Tag: cesare prandelli

  • Conte contro Prandelli per convocazione Chiellini

    Conte contro Prandelli per convocazione Chiellini

    A muso duro, come sempre. Anche dopo una vittoria fondamentale come quella appena ottenuta contro il Milan a San Siro, soffrendo e sudando, con la capacità di mostrarsi squadra unita e di rispolverare i colpi di teatro delle individualità di Tevez e Llorente. Antonio Conte, però, non guarda mai al compito svolto, ma a quello che sarà: la conferenza stampa post-partita si accende improvvisamente e non per aspetti legati al match appena giocato. Il bersaglio è un “collega”, ma non si parla di Capello, bensì di Cesare Prandelli. L’accusa al cittì della Nazionale che si appresta a preparare l’amichevole di mercoledì contro la Spagna è molto chiara e netta, quasi pungente: non aver chiesto il suo parere (nè quello della Juventus) in merito alla convocazione di Giorgio Chiellini, fuori da tre settimane a causa di un fastidio muscolare e che solo ieri sera era rientrato in panchina effettuando solo un breve riscaldamento nel finale di gara.

    Conte contro Prandelli | foto da web
    Conte contro Prandelli | foto da web

    Non ha usato toni velati – come suo costume – Antonio Conte, definendo Prandelli “poco educato, poco garbato e poco rispettoso”, sottolineando quanto fosse importante per Chiellini poter recuperare in allenamento durante la settimana, anche in vista dei prossimi importanti impegni contro la Fiorentina in campionato e in Europa League. Inoltre, Antonio Conte non ha dimenticato di evidenziare come la sua Juventus sia stata sempre molto generosa nei confronti della Nazionale Azzurra, considerando che gli juventini convocati fissi di Prandelli sono molto numerosi: “dai tanti giocatori alla Nazionale e ti fanno anche questo, non lo trovo giusto”.

    Dello stesso parere sulla questione è Beppe Marotta anche se il dg juventino adopera toni e termini ben differenti rispetto a quelli di Antonio Conte: “siamo meravigliati per questa convocazione, ci vorrebbe più comunicazione. Chiellini è fuori da tre settimane e ha fatto sempre allenamenti differenziati, questa convocazione ci pare strana”. Appare, dunque, evidente come il problema di comunicazione ci sia stato, eccome.

    Il tutto appare ancor più insolito dato il low profile di Cesare Prandelli ed il suo consueto stile impeccabile nel curare i rapporti e le relazioni con club e calciatori. Probabilmente il cittì Prandelli avrà valutato prioritaria la convocazione di Chiellini piuttosto che chiedere il parere della società anche – e soprattutto – poichè era quantomeno probabile che la Juventus avrebbe spinto per la non partenza del suo difensore, appena rientrato dopo un lungo stop. Ecco perchè la pronta replica di Prandelli non si è fatta attendere e si è riferita proprio alla sua rivendicazione di convocare chi voglia: “Quando un giocatore è a disposizione ho il diritto di chiamarlo, sono io che mi aspettavo una telefonata dalla Juve. Ieri sera alle 23.22 il medico della Juventus ha mandato un messaggio al nostro medico dicendo che tutti i calciatori stavano bene e che Giorgio aveva fatto riscaldamento”.

    Nell’anno dei Mondiali, auguriamoci che questi strappi possano ricucirsi in fretta. Il clima di tensione non è, di certo, costruttivo.

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    Buffon il “pensionato attapirato” difeso da Marotta e Prandelli

    Difficili da digerire per la Juventus e per tutto l’ambiente calcio le parole al vetriolo di Beckenbauer su Buffon al termine della disfatta bianconera all’Allianz Arena. Il campione tedesco aveva definito incautamente il portiere numero uno della Juventus e della Nazionale Italiana un pensionato schernendo uno dei portieri più forte al mondo di tutti i tempi. Certo i due errori commessi da Gigi nel match di andata dei quarti di finale hanno compromesso il cammino in Champions dei bianconeri e di questo ne è consapevole il capitano che proprio ieri, durante la consegna del tapiro d’oro di Valerio Staffelli (insieme a vestaglia e ciabatte in riferimento alle parole di Beckenbauer, ndr) faceva mea culpa sugli errori commessi:

    “Capita in questo tipo di attività di commettere errori. Mi spiace perché ho compromesso la partita, mi spiace per me, per la mia squadra, per la mia gente. Non posso obiettare nulla a quanto detto dal quel vecchio saggio di Beckenbauer, se non ricordare un adagio ricorrente… Quando sei martello batti, quando sei incudine statti!’. Bisogna stare zitti e aspettare la prossima partita“.

    Gigi Buffon | © GUENTER / Getty Images
    Gigi Buffon | © GUENTER / Getty Images

    E se Buffon sceglie la strada della diplomazia più diretta invece è stata la replica di Beppe Marotta che non le manda certo a dire al presidente onorario del Bayern Monaco: “Certe esternazioni fatte da un’icona come Beckenbauer fanno male, ci vuole rispetto per Buffon. A un’icona come Buffon va il riconoscimento non solo dei tifosi juventini ma di tutti quelli nazionali. Nel corso di questi anni Buffon ha regalato grandi soddisfazioni con le sue prestazioni. È speciale, un professionista pieno di umanità e ed è preso da esempio da nostri giovani“.

    Anche Cesare Prandelli ha voluto spendere più di una parola in difesa del Capitano della Nazionale Azzurra: “Gigi ha risposto benissimo a Beckenbauer, con grande equilibrio, con grande ironia. C’è ancora il ritorno e poi i pensionati sono persone sagge…