Tag: Champions League

  • Harakiri Roma, il Porto vola ai gironi di Champions

    Harakiri Roma, il Porto vola ai gironi di Champions

    Niente da fare, anche quest’anno l’Italia non riesce a portare tre squadre ai gironi di Champions League, la Roma infatti è crollata sul proprio campo, subendo uno 0-3 che ha lanciato il Porto alla fase successiva della massima competizione per club europea e relegando la Roma a disputare l’Europa League. 

    Quello degli uomini di Luciano Spalletti è stato un vero e proprio suicidio sportivo, partiti con il vantaggio dell’uno ad uno ottenuto in Portogallo nella gara d’andata, i giallorossi, andati sotto nei primi minuti, per il gol di Felipe abile a sfruttare la distrazione della difesa di casa su un calcio piazzato, hanno tentato una reazione con Dzeko e Salah però non precisi e sono poi crollati anche sul piano dei nervi con Daniele De Rossi ed Emerson Palmieri che si sono fatti espellere con il rosso diretto, il primo al 40° ed il secondo al 50°, per due brutti interventi.

    Una volta rimasta in nove la Roma ha provato a fare qualcosa, specialmente il belga Nainggolan che ha dimostrato di non arrendersi mai, con Perotti ha anche sfiorato il possibile 1-1 ma i portoghesi non si sono fatti spaventare ed hanno colpito in contropiede al 73° con Layun che ha depositato in rete il pallone dello 0-2 anche sfruttando un’uscita totalmente sbagliata del portiere Szczesny. Subito il colpo, i giallorossi non hanno avuto nemmeno il tempo di abbozzare una minima reazione e sono stati costretti ad alzare bandiera bianca quando Corona si è liberato di Manolas ed ha battuto il portiere polacco per il definitivo 0-3.

    In 90 minuti in sostanza si è andata a bruciare tutta la faticosa rincorsa compiuta dalla Roma nella scorsa stagione dall’arrivo di Spalletti in poi.

    Il destino dell’Italia si ripete per l’ennesima volta, i preliminari di Champions League si rivelano fatali e nell’urna di Nyon, come purtroppo già accaduto, ci saranno solo due palline con i nomi di squadre italiane ovvero la Juventus ed il Napoli.

     

    ROMA – PORTO 0-3 (8° Felipe, 73° Layun, 76° Corona)

    ROMA (4-3-2-1): Szczesny; Peres, Manolas, De Rossi, Juan Jesus; Nainggolan, Strootman, Paredes (42° Emerson Palmieri); Salah, Perotti (86° Gerson); Dzeko (59° Iturbe).

    Allenatore: Spalletti

    PORTO (4-4-2): Casillas; M. Pereira (45°+3 Layun), Felipe, Marcano, Telles; Danilo, André Andrè, H. Herrera, Otávio (57° Sergio Olivera); Corona; A. Silva.

    Allenatore: Espirito Santo

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Herrera (P), Otavio (P), Sergio Olivera (P), Andre Silva (P), Gerson (R)

    Espulsi: De Rossi (R), Palmieri (R).

  • Una buona Roma pareggia in casa del Porto

    Una buona Roma pareggia in casa del Porto

    Una buona Roma compie il primo passo verso la corsa ai gironi di Champions League andando a pareggiare per uno ad uno sul campo del Porto.

    Gli uomini di Spalletti hanno però qualche rimpianto perchè per gran parte del primo tempo sono stati proprio i giallorossi a fare la partita, passando anche in vantaggio, prima che il rosso a Vermaelen rovinasse tutto costringendo la Roma ad una ripresa di sofferenza nella quale è arrivato il pari dei portoghesi.

    Spalletti ha sciolto i dubbi della vigilia affidando la porta al brasiliano Alisson e scegliendo il tridente pesante con Dzeko al centro dell’attacco supportato da Salah e Perotti.

    La gara si mette subito bene per la Roma che per ben due volte sfiora il gol nel primo quarto d’ora, pallonetto di Salah salvato sulla linea al 3°, mira imprecisa di Dzeko al 13°. Il gol però è nell’aria e arriva al 20° con un goffo autogol di Felipe su corner battuto da Salah. Il match sembra in discesa per i giallorossi, il Porto di Nuno Espirito Santo va in difficoltà e sembra non avere la possibilità di reagire.

    Sembra, perchè a dare una mano ai padroni di casa ci pensa Vermaelen che prende due gialli e al 41° lascia i suoi in 10.

    Nella ripresa logicamente è un Porto d’attacco, la Roma va in difficoltà e deve capitolare al 60° quando Emerson, entrato subito dopo il rosso a Vermaelen, , commette fallo di mano in area che causa il rigore trasformato dal giovane André Silva. I giallorossi finiscono sotto l’assedio dei padroni di casa, Spalletti capisce che è meglio non rischiare ed inserisce Fazio portando la difesa a 5.

    Il Porto attacca e sfiora il vantaggio ma finisce 1-1, un pareggio che fa piacere alla Roma che mette leggermente in vantaggio la compagine italiana in vista del ritorno di martedì prossimo all’Olimpico.

    A fine gara. ai microfoni di Premium Sport, il tecnico Spalletti si è ritenuto soddisfatto della prestazione dei suoi andando però a fare un pizzico di critica per i troppi cartellini subiti.

  • Roma, sarà il Porto l’ostacolo verso Champions

    Roma, sarà il Porto l’ostacolo verso Champions

    Il sorteggio del preliminare, per l’accesso ai gironi di Champions League, ha un gusto agrodolce per la Roma, l’urna ha infatti deciso che i giallorossi dovranno sconfiggere il Porto per garantirsi di competere nella massima competizione europea per Club.

    Poteva andare meglio agli uomini di Luciano Spalletti, con l’eventuale accoppiamento con Ajax o Borussia Moenchengladbach, ma poteva anche andare decisamente peggio con la terribile sfida al Manchester City di Pep Guardiola.

    Dunque ci saranno i portoghesi sulla strada della Roma, un club dal grande blasone, dalla grande tradizione che però non sembra una squadra così forte come quella ammirata nelle passate Champions League.

    Occhio però a non sottovalutare la rosa in mano al tecnico Nuno Espirito Santo. Tra i pali c’è l’eterno Iker Casillas, in difesa è appena arrivato il terzino ex Inter Alex Telles. A centrocampo brilla l’estro dell’algerino Brahimi, ammirato al mondiale brasiliano del 2014, ma anche il messicano Hector Herrera che è da tempo nel mirino del Napoli e Danilo Pereira fresco campione d’Europa con la nazionale lusitana. In attacco occhio al centravanti del Camerun Vincent Aboubakar decisamente in crescita con 8 gol in 20 presenze nella stagione 2014/15 e 18 gol in 37 apparizioni nella scorsa, ma sopratutto con un bottino di 6 gol nelle 10 partite giocate in Champions League.

    Insomma la Roma ha tutte le carte per passare il turno ma il doppio confronto, andata in Portogallo mercoledì 17 agosto, ritorno martedì 23 agosto all’Olimpico.

    Nelle altre gare sorteggiate spicca una sfida che si preannuncia spettacolare come Villarreal-Monaco.

    Oggi però non era solo il giorno della Champions League, si è anche conosciuto il destino del Sassuolo nella corsa ai gironi di Europa League.

    I neroverdi del Patron Squinzi, che erano testa di serie, dopo essersi sbarazzati del Lucerna nel turno preliminare, hanno avuto un’urna decisamente poco benevola e nel playoff se la dovranno vedere con i campioni della Serbia della Stella Rossa, squadra temibile e con lo svantaggio di dover giocare il ritorno a Belgrado giovedì 25 agosto, l’andata al Mapei Stadium si giocherà giovedì 18 agosto.

  • Gioia Blanca, il Real Madrid conquista la Champions

    Gioia Blanca, il Real Madrid conquista la Champions

    Il Real Madrid alza al cielo di San Siro la Champions League 2015/16, la Undecima nella storia dei Blancos. 

    La storia si ripete e l’Atletico di Diego Simeone non riesce a vendicarsi del k.o. subito a Lisbona nel 2014 e forse stasera fa ancora più male. Se due anni fa infatti i Colchoneros avevano subito la beffa del pareggio nel recupero, crollando poi nei supplementari contro un Real che comunque aveva fatto a tratti la gara, in questa finale l’Atletico è andato sotto, ha fallito un rigore, ha rimontato un avversario non certo irresistibile ma poi si è arreso ai calci di rigore con il legno colpito da Juanfran che ha consegnato sui piedi di un acciaccato Cristiano Ronaldo il match point ed ovviamente Cr7 non ha fallito.

    Zinedine Zidane entra così nel ristretto cerchio di quei tecnici capaci di aver vinto la Champions sia da calciatore che da allenatore.

    Veniamo al racconto della gara.

    Nessuna sorpresa per Zidane che schiera i suoi con il 4-3-3 con Ramos-Pepe coppia centrale, con Casemiro a centrocampo insieme a Kroos e Modric e con la classica BBC, Bale, Benzema e Cr7, in attacco. Simeone sciogli gli ultimi ballottagi dando una maglia da titolare a Savic e Augusto Fernandez. In avanti la coppia d’oro Griezmann-Torres.

    La partenza del Real è ottima e dopo una parata di Oblak su Benzema al 5°, i Blancos passano con il tocco sottoporta, in posizione dubbia, di Sergio Ramos, ancora lui, al quarto d’ora. La reazione dei colchoneros è blanda e gli uomini di Zidane controllano la prima frazione di gioco.

    Nella ripresa Simeone inserisce Ferreira Carrasco per un Fernandez decisamente negativo. Passano solo due minuti e Pepe commette un fallo ingenuo su Torres, Clattenburg fischia il rigore ma Griezmann centra la traversa. L’Atletico Madrid però ha tutt’un altro spirito e si getta alla ricerca del pareggio, rischia tantissimo specialmente al 78°, con un salvataggio sulla linea, ma poi al 79° trova il pari con Carrasco bravo a trovare il tap-in vincente. Si va ai supplementari.

    Cr7 non sta bene ma il Real non ha più cambi, l’Atletico ha più freschezza ma il risultato non cambia e così per decidere il vincitore servono i calci di rigore.

    Dal dischetto i primi 4 rigoristi per squadra sono perfetti, poi tocca a Juanfran che colpisce il palo. Il rigore decisivo è sui piedi di Cristiano Ronaldo, il portoghese riscatta l’opaca serata andando a gonfiare la rete alle spalle di Oblak, regalando la gioia a tutti i tifosi del Real Madrid. 

     

    REAL MADRID – ATLÉTICO MADRID 6-5 d.c.r. (1-1 d.t.s 15° Ramos (R), 78° Carrasco (A))

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal (52° Danilo), Pepe, Ramos, Marcelo; Kroos (72° Isco), Casemiro, Modrić; Bale, Benzema (77° Lucas Vazquez), Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Atlético Madrid (4-4-2): Oblak; Juanfran, Godín, Savic, Filipe Luís (109° Lucas Hernández); Saúl Ñíguez, Gabi, Augusto Fernández (46° Carrasco), Koke (116° Partey); Griezmann, Torres.

    Allenatore: Simeone.

    Arbitro: Clattenburg (Inghilterra)

    Ammoniti: Carvajal (R), Navas (R), Casemiro (R), Ramos (R), Danilo (R), Pepe (R), Torres (A), Gabi (A).

    Sequenza rigori: Lucas Vazquez (R) GOL, Griezmann (A) GOL, Marcelo (R) GOL, Gabi (A) GOL, Bale (R) GOL, Saúl Ñíguez (A) GOL, Ramos (R) GOL, Juanfran (A) PALO, Ronaldo (R) GOL.

  • Calcio Femminile: l’analisi di Mattia Martini

    Calcio Femminile: l’analisi di Mattia Martini

    La stagione di Serie A di calcio femminile ha chiuso i battenti solo qualche giorno fa e per fare un resoconto sul campionato appena concluso, ci siamo rivolti a Mattia Martini, grande conoscitore del calcio femminile, manager e consulente di calciomercato in Italia ed esperto anche di calcio estero.

    Ciao Mattia, iniziamo questa chiacchierata analizzando la stagione appena conclusa. Molti lo hanno definito come uno dei campionati più belli ed intensi degli ultimi anni, il Brescia ha vinto, il Verona è in Champions, verdetti giusti?

    Uno dei più coinvolgenti, appassionanti, degli ultimi anni. Il Brescia ha legittimato tutta la propria dimensione di mattatrice italiana ed ha rinforzato il proprio profilo in ambito europeo, il Verona ha dato una prova di forza a tutta la Serie A, essendo la squadra più titolata d’Italia: chi è abituato a vincere affronta in maniera diversa certe situazioni e, pur con numerose problematiche, ha conquistato la Champions. I verdetti di un campionato sono sempre giusti.

    Quale squadra ti ha stupito maggiormente e quale invece non ha reso, a tuo parere, per le aspettative del precampionato?

    La Res Roma, su tutte, penso sia stata la squadra più abile ad interpretare il campionato. Nonostante la rosa corta e quasi completamente U19 ha espresso sempre il proprio credo calcistico ed ha ottenuto esiti importanti e positivi contro Big come Verona, Mozzanica e Tavagnacco. La delusione forse un po’ la piazza bergamasca… Chi ha un attaccante davanti da oltre 30 gol a stagione è chiamato a far di più di un quarto posto.

    Vittorio Veneto e Sudtirol salutano la Serie A dopo una sola stagione, è ancora così ampio il divario tra A e B, oppure il Luserna dimostra che anche le matricole possono riuscire a salvarsi?

    Nel calcio, sopratutto in un campionato, vince, va in Champions, si salva e scende chi merita e demerita. Se parlassimo di Coppa Italia potremmo tirare in causa molti fattori, ma in questo caso non è il caso. La differenza vi è ed è netta ed importante, però tranquillamente colmabile con il minimo sforzo numerico ed economico e la massima oculatezza in sede di calciomercato.

    Proviamo a costruire una top 11 di questo campionato, schierandole con un 4-3-3, scegliendo un portiere, due difensori centrali, due esterni, tre centrocampisti e tre attaccanti.

    “Ho preso visione tra Coppa Italia, Serie A e Champions League quasi a 41 partite, per cui penso di avere un’idea chiara nell’affermare:

    Porta: Ceasar (Brescia)

    Difensori Centrali: Linari (Brescia) – Gama (Brescia)

    Terzino destro: Guagni (Fiorentina)

    Terzino sinistro: Bartoli (Mozzanica)

    Centrocampisti: Cernoia (Brescia) – Carissimi (Verona) – Ek (Fiorentina)

    Attaccanti: Girelli (Brescia) – Giacinti (Mozzanica) – Caccamo (Fiorentina)

    Il Brescia ha disputato una buona Champions arrendendosi solo al Wolfsburg nei quarti di finale. Siamo ancora distanti dalle grandi d’Europa oppure pian piano si stanno facendo passi avanti?

    Il Brescia si è rivelata una squadra di dimensione e caratura europea, che ha fatto gioire l’Italia sino ai Quarti di Finale di Champions, eliminando in prima battuta il Liverpool, mettendo K.O. il Fortuna ed arrendendosi solo alla finalista Wolfsburg. Logico che chi investe di più, chi ha maggiore gettito economico, vince quasi sempre.
    Ad oggi l’Italia non ha gli stessi budget dei maggiori club europei. È un dato appurato.

    A proposito di Champions League, saranno proprio le tedesche del Wolfsburg a giocarsi la finale al Mapei Stadium, contro il Lione. Pensì sarà il momento delle francesi per prendersi la rivincita dopo il k.o. del 2012/13 oppure il Wolfsburg proseguirà la striscia di vittorie tedesche?

    Lione è d’altra categoria: numero uno vero, difesa che scappa quando puntata ed impeccabile nei movimenti coordinati, centrocampo di qualità ed interdizione, attacco da almeno due reti a partita.
    Quest’edizione della Champions la vedo tinta dei colori francesi.

    Facciamo un salto in avanti, nell’estate 2016 si disèuterà il torneo olimpico, vedi ancora gli Stati Uniti favoriti oppure Brasile ed europee potranno recitare il ruolo di temibili antagoniste?

    USA favoriti, ma attenzione alla Francia! Ad inizio anno, nella tournee in Nord America, ci dimostrò, proprio contro un avversario come la Germania, tutte le sue potenzialità, sia di gruppo, sia per i singoli talenti.

    Ritorniamo nei confini nazionali, vista la tua esperienza, ci vuoi dare qualche nome di giovani calciatrici italiane che potranno essere protagoniste in futuro?

    Se analizziamo le U19 abbiamo numerosissimi talenti, che, ahimè, dopo il Mondiale in Costa Rica U17, non hanno trovato più molto spazio nei club. A volte addirittura, quando infortunati, messi da parte.
    Bisognerebbe puntare più su questi talenti, sono il patrimonio del nostro calcio.
    Se dovessi porre all’attenzione un nome direi Giada Greggi, classe 2000, centrocampista della Res Roma. Di certa e sicura prospettiva.

  • Finale Champions League: a Milano il derby di Madrid

    Finale Champions League: a Milano il derby di Madrid

    Ci risiamo, la Finale Champions League 2015/16 che si disputerà sabato 28 maggio allo stadio San Siro di Milano, sarà nuovamente il derby di Madrid, come già accaduto 2 anni fa, tra il Real Madrid di Zinedine Zidane e l’Atletico Madrid del Cholo Simeone.

    Una finale che va contro i pronostici d’inizio anno, che vedevano Bayern Monaco e Barcellona tra le super favorite.

    Due squadre che arrivano a giocarsi la Finale Champions con cammini diversi, l’Atletico con il suo classico modo di giocare, ha saputo far fuori le sopracitate grandi Barça e Bayern, battendole entrambe al Vicente Calderon rispettivamente nei quarti ed in semifinale. Il Real invece ha sofferto nei quarti con il Wolfsburg, rischiando una clamorosa eliminazione, e non ha incantato contro il Manchester City, spuntandola alla fine grazie ad un gol di Bale, con deviazione di Fernando, nel ritorno al Santiago Bernabeu, dopo lo zero a zero in Inghilterra.

    A San Siro quindi la Finale Champions vedrà protagonisti i Colchoneros guidati dal tecnico Diego Simeone, che tornerà nello stadio che lo ha amato ai tempi dell’Inter, fautore del Cholismo, un tipo di calcio fatto di difesa rocciosa e ripartenze, che non delizia i palati fini del bel gioco ma che, come accaduto già due stagioni fa, ha saputo essere redditizio e fonte di gioie. Un gioco fatto di grinta, forza, corsa e quella voglia di non mollare mai, specchio del proprio allenatore, che anche in questa Champions ha permesso all’Atletico di annullare il gap tecnico con i giganti Barcellona e Bayern.

    Le Merengues invece arrivano a Milano con un debuttante in panchina, quello Zinedine Zidane, del quale molti hanno criticato la scelta per la poca esperienza, che ha preso in mano la guida del Real dopo l’esonero di Benitez e se pur con qualche fatica, sempre senza incantare, ha eliminato Roma, Wolfsburg e Manchester City.

    Nella Finale Champions di Milano quindi molto probabilmente assisteremo ad una sfida accesa tra l’estro dell’attacco del Real con Cristiano Ronaldo e Bale pronti a cercare di perforare la muraglia difensiva dell’Atletico. Dovranno fare attenzione anche i blancos perchè Griezmann è parso in gran spolvero e le sue letali ripartenze, dopo aver fatto male a Barcellona e Bayern potrebbero mettere in crisi i difensori di Zidane.

    C’è anche un curioso dato statistico, per la terza volta ci sarà una possibile rivincita a distanza di due anni, era successo tra Milan e Liverpool con i rossoneri che avevano vendicato il ko di Istanbul 2005, sconfiggendo i Reds ad Atene 2007. Era andata male invece al Manchester Utd che dopo la sconfitta di Roma con il Barcellona nel 2009, aveva nuovamente lasciato il trofeo ai Blaugrana nella notte di Wembley del 2011. A Lisbona 2014 Simeone aveva assaggiato il dolce sapore della vittoria sino al 93° quando arrivò il pareggio di Ramos e il successivo trionfo del Real nei supplementari.

    A Milano la Finale Champions sarà quindi la rivincita con successivo trionfo del Cholismo oppure Zidane dopo aver alzato la coppa dalle grandi orecchie da calciatore metterà nel proprio palmares un successo pesantissimo dopo pochi mesi di carriera da allenatore? Lo scopriremo in una magica notte italiana di maggio che già si preannuncia caldissima.

  • Griezmann elimina il Barça, al Bayern basta il pari

    Griezmann elimina il Barça, al Bayern basta il pari

    L’Atletico Madrid compie l’impresa. Protagonista assoluto della serata è stato l’attaccante francese Griezmann che con una doppietta ha steso il Barcellona, permettendo ai Colchoneros di ripetere quello già accaduto due stagioni fa, ovvero eliminare i catalani nei quarti di finale.

    La quarta semifinalista è il Bayern Monaco che dopo lo spavento iniziale, per l’errore di Neuer che ha causato il vantaggio di Jimenez, ha ribaltato il risultato mettendo in cassaforte la qualificazione e rendendo così inutile il 2-2 di Talisca.

    Dunque la maledizione del bis in Champions si ripete, il Barcellona non potrà difendere il titolo conquistato a Berlino, le squadre rimaste in corsa per la finale di Milano sono Atletico Madrid, Bayern Monaco, Manchester City e Real Madrid.

     

    ATLETICO MADRID – BARCELLONA

    L'esultanza di Griezmann | Foto Twitter
    L’esultanza di Griezmann | Foto Twitter

    L’Atletico Madrid riesce nell’impresa di eliminare il Barcellona.

    In un bollente Vicente Calderon gli uomini di Simeone hanno il compito di ribaltare la sconfitta subita per 2-1 al Camp Nou e partono subito forte. Il Barça fa possesso palla ma non riesce a farlo con rapidità ed al 36° un’invenzione di Saul permette a Griezmann di trovare il colpo di testa vincente che vale l’uno a zero che sarà anche il risultato a fine primo tempo.

    Nella ripresa il Barcellona cerca di schiacciare i padroni di casa nella propria area. L’Atletico però si difende bene, sa soffrire, sfiora il raddoppio con Godin e trova il 2-0 nel finale ancora con Griezmann che trasforma un rigore conquistato per un fallo di mano di Iniesta dopo un contropiede di Filipe Luis. I catalani avrebbero ancora la possibilità di trascinare la sfida ai supplementari ma il gol non arriva e a far festa sono i Colchoneros.

     

    ATLETICO MADRID – BARCELLONA 2-0 (36°, 87° rig. Griezmann)

    Atletico Madrid (4-4-2): Oblak; Juanfran, Godin, Hernandez, Filipe Luis; Koke, Fernandez (93° Savic), Gabi, Niguez; Carrasco (74° Teye), Griezmann (90° Correa).

    Allenatore: Simeone.

    Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Alba, Mascherano, Pique, Dani Alves (64° Roberto); Iniesta, Busquets, Rakitic (64° Arda Turan); Neymar, Suarez, Messi.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Gabi (A), Suarez (B), Godin (A), Neymar (B), Iniesta (B), Correa (A), Arda Turan (B), Koke (A)

     

    BENFICA – BAYERN MONACO

    Quasi un tempo di paura, poi però il Bayern Monaco ha spazzato via tutte le speranze del Benfica, andando a ribaltare il risultato, con la parità ristabilita dai portoghesi nel finale, e volando così alle semifinali.

    Il match come detto si mette subito male per i bavaresi, al 27° infatti, nonostante un possesso palla vicino al 80%, un’uscita a vuoto di Neuer permette a Jimenez di portare in vantaggio i padroni di casa. Il portierone tedesco si riscatta 3 minuti dopo salvando la conclusione sempre di Jimenez che avrebbe potuto lanciare i portoghesi su un pesante 2-0. Passata la paura ci pensa il solito Vidal a toglier le castagne dal fuoco, con una gran conclusione che è vale il pareggio al 38°. Si va al riposo sul risultato di 1-1.

    Nella ripresa l’inerzia rimane in mano al Bayern che trova il raddoppio al 52° con la conclusione vincente di Müller. Il Benfica accusa il colpo e potrebbe incassare il gol del 1-3 ma Douglas Costa, al minuto 60, centra il palo. Il Bayern insiste nel cercare il terzo gol ma i lusitani non mollano e al 77° provano a riaccendere la fiammella della speranza grazie alla perfetta punizione di Talisca. Non basta, il risultato non cambia più, il Benfica esce imbattuto dal suo stadio ma in semifinale va il Bayern Monaco.
    BENFICA – BAYERN MONACO 2-2 (27° Jimenez (Be), 38° Vidal (Ba), 52° Müller (Ba), 77° Talisca (Be))

    Benfica (4-2-3-1): Ederson; Almeida, Lindelof, Jardel, Eliseu (88° Jovic); Fejsa, Sanches; Salvio (68° Talisca), Pizzi (58° Guedes), Carcela-Gonzalez; Jimenez.

    Allenatore: Rui Vitoria.

    Bayern Monaco (4-3-3): Neuer; Alaba, Martinez, Kimmich, Lahm; Vidal, Alonso (90° Bernat), Thiago Alcantara; Costa, Müller (84° Lewandowski), Ribery (92° Gotze).

    Allenatore: Guardiola,

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Carcela-Gonzalez (Be), Javi Martinez (Ba).

  • Cr7 guida la remuntada, Ibra il sogno svanisce ancora

    Cr7 guida la remuntada, Ibra il sogno svanisce ancora

    Zlatan Ibrahimovic abbandona il sogno di vincere la Champions League anche quest’anno: il Paris Saint Germain si piega al Manchester City che di misura conquista, per la prima volta nella sua storia calcistica, la semifinale di Champions League.

    Al Real Madrid, per chiudere la pratica Wolfsburg, basta basta un solo uomo: Cristiano Ronaldo e i blancos di Zinedine Zidane volano in semifinale in attesa di scoprire i possibili avversari.

    MANCHESTER CITY – PSG

    Privo degli squalificati Matuidi e David Luiz e dell’infortunato Verratti, Il PSG parte bene con un tiro su punizione di Ibrahimovic, ma il City, forte anche del 2-2 fuori casa dell’andata, sembra più determinato dei francesi a chiudere la pratica. I Citizens vengono trascinati da uno scatenato Aguero, che al 29° si procura il rigore del possibile 1-0 che però l’argentino fallisce pareggiando così i conti con Ibra che all’andata aveva sbagliato il tiro dal dischetto.
    I francesi subiscono la freschezza in campo degli avversari e faticano a costruire gioco. A peggiorare la situazione arriva anche l’infortunio a Thiago Motta, costretto ad abbandonare il campo al 44′ per un problema muscolare. All’ Etihad Stadium Si va negli spogliatoi sullo 0-0.

    Nella ripresa il PSG prova ad alzare i ritmi, Ibrahimovic ci prova su punizione ma Hart respinge in angolo. Poco dopo è ancora il portiere dei padroni di casa ad intervenire per parare un colpo di testa di Thiago Silva sugli sviluppi di un angolo. Il City resiste e al 76° trova il gol che vale l’accesso alle semifinali: De Bruyne si guadagna un po’ di spazio al limite dell’area e con un destro a giro supera Trapp. Le ultime speranze del Psg si infrangono sulle mani di Hart che riesce a negare l’1-1 a Cavani. Il City s’esalta e nel finale legittima la qualificazione sfiorando anche il raddoppio con Aguero.

    MANCHESTER CITY – PSG 1-0 (76° De Bruyne)

    MANCHESTER CITY (4-2-3-1): Hart; Sagna, Otamendi, Mangala, Clichy; Fernando, Fernandinho; Navas, De Bruyne (84′ Tourè), Silva (87′ Delph); Aguero (92′ Iheanacho).

    Allenatore: Pellegrini .

    PSG (3-4-1-2): Trapp; Aurier, Thiago Silva, Marquinhos; Van der Wiel (61° Pastore), Rabiot, Motta (44° Lucas), Maxwell; Di Maria; Ibrahimovic, Cavani.

    Allenatore: Blanc.

    Arbitro: Velasco Carballo.

    Ammoniti: Fernandinho (M), Trapp, Pastore, Van der Wiel (P)

     

    REAL MADRID – WOLFSBURG

    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter

    Un solo uomo è bastato al Real Madrid per archiviare la pratica Wolfsburg, Cristiano Ronaldo che con la sua tripletta (41esima in carriera) ha ribaltato lo 0-2 dell’andata consentendo alle Merengues di raggiungere, per la sesta volta di fila, le semifinali di Champions League.

    La gara si mette subito in discesa per gli uomini di Zidane con il fenomeno portoghese che al 16° appoggia in rete un perfetto assist di Carvajal e dopo solo un minuto raddoppia con un colpo di testa su corner di Toni Kroos. I tedeschi non si vedono praticamente mai se non per una conclusione di Luiz Gustavo respinta da Keylor Navas. 

    Nella ripresa il copione non cambia con gli spagnoli alla ricerca di quel terzo gol che varrebbe la qualificazione e che arriva al minuto 77° grazie al solito Cristiano Ronaldo, questa volta direttamente da calcio di punizione. I lupi tedeschi provano il tutto per tutto lanciandosi in avanti lasciando spazi al Real Madrid che sfiora più volte il gol del 4-0.

    REAL MADRID – WOLFSBURG 3-0 (16°, 17°, 77° Cristiano Ronaldo)

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal, Pepe, Ramos, Marcelo; Modrić, Casemiro, Kroos; Bale, Benzema (84° Jesé), Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vierinha, Naldo, Dante, Rodríguez; Guilavogui (80° Dost), Gustavo; Bruno Henrique (73° Caligiuri), Arnold, Draxler (32° Kruse); Schürrle.

    Allenatore: Hecking.

    Arbitro: Kassai

    Ammoniti: Arnold (W), Gustavo (W), Ronaldo (R), Dante (W)

  • Gioca e vinci la finale di Champions League

    Gioca e vinci la finale di Champions League

    Quando si parla di palleggi nel mondo del calcio è impossibile non richiamare alla mente le gesta di Diego Armando Maradona. Io ho avuto la fortuna di “vivere” il calcio nei sui tempi d’oro, nei tempi in cui protagonista in Italia (e non solo) era proprio Maradona. Dai suoi piedi non solo nascevano i più grandi successi per le sue squadre di appartenenza, ma prendeva forma l’arte e lo spettacolo, anche durante gli allenamenti, quando per “intrattenere” e divertire i presenti, el pibe de oro palleggiava con qualsiasi cosa avesse una forma di pallone: pallina da tennis, pallina da ping pong e addirittura un’arancia.

    La fantasia di Maradona nel palleggiare ha influenzato i tanti campioni venuti dopo, da Cristiano Ronaldo fino a Messi o Neymar. Proprio quest’ultimo recentemente ha dato libero sfogo alla sua fantasia (e abilità) palleggiando con qualsiasi cosa tirasse fuori dal suo borsone da calcio: un’arancia, un paio di calzettoni da calcio arrotolati e, addirittura un rotolo di carta igienica.

    Vi sarà capitato di vedere per strada giovani cimentarsi nel palleggiare in maniera quasi perfetta, o anche in maniera bizzarra ed amatoriale, con un pallone o qualsiasi altro oggetto, nel tentativo di emulare i grandi campioni. A me capita spesso di vederne sulla spiaggia, anche se il risultato non sempre è stato quello sperato dai protagonisti. Ma mi sono sempre divertita a guardarli divertirsi.

    Vinci finale Champions League

    Ecco, se vi piace misurare le vostre abilità e la vostra fantasia nel palleggio allora il concorso indetto da Premium Sport è quello che fa per voi: Partecipando a Play Like a Star potete vincere due biglietti per la finale di Champions League del 28 maggio a Milano, il tempio del calcio italiano che sarà animato dai più forti giocatori d’Europa. Inoltre potete essere tra i fortunati a giocare una partita il 29 maggio in campo a San Siro con altri tifosi.

    Partecipare è semplice, basta inviare un video dei tuoi palleggi freestyle: con i piedi, di testa, di petto, di spalle, insomma dai libero sfogo alla tua fantasia. I video saranno giudicati da una giuria di qualità – composta dai volti e opinionisti TV di Premium Sport – che decreterà, a suo insindacabile giudizio, il vincitore.

    Non sei un mago del palleggio? Non c’è problema, il concorso è aperto a tutti, a chi è abile e a chi lo è meno ma ha tutte le carte in regola per conquistare la giuria con la fantasia, l’originalità o la simpatia.

    Tutti i video conformi al regolamento saranno pubblicati, entro 48 ore dalla ricezione, sulla pagina Facebook di Premium Sport HD e sul sito di SportMediaset/ChampionsLeague.
    Il concorso è valido dal 14 marzo al 28 aprile. Cosa aspetti? Scatena la tua fantasia e #PlayLikeAstar .

  • Real Madrid cade a Wolfsburg. Pari la sfida tra sceicchi

    Real Madrid cade a Wolfsburg. Pari la sfida tra sceicchi

    Si chiude il girone di andata dei quarti di finale di Champions League con Paris Saint Germain-Manchester City e Wolfsburg-Real Madrid. Le due gare andate di scena ieri regalano qualche sorpresa nei risultati e molti rimpianti soprattutto per la Juve che ha sfiorato il passaggio ai quarti.

    Paris Saint Germain-Manchester City 2-2

    La sfida tra sceicchi andata di scena al Parco dei Priincipi di Parigi, Paris Saint Germain e Manchester City non vanno oltre il 2-2, con un risultato che facilita l’impresa agli inglesi.
    Protagonista assoluto del match, nel bene e nel male, è Ibrahimovic che al 14′ si fa respingere il rigore da Hart concesso per fallo di Sagna su David Luiz. Dieci minuti dopo clamoroso errore è sempre Ibra che approfitta Una decina di minuti dopo ancora Zlatan prova a farsi perdonare l’errore dal dischertto con un tiro sottoporta che però spara altissimo.

    PSG-MANCHESTER CITY |Foto Facebook

    Al 38′ è De Bruyne apre le danze al termine di un contropiede ordito da Fernandinho. Al 44′ sempre Fernandinho serve un assist al bacio ma questa volta a Ibrahimovic che riesce così a farsi perdonare per il rigore sbagliato.
    Sul punteggio di parità è il PSG a fare la partita e al 69’passa in vantaggio con Rabiot che spedisce in rete una respinta corta di Hart su colpo di testa di Cavani. Il Psg sfiora pure il 3-1, ma la traversa nega la gioia della doppietta a Ibrahimovic.

    Reazione d’orgoglio degli inglesi che trovano il pari con Fernandinho su un pasticcio difensivo di Thiago Silva e Aurier.

    PSG-MANCHESTER CITY 2-2
    Psg (4-3-3): Trapp, Aurier,(32′ st Marquinhos), Thiago Silva, David Luiz, Maxwell Rabiot (32′ st Lucas ), Motta, Matuidi; Di Maria, Ibrahimovic, Cavani A disp.: Sirigu; Stambouli, Kurzawa, Van der Wiel, Augustin. All.: Blanc.

    Manchester City (4-2-3-1): Hart; Sagna, Mangala, Otamendi, Clichy; Fernando, Fernandinho; Navas, De Bruyne (32′ st Delph), Silva (43′ st Bony); Aguero (47′ st Kolarov). A disp.: Caballero, Zabaleta, Demichelis, Iheanacho. All.: Pellegrini

    Arbitro: Mazic
    Marcatori: 38′ De Bruyne (M), 41′ Ibrahimovic (P), 14′ st Rabiot (P), 27′ st Fernandinho (M)Ammoniti: David Luiz, Matuidi (P), Clichy, Fernando, Mangala, Navas (M)
    Espulsi: nessuno

    Wolfsburg-Real Madrid 2-0

    Crolla il Real Madrid sul campo del Wolfsburg, un risultato inatteso che richiede ora l’impresa agli uomini di Zidane nella gara di ritorno tra le mura di casa.
    Il Real comincia bene e al 2′ d’avvio della gara trova pure il gol con Ronaldo ma l’arbitro Gianluca Rocchi annulla per fuorigioco. Al 17’ i tedeschi passano: Casemiro stende Schurrle in area di rigore, Rocchi indica il dischetto e dagli 11 metri Rodriguez spiazza Navas. Dopo 7 minuti i padroni di casa trovano il raddoppio con Arnold su cross di Henrique. Il Real risponde con un colpo di testa a lato di Benzema, ma torna negli spogliatoi sotto di 2 reti.
    Nella ripresa il real ci prova senza successo, anzi, le occasioni più ghiotte sono tutte per il Wolfsburg.

    WOLFSBURG-REAL MADRID 2-0
    17′ rig. Rodriguez, 24′ Arnold
    WOLFSBURG ‬(4-2-3-1): Benaglio; Vieirinha, Dante, Naldo, R.Rodriguez; Guilavogui, L.Gustavo; Henrique(80′ Träsch), Arnold, Draxler(92′ Schäfer sv); Schurrle (85′ Kruse). Allenatore: Dieter

    REAL MADRID ‬(4-3-3): Navas; Danilo, S.Ramos, Pepe, Marcelo; Modric (63′ Isco), Casemiro, Kroos; Bale, Benzema (41′ Jese), C.Ronaldo . Allenatore: Zidane
    ARBITRO: Rocchi

    MARCATORI: 17′ Ricardo Rodriguez (R); 25′ Arnold.
    AMMONITI: Vieirinha, Benaglio, Luiz Gustavo, Arnold (W), Bale (R)
    ESPULSI: nessuno