Tag: Champions League

  • Suarez salva il Barça, Vidal lancia il Bayern

    Suarez salva il Barça, Vidal lancia il Bayern

    La Champions League ha rialzato il sipario mandando in scena le prime due sfide dell’andata dei quarti di finale ed i protagonisti sono stati il blaugrana Luis Suarez ed il cileno del Bayern Monaco Arturo Vidal.

    Due sfide che hanno visto vincere di misure i padroni di casa, Barcellona e Bayern appunto, ma che lasciano ad Atletico Madrid e Benfica ancora aperte le porte della qualificazione alla semifinale.

    Veniamo ad analizzare le due sfide partendo da quella del Camp Nou. 

    BARCELLONA – ATLETICO MADRID 

    Il derby spagnolo si presenta esattamente come atteso nelle previsioni della vigilia, ovvero con il Barcellona a far la gara e l’Atletico di Simeone ben chiuso e pronto con aggressività a ripartire. I catalani non riescono a far girar il pallone rapidamente e i colchoneros capiscono che possono far male agli avversari e al 25° passano addirittura in vantaggio con Torres ben imbeccato da Koke. El Niño però diventa protagonista in negativo per i suoi quando prende il secondo giallo al 36° lasciando l’Atletico in 10 uomini. Nella ripresa il Barcellona accelera e, dopo una traversa di Neymar, concretizza la rimonta con la doppietta di Suarez tra il 63° ed il 74°. Finisce 2-1, l’Atletico Madrid rimane in corsa ma a fine gara Simeone mastica amaro un po’ per la rimonta subita un po’ per il rosso a Torres ma anche per la mancata espulsione di Suarez colpevole di un fallo a palla lontana su Filipe Luis. 

    Luis Suarez | Foto Twitter
    Luis Suarez | Foto Twitter

    BARCELLONA-ATLETICO MADRID 2-1 (25′ Torres (A), 63′ Suárez (B), 74′ Suárez (B))

    Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Piqué, Mascherano, Dani Alves, Jordi Alba; Busquets(80° Sergi Roberto), Iniesta (83° Arda Turan), Rakitić (63° Rafinha); Messi, Neymar , Suárez.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Atletico Madrid (4-4-2): Oblak; Juanfran, Godín, Lucas, Filipe Luís; Gabi, Saúl (89° Correa), Koke, Carrasco (53° Augusto); Griezmann (76° Thomas), Torres.

    Allenatore: Simeone.

    Arbitro: Brych (GER).

    Ammoniti: Busquets (B), Suárez (B), Mascherano (B); Koke (A), Filipe Luís (A), Griezmann (A), Lucas (A), Oblak (A), Augusto (A).

    Espulso: Torres (A)

     

    BAYERN MONACO – BENFICA

    Il Bayern Monaco fa sua la sfida d’andata ma il Benfica regge e si mantiene aperta una chance qualificazione. La gara sembra mettersi subito sui binari giusti per i bavaresi, dopo solo due minuti dal calcio d’inizio Vidal, di testa, trova il gol che sblocca la partita. Gli uomini di Guardiola sfiorano un paio di volte il raddoppio ma sbattono contro il portiere ospite. Nel finale di tempo il Benfica avrebbe anche la chance di pareggiare con un paio di conclusioni respinte. Nella ripresa ci si aspetta un Bayern d’assalto ed invece entrambe le squadra hanno le occasioni per andare in gol. Reti però non ne arrivano e la gara si chiude su un 1-0 che non decide ancora niente, la qualificazione è rimandata alla gara di ritorno.

    Arturo Vidal | Foto Twitter
    Arturo Vidal | Foto Twitter

    BAYERN MONACO-BENFICA 1-0 (2° Vidal)

    Bayern Monaco (4-1-4-1): Neuer; Lahm, Kimmich (60° Martínez), Alaba, Bernat; Vidal; Douglas Costa (70° Coman), Müller (85° Götze), Thiago Alcântara, Ribéry; Lewandowski.

    Allenatore: Guardiola.

    Benfica (4-4-2): Ederson; Almeida, Lindelöf, Jardel, Eliseu; Pizzi (91° Samaris), Fejsa, Renato Sanches, Gaitán; Jonas (83° Salvio), Mitroglou (70° Jiménez).

    Allenatore: Rui Vitória.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Ribéry (Ba), Bernat (Ba); Jonas (Be), Lindelöf (Be)

  • Juve dal sogno alla beffa, ai quarti va il Bayern

    Juve dal sogno alla beffa, ai quarti va il Bayern

    Un sogno svanito a pochi istanti dal traguardo, la Juve ci ha sperato, ha condotto per larghi tratti la partita, ha spaventato il Bayern Monaco, ha trovato il doppio vantaggio, sfiorando per un paio di volte il terzo, ma alla fine è stata raggiunta da Lewandowski prima e da Muller, al 91°, poi.

    Nei tempi supplementari poi i bianconeri sono crollati un po’ psicologicamente ed un po’ fisicamente e ad inizio del secondo tempo supplementare sono arrivati i gol del definitivo ko firmati da Thiago Alcantara e dall’ex Kingsley Coman.

    Il gol di Muller | Foto Twitter
    Il gol di Muller | Foto Twitter

    Tanti meriti vanno anche a Pep Guardiola che ha fatto i cambi giusti al momento giusto.

    Come detto la Juventus è partita fortissimo ed ha sbloccato la gara praticamente subito con Pogba bravo a calciare in gol a porta sguarnita dopo un incertezza della difesa bavarese. I padroni di casa accusano il colpo e pasticciano ancora al 23°, Morata segna ma l’arbitro annulla per un fuorigioco decisamente dubbio. Il raddoppio però è solo rimandato Morata si lancia in attacco, supera 3 avversari e poi serve una palla perfetta che Cuadrado infila. I tedeschi sembrano al tappeto e riescono a rendersi insidiosi solo al 42° con Muller ma Buffon c’è. Sul finale di tempo Cuadrado ha la palla del 3-0 ma Neuer è super e sventa il pericolo.

    Si riparte e Morata ha una doppia chance per timbrare il cartellino ma in entrambi i casi non riesce a trovare il bersaglio grosso. La pressione del Bayern aumenta, Guardiola inserisce Coman e si vede subito un cambio di passo. Al 73° il francese ex Juve tiene in campo il pallone che giunge a Douglas Costa, cross in mezzo e colpo di testa vincente di Lewandowski. La Juventus si rintana nella propria trequarti ma sembra reggere, almeno sino al 91° quando arriva la beffa firmata da Muller che, sfrutta un cross di Coman e impatta la partita spedendola ai supplementari.

    Nell’overtime la Juve ha subito l’occasione per volare ai quarti ma Lichtsteiner non da forza, Neuer blocca. La gara si mantiene in equilibrio sino ad inizio del secondo supplementare quando prima Thiago Alcantara e poi Coman, in contropiede, piazzano l’uno-due che chiude definitivamente un match che Sturaro a 5 dal termine potrebbe riaprire ma la sua conclusione a porta vuota finisce fuori.

    Al fischio finale fa festa il Bayern Monaco che vola ai quarti di finale, la Juventus torna a casa con tantissimi rimpianti ma anche con la consapevolezza che questo può essere uno step per chiudere alla grande la stagione e guardare con grande ottimismo al futuro.

     

    BAYERN MONACO – JUVENTUS 4-2 d.t.s. (6° Pogba (J), 28° Cuadrado (J), 73° Lewandowski (B), 91° Muller (B), 108° Thiago Alcantara (B), 110° Coman (B))

    Bayern Monaco (4-1-4-1): Neuer; Lahm, Kimmich, Benatia (46° Bernat), Alaba; Xabi Alonso (60° Coman); Douglas Costa, Muller, Vidal, Ribery (100° Thiago Alcantara); Lewandowski.

    Allenatore: Guardiola.

    Juventus (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra; Khedira (68° Sturaro), Hernanes, Pogba; Cuadrado (89° Pereyra), Morata (72° Mandzukic), Alex Sandro.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: Khedira (J), Morata (J), Kimmich (B), Vidal (B), Lichtsteiner (J), Lewandowski (B), Bonucci (J); Cuadrado (J), Pereyra (J), Thiago Alcantara (B), Sturaro (J), Bernat (B).

  • Standing ovation Totti: il Bernabeu omaggia i grandi campioni

    Standing ovation Totti: il Bernabeu omaggia i grandi campioni

    Real Madrid-Roma di ieri non è stata solo una fase importante per le qualificazioni alla più prestigiosa delle competizioni calcistiche europee, è stata molto di più, è stata, ancora una volta, la dimostrazione di come i campioni del calcio made in Italy abbiano nel tempo conquistato i campi di tutta Europa e, negli ultimi tempi, anche quelli oltre oceano. Succede che al 74′ dell’ottavo di finale tra Real Madrid e Roma, Spalletti richiama in panchina El Shaarawy per regalare poco più di 15 minuti di gioco a Francesco Totti. Il Bernabeu si scalda quando il capitano giallorosso si leva la tuta e si appresta ad entrare: è standing ovation per Totti, è una grande emozione per una delle ultime leggende in attività del calcio italiano.

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    A fine gara Francesco Totti si dirà infinitamente emozionato:
    “Mi hanno emozionato. Vuol dire che al calcio ho dato tanto. Sono stati ringraziamenti da parte di uno stadio strepitoso. Il Bernabeu sarà l’unico rimpianto della mia carriera”.

    Il Santiago Bernabeu è un grande esempio di sportività per gli avversari e di riconoscenza verso i grandi campioni anche se qualche minuto prima del goal che ha sbloccato la partita, aveva rumorosamente fischiato il proprio campione, un certo Cristiano Ronaldo!

    Eppure la standing ovation al Bernabeu ad un campione italiano non è nuova, già nel 2008 infatti i tifosi dei blancos avevano riservato lo stesso trattamento di Totti ad un altro grande campione: Alessandro Del Piero. In quella occasione il capitano juventino aveva anche punito le merengues con una doppietta che aveva regalato ai bianconeri la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, alla sua uscita dal campo (al 92′) pubblico in piedi e inchino di ringraziamento per Pinturicchio.

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    Nel 2013 tocca ad Andrea Pirlo ricevere un’emozione forte dal Bernabeu. In quell’occasione la Juventus uscì sconfitta dal tempio del calcio ed il pubblico non esitò a tributare una standing ovation come attestato di stima verso il campione.

  • Rimpianti Roma, il Real vola ai quarti di Champions

    Rimpianti Roma, il Real vola ai quarti di Champions

    Si poteva fare, sono tanti i rimpianti che la Roma si lascia alle spalle dopo l’eliminazione negli ottavi di Champions League subita contro il Real Madrid.

    I giallorossi, al Santiago Bernabeu, hanno avuto tante occasioni per poter riuscire in quella, che alla vigilia, sembrava un’impresa al limite dell’impossibile.

    Dzeko, Salah, due volte, e Manolas hanno avuto le chances per poter sbloccare la gara, clamorosi gli errori del bosniaco e dell’egiziano che a tu per tu con Keylor Navas sono riusciti clamorosamente a calciare fuori. Anche quella del difensore greco, nel secondo tempo, è stata una grande opportunità ma in questo caso sono più i meriti del portiere delle merengues che i demeriti del giallorosso.

    L'errore di Dzeko sullo 0-0 | Foto Twitter
    L’errore di Dzeko sullo 0-0 | Foto Twitter

    Il Real Madrid ha dimostrato la sua fragilità difensiva ma, graziato dalla Roma, ha anche mostrato un attacco che può far male a chiunque e una volta sbloccato il risultato con il solito Cristiano Ronaldo, ha subito raddoppiato con James Rodriguez e poco dopo ha avuto anche la possibilità di dilagare sul 3-0 ma Cr7 ha clamorosamente fallito l’occasione.

    Un’eliminazione che quindi lascia tanto amaro in bocca perchè la Roma tra andata e ritorno non ha certamente meritato un passivo di 0-4 ma anzi se solo i suoi attaccanti avessero avuto quel pizzico di freddezza in più forse ora staremmo celebrando un gran successo.

    Il tecnico della squadra capitolina, Luciano Spalletti, però nell’intervista post gara ai microfoni di Premium, non ha voluto celebrare un’uscita a testa alta ma anzi è parso decisamente arrabbiato con i suoi:

    SE NON FAI GOL E POI GLI ALTRI LO FANNO È INUTILE ANDARE A RECRIMINARE, IL REAL HA MERITATO IL PASSAGGIO DEL TURNO. SE POTEVAMO FARE DI PIÙ? PER QUELLO CHE SI È VISTO PROBABILMENTE SÌ. DOBBIAMO CRESCERE COME MENTALITÀ, CATTIVERIA E CONVINZIONE: SIAMO ANCORA DEBOLI, C’È POCO DA FARE, ALLA PRIMA DIFFICOLTÀ NON RIUSCIAMO AD ESSERE QUELLA SQUADRA DI QUEL LIVELLO CHE DOVREMMO AVERE. MA SE SIAMO CONTENTI O TRANQUILLI DOPO AVER PERSO DUE PARTITE 2-0, ALLORA MI VIENE L’ANGOSCIA: DOBBIAMO CRESCERE VELOCEMENTE, BISOGNA FARE MEGLIO. QUANDO IN SPOGLIATOIO VEDO I VOLTI TRANQUILLI DEI GIOCATORI CHE ASPETTANO DI FARSI FARE I COMPLIMENTI PER LA BUONA PRESTAZIONE, MI VIENE UNA SENSAZIONE DI MALESSERE. LA TESTA È FONDAMENTALE. STASERA CI È ANDATA ANCHE BENE, DOPO IL GOL DEL 2-0 HO TEMUTO L’IMBARCATA. NON SIAMO MIGLIORATI TANTO SU QUELLA FORZA MENTALE E LA DIFFERENZA È TUTTA LÌ: UNO RIENTRA NELLO SPOGLIATOIO ED È ARRABBIATO, NON SI RENDE CONTO DELL’OCCASIONE CHE HA BUTTATO VIA QUESTA SERA. CI SONO PARTITE CHE RIMARRANNO NELLA STORIA DEL CALCIO, PER SEMPRE, E QUESTA È UNA DI QUELLE.

    La serata però sarà anche ricordata per la Standing Ovation che il Santiago Bernabeu ha dedicato a Francesco Totti al momento del suo ingresso in campo. Omaggio che il pubblico madrileno aveva già dato in passato a grandi avversari come Del Piero e Pirlo.

    REAL MADRID – ROMA 2-0 (64° Cristiano Ronaldo, 67° James Rodriguez)

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Danilo, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Modric (75° Jesé), Casemiro (83° Kovacic), Kroos; James Rodriguez, Bale (61° Vazquez), Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Roma (4-2-3-1): Szczesny; Florenzi, Manolas, Zukanovic, Digne; Keita (86° Maicon), Pjanic (46° Vainqueur); Salah, Perotti, El Shaarawy (74° Totti); Dzeko.

    Allenatore: Spalletti.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Danilo (Re), Zukanovic (Ro)

     

  • Il cuore della Juve vale rimonta e pari col Bayern

    Il cuore della Juve vale rimonta e pari col Bayern

    Una Juve tutto cuore riesce nell’impresa di rimontare un pesantissimo 0-2 casalingo contro il Bayern Monaco e di portare a casa un 2-2 che lascia aperta ancora qualche speranza in vista del ritorno in casa dei bavaresi.

    Una sfida che ha visto, per un’ora buona, la corazzata Bayern imporre il proprio gioco e la propria superiorità contro una Juve che è parsa fin troppo impotente e con diversi rischi di capitolazione, con i tedeschi che poi sono andati a trovare il meritato doppio vantaggio con Muller sul finale di primo tempo, e Robben ad inizio ripresa.

    Un doppio cazzotto che avrebbe mandato al tappeto qualsiasi squadra, se ci sommiamo anche il fatto che i bianconeri hanno perso all’intervallo il loro metronomo Claudio Marchisio per un problema muscolare, al suo posto è entrato Hernanes. I ragazzi di Allegri però, giunti sull’orlo del baratro, hanno tirato fuori tutta la grinta e tutto il cuore possibile e, sospinti anche dal tifo dello Juventus Stadium, prima hanno riaperto la gara con Dybala ben imbeccato da un ottimo Mandzukic e poi hanno trovato il pareggio grazie ad una giocata di due subentrati, assist di testa di Morata per il perfetto inserimento di Sturaro, pronto a battere Neuer.

    Il gol di Sturaro | Foto Twitter
    Il gol di Sturaro | Foto Twitter

    Una volta trovata la parità la Juventus ha cercato anche di vincerla con il colpo di testa di Pogba e la conclusione di Bonucci ma ha anche rischiato sul colpo di testa di Benatia alto non di molto.

    Al fischio finale negli anime e nelle parole di tifosi ma sopratutto di giocatori e tecnico della Juve è prevalsa la gioia per la reazione e per la rimonta completata.

    Mister Allegri sa benissimo che all’Allianz Arena portare a casa un successo, o un pareggio superiore al 2-2, sarà un’impresa davvero complessa ma come si legge nel tweet postato a fine gara dall’allenatore, le parole per descrivere il match di ieri sera non ci sono, le emozioni invece sono state tantissime e la fiducia c’è tanto che Allegri ha coniato l’Hashtag #Iocicredo. 

    Il tweet post gara di Massimiliano Allegri ! Foto Twitter
    Il tweet post gara di Massimiliano Allegri ! Foto Twitter

     

    JUVENTUS – BAYERN MONACO 2-2 (43° Muller (B), 55° Robben (B), 63° Dybala (J), 76° Sturaro (J))

    Juventus (4-4-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra; Cuadrado, Khedira (69° Sturaro), Marchisio (46° Hernanes), Pogba; Mandzukic, Dybala (75° Morata).

    Allenatore: Allegri.

    Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Kimmich, Alaba, Bernat (74° Benatia); Vidal, Thiago Alcantara; Robben, Muller, Douglas Costa (84° Ribery); Lewandowski.

    Allenatore: Guardiola.

    Arbitro: Atkinson.

    Ammoniti: Douglas Costa (B), Lewandowski (B), Morata (J), Vidal (B)

     

  • Non basta una buona Roma, il Real Madrid vince 2-0

    Non basta una buona Roma, il Real Madrid vince 2-0

    La Roma esce tra gli applausi dell’Olimpico ma ad i giallorossi non basta una buonissima prestazione per portare a casa un risultato positivo nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Real Madrid.

    Alla fine ad imporsi sono stati i blancos di Zinedine Zidane con un 2-0 firmato da Cristiano Ronaldo e dal gol in contropiede nel finale di Jese.

    Come detto la squadra di Spalletti ha giocato una buona gara, ha saputo contenere il Real ma non solo, con Salah ed El Shaarawy ha avuto le chance per il vantaggio, poi ha avuto occasioni per pareggiare ed è stata punita, probabilmente, oltre da uno 0-2 che sembra spianare la strada alle Merengues per i quarti di finale.

    Siamo certi però che gli uomini di Spalletti andranno al Bernabeu non per fare da semplici sparring partner ma per provare quella che sembra una vera e propria impresa impossibile.

    Veniamo al racconto della gara.

    Alessandro Florenzi e Marcelo | Foto Twitter
    Alessandro Florenzi e Marcelo | Foto Twitter

    Spalletti schiera il suo 4-3-3 con Florenzi terzino e con il tridente leggero formato da El Shaarawy, Perotti e Salah. Panchina inizialmente per De Rossi e Dzeko. 

    Zidane, che deve fare a meno di Bale ma recupera Marcelo, manda in campo le Merengues con il 4-3-3 con il tridente composto da James Rodriguez, Benzema e Cr7.

    La partenza dei giallorossi è molto positiva, il Real Madrid tenta di fare la gara ma una Roma ben compatta, non solo limita le Merengues ma prova anche a pungere con la rapidità di Salah e con le giocate di Perotti. Salah sembra in buona serata e con i suoi scatti preoccupa gli esterni ospiti. Passano i minuti e il Real Madrid prova ad alzare i ritmi e a chiudere la Roma nella propria metà campo. Al 33° prima chance per gli uomini di Zidane con la conclusione di Marcelo fuori non di molto. La Roma però reagisce con una buona giocata di Perotti non sfruttata al meglio da El Shaarawy. Il Real preme, i giallorossi difendono con qualche affanno ma con i soliti Perotti e Salah provano a far paura alla difesa degli spagnoli. Il primo tempo si chiude sullo 0-0

    Il secondo tempo si apre con il Real Madrid che commette diversi errori e con  la Roma che prosegue a cercare di creare problemi agli avversari, senza correre grossi rischi. Al 55° grossa chance per El Shaarawy ma Navas è bravo in uscita a salvare la propria porta. Quando hai in campo fenomeni del calibro di Cristiano Ronaldo, anche giocando male, il gol può arrivare sempre e così al 57° Cr7 s’inventa il gol che vale il vantaggio per i blancos. Il gol carica il Real che prova a trovare il raddoppio. Al 64° Spalletti decide di giocarsi la carta Dzeko, con il bosniaco che sostituisce El Shaarawy, passando al 4-2-3-1. La Roma prova a riprendere fiducia e si spinge in avanti con un Salah in gran serata che al 70° si libera facilmente di due avversari e mette in mezzo la palla per Dzeko, salva Varane. Passa poco più di un minuto e Vainqueur lascia partire la conclusione che esce di pochissimo. Il Real però risponde con il colpo di testa di Ronaldo fuori di nulla. Al 79° combinazione tutta bosniaca con Dzeko che però calcia sull’esterno della rete. Le occasioni per i giallorossi continuano ad arrivare con Salah che manca l’ultimo controllo allungandosi il pallone sul più bello. Al 86° la Roma viene punita troppo pesantemente con Jese che concretizza un contropiede per lo 0-2. Non accade altro da segnalare il Real Madrid vince al’Olimpico per 2-0.

     

    ROMA – REAL MADRID 0-2 (57° Cristiano Ronaldo, 86° Jese)

    Roma (4-3-3): Szczesny; Florenzi (87° Totti), Manolas, Rudiger, Digne; Pjanic, Vainqueur (77° De Rossi), Nainggolan; Salah, Perotti, El Shaarawy (64° Dzeko).

    Allenatore: Spalletti.

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Modric, Kroos, Isco (64° Kovacic); Rodriguez (82° Jese), Benzema, Cristiano Ronaldo (89° Casemiro).

    Allenatore: Zidane.

    Arbitro: Kralovec.

    Ammoniti: Varane (R), Sergio Ramos (R)

     

    Nell’altra gara di serata il Wolfsburg, trascinato da Draxler autore di una doppietta, ha espugnato per 3-2 il campo del Gent che, sotto 3-0, ha limitato i danni nel finale.

    GENT – WOLFSBURG 2-3 (44°, 54° Draxler (W), 60° Kruse (W), 80° Kums (G), 89° COulibaly (G))

  • Finale Milano, adidas svela il pallone per la Champions League

    Finale Milano, adidas svela il pallone per la Champions League

    Ritorna la massima competizione per club europea,  la Champions League, che questa settimana vedrà impegnata una delle nostre due squadre qualificate agli ottavi di finale, la Roma che ospiterà all’Olimpico il Real Madrid. Anche se l’urna dei sorteggi non è stata benevola con le italiane, Juventus e Roma proveranno a spingere al massimo rispettivamente contro i blancos e il Bayern Monaco di Pep Guardiola per non interrompere il sogno di giocare, e magari vincere, una finale “in casa”: a San Siro, Milano, sarà infatti giocata la finale di Champions League 2015/2016.

    Proprio in vista della partenza alle fasi a eliminazione diretta della competizione, adidas ha presentato Finale Milano, l’Official Match Ball della fase ad eliminazione diretta e della finale della UEFA Champions League.

    Finale Milano sarà usato da campioni come Messi, Bale, Benzema e Suarez per dominare il torneo dagli ottavi di finale in avanti.

    Finale Milano
    Rendendo omaggio ad una delle città più importanti nel mondo del calcio, Finale Milano è il pallone ufficiale della competizione per club più prestigiosa in Europa. Il design include alcuni dei simboli più iconici della città, con il Teatro alla Scala a fianco delle famose torri di San Siro, il palcoscenico dell’atto finale della UEFA Champions League di quest’anno.

    Caratteristiche di Finale Milano:

    – La texture uniforme che riveste tutti gli UEFA Champions League Official Match Balls, fornisce un grip ottimale.
    – Il design a forma di stella, basato sul logo della UEFA Champions League, con pannelli termosaldati garantisce una superficie senza cuciture per un primo tocco migliorato, ed ogni stella ha un design unico.
    – L’adidas Finale Milano sarà utilizzato in campo durante i match di UEFA Champions League a partire dal 16 febbraio fino alla finale del 28 maggio inclusa.

    Finale Milano 2

    Il pallone è già acquistabile nei negozi adidas, nei rivenditori specializzati e su Adidas.

    Il Finale Milano sarà utilizzato a partire da domani 16 febbraio per i primi due ottavi di finale: PSG- Chelsea e Benfica-Zenit San Pietroburgo. La Roma scenderà in campo mercoledì 17 febbraio contro il Real Madrid. Per la Juventus invece bisognerà attendere il 23 febbraio prossimo.

    Finale Milano 3

  • Sorteggi Champions: Real e Bayern per Roma e Juve

    Sorteggi Champions: Real e Bayern per Roma e Juve

    L’urna di Nyon non è stato affatto benevola con le italiane, i sorteggi Champions per gli ottavi di finale hanno previsto due accoppiamenti da brivido per Juventus e Roma.

    I bianconeri di Massimiliano Allegri dovranno vedersela contro il Bayern Monaco mentre i giallorossi di Rudi Garcia dovranno fronteggiare il Real Madrid. 

    Sulla carta c’erano tre avversarie che le italiane avrebbero dovuto evitare, quelle che di solito sui giornali sono indicate con il massimo numero di stelle per pericolosità, ed invece la mano di Javier Zanetti ha pescato proprio due di quelle compagini.

    Cristiano Ronaldo e Robert Lewandowski | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo e Robert Lewandowski | Foto Twitter

    Veniamo ad analizzare le due sfidanti partendo dal Bayern Monaco. 

    La squadra di Guardiola è una vera e propria corazzata che in questa stagione si è ulteriormente rinforzata, tra l’altro proprio con l’arrivo di due ex bianconeri come Vidal e Coman, ed ha tra le proprie file un bomber inarrestabile come Robert Lewandowski ed un portiere come Neuer che contende a Gigi Buffon il titolo di miglior estremo difensore del mondo.

    I bavaresi sono arrivati agli ottavi dominando il proprio girone ottenendo 5 vittorie e solo una sconfitta in casa dell’Arsenal, segnando 19 reti e subendone solo 3.

    Per quanto riguarda i precedenti i bianconeri non possono certo sorridere, nella stagione 2012/13 i tedeschi eliminarono la Juventus di Antonio Conte ai quarti di finale con un doppio 2-0. Anche la Juve di Ferrara subì un cocente k.o. casalingo con il Bayern che costò l’eliminazione durante la fase a gironi.

    In quel k.o. del 2013 nel Bayern andò a segno anche Mario Mandzukic che ora dovrà cercare di trovare i gol dell’ex per trascinare i suoi ai quarti.

     

    Come detto anche per la Roma il sorteggio ha avuto un sapore amarissimo.

    Il Real Madrid è una squadra piena di talenti, uno su tutti il formidabile fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo, un gruppo di stelle che certamente mette brividi a tutte le difese avversarie.

    Gli uomini di Benitez, che al momento non paiono in una forma scintillante, hanno comunque vinto il proprio girone ottenendo cinque successi ed un solo pareggio, tra l’altro con un’altra grande squadra come il Psg. Le Merengues, nelle sei sfide della fase a gironi, hanno realizzato 19 gol subendone solo 3.

    Gli uomini di Garcia, che hanno ottenuto la qualificazione soltanto nell’ultima sfida contro il Bate Borisov, dovranno certamente crescere di condizione e convinzione per poter cercare di limitare Cr7 e compagni.

    I precedenti non sono poi così negativi, nell’ultima sfida disputata negli ottavi della Champions League 2007/08 furono i giallorossi a qualificarsi con un doppio successo per 2-1.

     

    Sorteggi Champions ottavi di finale
    Sorteggi Champions ottavi di finale

    Negli altri 6 abbinamenti si trovano almeno altre 2 partite interessantissime e che promettono spettacolo come Psg-Chelsea e Arsenal-Barcellona.

    Completano il quadro Gent-Wolfsburg, Dinamo Kiev-Manchester City, Psv-Atletico Madrid e Benfica-Zenit.

  • La Roma soffre ma centra gli ottavi

    La Roma soffre ma centra gli ottavi

    L’obiettivo è raggiunto, con fatica e senza brillare la Roma ottiene il pass per gli ottavi di finale di Champions League.

    Gli uomini di Garcia contro il Bate Borisov non riescono a dominare i bielorussi, ne tantomeno a trovare il gol e anzi rischiano in un paio di occasioni di capitolare, ottima prova di Szczesny, alla fine però le buone notizie arrivate da Leverkusen, con ter Stegen decisivo nel conservare il pari tra Bayer e Barça, rendono un po’ meno assordanti i fischi di un deluso pubblico dell’Olimpico.

    Wojciech Szczesny | Foto Twitter
    Wojciech Szczesny | Foto Twitter

    Per il momento va bene così, la prestazione non è arrivata ma stasera contava meno, stasera contava proseguire il cammino in Champions League e così è stato.

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia recupera Salah, che va in panchina, ma perde Gervinho che non supera il provino nel riscaldamento, in avanti quindi, accanto a Dzeko, si schierano Iago Falque e Iturbe.

    Il Bate scende in campo con il 4-2-3-1 con l’esperto Hleb sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Mozolevski. Da tenere d’occhio l’esterno difensivo Mladenovic che già all’andata fece malissimo alla Roma.

    La partenza vede una Roma un po’ contratta, con ritmi bassi e con qualche movimento sbagliato in difesa. I giallorossi provano a crescere ma almeno nei primi 20 minuti non riescono ad impensierire la difesa bielorussa. Al 24° la Roma con grinta, più che con idee, costruisce una chance ma De Rossi non arriva per poco all’appuntamento con il tiro. Il primo vero pericolo per la porta ospite arriva al 27° con la punizione di Pjanic salvata in corner da Chernik. Il Bate in fase offensiva sostanzialmente non si vede praticamente mai, la Roma però a parte qualche iniziativa personale non fa molto di più. E’ piuttosto ovvio che il primo tempo si chiuda sullo 0-0

    Si riparte e Dzeko ha subito un’occasione enorme, l’attaccante bosniaco però si fa respingere da Chernik l’assist del connazionale Pjanic. La Roma cresce e al 50° è Florenzi a sfiorare il gol ma il portiere dice ancora di no. I padroni di casa provano a fare la partita collezionando corner mai ben sfruttati. I bielorussi, che hanno bisogno del successo, cominciano a provare a far la partita. Al 67° Szczesny sfodera un miracolo, respingendo la conclusione da due passi di Gordeichuk. Passano 5 minuti ed è Pjanic a sfiorare il gol con la difesa ospite a salvare quasi sulla linea. La partita è viva, Szczesny salva ancora su Mladenovic, la Roma è stanca e soffre ma la difesa tiene e porta a casa uno 0-0, tra i fischi del pubblico, che però vale oro perchè porta gli uomini di Garcia agli ottavi di Champions League. 

     

    ROMA – BATE BORISOV 0-0

    Roma (4-3-3): Szczęsny; Florenzi, Rüdiger, Manolas, Digne, Pjanić, De Rossi, Nainggolan; Iago Falqué (83°Ucan), Džeko, Iturbe (59°Salah).

    Allenatore: Garcia.

    Bate Borisov (4-2-3-1): Chernik; Zhavnerchik, Polyakov (56°Dubra), Milunović, Mladenović; Yablonski, Nikolić (79°Karnitski); Stasevich, Hleb, Gordeichuk; Mozolevski (60°Volodko).

    Allenatore: Yermakovich.

    Arbitro: Atkinson.

    Ammoniti: /

  • Llorente condanna la Juve al secondo posto

    Llorente condanna la Juve al secondo posto

    Un gol dell’ex Fernando Llorente, permette al Siviglia di battere per 1-0 la Juventus che, con la contemporanea vittoria del Manchester City, scivola al secondo posto del girone, rischiando di pescare un’avversaria terribile nel sorteggio per gli ottavi di finale.

    Gli uomini di Allegri hanno decisamente da recriminare e rimpiangere per le diverse occasioni sprecate, un po’ per merito del portiere Rico, un po’ per propri demeriti e anche per un pizzico di sfortuna nella traversa colpita da un positivo Paulo Dybala. 

    Adesso non è tempo di processi perchè c’è già all’orizzonte la sfida fondamentale in campionato contro la Fiorentina, certamente però ci sarà da fare una qualche riflessione su una Juventus che ha battuto entrambe le volte, nel doppio confronto, il Manchester City ma che è comunque finita alle spalle degli inglesi.

    Il colpo di testa vincente di Llorente | Foto Twitter
    Il colpo di testa vincente di Llorente | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri non rinuncia al suo 3-5-2 e lancia dal primo minuto Morata, accanto a Dybala, al posto dell’influenzato Mandzukic. Sulle fasce spazio per Lichtsteiner ed Alex Sandro, confermata la difesa.

    La partita vede subito la Juventus fare la gara con buoni ritmi e con un paio di occasioni sprecate da Morata, Dybala e Sturaro. La reazione del Siviglia arriva al 19° con Llorente prima e Banega subito dopo che ci provano ma si scontrano con il muro Buffon. Morata riesce a fallire un gol già fatto al 25° mentre cinque minuti dopo ancora Buffon è super su Llorente. Prima della fine del tempo c’è spazio anche per una bella parata di Rico su punizione di Dybala.

    Ad inizio ripresa la Juve continua a collezionare potenziali occasioni ma viene punita dal colpo di testa di Llorente, al minuto 65, su azione di corner. La reazione bianconera è blanda, anche perchè il City sta perdendo 2-1 in casa e la vetta del girone sembra salda. Dybala con una gran conclusione colpisce la traversa al 79° e poco dopo arrivano notizie negative da Manchester, il City ha ribaltato la partita portandosi sul 4-2. Negli ultimi minuti prima Dybala, fuori di poco, e poi Morata, salvataggio miracoloso del portiere Rico, non riescono a trovare il pareggio. Vince il Siviglia, la Juventus scivola al secondo posto del girone D di Champions League. 

     

    SIVIGLIA – JUVENTUS 1-0 (65° Llorente)

    Siviglia (4-2-3-1): Sergio Rico; Coke, Rami, Kolodziejczjak (57°Mariano), Tremoulinas; Krychowiak, N’Zonzi; Vitolo, Banega, Konoplyanka (68°Krohn-Dehli); Llorente (77°Gameiro).

    Allenatore: Emery.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Alex Sandro, Sturaro, Marchisio, Pogba, Lichtsteiner (76° Cuadrado); Dybala, Morata.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Alex Sandro (J), Sturaro (J)