Il Cesena, è la nuova capolista del campionato cadetto, nuovo ribaltone in vetta alla classifica: superato 2-0 il Lanciano al “Dino Manuzzi“: reti di Perico e di Kessie; Poker inflitto dal Pescara al Crotone che perde cosi la vetta della classifica: Memushaj su rigore, Lapadula doppietta e Caprari i gol per i ragazzi di Oddo mentre per gli ospiti il gol della bandiera è di Claiton
Livorno vittorioso, nel match casalingo, contro il Trapani: Jelenic e Vantaggiato sono gli autori dei due gol; si posiziona nelle zone nobili della classifica il Brescia che supera, di misura, Latina, grazie al rigore di Caracciolo. Il Bari ha agguantato il Novara nei minuti di recupero della sfida: vantaggio dei ragazzi di Baroni con Farago e pareggio, che in realtà è un autogol di Faraoni nei minuti di recupero.
Importante vittoria in trasferta per la Pro Vercelli nel match del “Del Duca” in casa dell’Ascoli: a decidere la sfida, a favore dei ragazzi di Foscarini, è stato un autogol di Addae. Tris, in trasferta, per l’Avellino che ha vinto a Terni, contro la Ternana per 0-3: Mokuku e doppietta di Trotta i marcatori per la squadra di Tesser.
1-1 è il risultato finale della sfida tra Salernitana-Perugia: Franco apre la sfida per gli uomini di Torrente e pareggio di Ardemagni per gli ospiti. Stesso identico risultato per la gara tra Como e Modena giocata al “Sinigaglia”: Rubin porta avanti gli uomini di Crespo e pareggio di Ganz per la squadra di Sabatini.
Domani in programma il derby ligure tra Spezia e Virtus Entella; chiude il turno lunedì sera Cagliari-Vicenza.
Con la Serie A che si ferma per il doppio impegno della Nazionale maggiore diventa protagonista il campionato cadetto, che vive in questo week-end proprio la sua partenza. L’anticipo di Serie B in programma è Cesena-Brescia, due squadre considerate outsider, che hanno rinnovato la rosa in modo abbastanza importante e che quindi possono comunque rappresentare una sorpresa. Il Cesena in panchina ha cambiato il tecnico, mentre il Brescia di Boscaglia è una squadra composta da tantissimi giovani.
Il Cesena parte forte e il “Dino Manuzzi” è bello carico per trascinare gli uomini di Drago verso un successo che potrebbe mettere da subito sulla buona strada i bianconeri romagnoli. Due reti, subito in sequenza fanno presagire a una partita a senso unico, dopo un minuto bella discesa di Mazzotta sulla sinistra che mette un pallone teso al centro e Castellini devia dentro la propria porta per il primo vantaggio del Cesena. Passano solo cinque minuti e Molina s’invola sulla sinistra poi serve Ragusa che solo davanti a Minelli non sbaglia per il raddoppio.
Il primo tempo prosegue solo con una bella occasione per Geijo che però viene pescato in fuorigioco e una risposta cesenate con Rosseti che al momento del tiro viene stoppato.
Il secondo tempo è più ad appannaggio dei lombardi, soprattutto nel primo quarto d’ora, ma il fortino romagnolo regge e anzi in contropiede può fare ancora male. Al 48° proprio in uno di questi contropiedi tira verso la porta in modo potente ma centrale e anche al 66° l’attaccante bianconero ci prova da fuori area sparando alto. In pratica il Brescia fa tanto possesso palla e ci mette grinta, ma il Cesena tiene e da la sensazione di poter colpire in qualunque momento se avesse maggiore lucidità, l’ultima occasione capita nei piedi di Rosso (subentrato a Embalo nella ripresa) che sbaglia malamente.
La partita scivola via in questo modo nonostante i vari cambi dei due tecnici fino alla fine. Il Cesena è partito con tre punti già molto importanti, il Brescia di Boscaglia può contare dalla sua una gara fatta di personalità.
Nei due posticipi che hanno chiuso la 36° giornata di Serie A abbiamo assistito a due gare diverse che hanno però visto entrambe il successo delle favorite.
Nella prima gara la Fiorentina non ha avuto praticamente mai problemi contro il Parma ed ha rifilato ai ducali un netto 3-0 che ha permesso alla viola di riprendersi il 5° posto, andando a sorpassare il Genoa.
Il Napoli invece ha sofferto contro il Cesena. I bianconeri, guidati da un grande Defrel, hanno trovato il vantaggio, hanno subito il rabbioso uno-due di Mertens e Gabbiadini che ha ribaltato il risultato in un minuto. Defrel però a fine primo tempo ha ritrovato la parità che ha gelato il San Paolo. Il Napoli però aveva l’obbligo di vincere e nella ripresa Mertens ha trovato il gol da 3 punti per i partenopei che tiene il Napoli ancora in piena corsa per la Champions League.
Partiamo dalla gara delle 19 del Franchi.
Montella sceglie un 4-3-3 che però vede in campo Gilardino e non Mario Gomez che va in panchina con Diamanti e Joaquin.
Anche Donadoni sceglie il 4-3-3 con Varela-Palladino-Ghezzal a formare il tridente d’attacco.
La partenza è sintomatica dello stato d’animo delle due squadre, con il Parma più sereno contro una Fiorentina decisamente più contratta, la prima chance arriva al 5° con Palladino che da due passi non centra la porta di Neto. Al 13° però i viola passano in vantaggio, punizione calciata in area, Lucarelli allontana male, si avventa Gonzalo Rodriguez che di testa porta avanti i suoi. La gara si apre per i padroni di casa, ci provano Pizarro, alto, e Salah fuori non di molto dopo una buona azione personale. Il Parma in sostanza non si vede più in avanti e dietro Mirante sfoggia una gran parata su Pasqual per evitare il 2-0. Al 29° gli ospiti si risvegliano e dopo una bella giocata, Palladino arriva al tiro ma salva Neto con il riflesso. Al 30° la Fiorentina raddoppia, corner di Mati Fernandez, stacco di Gilardino sul primo palo, colpo di testa e palla in gol. La viola tiene palla con tranquillità sfiora più volte il terzo gol ed il primo tempo si chiude sul 2-0.
La ripresa riparte senza cambi e con un Parma che prova almeno a cercare di riaprire la sfida. La Fiorentina però non concede niente e al 56° trova il tris con Salah che con il controllo, su assist di Pasqual, fa fuori il difensore e poi calcia battendo Mirante. Il Parma viaggia sull’orgoglio ma Neto dice no anche a Ghezzal da due passi. Nei restanti minuti la Fiorentina sfiora più volte il poker mentre i ducali vanno vicini al gol della bandiera ma il risultato non cambia, vince la Fiorentina 3-0.
Terminata la sfida di Firenze, è partita la gara del San Paolo, veniamo al racconto del match.
Benitez stupisce, nel suo 4-2-3-1 Higuain è fuori per qualche acciacco fisico ma al posto del Pipita non gioca Zapata ma bensì Gabbiadini.
Di Carlo risponde con un 4-3-2-1 con un attacco fatto di rapidità, Defrel, e tecnica, Brienza e Carbonero.
L’inizio è certamente favorevole ai padroni di casa che provano a chiudere indietro i bianconeri, Agliardi però non corre pericoli. Il Napoli però cala i ritmi e il Cesena pian piano prova a prender campo e al 13° Carbonero s’infila tra i centrali ma schiaccia debolmente di testa, blocca Andujar. Ma è un’avvisaglia perchè dopo soli due minuti Defrel, per niente contrastato e con un bel tiro da fuori, infila l’angolo dove non può arrivare il portiere dei partenopei. Il gol subito sveglia il Napoli che nel giro di due minuti, prima pareggia con Mertens che sfrutta un liscio di Volta e poi, sempre con una buona giocata del belga, trova il vantaggio con Gabbiadini che insacca da due passi. La gara si mantiene vivace con il Napoli a gestirla ma con il Cesena che in ripartenza sa pungere. Quando il primo tempo sembra scivolare sul 2-1, i bianconeri, nel primo minuto di recupero, trovano il gol del pareggio con Defrel bravo a girare in gol un bel cross dalla destra di Volta.
La ripresa riparte senza cambi con il Napoli che nei primi minuti tiene il possesso palla cercando di chiudere dietro il Cesena. E’ un possesso di palla però che porta a poco, se non ad un pericoloso, tiro cross di Mertens al 55°. Passano due minuti ed il Napoli passa, azione personale di Mertens, palla verso Hamsik che la restituisce al belga che trova il diagonale del 3-2. Il nuovo svantaggio non spegne il Cesena anzi al 62° Brienza in rovesciata costringe Andujar al corner. Al 70° Hamsik fallisce il colpo del 4-2, mancando la palla all’altezza del dischetto. La gara si mantiene comunque in bilico sino alla fine proprio perchè il Napoli non riesce a chiuderla. I romagnoli però paiono non averne più e dopo 3 minuti di recupero Irrati fischia la fine, il Napoli festeggia 3 punti pesantissimi ma altrettanto sudati.
Una Sampdoria che spreca troppo e che non riesce mai a dare una zampata vincente al match contro il Cesena, nonostante domini e crei in modo continuativo e alla fine rischi addirittura di capitolare sui contropiedi della squadra di Di Carlo che decide di affrontare i blucerchiati solo in contropiede. Finisce 0-0 con la squadra di Mihajlovic che entra in zona Europa, ma è solo una posizione momentanea aspettando i risultati di domani.
Di Carlo sceglie di affrontare la Sampdoria i modo coperto, quasi con una “linea Maginot” davanti alla propria area di rigore e una difesa che diventa a sei giocatori, ma al tempo stesso riparte trovando ampie praterie nel modulo offensivo dei padroni di casa che quando perdono palla a volte si trovano mal messi in campo facendo infuriare il proprio allenatore e rischiando oltre il lecito.
In questo sabato di anticipi della trentunesima giornata i blucerchiati agganciano temporaneamente così il Napoli che domani affronterà il Cagliari al Sant’Elia e scavalcano la Fiorentina impegnata lunedì a Verona contro l’Hellas.
Solo nel primo tempo i padroni di casa tirano verso la porta otto volte, ma peccano di precisione, infatti centrano lo specchio solo al 20° con Eto’o che, dopo un bello slalom tra le maglie della difesa bianconera, impegna Agliardi. Nella ripresa non cambia il canovaccio della partita, tuttavia il Cesena sembra aver meglio preso le misure, limitando prima dei tiri verso la propria porta il gioco sampdoriano.
Due clamorose occasioni fallite dai blucerchiati in questa frazione, soprattutto nel finale, prima De Silvestri imbeccato da Eto’o manda fuori di un soffio all’82° e poi con Mesbah, servito ancora dal camerunense, dopo un’azione insistita di Okaka che impegna Agliardi perfetto a mettere l’ultimo sigillo sempre alla chiusura dell’azione avversaria. Nella fase di recupero ancora il portiere preferito a Leali da Di Carlo chiude su Romagnoli e Okaka. Va detto che il Cesena non è stato a guardare ed ha sfruttato le praterie in contropiede che i blucerchiati le hanno lasciato, ma senza mai essere veramente pericolosi, come nell’ultimissima azione della partita dove in superiorità numerica non sfrutta l’occasione con Defrel grazie anche alla strepitosa chiusura di Obiang.
I due posticipi domenicali della 27° giornata di Serie A hanno visto Verona e Cesena mettere in grandi difficoltà due grandi come Napoli ed Inter.
I gialloblu veronesi trascinati da un eterno Luca Toni, hanno sconfitto 2-0 il Napoli. Il Cesena di Di Carlo invece ha trovato il vantaggio a San Siro contro l’Inter, ha subito il pareggio di Palacio ma poi ha portato a casa un pareggio importantissimo, quantomeno per il morale.
Se Mandorlini e Di Carlo possono esser contenti, Benitez e Mancini avranno da riflettere. Il Napoli, infatti ha infilato la terza sconfitta esterna consecutiva, mentre l’Inter dopo il pari di Napoli ha nuovamente frenato.
Veniamo al racconto delle gare partendo da Verona-Napoli
Mandorlini mantiene il suo 4-3-3, dovendo però rinunciare ad alcune pedine difensive puntando su Rodriguez al fianco di Moras. Davanti tridente Juanito Gomez, Toni, Jankovic.
Benitez, come accade spesso dopo le partite di coppa, sceglie il turnover lasciando in panchina Callejon e sopratutto Higuain, in campo De Guzman e Duvan Zapata.
La partenza del Verona è fulminante, tanta aggressività e Juanito Gomez che spreca una buona chance davanti ad Andujar. La gioia del gol per i padroni di casa, è solo rimandata, al 7° infatti Luca Toni riceve in area, si libera, supera Andujar e poi calcia da due passi in rete per il vantaggio. Il Verona non si placa insiste, spinge, annienta le ripartenze del Napoli e sfiora il raddoppio. Intorno al 20° s’intravede un po’ di Napoli anche perchè i gialloblu abbassano l’intensità. Al 22° sono comunque ancora i padroni di casa a sfiorare il gol con una conclusione di Jankovic, fuori non di molto. Gli uomini di Benitez provano a crescere ma non vanno oltre a un paio di tentativi di cross e tiri da fuori, il Verona si mantiene sempre potenzialmente pericoloso in ripartenza. Al 40° Mertens è puntuale nell’inserimento ma il suo colpo di testa finisce sull’esterno della rete. Passa un minuto e Zapata riceve il cross di Hamsik in area, si gira in un attimo e calcia ma Rodriguez devia in corner, il primo tempo si chiude sul 1-0.
Il secondo tempo riparte con il Napoli a provare a far possesso palla e con il Verona chiuso e pronto a ripartire. Al 51° giocata super di Halfredsson che riparte dalla sua metà campo supera di slancio due avversari e serve a Toni un assist al bacio che il bomber non può fallire. La reazione del Napoli è piuttosto confusionaria, Benitez quindi si gioca le carte Callejon e Higuain per una squadra superoffensivo. Le mosse però non portano ad alcun effetto nell’immediato e allora entra anche Gabbiadini al posto di Hamsik. Proprio Gabbiadini al 88° lascia partire un tiro violentissimo che si schianta sul palo. Al 89° brutto fallo di Gabbiadini da dietro su Sala, l’arbitro ammonisce il 23 del Napoli, Sala però reagisce prende il secondo giallo e lascia i suoi in 10. I padroni di casa si compattano reggono per i 5 minuti di recupero e conquistano 3 punti importantissimi. Il Napoli invece incappa in un altro stop che potrebbe rivelarsi molto pesante nella corsa europea.
Mancini decide di lasciare in panchina Brozovic, Kovacic e Podolski, affidandosi a Kuzmanovic, Shaqiri e Palacio, che va a far coppia con Icardi.
Di Carlo deve rinunciare a Brienza, al suo posto Carbonero che si posiziona alle spalle di Djuric e Defrel.
La partenza del match vede un’Inter propositiva, non a ritmi esasperati ma almeno a cercare di provare a creare problemi alla difesa del Cesena. Gli ospiti crescono e provano a pungere, intanto al 24° Shaqiri è costretto a lasciare il campo per un problema muscolare, entra Kovacic. Alla mezz’ora passa il Cesena, bel lancio di Carbonero per Defrel che s’infila tra i difensori e col pallonetto batte Handanovic. I nerazzurri provano una reazione con i tiri di Guarin, fuori di poco, e Kuzmanovic, respinto. Non si assiste ad altre occasioni, il primo tempo si chiude sullo 0-1.
Si riparte con Mancini che modifica lo schema sostituendo Kuzmanovic per Podolski. L’Inter rischia tantissimo sulla prima azione ma poi preme e al 48° con Palacio, ben servito da Icardi, trova la girata che vale il pareggio. I nerazzurri provano a trovare il vantaggio ma rischiano con Defrel che al 51° viene bloccato da Handanovic. Il secondo tempo è frizzante, palo di Podolski, ripartenza di Defrel. Il risultato rimane perennemente in bilico, entrambe le squadre dimostrano di poterla vincere. Arrivati intorno al 75° l’Inter prova a spingere con più insistenza cercando in tutti i modi di trovare il gol del successo. Il Cesena tiene, prova a pungere con Rodriguez e alla fine porta a casa un punto prezioso. L’Inter invece vede la corsa alla zona Europa complicarsi.
INTER – CESENA 1-1 (30° Defrel (C), 48° Palacio (I))
Un buonissimo Cesena riesce a fermare la capolista sul 2-2. La Juventus non riesce così ad allungare sulla Roma che nel pomeriggio in casa non era riuscita ad andare oltre allo 0-0 contro il Parma.
Gli uomini di Allegri possono decisamente mangiarsi le mani perchè dopo aver ribaltato l’iniziale svantaggio, si sono fatti riagganciare da Brienza nella ripresa ma soprattutto per il calcio di rigore fallito da Vidal al 82° che probabilmente avrebbe consegnato i 3 punti e il +9 sulla Roma.
Veniamo al racconto della gara.
Di Carlo schiera il suo Cesena con il 4-3-1-2 con Renzetti che stringe i denti e si prende il suo posto sulla fascia. In avanti Brienza si posiziona alle spalle di Defrel, non al meglio, e Djuric.
Stesso schema per Allegri che, al contrario di ciò che si pensava alla vigilia, non rinuncia a Pirlo. Con Tevez squalificato coppia d’attacco tutta spagnola Morata-Llorente. In difesa turno di riposo per Chiellini, gioca Ogbonna.
La gara si apre su buoni ritmi e se la Juventus cerca di fare la gara il Cesena risponde con buon gioco, cercando di rubar palla e ripartire veloce. Anzi sono proprio i romagnoli a partire meglio con Buffon che al 7° deve intervenire per salvare una bella conclusione di Defrel. Immediata la risposta di Pogba ma Leali è pronto. Le azioni si susseguono, un pasticcio di Bonucci costringe Buffon al super intervento su Defrel. Il protagonista è sempre il portiere della nazionale che al 12° deve salvare su Ze Eduardo. Il gol però è nell’aria, errore di Pirlo, riparte il Cesena con Defrel che serve Djuric che batte Buffon. La Juventus non reagisce, anzi continua a sbagliare passaggi semplici che permettono al Cesena di continuare a metter paura alla retroguardia ospite. Al 27° però arriva il pareggio, Pogba è bravo a mettere il cross, la difesa del Cesena si dimentica di Morata che di testa trova il pareggio. La Juventus caricata dal pari si rilancia in avanti e al 33° con la zampata di Marchisio trova il gol del vantaggio. Il Cesena accusa il colpo e non riesce più a rendersi pericoloso ed il primo tempo si chiude sul 1-2.
La ripresa riparte senza cambi ma la Juve sembra aver imparato la lezione e inizia in maniera più sicura rispetto all’inizio, anche se il Cesena ci mette tanta grinta e al 53° Djuric sfiora il pareggio. Gli ospiti sembrano poter controllare il possesso palla ma un tiro al volo di Brienza al 65° spaventa i tifosi della Juventus. Il Cesena non ci sta e al 70° Djuric piazza la sponda per Brienza che lascia partire la rasoiata del pareggio. La rete carica i romagnoli che ci credono e provano a portare a casa i 3 punti. Al 82° occasione clamorosa per la Juventus, Llorente si guadagna un calcio di rigore ma Vidal dal dischetto calcia a lato. La Juventus ci prova spingendo ma il Cesena tiene bene e alla fine è 2-2. La giornata odierna vede le distanze tra Juventus e Roma rimanere immutate.
Potrebbero essere ore veramente decisive per il destino del tecnico del Cesena Pierpaolo Bisoli che è passato nell’arco di novanta minuti da essere nuovamente in sella alla sua squadra a rischiare di essere disarcionato pesantemente. Complice un match, quello odierno contro la dea che ricaccia a terra morale e classifica della squadra romagnola.
Nei giorni che precedevano la gara con l’Atalanta c’era stato un duro faccia a faccia tra il D.S. Foschi e i giocatori prima e poi con l’allenatore. Il Cesena manifestava l’appoggio in pieno al tecnico ma chiedendo un nuovo inizio alla squadra che desse segnali di compattezza e orgoglio, fondamentale sarebbe stata proprio la prova di Bergamo. In parte il Cesena ha esorcizzato le sue paure portandosi avanti nella conduzione della partita contro una diretta concorrente alla salvezza, poi però la compagine di Bisoli si è sgretolata finendo sotto e subendo una rimonta incredibile da parte dei lombardi di Colantuono che hanno chiuso vincendo per 3-2.
Nei giorni scorsi la società bianconera aveva già sentito Davide Ballardini che in linea di massima aveva trovato un accordo per il suo eventuale ingaggio tuttavia il Cesena voleva dare un’ultima possibilità al tecnico che ha riportato la squadra in Serie A.
Nella giornata precedente tra le mura amiche il Cesena aveva rimediato un sonoro 0-3 contro il Genoa e la cosa non era piaciuta ne alla dirigenza e nemmeno ai tifosi che avevano iniziato a mal digerire le scelte del tecnico, anche se buona parte delle critiche sono dovute all’allestimento della rosa bianconera non ritenuta all’altezza della massima serie, così muovendosi su due fronti la società, con Rino Foschi nel ruolo di regista, aveva messo il piede in due scarpe dando appunto fiducia all’attuale tecnico e bloccando un papabile sostituto che di salvezze e rinascite delle squadre se ne intende, Davide Ballardini appunto.
Adesso rimane solo da vedere come sia stata giudicata, al di là del risultato, la prova della squadra contro l’Atalanta ma certamente come spesso accade in questi casi si sente la necessità di qualcosa che rompa gli schemi e dia uno shock alla squadra per far ripartire il gruppo con una nuova linfa, si attendono ad ore le decisioni del Cesena anche se il rapporto con Bisoli sembra ormai compromesso.
La Juventus nella gara del pomeriggio ha mandato un messaggio chiaro e diretto alla Roma e a tutte le squadre che vogliono provare a conquistare lo scudetto.
Contro il Parma allo Juventus Stadium arriva un successo nettissimo per 7-0, una gara praticamente senza storia ed in attesa dei posticipi Fiorentina-Napoli, Inter-Verona e Roma-Torino si porta a +6 sulla seconda.
Nelle altre gare pareggio vivace, all’ora di pranzo tra Cagliari e Genoa, caduta della Lazio che viene sconfitta 2-1 ad Empoli, successo fondamentale per il Chievo nello scontro diretto salvezza contro il Cesena e pareggio per 1-1, con qualche rimpianto per i rosanero, tra Palermo ed Udinese.
Veniamo al racconto delle gare di questo pomeriggio partendo dalla sfida del S.Elia.
Cagliari e Genoa hanno dato vita ad una partita vivace con una buona partenza dei liguri ed una progressiva crescita dei padroni di casa che al 16° trovano il vantaggio grazie a Farias abile a sfruttare un’incertezza tra Marchese e Perin. Il Genoa però non molla, sfiora il pari con Pinilla in rovesciata, colpisce un palo con Kucka e al 53° trova il meritato pari: azione personale di Perotti che mette in mezzo, Rossettini tenta un intervento difensivo ma la spinge nella propria porta. Entrambe le squadre cercano il successo, il Cagliari ci va vicino con un palo di Conti su punizione. I padroni di casa al 76° avrebbero la chance per conquistare i tre punti, Sturaro commette fallo da rigore e viene espulso. Dal dischetto va Avelar ma Perin neutralizza la conclusione e alla fine è 1-1.
Ammoniti: Joao Pedro (C), Conti (C), Sau (C), Avelar (C), Balzano (C), Sturaro (G), Edenilson (G), Antonelli (G), Burdisso (G)
Espulsi: Sturaro (G)
Allo Juventus Stadium va in scena un totale dominio con un SettebelloJuve. I bianconeri, oggi in blu, partono fortissimo, vanno più volte vicino al vantaggio che poi trovano al 24° grazie al tap-in vincente di Llorente dopo una corta respinta di Mirante su tiro di Pogba. Sbloccato il risultato tutto diventa più semplice e dopo 5 minuti Lichtsteiner trova un gran gol col tiro da fuori. Altri 7 minuti e Llorente trova la doppietta con un tocco facile facile su assist dell’esterno svizzero. Nella ripresa si scatena Tevez che prima si inventa il 4-0 con una cavalcata vincente e prepotente, poi fa doppietta con il tocco facile dopo una ribattuta di Mirante. Negli ultimi minuti c’è gloria anche per Morata che trova la doppietta del definitivo 7-0. Il 4-3-2-1 della Juve di Allegri pare funzionare, il Parma di Donadoni è stato troppo brutto per esser vero.
Parma (3-5-2): Mirante; Felipe, Lucarelli, Costa; Rispoli, Acquah, Lodi, J. Mauri (54° Mariga), De Ceglie (46° Gobbi); Cassano (69° Belfodil), Ghezzal.
Allenatore: Donadoni.
Arbitro: Russo.
Ammoniti: Acquah (P).
La Lazio cade dopo 6 turni positivi mentre l’Empoli torna a fare punti dopo 3 sconfitte consecutive. Gli uomini di Sarri come già accaduto durante l’anno ha sfruttato i calci piazzati per poter portare a casa i tre punti. La partita senza grandi emozioni si sblocca al 52° quando Barba su azione da corner, con il colpo di testa porta avanti i suoi. Passano 3 minuti, altro schema da calcio piazzato e Maccarone fa 2-0. La Lazio reagisce ed al 67° accorcia le distanze con il colpo di testa di Djordjevic ma non basta a sorridere sono i toscani.
Lazio (4-3-3): Berisha; Cavanda, De Vrij, Ciani, Braafheid (58°Klose); Parolo (32° F. Anderson), Biglia, Lulic; Candreva, Djordjevic, Mauri (43° Ederson).
Allenatore: Pioli.
Arbitro: Mazzoleni.
Ammoniti: Mario Rui (E), Cavanda (L), Ederson (L)
Il Palermo rimonta l’Udinese e conquista un punto importante ma i rosanero possono rimpiangere per il rigore fallito da Vazquez, anzi parato da Karnezis. Pronti via e l’Udinese va subito in vantaggio con Thereau abile a ribadire in rete una parata di Sorrentino su Danilo. Il Palermo si butta in avanti e sul finire del primo tempo trova il pareggio con un rigore trasformato da Dybala. Nella ripresa, oltre al rigore fallito, i rosanero ci provano ma la difesa friulana tiene.
Ammoniti: Sorrentino (P), Badu (U), Allan (U), Piris (U), Kone (U), Pinzi (U).
Sergio Pellissier è l’eroe del Chievo. L’attaccante gialloblù trova una doppietta, ad inizio e fine secondo tempo che consegna i tre punti ai suoi rendendo inutile il momentaneo pari di Djuric arrivato al 88°.
Le gare di questo pomeriggio, valevoli per la 7° giornata di Serie A, hanno visto il Milan sfatare il tabù Verona anche grazie alla doppietta del giapponese Keisuke Honda, momentaneamente capocannoniere a quota sei insieme a Carlos Tevez, il Palermo conquistare la prima vittoria stagionale, l’Atalanta sconfiggere il Parma con un guizzo di Boakye, aiutato da un’errore di Mirante, al 90°, Quagliarella con un gol da tre punti per il suo Torino contro l’Udinese e la grinta del Cagliari che riesce a rimontare due gol di svantaggio e ad impattare sul 2-2 con la Sampdoria.
Partiamo dalla gara di Verona, campo notoriamente ostico per il Milan. Mandorlini conferma la formazione della vigilia, così come Inzaghi che dà una chance ad El Shaarawy nel tridente con Torres ed Honda. I rossoneri trovano il vantaggio al 21° con un cross di Abate deviato sfortunatamente nella propria porta da Marques. Al 27° El Shaarawy imbecca Honda che con un perfetto sinistro raddoppia. Il Verona reagisce ma Abbiati diventa super e salva la propria porta. Nella ripresa Rami trova Honda in profondità ed il giapponese a tu per tu con Rafael non sbaglia. Nel finale di gara arriva il gol della bandiera del Verona con Nico Lopez.
L’Atalanta crea tanto ma spreca le occasioni, Denis non riesce ancora a sbloccarsi ed esce infuriato al momento della sostituzione. Il Parma non si rende quasi mai pericoloso e sembra accontentarsi del pari ma al minuto novanta Mirante combina la frittata non trattenendo un tiro di Cigarini, Boakye si avventa sulla sfera e fa 1-0 per la gioia di Colantuono e dei tifosi nerazzurri, per il Parma di fa dura, i gialloblù si trovano ultimi a 3 punti.
Emozioni a non finire al S.Elia di Cagliari con i padroni di casa che con cuore e grinta riescono a rimontare la Sampdoria che con un primo tempo praticamente perfetto si era portata sul 2-0 con il tocco morbido di Gabbiadini sulla punizione di Palombo ed il missile di Obiang. Nella ripresa però il Cagliari si è acceso, ha conquistato un rigore con Ibarbo, e l’espulsione di Cacciatore, trasformato da Avelar al 59° e poi al 77° con Sau ha trovato il 2-2. Il Cagliari muove la classifica mentre la banda Mihajlovic frena e sabato a Marassi arriva la Roma.
Con fatica, all’ultimo respiro ma alla fine il Palermo di Iachini contro il Cesena riesce a portare a casa il primo successo stagionale. I Rosanero creano diverse occasioni nel primo tempo e sbloccano la gara con un gioiello di Dybala intorno alla mezz’ora. Nel secondo tempo Andelkovic commette fallo da rigore, dagli undici metri Rodriguez trasforma per l’uno a uno. Il Palermo si rilancia in avanti, sfruttando anche l’espulsione di Coppola ed in pieno recupero su azione da corner trova il gol da tre punti con il colpo di testa del difensore del Costa Rica Gonzalez.
Il Torino conquista tre punti preziosi contro l’Udinese, il gol decisivo è, tanto per cambiare, di Fabio Quagliarella che, dopo un miracolo di Karnezis su Amauri, al 62° trova il gol del vantaggio con un colpo di testa. Dieci minuti dopo Thereau avrebbe la palla del pari ma il francese fallisce clamorosamente da pochi metri.
L’inter ha vissuto un pomeriggio traumatico, di quelli difficili da smaltire, di quelli che ci si ricorda per tanto tempo.
Pesante 1-4 ad opera del Cagliari di Zeman al primo successo stagionale. Il Milan porta a casa un punto dalla trasferta di Cesena, è finita 1-1. Soltanto pareggi, ed entrambi per 1-1, per Chievo-Empoli e Torino-Fiorentina.
INTER-CAGLIARI 1-4 L’ Inter di Mazzarri esce ridimensionata dal Cagliari di Zeman, un assist involontario di Nagatomo ha permesso a Sau. al 10′, di portare avanti i sardi; Osvaldo ha pareggiato su una punizione battuta velocemente da Palacio al 17′. I padroni di casa sono rimasti in 10 uomini per l’espulsione di Nagatomo. Si scatena Ekdal il quale realizza una tripletta grazie alla complicità di una difesa imbarazzante; prima del quarto gol degli ospiti Handanovic ha neutralizzato un rigore a Cossu. Per il Cagliari si è trattato della prima vittoria stagionale.
CESENA-MILAN 1-1 Il Milan esce dal “Manuzzi” di Cesena con un punto e dovrà molto rivedere le proprie dimensioni dopo una settimana senza successi in tre match disputati. Vantaggio della squadra di Bisoli al 10′ con Succi su una gaffe di Abbiati, pari della squadra di Inzaghi con un colpo di testa di Rami al 19′. Milan in dieci uomini nell’ultimo quarto d’ora per l’espulsione diretta di Zapata, fallo da ultimo uomo.
CHIEVO-EMPOLI 1-1 La partita dello stadio “Bentegodi” ha visto un match dai due volti: meglio la squadra di Corini nella prima frazione di gara ma senza riuscire a concretizzare la mole di lavoro prodotta. Il vantaggio dei padroni di casa è avvenuto ad opera di Meggiorni al 50′ con una zampata vincente. Al 58′ pareggio della squadra di Sarri con Pucciarelli, su assist di Maccarone. Occasione persa da entrambe le squadre relegate nei bassi fondi della classifica.
TORINO-FIORENTINA 1-1 Un punto a testa per le due squadre che confermano di avere evidenti problemi in fase realizzativa, agli ospiti erano senza Rossi, Gomez e Quadrado. E’ Quagliarella al 62′ ad aver sbloccare il match con un diagonale incrociato in cui Neto non ha potuto nulla. Al 78′ il neo entrato Bernardeschi ha servito una palla a Babacar il quale ha scartato Gillet e depositato in rete il gol del definitivo pari.
SASSUOLO-NAPOLI 0-1 Il Napoli è tornato al successo vincendo a Reggio Emilia, in casa del Sassuolo. Prima volta in questo campionato che la squadra di Benitez non subisce reti anche se il forcing del Sassuolo ha prodotto diverse occasioni tra cui la traversa di Peluso. Il gol partita è stato siglato da Cajellon che ha sfruttato al meglio, sul secondo palo il tracciante perfetto di Higuain e ha appoggiato in rete da due passi. Da rivedere il Sassuolo, ancora nelle zone basse della classifica e con un solo gol siglato, quello di Zaza con il Cagliari.