Tag: cesare prandelli

  • Cassano con Rossi ecco l’Italia anti Estonia

    Cassano con Rossi ecco l’Italia anti Estonia

    E’ un Prandelli duro e decisivo quello che si presenta ai giornalisti in sala stampa alla vigilia del match contro l’Estonia valevole per la qualificazione ad Euro 2012. Il ct, come l’intero mondo del calcio, è scosso dal nuovo scandalo scommesse che rischia di screditare ancora una volta l’intero movimento dopo soli 5 anni da Calciopoli.

    Prandelli ci va giù duro “Ce la mettiamo tutta per cercare di trasmettere i valori giusti, ma ci sono troppe tentazioni e a me hanno insegnato che quando vuoi arrivare a dei guadagni facili alla lunga paghi. Il messaggio che dobbiamo dare è che i soldi bisogna sudarseli, guadagnarseli e avere il rispetto di tutti. Fa veramente male, ma siamo abituati negli ultimi anni a svegliarci la mattina e trovare scandali in tutti i campi. Anche due milioni di case fantasma sono uno scandalo. Ma il nostro mondo ha sicuramente subito questa ferita. Passione tradita? No, io non mi sento tradito, perchè il mondo del calcio è fatto al 99,9% di entusiasmo e grandi valori. Una percentuale minima di stupidi non fa testo”.

    Non manca nemmeno un messaggio diretto a Signori per gli inquirenti a capo dell’organizzazione criminale “Caro Beppe, la vita non è una scommessa. È un dono, e bisogna viverla bene. Se lo incontrassi al bar del paese, forse lo abbraccerei. Senza dimenticare però che abbiamo delle responsabilità”.

    Come tradizione non fa pretattica e svela l’undici che domani sera scenderà in campo “Giocheremo con Buffon in porta, in difesa Maggio, Chiellini, che verificheremo come sta, poi Ranocchia che è affaticato, altrimenti giocherà Gamberini. E Balzaretti. A centrocampo ci saranno Pirlo, Montolivo, Marchisio e Aquilani trequartista, con Rossi e Cassano in attacco. Gioca Cassano perché per un’ora può dare il 100% ed essere determinante. Questa è la partita più importante della stagione, i tre punti contro l’Estonia contano tanto, non so se saranno decisivi per il primo posto, ma se li faremo, saranno comunque fondamentali”. C’è proprio curiosità per vedere l’attacco “leggero” all’opera e il centrocampo che per 3/4 può esser quello di Conte nella prossima stagione.

  • Balotelli out, torna a Manchester

    Balotelli out, torna a Manchester

    Mario Balotelli ha lasciato il ritiro della Nazionale a causa di infortunio al ginocchio destro, quello operato, che ha comportato anche un versamento articolare, riacutizzando nel corso dell’amichevole con l’ Under 18 di Evani, un problema che si porta avanti già da tempo. Ecco perchè lo staff medico della Nazionale, con in testa il professor Castellacci ha deciso di liberare Mario Balotelli perche “impossibile recuperarlo”.

    Mario Balotelli quindi non prenderà parte alla partita di venerdì contro l’ Estonia valida per le qualificazioni ad Euro 2012, e neppure alla partita amichevole di martedì contro l’Irlanda e ritornerà a Manchester per essere curato dallo staff medico del Manchester City, di concerto con il medico che ha condotto l’ operazione.

  • Prandelli rimette Cassano sul mercato

    Prandelli rimette Cassano sul mercato

    Primo giorno in ritiro per gli azzurri impegnati venerdi prossimo contro l’Estonia in un match valido per la qualificazione agli europei del prossimo anno. Il ct Prandelli, nella prima conferenza stampa, parla più del gruppo che dei prossimi avversari dando un monito a Cassano ma anche a tutti gli altri giocatori in vista della prossima stagione Da settembre chi vorrà essere convocato in nazionale dovrà giocare nel proprio club di appartenenza; non è tanto questione di costanza, ma quanto del fatto che chi non gioca perde serenità ed autostima. Cassano? Il discorso vale anche per Antonio, dovrà giocare di più con la maglia del Milan, dovrà fare di tutto per sgomitare e trovare un posto come titolare. Anche se chiaramente non sono io a dovergli dire se deve restare lì o andare altrove”.

    Ovviamente non un invito a lasciare il Milan ma una esortazione a valutare bene il suo futuro per non rischiare di restare fuori dai 23 che parteciperanno all’Europeo. Se Cassano ascolterà Prandelli è ancora presto saperlo ma c’è chi è pronto a giurare in una cessione del barese da parte del Milan con Galliani a lavoro per un sostituto.

    Il ct parla poi delle bocciature di De Rossi e Abate “De Rossi non è stato certo escluso per scelta tecnica ma solamente a causa dei suoi comportamenti. Daniele deve solo ritrovare un po’ di serenità, per lui le porte della nazionale saranno sempre aperte. Abate? Ha disputato un grande campionato, ma mi è sembrato rischioso inserirlo in un contesto come quello della nostra difesa, che si è ben comportata nelle precedenti partite.”

    Ultima domanda sul neo bianconero Pirlo“Andrea, come Buffon, rappresenta un punto fermo di questa squadra”. Come abbiamo già riportato Thiago Motta lascia il ritiro.

  • De Rossi in punizione, Prandelli dimentica Abate

    De Rossi in punizione, Prandelli dimentica Abate

    Cesare Prandelli conferma fermezza nell’applicazione del tanto famigerato codice etico lasciando per l’ennesima volta a casa Daniele De Rossi per le sue intemperanze degli ultimi tempi che lo hanno costretto alla tribuna nell’ultimo mese di campionato.

    Il centrocampista giallorosso con domenica scorsa aveva l’scontato le tre giornate di squalifica ma l’ex tecnico viola ha preferito lasciarlo a casa preferendogli il neo bianconero Pirlo pur senza minuti nelle gambe, conferma per Thiago Motta mentre resta a riposo Mauri. In avanti si rivede Mario Balotelli dopo la punizione e con lui Antonio Cassano.

    Inevitabile la convocazione di Giuseppe Rossi mentre fa rumore la bocciatura di Bonucci, fino al momento sempre convocato da Prandelli, e sopratutto di Abate . Il biondo rossonero è senza dubbio il migliore di stagione nel suo ruolo e forse avrebbe meritato una chance viste le non perfette condizioni di Cassani e Maggio.

    I 25 convocati in vista della gara con Estonia e Irlanda

  • Italia, i convocati di Prandelli. Tornano Pirlo e Balotelli

    Italia, i convocati di Prandelli. Tornano Pirlo e Balotelli

    Sono 25 i convocati del ct della Nazionale Cesare Prandelli in vista della gara valida per le qualificazioni ad Euro 2012 contro l’Estonia a Modena il prossimo 3 giugno e dell’amichevole con l’Irlanda di Trapattoni in programma il 7 a Liegi in Belgio. Nella lista figurano nuovamente il neo juventino Andrea Pirlo, assente nelle ultime uscite per infortunio, e Mario Balotelli, messo in punizione dal tecnico per i comportamenti poco sportivi dimostrati in campo. Per lo stesso motivo invece non è stato richiamato Daniele De Rossi mentre si guadagna la riconferma dopo l’ottimo campionato disputato Sebastian Giovinco. Nel gruppo anche Antonio Cassano, Giampaolo Pazzini, Giuseppe Rossi, Alberto Gilardino e Alessandro Matri.

    Questa la lista dei convocati

    PORTIERI
    Buffon (Juventus), Sirigu (Palermo), Viviano (Bologna)

    DIFENSORI
    Astori (Cagliari), Balzaretti (Palermo), Cassani (Palermo), Chiellini (Juventus), Criscito (Genoa), Gamberini (Fiorentina), Maggio (Napoli), Ranocchia (Inter)

    CENTROCAMPISTI
    Aquilani (Juventus), Marchisio (Juventus), Montolivo (Fiorentina), Thiago Motta (Inter), Nocerino (Palermo), Palombo (Sampdoria), Pirlo (Milan)

    ATTACCANTI
    Balotelli (Manchester City), Cassano (Milan), Gilardino (Fiorentina), Giovinco (Parma), Matri (Juventus), Pazzini (Inter), Rossi (Villarreal)

  • Dal 2012 tre italiane in Champions League

    Dal 2012 tre italiane in Champions League

    Bye Bye Champions, adesso è ufficiale. Dal 2012 solo tre squadre italiane andranno in Champions League. Il sorpasso tanto temuto e al tempo stesso evidente è avvenuto proprio da parte della Germania. L’immagine simbolo è stata l’eliminazione dell’Inter dai quarti di finale di Champions League proprio dai tedeschi dello Schalke 04. Una vendetta volendo considerare che lo scorso anno il ranking aveva sorriso ai nerazzurri quando nella finale di Madrid battendo il Bayern Monaco avevano lasciato un esiguo distacco tenendo ancora per un anno l’Italia davanti alla Germania. Lo snobbismo con il quale le squadre italiane hanno affrontato l’Europa di seconda fascia, l’Europa League ha fatto il resto. Infatti anche se l’Inter di Leonardo avesse bissato il successo europeo quest’anno ci saremmo ritrovati nella prossima stagione con la stessa situazione odierna. Squadre come la Juve ( che nel girone di qualificazione ha ottenuto 6 pareggi), il Palermo e il Napoli avrebbero sicuramente dovuto fare meglio fuori dal proprio territorio nazionale, e i presidenti delle stesse società invece che puntare forte su questa competizione l’hanno snobbata, considerandola come una serie B europea.

    La Germania in questi ultimi quattro anni ci ha bruciato, in termini di sorpasso, recuperandoci 11 punti, e accumulandone 9 in più. Oltre al sorpasso dunque c’è anche la beffa della distanza accumulata, difficilmente recuperabile visto che all’orizzonte il futuro non è affatto roseo. L’Italia fino al 1999 era la prima in classifica, segnando poi col passare degli anni una discesa impietosa fino a quella odierna che ci ha relegato al quarto posto, con l’eliminazione di un posto e di un ticket per l’Europa dei campioni. La classifica vede queste prime quattro squadre nel ranking: Inghilterra prima, Spagna seconda, Germania terza, e Italia quarta. Fortunatamente considerando come la Francia abbia fallito come gli italiani nelle coppe siamo ancora distanti da una nuova discesa in classifica. Ma l’avanzata del Portogallo che ha portato 3 squadre su 4 nelle semifinali di Europa League dovrebbe essere un campanello d’allarme per il nostro campionato.

    Il risultato è evidente a tutti, con le prossime volate Champions League in futuro ristrette a tre squadre. Dove la prima e la seconda staccheranno direttamente il biglietto per la Champions League, mentre la terza affronterà il preliminare. Per il quarto e quinto posto lotta a due per l’Europa League con la sesta ad affrontare il preliminare.

    Il disastro era ben visibile sotto gli occhi di tutti, ma le armi per affrontare questo declino non sono state affatto utili. La palla passa ai presidenti delle società calcistiche e alla Figc, che in breve tempo dovranno dare risposte concrete sul campo e non rilasciare semplicemente dichiarazioni di facciata e di buoni intenti, mai realizzate nel concreto.

    Suggerimenti per il futuro, e per il rilancio del calcio nostrano? Investimenti sul settore giovanile, Stadi di proprietà (bloccati per l’immobilismo della legislazione italiana sulla famosa leggi sugli stadi), fair play finanziario che se attivato secondo le giuste regole potrà porre un freno agli investimenti e agli stipendi folli. Il resto sarà in mano ai tecnici che dovranno organizzare e indottrinare le proprie squadre con una mentalità vincente non solo all’interno della nostra nazione, ma soprattutto nelle serate europee, sia di Champions League che di Europa League, ovviamente con l’ordine tassativo di non fare distinzione tra le due competizioni.

    La strada da percorrere non è affatto in discesa, anzi, ma il primo segnale di risalita è arrivato proprio da un’altra classifica che ha riportato la nazionale Italiana tra le prime dieci squadre del mondo (con due posti guadagnati) dopo il tracollo del mondiale sudafricano. Il tecnico azzurro Prandelli ha sentenziato: “E’ solo l’inizio”. Questo è lo spirito giusto!

  • L’Italia di nuovo tra le grandi: 9° posto nel ranking FIFA

    L’Italia di nuovo tra le grandi: 9° posto nel ranking FIFA

    Dopo mesi di continui declassamenti la Nazionale italiana torna nella top 10 del ranking FIFA, ulteriore segnale del positivo lavoro svolto da Cesare Prandelli da quanto è diventato commissario tecnico. Proprio l’allenatore lombardo però cerca di minimizzare l’evento:“Ho sempre detto che a queste classifiche non do peso più di tanto, bisogna continuare, siamo solo all’inizio“. Dopo la disastrosa estate sudafricana l’Italia riguadagna il nono posto (prima della manifestazione continentale era quinta), buono per essere sorteggiata come testa di serie nel sorteggio per i Mondiali 2014 che si disputeranno in Brasile.

    Questa la Top Ten
    1. (1) Spagna 1857 punti;
    2. (2) Olanda 1702;
    3. (5) Brasile 1425;
    4. (3) Germania 1386;
    5. (4) Argentina 1276;
    6. (6) Inghilterra 1163;
    7. (7) Uruguay 1094;
    8. (9) Portogallo 1052;
    9. (11) Italia 1019;
    10. (8) Croazia 991.

  • Lippi si rivede in Allegri. Elogi per Napoli e Prandelli

    Lippi si rivede in Allegri. Elogi per Napoli e Prandelli

    Le parole di un decano, ct campione del Mondo, vincitore di tutto il possibile con le squadre di club (la Juventus degli anni ’90 ed inizi 2000), devono avere l’eco che meritano ed il risalto che gli spetta. Marcello Lippi analizza da spettatore appassionato la fotografia del presente calcistico, in Campionato, Champions League, e Nazionale, esprimendo il suo giudizio sulle squadre coinvolte, sui principali protagonisti, vecchi e nuovi.

    In primis, non si può non partire dalla Nazionale, l’ultima panchina calcata da Lippi, quella che lo ha consacrato nel 2006 come allenatore campione del Mondo, capace di un’impresa quasi impossibile, che risvegliò d’improvviso l’amore per la maglia Azzurra, la voglia di festeggiare sentendosi Italiani. Marcello Lippi conosce bene l’importanza di quel titolo, vinto nelle difficoltà e nello scetticismo generale, ed è consapevole che il suo nome sarà sempre associato a quell’estate magica ed a quella notte trionfale del 9 Luglio, con il cielo azzurro sopra Berlino. Tuttavia, è anche ben consapevole del fallimento del succesivo capitolo targato Lippi in Azzurro, ossia la spedizione in Sud Africa che terminò già nel girone eliminatorio, ridimensionando tutto il movimento calcistico e costringendo a compiere una “rivoluzione” anche in Federcalcio.

    Da quel flop si è aperta la gestione Prandelli, iniziata con il piede sbagliato – sconfitta in amichevole a Londra con la Costa d’Avorio – ma che, gradualmente, ha saputo evolversi in qualcosa di positivo, conquistando risultati importanti, ipotecando la qualificazione ad Euro 2012, facendo esordire giovani di valore, ricompattando il gruppo Azzurro verso un obiettivo comune.

    Per tutti questi fattori, Lippi associa la Nazionale di Prandelli alla “sua” prima Italia, quella che preparava la spedizione in Germania, nelle difficoltà dello scandalo calciopoli appena esploso, che coinvolgeva direttamente molti protagonisti Azzurri. Oggi, però, non sono le difficoltà esterne a compattare il gruppo Azzurro, bensì lo spirito interno al gruppo che Cesare Prandelli ha saputo costruire, con “convizione ed entusiasmo”, nonostante molti provengano da squadre non di primissimo piano: “Prandelli è costretto a cercare giocatori italiani in squadre non di prima fascia, perché in quelle di vertice oggi ci sono troppi stranieri e il problema è l’esperienza internazionale, che non possono avere”.

    Per associazione di idee, dal discorso Nazionale si passa al discorso Buffon, capitano dell’Italia e pilastro della Juventus: altra associazione spontanea, Lippi-Juventus, la squadra che lo ha consacrato, la squadra alla quale lui ha dato tanto, non solo a livello di vittorie, ma anche di mentalità, di carattere. Le gestioni Lippi in bianconero hanno contribuito ad alimentare il “mito” della Vecchia Signora orgogliosa, mai arrendevole, solida in difesa e cinica. Caratteristiche che, nelle tempeste recenti, si sono offuscate e perse di vista, e che devono essere ricostruite.

    Partendo, ad esempio, dalla conferma di uomini fondamentali, sul campo e nello spogliatoio, come Gigi Buffon, appunto. Lippi si augura che il portierone non vada via, poichè la Juventus ha bisogno dei campioni come lui. Inoltre, l’ex ct analizza anche l’attualità bianconera, affermando come per la Juve sia doveroso provare a qualificarsi per la Champions nonostante l’impresa appaia molto complessa, dati i sei punti di ritardo dalla quarta in classifica, la Lazio, che attraversa un buon momento di forma.

    Dopo la Juventus, si arriva a parlare delle altre squadre che il tecnico Viareggino ha allenato: Napoli ed Inter.

    Nel caso dei partenopei, Lippi legittima le ambizioni scudetto del gruppo di Mazzarri, perchè “Fanno bene a credere nello scudetto, sono in alto e può succedere di tutto”, pur considerando la forza del Milan di Allegri, allenatore toscano nel quale Lippi si rivede in pieno, poichè gli ricorda l’entusiasmo che aveva lui quando passò dal Napoli alla Juventus, portando grinta e concretezza.

    Per quanto riguarda l’Inter, data l’attualità di questa sera che propone il ritorno dei quarti di Champions con lo Schalke 04 partendo dal risultato di 2-5 di San Siro, Lippi è fiducioso nell’ “impresa” nerazzurra, che potrebbe completare il quadro delle vittorie interiste degli ultimi anni.

    Infine, Lippi parla della Sampdoria, squadra nella quale ha militato da giocatore, che versa in un momento molto delicato, nelle zone basse della classifica, suggerendo di “Non pensare a cercare i responsabili, ma concentrarsi sull’obiettivo, perchè la Sampdoria ha tutte le possibilità di restare in serie A”.

  • Galliani come Mourinho “Prandelli tifa Napoli? Sono dispiaciuto e sorpreso”

    Galliani come Mourinho “Prandelli tifa Napoli? Sono dispiaciuto e sorpreso”

    Non è andata giù ad Adriano Galliani l’intervista di Cesare Prandelli concessa ieri in cui dichiarava il suo tifo per il Napoli nella lotta per lo scudetto. L’ad rossonero ha infatti telefonato al presidente Abete per manifestare il suo disappunto definendosi “dispiaciuto e sorpreso” dal fatto che il ct della Nazionale si sia sbilanciato a favore di una squadra del massimo campionato italiano.

    Ieri, nel riportare la notizia avevamo ricordato la protesta di Mourinho nei confronti dell’allora ct Lippi per una dichiarazione simile che vedeva in quel caso favorito la Juventus, restando quasi stupiti della maturarità raggiunta dai nostri dirigenti. Oggi ci dobbiamo ricredere anche se Prandelli ha subito precisato all’Ansa la sua imparzialità dichiarando che le sue dichiarazioni sono state strumentalizzate per destabilizzare l’ambiente

    “Non tifo per nessuna squadra, ovviamente mi fa molto piacere che una società come il Napoli si stia organizzando per vincere lo scudetto: è un fenomeno che fa bene al calcio italiano.”– e continua – Mi dispiace se Galliani e i milanisti si sono arrabbiati, ma è una cosa che non esiste. Un equivoco creato da chi vuole mettere zizzania. Io ho detto chiaramente che il Milan è in testa da 24 giornate e merita il primato, certo ho aggiunto che con tre punti di vantaggio deve stare attento. E ho sottolineato come l’inserimento nella lotta per il titolo di società come il Napoli, o come lo fu la mia Fiorentina, è solo positivo per il movimento generale del calcio. Ma per quanto riguarda lo scudetto ribadisco il concetto che ispira da sempre la mia attività: vinca il migliore”.

  • Prandelli tifa Napoli, senza Mourinho nessuno si indigna

    Prandelli tifa Napoli, senza Mourinho nessuno si indigna

    Che il nuovo corso azzurro sia nato sotto i migliori auspici lo si intuisce dall’entusiasmo dei giocatori di rivestire l’azzurro, dai risultati sempre positivi e sopratutto dalla grande disponibilità dimostrata da Prandelli nei confronti della stampa e delle società.

    Il calcio però ha leggi tutte sue che valgono per alcuni e non per altri. Ricordo il grande caos intorno a delle dichiarazioni dell’allora ct Lippi che pronosticava la Juventus di Ferrara come vincitrice del campionato. Lo Special One tuonò trovando l’appoggio del popolo interista e della stampa “è inopportuno che un ct faccia dichiarazioni di questo tipo” diceva Mourinho.

    Prandelli, oggi, ha esternato il suo tifo per il Napoli “Lo scudetto a Napoli? Tifo Napoli per tanti motivi: per la capacità di coinvolgere i tifosi e per la programmazione. Rivedo la Fiorentina degli anni passati”. Ma la dichiarazione è passata normalmente così come l’elogio a Mazzarri paragonato a Maradona “Grande è il merito di Mazzarri di valorizzare tutti i giocatori senza snaturare il modulo. Quando hai un impianto di gioco condiviso dai giocatori si hanno questi risultati”

    Pungolato dalla stampa il ct risponde anche alla domanda su un suo possibile arrivo sulla panchina partenopea “Io al Napoli un giorno? Un passo alla volta, ora sono in Nazionale e mi concentro su questo. Sogniamo azzurro in questo momento. Col Napoli non ci sono mai stati contatti in passato”.