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  • Liscio & Sbalascio: Super Catania demolisce l’Inter, inspiegabile il suicidio Juve

    Liscio & Sbalascio: Super Catania demolisce l’Inter, inspiegabile il suicidio Juve

    28esima giornata che va in archivio facendo registrare il massimo numero di segnature (ben 39!). Molti i protagonisti, in positivo e in negativo, della domenica.
    Primo posto assoluto è per il super Catania di Sinisa Mihajlovic che dà una lezione di calcio all’Inter per buona parte della gara. La vittoria è frutto di un modulo e di una mentalità che permette agli etnei di attaccare e difendere in modo compatto, senza scomporsi, mostrando peraltro una identità di gioco molto gradevole. I 22 punti raccolti dall’allenatore serbo sono un bottino superbo, rendimento che sta portando i siciliani al sicuro dalle zone più calde della classifica.
    Tra i migliori, senza ombra di dubbio, il capitano del Livorno Cristiano Lucarelli che con una strepitosa tripletta blocca la Roma di Claudio Ranieri sul pari. Giornata da incorniciare per il livornese, servono i suoi gol se la squadra labronica vorrà ancora dire la sua nella corsa alla salvezza.
    Un gradino più sotto si piazza il Siena e il suo allenatore, Alberto Malesani, autori di una formidabile rimonta a Torino contro la Juventus: i primi 10 minuti da incubo (3-0 che avrebbe tagliato le gambe a molti) vengono cancellati con una superba prestazione nel resto della partita e dopo aver compiuto tutti gli sforzi possibili (con risorse tecniche peraltro limitate) escono dallo stadio Olimpico con un pari prezioso in vista del futuro. I complimenti oltre che alla squadra vanno al suo allenatore che non ha mai mollato la presa sulla partita, azzeccando le mosse giuste e infondendo ai suoi uomini lo spirito giusto per credere nella clamorosa rimonta.
    Un posto in graduatoria lo trova anche la coppia viola Jovetic-Gilardino che a Napoli dà spettacolo e fa meraviglie: doppietta per il bomber, gol e 2 assist per il fantasista montenegrino. Non era facile dopo la batosta dell’eliminazione in Champions (subita da parte del Bayern Monaco) ricompattarsi e cercare di andare avanti, ma la Fiorentina ha sfoderato una prestazione sostanziosa ed efficace, infliggendo tra l’altro al Napoli di De Laurentiis la prima sconfitta casalinga in notturna da quando è diventato Presidente dei partenopei (cosa che non era riuscita neanche alle big del nostro campionato).
    Citazione per Clarence Seedorf, non solo per la bellezza del suo gesto tecnico ma anche per la valenza del gol segnato al Chievo che porta il Milan ad un solo punto dai cugini interisti in classifica. Quando bisogna togliere le castagne dal fuoco l’olandese è sempre uno dei primi a farsi trovare pronto.

    E passiamo ai peggiori di giornata. Se al primo posto tra i migliori c’è il Catania, per una semplice equazione al primo posto dei peggiori troviamo l’inter ed il suo centrocampista Muntari. Il ghanese (catastrofico), mandato in campo da Mourinho al 79esimo, riesce a provocare la punizione da dove poi scaturirà il rigore per un fallo da dietro prendendosi anche il relativo cartellino giallo, in barriera sulla punizione di Mascara allarga il braccio in modo innaturale per bloccare la palla proprio davanti agli occhi dell’arbitro, prendendosi il secondo giallo con annessa obbligatoria espulsione (in soli 70 secondi in campo!) e dando agli etnei il rigore del sorpasso calciato da Mascara. Ma non può essere solo lui il capro espiatorio di una squadra che sta attrversando un periodo tutt’altro che brillante e che dovrà ora giocare per il resto della stagione con il coltello tra i denti, cosa che in passato non è mai successa.
    Trova posto anche il suicidio Juventus contro il Siena: 10 minuti di calcio-champagne, poi dopo il terzo gol, il buio che permette a Malesani e ai suoi giocatori di rientrare piano piano in partita fino a d acciuffare un prezioso pareggio. Il black-out che ha colpito i bianconeri è inspiegabile, tra l’altro lo è anche la stagione che va a concludersi visto che la Juve avrebbe dovuto essere, a detta di molti addetti ai lavori, l’anti Inter e invece ha solo portato delusioni ai suoi tifosi.
    Citazione per Pizarro: il romanista sbaglia un rigore fondamentale che avrebbe potuto chiudere la partita contro il Livorno e invece il suo errore permette ai toscani di restare a galla e di pareggiare. Alla fine 2 punti persi che potrebbero pesare sui giallorossi nella rincorsa alla capolista Inter.
    Infine da ricordare la difesa del Cagliari: nel solo primo tempo “becca” 4 gol e subisce 3 pali dal Genoa, alla fine della parita i legni saranno 4 e le reti subite ben 5. Un giorno di vacanza ci sta, ma non proprio la domenica durante la partita del campionato! ci sono altri 6 giorni durante la settimana da scegliere per riposarsi!

  • Serie A: “Clamoroso al Cibali”, l’Inter crolla a Catania

    Serie A: “Clamoroso al Cibali”, l’Inter crolla a Catania

    Quale occasione migliore per utilizzare l’esclamazione di Sandro Ciotti quando, per descrivere una sconfitta determinante per la volata scudetto dell’Inter a Catania negli anni ’60, coniò la celebre frase “Clamoroso al Cibali”. Lo stadio di Catania ora non si chiama più Cibali ma Massimino, il risultato a fine gara è impietoso, come allora, per i nerazzurri: Catania – Inter 3-1.

    Gara quasi interamente dominata dagli etnei a parte una decina di minuti nella ripresa, quando dopo il vantaggio l’Inter sembrava potesse prendere il sopravvento della partita. Nel primo tempo da segnalare 2 grandissime occasioni (quasi simili peraltro) per il Catania con Adrian Ricchiuti, che, lasciato sempre solo soletto in mezzo all’area di rigore, ha sbagliato clamorosamente in entrambe le occasioni. Per i Campioni d’Italia un gran tiro di Sneijder su una ripartenza nerazzurra sventato in corner da Andujar con una grande parata.

    Il secondo tempo invece è ricco di emozioni e sussulti: al 54esimo l’Inter passa in vantaggio con una bellissima azione di contropiede di Eto’o (la posizione di partenza del camerunense è buona, anche se ci sono proteste dei siciliani) con l’attaccanta africano che arrivato davanti ad Andujar preferisce appoggiare al più libero compagno di squadra Milito che a porta vuota segna l’1-0.
    Per la reazione del Catania occorre circa un quarto d’ora (tempo in cui l’Inter sembra prendere le redini del gioco), poi all’improvviso, al 74esimo, un cross in mezzo all’area, ben teso, di Alvarez trova il piedino di Maxi Lopez per il momentaneo ed inaspettato 1-1. Cambia di nuovo la partita, perchè la esile superiorità dell’Inter svanisce, il Catania si rifà coraggio e si ributta all’attacco.
    Mourinho (in tribuna per scontare la seconda delle 3 giornate di squalifica) decide che comunque vuole vincere la partita e ad una formazione già super offensiva aggiunge il decisivo Muntari e Pandev al posto di Cambiasso e Stankovic (3 punte per l’allenatore portoghese più 2 trequartisti per cercare di far suo il risultato, senza mediani di ruolo). La mossa paga, per il Catania però, perchè Muntari (per questo dicevamo decisivo) dopo 30 secondi fa fallo da dietro al limite dell’area su uno scatenato Martinez e si prende un sacrosanto giallo. Ma la beffa deve ancora arrivare perchè sugli sviluppi della punizione tirata da Mascara, il giocatore ghanese allarga il braccio in modo scomposto per impedire al tiro di arrivare in porta. Risultato? secondo cartellino giallo (in 1 minuto!), espulsione, Inter in 10 e calcio di rigore per il Catania. Peggio di così difficilmente Muntari avrebbe potuto fare. Mascara lascia tutti a bocca aperta battendo Julio Cesar dal dischetto con il “cucchiaio” per un rigore memorabile.

    E’ l’81esimo e ci si aspetta il forcing finale dei milanesi come capita spesso nei momenti in cui devono recuperare le partite. Ma il Catania sorprende tutti, non si scompone, ingabbia i nerazzurri, riparte in contropiede e proprio al 90esimo segna il gol della sicurezza con lo scatenato Martinez che sprinta sulla fascia sinistra, si accentra bevendosi Lucio, mandando in tilt Materazzi e spedendo il pallone in rete facendolo passare sotto il braccio di Julio Cesar in disperata uscita. Pochi minuti dopo Valeri mette fine alle ostilità e lo stadio esplode in tutta la sua felicità: la capolista è caduta ed autori dell’impresa sono Mihajlovic e i suoi ragazzi (con la forte partecipazione del nerazzurro Sulley Muntari).
    Josè Mourinho è attonito e perplesso in tribuna e non crede ai suoi occhi. Spetta a Milan e Roma, ora, riaprire più che mai il Campionato.

    Il tabellino CATANIA – INTER 3-1
    54′ Milito (I); 74′ Maxi Lopez (C); rig 81′ Mascara (C); 90′ Martinez (C) CATANIA (4-3-3): Andujar; Alvarez, Silvestre, Terlizzi, Capuano (87′ Potenza); Izco, Biagianti, Ricchiuti (76′ Delvecchio); Mascara, Maxi Lopez (83′ Carboni), Martinez.
    A disposizione: Campagnolo, Augustyn, Ledesma, Morimoto.
    Allenatore: Mihajlovic
    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Materazzi, J.Zanetti; Stankovic (76′ Pandev), Cambiasso (79′ Muntari), Mariga (46′ Quaresma); Sneijder; Milito, Eto’o.
    A disposizione: Toldo, Orlandoni, Cordoba, Khrin.
    Allenatore: Mourinho (squalificato, in panchina Baresi)
    Arbitro: Valeri
    Ammoniti: Biagianti (C), Zanetti (I), Stankovic (I), Martinez (C)
    Espulsi: Muntari (I)

  • Mascara: “ecco perchè ho fatto il cucchiaio”

    Giuseppe Mascara, capitano e simbolo del Catania dei miracoli non sta nella pelle dopo la bella vittoria contro l’Inter campione d’Italia. La prestazione del funambolico numero dieci è stata entusiasmante, Mihajlovic lo costringe a raddoppiare sulla fascia sinistra e si prende il lusso di limitare Maicon per poi far ripartire i suoi con colpi d’alta scuola. La chicca però è il cucchiaio a Julio Cesar;

    “Il mio gol? Credo sia difficile pensare, all’andata avevo tirato da quella parte e secondo me non pensava lo tirassi così… Se lui non era pronto? Ho sentito il fischio dell’arbitro, ho sentito un gran chiasso e ho tirato, nient’altro. Ho deciso di calciare il rigore così appena ho preso la palla e metterla sul dischetto: quando cambi direzione all’ultimo momento, lo sbagli sicuro. Ci siamo tolti un’altra soddisfazione, ho raggiunto un record unico, ora voglio raggiungere la salvezza con il Catania. Non l’avevo mai tirato così, un rigore, con l’adrenalina mi è venuto: solo in Coppa Italia c’avevo provato. Julio Cesar non se lo aspettava…”.

  • Serie A: highlights Catania – Inter 3-1, Mihajlovic castiga la sua ex squadra

    Suicidio nerazzurro al Massimino di Catania. Milito illude l’Inter con la rete del vantaggio ma è il Catania ad imporre il suo gioco e a trovare una vittoria inaspettata. Maxi Lopez trova il pari, Mascara con un cucchiaio su calcio di rigore porta in vantaggio e Martinez dopo uno slalom chiude la partita.

  • Serie A: le interviste di Catania – Inter 3-1

    Jorge Martinez: “Sono contentissimo, per tutta la squadra, abbiamo preso un gol però con lo spirito abbiamo pareggiato e con il cuore siamo arrivati alla vittoria, è stato bellissimo. Si vede realmente, nel nostro caso, cosa significa un gruppo unito: abbiamo giocatori di qualità, e quando giochiamo con questa cattiveria e con questo sacrificio possiamo battere chiunque. Quanto crediamo alla salvezza? 100%, nessun dubbio. I giocatori dell’Inter? Credo che l’Inter sia la squadra più forte, ma con la grinta che ci abbiamo messo chiunque poteva perdere. Se dopo il gol mi manderà un messaggio Recoba? Magari, è il mio idolo…”.

    Marco Branca: “Cos’è che non è andato? Il risultato innanzitutto, però fino al nostro vantaggio la partita era abbastanza ben controllata. Certo, non giocavamo benissimo, siam stati bravi ad andare in vantaggio e poi abbiam peccato di scarsa attenzione sui due gol, il secondo rigore nettissimo, nulla da dire. La sfida col Chelsea? Non ci abbiamo pensato, pensavamo a questa partita perchè sapevamo che il Catania fosse in forma, ma non l’abbiamo dimostrato. Il clima dello spogliatoio? Classico di un dopo-sconfitta. Dobbiamo pensare a fare quanto abbiamo sempre fatto, sin da martedì. Il cambio di Muntari? Una scelta tecnica, per cui non c’è altro da aggiungere. Come mi spiego il brutto primo tempo? Per i primi 15 o 20 minuti, direi, abbiamo fatto fatica. E’ un periodo in cui facciamo fatica a trovare concentrazione ed intensità giusta per il campionato che sappiamo bene quanto sia difficile: ad esempio, il primo gol non l’avevamo mai preso uno di questo genere fino ad ora, mai. Abbiamo sbagliato, poco da dire. Riflessi di oggi sulla Champions? Nessuno, sarà una partita diversa, con un avversario di altro livello, una partita a sè stante, è un ottavo di finale… Noi fortemente concentrati sull’Europa? Mah, è una considerazione giusta per voi, ma noi non dobbiamo nè farla nè pensarla, avevamo 4 giorni di riposo e per le caratteristiche che presentava questa partita andava affrontata con più concentrazione. Balotelli se ci sarà martedì? Non so, vedremo con il medico domani”.

    Sinisa Mihajlovic: “Le nostre armi? Giochiamo uguale, fuori casa, in casa, contro qualsiasi avversario, difendiamo bene e attacchiamo imponendo in nostro calcio. I ragazzi sono stati fantastici, quando l’Inter è andata avanti abbiamo continuato a lottare e abbiamo vinto una grandissima partita, anche se nel primo tempo potevamo andare in vantaggio noi: comunque, arrivano tre punti importanti ma per la salvezza manca ancora parecchio. Se ci siamo adattati a loro? Giocavamo contro una delle più forti d’Europa e con la migliore d’Italia, la nostra voglia di vincere può far pari con le loro individualità, ma ci vuole sempre il cuore e ce l’abbiamo fatta. Loro nel secondo tempo hanno messo il 4-2-3-1, ma anche se abbiamo preso il gol abbiamo sofferto di meno, poi dopo la loro rete siam venuti fuori con coraggio: non molliamo mai, giochiamo per battere chiunque. Se ho aspettato tanto per il primo cambio perchè tenevamo bene? Sì, vedevo che eravamo messi bene in campo, sapevo che loro sarebbero calati e così abbiamo gestito la partita, forze fresche a centrocampo e poi son venuti fuori episodi grazie ai quali abbiamo vinto. Tutti hanno dato il massimo, in 90′ abbiamo dimostrato di esser grandi, ed anche un pò fortunati. Se l’Inter può farcela martedì? Intanto, per stasera mi dispiace per loro, porto l’Inter nel cuore, sono felice per il mio Catania e la città ma porto i nerazzurri nel cuore e un pò mi dispiace: vinceranno il campionato e passeranno il turno, son sicuro”

    Antonino Pulvirenti: “Quella di oggi è una vittoria storica, ho visto un grande Catania. Abbiamo messo sotto l’Inter dall’inizio e non ci siamo arresi dopo il loro gol – ha detto Pulvirenti – Ci sono poche parole per descrivere la prova di qualità e di spessore espressa da tutta la squadra. Grande merito a tutti i giocatori, anche a chi non ha giocato e al nostro tecnico”.

  • Serie A: Catania – Inter 3-1, le pagelle

    Le pagelle di Catania – Inter terminata 3-1 per gli etnei

    CATANIA

    Andujar 6
    Alvarez 6.5
    Silvestre 6.5
    Terlizzi 7: aveva di fronte a se attaccanti del calibro di Milito ed Eto’o ma il centrale difensivo non si fa intimidire giocando un’ottima fara.
    Capuano 6.5
    -> Potenza sv
    Izco 6.5
    Biagianti 7
    Ricchiuti 6
    -> Delvecchio sv
    Martinez 8: quando prende palla lui fa sempre male, stasera è incontenibile e sfugge alle grinfie di Lucio come in occasione del terzo gol su una magnifica azione personale; il migliore in campo.
    Maxi Lopez 7: segna il gol del pareggio (il suo terzo stagionale) da vero opportunista da area di rigore, fa salire bene la squadra.
    -> Carboni sv
    Mascara 7.5: trasforma con freddezza il calcio di rigore con un geniale cucchiaio sul punteggio di 1-1 rischiando il linciaggio se l’avesse sbagliato. Grande partita anche la sua

    INTER

    Julio Cesar 5.5
    Maicon 5.5
    Lucio 5: serata storta per il forte difensore nerazzurro; non riesce a contrastare gli attaccanti rossoazzurri.
    Materazzi 5
    Zanetti 5.5
    Cambiasso 6: fino a quando rimane lui in campo l’Inter è in partita; solito geometra di centrocampo.
    -> Muntari 3: la sua partita dura solo 60 secondi circa e ha la colpa di affondare l’Inter: prima procura un calcio di punizione dal limite per atterramento di Martinez facendosi anche ammonire, poi sul seguente tiro di Mascara colpisce la sfera con il braccio. Risultato? Espulsione e calcio di rigore.
    Mariga 5.5
    -> Quaresma 5.5
    Stankovic 5.5
    -> Pandev sv
    Sneijder 5
    Milito 5.5: illude i nerazzurri con il gol del vantaggio, non gioca una delle sue migliori partite ma riesce a fare sempre reparto da solo
    Eto’o 5.5

  • Serie A, 28 giornata: Catania – Inter. Probabili formazioni e live streaming

    Con la testa al Chelsea l’Inter stasera affronta al Massimino il Catania di Sinisa Mihajlovic con l’intento di tornare alla vittoria per respingere l’attacco del Milan. I nerazzurri oltre a Mourinho dovranno fare a meno di Samuel e Balotelli, tornano a disposizione invece Cambiasso e Santon. In difesa è possibile l’avvicendamento tra Cordoba e Lucio. Nel Catania, praticamente scelte obbligate in attacco per Mihajlovic, Martinez sostituirà l’infortunato Llama, in difesa si rivede Alvarez.

    PROBABILI FORMAZIONI
    Catania (4-3-3):
    Andujar; Alvarez, Silvestre, Terlizzi, Capuano; Izco, Biagianti, Ricchiuti; Martinez, Maxi Lopez, Mascara.
    A disposizione: Campagnolo, Augustyn, Potenza, Delvecchio, Ledesma, Carboni, Morimoto. All.: Mihajlovic
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Marchese, Plasmati, Spolli, Llama

    Inter (4-3-1-2):
    Julio Cesar; Maicon, Materazzi, Cordoba, Santon; Zanetti J., Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Eto’o, Milito.
    A disposizione: Toldo, Lucio, Muntari, Mariga, Krhin, Thiago Motta, Pandev. All. Baresi
    Squalificati: Mourinho (1), Samuel (1)
    Indisponibili: Chivu, Balotelli, Arnautovic

    Potrai assistere alla partita direttamente dal tuo pc cliccando sul link che ti collegherà al canale: CANALE 1, CANALE 2, CANALE 3

  • Serie A, Catania – Inter: probabili formazioni. Mou rispolvera Eto’o, al Massimino anche Maradona

    L’Inter anticipa in vista della Champions League e stasera farà visita al rigenerato Catania di SInisa Mihajlovic. Per i nerazzurri è indispensabile la vittoria per non rischiare di riaprire ulteriormente il discorso campionato, senza Balotelli e Samuel Mourinho torna a dar fiducia Samuel Eto’o al fianco di Milito, a centrocampo si rivede Cambiasso. Nel Catania Martinez sostituisce l’infortunato Llama, al Massimino è prevista la presenza di Diego Armando Maradona per i visionare i tanti argentini in campo.

    PROBABILI FORMAZIONI
    Catania (4-3-3):
    21 Andujar, 22 Alvarez, 6 Silvestre, 23 Terlizzi, 33 Capuano, 13 Izco, 27 Biagianti, 19 Ricchiuti, 25 Martinez, 11 Maxi Lopez, 7 Mascara. (30 Campagnolo, 2 Potenza, 18 Augustyn, 5 Carboni, 4 Delvecchio, 8 Ledesma, 15 Morimoto).
    All: Mihajlovic. Squalificati: nessuno. Diffidati: Andujar, Delvecchio, Martinez, Silvestre, Ricchiuti, Maxi Lopez, Capuano. Indisponibili: Spolli, Llama, Plasmati, Marchese.

    Inter (4-3-1-2): 12 Julio Cesar, 13 Maicon, 2 Cordoba, 23 Materazzi, 39 Santon, 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 11 Muntari, 5 Stankovic, 22 Milito, 9 Etòo (1 Toldo, 6 Lucio, 17 Mariga, 8 Thiago Motta, 10 Sneider, 7 Quaresma, 27 Pandev). All.: Baresi.
    Squalificati: Samuel, Mourinho.
    Diffidati: Etòo.
    Indisponibili: Chivu, Balotelli e Arnautovic.
    Arbitri: Valeri di Roma.

  • Inter: Balotelli salta Catania. Sarà vero il problema al ginocchio?

    Non arriva nel momento migliore l’ennesimo fraintendimento tra José Mourinho e Mario Balotelli. Il tecnico portoghese nell’inaspettata intervista rilasciata ieri alla Gazzetta dello Sport ha smentito la presunta influenza del giovane attaccante nel match contro il Genoa. Questa intervista pare sia seguita ad un litigio nello spogliatoio della Pinetina e adesso tra i venti partenti per Catania manca SuperMario per un presunto dolore al ginocchio. Sarà vero questa volta?

    Per Catania il tecnico portoghese non avrà a disposizione lo squalificato Samuel e gli infortunati Arnautovic e Chivu. Saranno invece a disposizione Cambiasso e Santon.

    VENTI CONVOCATI PER CATANIA
    Portieri: 1 Francesco Toldo, 12 Julio Cesar, 21 Paolo Orlandoni;
    Difensori: 2 Ivan Ramiro Cordoba, 4 Javier Zanetti, 6 Lucio, 13 Maicon, 23 Marco Materazzi, 39 Davide Santon;
    Centrocampisti: 5 Dejan Stankovic, 7 Ricardo Quaresma, 8 Thiago Motta, 10 Wesley Sneijder, 11 Sulley Muntari, 15 Rene Krhin, 17 MacDonald Mariga, 19 Esteban Cambiasso;
    Attaccanti: 9 Samuel Eto’o, 22 Diego Milito, 27 Goran Pandev.

  • Mihajlovic:”Mourinho mi piace molto, campionato riaperto e su Ibra”

    Mihajlovic torna parlare ai microfoni per la partita che vedrà impegnato il suo catania contro l’Inter, squadra in cui ha militato sia come giocatore che come vice di Roberto Mancini. Tra le molte domande che riguardano il campionato spicca anche quella su Mourinho, Mihajlovic infatti “a sorpresa” dichiara di aver cambiato idea sullo Special One; Ecco le dichiarazioni integrali del Serbo:

    Mihajlovic, lo sa che tra due giorni mezza Italia tiferà per il Catania?
    «Milanisti e romanisti, probabilmente, ma io non posso pensare allo scudetto. Io devo sal­vare questa squadra, perché se lo merita»

    Per lei quella contro l’Inter è la partita del cuore.
    «Una delle partite del cuore, perché quando incontro la Lazio o la Sampdoria le emozioni sono le stesse. Squadre a cui ho legato la mia vita. Ma in campo i sentimenti non possono trovare spazio. L’Inter vuole lo scudetto, il Catania vuole la salvezza».

    Meglio incontrarli ora che non volano più.
    «Questo non lo so, è difficile scegliere il mo­mento più opportuno per affrontare un’av­versaria. L’Inter è talmente forte, che fa pau­ra davvero. Però…».

    Però?
    «In questo momento il Catania può battere chiunque, perché sta bene».

    Vuole riaprire la lotta per lo scudetto, pro­prio lei ex interista?
    «La lotta si è già riaperta da qualche setti­mana, ormai quattro punti di vantaggio non sono più una garanzia. Io, alla Lazio, ho per­so lo scudetto con nove punti in più e l’ho vin­to quando di nove punti ero sotto. Voglio vin­cere, mi auguro per il presidente Moratti e per i tifosi nerazzurri che l’Inter conquisti il titolo».

    Milan o Roma, dietro all’Inter?
    «Oggi dico Milan, ma in una settimana può cambiare tutto. Occhio alla Roma».

    Ma perché l’Inter, in volata, ha sempre il fiatone? E’ successo anche all’epoca di Man­cini.
    «Nel suo dna, evidentemente, ha la sofferen­za come destino. Ma non solo: è la Champions la vera ossessione dell’Inter, ormai da anni. Lo scudetto, adesso, lo danno quasi per scon­tato, rappresenta il minimo per i nerazzurri».

    Neanche Mourinho si è avvicinato al­l’obiettivo.
    «Lui ha preso una squadra molto forte, che aveva iniziato un ciclo importante, e l’ha rin­forzata in modo spaventoso. E’ stato bravo a farsi comprare da Moratti i giocatori che vo­leva. Ora se la gioca contro il Chelsea: ha un piccolo vantaggio, può sfruttarlo».

    L’Inter ha cambiato la panchina proprio per vincere la Champions, ma per ora non si sono visti grandi progressi.
    «Io dico la verità: appena arrivato in Italia, il tecnico portoghese mi stava sulle scatole, non sopportavo i suoi comportamenti. Ora ho cambiato idea, per me è un grande personag­gio. Lo stimo».

    Si spieghi meglio, per favore.
    «Lui tratta male i suoi interlocutori, spes­so chiunque si trovi davanti a lui, a volte prende in giro anche voi giornalisti, ma tutto gli viene permesso. Lo dico in senso buono: quindi alla gente piace. Faccio un esempio: se in Serbia si esponesse così e usasse le stes­se tecniche di comunicazione, non durereb­be più di un mese. Chiedete a Zenga cosa gli è successo: due dichiarazioni fuori dalla nor­malità ed è dovuto andare via da Belgrado».

    Viva Mourinho, allora.
    «E’ giusto che faccia così, mi piace sempre di più. Se se ne andasse, mi dispiacerebbe. Aspetto sempre con curiosità di vedere che cosa dice o che cosa combina».

    A proposito di gente che se n’è andata: si aspettava il divorzio tra Inter e Ibrahimo­vic?
    «Sì, perchè Ibra non può stare più di due o tre anni in una squadra. Dopo questo perio­do, non sopporta più i compagni e i compagni non sopportano più lui. Un tipo alla Bobo Vie­ri, insomma: straordinari campioni, ma dif­ficili».