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  • Leonardo:”L’Inter c’è e io mi sento più allenatore”

    Leonardo:”L’Inter c’è e io mi sento più allenatore”

    Consolidare il secondo posto in classifica, questa è la mission aziendale e stagionale richiesta da Moratti, cancellando l’incubo delle due partite (derby e match contro lo Schalke 04) che hanno praticamente rovinato l’intera annata nerazzurra. Leonardo prende alla lettera gli ordini del presidente interista e si appresta ad affrontare una trasferta ostica contro un Cesena alla disperata ricerca di punti utili per cancellare l’incubo retrocessione.

    CESENA– Il tecnico brasiliano è convinto che la gara di domani sarà sicuramente una sfida impegnativa per i suoi ragazzi, considerando inoltre come ci siano  le assenze importanti di Stankovic (infortunato contro la Lazio, per lui stagione finita), e Sneijder alle prese con un leggero problema al polpaccio: “Credo che il Cesena sia davvero in forma in questo momento.- ha spiegato Leonardo nella conferenza stampa alla vigilia della partita-  Hanno entusiasmo, sarà una gara difficile quella di domani: noi, comunque, li affrontiamo con voglia di vittoria. Come squadra non dà punti di riferimenti e sicuramente, anche per questo, non è facile da affrontare. Abbiamo avuto una settimana per lavorare con quasi tutti, tranne con Sneijder, che purtroppo non ci sarà per un piccolo problema fisico, e Stankovic”.

    OBIETTIVI E VOTI- Il discorso si sposta agli obiettivi stagionali dell’Inter, adesso che il campionato è praticamente già in mano ai cugini rossoneri. Leonardo spiega come: “In campionato, vogliamo mantenere il secondo posto, e ovviamente, poi, anche la Coppa Italia. Questa squadra sa quanto sono importanti i nostri obiettivi. E io, dopo questo ultimo periodo, anche dopo le sconfitte, mi sento ancor più allenatore di prima. Che voto mi darei? Senza voto, non mi posso dare un voto, ma mi sento tanto allenatore ora, molto di più rispetto a prima, e quello che voglio fare è questo. Mi sento più forte: è un momento di crescita per me, son cambiato e cambierò tantissimo. E l’Inter, come squadra, c’è.”

    CICLO FINITO?-Leonardo è infastidito e non vuole sentire parlare di crisi e ciclo conclusivo delle vittorie nerazzurre: “Ciclo finito? Non capisco cosa voglia dire, non credo che siano cose che abbiano tanto senso. Tanto più che quest’anno, con tutti problemi e dopo aver vinto tutto negli ultimi cinque anni, siamo in lotta per la Coppa Italia, per il secondo posto in campionato, con questa squadra che è campione del Mondo e ha vinto la Supercoppa italiana”.

    MOURINHO- Poche parole sul collega e amico Josè Mourinho dopo la disfatta e le polemiche seguite alla sfida di Champions League tra il Real e il Barcellona: “Con lui non ci siamo sentiti. È difficile da qui analizzare quello che è successo, mancano le informazioni per farlo”.

    CHAMPIONS E TIM CUP- Chiuso il discorso sul campionato si inizia già a vedere la sfida di ritorno delle semifinali di Coppa Italia dove l’Inter affronterà la Roma l’11 maggio a San Siro: “Noi vogliamo arrivare in finale, non ci interessa quale sarà l’avversario, se il Milan o il Palermo”.

    Guardando invece alla facilità con cui il Manchester United di Sir Alex Ferguson abbia liquidato la pratica Schalke 04 in Champions e abbia praticamente già un piede nella finale di Wembley, Leonardo non nasconde l’amarezza: “C’è molto rammarico, ma andiamo avanti”.

    FUTUROSentendo parlare di grandi nomi, Guardiola, Villas Boas o un clamoroso ritorno di Josè Mourinho sulla panchina nerazzurra, al tecnico brasiliano si chiede nel finale della conferenza stampa di fare maggiore chiarezza sul suo futuro all’Inter: “Ho preso un impegno e sono sempre a disposizione. Io sono felice, ho voglia di andare avanti e sono sempre più convinto di fare l’allenatore. Io sarò qui se avrò la forza, se non avrò più la forza non sarò qui. E andrò sempre incontro alla società”.

    (Fonte: Fc InterNews)

  • Ibra, cosa ti succede? Totti non è finito

    Ibra, cosa ti succede? Totti non è finito

    Scopriamo il bello e il brutto della 32esima giornata di Serie A con la nostra rubrica settimanale Liscio e Sbalascio.

    Al primo posto dei nostri Lisci si piazza Francesco Totti, il capitano della Roma, rivitalizzato dalla cura Montella: il 34enne attaccante giallorosso è il vero trascinatore di questa Roma che cerca di non perdere il treno per l’Europa che conta, e sta trascinando a suon di gol la sua squadra, segno che la voglia e la classe che l’hanno sempre contraddistinto non è per niente scemata.

    Secondo gradino del “podio” per il Lecce: con una grande prova di forza va a vincere a Genova uno scontro diretto pesantissimo contro la Sampdoria, e la scavalca in classifica inguaiando seriamente proprio la squadra blucerchiata. Inoltre gioca anche un gran bel calcio e la salvezza non sembra essere ormai troppo lontana.

    Terzo e ultimo piazzamento dei Lisci per il Cesena, capace in 10 uomini di acciuffare al 96esimo una partita che fino al minuto 91 sembrava essere in ghiaccio per il Palermo, che conduceva 2-0. Prima la rete speranza dell’emergente Parolo, infine a 2 secondi dal termine la rete insperata del “piccolo” Giaccherini, per la gioia dei ragazzi di Ficcadenti che ci hanno creduto fino all’ultimo. Una rimonta “pazza” stile Inter della stagione 2004/2005, che può valere in ottica salvezza un punto d’oro. Da segnalare inoltre i comportamenti inspiegabili e non onorevoli di Miccoli e Liverani, i quali presi dal nervosismo, hanno tentato di scagliarsi contro alcuni tesserati bianconeri.

    Passando agli Sbalasci di giornata, troviamo al primo posto ancora Ibrahimovic, rientrante dalla squalifica di 3 turni inflittagli grazie alla prova tv per un pungo rifilato al difensore barese Marco Rossi. Ebbene, nonostante abbia giocato un gran match, nel quale si è rivista l’intesa perfetta con Pato nonostante le voci che li davano “incompatibili”, a tempo scaduto, per un pallone perso malamente commette la sciocchezza di mandare il guardalinee a quel paese e di beccarsi un rosso diretta che, regolamento alla mano, significherebbe 3 giornate di squalifica. Un’altra pesante sanzione in vista dell’importantissimo rush finale di campionato, che potrebbe consegnare dopo 7 anni lo scudetto ai rossoneri. Malessere o solo coincidenze? Che ci sia qualcosa a turbare il gigante svedese?

    Secondo posto per Leonardo Bonucci, il difensore “strapagato” dalla Juventus al Bari, ma che tutti questi soldi effettivamente non li vale, nonostante sia nel giro della Nazionale. Difensore troppo sicuro e superficiale, gioca una partita veramente pessima, condita da un’autogol rocambolesco di cui ha poche colpe. E’ veramente imbarazzante quando difende, vince solo una volta un duello con Floro Flores (manco fosse Messi, con tutto il rispetto per Floro, che è molto bravo) e per lo più è sempre spaesato. E’ veramente la brutta copia di quello ammirato l’anno scorso.

    Ultimo posto degli Sbalasci va a Claudio Lotito, il quale dopo aver acciuffato il quarto posto con la sua Lazio, tenta di difenderlo “diplomaticamente”, avvertendo la FIGC di eventuali complotti ai danni dei biancocelesti in vista della volata per il quarto posto che varrebbe i preliminari di Champions e che attualmente coinvolge quattro squadre (la stessa Lazio, l’Udinese, la Roma e la Juventus). Vogliamo ricordare a Lotito che ci sono squadre che hanno avuto più sfavori durante il corso della stagione (come la Juventus), ma che preferiscono concentrarsi sul campo evitando di aizzare gli animi in vista di un roventissimo finale di campionato. E questo comportamento da parte del patron della Lazio non ci sembra per niente signorile.

  • Le pagelle di Palermo – Cesena 2-2

    Le pagelle di Palermo – Cesena 2-2

    Il pareggio in extremis agguantato dal Cesena di Ficcadenti al Barbera maschera la buona prestazione del Palermo di Delio Rossi, evidenziando una fragilità difensiva non ancora risolta, ed un blackout finale frutto di un calo di tensione. Il Cesena gioca una gara ordinata, con qualche buona occasione e qualche recrininazione su alcuni episodi arbitrali, strappando un punto molto utile nonostante l’inferiorità numerica.

    Le pagelle

    PALERMO

    Sirigu 6 Quasi inoperoso per tutta la gara, incolpevole nelle azioni dei gol del Cesena nel finale.

    Cassani 6.5 Attento e propositivo anche in fase di spinta, partita di sostanza, con un ottimo cross per Pinilla al 35′ del primo tempo, poi parato da Antonioli.

    Goian 6 Partita sufficiente nel complesso, con qualche buon intervento risolutore su Jimenez, fermato prima sul momento di calciare in porta.

    Bovo 6 Come il compagno di reparto partita sufficiente, nonostante sia uno specialista non incide nelle punizioni.

    Balzaretti 6.5 Buona partita, di quantità e qualità, soprattutto in fase propositiva: entra in modo decisivo nelle due azioni dei gol del Palermo, suggerendo l’assist a Kurtic ed a Pinilla.

    Acquah 6.5 Il giovane centrocampista, classe ’92, inizialmente sembra poco addentro alle dinamiche di gioco, poi si inserisce meglio nel corso della partita, dimostrando una buona personalità.

    Liverani 7 (27′ st Bacinovic sv) Il migliore in campo, un ritorno in campo dopo l’infotunio di grande spessore: suggerisce, detta i tempi, dirige l’orchestra: è il vero canalizzatore del gioco.

    Nocerino 6 Partita di sostanza e di quantità, la centesima in maglia rosanero: corre e lotta e prova anche qualche sortita offensivo, con centra la porta con un bel tiro al volo nel primo tempo.

    Kurtic 6.5 E’ un esperimento di Delio Rossi, trequartista in sostituzione di Pastore squalificato: dopo 5 minuti è l’autore del provvisorio 1 a 0 del Palermo, per il resto qualche buona giocata per il giovane sloveno.

    Miccoli 6.5 Non segna ma fornisce qualche buono spunto, dribbla e dialoga, dimostrando una buona intesa con il cileno Pinilla, compagno di reparto. Finchè resta in campo è nel vivo del gioco.

    Dal 14′ st Hernandez 6 Ha avuto un buon impatto sulla gara, poteva fare di più al 49′ del secondo tempo su una palla gol che poteva portare il Palermo sul 3-1.

    Pinilla 6.5 (46′ st Darmian sv) E’ l’autore del raddoppio, che poteva regalare una preziosa vittoria al Palermo, segnando da pochi passi raccogliendo il tiro cross di Balzarini. Si fa parare un colpo di testa ravvicinato da Antonioli nel primo tempo su cross di Cassani.

    All. Rossi 6.5 Buon ritorno a Palermo, buona intuizione su Kurtic dal primo minuto. Il pareggio è frutto di un crollo di attenzione, sul quale avrà tempo per lavorare.

    CESENA

    Antonioli 6 Incolpevole sui due gol incassati, autore di una grande parata su colpo di testa ravvicinato di Pinilla al 35′ del primo tempo e di un buon intervento su Hernandez al 49′ del secondo tempo.

    Santon 6.5 Buona gara, propositiva anche in fase di spinta, con discese e cross frequenti

    Felipe sv (9′ pt Pellegrino 6 Attento ed ordinato, entra bene in gara dopo 9′ sostituendo l’infortunato Felipe)

    Von Bergen 6 Partita sufficiente, anche se viene espulso nel secondo tempo per intervento eccessivamente scomposto su Pinilla.

    Lauro 6 Partita sufficiente ed abbastanza ordinata

    Caserta 6 Gara senza guizzi particolari. Rimedia un giallo, era diffidato e gli farà saltare la gara con il Bari (14′ st Rosina sv)

    Colucci 6.5 Mostra buona sicurezza e fornisce un apporto di grande sostanza

    Parolo 6.5 Cross ed iniziative, autore del gol del 2-1 che riapre la partita

    Giaccherini 7 Gela il Barbera al 51′, autore del 2-2 definitivo. Per il resto, buona gara nel complesso, anche se potrebbe essere più preciso in alcuni rifornimenti offensivi.

    Jimenez 7 Rientrante da un infortunio alla caviglia, non mostra difficoltà fisiche: dribbla e rientra, si propone spesso in appoggio e in dialogo.

    Malonga 6.5 Potrebbe segnare l’1-1 nel primo tempo, ma non è preciso nel tiro di sinistro che manda a lato. Cade in area e reclama un rigore nel primo tempo, dubbio l’intervento di Liverani (24′ st Bogdani sv)

    All. Ficcadenti 6.5 Prepara bene la trasferta di Palermo: la sua squadra ha il merito di lottare fino al sesto minuto di recupero.

  • Palermo – Cesena, clamoroso 2-2 in extremis con rissa finale

    Palermo – Cesena, clamoroso 2-2 in extremis con rissa finale

    Il ritorno di Delio Rossi a Palermo doveva coincidere con il ritorno del Palermo alla vittoria, in un Barbera infuocato dal clima quasi estivo, e dall’iniziale contestazione della curva, che espone uno striscione eloquente all’indirizzo della squadra: “Vergogna!”. Per Delio Rossi, però, al suo ingresso in campo solo applausi dalla maggior parte dello stadio, con il tecnico romagnolo visibilmente emozionato nel ritornare al suo posto in panchina, che era stato bruscamente costretto a lasciare dopo la sconfitta per 0-7 con l’ Udinese.

    Inizia, così, il leit motiv della gara: con un netto contrasto fra la curva del tifo organizzato, che contesta duramente, ed il resto dello stadio che applaude l’allenatore e le buone iniziative della squadra, e finisce nell’incredulità generale, con tanto di rissa in coda, nella contestazione generale dello stadio per un risultato sfuggito al 51′ del secondo tempo, dopo sei minuti di recupero.

    Il Palermo entra in campo concentrato e determinato, voglioso di dimostrare la volontà di voltare pagina e chiudere al meglio la stagione, volenterosi di riconquistare i propri tifosi. Dopo soli 5 minuti di gioco il primo gol si è già compiuto: Liverani detta il passaggio per Balzaretti, che serve Kurtic che arriva da dietro e dall’altezza del dischetto mette in rete. E’ il primo gol per lo sloveno classe ’89, una scommessa di Delio Rossi per questa partita, in sostituzione dello squalificato Pastore, in tribuna. E lo sloveno dedica il gol proprio al tecnico prima di essere sommerso dall’abbraccio dei compagni.

    Nell’azione del primo gol del Palermo, si infortuna Felipe del Cesena, poi sostituito da Pellegrino all’ottavo minuto.

    La partita si stabilizza nei primi venti minuti del primo tempo dopo il gol del vantaggio del Palermo, con qualche folata della coppia rosanero Miccoli-Pinilla, che mostrano una buona intesa nell’azione che al 19′ si conclude con una deviazione in angolo, e successivo tiro di Kurtic parato da Antonioli.

    Dal 20′ in poi, però, il Cesena si scuote con una serie di iniziative interessanti: al 21′ è bravo Parolo con un pallonetto a scavalcare ed a provare il sinistro, poi deviato in angolo. Al 28′ ancora Cesena, con un’azione pericolosa di Giaccherini, che suggerisce per Malonga: da posizione più che favorevole, però, l’attaccante manda a lato di sinistro colpendo l’esterno della rete.

    Al 30′ episodio dubbio in area, che innesca le polemiche del Cesena: ammonito per simulazione Malonga, dopo un contatto in area di Liverani sul quale il Cesena reclamava il rigore.

    Dopo una fase favorevole al Cesena, il ritorno del Palermo al 35′ , con ottimo inserimento di Cassani a destra e cross per Mauricio Pinilla, che colpisce bene di testa, anche se Antonioli risponde a dovere.

    Un minuto dopo, in una fase favorevole per il Cesena, il raddoppio del Palermo: al 36′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, tiro cross di Balzaretti (presente in tutte le occasioni decisive del Palermo) intercettato da Pinilla – in posizione regolare – che conclude in gol da pochi passi: l’attaccante non segnava dal mese di Dicembre ed il suo gol fa esplodere anche la gioia di Delio Rossi che lascia la panchina per andare ad esultare insieme ai suoi giocatori, approfittandone anche per qualche richiamo di natura tattica, in particolare al giovane Acquah.

    Nel finale di primo tempo, buona azione di Jimenez per il Cesena, fermato in extremis a pochi passi da Sirigu dall’intervento provvidenziale di Goian.

    Il secondo tempo riprende con una buona intuizione di Balzaretti al 6′, che vede l’inserimento di Kurtic, che però non riesce ad inquadrare la porta di sinistro. Al 9′, invece, buona azione del Cesena: Jimenez sull’out di destra dribbla e suggerisce per Giaccherini che si gira in area e colpisce bene di sinistro, trovando l’ottima risposta di Sirigu.

    Al 13′ fuori Miccoli, applaudito  dal pubblico e sostituito da Hernandez, fischiato,  e fuori Caserta per Rosina nel Cesena. Con i cambi e con il caldo i ritmi rallentano, il Palermo sembra in grado di controllare saldamente la gara, innescando ancora qualche buona azione. Il Cesena sembra spento, ancor di più dopo l’espulsione di Van Bergen che al 29′ entra in modo scomposto su Pinilla: intervento contestato anche dalla panchina con Sammarco che si fa espellere per proteste.

    Quando la partita sembrava ormai conclusa, incanalata su una vittoria meritata, il blackout che non ci si aspetta durante i sei miuti di recupero: al 47′ segna Parolo sugli sviluppi di un calcio d’angolo, accorciando lo svantaggio anche a causa di una distrazione collettiva della difesa del Palermo. Al 49′ Hernandez avrebbe la possibilità di richiudere la gara, ma Antonioli para, e così al 51′ il gol del definitivo 2-2 di Giaccherini gela il Barbera, innescando la rissa finale causata dall’esultanza provocatoria di Caldoro, secondo portiere del Cesena, proprio di fronte alla panchina del Palermo.

    Amarezza finale per i siciliani desiderosi di ritornare alla vittoria, esultanza per il Cesena di Ficcadenti che strappa un punto importante e che lo proietta a meno uno dalle quart’ultime, a 31 punti, approfittando degli stop di Parma e Sampdoria.

  • Palermo – Cesena: il ritorno di Delio Rossi. Probabili formazioni

    Palermo – Cesena: il ritorno di Delio Rossi. Probabili formazioni

    Delio Rossi ritorna allo stadio Barbera dopo l’ultima apparizione, nella gara contro l’Udinese, che gli era costata l’esonero dalla panchina rosanero. Questo pomeriggio, alle 15, sarà di scena il Cesena, in una partita delicata da affrontare, soprattutto psicologicamente. Anche per lui, che ha deciso di ritornare per tre motivi: per l’affetto della gente, per la squadra, e perchè è una persona orgogliosa, che stima l’ambiente Palermitano ed è consapevole di essere stimato dalla squadra e dalla città.

    Nonostante il suo ritorno, però, l’ambiente dello spogliatoio rosanero potrebbe essere ancora scosso e frastornato dai rocamboleschi eventi delle scorse settimane che hanno portato all’esonero di Cosmi ed al suo ritorno in panchina.

    Proprio dell’umore della squadra Delio Rossi ha parlato in conferenza stampa, analizzando le difficoltà dovute all’ennesimo cambio di allenatore, ed ai dissapori fra il presidente Zamparini e Serse Cosmi, che hanno scalfito anche la solidità del gruppo, rendendolo frastornato. “Ma siamo professionisti e l’unico modo che abbiamo per rispondere è il campo. Nelle prossime sette partite, iniziando da quella col Cesena, mi aspetto che la squadra ritrovi lo spirito di gruppo, un filo comune, perchè nel calcio devono sempre prevalere gli interessi di squadra su quelli del singolo”.

    Per questo, Rossi punta molto sul recupero psicologico di Miccoli, turbato dall’esser stato uno degli oggetti del contendere fra l’ex allenatore Cosmi e Zamparini, ma che ha le caratteristiche emotive e caratteriali giuste per rispondere sul campo, con una grande prestazione, da vero capitano.

    Per quanto riguarda la formazione, Rossi deve fare a meno di Pastore, squalificato, e di Ilicic ancora infortunato. Il tecnico, dunque, potrebbe provare la soluzione Kurtic dietro le punte: tale scelta non sarebbe dettata soltanto da aspetti tattici, alla ricerca di un assetto che possa dare equilibri ed armonia, ma anche da fattori psicologici. Kurtic, infatti, non è stato coinvolto nelle polemiche roventi che hanno investito la squadra nelle scorse settimane e potrebbe essere più sereno rispetto ad altri compagni.

    La probabile formazione, dunque, dovrebbe essere un 4-3-2-1 con: Sirigu; Cassani, Goian, Bovo, Balzaretti; Acquah, Liverani, Nocerino; Kurtic; Miccoli, Pinilla. Con in panchina: Benussi, Darmian, Andelkovic, Bacinovic, Kasami, Paolucci, Hernandez.

    Il Cesena di Massimo Ficcadenti, dal canto suo, scenderà in campo alla ricerca dei tre punti salvezza, cercando di non concentrarsi troppo sulla situazione interna in casa Palermitana, e pensando esclusivamente alle questioni di campo: un pari sarebbe inutile, l’obiettivo è solo la vittoria. Il tecnico, infatti, ha dichiato: “Non è facile parlare di moduli o assenze quando ci sono in campo dei talenti come Miccoli e Pinilla”.

    Per Ficcadenti una buona notizia: Jimenez potrà giocare dal primo minuto, poichè sembra aver superato i problemi fisici alla caviglia dei giorni scorsi che lo avevano costretto ad un riposo precauzionale. Un recupero fondamentale quello del fantasista cileno, che rende Massimo Ficcadenti più ottimista sulla prestazione della sua squadra e sull’esito della gara: “Il Cesena sta bene. Ci alleniamo bene, lavoriamo con intensità e mi auguro di fare una buona prestazione a Palermo”.

    La probabile formazione del Cesena sarà la seguente, con un 4-3-2-1: Antonioli; Santon, Von Bergen, Felipe, Lauro; Caserta, Colucci, Parolo; Giaccherini, Jimenez; Malonga. Ed a disposizione: Calderoni, Ceccarelli, Pellegrino, Sammarco, Piangerelli, Rosina, Bogdani.  Anche se pare probabile un inserimento a sorpresa dal primo minuto dell’attaccante albanese Bogdani e di Sammarco in difesa.

    Al Renzo Barbera arbitrerà Peruzzo di Schio.

  • Fiorentina, che peccato! I viola perdono il treno per l’Europa

    Fiorentina, che peccato! I viola perdono il treno per l’Europa

    La prestazione della Fiorentina al Manuzzi è lo specchio di tutto il campionato, nato sotto migliori auspici ma poi naufragato per la lunga sequela di infortuni ma anche per qualche scelta sbagliata.

    I viola infatti con i recuperi di Mutu, Santana e Vargas hanno dimostrato di poter metter in difficoltà chiunque e lo stesso Gilardino, quest’anno sotto la media stagionale sta dimostrando che se assistito bene è ancora uno dei migliori cecchini della serie A. Le note stonate, però, sono le solite. A centrocampo l’assenza di Behrami pesa come un macigno e in difesa si rivedono le solite lacune, sopratutto sugli esterni.

    La vittoria contro il Cesena avrebbe forse alimentato la speranza Europea agganciando il gruppo di pretendenti. Adesso, però, Mihajlovic ha la possibilità di preparara al meglio la prossima stagione inserendo pian piano i tanti e promettenti giovani della Primavera freschi vincitori della Coppa Italia, e fresco di conferma dovrà consigliare la società sui giusti rinforzi.

  • Il punto sulla salvezza: Sette squadre per due posti

    Il punto sulla salvezza: Sette squadre per due posti

    Dopo la sosta per le nazionali torna il campionato che nel prossimo turno vedrà come eventi principali il derby di Milano e lo scontro tra Juventus e Roma. Ma oltre alle sfide di vertice ci sono anche le importantissime partite delle formazioni invischiate nella lotta salvezza, con tante squadre coinvolte in quella che sarà una volata dall’esito più che incerto. Andiamo dunque ad analizzare un pò quello che succede nella zona calda della classifica e quali sono le speranze delle varie squadre in chiave salvezza.

    CHIEVO-SAMPDORIA – Al Bentegodi va in scena lo scontro diretto tra i padroni di casa del Chievo e la Sampdoria, incredibilmente sprofondata nei bassifondi della classifica ed impegnata in una lotta non preventivabile ad inizio campionato. I clivensi avranno sicuramente il vantaggio di essere abituati a lottare per il traguardo salvezza a differenza dei più blasonati avversari doriani, reduci peraltro da 4 sconfitte consecutive. I veneti dal canto loro hanno vinto solo 1 partita delle ultime 5, contro l’ormai retrocesso Bari, e devono fare punti per allontanarsi definitivamente dal terz’ultimo posto anche perchè nelle prossime giornate dovranno affrontare Inter, Roma, Juventus, Udinese e Palermo oltre a Lecce (diretta concorrente) e Bologna. I blucerchiati hanno un calendario relativamente più abbordabile visto che devono ancora giocare col Bari e hanno la possibilità di disputare in casa le sfide fondamentali contro Lecce e Brescia.

    LECCE – I salentini sono attualmente terz’ultimi ad un solo punto dal Cesena e domenica affrontano in casa la lanciatissima Udinese. Per i giallorossi l’impresa sembra quasi impossibile, ma in casa hanno già dimostrato di poter fare punti contro le grandi, nonostante il trend negativo delle ultime giornate (3 sconfitte consecutive). La salvezza della squadra di De Canio passa proprio dai punti che riuscirà a conquistare al Via del Mare contro formazioni più forti, visto che nelle ultime giornate dovrà ospitare Lazio e Napoli, ma anche formazioni più abbordabili come Parma e Cagliari. Fondamentale sarà centrare il bottino pieno nel derby pugliese contro il Bari.

    CESENA – Squadra rivelazione all’inizio dell’anno e ridimensionatasi man mano che il campionato proseguiva, il Cesena è sicuramente una delle compagini che gioca meglio tra quelle in lotta salvezza. I romagnoli hanno messo in difficoltà tantissime squadre e devono cercare di fare bottino pieno in casa contro la Fiorentina che però non perde da 5 partite e con un Mihajlovic che non ha intenzione di fare regali. Il calendario dei bianconeri sembra abbastanza abbordabile visto che affronterà squadre che non hanno particolari ambizioni di classifica, ad accezione della gara casaliga contro l’Inter.

    CATANIA – Forse non varrà lo scudetto, ma il derby tra CataniaPalermo è sicuramente uno tra i più sentiti in Italia. Senza andare a ripescare il tragico “caso Raciti”, il confronto tra le due formazioni siciliane sarà una partita combattutissima sino all’ultimo minuto con le tifoserie pronte a una battaglia sportiva che potrebbe decidere la salvezza della squadra di Pulvirenti. Nelle successive giornate il tecnico Simeone dovrà  vedersela contro Inter, Roma, Juventus e Lazio, ma i punti che peseranno doppio saranno quelli che riuscirà ad ottenere contro Bari e Brescia.

    PARMA – I gialloblù giocano domenica contro il Bari e vorranno sicuramente capitalizzare al massimo la brutta situazione dei “Galletti”. Ma per salvarsi i ducali avranno bisogno di un Giovinco “formato nazionale” per tutto il resto del campionato visto che il calendario li vede opposti a Lazio, Inter, Udinese, Palermo e Juventus nelle prossime giornate, e nel mezzo il derby contro il Bologna che sicuramente non disdegnerebbe di dare una spallata verso la B ai cugini parmensi.

     

    BRESCIA – Il Brescia è impegnato nell’anticipo di sabato in casa contro il Bologna e le Rondinelle dovranno cercare una vittoria che manca da 6 turni. Nella partita contro la Juventus gli uomini di Iachini hanno dimostrato di essere in buona forma ma di soffrire tantissimo l’imprecisione sotto porta dei suoi attaccanti, un pò come successo contro Napoli ed Inter, gettando al vento punti preziosissimi. Se le punte riusciranno a concretizzare la grande mole di gioco prodotta dalla squadra la salvezza per i lombardi non è un utopia. Sulla strada del Brescia verso la permanenza in A ci sono Cagliari, Genoa, Milan e Fiorentina oltre alle rivali Sampdoria, Cesena e Catania.

    Insomma considerando ormai impossibile la salvezza del Bari, ci sono ben 7 squadre in lotta per evitare gli ultimi due posti che portano nella serie cadetta. Le maggiori possibilità di salvezza le hanno probabilmente la Sampdoria, quantomeno per il valore dell’organico, e il Cesena che ha un calendario un pò più semplice delle rivali e si sta esprimendo su buoni livelli di gioco. Il Chievo che vanta comunque 7 punti sul Lecce deve stare attento a non rilassarsi e a portare a casa la salvezza nel più breve tempo possibile.

    CLASSIFICA SALVEZZA

    Chievo 35
    Parma 32
    Catania 32
    Sampdoria 31
    Cesena 29
    Lecce 28
    Brescia 26
    Bari 17

  • Fiorentina, il ritorno di Frey, migliora Jovetic

    Fiorentina, il ritorno di Frey, migliora Jovetic

    In vista della sfida di domenica prossima contro il Cesena, buone notizie dall’infermeria Viola.

    Dopo cinque mesi dall’intervento subito per la ricostruzione del legamento crociato anteriore, a seguito dell’infortunio riportato nel mese di Novembre in allenamento, Sebastian Frey è pronto a riprendere il suo posto fra i pali. Nella giornata di ieri, infatti, il portiere francese è stato visitato ad Arezzo dal professor Cerulli, e l’esito positivo dei controlli, che ne hanno attestato l’idoneità sportiva agonistica, gli ha dato il “via libera” per rendersi disponibile per la trasferta di Cesena.

    A fronte di un fondamentale ritorno ormai completato, altre positive notizie riguardano le condizioni di Stevan Jovetic: l’attaccante montenegrino si è sottoposto ieri ad una visita di controllo in Germania, presso la clinica dove è stato operato due volte, per testare le condizioni del suo ginocchio infortunato dal mese di Agosto. I test di verifica proseguiranno anche nei prossimi giorni, ultimando le cure fisioterapiche e studiando, in accordo con lo staff medico della Fiorentina, il piano di rientro in allenamento. I tempi di rientro sono, comunque, ormai prossimi. Dopo una stagione fermo ai box, Jovetic scalpita per rientrare al più presto: “Sto bene, è tutto a posto. “Final­mente torno, ne ho una voglia enorme “. Inoltre, le buone notizie ricevute gli permettono di lasciarsi alle spalle i mesi più duri, ormai trascorsi: “Fi­nalmente vedo la discesa…vedo la di­scesa pur sapendo che adesso è il tempo del lavoro e di stringere i denti”.

    L’obiettivo è tentare di averlo a disposizione per la fine di Aprile, per la partita contro l’Udinese, oppure – procedendo con maggior cautela – per la gara contro l’Inter.

    In attesa del rientro alla base dei molti Nazionali, prima di rituffarsi negli impegni di campionato, questa sera l’attenzione sarà puntata sulla finale di ritorno di Coppa italia Primavera, in cui i giovani Viola affronteranno all’Olimpico i pari età giallorossi. A Firenze, la gara d’andata terminò 1-1: in caso di esito positivo, la Coppa Italia Primavera potrebbe essere il secondo trofeo della gestione Della Valle, dopo lo scudetto Allievi conquistato due stagioni fa.

  • La prima volta di Parolo, dalla gavetta alla Nazionale

    La prima volta di Parolo, dalla gavetta alla Nazionale

    Marco Parolo
    La storia di Marco Parolo assomiglia a quella di molti altri giocatori che come lui sono partiti dalle serie minori per arrivare al grande calcio e addirittura alla nazionale. Cresciuto calcisticamente nel Como ha militato in Serie C1, poi Prima Divisione, cambiando diverse squadre. Esordio nel 2004-2005, come detto, con i lariani, con i quali però retrocede in serie C2 perdendo i play out con il Novara, alla sua prima stagione fra i professionisti. L’anno successivo passa alla Pistoiese dove rimane per due stagioni per poi passare al Foligno nel 2007-2008. Con la squadra umbra sfiora l’approdo in serie B, sogno che svanisce nella sfida persa in finale contro il Cittadella. L’anno dopo arriva alla corte dell’Hellas Verona in Prima Divisione, ma l’ottima stagione giocata con gli scaligeri gli vale la chiamata del Cesena neopromosso in serie B. Nella sua prima annata in serie cadetta il centrocampista di Gallarate contribuisce in maniera determinante alla promozione nella massima serie dei bianconeri romagnoli, fornendo ottime prestazioni e siglando 5 reti, tra le quali quella decisiva nello 0-1 sul campo del Piacenza che vale il secondo posto al Cesena e il ritorno in serie A dopo 19 anni di assenza. Debutta in Serie A il 28 agosto 2010 nella partita in trasferta contro la Roma terminata 0-0. Un mese dopo segna il suo primo gol in serie A contro il Napoli, bottino che impreziosisce con altre 3 perle nel nostro campionato. Le ottime prestazioni fornite nelle partite in cui è sceso in campo, gli sono valse la convocazione in Nazionale da parte del Ct Cesare Prandelli, per i prossimi impegni in cui saranno impegnati gli azzurri. Quasi incredulo di sedere nella sala stampa di Coverciano, Parolo non ha rinnegato il suo passato: “Dietro c’è tanta gavetta e io non la rinnego, in se­rie C ho trovato convinzione e fiducia. E se ce l’ho fatta è perché ho lavorato sodo, fatto tanti sacrifici, avevo voglia di rag­giungere grandi traguardi – ha detto -. Essere qui è un sogno che avevo da bambino, la dedi­ca è per i miei genitori, un premio per lo­ro, una grande emozione per me“. Inutile dire che Parolo sia già diventato un uomo mercato, con Milan, InterFiorentina in prima linea: “Dove giocherò l’anno prossimo? Ringrazio per la tanta atten­zione che sento nei miei confronti ma ora penso solo al Cesena e alla salvezza, è qui che mi hanno dato finora tutto – ha aggiunto il centrocampista del Cesena -. Firenze? Sarebbe una bella piazza. Quando ero piccolo vi­vevo vicino a Milanello. Per me i rosso­neri restano favoriti per lo scudetto, al­l’Inter assegno la Champions. Già arrivare in A è stato un sogno, quindi a me va bene tutto“. Un giocatore con i piedi per terra e che si mantiene umile, nonostante, dopo anni di sacrifici, la sua carriera sia arrivata ad una svolta e gli abbia fatto fare un notevole salto di qualità, passare dalla serie C alla Nazionale in sole due stagioni non è una cosa che capita tutti i giorni. L’augurio, ovviamente, è che il giovane centrocampista non perda lo spirito che l’ha portato fino alla sala stampa di Coverciano, perchè come dice il saggio: “Salire in vetta è facile, il difficile è mantenersi in alto”.

  • Lazio – Cesena 1-0. Pagelle: Torna Zarate

    Lazio – Cesena 1-0. Pagelle: Torna Zarate

    Pagelle Lazio

    Biava 6: A dire il vero tranne qualche piccola sortita offensiva che è venuta soprattutto dalle fasce, il Cesena non ha creato grosse difficoltà a tutta la difesa laziale, ma se insieme a Dias, formano la coppia centrale meno perforata un motivo ci sarà. L’ex palermo da sicurezza a tutto il suo reparto e se Antonioli non ci mettesse una pezza, a fine primo tempo il capitolo Cesena sarebbe già chiuso grazie ad un suo colpo di testa da distanza ravvicinata. Sufficienza piena solo perchè fondamentalmente è stato un sabato di ordinaria amministrazione.

    Mauri 7: Si muove bene sia come mezzala sinistra sia come trequartista quando Reja decide di spostarlo più avanti. Non sbaglia un pallone e dopo solo un minuto e mezzo serve a Zarate l’assist per il gol partita. Esce all’ 85° stremato, dopo i 10 minuti nel derby una buona prova, è un rientro importante per la lotta al quarto posto.

    Hernanes 5: Nemo propheta in patria ed oggi sembra essere proprio così, il trequartista biancoceleste sembra spaesato e avulso dal gioco, sbaglia anche le cose più semplici e viene giustamente sostituito a metà del secondo tempo con Brocchi.

    Zarate 7: Maurito sembra essere quello dei tempi migliori, sfrutta al meglio la prima occasione che gli capita e poi cerca di rendersi utile approfittando degli spazi che il Cesena gli concede, a volte si piace troppo e si concede qualche lusso inutile, se cominciasse a giocare più per gli altri che per se stesso il suo rendimento sarebbe certamente migliore e potrebbe risultare più decisivo e più continuo.

    Sculli 7: Gli manca solo il gol e ci va quasi vicino se non fosse per un miracolo di Antonioli in coabitazione con il palo, si rende sempre pericoloso con i suoi contro-movimenti, s’inserisce bene tra le maglie romagnole e se solo fosse servito più spesso dai suoi compagni di reparto potrebbe trovarsi più volte a tu per tu con l’estremo difensore bianconero.

     

    Lazio (4-3-1-2): Muslera 6; Scaloni 6 (77′ Stendardo s.v.), Biava 6, Dias 6, Garrido 5,5; Gonzalez 6, Matuzalem 6, Mauri 7 (85′ Kozak s.v.); Hernanes 5 (Brocchi 6); Zarate 7, Sculli 7.
    Panchina: Berni, Stendardo, Foggia, Ceccarelli, Del Nero, Meghni, Kozak.

    Antonioli 6,5: Si deve arrendere al secondo minuto a Zarate che lo punisce da posizione ravvicinata, ma il resto della partita para tutto ciò che gli capita, è merito suo se il Cesena non capitola e può sperare nel pareggio fino alla fine. Nonno Antonioli a 41 anni suonati, dei quali più della metà passati a calcare i campi da gioco, non sembra subire il peso dell’età.

    Santon 6,5: Il bambino, come lo chiamava Mourinho, sembra amare la provincia e pare un giocatore rigenerato dalla cura Ficcadenti, fa bene sia a destra nel primo tempo che a sinistra come ala, nel secondo. Sempre pronto ad appoggiare la manovra dei suoi, si muove bene, salta l’uomo e arriva anche a concludere, senza però causare grossi problemi alla porta di Muslera. E’ certamente sulla buona strada.

    Parolo 5: Uomo copertina nella sfida dello scorso sabato contro la Juventus, il neoazzurro non brilla nella partita odierna, disputa un match anonimo, non accompagna quasi mai i suoi compagni con gli inserimenti da dietro e l’unica volta che lo fa ed ha la possibilità di colpire cicca malamente il tiro. Ci si aspetta molto di più da uno come lui.

    Bogdani 5: Dov’è? Se lo chiedono anche i suoi compagni, dovrebbe essere il riferimento lì davanti e invece si nasconde dietro i difensori concedendo vita facile ai centrali biancocelesti. Ficcandenti lo sostituisce a fine primo tempo con Ceccarelli e la partita dei cesenati cambia volto.

    Malonga 6,5: Il ragazzino che sostituisce lo squalificato Giaccherini corre, dribbla ed è sempre una spina nel fianco della difesa laziale. Peccato che sia poco incisivo e non tiri mai in porta, ma con il suo movimento è l’unico che cerca di combinare qualcosa là davanti.

     

    Cesena (4-3-3): Antonioli 6,5; Santon 6,5, Pellegrino 5, Von Bergen 6, Lauro 5,5 (68′ Benalouane s.v.); Caserta 5,5 (68′ Riski s.v.), Colucci 5, Parolo 5; Jimenez 5,5, Bogdani 5 (46′ Ceccarelli 6), Malonga 6,5.
    Panchina: Calderoni, Benalouane, Ceccarelli, Piangerelli, Appiah, Gorobsov, Riski.