Tag: Champions League

  • Il Chelsea fa festa, è tutto”Blues” il cielo di Porto

    Il Chelsea fa festa, è tutto”Blues” il cielo di Porto

    La notte di Porto si colora di Blues, un gol di Havertz nel finale di primo tempo regala al Chelsea di Thomas Tuchel la Champions League 2020/21.

    Un grande successo per la squadra londinese che ha sconfitto il Manchester City di Guardiola che da molti era dato come nettamente favorito alla vigilia.

    La partita ha detto decisamente altro, il City non è riuscito ad imporre il proprio gioco, si è salvato quando Werner ha fallito due gol nei primi minuti ma è capitolato sul finale di tempo quando Mount ha servito un filtrante perfetto ad Havertz che ha superato Ederson e depositato in rete.

    Nella ripresa non sono bastati nemmeno gli ingressi di Gabriel Jesus ed Aguero per impensierire Mendy, anzi è sto Pulisic ad avere e fallire la palla del possibile k.o.

    L’errore dell’americano però non è pesato, dopo 7 minuti di recupero, al triplice fischio di Lahoz è stata festa per il Chelsea e grande delusione per il City.

    Tuchel diventa così il terzo allenatore tedesco di fila a vincere la Champions League dopo Klopp e Flick.

    Protagonista assoluto della gara è stato Kantè, il centrocampista francese ha giocato la partita perfetta, ha saputo chiudere tutti i varchi sulle avanzate dei Citizens e allo stesso tempo ha saputo riavviare spesso l’azione con qualità.

    Veniamo al racconto della Finale di Champions League ad Oporto tra Manchester City e Chelsea.

    La partita inizia sul filo dell’equilibrio, le squadre provano ad esser aggressive con un pressing ben organizzato, al 7° però un bel lancio di Ederson trova Sterling in area, la difesa Blues salva. Risposta Chelsea con una grossa chance per Werner che da buona posizione cicca il pallone. Il ritmo cresce e serve una gran chiusura di Chilwell per evitare un gol facile a Mahrez.

    Al 14° altra ottima occasione da Werner che viene ben servito da Mount ma calcia troppo debolmente per impensierire Ederson. Il tedesco ci prova subito dopo ma la sua conclusione è deviata sull’esterno della rete.

    Il match si mantiene su buoni ritmi, con entrambe le compagini che sembrano accusare la pressione. Brutto colpo per il Chelsea, al 38° Thiago Silva è costretto a lasciare il campo per un infortunio, entra Christensen.

    Al 42° però il Chelsea passa in vantaggio, lancio perfetto in profondità per Havertz che supera Ederson, che tenta un uscita alla disperata, e poi con facilità deposita in gol. Il primo tempo si chiude con i Blues avanti per 1-0.

    Il secondo tempo comincia con gli stessi interpreti che avevano chiuso la prima frazione. I Citizens cercano di fare la partita, gli uomini di Tuchel però chiudono sempre con attenzione. Brutta perdita per Guardiola, De Bruyne dopo un forte scontro con Rudiger è costretto a lasciare il campo piuttosto stordito.

    Il City attacca palla al piede ed al 68° serve una gran chiusura di Azpilicueta per salvare su Mahrez. Clamorosa palla gol fallita da Pulisic al 72°, grandissimo contropiede con Havertz che serve un pallone d’oro all’americano che colpisce sotto per scavalcare Ederson ma mette fuori.

    La squadra di Guardiola spinge, i ragazzi di Tuchel chiudono soprattutto con un Kantè strepitoso. Al 96° Mahrez colpisce al volo da fuori area, Mendy è immobile ma la palla esce di un niente. Finisce così, il Chelsea di Thomas Tuchel vince la Champions League 2020/21.

    MANCHESTER CITY – CHELSEA 0-1 (42° Havertz)

    Manchester City (4-3-1-2): Ederson; Walker, Stones, Ruben Dias, Zinchenko; Bernardo Silva (64° Fernandinho), Gundogan, Foden; De Bruyne (60° Gabriel Jesus); Mahrez, Sterling (76° Aguero).

    Allenatore: Guardiola.

    Chelsea (3-4-2-1): Mendy; Azpilicueta, Thiago Silva (39° Christensen), Rudiger; James, Jorginho, Kante, Chilwell; Havertz, Mount (80° Kovacic); Werner (66° Pulisic).

    Allenatore: Tuchel.

    Arbitro: Lahoz.

    Ammoniti: Gundogan (M), Rudiger (C), Gabriel Jesus (M)

  • Poker Barcellona, blaugrana conquistano la Champions Femminile

    Poker Barcellona, blaugrana conquistano la Champions Femminile

    Il Barcellona fa la storia, le ragazze guidate da Lluís Cortés hanno strapazzato il Chelsea con un netto 4-0 nella finale della Champions League femminile di Goteborg. Il club catalano diventa così la prima società calcistica ad avere in bacheca sia la Champions maschile che quella femminile.

    Un successo sostanzialmente mai messo in discussione, l’equilibrio pronosticato alla vigilia si è spezzato dopo 36 secondi quando, dopo una super azione di Martens che aveva colpito la traversa al 26° secondo, una carambola su Leupolz ha causato l’autogol per il vantaggio del Barcellona.

    Sbloccata la gara le blaugrana, stasera in maglia rosa, dopo uno spavento per un tocco poco sopra la traversa da due passi di Harder, hanno accelerato e con Alexia hanno trovato al 14° la rete del 2-0 dal dischetto per un fallo commesso da Leupolz (inizio shock per lei) su Jenny Hermoso.

    Alexia non contenta del gol segnato al 21° ha trovato un assist perfetto per Bonmati che ha vinto un rimpallo su un’incertissima Carter ed ha deposito alla spalle di Berger il pallone del 3-0.

    Il Chelsea non ha dato segni di reazione ed il Barcellona ha continuato a giocare e a creare ed al 36° ha calato il poker sul prato dello stadio Ullevi: strepitosa accelerazione sulla fascia da parte di Martens che ha portato a spasso la difesa inglese poi dal fondo ha servito un pallone che Graham Hansen ha dovuto semplicemente spingere oltre la linea di porta.

    Il 4-0 con cui le due squadre sono rientrate negli spogliatoio aveva il sapore della sentenza già scritta.

    Così è stato, il Chelsea ha provato a partire a tutta velocità ma il Barcellona si è ben difeso e sostanzialmente Panos non ha dovuto compiere nessun intervento di alta difficoltà.

    Al fischio finale è stato trionfo per la Spagna che incide per la prima volta la propria bandiera nell’albo d’oro della Champions League Femminile.

    Il Chelsea invece dovrà leccarsi le ferite, piuttosto pesanti, e provare nella prossima stagione a prendersi quella coppa, in fondo erano alla loro prima finale e magari proveranno ad emulare proprio quel Barcellona che nel 2019 perse pesantemente 4-1 la propria prima finale contro il Lione per poi rifarsi con gli interessi questa sera.

    CHELSEA – BARCELLONA 0-4 (1° aut Leupolz, 14° rig. Alexia, 21° Bonmati, 36° Hansen)

    Chelsea (4-3-3): Berger; Carter, Bright, Eriksson, Charles; Leupolz (46° Reiten), Ingle, Ji (73° Cuthbert); Kirby, Harder, Kerr (73° England).

    Allenatore: Hayes.

    Barcellona (4-3-3): Panos; Torrejon (82° Crnogorcevic), Guijarro, Maria Leon, Ouahabi (82° Serrano); Bonmati, Hamraoui, Alexia (71° Losada); Graham Hansen (62° Mariona), Hermoso (71° Oshohala), Martens.

    Allenatore: Lluis Cortes.

    Arbitro: Hussein.

    Ammoniti: Ingle (C), Ouahabi (B).

  • Sorteggi Europa League, la Roma sfiderà l’Ajax nei quarti

    Sorteggi Europa League, la Roma sfiderà l’Ajax nei quarti

    Sorteggi Europa League non fortunatissimi per la Roma, i giallorossi dovranno sfidare l’Ajax nella doppia sfida dei quarti di finale ed eventualmente la vincente di Manchester United-Granada in semifinale.

    L’urna di Nyon oggi ha stabilito il cammino della Roma verso la finale di Danzica, un cammino che non è così semplice.

    I Sorteggi Europa League odierni come detto hanno accoppiato gli olandesi dell’Ajax alla Roma e visto le altre sei squadre rimaste si può dire che alla squadra di Fonseca poteva andare meglio.

    Certamente poteva anche andare peggio, ai quarti per lo meno sono state evitate le inglesi che sulla carta non sono mai semplici da affrontare.

    L’Ajax ha già affrontato una squadra italiana in questa stagione, i lancieri erano infatti stati sorteggiati nel girone con Atalanta, Liverpool e Midtjylland in Champions League e si sono giocati la qualificazione proprio con i nerazzurri di Gasperini sino all’ultima giornata quando vennero sconfitti in casa dai bergamaschi.

    Da quando è stata retrocessa in Europa League l’Ajax ha infilato quattro vittorie su quattro sfide, doppio 2-1 con i francesi del Lille e 3-0 casalingo e 2-0 in trasferta contro gli svizzeri dello Young Boys, squadra che era nello stesso girone della Roma.

    Certamente non è più l’Ajax che con De Ligt, De Jong, Ziyech e Van De Beek stupì tutti conquistando una meritatissima semifinale di Champions nel 2019.

    Questa squadra, che ha ancora ten Hag sulla panchina, sembra possedere il giusto mix tra l’esperienza dei vari Tadic, Blind e Tagliafico ed il talento dei giovani Gravenberch ed Antony.

    Con i Sorteggi Europa League di oggi sono state tracciate anche le eventuali semifinali.

    Se la Roma eliminerà l’Ajax dovrà vedersela con il temibile Manchester United, che ha eliminato il Milan agli ottavi, o l’insidioso Granada, giustiziere del Napoli ai sedicesimi.

    La Roma giocherà l’andata in casa giovedì 8 aprile all’Olimpico ed il ritorno ad Amsterdam sette giorni dopo.

    RIEPILOGO SORTEGGI EUROPA LEAGUE

    Il risultato dei Sorteggi Europa League | © UEFA

    Prima dei Sorteggi Europa League erano stati effettuati i Sorteggi Champions, senza però nessuna italiana qualificata.

    Saranno quattro sfide davvero interessanti.

    Bayern Monaco contro Psg, il remake della finale della scorsa edizione.

    Manchester City – Borussia Dortmund con Haaland a cercare di far prevalere i gialloneri contro il gioco di Guardiola.

    Liverpool-Real Madrid che già si affrontarono in finale nel 2017/2018.

    Porto-Chelsea che fu sfida nei gironi in tre edizioni precedenti e negli ottavi del 2006/07.

    Il risultato dei Sorteggi Champions League | © UEFA

  • Anche la Lazio saluta la Champions, tutte fuori le italiane

    Anche la Lazio saluta la Champions, tutte fuori le italiane

    L’impresa era al limite dell’impossibile ed infatti la Lazio non è riuscita a ribaltare il pesante 1-4 subito in casa contro il Bayern all’andata.

    Nella gara dell’Allianz Arena i tedeschi si sono imposti per 2-1 ed hanno ottenuto il passaggio ai quarti, la Lazio quindi completa il negativo percorso delle squadre italiane che salutano la Champions League agli ottavi di finale.

    Come detto era una gara dall’esito piuttosto scontato, i primi minuti sono stati giocati su ritmi bassi e senza grandi emozioni, l’errore di Muriqi che ha causato calcio di rigore, poi trasformato da Lewandowski, ha sostanzialmente messo la parola fine su ogni velleità di qualificazione per gli uomini di Inzaghi.

    Nella ripresa c’è stato lo spazio per il gol del 2-0 di Choupo-Moting e la soddisfazione per Parolo di segnare il suo secondo gol personale in Champions League e rendere un pizzico meno amara la sconfitta.

    Veniamo al racconto della sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League all’Allianz Arena tra Bayern Monaco e Lazio.

    Partenza migliore dei tedeschi che fanno girare palla e provano a rendersi insidiosi con il solito Lewandowski. Al 15° si vede la Lazio, buon inserimento di Milinkovic che però colpisce troppo debolmente di testa.

    La partita sembra scorrere sui binari dello 0-0 ma al 31° Muriqi commette fallo su Goretzka in area su azione da corner, dal dischetto Lewandowski trasforma. Non c’è reazione biancoceleste, il Bayern gestisce agevolmente.

    Non accade molto, il primo tempo si chiude con i padroni di casa avanti per 1-0.

    La ripresa parte con l’ingresso di Lulic al posto dell’acciaccato Fares, mentre Sule rileva Boateng nel Bayern. Pronti via e da un errore di Milinkovic s’invola Lewandowski, il polacco pecca d’egoismo e calcia, Reina respinge.

    I ritmi si abbassano, la partita non presenta emozioni per lunghi tratti. Al 67° Lewandowski va vicino alla doppietta con un violento rasoterra dal limite che sbatte sul palo e finisce in mano a Reina. Tutto facile per il Bayern al 73°, Alaba imbuca per Choupo-Moting che con tranquillità entra in area e batte Reina.

    Gioia per Parolo al minuto 82°, il calciatore della Lazio è perfetto nell’inserirsi alle spalle dei difensori, su un calcio di punizione, e di testa a battere Nubel. E’ un finale orgoglioso quello della Lazio che però non porta al pareggio, il Bayern Monaco vince anche la gara di ritorno e si qualifica ai quarti di Champions League.

    BAYERN MONACO – LAZIO 2-1 (33° rig. Lewandowski (B), 73° Choupo-Moting (B), 82° Parolo (L))

    Bayern Monaco (4-2-3-1): Nubel; Pavard, Boateng (46° Sule), Alaba, Hernandez; Goretzka (64° Davies), Kimmich (77° Javi Martinez); Sané, Muller (71° Musiala), Gnabry; Lewandowski (71° Choupo-Moting).

    Allenatore: Flick.

    Lazio (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari (57° Parolo), Milinkovic-Savic, Escalante (84° Akpa Akpro), Luis Alberto (75° Cataldi), Fares (46° Lulic); Muriqi (57° Pereira), Correa.

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Kovacs.

    Ammoniti: Radu (L), Acerbi (L), Milinkovic-Savic (L), Goretzka (B), Correa (L)

    Nell’altra gara di serata il Chelsea, già vincitore per 1-0 nella gara d’andata, conquista il successo anche nel match di ritorno battendo 2-0 l’Atletico Madrid con le reti di Ziyech nel primo tempo e di Emerson nel finale.

  • L’Atalanta non riesce nella rimonta, il Real vince e va ai quarti

    L’Atalanta non riesce nella rimonta, il Real vince e va ai quarti

    Niente da fare per l’Atalanta, la squadra di Gasperini non riesce nell’impresa di ribaltare lo 0-1 di Bergamo. In casa del Real Madrid i nerazzurri escono sconfitti per 3-1 e sono così eliminati dalla Champions League.

    L’approccio in realtà è stato positivo, l’Atalanta ha provato a fare la gara e nei primi venti minuti ha anche controllato il gioco, senza creare grandi palle gol.

    Un errore di Sportiello al 34° ha spalancato la porta ai padroni di casa che hanno ringraziato trovando l’uno a zero con il rientrante Benzema. Gli uomini di Zidane hanno cominciato a prender in mano la partita e ad inizio ripresa hanno prima sfiorato il raddoppio e poi l’hanno trovato con un rigore conquistato da Vinicius e trasformato da Sergio Ramos.

    Sostanzialmente la gara si è chiusa qua, il bel gol su punizione di Muriel al 83° ha illuso per solo un minuto, ci ha pensato Asensio a fissare il risultato sul 3-1 finale.

    Si chiude così con un turno d’anticipo la corsa dell’Atalanta rispetto alla scorsa stagione, certamente c’è l’amarezza per l’eliminazione ma anche la consapevolezza che per due anni di fila gli uomini di Gasperini non sono stati solo delle semplici comparse ma hanno dimostrato che su quel palcoscenico possono starci tranquillamente.

    Veniamo al racconto della sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Real Madrid e Atalanta.

    Partenza buona per l’Atalanta che cerca di farsi vedere con la combinazione MurielGosens il tedesco colpisce debolmente. Il primo quarto d’ora vede la squadra di Gasperini fare la partita con grande personalità.

    Al 27° si vede il Real, Vinicius parte in solitaria, scambia con Benzema e va al tiro, Djimsiti in scivolata ribatte. Pasticcio di Sportiello al minuto 34°, il suo rinvio corto viene intercettato da Modric che serve a Benzema una palla semplice da spingere in rete.

    I nerazzurri non riescono a produrre una grande reazione, si va al riposo con il Real Madrid avanti per 1-0.

    La ripresa comincia con l’ingresso di Zapata al posto di Pasalic. Strepitosa azione di Vinicius al 52°, il brasiliano salta ben 4 avversari, si presenta davanti a Sportiello ma il suo tocco morbido finisce sul fondo di poco. Al 57° Gasperini perde Gosens per infortunio, dentro Ilicic.

    Passa sollo un minuto e su un errato retropassaggio di Ilicic Vinicius s’invola e viene toccato da Toloi, l’arbitro assegna rigore, Sergio Ramos trasforma.

    Dopo una decina di minuti l’Atalanta si crea una buona occasione con Zapata che però da dentro l’area calcia addosso a Courtois, sul fronte opposto doppia occasione di testa per Benzema, nel primo caso salva Sportiello, nel secondo ci pensa il palo a dirgli no.

    Zapata ha un’altra enorme chance al 75°, il colombiano fa partire il rasoterra ma Courtois respinge di piede negando il gol all’Atalanta, ripartenza merengues con Rodrygo che fa tutto bene ma all’ultimo momento non calcia e perde palla.

    Muriel riaccende le speranze con una perfetta punizione dal limite al minuto 83. L’illusione dura solo un minuto, dal calcio d’inizio riparte l’azione del Real che trova l’Atalanta impreparata, Asensio controlla palla in area e batte Sportiello.

    Finisce così, il Real Madrid vince 3-1 e vola ai quarti di Champions, si chiude quest’anno agli ottavi, dopo i quarti dello scorso anno, il cammino dell’Atalanta.

    REAL MADRID – ATALANTA 3-1 (34° Benzema (R), 59° rig. Sergio Ramos (R), 83° Muriel (A), 84° Asensio (R))

    Real Madrid (4-3-3): Courtois; Nacho, Varane, Sergio Ramos (64° Militao), Mendy; Valverde (82° Asensio), Kroos, Modric; Lucas Vazquez, Benzema, Vinicius (69° Rodrygo).

    Allenatore: Zidane.

    Atalanta (3-4-2-1): Sportiello; Toloi (60° Palomino), Romero, Djimsti; Maehle, De Roon, Pessina (84° Caldara), Gosens (57° Ilicic); Malinovskyi, Pasalic (46° Zapata); Muriel (84° Miranchuk).

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Makkelie.

    Ammoniti: Valverde (R), Toloi (A), Nacho (R), Kroos (R).

    Nell’altra gara di serata il Manchester City, già forte del successo per 2-0 dell’andata, chiude subito la pratica Borussia Moenchengladbach con due gol nei primi 18 minuti firmati da De Bruyne e Gundogan.

  • Chiesa non basta, altra delusione Juve, ai quarti va il Porto

    Chiesa non basta, altra delusione Juve, ai quarti va il Porto

    Serata amara per la Juventus che, nonostante un Chiesa spettacolare, vince sì la partita 3-2 ma viene eliminata dopo la sconfitta per 2-1 dell’andata.

    Come detto protagonista assoluto è stato Federico Chiesa che con la sua doppietta nel secondo tempo aveva ribaltato l’iniziale gol di Oliveira, su calcio di rigore, e aveva permesso alla sua squadra di raggiungere i tempi supplementari, anche se nei regolamentari ci sono stati un palo sempre di Chiesa ed una traversa di Cuadrado che avrebbero potuto dare un’altra direzione alla qualificazione.

    Nel secondo tempo supplementare, una punizione non imparabile di Oliveira è passata in mezzo alla barriera, sotto le gambe di Ronaldo, ed ha beffato Szczesny, non sicurissimo, inutile la rete di Rabiot un minuto dopo.

    Lati negativi della serata, un primo tempo regalato agli avversari e giocato a ritmi lentissimi, non aver sfruttato la superiorità numerica dal 54° e soprattutto l’assenza di Cristiano Ronaldo un vero e proprio fantasma.

    Veniamo al racconto della sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League all’Allianz Stadium tra Juventus e Porto.

    Partenza super della Juve, al 3° gran cross di Cuadrado, colpo di testa di Morata e gran riflesso di Marchesin. Doppia risposta del Porto con Uribe che prima colpisce Szczesny e poi sulla ribattuta manda la palla sulla traversa.

    Al 17° Demiral tenta l’anticipo e tocca Taremi, Kuipers assegna il calcio di rigore al Porto. Dal dischetto Oliveira trasforma.

    Ci si aspetta una reazione che non arriva, anzi è il Porto ad andare agevolmente al tiro. Al 27° ancora Morata che prova il tiro, salva ancora Marchesin.

    La Juventus non riesce a creare pericoli, il Porto controlla e quando può ci prova. Si va al riposo con gli ospiti meritatamente avanti per 1-0.

    La ripresa parte senza cambi nelle due squadre. Pronti via e la Juventus pareggia, lancio di Bonucci, Cristiano Ronaldo controlla ed appoggia a Chiesa che la piazza sul palo lontano.

    Nel giro di un minuto e mezzo, tra il 52° ed il 54°, Taremi prende due gialli, il secondo per aver gettato via il pallone, e viene espulso. Al 56° grande occasione per Chiesa che salta anche il portiere ma contrastato da Pepe colpisce il palo.

    Il gol però è nell’aria, pennellata di Cuadrado e stacco perfetto di Chiesa che infila il 2-1 al 63°. La partita rimane in mano alla Juventus con il Porto che si chiude ma non riesce a ripartire.

    Al 85° buona occasione per il Porto con Marega che prova a girare da dentro l’area, pala sull’esterno della rete. Al 91° imbeccata di Arthur per Morata che segna, si alza la bandierina, gol annullato.

    Grandissima giocata di Cuadrado, il suo tiro è quasi perfetto, la traversa dice no. Arriva il fischio finale, si va ai supplementari.

    Il primo tempo supplementare comincia senza sostituzioni. Grande occasione per Marega che su azione da corner si fa trovare solo in area ma colpisce piano e centrale. Non succede molto, si va al mini riposo con la Juventus ancora avanti 2-1.

    Si riparte per gli ultimi quindici minuti di gioco. La Juventus fa la partita ma il Porto fa paura con la giocata di Luis Diaz salvata a fatica dalla difesa. Al 113° ci prova Morata su buon assist di Kulusevski, tiro troppo centrale.

    Al 115° arriva la doccia fredda, punizione rasoterra di Oliveira, Szczesny non è sicuro, palla in gol. La risposta Juventus è immediata, colpo di testa di Rabiot su corner e palla in rete. I bianconeri si buttano in avanti ma non trovano la rete.

    Finisce così, il Porto perde ma si qualifica ai quarti. La Juve incassa l’ennesima delusione europea.

    JUVENTUS – PORTO 3-2 (18° rig., 115° Oliveira (P), 48°, 63° Chiesa (J)) 117° Rabiot (J))

    Juventus (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, Demiral, Bonucci (75° De Ligt), Alex Sandro; Chiesa (102° Bernardeschi), Arthur (102° Kulusevski), Rabiot, Ramsey (75° McKennie); Morata, Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Pirlo.

    Porto (4-4-2): Marchesin; Manafà, Mbemba, Pepe, Zaidu (71° Luis Diaz); Corona (118° Loum), Uribe (90° Grujic), Sergio Oliveira (118° Leite), Otavio (61° Sarr); Marega (105° Martinez), Taremi.

    Allenatore: Conceiçao.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Otavio (P), Chiesa (J), Cuadrado (J), Oliveira (P), Bernardeschi (J), Rabiot (J), Mbebmba (P).

    Espulso: Taremi (P).

    Nell’altra gara di serata il solito Haaland trova la doppietta che spiana la strada al Dortmund. Inutile la doppietta di En Nesyri che quanto meno evita la sconfitta al Siviglia. Ai quarti va il Borussia.

  • L’Atalanta in dieci, cade solo nel finale contro il Real Madrid

    L’Atalanta in dieci, cade solo nel finale contro il Real Madrid

    Serata con tanti rimpianti per l’Atalanta, gli uomini di Gasperini rimasti in dieci per il rosso a Freuler al 17° hanno resistito sino al 86° quando poi è arrivato il gol di Mendy che ha regalato il successo al Real Madrid.

    E’ stata una gara diversa da quella che ci si aspettava e che certamente si pensava di vedere contro un Real privo di molti giocatori importanti.

    L’espulsione ha certamente pesato moltissimo, da quel momento in poi la sfida è stata quasi totalmente un monologo dell’attacco degli uomini di Zidane contro la difesa atalantina che sino a 5 minuti dalla fine si era dimostrata praticamente perfetta.

    Se Toloi, Romero, Djimsiti hanno disputato una grandissima gara, dall’altro lato si deve segnalare la partita negativa di Ilicic che è stato inserito al 56° ma poi tolto da Gasperini dopo mezz’ora.

    Ora i nerazzurri dovranno assolutamente provarci a Valdebebas, non sarà per niente facile, anche perchè Zidane recupererà qualche pedina pesante, non sarà però impossibile, provarci sarà obbligatorio.

    Veniamo al racconto della sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League tra Atalanta e Real Madrid.

    Partenza equilibrata con i due portieri inoperosi nei primi dieci minuti. Al 17° prima possibile svolta della gara, imbucata per Mendy, arriva Freuler che con il corpo lo stende al limite, l’arbitro estrae il rosso, Atalanta in dieci.

    Le Merengues provano subito ad approfittare con una percussione di Nacho che poi ne pressi di Gollini calcia male.

    Altro problema per Gasperini, alla mezz’ora Zapata è costretto a lasciare il campo per un problema probabilmente muscolare, entra Pasalic. Nuovamente pericolosi gli ospiti al 38° con Isco che si gira in area, il piede di Toloi devia in corner. Passa un minuto ed è una deviazione di Pessina a negare il gol alla conclusione di Vinicius.

    E’ sempre il Real a creare e nel primo minuto di recupero serve un super riflesso di Gollini sul colpo di testa di Casemiro per mantenere lo 0-0, risultato con cui si va al riposo.

    La ripresa comincia con gli stessi interpreti che avevano chiuso il primo tempo e si ricomincia subito con una grande occasione per Modric, il suo tiro deviato sfiora la base del palo. Ancora Real al 53° Vinicius calcia da due passi ma Gosens in tuffo devia in corner.

    L’Atalanta fatica ad uscire, la difesa del Real annulla ogni tentativo d’attacco della Dea.

    Dopo un assedio continuo il Real Madrid trova il vantaggio al minuto 86° con un gran tiro da fuori di Mendy. Finisce così, nella gara di ritorno l’Atalanta dovrà provarci perchè partirà svantaggiata ma l’impresa rimane difficile ma certamente non impossibile.

    ATALANTA – REAL MADRID 0-1 (86° Mendy)

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsti; Maehle (86° Palomino), De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Zapata (30° Pasalic), Muriel (56° Ilicic (86° Malinovskyi)).

    Allenatore: Gasperini.

    Real Madrid (4-3-3): Courtois; Lucas Vazquez, Varane, Nacho, Mendy; Kroos, Casemiro, Modric; Asensio (76° Sergio Ribas), Isco (76° Hugo Duro), Vinicius (58° Mariano Diaz).

    Allenatore: Zidane.

    Arbitro: Stieler.

    Ammoniti: Casemiro (R), Mendy (R), Gosens (A).

    Espulso: Freuler (A).

    Nell’altra gara di serata al Manchester City di Guardiola bastano un gol per tempo di Bernardo Silva e Gabriel Jesus per batter 2-0 il Borussia Moenchengladbach ed ipotecare il passaggio ai quarti di Champions League.

  • La Lazio crolla contro il Bayern, all’Olimpico finisce 1-4

    La Lazio crolla contro il Bayern, all’Olimpico finisce 1-4

    Serata amarissima per la Lazio che sperava di celebrare meglio il ritorno dopo 20 anni alla fase ad eliminazione diretta di Champions League.

    L’approccio alla gara è stato sbagliato, gravissimo l’errore di Musacchio che ha lanciato verso la porta Lewandowski per l’uno a zero dopo meno di dieci minuti.

    La qualità dei tedeschi, insieme ad alcuni errori di troppo degli uomini di Inzaghi ha fatto il resto, tant’è che lo 0-3 a fine primo tempo è parso risultato giusto per quello visto.

    L’autogol di Acerbi ad inizio ripresa, mitigato dalla rete di Correa poco dopo ha semplicemente fissato un risultato che sostanzialmente lancia il Bayern verso i quarti di Champions League.

    Nel calcio si sa che tutto è possibile ma visti i valori in campo, il Bayern al momento pare ingiocabile praticamente per tutti, e visto il risultato di questa partita, all’Allianz Arena servirà qualcosa più di un miracolo.

    Veniamo al racconto della sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League all’Olimpico tra Lazio ed i campioni in carica del Bayern Monaco.

    Partenza migliore del Bayern che prova a mettere in difficoltà la retroguardia di Inzaghi, al 7° Lewandowski arriva ad un passo da spingere la palla in rete. Due minuti dopo grosso errore in retropassaggio di Musacchio, Lewandowski intercetta, salta Reina ed al 9° porta i tedeschi in vantaggio.

    La Lazio sembra accusare il colpo, il Bayern prova a premere sull’acceleratore. Passato qualche minuto di confusione la squadra biancoceleste comincia a creare qualche situazione potenzialmente pericolosa.

    Alla prima occasione però i tedeschi puniscono, bella azione di Davies, invenzione di Kimmich e rasoterra precisissimo di Musiala con la palla che finisce nell’angolino. Simone Inzaghi opta per un cambio al 31° fuori Musacchio e dentro Lulic, sembra una scelta tecnica. Il Bayern comanda la gara ed al 35° Lewandowski ha la palla del 3-0 ma calcia troppo centrale, Reina respinge.

    La Lazio prova a creare qualcosa, i padroni di casa arrivano anche nei pressi di Neuer ma al 42° un errore di Patric permette a Coman di involarsi, il francese riesce anche a calciare, Reina respinge ma Sané da due passi infila un facile tap-in. Il primo tempo si chiude con il Bayern avanti 3-0.

    La ripresa parte malissimo, dopo un calcio d’angolo a favore della Lazio la palla viene lanciata a Sané che si butta nello spazio, con una finta fa fuori Patric e mette in mezzo, Acerbi nel tentativo di salvare infila la propria porta. Passano solo tre minuti e Correa prova a rendere meno amaro il tabellino ricevendo in area e calciando la palla alle spalle di Neuer.

    Buon momento della Lazio con il solito Correa che impegna il portiere tedesco con un bel tiro a giro. Il Bayern gestisce il ritmo, la Lazio riesce raramente a saltare la pressione e a creare palle gol.

    Lewandowski prova a trovare la doppietta sfruttando un errore in uscita della Lazio, il polacco aggancia e calcia di prima, Reina non si fa sorprendere.

    La partita scivola via verso il triplice fischio finale, la Lazio cade pesantemente in casa contro il Bayern Monaco e vede allontanarsi la qualificazione ai quarti di Champions League.

    LAZIO – BAYERN MONACO 1-4 (9° Lewandowski (B), 24° Musiala (B), 42° Sané (B), 46° aut. Acerbi (L), 49° Correa (L))

    Lazio (3-5-2): Reina; Patric (53° Hoedt), Acerbi, Musacchio (31° Lulic); Lazzari, Milinkovic-Savic (81° Cataldi), Lucas Leiva (53° Escalante), Luis Alberto (81° Akpa Akpro), Marusic; Immobile, Correa.

    Allenatore: Inzaghi.

    Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Sule, Boateng, Alaba, Davies; Kimmich, Musiala (89° Choupo-Moting); Sané (89° Sarr), Goretzka (63° Javi Martinez), Coman (75° Hernandez); Lewandowski.

    Allenatore: Flick.

    Arbitro: Grinfeld.

    Ammoniti: Luis Alberto (L), Lucas Leiva (L), Correa (L), Marusic (L), Escalante (L), Kimmich (B), Coman (B).

    Nell’altra gara di serata un gol capolavoro in rovesciata di Giroud permette al Chelsea di battere l’Atletico Madrid, squadra di casa nonostante si giocasse a Bucarest, e sposta verso i Blues l’ago della bilancia della qualificazione.

  • Chiesa tiene viva la speranza di una bruttissima Juventus

    Chiesa tiene viva la speranza di una bruttissima Juventus

    Serata da dimenticare per la Juventus, l’unica boccata d’ossigeno arriva grazie al gol di Federico Chiesa che tiene ancora aperta la porta verso i quarti di Champions League.

    Una sconfitta per 2-1 totalmente meritata e figlia di due gol subiti ad inizio di entrambi i tempi: il pasticcio di Bentancur che sostanzialmente serve Taremi nell’area piccola e poi tutti ad osservare l’azione del Porto andato in gol con troppa facilità con Marega dopo 20 secondi dall’inizio del secondo tempo.

    Le assenze di Bonucci, Cuadrado, Dybala e soprattutto Arthur non possono essere la giustificazione di una prestazione a tratti imbarazzante.

    L’ingresso di Morata al 60° ha dato qualcosa in più, non ha portato sfraceli o dominio della partita ma senza dubbio quello con lo spagnolo in campo è sembrato un modulo migliore.

    Adesso all’Allianz Stadium servirà un’altra Juve, per il passaggio del turno potrebbe bastare anche una vittoria per 1-0 ma la squadra vista per lunghi tratti stasera non sembra nemmeno in grado di poter portar a casa quel minimo obiettivo.

    Veniamo al racconto della sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League al Estádio do Dragão tra Porto e Juventus.

    Partenza shock, errore in disimpegno di Bentancur che regala la palla a Taremi che da due passi, in contrasto, batte Szczesny. La Juventus non riesce a creare niente ed il tempo scorre a favore dei padroni di casa. Nella prima mezz’ora Marchesin non deve nemmeno sporcarsi i guanti mentre la Juve rischia un paio di volte. Al 33° problema per Chiellini che lascia il campo a Demiral.

    Primo segnale di Juventus al 41° con una rovesciata di Rabiot salvata in corner, c’era però CR7 in fuorigioco, tutto fermo. Il primo tempo si chiude col Porto avanti meritatamente 1-0.

    La ripresa parte come il primo tempo, il Porto si lancia subito in avanti e dopo un minuto con una serie di passaggi Marega arriva a segnare il raddoppio. Al 52° Oliveira arriva tranquillo al limite e calcia serenamente, Szczesny è bravo a salvare. Non si vede una minima reazione dei bianconeri, il Porto controlla agevolmente.

    Al 82° s’accende la Juve, Rabiot scappa in profondità e mette palla per Chiesa che colpisce di prima ed infila in rete. Non succede molto altro, se non una protesta di Cristiano Ronaldo all’ultimissimo secondo per un contatto in area, l’arbitro non fischia rigore ma fischia la fine.

    Il 9 marzo servirà un’altra Juve per sperare di ottenere il passaggio ai quarti di Champions League.

    PORTO – JUVENTUS 2-1 (1° Taremi (J), 46° Marega (P), 82° Chiesa (J))

    Porto (4-4-2): Marchesin; Manafà, Mbemba, Pepe, Zaidu; Corona (90° Loum), Uribe, Sergio Oliveira (90° Conceiçao), Otavio (57° Luis Diaz); Marega (66°Grujic), Taremi.

    Allenatore: Conceiçao.

    Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Chiellini (34° Demiral), Alex Sandro; Chiesa, Bentancur, Rabiot, McKennie (63° Morata); Kulusevski (77° Ramsey), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Pirlo.

    Arbitro: Del Cerro Grande.

    Ammoniti: De Ligt (J), Danilo (J), Demiral (J), Alex Sandro (J).

    Nell’altra gara di serata il Borussia Dortmund va sotto a Siviglia dopo 7 minuti per il gol di Suso, ma poi trascinato dal solito Haaland (doppietta per lui) si porta sul 3-1. Il gol di De Jong a 6 minuti dalla fine rende meno amara la sconfitta degli andalusi.

  • Sorteggi Champions amari per Lazio ed Atalanta, bene Juve

    Sorteggi Champions amari per Lazio ed Atalanta, bene Juve

    Le partite vanno giocate e quindi tutto può accadere ma certamente i Sorteggi Champions hanno sorriso alla Juventus mentre sono stati terribilmente amari per Lazio ed Atalanta.

    I bianconeri di Mr Pirlo, vincitori del proprio raggruppamento, hanno trovato una delle due avversarie considerate, sulla carta, tra le più abbordabili ovvero il Porto.

    Lazio ed Atalanta invece partendo dal secondo posto non potevano sperare in una sfida facile certamente però l’urna di Nyon ha posto davanti a biancocelesti e nerazzurri due accoppiamenti devastanti: Bayern Monaco e Real Madrid, due Sorteggi Champions affascinanti ma complicati.

    Veniamo ad analizzare nel dettaglio i Sorteggi Champions per gli ottavi di finale.

    Il Porto avversario della Juventus è certamente una squadra da non sottovalutare, ha concluso il suo girone alle spalle del Manchester City vincendo le 4 sfide contro Olympiacos ed Olympique Marsiglia ed ha perso a Manchester e pareggiato 0-0 in casa con i Citizens.

    In campionato la squadra di Conceição è al terzo posto alle spalle di Sporting e Benfica. Corona e Marega sono due attaccanti da tenere d’occhio.

    Per quanto riguarda i precedenti l’ultimo risale proprio ad un ottavo di Champions League, nel 2017, con la Juve che vinse 2-0 in Portogallo e poi 1-0 a Torino.

    Sorteggi Champions che ripropongono ancora la Germania alla Lazio, se nel girone c’era stato il Borussia Dortmund, agli ottavi ci sarà il Bayern Monaco.

    C’è poco da dire sui Campioni d’Europa in carica, 5 vittorie ed un pareggio con l’Atletico Madrid, a qualificazione già ottenuta, in un girone dominato con ben 18 reti segnate e solo 5 subite.

    In Bundesliga i bavaresi stranamente non sono al comando, sono secondi ad un punto di distanza dal Bayer Leverkusen.

    La stella è senza dubbio Lewandowski che si troverà contro quel Ciro Immobile che lo ha battuto nell’ultima Scarpa d’Oro.

    Lo scontro pare proibitivo perchè i tedeschi non sono solo il centravanti polacco ma hanno una squadra solida e piena di talento, unico piccolo difetto può essere la difesa, lì dovrà provare a far male la Lazio.

    Concludiamo il trio di Sorteggi Champions delle italiane con la sfida tra Real Madrid ed Atalanta.

    I nerazzurri dopo il City ed il Psg l’anno scorso ed il Liverpool quest’anno si trovano di fronte un’altra grandissima squadra, il Real Madrid.

    Le merengues quest’anno non sembrano lo squadrone invincibile degli altri anni, hanno mostrato qualche crepa ma sembrano in crescita.

    La squadra di Zidane, inserita nello stesso girone dell’Inter, si è qualificata all’ultimo turno dopo aver perso due volte contro lo Shakthar, aver vinto due volte con l’Inter e rischiato un k.o. in Germania contro il Borussia Moenchengladbach.

    In campionato il successo nel derby ha rimesso i blancos in corsa a meno 3 dalla vetta.

    Benzema, Casemiro e Sergio Ramos sono le tre certezze, i giovani sono delle incognite che però hanno già mostrato di poter far molto bene.

    Sfide interessati negli altri cinque ottavi usciti dai Sorteggi Champions di oggi, tra tutte spunta un Psg Barcellona che porta alla mente grandi sfide. Sarà uno scontro tra grandi squadre e tra tecnici tedeschi in Lipsia e Liverpool.

    Atletico Madrid Chelsea e SivigliaDortmund sono due partite che paiono equilibrate mentre il Manchester City se la vedrà con il Borussia Moenchengladach.