Il Catania Primavera torna ad affidarsi alle sapienti mani di mister Pulvirenti con il chiaro ed ambizioso intento di ritagliarsi un posto importante nel settore giovanile.
La scelta optata per questa stagione è saggia anche se un pò rischiosa, l’organico infatti sarà composto da tantissimi classe ’94 e qualche ’95 promossi dagli Allievi Nazionali lo scorso anno arrivati alla Final Eight. Un organico così giovane può rischiare contraccolpi importanti in un girone difficilissimo come quello meridionale ma servirà allo stesso per far esperienza e far crescere in anticipo i ragazzi arrivando pronti poi alle prossime stagioni.
LA ROSA DEL CATANIA PRIMAVERA 2011-2012 (dal sito ufficiale) PORTIERI
Bouallegue Haichel – Catania, 27/09/1994
Messina Giuseppe – Enna, 12/02/1993
DIFENSORI
Ambra Enrico – Catania, 05/05/1994
Bria Mario – Cosenza, 30/04/1993
Brugaletta Simone – Modica (Rg), 19/01/1994
Calapai Luca – Messina, 20/05/1993
Di Bella Paolo – Catania, 15/06/1994
Franchina Gabriele – Messina, 03/05/1994
Iorfida Corrado – Catanzaro, 19/03/1994
Liotti Daniele – Vibo Valentia, 08/06/1994
CENTROCAMPISTI
Addamo Sem – Patti (Me), 25/02/1995
Caci Salvatore – Licata (Ag), 20/04/1994
Comegna Antonino – Castellammare di Stabia (Na), 02/11/1992
Gallo Agostino – Catania, 05/03/1995
Garufi Sergio Agatino – Giarre (Ct), 16/09/1995
Gatto Natale – Messina, 02/11/1994
Iraci Nicholas – Catania, 01/03/1994
Romano Raffaele – Napoli, 30/07/1993
ATTACCANTI
Aveni Fabio Francesco – Messina, 05/09/1994
Caruso Simone – Catania, 09/09/1994
Gargiulo Alfonso – Vico Equense (Na), 26/11/1994
Mangano Santi – Messina, 09/12/1993
Milluzzo Cristian – Catania, 12/02/1994
Milan e Genoa stando alle indiscrezioni raccolte dal Corriere dello Sport avrebbero messo a segno l’ennesimo colpo di mercato soffiando a Inter e Juventus Matias Silvestre, solido difensore argentino di proprietà del Catania al centro delle cronache di radiomercato in questi giorni. Matias Silvestre | Maurizio Lagana/Getty Images Lo Monaco ha messo ufficialmente il ragazzo sul mercato, per fare cassa e sopratutto per dar al giocatore di confrontarsi per traguardi ancora più ambiziosi. Prima l’Inter e poi la Juventus avevano provato l’approccio con gli etnei ma il presidente Preziosi in simbiosi con Galliani starebbe per chiudere con gli etnei per l’acquisto. Silvestre giocherà la prossima stagione al Genoa per poi approdare in rossonero nella prossima quando il Milan dovrà rimpiazzare Nesta e Yepes in scadenza di contratto e vicini all’addio al calcio. Il costo dell’operazione dovrebbe agirarsi sugli 8 milioni divisi tra Milan e Genoa.
Il tecnico del Catania per la prossima stagione sarà Vincenzo Montella, che andrà a sostituire Diego Simeone. L’ufficialità non è ancora giunta, poichè la firma si attende per giovedì, ma tutti i segnali conducono all’ex tecnico della Roma, che nella presente stagione ha “traghettato” i giallorossi nel post- Ranieri.
Montella, così, verrebbe preferito a Vincenzo Torrente, l’altro papabile tecnico degli etnei che resta la prima alternativa all’aeroplanino; intanto, Montella ieri a Taormina, dove si trova in vacanza, ha incontrato il presidente Pulvirenti e l’ amministratore delegato Lo Monaco, per definire l’accordo con la società rossoazzurra. Vincenzo Montella al momento non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla sua prossima destinazione, anche se questa prudenza appare legata al fatto che la Roma non ha ancora ufficializzato l’arrivo di Luis Enrique come nuovo tecnico.
Quando arriverà il via libera della società Giallorossa (si presume nei primi giorni di questa settimana), la via della Sicilia per Vincenzo Montella sarà ancor più certa.
Fine stagione e tempo di bilanci per tutte le squadre della serie A, c’è chi ha vinto e chi ha perso, chi ha sofferto e chi sorriso, un campionato che ha visto trionfare il Milan dopo anni di dominio interista, che ha visto tornare in Champions l’Udinese dopo 6 anni e il Napoli dopo 20 e che ha segnato il fallimento del progetto della prima Juve targata Andre Agnelli.
Bari 4,5: Di più non si può dare alla squadra del capoluogo pugliese, che aveva iniziato alla grande il proprio campionato battendo in casa la Juve, ma che poi, anche a causa di svariati infortuni, ha smarrito la bussola che neanche il cambio in panchina ha fatto ritrovare. L’unica nota positiva è rappresentata dalla scoperta dei due talentuosi attaccanti che hanno trovato spazio nel finale di stagione biancorosso: Huseklepp giovane punta norvegese, agile e dotato di un’ottima tecnica individuale, nelle ultime giornate ha dimostrato di avere ampi margini di miglioramento. L’altra nota lieta è Francesco Grandolfo, attaccante classe ’92, autore ieri di una tripletta al suo esordio da titolare nella massima serie e che già molti paragonano ad un’altra stella nata qualche anno fa nel capoluogo pugliese, tale Antonio Cassano.
Bologna 6: Una prima parte di stagione straordinaria quella degli uomini di Malesani, che nonostante la penalizzazione e la scarsa stabilità societaria, hanno conquistato una meritata salvezza con prestazioni molto superiori alla qualità dell’organico. Al solito uno splendido Marco Di Vaio, navigato bomber di razza, ha trascinato anche quest’anno i felsinei alla salvezza con le sue 19 realizzazioni. Tra le note liete di questa stagione, sicuramente ci sono Diego Perez roccioso centrocampista uruguayano già apprezzato al Mondiale sudafricano e Gaston Ramirez centrocampista offensivo dalle spiccate qualità tecniche che alla sua prima stagione in Italia non ha sfigurato, considerando anche la giovane età del ragazzo c’è da tenerlo d’occhio.
Brescia 4: L’organico di base ad inizio stagione presentava dei validi elementi per assicurarsi una salvezza tranquilla, i vari Zebina, Zanetti, Caracciolo e Diamanti, parevano essere dei buoni pilastri con i quali arrivare a costruire una stagione senza grossi patemi d’animo, invece, così non è. Le rondinelle offrono molto poco a livello qualitativo, sono una squadra che subisce molto e si affida solo alle giocate del singolo, il più delle volte al sinistro di Diamanti.
Cagliari 6: Dopo l’esonero di Bisoli e l’arrivo in panchina di Donadoni la musica in terra sarda è cambiata la squadra ha cominciato ad esprimere un gioco più pimpante e meno prevedibile, anche la cessione di Matri alla Juve, nel mercato di Gennaio, fino ad allora matador dei rossoblu con 11 reti, non ha influenzato la squadra che ha raggiunto con largo anticipo la salvezza.
Catania 6: Gli etnei volevano una salvezza tranquilla e alla fine tutto sommato l’hanno ottenuta, la stagione era cominciata con Giampaolo alla loro guida, dopo una serie di risultati poco esaltanti però, il clima al tecnico ex Siena si era fatto molto pesante e l’ambiente già caldo richiedeva l’arrivo di una nuova guida tecnica con carisma, e in mezzo ad una colonia di argentini chi chiamare se non un uomo dal temperamento deciso come “El Cholo” Diego Pablo Simeone. L’ex centrocampista di Inter e Lazio ha portato in casa siciliana la sua determinazione oltre all’attaccante Bergessio, grande protagonista insieme al sorprendente Gomez della volata finale dei rossazzurri verso la salvezza. Il tecnico argentino con 46 punti è, inoltre, riuscito a battere anche il record in campionato detenuto dal precedente allenatore Mihajlovic.
Cesena 6,5: Mezzo voto in più rispetto alle altre pretendi alla salvezza perchè i romagnoli non erano fra i favoriti, anzi, si pensava potessero essere la squadra materasso della nostra massima serie. Ma il calcio si sa è bello anche per questo e grazie alla fiducia illimitata del presidente Campedelli nei confronti del tecnico Ficcadenti, anche nei momenti più difficili, i bianconeri sono riusciti a salvarsi compiendo un mezzo miracolo e togliendosi anche qualche soddisfazione come quella di battere i futuri campioni d’Italia del Milan. Tra i giocatori saliti alla ribalta nelle fila cesenate ci sono sicuramente: Giaccherini, esterno d’attacco del tridente di Ficcadenti, ottimo nel dribbling e come assistman e Parolo, centrocampista centrale dal sicuro avvenire, che grazie alle sue prestazioni in maglia bianconera si è guadagnato la convocazione in nazionale da parte del Ct Prandelli, oltre che le attenzioni di tutte le grandi del nostro campionato.
Chievo 6: Che il Chievo sia tra le squadre più difficili da battere nel nostro campionato non è più una novità, la squadra scaligera che ad inizio stagione è stata affidata a Stefano Pioli, ha disputato come al solito un campionato che l’ha portata ad una salvezza tranquilla. Al solito grande protagonista è stato il capitano gialloblu Sergio Pellissier autore di 11 marcature fondamentali per la salvezza della propria squadra, ma un nome da ricordare e che sarà presente sui taccuini di molti operatori di mercato è sicuramente quello di Kevin Constant, giovane centrocampista francese, che ha molto ben figurato tra le fila dei clivensi in questa stagione.
Fiorentina 6: La viola di Sinisa Mihajlovic, non può meritare di più vista la deludente stagione in cui è incappata, certo il compito a cui era chiamato il serbo non era facile, sostituire uno come Prandelli che alla guida dei gigliati ha ottenuto ben 3 volte la qualificazione in Champions (una revocata in seguito alla nuova classifica post-calciopoli). L’ex allenatore del Catania, ha poi dovuto fare a meno per tutta la stagione della talento montenegrino Stefan Jovetic e per grand parte del campionato anche del rumeno Adrian Mutu. A beneficiare dell’assenza dei due è stato soprattutto il giovanissimo Adem Ljacjic, trequartista serbo, ennesima scommessa del DS Pantaleo Corvino, noto per essere uno scopritore di talenti già ai tempi del Lecce.
Genoa 5: Incoronata all’inizio dell’anno come regina del mercato, la squadra di Preziosi si è sciolta come neve al sole, neanche l’avvicendamento in panchina, tra Gasperini e Ballardini, ha portato l’effetto sperato. I grifoni hanno concluso la loro stagione in decima posizione, togliendosi solo il sadico sfizio di spedire i cugini sampdoriani in serie B, battendoli nel decisivo derby di ritorno. Protagonisti della stagione dei grifoni sono gli acquisti di gennaio Floro Flores e Juraj Kucka, un dato che di fatto conferma il fallimento dell’ingente campagna acquisti estiva.
Inter 7: Cedere lo scettro di campione d’Italia ai cugini di sicuro non dev’essere stato il massimo per l’ambiente nerazzurro, ma per come la stagione era cominciata tutto sommato il secondo posto a sei lunghezze dal Milan non è male. I meneghini hanno sicuramente pagato lo scotto di aver dovuto partecipare al Mondiale per Club e anche il cambio in panchina da Mourinho a Benitez non ha dato i frutti sperati. Con l’approdo di Leonardo in panchina però la musica è cambiata, i giocatori forse ad inizio stagione appagati da quanto ottenuto nell’annata precedente, hanno ricominciato a macinare risultati su risultati, fino a giungere ad un passo dalla vetta, poi però lo scontro diretto è stato fatale e il popolo del biscione s’è dovuto rassegnare a veder volare via lo scudetto dalle proprie maglie. Rimane però ancora il mini triplete da conquistare, puntando alla vittoria della Coppa Italia, nella finale di domenica contro il Palermo.
L’Inter passeggia su un Catania ormai in vacanza vincendo con una doppietta di Giampaolo Pazzini ed il gol del samurai Nagatomo, di ledesma il gol dei siciliani.
Leonardo non vuole lasciare niente al caso e trova delle motivazioni impensabili in una partita all’apparenza inutile. Pazzini al posto di Milito con Stankovic a centrocampo in sostituzione dell’infortunato Cambiasso. Simeone, alla sua ultima panchina con i siciliani, schiera Bergessio in attacco con Gomez a supporto.
Primo sussulto all’ottavo con Kharja che stampa un tiro da lontano sulla traversa, lo stesso Kharja vince un contrasto al limite dell’ area catanese, palla a Pazzini che al 15’ porta in vantaggio i nerazzurri. L’ Inter comanda in tutte le zone del campo con il Catania che si vede alla mezzora con Schelotto che salta Chivu mettendo al centro una palla interessante messa fuori da un ottimo Lucio. Finisce un primo tempo sotto ritmo con la gara a senso unico, Inter in attacco e Catania intento solo a coprirsi.
Si rivede il principe Milito nel secondo tempo a l posto di Eto’ o, Milito subito protagonista al 3’ con l’assist al bacio per Pazzini che realizza la sua personale doppietta. Catania assolutamente assente in campo con l’Inter in forma per la finale di Coppa Italia contro il Palermo, al 7’ tiro di Stankovic deviato e palla di poco a lato. Sussulto catania al 9’ con Bergessio, servito da Schelotto che mira sul secondo palo con Castellazzi pronto in calcia d’angolo. Ripresa molto più emozionante e ricca di azion, l’Inter segna il terzo gol con il migliore in campo, il giapponese Nagatomo che insacca su assist di Lucio, gol della bandiera del Catania con Ledesma pescato da Lodi su azione da calcio d’angolo. Entra Samuel che va subito vicino al gol lisciando una palla che andava solo spinta in rete su corner di Kharja ed ancora Kharja che fallisce, alla mezzora, un comodo contropiede sparando alto da buona posizione.
Finisce nel migliore dei modi il campionato nerazzurro con la mente alla finale di Coppa Italia contro il Palermo per regalare almeno un titolo al patron Massimo Moratti dopo l’abbuffata dell’era Mourinho.
Scendono in campo oggi pomeriggio alle 18.00 a San Siro Inter e Catania per la passerella finale del campionato. Già, perché l’Inter con il pareggio strappato a Napoli si è garantita aritmeticamente la seconda posizione in classifica, e il Catania battendo nel precedente turno la Roma di Montella ha strappato il pass per la permanenza in serie A anche per la prossima stagione. Partita dai toni amichevoli, con la possibilità per Simeone, ex nerazzurro di rivedere e ricevere applausi dal suo pubblico interista, e con la possibilità invece per Leonardo di lasciare spazio a chi ha giocato meno, e far tirare il fiato in vista della prossima finale di Tim Cup contro il Palermo in programma il 29 maggio. Curiosità del giorno, l’anno scorso proprio il 22 maggio l’Inter scendeva in campo per la finale Champions League a Madrid contro il Bayern Monaco: emozioni diverse, in un anno diverso.
INTER– Situazione non delle più rosee in casa Inter, a livello di condizione fisica, con il numero degli infortunati che tende ad aumentare di giorno in giorno. Out Sneijder, (che dovrebbe recuperare per la finale di Tim Cup), indisponibile anche Julio Cesar alle prese con i soliti dolori alla schiena, salta fuori all’ultimo momento anche l’infortunio i Cambiasso che complica i piani di Leonardo. Per il centrocampista argentino si parla di uno stiramento al bicipite femorale di terzo grado. Un infortunio più grave del previsto che mette ancora una volta in allarme il centrocampo nerazzurro. Ultimo forfait quello di Maicon, perché essendo squalificato in coppa Italia, Leo vuole capire in questa partita chi può sostituire il brasiliano al meglio. Quindi undici titolare con Castellazzi tra i pali, difesa a quattro con Materazzi e Samuel al centro, il primavera Faraoni e Nagatomo sulle corsie laterali; Centrocampo in totale emergenza con Mariga e Thiago Motta più arretrati e Zanetti e Pandev ai lati. Se si optasse per il rombo spazio a Coutinho sulla trequarti. Ovviamente in zona gol largo ad Eto’o, con la possibilità di infrangere il suo record personale di 36 gol segnati con la maglia del Barcellona, e minuti nelle gambe per Milito, che nelle ultime partite è sembrato in ottima condizione.
CATANIA- Simeone strappata la salvezza e la permanenza in A nella prossima stagione contro la Roma, oggi torna a San Siro per il saluto ai suoi ex tifosi nerazzurri. Personaggio molto amato dai colori interisti, nonostante quel gol segnato in maglia biancoazzurra il 5 maggio, quando l’Inter perse lo scudetto contro la Lazio. “Non so se mi hanno perdonato quel gol- ha spiegato Simeone- Credo però che quando i tifosi dell’Inter vedono me, vedono una persona pulita e nel calcio italiano è bello di tanto in tanto vedere una persona così”. Formazione inedita anche per il Catania, con diversi giocatori nemmeno partiti per la trasferta milanese. Rimane a casa il bomber Maxi Lopez per un infortunio al piede, come anche i difensori Spolli, Bellusci e Silvestre, indisponibili per acciacchi vari. Mancheranno all’appello anche Biagianti e Pesce, alle prese con dei risentimenti muscolari. Quindi Simeone dovrebbe schierare dal primo minuto una difesa con quattro uomini: Augustyn e Terlizzi al centro e Capuano e Alvarez sugli esterni. Centrocampo con Carboni, l’ex Frosinone Lodi, e l’argentino Ledesma. Tridente offensivo con Bergessio, Gomez e Schelotto.