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  • Ciao Cesare Maldini, addio alla bandiera del Milan

    Ciao Cesare Maldini, addio alla bandiera del Milan

    Una notizia giunta in mattinata rende più triste una domenica primaverile del calcio italiano: all’età di 84 anni ci ha lasciato Cesare Maldini leggenda, bandiera e capitano del Milan, come accaduto poi anche al figlio Paolo, e gran protagonista sulla panchina della nazionale Under 21 azzurra.

    La notizia della scomparsa di “Cesarone” è giunta nella mattinata ed è arrivata con un comunicato stampa da parte della famiglia Maldini che annunciava “con immenso dolore la scomparsa di Cesare nella notte tra sabato e domenica”.

    Nato a Trieste il 5 febbraio 1932, Cesare Maldini ha iniziato la sua carriera in Serie A, nel ruolo di difensore, esordendo con la maglia della Triestina nel campionato 1952-53. Nel 1954 passa al Milan e qui inizia la storia che si trasformerà in vera e propria leggenda. Con la maglia rossonera Cesare Maldini disputa la bellezza di ben 12 stagioni per un totale di oltre 400 partite. Non solo presenze ma anche tanti trionfi: 4 scudetti (1954-1955, 1956-1957, 1958-1959, 1961-1962) una Coppa Latina nel 1956 ma sopratutto la Coppa dei Campioni alzata al cielo, da capitano, di Wembley (prima Coppa Campioni conquistata da un club italiano) dopo aver sconfitto il Benfica del grande Eusebio. L’impresa di sollevare la “Coppa dalle grandi Orecchie” con la fascia da capitano del Milan riuscirà poi anche al figlio Paolo.

    Cesare Maldini | Foto Twitter
    Cesare Maldini | Foto Twitter

    Conclusa la carriera da calciatore, dopo l’ultima stagione giocata con la maglia del Torino nel 1966-67 e dopo 14 presenze, sei delle quali con la fascia da capitano, in nazionale, Cesare Maldini decide di appendere le scarpette al chiodo e passare alla carriera di allenatore.

    Come tecnico parte da vice sulla panchina del Milan, poi si siede su quelle di Foggia, Ternana e Parma ma il vero capolavoro lo fa con la Nazionale Under 21.

    Alla guida degli “azzurrini” Cesare Maldini ottiene uno storico tris di successi nel campionato europeo di categoria, dal 1992 al 1996.

    Dopo il terzo trionfo, Maldini viene promosso alla guida della nazionale maggiore dove però la sua avventura dura solo due anni e si conclude con l’eliminazione ai quarti di finale di Francia 98 ai calci di rigore proprio contro i transalpini. La sua carriera da allenatore si conclude con la panchina del Paraguay, guidato sino all’ottavo di finale perso contro la Germania al mondiale di Korea e Giappone 2002.

    Storica e divertente rimarrà anche la sua imitazione fatta da Teo Teocoli.

  • Maldini avverte Lippi: “Occhio al Paraguay”

    Maldini avverte Lippi: “Occhio al Paraguay”

    edgar barreto
    Il giorno dopo l’estrazione della griglia di partenza dei Mondiali di Sud Africa si inizia a far le valutazioni del girone degli azzurri. La prima considerazione da fare è quella che l’urna è stata benevola nei nostri confronti, se consideriamo gli accoppiamenti riservati a Brasile e Germania, anch’esse teste di serie. Il rischio azzurro è però quello di sottovalutare i nostri avversari correndo il rischio di complicarci la vita, la Nuova Zelanda dovrebbe esser la squadra materasso del girone anche se come abbiam potuto apprezzare in prima persona fanno dell’agonismo e della coesione le loro armi migliori. La Slovacchia di Hamsik è una cenerentola ma il cammino durante la qualificazione mondiale è stato straordinario e comunque prima dello smembramento post rivoluzione la Cecoslovacchia ha ben impressionato nelle apparizioni mondiali.

    L’avversario più temibile è il Paraguay, i sudamericani sono stati in testa al girone di qualificazione per due anni per poi lasciar spazio al Brasile. E’ comunque una squadra coesa che cerca sempre di occupare al meglio il campo ed esprime un buon calcio, il miglior giocatore è sicuramente Roque Santa Cruz mentre il centrocampo è in mano all’ex reggino Edgar Barreto.

    A metter in guardia il ct Marcello Lippi ci pensa Cesare Maldini ex selezionatore del Paraguay: Il Paraguay è una squadra tosta, con i piedi sudamericani e l’anima europea, è una vera e propria multinazionale del calcio – ha spiegato Maldini sulle frequenze di ‘Radio Incontro’ – I paraguaiani hanno disputato un’ottima fase di qualificazione, dimostrando di saper produrre un ottimo calcio. Nella partita d’esordio l’Italia non dovrà temerli più del dovuto, ma dovrà essere cosciente di doversela giocare. Bisognerà fare attenzione a Roque Santa Cruz – ha sottolineato l’ex bandiera del Milan – È un ottimo talento, l’ho fatto esordire io in nazionale nel 2002. Ma in carriera ha avuto tanti infortuni, è stato molto sfortunato”