La Costa Rica conquista, con la vittoria di misura ai danni dell’Italia, i tre punti, il primato nel gruppo D ai Mondiali2014 e il pass per gli ottavi di finale. All’Italia, per superare il turno, serve almeno un pareggio. La squadra di Prandelli delude, crea poco e subisce la tattica della Nazionale di Pinto.
L’Italia perde meritatamente, giocando male; dopo l’ottimo esordio contro l’Inghilterra, capitola al cospetto della Costa Rica e complica la sua avventura al Mondiale brasiliano. E quello che più preoccupa è la prestazione degli azzurri: lenti, apatici, poco pericolosi, capaci di tirare in porta solo quattro volte in 90 minuti. La nazionale ha fallito sotto tutti i punti di vista: fisico, tattico, tecnico, mentale, come atteggiamento. I cambi Cassano, Cerci e Insigne non hanno provocato l’effetto sperato: tutti ampiamente sotto i loro standard abituali. La formazione iniziale schierata da CesarePrandelli non ha convinto, con un Thiago Motta impresentabile e un Abate timidissimo sulla destra.
La Costa Rica non ha rubato nulla, si è giocata onestamente la partita ed ha vinto, trovando un’insperata qualificazione agli ottavi di finale. Un’impresa vera che nessuno alla vigilia della competizione pronosticava.
Ma nell’ultima partita contro l’Uruguay basterà un pareggio per centrare gli ottavi: la squadra di Pinto è qualificata e quasi certa del primo posto, Inghilterra eliminata.
Oggi non è una consolazione, ma contro l’Uruguay un pareggio sarà sufficiente agli azzurri per andare agli ottavi di finale. Conta, infatti, la differenza reti in caso di arrivo a 4 punti: i sudamericani hanno perso con due gol di scarto contro la Costa Rica, l’Italia con uno.
L’Italia parte malissimo. Irretita, lenta, prevedibile, intimorita. Il 4-1-4-1 del primo tempo non funziona. Troppo legati alle invenzioni del sempre geniale Pirlo, gli azzurri faticano a creare e soffrono il pressing asfissiante dei centroamericani. L’Italia le avrebbe le occasioni per andare in vantaggio ma, in entrambi i casi, Mario Balotelli, non riesce a battere Keylor Navas. Prima sbaglia il pallonetto a tu per tu con il portiere, poi calcia bene, ma viene stoppato dal numero 1 della Costa Rica. Al 44′ l’Italia viene graziata, dall’arbitro, che non fischia un rigore netto per fallo di Chiellini su Campbell lanciato a rete. Un minuto dopo il Costa Rica passa: cross da sinistra di Diaz, Chiellini perde ancora la marcatura di Ruiz che di testa mette alle spalle di Buffon grazie anche all’aiutino della traversa.
Nella ripresa la Costa Rica difende ordinata, mette ripetutamente in fuorigioco gli azzurri, è attenta su ogni azione e si conferma pronta a colpire in contropiede. Prandelli inserisce subito Cassano, poi Insigne e Cerci. Ma, incredibile, a fare possesso è la Costa Rica e l’Italia non riesce a creare una sola palla gol. Passaggi sbagliati, condizione fisica approssimativa, confusione. La freschezza manca e la Costa Rica, senza nemmeno faticare troppo, porta a casa i tre punti che le permettono di fare la storia. Per l’Italia c’è ancora speranza, ma serve un’altra Italia.
E’ un grande esordio quello dell’Italia ai Mondiali 2014. Un successo prezioso, sofferto grazie alle reti di Marchisio al 35′, il pareggio di Sturridge al 37′ e il gol del successo da parte di Balotelli al 50′. Qualche sofferenza di troppo difensiva, ma con bel gioco e con autorità l‘Italia vince la sua prima gara al Mondiale brasiliano battendo 2-1 l’Inghilterra tosta e vivace, ma non irresistibile.
Questa è l’Italia che piace a Cesare Prandelli: con tre registi (Pirlo, Verratti e De Rossi, quest’ultimoè stato il più arretrato) e le volate dei terzini (Darmian soprattutto, la vera rivelazione della serata), gli azzurri hanno mostrato personalità, sono stati sospinti e trascinati dalla freschezza atletica di Candreva e Darmian, dalla classe di Pirlo in mezzo al campo e dal solito immenso Barzagli il quale ha messo diverse pezze alle continue amnesie di Paletta. La solitudine di Balotelli era un prezzo che si doveva pagare: un prezzo che nel suo caso, ha fatto la differenza. MarioBalotelli è stato criticato tanto, forse troppo ma ha disputato un’ottima gara al debutto e, nel caldo torrido di Manaus, è stato lui a decidere il match. Contava vincere e la vittoria è arrivata, il Mondiale è iniziato con il sorriso per l’Italia ora l’ostacolo Costa Rica, prima nel girone D insieme agli azzurri.
L’Italia è stata sistemata con il 4-1-4-1 con Chiellini spostato sulla fascia sinistra e Darmian a destra. Paletta e Barzagli i centrali difensivi. A centrocampo il doppio regista, Pirlo e Verratti, con Marchisio e Candreva a ridosso di Balotelli.
Roy Hodgson ha schierato si quattro attaccanti ma ha preferito giocare di rimessa, come certifica l’azione folgorante del pareggio. Modulo schierato è stato il 4-2-3-1 con Sturridge supportato da Wellbeck, Rooney e Sterling.
Al 4′ minuto del primo tempo è Sterling a mandare la palla sull’esterno rete con un tiro pericoloso da 35 metri. L’Inghilterra è partita bene e Sirigu ha effettuato una bella parata sul destro di Henderson al 6′. Al 24′ ci vuole tutta la bravura di Barzagli che si immola sul cross di Wellbeck: sugli esterni gli inglesi hanno creato non pochi grattacapi. La partita si è sbloccata al 35′ con uno schema da corner, la palla arriva a Marchisio, dopo una meravigliosa finta di Pirlo, che con un destro rasoterra mette la sfera nell’angolino: gran bel gol. Ma la gioia degli azzurri dura solo due minuti: al 37′ l’Inghilterra ha pareggiato con un contropiede velocissimo a sinistra con Rooney che crossa per Sturridge. errore di Paletta che se lo è perduto e Sturridge da due passi ha riportato la situazione in parità. Nei minuti di recupero arrivano due occasioni in sequenza per gli azzurri: al 46′ grande invenzione di Balotelli che anticipa Hart e prova un bel pallonetto ma salva sulla linea Jagielka. Sugli sviluppi dell’angolo successivo Candreva calcia sul primo palo ma la palla finisce sul palo.
Al 50′ giocata sontuosa di Candreva, cross perfetto per Balotelli che di testa ha schiacciato dentro riportando in vantaggio l’Italia. Al 54′ spunto assurdo di Rooney che salta De Rossi e spara, palla fuori di poco. Al 61′ grande azione di Candreva che ha effettuato un altro cross ma Balotelli non ci è arrivato per un soffio. Al 64′ c’è stato un destro a giro di Barkley e Sirigu ha respinto la sfera lateralmente. La partita, da qui in poi, non ha portato grandi occasioni da rete, gli inglesi ci hanno provato ma senza mai impensierire Sirigu. La traversa nel recupero di Pirlo chiude un match ben giocato dagli azzurri. Con il cuore i ragazzi di Prandelli hanno retto e hanno gestito il minimo vantaggio.
Quello di ieri sera per la nazionale, sicuramente non è stato un test tra i più impegnativi e complicati, ma due calciatori impegnati ieri sera da Cesare Prandelli nell’ultima amichevole premondiale contro il Fluminense, si sono messi in luce promuovendo, in maniera netta, la propria candidatura ad un posto da titolare nelle gare mondiali, stiamo parlando di Ciro Immobile e Lorenzo Insigne.
L’attaccante ex Torino, prossimo a vestire nella prossima stagione la maglia del Borussia Dortmund, si è scatenato e nel 5-3 che ha visto gli azzurri sconfiggere il club brasiliano, è stato assoluto protagonista con 3 gol e due assist.
Al 23° Immobile ha servito su un piatto d’argento il gol del vantaggio ad Insigne, poi dopo il pareggio di Chiquinho, arrivato al 25°, Immobile ha segnato con un gran colpo di testa, su punizione calciata da Insigne, il 2-1 per gli azzurri, vanificato poco dopo dal 2-2 di Carlinhos.
Nella ripresa tra il 53° ed il 55° è andato in scena l’Immobile Show, prima due reti, una di rapina ed una con un pregevole tocco d’esterno a superare il portiere in uscita e poi con il perfetto assist ad Insigne che ha trovato la personale doppietta ed il gol del 5-2.
A quel punto Prandelli ha rivoluzionato la squadra inserendo ben 9 giocatori, in campo dell’undici iniziale son rimasti solo Parolo (sostituito poi nel finale da Candreva) e Darmian.
C’è stato tempo ancora per qualche emozione, specialmente il bel gol di Matheus Carvalho che con un gran sinistro ha superato un incolpevole Mirante che però si è rifatto a pochi minuti dal termine con una super parata su un colpo di tacco dello stesso Carvalho.
Immobile Super Star della serata, si è così espresso sulle chance di partire titolare nella gara contro l’Inghilterra:
Il mister fa le sue scelte e io le accetto. Se non mi dovesse scegliere mi farò trovare pronto. Adesso in avanti c’è Mario. Io e lui insieme? Si può. Con Mario ho un bel rapporto, parliamo sempre, anche lui è disponibile per giocare insieme ma è il ct a prendere le decisioni. Adesso stiamo provando il modulo con un attaccante. Ripeto, decide Prandelli.
Se dall’attacco giungono notizie positive lo stesso non si può dire per quanto riguarda la fase difensiva, le incertezze in particolar modo di Abate, Ranocchia, Perin e anche di Bonucci e De Sciglio quando sono entrati, non lasciano ben sperare in vista dell’esordio contro la squadra di Roy Hodgson. Cesare Prandelli però ha visto il bicchiere mezzo pieno:
Ho visto alcune cose interessanti. Questo per noi è l’ultimo giorno di esercitazioni intense dal punto di vista fisico, ora dovremo prepararci diversamente nella settimana che resta. Per quanto riguarda la coppia dei due attaccanti, Lorenzo e Ciro si muovono bene e hanno cercato ostinatamente il gol finché sono rimasti in campo. Dobbiamo crescere, serve un po’ di coraggio per riuscire a conquistare palla più avanti, ma sono soddisfattto dal punto di vista fisico, la condizione dei ragazzi mi è parsa buona e per l’esordio mondiale saremo brillanti.
Adesso il tempo delle amichevoli è finito, adesso si inizia a fare sul serio, l’esordio con l’Inghilterra si avvicina a grandi passi, Balotelli unica punta? Immobile al suo posto? Oppure entrambi titolari con un attacco a due punte? Lo scopriremo presto anche se i tifosi italiani dopo l’exploit di ieri sera vogliono fortemente vedere il capocannoniere della Serie A in campo contro gli inglesi.
L’ Italia, nonostante lo scetticismo generale che la accompagna è atterrata in Brasile, a Rio de Janeiro, dove sabato 14 giugno con inizio alle 24 ora italiana affronterà l’Inghilterra nel debutto Mondiale.
Cesare Prandelli e i suoi si sono portati nelle valigie, borse un bagaglio pieno di sogni, pieno di speranze, pieno di voglia di dimostrare che, nonostante non siano i favoriti della vigilia, si vogliono ritagliare il loro spazio di gloria. Quando gli azzurri hanno vinto i Mondiali non lo hanno mai fatto da favoriti, lasciando alle altre corazzate la pressione mentale, psicologica di chi doveva essere per forza protagonista.
Gli azzurri si stanno trasferendo dall’aeroporto di Rio de Janeiro all’Hotel Portobello Resort – Rodovia Rio Santos, km 434 di distanza, a Mangaratiba in Rio de Janeiro. Alle ore 20 italiane, gli orari indicati corrispondono sempre a quelli italiani, ci sarà il primo allenamento presso il Centro sportivo del Portobello Resort (aperto alla stampa).
Oggi, sabato 7 giugno, alle ore 14,30 ci sarà l’allenamento aperto alla stampa ma soltanto per i primi 60 minuti. Alle ore 20,30 ci sarà il secondo allenamento a porte chiuse.
Domenica 8 giugno la Nazionale sosterrà un allenamento alle ore 14,30 che sarà a porte chiuse; mentre alle 22,30 ci sarà l’ultimo test amichevole contro la Fluminense allo stadio Raulino de Oliveira (Estadio da Cidadania) di Volta Redonda.
Da lunedi 9 giugno a giovedi la squadra effettuerà due sedute di allenamento: uno alle ore 14,30 che sarà aperta alla stampa per i primi 60′; la seconda sarà alle ore 20,30 e sarà una seduta a porte chiuse.
Venerdi 10 giugno il programma prevederà la partenza con volo charter dall’aeroporto di S. Cruz per Manaus; l’arrivo è previsto intorno alle ore 19,30 con relativo trasferimento all’Hotel Quality Inn. Alle ore 1,30 ci sarà la seduta di rifinitura allo stadio Arena Amazonia il quale sarà aperto alla stampa per i primi 15 minuti.
Sabato 12 giugno il debutto Mondiale alle ore 24 contro l’Inghilterra di Roy Hodgson.
E’ una Nazionale che delude quella che conclude l’ultimo test pre-mondiale sul suolo italico e dire che l’avversario scelto era uno di più morbidi del carniere, il Lussemburgo.
A Perugia finisce 1-1 con alcuni spunti interessanti da verificare contro difese decisamente più probanti ma con i soliti e troppi dubbi. Poco importa su come arriva il gol del pareggio dei lussemburghesi, un evidente errore di posizionamento su palla inattiva, più importante e preoccupante è che non riusciamo a chiudere le partite facili dando una prova di superiorità su avversari decisamente alla portata. Nel test di tre giorni fa contro l’Irlanda ci poteva stare, dopo l’infortunio di Montolivo, da parte degli azzurri un certo timore nello sviluppare gioco ma contro il Lussemburgo doveva essere o almeno ci si aspettava una sgambata accademica condita da gol e occasioni.
Cesare Prandelli nel post-partita ha detto bene, i giocatori sono ancora imballati e si nota, tuttavia regola antica del calcio è che dove fisicamente non arrivi puoi sopperire tecnicamente facendo girare la palla e questo è avvenuto con una velocità troppo lenta dalla difesa al centrocampo e più velocemente dal centrocampo in avanti in fase di costruzione dove infatti nel primo tempo ne ha beneficiato Marchisio per il vantaggio azzurro su assist al bacio di Balotelli.
La prevedibilità e la poca velocità dell’impostazione del gioco da dietro permette al Lussemburgo di “calmare” ulteriormente la partita e tenere il campo fino all’ingresso di Cassano che innesca con due giocate “al bacio” prima Balotelli e poi Candreva che colpiscono i montanti della porta ospite. Nel frattempo la retroguardia ha scricchiolato solo in un paio di incursioni sulle fasce che hanno solo sortito l’effetto di traversoni imprecisi. Su un calcio d’angolo il Lussemburgo pareggia con un colpo di testa di Chanot anticipando Aquilani.
Partiamo dai dubbi evidenziati. Negli azzurri ci sono diversi giocatori che non stanno troppo bene, Barzagli, Sirigu e Motta su tutti e da quì si potrebbe parlare del “caso” Giuseppe Rossi che è stato escluso dalla rosa definitiva proprio per lo stesso motivo, ma il discorso è stato ampliamente trattato e ormai non è più opportuno tornarci. Per il portiere addirittura partirà in allerta anche Mirante per il Brasile. Il dubbio evidente che è stato proposto in queste due uscite azzurre è proprio relativo alla fase d’impostazione della manovra dove la velocità e la precisione dei costruttori di gioco (Verratti e Pirlo) non sembra esserci, complice anche il poco movimento degli attaccanti provati da Prandelli, Cassano escluso.
De Sciglio e Abate si propongono molto bene in avanti sulle fasce e possono essere un’arma in più se iniziano, quando effettuano i cross, a trovare le punte in area ma la cosa è avvenua molto di rado in queste due ultime uscite. Non benissimo invece in copertura, dove sia l’Irlanda che il Lussemburgo sono riusciti a sfruttare i loro binari per rendersi pericolosi.
La difesa è da registrare in maniera ottimale e soprattutto da rendere meno confusionara la posizione degli interpreti, troppo spesso i centrali si pestano i pedi nelle chiusure e nell’impostazione, quando la manovra parte da dietro, ci sono pochissime idee. In condizione è apparso finora solo Chiellini.
Insomma la sensazione è che con la concentrazione alta e uno stato di forma negli undici in campo accettabile la nostra Nazionale vada troppo a corrente alternata e contro avversari più intelligenti tatticamente e più maturi (vedi Inghilterra) la possibilità di andare in difficoltà sia molto alta.
I lati positivi sono molti però. La formazione azzurra, vuoi per defezione di alcuni, vuoi per le scelte del C. T. è composta da una rosa che può interpretare diversi moduli e modificare in base alle caratteristiche diverse dei giocatori il tipo di partita.
Già in uno stato di condizione accettabile sono apparsi Marchisio, Cassano, De Sciglio, Chiellini, Verratti, Cerci e Candreva per gli altri rimangono una decina di giorni per mettersi a posto e per tutti c’è da provare proprio queste variabili da sfruttare al meglio in un torneo breve come un Mondiale. Difficile quindi sarà vedere schierato un 4-3-3 in partenza, perché aggraverebbe troppo su un centrocampo che ha bisogno ancora di filtri e sostegno da parte delle punte che devono fare pressing sui portatori di palla avversari. Più probabile quindi una partenza con un 4-4-2 classico che possa essere modificato in corsa e che diventa poliedrico in base all’avversario di turno con l’inserimento di velocisti e talentuosi per colpire negli spazi lasciati dagli avversari. Posiamo immaginare e provare diverse soluzioni in entrambe le fasi di gioco, ma ci vuole più birra.
In pratica sebbene il gruppo non porti stelle illuminate, particolarmente dall’ultima stagione, è comunque composto da elementi in grado di cambiare il volto della squadra in corsa ed in maniera efficace, questa probabilmente sarà l’arma della nostra Nazionale ed è una caratteristica che, se verrà fuori, potrebbe essere determinante. Delle big solo Argentina e Spagna hanno in rosa tale varietà di scelta tattica in seno pertanto almeno in questo siamo competitivi. Staremo a vedere.
Oggi è arrivato il giorno delle verità, il Ct della nazionale italiana Cesare Prandelli in conferenza stampa a Perugia ha voluto spiegare tutte le sue scelte e le verità sui casi Pepito Rossi e Mattia Destro esplosi dopo la comunicazione della lista dei 23.
Per quanto riguarda Rossi, l’attaccante viola aveva risposto tramite twitter sulle sue condizioni fisiche non certo negative, a rincarare la dose ci aveva pensato anche il nonno di Pepito che aveva così attaccato Prandelli:
Prandelli ha fatto una grande pagliacciata, l’ha tenuto sulle spine e l’ha tradito. Non è all’altezza per giudicare mio nipote: non posso dire altro, so che mio nipote sta bene ed ha un referto medico. Non ho parlato con lui, a me lo ha detto ieri sera mia figlia. Pepito è un ragazzo preparato, in forma, che li ha sempre trascinati, non meritava una cosa del genere. Mio nipote ha esperienze anche in altre nazioni. Tiferò per gli Stati Uniti, perché in Italia ci sono traditori.
Oggi Prandelli ha preso la parola in conferenza stampa ed ha spiegato cosa è successo:
Voglio chiarire. Io con Rossi mi sono incontrato a Coverciano il 7 maggio, prima di dare la lista dei 30. Gli volevo dire: non sei nella lista dei 30, perché non era pronto. Poi ho capito di dover dare un’occasione a un giocatore che stava lottando per tornare, un messaggio per tutti. Io gli ho detto: comunque non sei nei 23, ed è una scelta sofferta. Però è una bella storia e non ho avuto il coraggio di dire a lui, categorico e forte, non sei nei 23, comunque sia. Tutti sapevano il proprio ruolo e mi meraviglio che qualcuno si sia meravigliato. Gli ho detto, prima della partita di Londra: voglio vedere da te cose particolari, quello che si deve vedere per dire: sei a posto al cento per cento, un attaccante che gioca da attaccante. Ma non ho viste quello che volevo vedere. Convocarlo sarebbe stato un rischio troppo grande, per noi, per lui, per la Fiorentina, per i tifosi. Gli ho detto: non è completo il percorso di guarigione.
Chiarito il “Caso Rossi”Prandelli ha deciso di sciogliere anche l’altro nodo, quello che riguardava Mattia Destro, reo secondo alcuni rumors usciti sulla stampa di essersi rifiutato di fare da riserva:
A Destro ho detto: in vista delle scelte dei 23, che al momento non ti posso garantire, mi dai la tua disponibilità a fare la riserva? Mi ha detto: ci penso. Poi l’ho incontrato assieme al mio vice Pin. E gli ho detto di darmi la mail per potergli inviare il programmma da seguire come riserva. E lui ha risposto: questo va bene. Bah… Lascio a voi il giudizio. Tutti sapevano che si sarebbeero giocati l’occasione del Mondiale, due che non erano nei progetti dei 23 sono entrati. Romulo lo tenevo sotto osservazione. Destro è un ragazzo introverso, come tanti. Noi tutti abbiamo il nostro di porsi. Lui è un ragazzo abbastanza chiuso.
Sistemate le problematiche da chiarire, Prandelli ha comunicato l’undici che domani a Perugia sfiderà il Lussemburgo in amichevole:
Buffon in porta, poi De Sciglio, Chiellini, Bonucci e Barzagli se ce la fa. Balotelli davanti, con Pirlo, De Rossi, Marchisio, Verratti e Candreva. Verratti ha fatto una buona gara a Londra. Vogliamo avere superiorità a centrocampo. Balotelli sta benissimo, non ha mai lavorato così tanto e bene. Sarà in forma straordinaria. Cassano? Sta bene.
Ieri sera intorno alle 20 è arrivata la tanto attesa lista ufficiale dei 23 calciatori che rappresenteranno la nazionale italiana ai mondiali di calcio in Brasile che inizieranno tra meno di 15 giorni.
Era prevedibile che qualsiasi scelta presa, chiunque fosse stato tra gli esclusi, avrebbe fatto discutere, certo che il nome pesante rimasto nella rete di coloro che dovranno vedere il mondiale in tv è di quelli che fanno rumore e dividono le opinioni di esperti e tifosi, Cesare Prandelli ha deciso infatti che Giuseppe Rossi non farà parte dei 23 azzurri in Brasile.
L’attaccante della Fiorentina, che ha tentato un incredibile recupero dopo l’infortunio subito contro il Livorno a gennaio in campionato, non è parso al top della forma e quindi non è riuscito a convincere Cesare Prandelli che ha deciso di escluderlo dalla lista dei convocati per il Mondiale.
Rossi inizialmente non si era ancora espresso, per lui aveva parlato all’Ansa il suo procuratore Andrea Pastorello:
E’ dispiaciuto e amareggiato, ma ora farà il tifo per i compagni. Accettiamo l’esclusione con rammarico ma senza fare polemiche inutili. Sappiamo quanto siano scelte difficili e sofferte, ma il perché dell’esclusione va chiesto a Prandelli. Giuseppe ha fatto 5 mesi di sacrifici incredibili, purtroppo non sono bastati, questa decisione pesa per questo. C’è da fare solo una cosa: accettare con serenità. Ora Giuseppe staccherà la spina per un po’.
Questa mattina però tramite Twitter l’attaccante viola ha voluto comunicare il suo pensiero:
La storia di Rossi comunque è incredibile, per un motivo o per un altro, che sia infortunio o scelta tecnica si trova a perdere la terza manifestazione importante consecutiva dopo Sudafrica 2010, scartato da Lippi nel ritiro premondiale, e Polonia-Ucraina 2012 quando fu l’infortunio al ginocchio a metterlo K.O.
Ovviamente Rossi non è stato l’unico “tagliato”, insieme a lui gli esclusi dall’elenco dei 23 sono l’infortunato Montolivo, si preannuncia uno stop di 5 mesi per lui, Pasqual e Maggio nel reparto difensivo, Romulo a centrocampo ed in attacco oltre al taglio di Rossi c’è anche il caso Destro.
Come riporta il ‘Corriere dello Sport’ in edicola oggi, l’idea iniziale di Prandelli, era quella di convocare Pepito Rossi e cautelarsi con uno fra Insigne e Destro ed avrebbe chiesto all’attaccante giallorosso: “Se non ti inserisco nei 23 saresti disposto a venire in Brasile due settimane come riserva?” A questa domanda Destro avrebbe risposto di no e quindi il Ct, ritenendo non in condizione Rossi, ha convocato Insigne che a suo tempo aveva, in via informale, accettato anche di partire anche eventualmente come riserva.
I 23 in partenza per il Brasile in realtà infatti saranno 24 in quanto Andrea Ranocchia sarà la riserva che, in caso di qualche infortunio, potrebbe entrare nella lista sino a 24 ore prima dell’esordio con l’Inghilterra.
Questo l’elenco dei convocati:
Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Mattia Perin (Genoa), Salvatore Sirigu (Paris St. Germain);
Difensori: Ignazio Abate (Milan), Andrea Barzagli (Juventus), Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Matteo Darmian (Torino), Mattia De Sciglio (Milan), Gabriel Paletta (Parma);
Centrocampisti: Alberto Aquilani (Fiorentina), Antonio Candreva (Lazio), Daniele De Rossi (Roma), Claudio Marchisio (Juventus), Thiago Motta (Paris St. Germain), Marco Parolo (Parma), Andrea Pirlo (Juventus), Marco Verratti (Paris St. Germain);
Attaccanti: Mario Balotelli (Milan), Antonio Cassano (Parma), Alessio Cerci (Torino), Ciro Immobile (Torino), Lorenzo Insigne (Napoli).
Riserva: Andrea Ranocchia (Inter).
Dunque come capita spesso, la nazionale italiana si appresta a partire per un evento con tanti dubbi, polemiche e critiche, sarà il verde campo sudamericano a dare giudizi, avrà avuto torto o ragione il Ct Prandelli? Al terreno di gioco la sentenza.
Brasile 2014: il girone D si presenta come un girone molto equilibrato, la Costa Rica sembra essere, sulla carta, la vittima sacrificale mentre Italia, Inghilterra e Uruguay si giocheranno l’accesso agli ottavi di finale: solo in due ci riusciranno. Vediamo nel dettaglio il girone a cui presteremo maggiore attenzione.
L’Italia arriva in Brasile senza aver perso nemmeno una partita. Gli azzurri hanno dominato il loro girone di qualificazione conquistando il pass per i Mondiali con due giornate d’anticipo. Pur senza un modulo prestabilito ed anni luce distante dalle Nazionali che negli anni 90′ e nel primo decennio del nuovo millennio dominavano la scena, l’Italia di Cesare Prandelli è una tra le compagini meglio attrezzate e capace di far bene ai Mondiali brasiliani. L’affidabilità di giocatori del calibro di Buffon, De Rossi e Pirlo, il gruppo Juventus su cui far leva e la classe di talenti come Balotelli e Rossi costituisce un mix che tutte le avversarie farebbero bene a non sottovalutare.
Cesare Prandelli si appresta a vivere il suo primo Mondiale da C.t. e lo farà con la consapevolezza di partire non da favorito. Reduce da un positivo Europeo, Prandelli è stato confermato al termine della rassegna continentale dimostrando di meritare la fiducia della Federazione conducendo la squadra ad una qualificazione agevole come mai avvenuto in precedenza.
In porta la sicurezza si chiama Gianluigi Buffon, capitano, veterano del gruppo. Insieme a lui Sirigu, oramai una certezza nel Psg, e il giovane Matteo Perin.
In difesa sarà il blocco Juve la fa da padrone con Chiellini, Barzagli e Bonucci, i milanisti De Sciglio e Abate reduci da una stagione altalenante e costellata da diversi infortuni. De sciglio è il giocatore che potrebbe fare la differenza e risultare l’arma in più per Prandelli. Un giocatore come Romulo del Verona, anche lui naturalizzato, potrebbe fare al caso del C.t.: con l’Hellas ha dimostrato di poter giocare terzino nei quattro dietro, interno nei tre di centrocampo e volendo anche esterno d’attacco.
Il centrocampo vive sulle certezze chiamate Pirlo, Marchisio, De Rossi. Thiago Motta e Candreva arrivano da una stagione sopra la media e sono apprezzati dal C.t., cosi come Montolivo.
In attacco tra pregi e difetti, è impossibile non indicare in Mario Balotelli la stella della Nazionale. Croce e delizia delle squadre in cui ha militato: sa essere tanto l’uomo in più quanto l’uomo in meno. Insieme a lui Giuseppe Rossi il quale però, reduce da un infortunio subito nel ginocchio, rimane un’incognita. Antonio Cassano reduce da una stagione ottima nel Parma, artefice della promozione alla Europa League, può essere l’arma in più della nazionale: il suo sarà il suo primo e, forse, ultimo Mondiale quindi le motivazioni saranno certamente al massimo. Il capocannoniere Ciro Immobile arriva al Mondiale dopo una stagione eccezionale nelle file del Torino cosi come il suo compagno di squadra Alessio Cerci. E’ stato Alberto Gilardino il grande escluso dalle pre convocazioni.
Ecco la lista dei preconvocati dal C.t. Cesare Prandelli
Partito bene nel classico girone eliminatorio del Sudamerica con 3 vittorie e 2 pareggi nelle prime 5 partite, l’Uruguay ha poi inanellato una striscia di due soli punti nelle successive 6 gare che ha reso la strada della “Celeste” pesantemente in salita. Una china che non è stata risalita del tutto, visto che la squadra di Tabarez non è riuscita ad acciuffare il quarto posto valido per la qualificazione diretta, finendo appaiato all’Ecuador in classifica, ma dietro di esso per differenza reti. Decisiva il tal senso la sconfitta di misura in casa dei diretti rivali a Quito nel penultimo turno, inutile poi il successo finale sull’Argentina. Poco male, visto che il successivo playoff con la Giordania, candidata a sua volta al ripescaggio dall’Asia, si è trasformato in una pura formalità, già archiviata col 5-0 dell’andata ad Amman.
Seduto sulla panchina uruguayana da quasi una decade, Oscar Washington Tabarez, è più di un C.t in patria. Ha ottenuto riconoscimenti a suon di risultati importanti ottenuti; dal quarto posto al Mondiale sudafricano fino allo storico trionfo in Coppa d’America in casa dell’Argentina nel 2011.L’attuale rosa della squadra è tutta fatta da gente che Tabarez ha plasmato nel corso di un lungo periodo.
In porta il tirolare sarà Fernando Muslera, insieme a lui Martin Silva e Rodrigo Munoz.
In difesa il titolare e capitano inamovibile Diego Alfredo Lugano, Diego Godín reduce da la storica vittoria della Liga con la maglia dell’Atletico Madrid, Álvaro Daniel Pereira difensore dell’Inter danno solidità e sicurezza al reparto.
In mezzo al campo Cristian Rodriguez reduce da una stagione da comprimario nell’Atletico Madrid potrebbe trocare nel Mondiale brasiliano la sua definitiva consacrazione, Egidio Are’valo Rios è un tenace centrocampista in grado di svolgere anche la fase difensiva, è abile quindi nell’interdizione e nel far ripartire la manovra offensiva con qualche inserimento in fase offensiva. Diego Perez è reduce dalla retrocessione in Serie B con il suo Bologna ma la voglia di giocare un Mondiale, magari da protagonista, faranno passare i brutti momenti passati da poco. Walter Gargano mediano di interdizione, destro naturale che può fare l’interno di centrocampo è un giocatore sempre da seguire. La vera sorpresa di questo Uruguay può essere rappresentato da Nicolas Lodeiro il quale viene utilizzato da mediano; non fa del fisico la sua dote migliore, ma ha un piede sinistro preciso e potente ed è in grado di calciare anche con il destro. E’ tecnico e abile nel calciare i calci piazzati.
In attacco l’Uruguay dispone della coppia più forte di tutte le squadre che disputeranno la competizione. Edinson Cavani e Luis Suarez sono due giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero aver. Il secondo si è fatto operare al menisco e rischia di diventare da protagonista a meteora per cause di forza maggiore. Senza dimenticare che Diego Forlan non ha certo dimenticato il modo di fare i gol. Si attende l’esplosione di Abel Hernandez dopo tante promesse fatte: il Modiale è la vetrina giusta.
Ecco la pre-lista dei convocati:
Portieri: Fernando Muslera (Galatasaray/Tur), Martin Silva (Vasco Da Gama/Bra), Rodrigo Munoz (Libertad/Par) Difensori: Diego Lugano (West Bromwich/Eng), Diego Godin (Atletico Madrid/Spa), Jose Maria Gimenez (Atletico Madrid/Spa), Martin Caceres (Juventus), Maximiliano Pereira (Benfica/Por), Jorge Fucile (Porto/Por), Sebastian Coates (Nacional) Centrocampisti: Egidio Are’valo Rios (Morelia/Mes), Walter Gargano (Parma), Diego Perez (Bologna), Sebastian Eguren (Palmeiras/Bra), alvaro Gonzalez (Lazio), Alejandro Silva (Lanus/Arg), alvaro Pereira (San Pablo/Bra), Cristian Rodriguez (Atletico Madrid/Spa), Gaston Ramirez (Southampton/Eng), Nicolas Lodeiro (Botafogo/Bra) Attaccanti: Edinson Cavani (Psg/Fra), Luis Suarez (Liverpool/Eng), Diego Forlan (Cerezo Osaka/Gia), Abel Hernandez (Palermo), Cristian Stuani (Espanyol/Spa)
INGHILTERRA
Vincitrice del suo gruppo l’Inghilterra ha raggiunto il Mondiale con un ruolino di tutto rispetto.
Roy Hodgson ha vinto poco in carriera ma è riuscito sempre a risollevarsi, anche nei momenti in cui la sua carriera sembrava destinata quasi all’oblio: dopo aver girato il mondo, Roy Hodgson ha trovato anche in patria la giusta consacrazione. L’Inghilterra punta ad un Mondiale in prima linea: se cosi non sarà, l’esperienza del C.t. potrebbe anche finire.
In porta ci sarà Joe Hart titolare del Manchester City insieme a Fraser Forster e Ben Foster.
In difesa Cahill è reduce da una splendida stagione nel Chelsea, cosi come A.Cole. Smalling ha sofferto ed è stato altalenante come tutto il Manchester United ma si sa quanto un Mondiale possa sovvertire ogni logica.
A centrocampo le certezze sono i veterani, navigati Gerrard e Lampard. Da tenere sotto osservazione l’ala destra del Manchester City Milner, calciatore molto rapido il uale non segna tanti gol ma ha all’attivo parecchi assist vincenti, potendo essere schierato su entrambe le fasce. Jordan Brian Henderson è un giocatore che può essere impiegato da centrale, esterno destro o da trequartista. E’ pronto a vivere un Mondiale da protagonista Jack Wilshere, il numero 10 dell’Arsenal: Capello lo fece esordire in Nazionale a 18 anni.
In attacco la stella si chiama Wayne Rooney sul quale sono riposte le speranza mondiali. Hodgson lo ha proposto sia come terminale offensivo sia alle spalle delle punte. La punta sembra aver ritrovato negli ultimi mesi smalto e ispirazione, tornando ad essere essenziale non solo per la Nazionale inglese ma anche per il suo club. Sturridge è un attaccante di valore ed è una garanzia. Defoe è un attaccante di grande movimento, rapido e imprevedibile grazie anche alla sua statura; bravo anche nei tiri da fuori area. Welbeck può essere un arma molto utile al C.t.: è un attaccante di movimento dotato di un’eccelsa progressione in velocità, tra le sue doti spiccano l’agilità, l’imprevedibilità e la facilità di saltare l’uomo. Prevalentemente ricopre il ruolo di seconda punta o esterno di un attacco a tre.
Standby: John Ruddy (Norwich City), Jon Flanagan (Liverpool), John Stones (Everton), Michael Carrick (Manchester United), Tom Cleverley (Manchester United), Andy Carroll (West Ham United), Jermain Defoe (Toronto FC).
COSTA RICA
La Costa Rica è stata la grande sorpresa del girone di qualificazione centro-nord americano. Dopo aver terminato il terzo turno alle spalle del Messico, nella quarta fase si è classificata al secondo posto. La squadra è alla quarta qualificazione ad un Mondiale: la sua prima partecipazione risale al 1990 in Italia.
A guidare la nazionale è il colombiano Jorge Luis Pinto il quale è riuscito ad ottenere una sorprendente qualificazione.
In porta il titolare sarà Keilor Navas, le due riserve saranno Patrick Pemberton e Daniel Cambronero.
In difesa Christian Gamboa, Johnny Acosta, Giancarlo Gonzalez e Michael Umana: questo dovrebbe essere il pacchetto dei quattro che partirà titolare.
Da osservare il centrocampista Christian Bolanos è un giocatore veloce e di buona finitura, ha maturato un certo numero di partite in ambito internazionale.
Il 26enne Bryan Ruiz è senza dubbio il giocatore di maggior talento della nazionale. Anche per questo l’attaccante esterno attualmente al Fulham, indossa la fascia di capitano della nazionale nella quale gioca ala sinistra. Joe Campbell prima punta di proprietà dell’Arsenal ma in prestito dell’Olimpiakos è la promessa del calcio costaricense; attaccante che può fare indifferentemente la prima o la seconda punta, è dotato di grande estro e rapidità, nonchè di una grande accellerazione sullo spazio breve.
Ecco i convocati del Ct Jorge Luis Pinto:
Portieri: Keilor Navas (Levante), Patrick Pemberton (Alajuelense), Daniel Cambronero (Herediano) Difensori: Johnny Acosta (Alajuelense), Giancarlo Gonzalez (Columbus Crew), Michael Umana (Saprissa), Oscar Duarte (Brugge), Waylon Francis (Columbus Crew), Heiner Mora (Saprissa), Junior Diaz (Mainz), Christian Gamboa (Rosenborg), Roy Miller (Red Bull New York), Kendall Waston (Saprissa) Centrocampisti: Celso Borges (AIK), Christian Bolanos (Copenhaguen), Oscar Esteban Granados (Herediano), Michael Barrantes (Aalesund), Yeltsin Tejeda (Saprissa), Diego Calvo (Valerenga), Jose Miguel Cubero (Herediano), Carlos Hernandez (Wellington Phoenix) Attaccanti: Alvaro Saborio (Real Salt Lake), Bryan Ruiz (PSV Eindhoven), Joel Campbell (Olympiacos), Randall Brenes (Cartagines), Marco Urena (Kuban Krasnodar)
La notizia che da qualche tempo circolava adesso ha pure avuto la sua ufficialità oggi nella conferenza stampa della nazionale:
Scusate il ritardo ma il ritardo era dovuto al fatto che abbiamo firmato il contratto.
Con queste parole il Ct della nazionale italiana Cesare Prandelli ha esordito nella conferenza stampa confermando la notizia del suo prolungamento di contratto.
Sì sì, è ufficiale. Fino agli Europei, vi abbiamo spiazzati. Adesso non entriamo nei dettagli, ora abbiamo un obiettivo troppo importante. Da settembre parleremo di progetti e programmi. La disponibilità c’era già due mesi, questo periodo è servito per formulare il contratto. La Federazione ha voluto coinvolgermi anche per quanto riguarda i diritti d’immagine, l’attesa per la firma è dovuta a questi motivi.
Già in mattinata il presidente federale Giancarlo Abete aveva annunciato che questa sarebbe potuto essere la giornata buona per il rinnovo. L’ingaggio di Prandelli, come riporta Sportmediaset sarà di 1 milione 450 mila euro. Un avventura quella del Ct iniziata al termine del mondiale 2010 e che ha, per adesso, avuto il massimo picco nel secondo posto agli europei del 2012. Prandelli però ha voluto anche parlare dell’attualità, dei 23, del caso insulti razzisti a Balotelli e sull’utilizzo dei Social Network da parte dei calciatori durante l’avventura in Brasile:
Abbiamo fatto una settimana di lavoro importante e tutti stanno abbastanza bene. Le risposte sono buone. I 23? Non ho ancora deciso, saranno importanti questi quattro giorni.Poi c’è la partita di sabato. Su cento persone che guardavano l’allenamento, 99 hanno fatto cori positivi e poi è passato un deficiente: forse quella persona non dovrebbe far notizia. La reazione di Balotelli è umana, essere offeso per il colore della pelle è inaccettabile. Sull’utilizzo di Twitter? Abbiamo deciso di lasciare la massima libertà ai calciatori di esprimersi e di rapportarsi con i tifosi anche durante il Mondiale.
L’avventura mondiale di Cesare Prandelli parte quindi con una sicurezza: qualsiasi sarà il risultato ottenuto dalla sua squadra ai mondiali, il Ct avrà la certezza di essere ancora sulla panchina, un prolungamento di contratto che in sostanza permetterà a Prandelli di affrontare senza l’ansia del risultato a tutti i costi, le sfide in Brasile.
Non inizia certo con il piede giusto l’avventura della nazionale di Cesare Prandelli in vista del mondiale in Brasile. Questa mattina infatti, al secondo giorno d’allenamenti a Coverciano, l’attaccante azzurroMario Balotelli è stato bersaglio di alcuni insulti razzisti da parte di un gruppo di tifosi posizionati oltre una siepe fuori dal campo d’allenamento.
“Negro di M….” sarebbe questo l’epiteto, come si può percepire anche dal video raccolto da Sportmediaset, che i tifosi avrebbe rivolto a Balotelli che sulle prime, si percepisce sempre dalle immagini, abbozza un sorriso con i compagni De Rossi e Marchisio impegnati nella corsa con lui, all’esterno del centro di Coverciano sono intervenuti anche i Carabinieri.
Balotelli però sarebbe stato innervosito dall’insulto e durante la corsa con i compagni avrebbe, sempre da ciò che riporta l’inviato di Sportmediaset, pronunciato queste parole:
Incredibile, solo a Roma e a Firenze succedono queste cose.
Ovviamente per SuperMario non ci sono stati solo insulti anzi è stato anche applaudito, per la precisione, da un gruppo di bambini ospiti della seduta di allenamento.
La notizia dell’offesa razzista è giunta al presidente federale Giancarlo Abete che, parlando a margine di un convegno a Milano, ha voluto esprimere la propria opinione:
E’ un comportamento inaccettabile di singole persone che non dovrebbe esserci, ma che purtroppo dobbiamo mettere in conto. L’importante è che si tratti di poche persone, il loro gesto dimostra lo scarso livello qualitativo.
Anche il Commissario Tecnico della nazionale italiana, Cesare Prandelli, è entrato nella vicenda, liquidando il tutto in maniera sintetica:
Ho sentito solo cori belli, poi se a fare notizie ce ne è uno, pazienza.
In serata però è arrivata la risposta del Centro Coordinamento viola club tramite il presidente Filippo Pucci, come riportato dall’Ansa, che ha così replicato alle parole dell’attaccante azzurro:
Se una singola persona lo insulta Balotelli non può generalizzare dando degli scemi a tutta la città di Firenze e a tutti i tifosi della Fiorentina. Vorrei inoltre ricordare a Balotelli che a differenza di alcune tifoserie fra cui alcune a lui molto vicine, quella viola non ha mai subito ad ora sanzioni per episodi e atteggiamenti di stampo razzista.