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  • Il Napoli viola il Manuzzi in rimonta [commento e pagelle]

    Il Napoli viola il Manuzzi in rimonta [commento e pagelle]

    Il Napoli formato trasferta non risente dell’insolito orario d’inizio e viola il Manuzzi di Cesena con una entusiasmante rimonta iniziata da Lavezzi e conclusa da una doppietta di Cavani. Mazzarri dà ampio sfogo al turnover facendo rifiatare Cavani, Gargano, Paolo Cannavaro e Maggio dando fiducia ai nuovi arrivi Cribari, Yebda e Sosa.

    I partenopei nell’insolito modulo con Lavezzi punta centrale hanno comunque per tutto il primo tempo il pallino del gioco, collezionando calci d’angolo ma dimostrando di aver le polveri bagnate in zona gol. Il Cesena, meno brillante del solito, si aggrappa alla forza fisica di Parolo e alle parate di capitan Antonioli.

    Nella ripresa è ancora il Napoli a partire forte con Zuniga con Antonioli ancora una volta superlativo. La risposta del Cesena è immediata: prima Schelotto va vicino al gol con un diagonale di poco largo, poi, sempre l’italo-argentino, si invola sulla destra e, dopo un contrasto vinto con Cribari, serve Parolo, che trafigge tra le gambe De Sanctis e firma il suo primo gol in serie A.

    Mazzarri su tutte le furie viene allontanato dalla panchina ma il replay gli da ragione, Schelotto prende anche la gamba di Cribari. Il Napoli sembra tramortito e rischia di rimanere in dieci per un brutto fallo di Aronica su Schelotto ma l’arbitro lo grazia.

    La svolta. Mazzarri tramite telefono ordina i cambi, addio turnover in campo entrano Cavani e Gargano per Sosa e Yebda. La muraglia bianconera sembra invalicabile e Antonioli è mostruoso prima Lavezzi e poi su Cavani. Al 26′ arriva il pari, Dossena riceva da Cavani a sinistra e mette un pallone sul primo palo, sul quale si avventa Lavezzi che anticipa Pellegrino e batte l’incolpevole Antonioli.

    La reazione è incontenibile e arriva anche il sorpasso grazie ad un regalino di Damato, che abbocca al tuffo di Zuniga decretando il rigore. Hamsik trasforma. Il Navoli adesso è sul velluto e sale in cattedra Cavani: 2 meravigliosi gol, il primo di sinistro dopo un’azione personale, il secondo su assist, di Lavezzi, il migliore in campo. Cavani capocannoniere e Napoli che replica subito al passo falso contro il Chievo, per il Cesena secondo ko consecutivo e una prestazione incolore.

    IL TABELLINO
    CESENA-NAPOLI 1-4
    Cesena (4-3-3):
    Antonioli 8; Ceccarelli 5, Pellegrino 4,5, Von Bergen 6, Nagatomo 5,5; Appiah 5 (37′ st Malonga s.v.), Colucci 6, Parolo 7(17′ st Caserta 5); Schelotto 6,5, Bogdani 5,5, Giaccherini 5 (28′ st Lauro 4).
    A disp.: Cavalieri, Lauro, Benalouane, Jimenez, Tachtsidis, Malonga. All.: Ficcadenti
    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 6; Campagnaro 6,5, Cribari 5,5 (27′ st Cannavaro 6), Aronica 5; Zuniga 6,5, Yebda 4,5 (14′ st Gargano 7), Pazienza 6, Dossena 6,5; Sosa 5,5 (14′ st Cavani 7,5), Hamsik 6,5; Lavezzi 8.
    A disp.: Iezzo, Cannavaro, Santacroce, Maggio, Dumitru. All.: Mazzarri
    Arbitro: Damato
    Marcatori: 2′ st Parolo (C), 26′ st Lavezzi (N), 35′ st Hamsik (N), 43′ st e 45′ st Cavani (N)
    Ammoniti: Schelotto, Lauro (C)
    Espulso: 3′ st Mazzarri (N) per proteste

  • Cesena – Napoli all’ora di pranzo. Mazzarri cambia tutto

    Cesena – Napoli all’ora di pranzo. Mazzarri cambia tutto

    Archiviati gli anticipi di Milan, Inter e Roma la quinta giornata di campionato si avvicina alla fase calda. Ad aprire la domenica calcistica è Cesena – Napoli nell’opinabile vetrina delle 12:30. Le due squadre uscite sconfitte dal turno infrasettimanale arrivano alla partita con gestioni diverse, Ficcadenti dà ancora fiducia ai suoi confermando in toto la formazione di Catania.

    Nel Napoli Mazzarri dovrebbe applicare un massiccio turnover facendo rifiatare Grava, Cannavaro, Maggio, Gargano e Cavani. Sarà Lavezzi ad agire da prima punta con Hamsik e Sosa a supporto, occasione per Yebda a centrocampo.


    PROBABILI FORMAZIONI
    Cesena (4-3-3)
    : Antonioli; Ceccarelli, Pellegrino, Von Bergen, Lauro; Appiah, Colucci, Parolo; Schelotto, Bogdani, Giaccherini.
    A disposizione: Cavalieri, Nagatomo, Benalouane, Jimenez, Ighalo, Caserta, Malonga. All.: Ficcadenti
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Chiavarini, Budan
    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cribari, Aronica; Zuniga, Yebda, Gargano, Dossena; Sosa, Hamsik; Lavezzi.
    A disposizione: Iezzo, Cannavaro, Campagnaro, Pazienza, Maggio, Cavani, Dumitru. All.: Mazzarri
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: C. Lucarelli

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  • Prandelli incorona Giaccherini e il Cesena

    Il Cesena è senza ombra di dubbio la rivelazione di questo primo scorcio di serie A. L’undici di Ficcadenti gioca un bel calcio dimostrando di poter sopperire con l’entusiasmo e la valorizzazione del collettivo al gap tecnico delle big di serie A.

    Ad incoronare il buon lavoro della società romagnola è il commissario tecnico Cesare Prandelli in una intervista concessa a Sky da Madrid:
    “Mi sono piaciute le neopromosse che hanno il coraggio per disputare un’ottima stagione. Non mi sono piaciute, invece, le solite polemiche e la violenza psicologica verso gli arbitri. Come se ne esce? Se riusciamo ad abbassare i toni. Gli arbitri italiani a livello tecnico sono i migliori del mondo e a livello fisico sono atleti veri”

    Eto’o e Giaccherini
    “Sono due giocatori diversi, Eto’o è un attaccante, ma Giaccherini è un giocatore molto interessante. Stiamo monitorando molti giocatori per vedere se hanno capacità per iniziare con noi un ciclo”

    Le big
    “Il Milan? Sta ricercando una identità ben precisa. Allegri è molto bravo, ma un attacco così non credo sia improponibile vederlo in campo. La crisi della Roma? Non lo so, solo chi lavora sul campo sa dare risposte precise. Molte squadre -spiega il ct azzurro- non hanno ancora trovato la condizione. La Fiorentina? Ha avuto molti problemi con gli infortuni di Vargas, De Silvestri e Jovetic”

    Lippi
    “L’ho visto bene, sereno e rilassato, ci siamo raccontati delle vacanze, abbiamo parlato dei nipotini, della famiglia e mi ha consigliato dei libri. E’ stata una piacevole chiacchierata con un grandissimo personaggio che ha sofferto in questo ultimo periodo”.

  • Cesena sogna, il Brescia sorprende il Chievo

    Cesena sogna, il Brescia sorprende il Chievo

    Il Cesena è, in coabitazione con l’Inter, primo nella classifica di Serie A. I romagnoli alla terza giornata di campionato possono vantare 7 punti frutto di 2 vittorie, maturate con Milan e Lecce, e un pareggio all’esordio all’Olimpico di Roma.
    La squadra di Ficcadenti sembra una macchina da corsa collaudatissima e tra le mura amiche del Manuzzi, in dieci uomini per l’espulsione errata di Colucci (il fallo era stato commesso da Nagatomo), riescono ad imporsi su un Lecce che ha giocato le sue chance senza fortuna. Il gol partita porta la firma di Bogdani, il bomber scartato da tutti e accasatosi a Cesena proprio nell’ultimo giorno di mercato disponibile.

    Bene anche il Brescia che espugna il Bentegodi di Verona dove i padroni di casa del Chievo, fino a prima delle partite primi in classifica a punteggio pieno, si fanno beffare dalla punizione magistrale di Diamanti. Le Rondinelle di Iachini vincono 1-0 e portano a casa la loro seconda vittoria consecutiva.

  • Liscio & Sbalascio: Il Cesena dei Miracoli, torna la favola Chievo?

    Liscio & Sbalascio: Il Cesena dei Miracoli, torna la favola Chievo?

    Dopo la sosta per il doppio impegno della nazionale, torna la nostra rubrica “Liscio & Sbalascio” col quale trattiamo gli eventi salienti relativi alla giornata di campionato di Serie A appena conclusa.

    Tra i “Lisci” della nostra classifica troviamo il Cesena, che nell’anticipo serale al Manuzzi distrugge il Milan “stellare” di Allegri. A dire il vero in Romagna le stelle rossonere non si sono mai accese, anzi a brillare sono stati i vari Giaccherini, Schelotto, Ceccarelli, Parolo, Antonioli, Bogdani, gente comune che sommati tutti insieme non guadagnano nemmeno la metà dello stipendio di un certo Ibrahimovic, ma che almeno per una notte minimizzano il valore di grandi giocatori come se fossero altri i provinciali e i campioni loro stessi. Pardon, le stelle…

    Gli onori di giornata vanno anche al Chievo, che dopo sole 2 giornate è meritatamente in testa solitario al campionato. La vittoria in casa di un brutto Genoa è frutto di una prestazione complessiva brillante, e il tandem d’attacco Pellissier-Moscardelli si sta rivelando efficace per gli uomini di Pioli, che sperano di rivivere dopo 9 anni la favola che li ha catapultati nel grande calcio.

    Continuiamo elogiando la prestazione dell’attacco doriano Cassano-Pozzi che ha completamente messo al tappeto la difesa juventina. Il primo si è reso protagonista di giocate magistrali, che fanno tornare in mente la scarsa creatività e qualità dell’Italia al Mondiale senza di lui; il secondo ha semplicemente stupito tutti mettendo a segno una doppietta e poteva essere qualcosa di più se Storari nn si fosse opposto da gran portiere su una sua conclusione ravvicinata. Prima del match tutti si chiedevano se sarebbe stato all’altezza di sostituire l’infortunato Pazzini, beh come biglietto da visita una doppietta a Torino non è niente male, Pazzini guarisca tranquillamente…

    Tra gli “Sbalasci” di giornata è doveroso citare il macellaio Burdisso, autore dell’intervento killer su Daniele Conti, che fortunatamente dopo il terribile scontro non ci ha rimesso il ginocchio (e se fosse stato così probabilmente la carriera), ma se l’è cavata “solo” con 30 punti di sutura. Cosa sia passato in quel momento per la testa dell’argentino non si sa, di certo interventi come questi dovrebbero essere puniti con maxi-squalifiche onde evitare in futuro episodi spiacevoli. Inoltre la sua espulsione ha inciso (e non poco) sul risultato di Cagliari-Roma, finita 5-1 per i sardi, senza togliere i meriti alla squadra di Bisoli, ma la partita sarebbe potuta andare in modo diverso.

    Tra i peggiori troviamo la difesa del Milan combinata con l’esordio pessimo di Ibrahimovic in rossonero: prestazione da dimenticare per la retroguardia del Diavolo, derisa e umiliata dagli spunti vivaci e devastanti dell’attacco cesenate, imbarazzante soprattutto il greco Papastathopoulos, e Thiago Silva che senza la compagnia di Nesta sembra essere tutt’altro giocatore. Nota negativa anche per il campione svedese Ibrahimovic, che ingaggiato per fare la differenza riesce a sbagliare tutto quanto gli capita tra i piedi, persino il rigore che poteva riaprire il match, la strada dei 25 gol stagionali proclamati da lui stesso sembra essere molto lunga…

    Infine collochiamo tra i disastri la brutta prestazione complessiva della classe arbitrale: partendo da Juve-Samp, c’è da dire che i gol messi a segno da Pepe e Quagliarella risultano essere entrambi in fuorigioco; in Cesena-Milan l’arbitro Russo annulla un gol a Pato, reo di aver stoppato la palla con il braccio al momento del gol; in Lecce-Fiorentina viene annullato un gol regolare a Kroldrup in situazione molto difficile da vedere a velocità normale, ma le immagini chiaramente mostrano come il danese sia in posizione regolare mentre ad essere in evidente offside è un suo compagno di squadra.

    Dopo aver enunciato gli orrori di giornata , non possiamo però non tenere in considerazione le dichiarazioni di Del Neri e Marotta del post Juve-Samp. Etichettati come i salvatori della Vecchia Signora dopo lo scempio della passata stagione, i 2 paladini, che in estate hanno attuato una vera e propria rivoluzione per cercare di riportare i bianconeri ai vecchi fasti di un tempo, nelle posizioni che merita, hanno già gettato la spugna proclamando a gran voce un obiettivo (il quarto posto) che non appartiene al blasone della società, alla gloriosa storia della Juventus, alla tradizione che ha, e soprattutto per i milioni di tifosi sempre al seguito della squadra. Per carità, la Juve è sempre la Juve, una leggenda del calcio italiano e mondiale, e chi sta ai vertici non può e non deve progettarne il futuro come fosse una provinciale qualsiasi, con tutto il rispetto…

  • Polemica Milan, sul sito ufficiale spunta un promemoria per i guardalinee

    Le battute di Silvio Berlusconi sugli arbitri di sinistra e sui gol negati al Milan nella trasferta di Cesena erano sembrati ai più un motivetto scherzoso per celare la delusione e per dar altro tempo ad Allegri per far trovare l’amalgama ai rossoneri.

    Ma il clima tra il neo designatore Braschi e la società rossonera rischia di diventar subito rovente. Sul sito ufficiale della società rossonera è apparso infatti, un promemoria dal titolo senza ulteriori commenti nel quale viene riportata dettagliatamente la norma riguardante il fuorigioco del Materiale didattico per l’arbitraggio e sul “consiglio” a non alzare la bandierina in caso di posizione dubbie.

    Il Milan nonostante la bella prestazione del Cesena si sente derubato e il comunicato tende a precisarlo e ad essere da monito per le prossime partite. Il campionato è appena cominciato ma la tensione è già alle stelle.

  • Berlusconi non fa drammi. Il ko di Cesena colpa dell’arbitro e della sfortuna

    Chi si aspettava il primo rimprovero per Allegri da parte del presidente Berlusconi rimarrà deluso, la sconfitta di Cesena ha riportato il Milan sulla terra evidenziando ancora una volta gli ormai cronici problemi in difesa e un Gattuso nell’insolita veste di attaccante.

    Il presidente del Consiglio però la prende con filosofia classificando la sconfitta del Manuzzi come un incidente di percorso attribuibile alla sfortuna ed all’arbitro, reo secondo Berlusconi, di non aver concesso tre gol ai rossoneri.

    Per Allegri comunque non c’è tempo per risolvere i problemi visto il debutto in Champions dove il Milan dovrà far i conti con le condizioni di Nesta e Thiago Silva alle prese con problemi fisici.

  • Serie A: Il Milan inciampa sul Cesena [analisi+pagelle]

    Serie A: Il Milan inciampa sul Cesena [analisi+pagelle]

    E’ la vecchia storia di Davide che batte Golia: il Cesena supera il Milan due a zero. La “fionda” di Ficcadenti viene traslata dalla Bibbia nelle veloci ripartenze bianconere già ammirate all’Olimpico contro la Roma. In barba alle prime scintille della dinamite offensiva rossonera che con una conclusione a giro di Ronaldinho impensierisce Antonioli, bravo a disinnescare, i romagnoli impiegano una decina di minuti a riprendere confidenza con la Serie A, lasciata diciannove anni or sono contro quello stesso Milan.

    Allora c’era Van Basten, oggi c’è Ibrahimovic: a voi le conclusioni in materia di raffronto. Al Cesena, invece, quelle dirette verso la porta presidiata da Abbiati: due tiri e altrettanti gol. Pur trattandosi della stessa arte per gli sconfitti è sfortuna, per i vincitori è cinismo. Trentunesimo e quarantaduesimo della prima frazione di gioco i minuti del delitto: prima Bogdani stordisce il “Diavolo” con una capocciata e poi Giaccherini lo affossa in contropiede rispedendolo all’inferno.

    E’ notte fonda per il Milan al quale viene per giunta annullato un gol, molto dubbio per la verità l’offside fischiato a Pato. Il secondo tempo ostenta un Cesena che resiste agli urti e imbastisce ripartenze a gogo’, il Milan ci prova con le sue trame ma i ritmi bassi mandano in panne il cervello. Nel finale Ibra fallisce un “generoso” rigore, ennesima prova che questa sera la sorte ha baciato la fronte del “piccolo” Cesena, voltando le spalle al gigante spocchioso.

    Era una di quelle giornate in cui va tutto storto. Come non c’era da esaltarsi dopo la scorpacciata di gol contro il Lecce, altresì non c’è da deprimersi a fronte della disfatta odierna. Il Milan non ha sottovalutato l’avversario, anzi. Il tallone d’Achille scoperto è rintracciabile nell’eccedenza di frenesia: tutti all’arrembaggio, tutti alla ricerca della giocata, troppi mastri e pochi operai. Considerando le cinque stelle offensive annoverate dal Milan, l’ultimo uomo sulla faccia della terra che mi sarei aspettato facesse la prima punta era Gennaro Ivan Gattuso. Addirittura Ibra e Pato si defilavano a turno sulla fascia per aprire gli spazi, e di chi? L’uomo che al posto dei piedi monta due ferri da stiro! Con Pirlo decisamente sottotono si stenta come al solito, ma niente paura ci sono Ronaldinho e Ibra a macinare gioco, no? Ebbene, stasera abbiamo capito che tre cervelli sono inutili se non c’è una testa comune che li ospita. Ronaldinho è stato addirittura limitato dai ritorni a riva dello svedese in cerca del pallone. Il “genio” ha stravolto l’assetto del Milan ed, almeno per stasera, è stato un male. Per Pato numeri e dribling, nella propria trequarti però, troppo lontano dalla porta poiché intento a coprire le partite offensive di “Gattuso” in una messa in scena del teatro dell’assurdo. Altro che capovolgimento di ruoli, stasera il campione del mondo sembrava un elettricista che voleva riparare una perdita d’acqua. Naturalmente, oltre ad essere inconcludente in avanti, lasciando scoperto l’uscio, ha consegnato al Cesena l’unica chiave della retroguardia rossonera: il contropiede.

    Ad Allegri l’onere di porre fine ad eventuali crisi d’identità e di trovare un nuovo ed efficace assetto, implementato dall’approdo del duo Ibra-Robinho, e capace di far coesistere le virtù individuali di ogni fuoriclasse assurgendo all’ideale di collettivo: e guai a chi dice che gli allenatori guadagnano troppo. Fronte opposto, i romagnoli sono riusciti ad emulare il modello teutonico ostentato da Loew durante la recente rassegna mondiale. In fase di non possesso il Cesena era più intricato da districare di un cubo di Rubik.

    Davanti, al pari dei rossoneri, reggeva un coraggioso tridente composto dal baluardo Bogdani e dalle frecce Giaccherini e Schelotto, micidiali nel conferire profondità alla squadra. Vittoria meritata per il Cesena. Sconfitta meritata per “gli altri” in campo. E sì, perché stasera erano undici giocatori non il Milan, nè tantomeno una squadra degna di questo nome. Senza Nesta e con una morfologia ancora da definire, se proprio si doveva  perdere, è stato un bene che la sconfitta sia arrivata oggi. Dalla prossima gara in poi, vietato sbagliare!

    MILAN

    Abbiati 6: Incolpevole su entrambi i gol, evita il tre a zero.

    Bonera 5,5: Nella prima frazione fa buona guardia sulla fascia, nella ripresa viene impiegato da centrale e perde la bussola.

    Papastathopoulos 4,5: Su un gol e mezzo del Cesena è l’indiziato numero uno. Prima prova ad anticipare in gamba tesa Bogdani fallendo miseramente, poi innesca il contropiede romagnolo e per giunta si perde l’inserimento di Giaccherini. Fossimo stati al Giro d’Italia la maglia nera non gliel’avrebbe tolta nessuno.

    Thiago Silva 6: Unica sufficienza in difesa per il Milan, il che è tutto un dire. Gli manca Nesta e prova a dedicargli un gol, ma la mira lo tradisce come i compagni di reparto. Nella ripresa esce per “l’anonimo” Abate (5,5).

    Antonini 5,5: Qualche scorribanda in attacco e qualche leggerezza in difesa. Non basta per la sufficienza.

    Gattuso 5: A trent’anni decide di cambiare ruolo. Il Milan quest’anno ha speso quarantatre milioni per potenziare il parco attaccanti, poteva dirlo anche prima di nutrire mire offensive. In linea d’aria gioca davanti ad Ibrahimovic ed è più un fastidio che un risolutore per noti limiti tecnici. Lascia i compagni in balia delle ripartenze avversarie: roba che neanche i mocciosi all’oratorio del “voglio segnare io”.

    Pirlo 5,5: Questa sera ha illuminato meno di un accendino.

    Ambrosini 5,5: A tamponare tampona. Il problema è che non disinfetta e il Milan prende due infezioni: Giaccherini e Bogdani.

    Pato 6,5: Pronti-via si becca il cazziatone di Ibra per un passaggio sbagliato, tuttavia risale in fretta la china. Stasera era proprio in forma, purtroppo ad un attaccante non basta se i compagni non ti assistono. Spina nel fianco destro del Cesena, dà anche una mano dietro dove si disimpegna con giocate che vorremmo vedere in zone di campo un po’ più calde. E’ l’anno dell’esplosione, sarà per la prossima…

    Ibrahimovic 5,5: Ha completamente mutato il Milan che può contare su un ulteriore fonte di gioco, magari sarebbe gradevole vederlo più vicino alla porta. Si rende autore di giocate apprezzabili, ma abbisogna ancora di tempo per inserisi a pieno regime nei meccanismi del Milan. Il rigore sbagliato nega la sufficienza ad una sufficiente prova.

    Ronaldinho 4,5: Comincia sfiorando il gol, poi viene segnalato tra i desaparecidos. La dinamicità di Ibra gli sottrae spazi fungendo da criptonite. Dovrebbe schiodarsi dalla fascia ogni tanto, il campo è grande. Lascia il posto ad un intrapendente Robinho (6). Non ha una precisa collocazione? Bene, lui lo trovi dappertutto. E che numeri…

    Inzaghi 6,5: E sempre lui. Sul filo del fuorigioco anima il Milan conferendo profondità alla manovra. Conquista il rigore confermandosi un grande jolly. E’ sempre lui, l’ultimo vero attaccante: Pippo Inzaghi.

    CESENA

    Antonioli 6,5: Grande intervento su Ronaldinho, una vera sicurezza. Tutto dipende: Vecchio? No, esperto.

    Ceccarelli 7,5: Ottimo prospetto. Per lui un assist e tanti spunti interessanti. Prodotto del vivaio, possiede un invidiabile bagaglio fisico.

    Von Bergen 6: Senza infamia e sanza lode.

    Pellegrino 6,5: Tiene in mano la difesa.

    Nagatomo 6,5: E’ una scheggia sulla fascia, davvero niente male.

    Appiah 6,5: Guida il centrocampo con autorità.

    Colucci 6,5: Fa filtro e innesca il contropiede.

    Parolo 7: Giovane assistito da una grande personalità. Annovera pregevoli qualità tecniche e le mette in mostra contro la sua squadra del cuore: il Milan. Magari Galliani e Braida, questa sera in tribuna, hanno segnato il suo nome sul taccuino. Diventerà qualcuno…

    Schelotto 6,5: Può essere la rivelazione del campionato.

    Bogdani 7: Autore del primo gol, tiene sù la squadra facendo a sportellate con la difesa rossonera.

    Giaccherini 7,5: E’ in assoluto il giocatore italiano che più ricorda Messi. Quando parte palla al piede non gliela toglie nessuno: un i-pod che suona R&R. Prandelli non può lasciarsi sfuggire un talento di questa portata. Venticinque anni, un piede-calamità e una velocità imbarazzante: queste le credenziali della nuova freccia all’arco azzurro.

  • Highlights Cesena – Milan 2-0

    Al Manuzzi di Cesena sono Giaccherini e Schelotto i fenomeni. I due giovani esterni di Ficcadenti rubano la scena ai più quotati Ibrahimovic, Pato e Ronaldinho permettendo ai padroni di casa di superare meritamente il Milan

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  • Sabato da Campioni: parata di stelle al Manuzzi, Roma con Borriello

    Sabato da Campioni: parata di stelle al Manuzzi, Roma con Borriello

    Torna la Serie A dopo la sosta per le Nazionali e lo fa mettendo in campo le tre principali candidate alla vittoria finale. Alle 18 apre la seconda giornata l’Inter di Rafa Benitez chiamata al pronto riscatto dopo il passo falso in Supercoppa Europea e il pari all’esordio contro il Bologna.

    Il tecnico spagnolo dovrà fare ancora a meno di Maicon e Stankovic (pronti per la Champions) ma spera in un ritorno al gol del Principe Milito. Tra i convocati si rivede Santon, Sneijder ci sarà. Nell’Udinese, invece, problemi dietro dove Guidolin ha perso Coda per problemi muscolari. Dovrebbe partire dal primo minuto Benatia.

    Alle 20:45 in contemporanea la Roma farà debuttare Marco Borriello al Sant’Elia mentre al Manuzzi di Cesena ci sarà in debutto in rossonero di Zlatan Ibrahimovic. I giallorossi di Ranieri in forte emergenza si affidano alla voglia di riscatto dell’ex rossonero per superare il Cagliari, in difesa Castellini sostituirà il convalescente Riise. Per quanto riguarda il Cagliari, Bisoli affiderà l’attacco al tandem Acquafresca Matri. Dietro la coppia agirà Cossu. In difesa è ballottaggio tra Agostini e Ariaudo.

    Allegri sembra volerci andare piano con l’entusiasmo e non proporrà i quattro delle meraviglie contemporaneamente. Giocherà Zlatan in mezzo a Dinho e Pato con Robinho pronto a subentrare, a centrocampo Gattuso dovrebbe esser preferito a Boateng. In difesa prova del 9 per Sokratis chiamato a sostituire Nesta. Ficcadenti dovrebbe confermare la formazione uscita indenne dall’Olimpico con i neo acquisti Jimenez, Paonessa e Benalouane in panchina.