 6° primo squillo bianconero con la conclusione insidiosa di Tevez che Subasic blocca. Risponde poco dopo Kurzawa ma il tiro finisce alto. Al 9° Buffon compie una prodezza su un tiro a botta sicura di Carrasco. Ritmi alti la Juve tenta la replica ma la difesa ospite chiude. I francesi crescono, si chiudono bene e spaventano i bianconeri con ripartenze pericolose. Occasione incredibile per Tevez al 26° ma l’Apache, solo sul secondo palo, su perfetto assist di Marchisio calcia troppo debole. La chance però carica la Juve e preoccupa un po’ i monegaschi che si mostrano un po’ meno intraprendenti ma sempre molto alti con la pressione. Proprio prima della fine del tempo Vidal spreca un’occasione enorme, spedendo alto dopo un passaggio al bacio di Tevez.

    Arturo Vidal | Foto Twitter
    Arturo Vidal | Foto Twitter

    La ripresa riparte con gli stessi 22 protagonisti del primo tempo. L’avvio del secondo tempo è decisamente a favore della Juventus che spinge in avanti creando apprensioni alla difesa del Monaco. Al 54° però serve un tocco di Buffon per deviare un tiro di Bernardo Silva dopo un contropiede. Al 57° la Juventus passa con la trasformazione di un calcio di rigore da parte di Vidal, concesso per un fallo di Carvalho, ammonito, su Morata. Gli ospiti provano ad alzare il baricentro ma la Juventus si chiude bene, cercando di non concedere niente. Al 63° Marchisio commette una leggerezza perdendo palla vicino al limite, Kondogbia tira ma Buffon alza in corner. A 20 dalla fine, Jardim si gioca la mossa offensiva inserendo Berbatov per Raggi. Allegri risponde inserendo Barzagli per Pirlo. Gli attacchi del Monaco non si rivelano pericolosi, la Juventus tiene, non cerca di affondare e si accontenta di un 1-0 che le darà un leggerissimo vantaggio in vista della gara di mercoledì prossimo al Louis II.

     

    JUVENTUS – MONACO 1-0 (57° rig. Vidal)

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Vidal, Pirlo (74° Barzagli), Marchisio; Pereyra (87° Sturaro); Tevez, Morata (82° Matri).

    Allenatore: Allegri.

    Monaco (4-3-3): Subasic; Raggi (71° Berbatov), Carvalho, Abdennour, Kurzawa; Moutinho, Fabinho, Kondogbia; Dirar (51° Bernardo Silva), Martial (87° Matheus), Carrasco.

    Allenatore: Jardim.

    Arbitro: Kralovec.

    Ammoniti: Carvalho (M)

     

    L’altra gara di serata prevedeva un piatto ricchissimo, il derby di Madrid al Vicente Calderon tra l’Atletico ed il Real.

    Il primo tempo ha visto Oblak tenere in piedi i Colchoneros con un paio di interventi difficili su Bale e James Rodriguez. Nella ripresa il Real Madrid ha un calo fisiologico mentre l’Atletico cresce andando a creare qualche pensiero dalle parti di Casillas. Al 70° i Blancos hanno una doppia occasione ma i padroni di casa chiudono bene. Finisce 0-0, la qualificazione si deciderà al Bernabeu tra 8 giorni.

    ATLETICO MADRID – REAL MADRID 0-0

    Atlético Madrid (4-4-2): Oblak; Juanfran, Miranda, Godín, Siqueira; Koke (83° Torres), Gabi, Mario Suárez, Arda Turan; Griezmann (77° Raul García), Mandžukić.

    Allenatore: Simeone.

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Carvajal (85° Arbeloa), Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Kroos, Modrić, James Rodríguez; Bale, Benzema (76° Isco), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Mažić.

    Ammoniti: Mandžukić (A), Raul García (A), Mario Suárez (A); Sergio Ramos (R), Marcelo (R)

     

     

  • Juve-Monaco per continuare a sognare. I viola sorridono, Napoli no

    Juve-Monaco per continuare a sognare. I viola sorridono, Napoli no

    L’urna di Nyon ha deciso, sarà Juve-Monaco nei quarti di finale di Champions League. Sorteggio più che positivo per la squadra di Allegri: andata il 14 aprile allo Juventus Stadium e ritorno il 22 a Monaco. La squadra francese attualmente si trova al quarto posto nel proprio campionato dietro Lione, Marsiglia e Psg; in Champions la squadra allenata da Jardim ha vinto il proprio girone che comprendeva Benfica, Bayer Leverkusen e Zenit; le individualità più significative sono rappresentate da Berbatov e Moutinho più dei giovani talenti molto interessanti come Carrasco, Bernardo Silva, Kondogbia e Martial. 

    Il Monaco sarà l'avversaria della Juventus nei quarti di finale di Champions League
    Il Monaco sarà l’avversaria della Juventus nei quarti di finale di Champions League

    Il modulo di gioco a cui si è affidato il tecnico Jardim è il 4-2-3-1: Berbatov è il punto di  riferimento offensivo, giocatore che nonostante l’età non più freschissima,34 anni, ha dalla sua una notevole esperienza a livello europeo; in mezzo al campo Toulalan e Fabinho: il primo, capitano della squadra, è un centrocampista molto difensivo, un’incontrista; il secondo abbina tanta corsa e qualità, può essere impiegato sia come esterno che come centrale e riesce a inserirsi con ottimi tempismi in fase offensiva. Il diciannovenne Martial in patria è considerato l’astro nascente del calcio francese. In mezzo alla difesa qualche problema la Juventus può crearlo al Monaco: Carvalho è un giocatore molto logoro anche se navigato e conoscitore delle gare da dentro fuori.

    In Europa League non ci sarà il derby tra le uniche due squadre rimaste in lizza, ovvero Napoli e Fiorentina; leggermente peggio è andata al Napoli che dovrà vedersela con il Wolfsburg, secondo nella Bundesliga e qualificato ai quarti dove aver eliminato l’Inter; il tecnico Hackett può contare su una rosa di tutto rispetto, il modulo impiegato è il 4-3-1-2 e sulla qualità dei suoi gioielli: De Bruyne, già autore di 14 reti tra Campionato e Coppe, con  Schurrle e Dost a completare il reparto offensivo; in porta Benaglio è un portiere di grande affidamento; in difesa Naldo ha nella velocità il suo punto debole quindi sarà questa una carta che Benitez dovrà tenere bene il conto.

    La Dinamo Kiev è un’avversaria da non sottovalutare ma la Fiorentina potrà giocarsi tutte le sue carte nel mazzo avendo anche il ritorno a Firenze; in casa gli ucraini sono imbattuti e hanno eliminato il Guingamp nei sedicesimi e  l’Everton agli ottavi; la squadra che in campo si schiera con il 4-1-4-1 è allenata da Rebrov il quale ha giocato al fianco di Shevchenko; a difendere la porta c’è Shovkovskiy, classe 1975; a centrocampo Miguel Veloso rappresenta un punto fisso; i pericoli maggiori per la Fiorentina possono arrivare dalla trequarti in su, soprattutto sugli esterni dove giocano Yarmolenko e Gusev, in attacco Teodorczyk non ha ancora maturato una grande esperienza internazionale.