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  • Genoa – Cesena 1-1. Rossoblu ad un passo dal baratro

    Genoa – Cesena 1-1. Rossoblu ad un passo dal baratro

    Genoa Cesena potrebbe essere solo l’inizio del calvario rossoblù. Dopo l’ennesimo passo falso tra le mura amiche, ora i liguri viaggiano a solo due lunghezze di vantaggio sulla zona calda delimitata dal Lecce. Grande merito anche al Cesena, squadra con un piede e mezzo in Serie B, ma con un grande spirito condottiero.

    Genoa Cesena è una gara dal doppio volto. Partono meglio i padroni di casa, subito pericolosi con Palacio. Il Cesena risponde con un calcio piazzato di Mutu, disinnescato da Frey. Gli emiliani aumentano il ritmo, ancora Mutu vicino al goal, ma il suo tiro termina a lato di poco. Ma è il Genoa a passare in vantaggio a ridosso della fine del primo tempo. Sculli scodella per capitan Rossi, che con un tocco ravvicinato batte l’incolpevole Antonioli.

    La ripresa è una vera e propria girandola di sostituzioni. Malesani lancia Bovo per Kaladze, Beretta risponde lasciando negli spogliatoi Malonga e Djokovic rilevati da Rennella e Santana. La partita rimane sostanzialmente equilibrata. A metà ripresa ci prova Gilardino, ma Antonioli risponde presente. Per gli ospiti destro da fuori area di Guana, ma Frey è attento. Ancora Frey protagonista su colpo di testa ravvicinato di Rennella, vicinissimo al punto del pareggio per il Cesena.

    Genoa Cesena 1-1 © Marco Luzzani/Getty Images

    Malesani gioca la carta Jankovic per un esausto Sculli, Beretta risponde inserendo Del Nero per un acciaccato Martinho. Alla mezz’ora della ripresa il colpo di scena. Mutu, a ridosso dell’area di rigore, calcia un destro in diagonale, sul quale Frey non può intervenire, 1-1! Il finale serve solo per sancire l’ennesimo passo falso del Genoa, ora inguaiata seriamente nella bagarre salvezza. Tifosi rossoblù pronti all’ennesima contestazione. Grande merito al Cesena, che nonostante la stagione opaca, ha dimostrato grande professionalità, orgoglio e detrminazione.

    LE PAGELLE DI GENOA CESENA

    GENOA

    Frey 6,5: Evita scenari peggiori a squadra e tifosi. Spendida la parata su Rennella. Si dimostra sempre un portiere di grande affidabilità. INNOCENTE

    Mesto 4,5: Non è più il pendolino della passata stagione. Insicuro, lento e impacciato, ha perso quella freschezza atletica sinonimo di garanzia. SPAESATO

    M.Rossi 6,5: L’ultimo a mollare. Il capitano, l’esempio da seguire. E’ lui che lancia il grifone in vantaggio, ma poi si ritrova a dover lottare da solo. SOLO CONTRO TUTTI

    Gilardino 4: Il suo violino non suona più. Sbaglia tutto ciò che c’è da sbagliare. Spesso in ritardo sui movimenti, inerme in zona goal. DESAPARECIDO

    CESENA

    Antonioli 6: Ordinaria amministrazione. Incolpevole sul goal di M.Rossi. La sua esperienza consolida il reparto arretrato. INTRAMONTABILE

    Arrigoni 7:  Una delle note positive di questa stagione emiliana. Nonostante la giovane età, pare avere l’esperienza di un veterano. STANTUFFO

    Martinho 6: Parte bene, poi va via via spegnendosi. Buone alcune iniziative, ma può fare sicuramente di più. Esce per problemi fisici. RIMANDATO

    Mutu 7: Destro in corsa e palla in buca. Grande impatto sulla partita. Grande tasso d’esperienza messa al servizio della squadra accompagnata da tanta qualità. DECISIVO

    TUTTE LE PAGELLE

    GENOA (4-3-3): Frey 6,5, Mesto 4,5, Granqvist 5, Kaladze 5,5 (dal 1′ s.t. Bovo 5), Moretti 5,5, Rossi 6,5, Veloso 5, Biondini 5,5, Palacio 5, Gilardino 4, Sculli 5,5 (dal 23′ s.t. Jankovic 5,5). Allenatore: Malesani 5.

    CESENA (3-5-2): Antonioli 6; Benalouane 5,5, Moras 6, Rossi 6; Ceccarelli 5,5 Djokovic 6(dal ‘1’ s.t. Santana 5,5), Guana 5,5, T. ArrigonI 7, Martinho 5,5 (dal ’14’ s.t. Del Nero6); Malonga 5,5 (dal ‘1’ s.t. Rennella 6,5), Mutu 7. Allenatore: Beretta 5,5.

    Video Genoa Novara 1-1, highlights Youtube

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  • Genoa – Cesena, il Grifone tenta il riscatto. Iaquinta out

    Genoa – Cesena, il Grifone tenta il riscatto. Iaquinta out

    Genoa Cesena, gara valida per la 32^ giornata di Serie A, nasconde alcuni retroscena di una stagione disastrosa per entrambe le squadre. Se da una parte, la squadra emiliana ha tutte le ragioni per via di un mercato un po’ sterile, eccezion fatta per gli acquisti di Mutu e Iaquinta a gennaio, il Genoa non ha alcun alibi.

    L’inizio devastante di Malesani ha gettato nello sconforto tutta la piazza genoana, illusa di poter finalmente lottare per un traguardo europeo con l’ arrivo di un bomber principe come Gilardino. Ma sappiamo benissimo come è andata a finire. L’arrivo di Marino non ha migliorato le cose, anzi, tanto da spingere la proprietà a richiamare Malesani. Il solo Palacio, non è sufficiente per colmare alcune lacune evidenziate in questa stagione. Il Presidente Preziosi in estate metterà mano al portafoglio per regalare definitivamente quel sogno Europeo stile “Gasperiniano”.

    Alberto Malesani © Claudio Villa/Getty Images

    Malesani si affida al collaudato 4-4-2. I difesa ritorna Moretti, che riprenderà il suo posto come esterno basso di sinistra. A centrocampo Out Belluschi e Kucka, spazio dunque a Marco Rossi e Sculli. In avanti confermati Palacio e Gilardino.

    Genoa Cesena è un match di vitale importanza anche per gli emiliani, oramai con un piede e mezzo in Serie B,  pronti comunque a non mollare la presa. Beretta dovrà rinunciare ancora a Iaquinta, fermo ai box da un mese. Il mercato estivo è stato forse il primo tassello sbagliato di questa stagione per gli emiliani. I vari Martinez, Martinho, Mutu, Santana, non hanno garantito quel salto di qualità che la dirigenza Cesenate si aspettava. Martinez ha subito un’ involuzione imbarazzante; basti pensare che la Juventus due anni fa lo pagò al Catania 12 milioni di euro, per la gioia degli etnei! Beretta si affiderà ancora una volta al solito 4-3-1-2, con Ceccarelli e Lauro sugli esterni. A centrocampo ancora out Parolo, quindi spazio a Guana dal 1′. Sugli esterni confermati Martinho e Santana. In attacco l’inedita coppia Malonga-Mutu.

    PROBABILI FORMAZIONI GENOA – CESENA

    Genoa (4-4-2): Frey, Mesto, Carvalho, Kaladze, Moretti, Rossi, Veloso, Biondini, Sculli; Gilardino, Palacio.
    Panchina: Lupatelli, Granqvist, Bovo, Jankovic, Birsa, Jorquera, Ze Edoardo.
    Allenatore: Malesani

    Cesena (4-3-1-2): Antonioli, Ceccarelli, Moras, Rodriguez, Lauro, Arrigoni, Guana, Martinho, Santana, Malonga, Mutu.
    Panchina: Ravaglia, Benalouane, Colucci, Djokovic, Del Nero, Filippi, Rennella.
    Allenatore: Beretta

  • Cesena – Catania 0-0, le pagelle. Mutu, che succede?

    Cesena – Catania 0-0, le pagelle. Mutu, che succede?

    Il Cesena spreca anche l’ultima occasione che il calendario offriva, pareggiando 0-0 contro un Catania sprecone in avanti. Il rientrante Mutu si è reso protagonista di una prova sconcertante, tanto da costringere lo stesso Beretta ad escluderlo ad inizio secondo tempo. Tra gli ospiti Barrientos ha avuto le migliori chances per segnare, ma la sfortuna e poca lucidità nella finalizzazione hanno fatto sì che l’argentino le fallisse tutte. Nel finale di gara deplorevole la testata di Almiron ai danni di Comotto, ex compagni di squadra alla Fiorentina.

    Cesena Catania 0-0, le pagelle.

    CESENA
    Antonioli 6: ordinaria amministrazione per l’estremo difensore bianconero. Scommettiamo che ancora per un paio di giorni si sognerà l’argentino Barrientos, per tutte le volte che quest’ultimo ha provato a fargli gol.
    Pudil 4,5: l’esterno di sinistra lascia in 10 uomini al 21′ del primo tempo i suoi compagni di squadra in una partita fondamentale, protestando platealmente con l’arbitro Rocchi per l’ammonizione appena subita. Dopo la sua espulsione il Cesena diventa un fantasma in campo.
    Parolo 5: dove è finito il centrocampista che mezza Serie A corteggiava durante la scorsa estate? Allora venne rifiutata un’importante offerta da parte del Cagliari (6 milioni di euro più la metà di Biondini), perché considerata non adeguata al reale valore del calciatore. Difficilmente ora un’altra squadra si presenterà a giugno proponendo un’offerta migliore.

    adrian mutu | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Mutu 4: imbarazzante la sfrontatezza e la superficialità con cui il rumeno scende in campo al Manuzzi. Ad inizio stagione era stato acclamato come il salvatore della patria, ora invece gli viene preferito addirittura un ragazzino di 18 anni (Arrigoni ndr).
    Iaquinta 6: è l’unico a provarci durante tutti i 90′ minuti di gara, non trova però l’assistenza dei propri compagni. Arrivato in prestito dalla Juventus a fine gennaio, l’ex attaccante dell’Udinese si aspettava sicuramente qualcosa di diverso dal disastro in cui è andata incontro la squadra nelle ultime partite.

    CATANIA
    Carrizo 5,5: difronte non ha né Messi né Rooney, una serata tutto sommato tranquilla per il portiere sudamericano. Macchia però la sua partita con un intervento approssimativo sugli sviluppi di un corner, e per poco Rodriguez non ne approfitta.
    Bellusci 6,5: a sorpresa in campo al posto di Legrottaglie, il difensore classe ’89 risulta essere uno dei migliori in campo a fine partita. Montella ha tra le mani un gioiellino niente male, Prandelli dovrebbe farci più di un pensierino.
    Almiron 3: più che della sua prova in campo (nulla di trascendentale), siamo costretti a giudicarlo per la testata che rifila al suo ex compagno di squadra viola Comotto. Come si dice, a volte ritornano (Zidane docet).
    Barrientos 6: sufficienza per la voglia e determinazione con cui cerca la via della rete, trasformandosi in attaccante aggiunto nell’undici etneo. Non è un caso che gli attacchi del Catania abbiano come comune denominatore la fascia destra, dove l’argentino è il padrone assoluto. Montella avrà comunque già pronto un piano di allenamenti specifici per migliorarne la finalizzazione sotto porta.
    Bergessio 5,5: più in ombra rispetto ad altre giornate. Gioca quasi sempre di sponda per i propri compagni, e non trova quasi mai delle buone occasioni di tiro. Il riscatto dell’ex St.Etienne già nella prossima sfida casalinga contro la Fiorentina?

    Tabellino Cesena Catania 0-0
    Cesena (3-5-2):  Antonioli 6, Comotto 5, Rodriguez 5,5, Moras 5,5, Pudil 4, Colucci s.v. (26′ M.Rossi 5,5), Guana 5, Parolo 5, Santana 5,5 (18′ s.t. Martinho 5), Mutu 4 (1’s.t. Arrigoni 5,5), Iaquinta 6.
    A disposizione: Ravaglia, Rennella, Ceccarelli, Martinez. Allenatore: Beretta 4,5.

    Catania (4-3-3): Carrizo 5,5, Motta 6, Bellusci 6,5, Spolli 6, Marchese 6 (10′ s.t. Llama 6), Izco 5,5, Lodi 6, Almiron 3, Gomez 6,5 (20′ s.t. Catellani 6), Bergessio 5,5, Barrientos 6 (30′ s.t. Ricchiuti 5,5)
    A disposizione: Kosicky, Legrottaglie, Capuano, Seymour, Catellani. Allenatore: Montella 6.

  • Cesena – Catania 0-0, Barrientos spreca. Espulsi Pudil e Almiron

    Cesena – Catania 0-0, Barrientos spreca. Espulsi Pudil e Almiron

    Il recupero della 22 giornata fra Cesena Catania termina con uno 0-0 che suona quasi da condanna definitiva per la squadra di casa. Un punto che consente ai romagnoli di raggiungere il Novara a quota 17 punti. La salvezza dista 12 punti, con altrettante gare da disputare da qui alla fine del campionato. L’incontro è stato pesantemente condizionato dall’espulsione nel primo tempo del bianconero Pudil, che viene espulso dall’arbitro Rocchi a seguito delle proteste per aver ricevuto un cartellino giallo ritenuto ingiusto dall’esterno ceco.

    Il Catania ha avuto per larghi tratti il pallino del gioco in mano e soltanto la poca precisione dell’argentino Barrientos non ha consentito agli etnei di ottenere i tre punti, con i quali i rossoblu avrebbero raggiunto l’Inter al settimo posto in classifica. Nel finale espulso anche il centrocampista Almiron, per una testata al difensore Comotto. La squadra di Montella resta all’ottavo posto, a 3 punti dall’Europa League.

    INIZIALE EQUILIBRIO – I primi 10′ minuti dell’incontro vivono su un equilibrio quasi matematico. Niente di trascendentale per entrambe le squadre, conforta però la determinazione mostrata dai padroni di casa che vanno al tiro con il centrocampista Colucci, schierato a sorpresa titolare dal tecnico Beretta. Dopo l’iniziale equilibrio la partita diventa cattiva, con i giocatori del Cesena che sentono la pressione del match da ultima spiaggia.

    ROCCHI SHOW – Al 21° minuto arriva la svolta. L’esterno di sinistra bianconero Pudil insulta l’arbitro Rocchi che non esita un istante ad estrarre il cartellino rosso. Il Manuzzi è in rivolta, e lo stesso allenatore dei padroni di casa inveisce contro il fischietto toscano. Rocchi invita Beretta ad abbandonare la panchina, con quest’ultimo che si avvia verso gli spogliatoi applaudendo ironicamente l’arbitro.

    CATANIA NON PUNGE – Dopo l’espulsione la partita viene controllata abbastanza agevolmente dagli uomini di Montella, sebbene gli etnei non riescano a creare grossi pericoli ad Antonioli. L’estremo difensore bianconero compie solamente una facile parata sul colpo di testa dell’argentino Gomez. L’occasione più ghiotta capita nel finale del primo tempo a Motta, che tutto solo non riesce a girare in rete un bel cross del centrocampista Lodi.

    sergio almiron | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    BARRIENTOS SPRECONE – Nella ripresa il Cesena (senza Mutu, dentro il 18 enne Arrigoni) parte forte nonostante l’inferiorità numerica. Sugli sviluppi di un corner guadagnato da Iaquinta, Carrizo non è perfetto nella presa e per poco Rodriguez non beffa il portiere rossoblu. Quella del difensore bianconero rimane però un episodio isolato e gli etnei riprendono in mano le operazioni dell’incontro. Assoluto protagonista l’esterno destro Barrientos. L’argentino fallisce una buona occasione al 16′, quando conclude centralmente dal dischetto su assist di Gomez. Sempre Barrientos a metà ripresa ha sui piedi la palla del vantaggio etneo ma da pochi metri colpisce il palo esterno della porta difesa da Antonioli.

    ANCHE ALMIRON ESPULSO – I padroni di casa, letteralmente scomparsi nei secondi 45′ minuti di gara, potrebbero capitolare allo scadere, ma Antonioli è bravo a evitare la beffa parando un tiro insidioso dell’onnipresente Barrientos. Nei minuti di recupero Almiron “perde” la testa e colpisce violentemente Comotto, che pochi attimi prima si era rivolto verbalmente al centrocampista argentino. Il risultato non cambia, il Cesena impatta sullo 0-0 contro il Catania e abbandona ogni residua speranza di salvezza.

  • Chievo – Cesena 1-0, le pagelle. Moscardelli decisivo

    Chievo – Cesena 1-0, le pagelle. Moscardelli decisivo

    Il gol di Moscardelli contro il Cesena ha consentito al Chievo di conquistare tre punti importantissimi in chiave salvezza, portandosi a quota 33 punti, e conquistando il secondo successo consecutivo dopo quello ottenuto domenica scorsa a Genova.

    Il Cesena, invece, paga dazio oltre i propri demeriti probabilmente, anche se non può bastare per conquistare la salvezza un atteggiamento di eccessiva prudenza in campo, e l’eccessivo nervosismo dei singoli, sfociato poi anche nell’espulsione che costringe all’inferiorità numerica per gran parte della gara. Per Beretta, dunque, c’è ancora tanta strada da fare per provare a ricostruire il morale dei suoi uomini e riaccendere la fiammella della speranza.

    PAGELLE CHIEVO CESENA

    Chievo

    Sorrentino 6 Non ha corso pericoli, a parte l’intervento in uscita su Comotto che gli poteva costare un infortunio alla caviglia.

    Andreolli 6 Sicuro negli interventi, preciso come tutto il reparto difensivo clivense, ma l’attacco del Cesena ha collaborato a rendere la vita non troppo complessa

    Sardo 6 Interessante la fase offensiva, il suo proporsi sulla fascia con interessanti cross per le punte

    Jokic 5.5 Per lui qualche amnesia difensiva di troppo, migliora alla distanza, trovando maggiore sicurezza nel secondo tempo, quando la fase offensiva del Cesena scompare

    Acerbi 6.5 Commovente il saluto al papà con la maglietta dedicata: non è stato sicuramente semplice scendere in campo per lui, ma lo ha fatto ed ha giocato con sicurezza e precisione

    Rigoni 6.5 Tornato dopo l’infortunio, gioca una partita di buona grinta, sostanza e determinazione; viene ammonito, probabilmente troppo frettolosamente dal direttore di gara

    Vacek 6 Buona gara, di intensità e quantità , sostituisce Luciano ma  ha caratteristiche differenti, prova a fare il suo compito e lo assolve con sufficiente diligenza

    Hetemaj 6.5 E’ suo il cross che regala l’assist per il gol di Sorrentino, gioca una buona gara, con buone iniziative

    Cruzado 5.5 Gara non particolarmente convincente, non punge e non inventa: fa rimpiangere Thereau

    Paloschi 6 Più movimento che altro, non incide particolarmente sulla gara; generoso ma poco pungente

    Pellissier 6 Punge più degli altri ma ha il demerito di rimediare l’ammonizione che lo costringerà a saltare la gara della prossima settimana contro la Juventus

    Davide Moscardelli © Valerio Pennicino/Getty Images

    Moscardelli 7 Realizza il gol del vantaggio dopo esser partito dalla panchina, si rivela decisivo e determinante

    Cesena

    Antonioli 6 Gara sufficiente, non ha colpe sul gol subìto, per il resto si mostra sicuro negli interventi

    Rodriguez 6 Buona gara finchè il Cesena mantiene la parità numerica, poi soffre di più

    Rossi 6 Entra nella ripresa per tentare di arginare gli attacchi del Chievo

    Comotto 6 Prova ad affacciarsi in fase offensiva, per il resto gioca una gara di buona sostanza

    Lauro 5.5 Rimedia l’espulsione che condiziona la gara del Cesena: distratto e poco preciso

    Santana 6 Parte bene, si rivela un buon elemento  ma manca di continuità nell’arco della gara

    Guana 5 Nervoso, agitato e poco utile in campo: soffre il fatto di essere ex della gara probabilmente

    Colucci 6 Uno dei migliori nel centrocampo di Beretta, si rivela un elemento prezioso ed utile soprattutto in fase di interdizione

    Parolo 6 Gara di grande contributo in fase di impostazione, prova qualche tiro da fuori ma non trova la porta

    Pudil 4.5 Molte sono le colpe sul gol del Chievo, si rivela davvero molto distratto nella marcatura di Moscardelli

    Iaquinta 5.5 Generoso nel provare a caricarsi al squadra sulle spalle, unico a dare profondità; non incide, però, in fase offensiva

    Mutu 5.5 Non una delle sue migliori giornate: esce quando la squadra è in inferiorità numerica per esigenze tattiche, ma non è una grande perdita la sua sostituzione

  • Chievo Cesena 1-0, esordio amaro per Beretta

    Chievo Cesena 1-0, esordio amaro per Beretta

    Chievo Cesena, un match importante per testare le ambizioni salvezza della squadra del neo tecnico Beretta, chiamato a risollevare un ambiente in difficoltà, ed una squadra allo sbando, soprattutto psicologicamente. Il Chievo, in casa, ha l’obbligo di tener botta, per conquistare altri punti importanti in chiave salvezza, fermo restando che, comunque, la squadra di Di Carlo parte da una buona posizione in classifica, con trenta punti all’attivo, e pare in un buon momento di forma dopo la vittoria della scorsa settimana a Genova.

    Il primo tempo dell’incontro è nato sotto il segno del grande equilibrio, con uno 0-0 frutto di un atteggiamento attendista da parte di entrambe le squadre, probabilmente anche condizionate dalle pessime condizioni del campo di gioco del Bentegodi, realmente imbarazzanti, che hanno condizionato le manovre di entrambe le squadre, innescando una lunga serie di errori in fase di impostazione, oltre che di errori anche nei passaggi apparentemente semplici.

    Un primo tempo all’insegna dei lanci lunghi per il Cesena, semplificando all’osso la manovra, con la speranza di lanciare i due attaccanti Iaquinta e Mutu, ma la difesa del Chievo ha saputo reggere bene, facendo sì che la gara non regalasse particolari episodi pericolosi nelle due aree di rigore: il più in palla della gara è parso Santana, abbastanza ispirato in fase offensiva, ma la migliore occasione della prima frazione di gioco è capitata a Iaquinta, al minuto 42 sugli sviluppi di un calcio d’angolo però sfumata a causa del non perfetto posizionamento dell’attaccante, che si è ostacolato con il compagno di reparto Adrian Mutu.

    Nel secondo tempo, nei minuti iniziali della rispresa, ancora lanci lunghi, ma con un maggiore ritmo, e qualche inziativa personale in più da parte di Mutu, che al 4′ prova il tiro dal limite dell’area, che finisce a lato della porta difesa da Sorrentino.
    Al 6′, calcio di punizione da posizione interessante per il Chievo, ma la botta di potenza di Acerbi si infrange sulla barriera del Cesena; sugli sviluppi i romagnoli provano la ripartenza ma Pellissier prova a recuperare palla con un fallo, ingenuo, che gli procura l’ammonizione, pesante, perchè l’attaccante era diffidato e salterà il prossimo match in programma allo Juventus Stadium nell’anticipo di sabato prossimo.

    Mario Beretta © Valerio Pennicino/Getty Images

    Nervosismo in campo al minuto numero 10, scontro di gioco fra Lauro e Paloschi, con un fallo del Cesenate (che pare non aver visto l’arrivo dell’attaccante gialloblu) che vale il doppio giallo ai danni del terzino bianconero, che lascia i suoi in inferiorità numerica per gran parte della ripresa, costringendo Beretta a proporre un 4-3-2 molto coperto per limitare i danni. Pochi minuti dopo, però, al 15′ il tecnico cambia ancora assetto, sostituendo Mutu con Marco Rossi, che agisce in linea con Rodriguez e Guana, per dare maggior copertura, lasciando in campo Iaquinta che garantisce maggiore profondità alla squadra in avanti.

    Il Chievo di Di Carlo prova a plasmarsi in maniera ancora più offensiva, sostituendo Cruzado e mandando in campo Moscardelli, per proporre un attacco a tre, con Pellissier, Paloschi e il nuovo entrato pronto ad agire sulla fascia destra, per mettere in difficoltà Pudil, peraltro ammonito qualche minuto prima per fallo su Sorrentino in uscita bassa.

    Al 26′, errore difensivo del Chievo con Jokic, con suggerimento di Iaquinta per Comotto, che manda alto sulla traversa da buona posizione, atterrando sulla caviglia sinistra di Sorrentino in uscita: ottima occasione sfumata per il Cesena. Al 32′, un po’ a sorpresa, passa in vantaggio il Chievo con rete di Moscardelli che firma in spaccata l’ 1-0, sbloccando il risultato della gara su assist di Hetemaj con perfetto cross dalla fascia sinistra. Al 42′ altra potenziale occasione per il Chievo, con Moscardelli che prova a rendersi ancora pericoloso, ma la difesa del Cesena riesce a recuperare in extremis.

    I minuti finali della gara scorrono via con il Chievo in proiezione offensiva per provare a tenere la manovra lontana dalla propria area di rigore, ripartendo anche in contropiede con Moscardelli e Pellissier; l’ultimo brivido della gara è il tiro di Iaquinta sfiorato da Santana che, però, esce a lato: su questa occasione la gara termina al 50′ minuto, decretando la vittoria del Chievo per 1-0, mentre il Cesena, nonostante il cambio in panchina, non riesce a far risultato ed inverire il trend negativo.

  • Chievo – Cesena, Beretta sfida il suo passato

    Chievo – Cesena, Beretta sfida il suo passato

    Chievo – Cesena di domenica pomeriggio alle ore 15, sarà una grande occasione per il Cesena per provare a rilanciarsi in chiave salvezza e, soprattutto, per risollevarsi nell’umore e nelle ambizioni, fin qui depressi dai risultati non eccezionali ottenuti.

    E’ questo il parere del neo tecnico Cesenate Beretta, giunto sulla panchina romagnola proprio alla vigilia della delicata trasferta di Verona per sostituire Arrigoni, che analizza la vigilia della gara sottolineando come, in casa Cesena, ci sia principalmente un problema psicologico da affrontare e risolvere, sostenendo che “manca un po’ di entusiasmo” nello spogliatoio, e che c’è amarezza nell’ambiente: pertanto, l’unico modo per uscire da tale situazione è fare risultati positivi. Per questo, Beretta chiede alla squadra di dare il 150% in campo per “partire con slancio”, mostrando razionalità e lucidità in campo, oltre che maggiore determinazione.

    Uno dei veterani dello spogliatoio bianconero, il portiere Francesco Antonioli, è uno degli uomini più discussi delle ultime partite del Cesena, in controtendenza con quanto di buono mostrato in carriera ed anche nella scorsa stagione, quando fu uno dei protagonisti indiscussi della salvezza dei romagnoli.

    Mario Beretta | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Il tecnico del Cesena, però, prima di dirigere l’allenamento di rifinitura in vista della trasferta di Verona contro il Chievo, sua ex squadra guidata nella stagione 2004-2005, parla proprio del suo portiere, rassicurando sulle sue condizioni psicologiche: “L’ho visto bene Francesco, è sereno. Le colpe sui risultati negativi non sono da attribuire ai singoli giocatori o ad episodi e, se nelle ultime uscite ha fatto qualche errore di troppo è perché è un momento negativo per l’intera squadra”. Responsabilità divise con il collettivo, dunque, anche e soprattutto per non caricare il portiere di troppe responsabilità e di pressione negativa.

    Formazione del Cesena ancora top secret, anche se trapelano alcune informazioni chiave; probabile una difesa a quattro, con atteggiamento molto prudente, e con la coppia d’attacco Iaquinta-Mutu e con Santana in veste di trequartista.

    La probabile formazione del Cesena sarà, dunque, la seguente, con modulo 4-3-1-2: Antonioli fra i pali, Ceccarelli, Rodriguez, Rossi, Pudil in difesa, Guana, Colucci, Parolo a centrocampo; Santana sulla trequarti, Vincenzo Iaquinta e Adrian Mutu di punta.

    In casa Chievo, la serenità è la parola d’ordine, soprattutto dopo la vittoria della scorsa settimana a Genova, e la conquista di quota 30 punti, rassicurante traguardo parziale, che significa meno dieci dalla quota salvezza, i fatidici 40 punti. Il tecnico del Cesena, dunque, dichiara di temere particolarmente Sergio Pellissier, l’attaccante gialloblu più pericoloso sotto il profilo realizzativo e per i movimenti che lo caratterizzano. Il tecnico Di Carlo, però, ha il problema squalifiche da affrontare, con ben tre gialloblu che salteranno la sfida con il Cesena a causa dei cartellini rimediati nella trasferta di domenica scorsa a Marassi contro il Genoa: Bradley, Thereau, Dramè.

    La formazione gialloblu, dunque, dovrà tener conto di queste assenze importanti, e si schiererà con modulo 4-3-1-2, con i probabili seguenti undici in campo: Sorrentino in porta, Sardo, Andreolli, Acerbi, Jokic in difesa; Luciano, Rigoni, Hetemaj; Cruzado sulla trequarti, Pellissier e Paloschi in avanti.

    Dirigerà la gara del Bentegodi il signor De Marco di Chiavari.

  • Via Arrigoni, Cesena a Beretta

    Via Arrigoni, Cesena a Beretta

    E’ ufficiale il cambio di panchina a Cesena. Il club romagnolo ha annunciato di aver rescisso, in maniera consensuale, il contratto che legava Daniele Arrigoni ai colori bianconeri e di aver ingaggiato al suo posto Mario Beretta.

    La decisione del numero uno del club cesenate, il presidente Igor Campedelli, arriva il giorno seguente la sconfitta interna del suo Cesena ad opera del Milan, risultato questo che ha lasciato la squadra in fondo alla classifica seppur con ancora una gara da recuperare, il recupero del 7 marzo da giocare contro il Catania.

    Beretta è il terzo allenatore a sedersi sulla panchina del Cesena, dopo Marco Giampaolo che aveva iniziato la stagione e che aveva raccolto la miseria di 3 punti nei 9 turni di campionato disputati senza vincere neanche una volta e dopo, appunto, Arrigoni, cesenate doc, chiamato a risollevare le sorti della stagione bianconera: l’inizio della sua avventura era stato più che incorraggiante, con 3 vittorie nelle prime 5 gare con Bologna, Genoa e Palermo, poi nell’ultimo periodo nuovamente il crollo con 4 sconfitte nelle ultime 5 di campionato che hanno permesso a Lecce e Novara di operare il controsorpasso e di relegare i bianconeri ad ultima della classe. Neanche gli ultimi innesti in squadra arrivati dal calciomercato come Santana dal Napoli e Iaquinta dalla Juventus sono bastati per invertire un trend negativo che comincia a farsi molto preoccupante.

    Mario Beretta | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Questa mattina Beretta è arrivato nella città romagnola firmando un contratto fino a giugno con, ovviamente, l’opzione di rinnovo automatico per un’altra stagione in caso di salvezza del Cesena, alle 15 dirigerà il suo primo allenamento al Manuzzi con la sua nuova squadra, poi alle 17:30 la conferenza stampa di presentazione. Debutterà domenica nella delicata sfida contro il Chievo.
    Beretta, reduce dai non felici incarichi a Lecce, a Torino, Paok Salonicco (esperienza che è durata appena un mese senza disputare match ufficiali, ndr) e a Brescia, era stato il protagonista indiscusso della doppia salvezza del Siena nelle complicate stagioni 2006-2007 e 2007-2008.

  • Cesena Milan, le pagelle. Sorpresa Emanuelson

    Cesena Milan, le pagelle. Sorpresa Emanuelson

    Il Milan supera a pieni voti la trasferta al Manuzzi di Cesena ritrovando la momentanea vetta della classifica in attesa del big match contro la Juventus in programma sabato prossimo a San Siro. Nonostante le numerose assenze Allegri prepara al meglio la partita trovando poi consensi sulle scelte effettuate: Muntari subito in gol, Emanuelson finalmente devastante e nel vivo del gioco ma anche l’utilizzo di Mesbah può considerarsi proficuo. Il Cesena invece entra in campo narcotizzato subendo la proprietà di palleggio dei rossoneri e svegliandosi quando la partita era oramai compromessa, le potenzialità dell’undici romagnolo sono comunque importanti ma per la salvezza ci vorrà più cattiveria. Iaquinta e Mutu in attacco dovranno presto trovare una migliore intesa ed anche Santana dovrà aumentare il numero di palloni giocati entrando di più nel vivo del gioco.

    Cesena Milan, le pagelle
    Abbiati: 6 quasi inoperoso per l’intero incontro si fa beffare da Pudil
    Abate: 6,5 Perfetto in difesa, accompagna sempre l’azione d’attacco arrivando spesso al crosso. Offre a Robinho l’assist per la terza rete.
    Bonera: 5,5 AL fianco di Thiago Silva è tutto più facile paga però lo scarso utilizzo.
    Thiago Silva: 7 E’ fondamentale per il Milan
    Mesbah: 6 Altra prova convincente deciso in difesa, interessante in fase di spinta.
    Ambrosini: 6,5 Il capitano ha ritrovato la condizione sbaglia un gol semplice ma si fa sentire a centrocampo.
    Nocerino: 6,5 Giocando a destra entra meno nel vivo del gioco ma è utilissimo tatticamente.
    Muntari: 6,5 una partita non può far testo ma chi ben comincia è a metà dell’opera.

    Emanuelson protagonista Cesena Milan | ©Getty Images
    Emanuelson: 7,5 La sua esplosione è la più grande vittoria di Allegri
    Robinho: 7 Il brasiliano sta tornando quello della scorsa stagione, segna con più regolarità ed è sempre utile alla squadra.
    Maxi Lopez: 6 Fa sgolare Allegri per dei movimenti sbagliati è utile per aprire le maglie della difesa cesenate, deve trovare con più continuità il tiro.

    Antonioli: 5 Due paratone su Ambrosini ed El Shaarawy ma anche un erroraccio sul gol di Muntari che spiana la strada ai rossoneri.
    Comotto: 6 Tanto impegno e sacrificio.
    Benalouane: 5,5 A volte troppo irruento riesce spesso ad anticipare Maxi Lopez
    Rodriguez: 6 Prova gagliarda e fisica
    Rossi: 5 A disagio sulla sinistra sbaglia tempi e inserimenti
    Santana: 6,5 Prezioso il suo lavoro, cerca di entrare nei meccanismi di gioco voluti da Arrigoni.
    Colucci: 5 Non riesce ad imporsi a centrocampo venendo spesso messo in difficoltà dalal vivacità di Ambrosini ed Emanuelson.
    Parolo: 6 Prova a combattere cercando di sdoppiarsi nel doppio ruolo di guastatore e playmaker.
    Pudil: 6,5 Buona corsa ed un gol ai rossoneri
    Mutu: 4,5 Irritante, il rumeno incappa in una delle sue tante giornate no
    Iaquinta: 6 Lotta come un leone in gabbia ma è lasciato troppo solo contro un colosso come Thiago Silva.

    Video Cesena Milan 1-3 highlights
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  • Cesena Milan 1-3, segna Muntari gioie per Emanuelson e Robinho

    Cesena Milan 1-3, segna Muntari gioie per Emanuelson e Robinho

    La trasferta al Manuzzi per l’undici di Allegri poteva nascondere tantissime insidie derivanti dall’appagamento dopo la bellissima vittoria in Champions League, dalle tantissime assenze in difesa e a centrocampo, e per ultimo dalla squalifica di Ibrahimovic. Invece, Cesena Milan è stata la conferma che il periodo nero della squadra di Allegri è ormai passato e proprio nei momenti di difficoltà il tecnico livornese adesso sa di poter contare su una panchina lunga, di qualità e pronta a caricarsi il Milan sulle spalle. La facilità con cui ha condotto la partita dimostrano ancora una volta la bontà delle scelte di Allegri ma anche la lungimiranza di Galliani nella gestione della campagna acquisti con Emanuelson, Mesbah, Muntari e per non dimenticare Nocerino trasformati da acquisti di basso profilo a pedine importanti e fondamentali per l’economia della squadra.

    Cesena Milan, la partita. Allegri conferma tutte le indiscrezioni della vigilia preferendo Mesbah ad Antonini in difesa e rilanciando Bonera al fianco di Thiago Silva per sopperire alla contemporanea assenza di Mexes e Nesta. Ambrosini dà riposo a Van Bommel in mediana mentre la novità più grossa è il debutto di Sulley Muntari nel ruolo di mezzala sinistra.

    Muntari gol al debutto Cesena Milan | ©Getty Images
    In avanti con Maxi Lopez c’è Robinho. Nel Cesena Arrigoni abbandona l’idea della difesa a tre schierando Rossi esterno sinistro di difesa. L’avvio di partita è un monologo rossonero subito pericolosa con una bella incursione di Ambrosini ipnotizzato da Antonioli e una girata di Muntari uscita di poco a lato. La superiorità tecnica e tattica si concretizza alla mezzora con un perentorio uno due che indirizza la partita verso la conclusione. Muntari brinda all’esordio ribadendo in rete una goffa respinta di Antonioli su un siluro di Thiago Silva ed appena due minuti dopo Emanuelson firma la sua prima rete in campionato con un bel sinistro dalla distanza. Il Cesena prova qualche sussulto ma per tutto il primo tempo i suggerimenti per Iaquinta e Mutu sono preda della difesa rossonera. La ripresa parte con i padroni di casa più propositivi ma ci pensa Robinho a placare la voglia di rivalsa mettendo a segno la rete che chiude definitivamente il match. Nel finale, poi, PUdil beffa Abbiati per il 3-1 finale.

    Il Milan effettua dunque il controsorpasso sulla Juventus arrivando allo scontro diretto in piena forma e con la consapevolezza di aver definitivamente inserito nel progetto giocatori interessanti quali Emanuelson e Mesbah, di aver trovato in Maxi Lopez un punto di riferimento quando manca Ibrahimovic ma sopratutto di aver ritrovato Robinho fondamentale per scardinare le difese avversarie.