Kamui Kobayashi non trova sistemazione per la stagione 2013. Delusione e tristezza per il pilota giapponese, autore di una discreta stagione nel campionato appena concluso, terminato con ben 60 punti conquistati ed un podio in Gran Premio del Giappone. Vi abbiamo parlato un mesetto fa circa, della colletta organizzata dai suoi fan per poter reperire più denaro possibile da destinare alla scuderia che intendesse dare fiducia a Koba. Infatti, a causa degli sponsor che latitano intorno alla figura del pilota giapponese, nessun team sarebbe stato disposto ad ingaggiarlo. La raccolta fondi è terminata con un bottino di ben 8 milioni di euro, ma nessun dirigente ha voluto premiare la caparbietà di tifosi e pilota nella ricerca di soldi. La stagione 2014 di Formula 1 partirà e finirà senza il simpaticissimo Kobayashi.
Delusione – Rammarica molto la situazione del buon Kamui, che nel corso della stagione appena conclusa ha dimostrato di saperci fare. Non si conquistano 60 punti in una stagione se non hai l’abilità necessaria. Il suo ex compagni di scuderia Perez, con soli 6 punti in più, ha guadagnato il sedile della McLaren.
Le chance – Force India e Caterhamlasciavano un briciolo di speranza al pilota giapponese, appiedato dalla Sauber che gli ha preferito il messicano Gutierrez. Speranze svanite come confermato dallo stesso Kobayashi “Purtroppo non posso assicurarmi un posto in un team competitivo per il 2013”. Le due scuderie hanno preferito Di Resta e Pic.
Arrivederci al 2014 – A questo punto, Koba si preparerà e sonderà il mercato per poter avere un volante a partire dal 2014, potendo sfruttare la forza dei propri fan e i soldi accumulati dalla colletta organizzata appena un mese fa. Questo denaro sarà reinvestito fra due stagioni, nella speranza che qualche scuderia riesca a dare fiducia al giapponese. Kamui ringrazia i tifosi per il supporto e per l’aiuto dato “Apprezzo che molti di voi abbiano donato o abbiano provato a donare”, aggiungendo che non ha alcuna intenzione di correre in altre categorie nella prossima stagione, in modo tale da rimanere disponibile nel caso qualche team volesse cambiare in corsa il proprio pilota.
Dispiace, e anche parecchio, per Kobayashi. Simpatia, talento e forza di volontà non sono bastate per guadagnarsi un sedile per il 2013. La speranza è quello di poterlo vedere nuovamente in competizione a partire dal 2014. Non mollare Koba.
Kamui Kobayashi rischia di salutare il circus della Formula 1 a causa del denaro. Infatti, nonostante la discreta stagione alla guida della Sauber, con il dodicesimo posto nella classifica Mondiale Piloti frutto di ben 60 punti conquistati nei 20 Gran Premi disputati, il giapponese si ritrova senza monoposto per la prossima stagione e alla disperata ricerca di soldi e sponsor in grado di convincere qualche scuderia a dargli fiducia. E così ci ritroviamo con un Hamilton passato da McLaren a Mercedes a colpi di milioni di euro e Kobayashi senza macchina e con le speranze ormai ridotte all’osso di poter gareggiare anche il prossimo campionato in Formula Uno. Che ne sarà del giovane pilota giapponese? Troverà una scuderia prima della fine dell’anno? Lui cerca aiuto attraverso l’iniziativa “Colletta sul web per Kobayashi”.
LA COLLETTA – L’ex pilota della Sauber, attraverso il sito internet “kamui-support.com“, sta provando a raccogliere i fondi necessari per poter trovare una scuderia pronta ad investire su di lui. Ad oggi sono stati raccolti ben 600 mila euro, ma ciò non potrebbe bastare. Il giapponese, contento della positività dell’iniziativa e soddisfatto del calore ricevuto dalla gente, ci tiene a ringraziare tutti con un breve comunicato “Grazie per il vostro sostegno al Kamui Support. Grazie mille. Sto parlando con un’altra squadra, ma sarà comunque difficile. Se non ci sono contatti, per me è finita. Aspettiamo che arrivi il denaro. Abbiamo bisogno di un segnale“.
LE SPERANZE – Sono due le scuderie che potrebbero ingaggiare Kobayashi. Force India e Caterham. E’ proprio da quest’ultimo team arrivano le maggiori speranze per il giapponese, visto che attualmente si ritrova ancora alla ricerca di un secondo pilota da affiancare a Pic. Mentre, per quanto riguarda la squadra anglo-indiana, servono soldi e i 600 mila euro raccolti dall’ex pilota della Sauber non basterebbero a coprire i costi di gestione necessari per mantenere una Formula Uno per tutta la durata della stagione.
L’ex compagno di scuderia, Perez, con soli sei punti in più in classifica generale ha ottenuto il posto alla McLaren come sostituto di Hamilton, mentre lui per ora si ritrova senza team. Se anche tu vuoi regalare una speranza al pilota giapponese, non tirarti indietro e partecipa alla “Colletta sul web per Kobayashi“.
Tutti i piloti e i team sono già arrivati al Melbourne, manca ormai poco all’inizio dell’attesissimo Mondiale 2012 di Formula 1, soltanto 24 ore alle prime libere sul circuito dell’Albert Park in Australia che apriranno la 63esima edizione del campionato del mondo, quello che sarà infatti il più lungo mondiale della storia della F1. Da quest’anno saranno infatti ben 20 i Gran Premi su cui i piloti dovranno confrontarsi, uno in più rispetto allo scorso anno quando venne cancellato dal calendario il GP del Barhain per gli ormai noti disordini del paese.
Le new-entry quest’anno saranno proprio il rientro del Bahrain e il nuovo GP di Austin sui quali però aleggiano ancora molti dubbi, mentre di sicuro non avremo più il Gran Premio della Turchia sul circuito di Istanbul, che saluta la competizione dopo 7 anni. Per il resto tutto confermato, con il rientro del Nurburgring a discapito di Hockenheim per l’alternanza ogni anno per il GP della Germania, e i due suggestivi Gran Premi in notturna di Singapore e Abu Dhabi.
Si riparte da Melbourne, che come nella maggior parte delle volte sarà teatro della gara inaugurale del Mondiale. Circuito cittadino ma da sempre uno dei più veloci considerando le medie sul giro tra le più alte della Formula 1, è da tradizione favorevole alla vettura meglio bilanciata in conseguenza dell’alto carico aerodinamico che le vetture necessitano per percorrere le sue 16 curve. Il punto in cui i piloti potranno maggiormante tentare il soprpasso sarà sul rettilineo del traguardo, favoriti dal dispositivo DRS introdotto la scorsa stagione, che da quest’anno potrà essere attivato ben due volte su questo circuito, sia sul rettilineo principale che in quello successivo tra la le curve 2 e 3. Il punto di detection point invece sarà solo uno, e sarà posto alla curva prima del traguardo.
Sarà un GP molto importante perchè da molti anni resiste la tradizione che vede campione del Mondo il pilota che riesce a vincere su questa pista. Il favorito numero uno in questione è sicuramente Sebastian Vettel, forte della sua consacrazione negli ultimi due anni e voglioso di eguagliare il record di Micheal Schumacher e Fangio di conquistare tre titoli mondiali consecutivi. Riuscendoci riuscirebbe sicuramente a smentire tutti coloro (più dai colleghi stessi che dall’esterno) che lo etichettano come “pilota che vince perchè ha la macchina più forte”. Anche perchè da quest’anno si riparte da una sorta di anno zero, in cui sono state tantissime le limitazioni e le innovazioni imposte dalla Fia.
A partire dall’abolizione dei tanto discussi scarichi soffiati introdotti dal genio Adrian Newey, che da quest’anno saranno posizionati più in alto sulla vettura come ai vecchi tempi e non potranno generare più tanto carico aerodinamico. Proprio per questo motivo la Pirelli che anche quest’anno sarà il fornitore ufficiale degli pneumatici fornirà gomme che consentiranno al pilota una maggiore aderenza al posteriore.
Ma la novità più importante a livello visivo sarà sicuramente l’antiestetico muso a becco d’anatra che sarà presente su tutte le vetture ad eccezione della sola McLaren che ha preferito optare per una soluzione lineare in controtendenza rispetto al resto della compagnia. Questa soluzione aerodinamica sarà caratterizzata dalla divisione per via di uno scalino della parte dell’abitacolo con la parte anteriore del muso stesso per via delle nuove regolamentzioni che vincolano l’altezza massima della vettura nella parte anteriore, per diminuire la pericolosità dell’impatto in caso di urto con la parte laterale della vettura che è stata appositamente rialzata.
C’è chi ha fatto quindi di necessità virtù, neanche a dirlo Newey si è subito adoperato per trovare uno stratagemma per trasformare un semlice scalino in un’arma micidiale: vi ha infatti posto una fessura per il passaggio dell’aria che non si è ancora riuscita a decifrare ma si è pronti a scommettere su un’altra invenzione aerodinamica (simile all’F-duct) e non ad un semplice passaggio d’aria per refrigerare i piloti come lui stesso ha dichiarato. Anche la Sauber ha presentato una soluzione analoga posta però al di sopra dello scalino.
Dalle varie Gallerie del Vento si è passati poi alla pista e i test pre-stagionali hanno mostrato che per forza di cose la macchina da battere sarà ancora la Red Bull campione del mondo in carica ma la lotta si preannuncia molto serrata: la macchina più in forma è stata sicuramente la Lotus, dominatrice nella maggior parte delle giornate di test, che quest’anno schiera una coppia tutta nuova quanto ambiziosa. Il campione del mondo 2007 Kimi Raikkonen fa il suo ritorno dopo due anni passati nel Rally, e Romain Grosjean, campione iridato GP2, ansioso di riscattare la mezza stagione nel 2009 con la Renault in cui venne ingaggiato per sostituire Nelsinho Piquè e nella quale non si mise certo in luce per i risultati in pista, abbastanza deludenti.
Dalle premesse la scuderia francese sicuramente potrebbe essere la sorpresa della stagione, anche se le gerarchie là davanti non sembrano essere cambiate. La McLaren si presenta sicuramente come anti Red Bull visto che nei test collettivi è stata una delle scuderie più convincenti. Hamilton e Button sono due piloti di sicuro affidamento e che possono puntare entrambi al Mondiale, ma l’anglo-caraibico dovrà dimostrare di saper gestire meglio la sua vita al di fuori della pit-lane. Per il resto la scelta del team di andare in controtendenza nella progettazione della nuova vettura è stata molto coraggiosa e bisognerà aspettare ancora poco per sapere se porterà un vantaggio o uno svantaggio.
E poi c’è la Ferrari che nonostante i problemi annunciati da Domenicali ci si aspetta di trovarla sempre lassù a lottare per la vittoria. E’ vero che i test non sono andati nel modo in cui si sperava ma la progettazione di un’auto innovativa rispetto allo scorso anno richiede tempo per migliorare. Anche la McLaren lo scorso anno partì malissimo ma finì per diventare l’anti Red Bull. E se su Alonso si può fare sicuro affidamento, Massa deve dimostare di meritare la Ferrari riscattando la stagione deludente dello scorso anno, portando più risultati utili possibili al team.
Alle spalle delle prime tre big, la Mercedes sembra essere nata sotto i migliori auspici, e come al solito il team tedesco, sotto la direzione dell’ex Ferrari Ross Brawn, è stato uno dei miglior a livello di innovazione. Basti pensare al W-duct, fratello di quell’ F-duct bandito dalla FIA, che migliora l’aerodinamica della vettura e incrementa la velocità in rettilineo mandando in stallo l’ala anteriore. Non è un caso che il dispositivo sia stato copiato subito dalla McLaren, ma essendo stato considerato un sistema legale le vetture ad utilizzarlo non potranno che aumentare. Sicuramente all’interno del team si punterà sulla voglia di riscatto del vecchio leone Micheal Schumacher che vuole dimostare di non essere un pilota finito e per questo ripartirà dal record di sorpassi ottenuto lo scorso campionato, e sulla bravura di Nico Rosberg, pilota mai sbocciato completamente ed in attesa della prima vittoria.
Posibili outsider sicuramente la Force India che punta a migliorare il campionato dello scorso anno già di ottimo livello. Per farlo potrà contare su Nico Hulkenberg che ha dimostrato il suo valore già in Williams conquistando anche una pole position nel GP del Brasile 2010, e su Paul Di Resta. Fatto fuori invece Adrian Sutil a seguito della vicenda che lo ha coinvolto nel caso Lux. Desta molta sorpresa la coppia tutta nuova in Toro Rosso con Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne che hanno sostituito Alguersuari e Buemi che comunque non demeritavano affatto. Se per lo svizzero c’è stata la promozione se pur come terzo pilota in Red Bull per lo spagnolo è stata una vera è propria bocciatura. Sicuramente dalla nuova coppia ci si aspetta di più dal team, staremo a vedere.
Da non sottovalutare anche la Sauber spinta dal propulsore Ferrari e che potrà contare su un pilota sempre di scuola “Rossa” come Sergio Perez e dal samurai giapponese Kamui Kobayashi, capace come pochi di rifilare sorpassi in un fazzoletto di pista. Molte aspettative anche sul fronte Williams, la grande decaduta ormai da un pò (troppi) anni, abbandonata anche dai suoi sponsor principali. Così per mantenere il suo grande appeal ha richiamato un binomio affscinante, quello con Senna che ricalca le orme dello zio Ayrton, affiancato dal venezuelano Pastor Maldonado sperando che in questi anno arrivino risultati più convincenti.
Partono in ultima posizione sia la Marussia, exVirgin, che ha totalizzato pochi chilometri con Timo Glock e Charles Pic tra l’altro con la vecchia vettura, e la HRT di Pedro de La Rosa e Narain Karthikeyan, che si apprestano ad iniziare il Mondiale con zero chilometri sulle spalle. Davanti a loro la comunque migliorata Catehram, che ha perso la battaglia legale con la Renault per il nome Lotus, schiererà Heikki Kovalainen e Vitaly Petrov, che grazie ai suoi sponsor ha scalzato all’ultimo momento Jarno Trulli.
Per questo motivo il Mondiale partirà dopo moltissimi anni senza nessun portabandiera a difendere il nostro tricolore, ma in compenso potremo contare sullo spettacolo che si spera i ben 6 campioni del Mondo daranno nell’arco della stagione. In pista contemporaneamente ci saranno 12 titoli iridati, con Michael Schumacher, re assoluto con 7 titoli all’attivo, seguito dalla coppia Vettel e Alonso che inseguono a quota 2. Un titolo a testa per la coppia McLaren Hamilton e Button e l’ex Raikkonen.
Chi avrà la meglio quest’anno? Allacciate le cinture, il responso, come al solito, lo darà la pista.
Jarno Trulli non prenderà parte al prossimo Mondiale 2012 di Formula 1 che scatterà il 18 marzo sul circuito dell’Albert Park di Melbourne in Australia. Il pilota italiano è stato scaricato dalla sua scuderia, la Caterham, alla quale era approdato nel 2010 quando ancora era chiamata Lotus, prendendo parte a 36 Gran premi collezionando il magro bottino di zero punti in due anni.
La decisione è stata presa dal team manager della scuderia inglese Tony Fernandes, che ha preferito optare per il russo Vitaly Petrov, supportato da numerosi sponsor, che hanno portato nelle casse della Caterham una cifra che si aggira intorno ai dieci milioni di euro. Il russo, che era rimasto appiedato dal suo team Lotus, ex Renault, sostituirà il nostro Trulli nonostante il pilota italiano abbia un contratto ancora in essere con il team fino alla fine della stagione e dopo aver girato per i primi test invernali svoltisi sul circuito di Jerez de la Frontera, in Spagna.
La notizia non è arrivata all’improvviso, girava nei paddock già da molte settimane, ma la speranza dei supporter come tra l’altro dello stesso Jarno era che la vicenda potesse concludersi per il meglio, cosa che alla fine, purtroppo per lui, non è avvenuta. Gli interessi economici anche stavolta hanno prevalso sul talento e non è mistero che lo stesso pilota pescarese aveva criticato più volte nei giorni scorsi questa moda che vede i team di Formula 1 affidarsi a piloti paganti per disputare il mondiale: “L’anno scorso in Renault hanno scelto di promuovere Petrov a primo pilota considerando l’indisponibilità di Robert (Kubica), e ha dimostrato di non essere all’altezza. Ha ottenuto soltanto tre punti in più rispetto ad Heidfeld (suo compagno di squadra) nonostante Nick abbia fatto mezza stagione in meno. Chi paga non è abituato a soffrire perchè è mono impegnato, così a mio parere non ne vale la pena”. Che fosse riferito a Petrov questo è fuori di dubbio, anche se queste parole non hanno fatto cambiare idea al team che lo ha congedato: “Voglio ringraziare Jarno per tutto quello che ha fatto dal 2009 con noi. Non è stata una decisione facile sostituirlo con Vitaly, ma lo abbiamo fatto per assicurare alla squadra nuove forze, con un occhio realistico al momento dell’economia globale. Jarno ha un incredibile talento, ma ora è tempo di aprire un nuovo capitolo. Abbiamo trovato l’accordo per chiudere la nostra collaborazione, ma sarà sempre parte della nostra famiglia”, queste le parole di Tony Fernandes.
La risposta di Tulli sa tanto di circostanza, anche se non può non notarsi un pizzico di rammarico: “Voglio ringraziare Tony, Kamarudin, SM Nasarudin, Riad, Mike e l’intero team per le due stagioni in cui siamo stati insieme. Abbiamo costruito da zero una squadra solida. Sono orgoglioso di averne fatto parte. Capisco la decisione della squadra e voglio augurare loro il meglio per il prossimo campionato”.
E cosi dopo 43 anni la griglia di partenza del mondiale di Formula 1 non vedrà impegnti piloti italiani a difendere la bandiera tricolore, cosa che non accadeva dal lontano 1969. Trulli lascia a 37 anni dopo 14 anni di gare alle spalle, molte delle quali hanno dato tantissime soddisfazioni a lui e ai tantissimi tifosi italiani portando alti i nostri colori nella Formula 1, come l’indimenticabile vittoria nel Gran Premio di Montecarlo nel 2004 con la Renault. Nella bacheca anche undici podi e quattro pole position nei 256 Gran Premi disputati al volante di Minardi, Prost, Jordan, Renault e Toyota.
La Caterham è il primo team a togliere i veli alla nuova vettura per il Mondiale 2012. In attesa che anche i top team svelino i loro gioielli – McLaren il primo febbraio, la Ferrari il 3 e la Red Bull campione del mondo tre giorni più tardi, il 6 – la scuderia di Tony Fernandes, erede della Lotus anglo-malese e che a partire proprio da quest’anno si chiamerà Caterham, ha deciso di presentare la nuova creatura, la CT-01, sul web e sulle pagine del magazine britannico F1 Racing.
La monoposto disegnata sotto la supervisione del direttore tecnico Mike Gascoyne avrà una livrea identica a quella dello scorso anno, il verde smeraldo sarà il colore predominante con tinte di giallo sul cofano motore e sul muso. E sarà proprio la conformazione di quest’ultimo la novità più eclatante introdotta dalla scuderia per la nuova stagione ormai alle porte e che partirà da Melbourne il prossimo 18 marzo per il Gran Premio d’Australia: la CT-01 avrà un particolare muso, abbassato per rispettare le nuove norme sull’altezza dello stesso, denominato “a becco d’anatra” con uno scalino pronunciato in corrispondenza degli attacchi delle sospensioni anteriore della vettura. La nuova soluzione, esteticamente molto discutibile, dovrebbe nelle intenzioni degli ingegneri aumentare l’efficienza aerodinamica per ridurre definitivamente il gap che la separa dai team di centro classifica. Inoltre la Caterham potrà disporre dei motori Renault, del retrotreno della Red Bull RB7 campione del mondo dello scorso anno e del Kers e del cambio fornito da Red Bull Technology.
La scuderia, al suo terzo anno in Formula 1, è stata la migliore delle new entry del 2010 terminando le ultime due stagioni davanti a Virgin, da quest’anno Marussia, e Hispania, ancora alle prese con notevoli problemi di performance. Alla guida sono stati riconfermati il nostro Jarno Trulli e il finlandese Heikki Kovalainen ma circolano voci nel Circus di un possibile ingaggio, smentito dal diretto interessato, del russo Vitaly Petrov, scaricato dalla Lotus Renault al termine della stagione 2011, in trattativa anche con la Pirelli per assumere il ruolo di nuovo tester per lo sviluppo delle nuove coperture che l’azienda milanese fornirà a tutti i team nel Mondiale 2012.
Avevamo già parlato settimana scorsa della riunione della Commissione Formula 1di Ginevra nella quale si sarebbero discusse alcune problematiche da affrontare per la nuova stagione e gli anni a venire.
Oltre al cambio di denominazione di 3 team per il quale serviva l’unanimità, l’ex Renault che si chiamerà a tutti gli effetti Lotus e che di Renault avrà solo la fornitura motoristica, l’altra Lotus, quella anglo-malese di Tony Fernandes, che ha perso la causa per l’utilizzo del nome della gloriosa casa britannica, ha cambiato denominazione in Caterham e la Virgin di Richard Branson che dall’anno prossimo si chiamerà Marussia, nome della casa automobilistica russa che detiene ora la maggioranza delle azioni della scuderia (Virgin resterà come main sponsor), è stato anche approvato il calendario del 2012 che prevederà i 20 Gran Premi già stabiliti nello scorso mese di agosto dopo che quello del Bahrain, quello di Corea e il nuovo degli Stati Uniti nel Texas per motivi economici o per controversie politiche rischiavano di saltare riducendo il Mondiale della prossima stagione a 17 appuntamenti.
Ma il nodo cruciale era rappresentato dall’ingresso, o meglio, dalla reintroduzione della customer car, ovvero una terza vettura da poter schierare in griglia e che i grandi costruttori potevano vendere a “buon prezzo” a team satelliti – così come si usa im MotoGP – che avrebbero risparmiato un mucchio di soldi sulla progettazione di una propria auto ricavandone così un beneficio condiviso. Ma fino al 31 dicembre 2012, data fino alla quale rimarrà in vigore il Patto della Concordia (accordo tra FOTA, organizzazione di cui fanno parte tutti i team che partecipano al campionato di Formula 1, e FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile, per la regolamentazione economoche e sportive della F1) nessuna variazione in tal senso.
La proposta avanzata dalla Ferrari va a scontrarsi contro le idee conservatrici dei top team Red Bull, McLaren e Mercedes e di Jean Todt, ex dt della scuderia di Maranello dal 1993 al 2008 e ora a capo della FIA, le intenzioni degli “oppositori” alla proposta della Rossa è quella di preservare il principio del campionato costruttori mentre l’dea del presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo è quella di introdurre nuove regolamentazioni per la Formula 1 del domani.
A tal proposito, Montezemolo, intervenuto nel corso delle Finali dei campionati monomarca del Cavallino Rampante che si sono tenuti nell’ultimo fine settimana al Mugello, ha lanciato un vero e proprio ultimatum minacciando di abbandonare la Formula 1 dedicandosi ad altre categorie motoristiche se non si dovesse arrivare ad un accordo su 3 principali condizioni che la Ferrari ritiene necessarie per restare nel Grande Circus e che si possono riassumere nel modo seguente:
1 – no ad una Formula 1 basata esclusivamente sull’aerodinamica perchè la competizione prevede anche il confronto tra altre componenti, deve esserci il giusto mix tra aerodinamica, motori, elettronica etc etc; 2 – no allo sperpero di denaro per l’utilizzo delle gallerie del vento quando l’ideale, al fine della progettazione delle nuove vetture, sarebbe quello di reintrodurre i test che oggi sono limitati ad alcune sessioni così da poter provare e far crescere i piloti del domani; 3 – la terza vettura in pista, la customer car, di cui abbiamo già spiegato sopra. Queste le dichiarazioni, chiare, di Montezemolo:
“La Formula 1 rimane la nostra vita ma senza Ferrari non c’è la Formula 1, così come senza Formula 1 la Ferrari sarebbe diversa. Abbiamo tanta pazienza ma ci sono delle condizioni precise per proseguire nel nostro impegno. Corriamo non soltanto per farci pubblicità ma soprattutto per fare ricerca avanzata per le nostre vetture stradali, su tutti gli aspetti: motori, telai, meccanica, elettronica, materiali e aerodinamica, tanto è vero che il trasferimento di tecnologia dalla pista alla strada è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi vent’anni. Quello che non ci sta più bene è che il 90% della competitività sia basato esclusivamente sull’aerodinamica o che il nostro sia l’unico sport in cui viene impedito di allenarci, uno sport dove sono proibiti i test. C’è il tema della terza macchina che non lo sosteniamo tanto per il nostro interesse quanto per quello dello sport in generale. Siamo convinti che l’attenzione di tifosi, media e sponsor possa aumentare se in pista c’è un numero più ampio di vetture competitive e non macchine più lente di due o tre secondi al giro che vengono doppiate dopo poche tornate. Nel ’61, Giancarlo Baghetti vinse il Gran Premio di Francia a Reims con una Ferrari messagli a disposizione da un privato: ecco, sarebbe bello vedere in futuro una nostra macchina correre con i colori americani, cinesi o, magari di Abu Dhabi. Sosterremo le nostre ragioni nelle sedi e nei modi più opportuni ma saremo molto chiari e a chi sta bene bene altrimenti se ne faranno una ragione. Se vorranno ancora la Ferrari, la Formula 1 deve cambiare e tornare ad essere ricerca avanzata, sempre con una necessaria attenzione ai costi. Noi non siamo in Formula 1 come degli sponsor ma come costruttori“.
Oggi pomeriggio, 3 novembre, la Commissione Formula 1, composta da un rappresentante di ogni team, si rinunirà a Ginevra per discutere le diverse proposte all’ordine del giorno e apportare eventualmente modifiche al regolamento per il 2012. Al vaglio della Commissione ci saranno tre temi caldi e che riguardano il calendario della prossima stagione, la customer car e il cambio di denominazione di alcune scuderie che partecipano al Mondiale di F1.
Nello scorso mese di agosto è stato reso noto il calendario di Formula 1 per il 2012 che, come nelle intenzioni di Bernie Ecclestone, prevedeva 20 gare. Ora però tre di questi rischiano la cancellazione per problemi economici delle società che detengono le proprietà dei circuiti. Dopo l’esclusione, già peraltro ratificata, del Gran Premio di Turchia, il calendario rischia di perdere altri pezzi, da valutare sono infatti le posizioni del GP di Corea, quello del Bahrain e il nuovo degli Stati Uniti. In realtà solo le difficoltà del primo e del terzo sono legate a problemi di natura finanziaria: il Gran Premio coreano, giunto alla sua seconda edizione, in origine avrebbe dovuto far muovere capitali ed investimenti verso la zona del circuito con la costruzione di grattacieli, centri commerciali e zone adibite alla ristorazione e ricreazione della popolazione ma le cose sono rimaste tali e quali a com’erano due anni fa, in pratica il circuito sorge in una zona ancora deserta, e il bilancio dopo solo pochi mesi è in forte passivo mentre i lavori di costruzione del nuovo circuito di Austin nel Texas, che avrebbe dovuto fare il suo ingresso in F1 nella prossima stagione con la gara programmata per il prossimo 18 novembre, procedono a singhiozzo vista la mancanza di reperibilità di altri fondi che consentirebbero l’ultimazione della struttura. Per quanto riguarda invece il GP del Bahrain, che è stato cancellato a causa delle rivolte della popolazione a maggioranza sciita contro la dinastia sunnita che governa l’arcipelago del Golfo Persico da generazioni seguendo l’onda delle rivolte che hanno interessato tutto il Medio Oriente e il Nord Africa in primavera, la situazione politica nel paese resta instabile e potrebbe portare ad una nuova cancellazione del Gran Premio che farebbe saltare per il secondo anno l’evento. Se questi tre appuntamenti dovessero saltare, allora ci ritroveremmo con un Mondiale 2012 composto da 17 Gran Premi.
Oggi verranno discussi anche i cambi di denominazione delle due scuderie che quest’anno si sono presentati ai nastri di partenza sotto lo stesso nome Lotus Renault e della Virgin. Per quanto riguarda le prime due dopo un lungo contenzioso a spuntarla è stata l’ex Renault della Genii Capital, la società che detiene le azioni della scuderia francese con sede ad Enstone, che dall’anno prossimo potrà fregiarsi in maniera esclusiva della denominazione Lotus, nome che quest’anno campeggiava sui telai delle vetture soltanto come main sponsor e che invece dall’anno prossimo sarà a tutti gli effetti la gloriosa scuderia di Formula 1 che vanta ben 7 titoli Mondiali. L’altra Lotus Renault, quella del malese Tony Fernandes e guidata da Jarno Trulli, dall’anno prossimo assumerà invece la denominazione di Caterham. Infine la Virgin cambierà nome in Marussia, nome della casa automobilistica russa che ha acquisito la maggioranza del capitale azionario della scuderia di Richard Branson.
Infine chiudiamo con il capitolo dedicato alla terza vuttura, si tratta della reintroduzione in F1 della customer car, proposta caldeggiata dalla Ferrari che avrebbe intenzione di mettere in pista una terza vettura da vendere poi ad una scuderia satellite e metterci alla guida un giovane pilota di proprietà per consentirgli di crescere e accumulare esperienza. Proposta che però trova l’opposizione di Red Bull, McLaren e Mercedes. Il pro è che i team minori avrebbero notevoli vantaggi in termini di contenimento di costi dal momento che “comprare” una monoposto risulterebbe più economico di progettarne una per conto proprio ma questo, secondo le scuderie oppositrici, andrebbe contro gli accordi stabiliti nel Patto della Concordia, in vigore fino al 2012, e andrebbe contro i principi attuali della Formula 1 basati sulla competitività tra idee e progetti differenti.