Inter-mittenza, questa è la parola più adatta alla squadra guidata da Ranieri, proprio perché i nerazzurri accendono la luce con Cambiasso nel primo tempo mostrando poca qualità di gioco, ma molto sostanza e soprattutto una solidità difensiva ancora mai vista in questa stagione. Poi nella ripresa la luce si spegne per 6 minuti ed è black out totale. Almiron e Lodi stendono l’Inter con una combinazione dritto e montante usando uno slang pugilistico. La reazione che solo un paio di anni fa avremmo visto nei nerazzurri specialisti nelle rimonte si fa attendere ma non arriva. Anzi al contrario è proprio il Catania a legittimare il punteggio dimostrando con un paio di occasioni nitide da gol di poter chiudere i conti e aumentare lo scarto del vantaggio. Ranieri dovrà capire cosa c’è che non va e sicuramente i rientri di Sniejder e Thiago Motta daranno un po’ di respiro ad un centrocampo apparso più che in affanno. Interpretazione perfetta della partita per Montella e per i suoi, con un Almiron assolutamente in splendida forma e un Bergessio che con le sue qualità può mettere in difficoltà qualsiasi difesa. INTER Castellazzi 6 Voto pieno nonostante l’ingenuità sul calcio da rigore concesso sull’atterramento di Bergessio, il portiere nerazzurro tiene a galla il risultato fino alla fine riuscendo a compiere un paio di miracoli prima su Delvecchio e poi su Catellani limitando il passivo dei suoi. Lucio 5 sicuro e deciso nella prima frazione di gioco, assolutamente fuori tempo e spaesato nella ripresa quando non riesce a tenere testa a Bergessio sull’azione del primo gol e quando ancora una volta si fa superare dall’attacante argentino in occasione dell’azione che porterà al rigore per il Catania. La coppia di centrali del triplete Lucio-Samuel è acqua passata. Pazzini 4,5 Affonda sotto il diluvio che si imbatte al Massimino. Mai in partita, mai decisivo, non riesce a entrare nel vivo del gioco. Pochi palloni giocabili senza dubbio per un rapace d’area come lui, ma in questi casi l’assenza per 90 minuti dal campo di gioco non è un alibi. Cambiasso 6,5 Unico superstite dei suoi, in una serata davvero più nera che azzurra. Parte benissimo segnando al 6’ un bel gol contro una delle sue vittime preferite (doppietta lo scorso anno proprio contro il Catania). Detta i tempi e prende in mano le chiavi del centrocampo nerazzurro. Nella ripresa segue la parabola discendente come i suoi compagni e cala vistosamente. CATANIA Legrottaglie 6,5 No fly zone sulla zona difesa da lui. Praticamente svetta su tutti i palloni alti eliminando sul nascere ogni velleità offensiva di Pazzini e Milito su eventuali cross nerazzurri. Buone anche le chiusure su Zarate e soci nel finale. Almiron 7,5 partita da vero leader. Inserimenti perfetti, assist per i compagni e molta sostanza in mezzo al campo. La firma sulla partita è il suo gol capolavoro all’inizio della ripresa quando calcia a giro con Castellazzi che può solo guardare il pallone finire sotto l’angolino. Forse galvanizzato dal suo passato da ex bianconero ha decisamente tirato fuori una prestazione da campione. Lodi 7 L’ex idolo di Empoli e Frosinone riesce a ritagliarsi uno spazio importante nel centrocampo del Catania, entrando spesso nel vivo del gioco. Una certezza nel nuovo ruolo davanti alla difesa con compiti da regista alla Pirlo, serve moltissimi palloni e quando c’è da trasformare il rigore si assume la responsabilità trafiggendo senza paura Castellazzi. Bergessio 7,5 Dire che sia in forma sarebbe davvero riduttivo. Corsa, accelerazione e dribbling sono le sue armi vincenti. Chiedere a Lucio e Castellazzi per avere una conferma. Entra direttamente in entrambi i gol, servendo una bellissima palla ad Almiron per la prima rete e guadagnandosi il rigore che Lodi realizzerà in seguito.
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Catania-Inter 2-1 video highlights. Cambiasso illude, poi Almiron e Lodi
Forse non era Gasperini il problema dell’Inter ma una difesa che nonostante nomi blasonati e plurititolati prende gol a grappoli denotanto grosse lacune di tenuta mentale. La partita, nonostante un buon avvio del Catania si era messa sui canali migliori per l’Inter brava a trovare il vantaggio al primo tentativo con Cambiasso bravo sfruttare un assist al bacio di Maicon. Il Catania è però squadra mai doma e dalle tante individualità di spicco e ad inizio ripresa rifila un sorpasso confezionato in appena tre minuti con Almiron e Lodi autentici mattatori del centrocampo. Per Ranieri c’è ancora tanto lavoro da fare, Montella invece continua ad ottenere consensi facendo ricredere i diffidenti. [jwplayer config=”180s” mediaid=”100416″]
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Catania-Inter 2-1, Almiron e Lodi stendono i nerazzurri
Ancora uno stop al nuovo corso nerazzurro di Ranieri con l’Inter che perde 2-1 sul campo di un ottimo Catania nell’anticipo della settima giornata di campionato in uno stadio colpito dalla pioggia incessante. Partita dai due volti con un primo tempo noioso nel quale i nerazzurri vanno subito in vantaggio e riescono senza troppi problemi a difendersi e gestire il risultato. L’avvio della ripresa è una doccia fredda per l’Inter che prende due schiaffi in rapida successione prima con il gol di Almiron e poi con il rigore trasformato da Lodi. Il campanello d’allarme che deve far riflettere l’intera società nerazzurra è la pessima condizione fisica di tutto i giocatori apparsi visibilmente stanchi e con un ciclo di partite importanti ancora da disputare. Lille è vicina e Ranieri avrà un bel po’ di problemi da risolvere. Nessuna novità per quanto riguarda le formazioni per i nerazzurri con Ranieri che sceglie il tandem offensivo Pazzini-Milito, mentre per il Catania targato Montella l’unica novità è l’utilizzo di Adrian Ricchiuti al posto di Delvecchio. Problema dell’ultim’ora nel riscaldamento per Capuano che non ce la fa e viene sostituito da Marchese. PRIMO TEMPO – Dopo una bella partenza del Catania è l’Inter a sferrare il colpo vincente al 6’ sugli sviluppi di una bella azione prolungata di Milito e Stankovic, con l’attaccante argentino che scarica su Maicon e il brasiliano che crossa tagliando fuori tutta la difesa, trovando Cambiasso in area libero di calciare e battere Andujar per la gioia dei tifosi nerazzurri. È un’Inter molto chiusa e molta stretta tra le linee con i centrocampisti che aiutano il reparto difensivo limitando le azioni del Catania. Alla mezz’ora ancora molto pericolosa la manovra dell’Inter sull’asse Maicon-Milito: il Principe va sul fondo e mette dentro un pallone deviato dall’intervento in extremis da Spolli. Catania che avrebbe la palla del pareggio con Gomez al 33’ su una bella azione di contropiede, ma l’argentino colpisce malissimo il pallone calciando alto sugli spalti. Qualche altro guizzo per i nerazzurri in un primo tempo che si chiude senza grandi occasioni da entrambi le parti dove il copione della gara vede un’Inter molto attenta in fase difensiva, cercando di non far giocare il Catania e provando a far male con le ripartenze. SECONDO TEMPO – Squadre che tornano in campo con le stesse formazioni. Nemmeno il tempo di iniziare e il Catania prova una percussione devastante con Bergessio che resiste in corsa alla pressione di Lucio, serve il pallone a Almiron che calcia a giro un pallone imprendibile per Castellazzi portando il risultato sull’1-1. Partita che cambia nel giro di 5 minuti con Bergessio che prende in velocità la difesa nerazzurra, si presenta solo davanti a Castellazzi che in uscita butta giù l’attaccante del Catania. Orsato non ha dubbi e indica il dischetto del rigore. Dagli undici metri Lodi è inflessibile e segna con la freddezza del grande campione portando il Catania in vantaggio per 2 -1. I nerazzurri sono visibilmente colpiti da questo uno due del Catania, Ranieri cambia le carte in tavola inserendo Alvarez al posto di Stankovic e Zarate a sostituire Milito. La sfortuna sembra non finire mai per l’Inter e subito dopo il doppio cambio è Samuel a chiedere la sostituzione per un problema muscolare, con l’ingresso di Cordoba al suo posto. La reazione dell’Inter non c’è, l’occasione per chiudere i conti è del Catania sui piedi Delvecchio che libero di calciare dal limite dell’area trova una bella parata di Castellazzi a negargli la rete del possibile 3-1. Ancora Catania al 37’ con Catellani lanciato da solo a tu per tu con l’estremo difensore nerazzurro che rimane in piedi fino all’ultimo istante e riesce a parare la conclusione dell’attaccante numero 30. Forcing finale nerazzurro sterile che non crea più occasioni, dopo 4 minuti di recupero Orsato fischia e da inizio ai festeggiamenti dei giocatori del Catania.
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Catania-Inter, probabili formazioni. Out Julio Cesar e Sneijder
La partita della prudenza, così sarà soprannominata la sfida che i nerazzurri guidati da Claudio Ranieri andranno ad affrontare oggi in terra siciliana. Catania-Inter apre la settima di campionato, con l’allenatore interista che sceglie di lasciare a casa molti giocatori importanti, evitando di correre rischi ed allungare nuovamente i tempi di recupero degli infortunati. La partita di martedì contro il Lille in Champions è alle porte e Ranieri ha deciso di convocare una lista di uomini ristretti, lasciando ad Appiano Julio Cesar, Chivu e Sneijder. Le ultime brutte notizie sul fronte infortuni (Forlan stiramento di 3° grado, e Coutinho stiramento di secondo grado) hanno imposto la linea della prudenza, perché in questo mese c’è un lungo tour de force che attende i nerazzurri e arrivare cotti è l’ultimo pensiero di Mr. Ranieri. Montella dal canto suo si presenta in classifica con due punti in più rispetto all’Inter, con la voglia di dimostrare come la sua squadra al Massimino avrà il dodicesimo uomo in campo grazie al supporto del suo pubblico, in uno stadio dove il Catania non firma per il pari. CATANIA – Montella alla prima contro Claudio Ranieri in panchina, proverà a insidiare i nerazzurri con un modulo un po’ diverso dal solito. Molto probabile l’utilizzo di un 3-5-2 più che del solito 4-3-3. Bellusci e Spolli sono alle prese con degli acciacchi, e quindi il rebus difesa è ancora da sciogliere. Se entrambi dovessero stringere i denti saranno regolarmente in campo, mentre se Bellusci non ce la dovesse fare è pronto Marchese affiancato dall’ex juventino Legrottaglie. Centrocampo numeroso a cinque per arginare le offensive nerazzurre composto da Izco, Lodi, Almiron, Delvecchio e Capuano. Dubbio in mediana per l’utilizzo di Lanzafame, in ballottaggio con Izco o Capuano. In attacco Bergessio è in splendida forma e quindi inamovibile, affiancato con molta probabilità da Gomez, mentre in panchina siede uno scontento Maxi Lopez che in quest’inizio di stagione non ha trovato lo spazio che voleva. INTER – Come detto già in precedenza per i nerazzurri la formazione è d’obbligo, senza molte possibilità di scelta. La lista degli infortunati e degli indisponibili sembra non finire mai: Poli, Sneijder, Thiago Motta, Chivu, Cordoba, Ranocchia, Julio Cesar, Forlan, Coutinho. Con gli uomini contati e con il morale ai minimi storici dopo la sonora sconfitta contro il Napoli e la brutta situazione di classifica, la cura Ranieri si chiama vincere e portare a casa 3 punti. Formazione molto semplice da ipotizzare con un 4-4-2 senza rombo di centrocampo e l’utilizzo di una linea a 4 nella mediana. Tra i pali a sostituire Julio Cesar c’è Castellazzi, con davanti la coppia di centrali del triplete Lucio, Samuel. Corsie esterne occupate da Maicon e Nagatomo per garantire molta spinta ma anche la giusta copertura. In mediana nessun rombo, con Cambiasso e Stankovic al centro e l’utilizzo delle corsie laterali adibita alle incursioni di Zanetti e Muntari. Davanti vista l’indisponibilità di Forlan è molto probabile l’utilizzo di due prime punte come Milito e Pazzini, con la possibile alternativa nella scelta di Zarate che potrebbe rappresentare l’arma in più di Ranieri. CATANIA (3-5-2): Andujar; Bellusci, Legrottaglie, Spolli; Izco, Lodi, Almiron, Delvecchio, Capuano; Gomez, Bergessio. A disp.: Kosicky, Marchese, Sciacca, Ricchiuti, Lanzafame, Maxi Lopez, Catellani. All: Montella INTER (4-4-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Muntari; Milito, Pazzini. A disp.: Orlandoni, Jonathan, Cordoba, Thiago Motta, Alvarez, Zarate, Castaignos. All: Ranieri.
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Mondiali scherma, Cassarà d’oro, en plein Italia nel fioretto maschile
Pioggia di medaglie ai mondiali di scherma per la nazionale azzurra, che con Andrea Cassarà, conquista la quarta medaglia d’oro nel fioretto maschile. Il fioretto azzurro continua quindi a regalare sempre grandi soddisfazioni con il podio completato da Valerio Aspromonte, argento e Giorgio D’Avola, bronzo. Prima gioia mondiale per il mancino Cassarà che non conquistava una medaglia mondiale dalla spedizione cubana del 2003, troppe volte risucchiato dalle polemiche con il suo collega – nemico Andrea Baldini. La finale è stata molto emozionante con Aspromonte assolutamente perfetto nella sua condotta di gara fino al 11-6 a suo favore quando Cassarà inizia la sua splendida rimonta, agguantando il compagno di squadra sul 14 pari, per poi trafiggerlo con la stoccata decisiva per il 15-14 finale. Queste le parole di un commosso Cassarà intervistato dopo la finale: “Si è realizzato un sogno che facevo da quando ero un bambino di 5 anni, quando ero sotto ho ricordato il consiglio del mio allenatore, quello che si dà ai ragazzini, e mi sono piegato di più. Ho avuto tantissima paura, non ci pensavo più. Mi sono fatto prendere dal punteggio. Però poi ho ritrovato la calma. Valerio ed io ci conosciamo bene, nei ritiri stiamo assieme in camera e capita che litighiamo in allenamento, tirandoci dietro di tutto: nei giorni scorsi gli avevo ipotizzato una finale tra noi due con una cena in palio… Ora mi sono tolto un peso”. Prima medaglia mondiale sia per Valerio Aspromonte che per il siciliano di Modica Giorgio D’Avola con Andrea baldini che purtroppo si è fermato ai sedicesimi battuto 14-13 al minuto supplementare dal giapponese Chida. Tranne nel fioretto, le donne azzurre deludono nelle altre specialità, nella spada nessuna azzurra sul podio con l’unico rammarico rappresentato dalla sconfitta di Bianca Del Carretto che nell’assalto degli ottavi contro la romena Branza, è stata eliminata con una stoccata al minuto supplementare e solo dopo qualche minuto, scesa dalla pedana, si è ricordata della luce bianca che ha visto accendersi a bordo pedana. Nulla è valso il reclamo azzurro presentato troppo tardi quando oramai, la romena, era già scesa in pedana per l’incontro successivo.
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Mondiali scherma, eterna Vezzali. Montano, prima gioia mondiale
Iniziano nel migliore dei modi i mondiali di scherma in corso di svolgimento a Catania con subito due ori, conquistati nel fioretto femminile da Valentina Vezzali e nella sciabola maschile da Aldo Montano. Non a caso i due atleti simbolo della scherma azzurra non hanno tradito le grandi aspettative sulle loro prestazioni, ampliate dal fatto che si gioca in casa, situazione mai facile da affrontare. Ma come dice Valentina Vezzali subito dopo la vittoria sulla connazionale Elisa Di Francisca, “quando uno è in pace con se stesso può raggiungere tutti i traguardi possibili”, una condizione psico – fisica che tutta l’Italia si augura che la fuoriclasse azzurra possa mantenere a lungo per conquistare il quarto oro olimpico consecutivo a Londra. Sesto alloro mondiale per la jesina che in finale non ha dato scampo alla sua amica nonché concittadina, Elisa Di Francisca strapazzata con un netto 14-7 ma comunque soddisfatta, quest’ultima, di essersi mantenuta ai vertici mondiali dopo il titolo conquistato un anno fa a Parigi. Se la Vezzali rappresenta una felice abitudine con le sue vittorie, sicuramente l’opposto è rappresentato da Aldo Montano che finalmente, si spera, sembra aver trovato anche lui la serenità necessaria per dimostrare tutto il suo immenso talento che lo portò al titolo olimpico ad Atene 2004 nella sorpresa generale. Il livornese ha avuto la meglio nei confronti del tenace tedesco Limbach superato per 15-13 in una finale sempre condotta dall’azzurro con il pathos finale dove Montano, avanti 14-9, si fa recuperare quattro stoccate prima di chiudere in bellezza. Queste le parole di Montano dopo la finale: “Sono contentissimo, non ci credo nemmeno – racconta Montano -. C’era un punto interrogativo, ho fatto una grandissima gara. Non mi sento il più forte ma uno dei più forti, che un giorno può vincere ed un altro perdere. Sono stracontento, sono riuscito a vincere un’Olimpiade, un Mondiale ed un Europeo. Ero finito? Lo dicevate voi. Il fatto è che la vita di un atleta ha alti e bassi”. Come nel fioretto femminile, l’Italia poteva avere un’altra finale tutta azzurra, ma fa ben sperare anche il bronzo di Luigi Tarantino, superato in semifinale proprio dal tedesco Limbach.
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Novara-Catania 3-3, le pagelle. Gomez devastante, difese da rivedere
Finisce con un emozionante 3-3 il primo anticipo della domenica di serie A fra Novara e Catania. buon punto per ambedue le compagini con qualche recriminazione per i padroni di casa a causa della vittoria sfumata negli ultimi minuti. Novara Rigoni 6,5 l’ex Juve dimostra continuità al Piola e dopo l’ottima prestazione contro l’Inter, regala ancora ai suoi tifosi grandi geometrie e fredezza sul dischetto; Morimoto – Jeda 7 quando si dice il gol dell’ex. I due, con passato recente a Catania, puniscono Montella con un gol a testa Catania Gomez 7,5 il “Papu” è una furia, come contro la Juventus, fa impazzire tutta la difesa del Novara con la gemma del 3-3 finale a sancire una prestazione perfetta. Lodi 7 ancora infallibile su calcio piazzato, magistrale la sua punizione per il provvisorio nuovo vantaggio del catania. Almiron 6,5 gladiatorio in mezzo al campo, padrone assoluto della media ancora un mistero il suo fallimento a Torino con la Juventus per un giocatore, sicuramente da grande squadra. Novara (4-3-2-1): Ujkani 5,5; Dellafiore 5, Ludi 5,5, Paci 5, Gemiti 5,5; Giorgi 6, Porcari 6, Rigoni 6,5; Marianini 5 (34’ Pinardi 6,5); Granoche 5 (Morimoto 7), Meggiorini 5,5 (77’ Jeda 7). A disp.: Fontana, Morganella, Pesce, Centurioni, Pinardi, Jeda, Morimoto. All.: Tesser Catania (4-3-3): Andujar 5,5; Marchese 5,5, Legrottaglie 6 (85’ ledesma 6), Bellusci 5,5, Capuano 6; Almiron 6,5, Lodi 7, Delvecchio 6,5; Lanzafame 5,5 , Bergessio 6 (54’ Suazo s.v.)(63’ Catellani 6), Gomez 7,5. A disp.: Campagnolo, Izco, Ledesma, Ricchiuti, Suazo, Catellani, Maxi Lopez. All.: Montella.
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Anticipo pirotecnico al Piola, Novara-Catania 3-3
Spettacolare 3-3 fra Novara e Catania, con la squadra di Vincenzo Montella che agguanta il pareggio in extremis con il “Papu” Gomez, migliore in campo. Sul sintetico del Piola Tesser presenta un Novara con quattro novità, con Granoche titolare e Ludi in difesa su tutti. Montella preferisce Bergessio su Maxi Lopez con Gomez a supporto. I primi minuti sono molto tattici con il Catania che si fa subito preferire nelle ripartenze con Gomez e Bergessio in grande spolvero. La prima emozione arriva da calcio d’angolo con Legrottaglie che sfrutta una imbarazzante marcatura della difesa di casa insaccando il gol dell’1-0. Il Novara fatica molto a centrocampo con Almiron padrone assoluto del gioco e con tesser che corre subito ai ripari inserendo Pinardi per Marianini. Anche nel primo tempo molte proteste da ambedue le squadre con il Novara che recrimina un rigore netto su Meggiorini ed il Catania che si vede annullare un gol di Delvecchio regolare per fuorigioco di Almiron assolutamente inesistente. Si chiude il primo tempo con il Catania in vantaggio meritatamente. La ripresa si apre subito con il botto, angolo Novara parata di del vecchio in area che sancisce il rigore trasformato da Rigoni per il pareggio. Il buon momento del Novara viene spezzato da Lodi che segna, ovviamente, su calcio piazzato pennellando un sinistro micidiale alle spalle di Ujkani, impotente. Iniziano i cambi e saranno propri gli avvicendamenti che condizioneranno la partite sia per il Novara che per il Catania: entra Suazo che si fa male dopo 10’, esce l’infortunato Legrottaglie con Almiron costretto a mettersi in difesa; nel Novara entrano i due ex Morimoto e Jeda e saranno proprio loro che prima, con il giapponese acciuffano il pareggio e poi con il brasiliano realizzano il sorpasso per una vittoria che sembra ormai cosa certa. Sembra perché il Catania non si arrende e su azione un po’ confusa Ledesma mette una palla stupenda di testa per Gomez che di esterno destro insacca per il 3-3 definitivo che sicuramente risulta essere il risulato più giusto per quanto visto in campo.
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Novara – Catania, le probabili formazioni. Maxi Lopez ancora fuori
Nell’anticipo delle 12:30 si sfideranno nel sintetico del Piola, il Novara di Attilio Tesser ed il Catania di Vincenzo Montella. Nel Novara, che dovrà fare a meno di Mazzarani, si rivede davanti “el Diablo” Granoche che farà coppia con Meggiorini. per il resto formazione tipo con Pinardi pronto ad illuminare dietro le punte. Montella è intenzionato a riproporre l’undici che ha fermato la Juventus con ancora Maxi Lopez in panca e Bergessio in campo, ma con la rinuncia di Spolli e l’esordio dal primo minuto di Nicola Legrottaglie. Novara (4-3-2-1): Ujkani; Dellafiore, Ludi, Paci, Gemiti; Giorgi, Porcari, Rigoni; Pinardi; Granoche, Meggiorini. A disp.: Fontana, Morganella, Pesce, Centurioni, Marianini, Jeda, Morimoto. All.: Tesser Catania (4-3-3): Andujar; Marchese, Legrottaglie, Bellusci, Capuano; Almiron, Lodi, Delvecchio; Suazo, Bergessio, Gomez. A disp.: Campagnolo, Spolli, Izco, Sciacca, Ricchiuti, Catellani, Maxi Lopez. All.: Montella.
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Del Piero: “A Catania buon pari, ma dobbiamo sempre puntare alla vittoria”
Un inizio di campionato sfolgorante, con la vittoria sul Parma nella prima ufficiale nel nuovo stadio, una vittoria sofferta ma importantissima a Siena, due pareggi, con medesimo punteggio (1-1) con Bologna e Catania. Un primato in classifica in coabitazione, ma si può fare di più. Questo è il pensiero del Capitano, Alex Del Piero, che di vittorie e cicli vincenti se ne intende, per averli vissuti da protagonista. Questa Juve, quella di mister Conte, con il quale Alex ha condiviso molte stagioni nello spogliatoio, è ancora in fase di costruzione ed è giusto che “si voli bassi”, senza facili entusiasmi e voli pindarici che possono rovinare il lavoro mentale fin qui svolto, martellando quotidianamente le gambe e le teste, per ritrovare quello spirito di squadra che, dopo tre anni nelle retrovie, si era appannato. Ecco, quindi, che Alex dalla sua pagina Facebook, augurando ai suoi “lettori” un buon inizio di settimana, analizza con soddisfazione il pari di Catania che permette di restare in testa alla classifica, ma puntualizzando che, alla Juventus, un pareggio non può mai soddisfare in pieno. Il lavoro settimanale sarà ora tutto incentrato sulla preparazione del big match, il primo stagionale per la Signora e, per di più, il primo nello Juventus Stadium, contro il Milan Campione d’Italia. Una prova importante per testare lo stato di forma fisico e mentale e, soprattutto, le reali ambizioni dei bianconeri, anche se il campionato è appena iniziato. Da oggi, la Juve inizierà gli allenamenti in vista del match di domenica sera in posticipo, con una seduta di allenamento alle 15.00. Mercoledì, invece, doppia seduta, mentre Giovedì seduta di allenamento pomeridiana, e Venerdì e Sabato sedute mattutine. Tempo per lavorare e guardarsi in faccia, tempo per plasmare la squadra nel miglior modo possibile, per smussare i difetti difensivi evidenziati dalle ultime uscite e rendere le manovre più armoniose. Il Milan sarà impegnato in Champions, la Juventus ha solo il campionato a cui pensare. Una circostanza che, dopo il fallimenti della scorsa stagione, appariva negativa ma che, in un processo di crescita e di maturazione della squadra, può essere considerata quasi un aspetto positivo, concedendo più tempo per gli allenamenti ed il lavoro settimanale, indispensabile “fieno in cascina” per affrontare una stagione tanto lunga e complessa.