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  • A Sepang Pedrosa comanda le libere. Rossi 11°

    A Sepang Pedrosa comanda le libere. Rossi 11°

    Daniel Pedrosa è stato il pilota più veloce nella prima giornata di libere sul circuito di Sepang che domenica ospiterà il Gran Premio della Malesia, 16esima gara della stagione. Dopo il ricordo in onore di Marco Simoncelli tutti i piloti sono scesi in pista e hanno sfruttato la sessione di libere del mattino su pista asciutta, nella quale lo spagnolo ha fatto registrare il miglior tempo grazie al crono di 2:01.621, che sebbene sia più alto di circa due secondio rispetto agli ultimi test svolti a febbraio su questo cicuito, dimostra una volta di più quanto Dani sia attualmente il pilota più in forma della classe regina.

    Discorso che vale anche per la Honda che ha piazzato le due moto del team Hrc nelle prime due posizioni. Casey Stoner infatti ha conquistato il secondo miglior tempo alle spalle del compagno di squadra per un solo decimo e mezzo, segno che le condizioni fisiche dell’australiano stanno cominciando a migliorare influenzandone positivamente le prestazioni.

    Al terzo posto, staccato di tre decimi la prima di Yamaha, quella di Jorge Lorenzo che nonostante il ritardo ha comunque dimostrato di poter tenere il passo delle due Honda ufficiali. Anche perchè dopo i primi tre il distacco è notevolmente aumentato, con Andrea Dovizioso, ancora il migliore dei piloti clienti, al quarto posto con oltre sei decimi di ritardo davanti al compagno di squadra Cal Crutchlow, con un tempo praticamente identico a quello del Dovi, peggiore di soli 30 millesimi.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Al sesto posto Ben Spies ha chiuso un quartetto composto da Yamaha e ha preceduto il tedesco della Honda Lcr Stefan Bradl. L’attuale campione della Moto 2 si è dimostrato ancora una volta più che positivo ed è stato l’ultimo dei piloti a chiudere con un distacco inferiore al secondo dal leader della classifica. Mentre all’ottavo posto troviamo la prima delle Ducati, questa volta con Nicky Hayden, che è riuscito a trovare il giro buono per portarsi ad u  secondo e un decimo dalla vetta davanti alla Honda del team Gresini dello spagnolo Alvaro Bautista reduce dall’ottima gara di Motegi lo scorso week-end chiusa al terzo posto.

    Alle sue spalle un terzetto Ducati composto da Hector Barbera, Valentino Rossi e Karel Abraham, non particolarmente positivi in questa prima giornata di prove libere. Lo spagnolo e il pesarese sono riusciti a contenere il ritardo sotto i due secondi mentre il pilota ceco è andato addirittra oltre i tre secondi ed è stato l’ultimo dei piloti con una moto prototipo.

    Nella seconda sessione la pioggia l’ha fatta da padrona ed ha permesso ai piloti di girare soltanto per provare un eventuale assetto da bagnato per la gara. Sulla pista bagnata hanno avuto tempo e modo di girare soprattutto le Crt con Ivan Silva che ha conquistato la migliore prestazione in 2:10.602, tempo di 9 secondi più alto rispetto a quello fatto registrare da Pedrosa al mattino, seguito da Michele Pirro, Randy De Puniet e Roberto Rolfo. Nella seconda sessione Valentino Rossi si è piazzato al settimo posto con la Ducati unica moto prototipo ad essere scesa in pista. Tutti gli altri big hanno preferito restare ai box per non rischiare.

  • Pedrosa riapre il Mondiale a Motegi

    Pedrosa riapre il Mondiale a Motegi

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento del Motomondiale. Sul circuito di Motegi, gara di casa per la Honda, lo spagnolo ha trionfato in modo sin troppo facile rispetto a quello che avevano lasciato presagire le qualifiche andando a conquistare il suo quinto successo della stagione che lo avvicina ancora di più alla testa della classifica del Mondiale, comandata ancora da Jorge Lorenzo che vede ridursi cosi a 28 punti il suo vantaggio a sole tre gare dalla fine con 75 punti ancora a disposizione.

    “Camomillo” ha deciso di rompere gli indugi a 13 giri dalla fine dopo aver passato metà gara alle spalle del rivale, che ha tentato un timido allungo nelle fasi iniziali di gara senza però ottenere risultati. Pedrosa dopo il sorpasso ha impresso ancora una volta un ritmo inarrivabile per gli avversari primo su tutti Lorenzo, che non ha neanche provato a restare in scia al connazionale mantenendo una seconda posizione che comunque nessuno ha mai messo in discussione durante la gara, portando a casa punti importanti per la classifica piloti.

    Completa una tripletta spagnola Alvaro Bautista, galvanizzato dal fresco rinnovo di contratto per un altro anno con il team di Fausto Gresini, che ha chiuso la sua splendida gara sul gradino più basso del podio per la seconda volta consecutiva e per la terza in stagione. Lo spagnolo ha meritato il risultato ottenuto conquistato dopo una bella lotta con la Yamaha di Cal Crutchlow, superato a pochi giri dalla fine e costretto ad arrenderso proprio nell’ultima tornata per un problema al motore della sua M1.

    Daniel Pedrosa © TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/GettyImages

    Il britannico ha così fatto un favore involontario al compagno di squadra Andrea Dovizioso che è scalato al quarto posto ma più staccato rispetto ai primi tre. Il forlivese, pur senza brillare, è riuscito a raddrizzare in gara un week-end che fino alle qualifiche del sabato sembrava non riservare nulla di buono, recuperando punti preziosi al rientrante Casey Stoner che ha chiuso alle sue spalle in quinta posizione.

    L’australiano è ancora in evidente difficoltà fisica dopo lo stop forzato di tre gare per l’operazione alla caviglia destra lesionata conseguentemente alla caduta di Indianapolis, e, nonostante abbia portato a casa il quinto posto al rientro, vede ora avvicinarsi pericolosamente alle sue spalle l’italiano del team Tech 3, rischiando così di perdere alla sua ultima stagione anche la terza posizione nel Mondiale.

    Sesta posizione per Stefan Bradl in sella alla Honda del team Lcr, davanti alla Ducati di Valentino Rossi, ancora primo tra i piloti di Borgo Panigale ma ancora molto lontano dalle prestazioni di Honda e Yamaha. Il pesarese sembra non poter fare di più per lottare con i team e i piloti di vertice ma è stato in grado di vincere il duello in famiglia con il compagno di team Nicky Hayden, settimo alle sue spalle. Lo statunitense ha però dovuto fare i miracoli per mantenere la posizione da un arrembante Katsuyuki Nakasuga, che ha provato in tutti i modi a sopravanzarlo per conquistare l’ottavo posto. Al traguardo sono stati solo 5 i centesimi di vantaggio del ducatista nei confronti del giapponese che ha comunque disputato la sua prima gara della stagione in modo eccellente.

    Alle sue spalle Hector Barbera su Ducati ha chiuso la top-ten in decima posizione davanti all’altra Ducati di Karel Abraham. Caduto dopo solo un giro Ben Spies mentre si trovava in terza posizione. Lo statunitense ha tirato troppo la staccata ed è andato diritto alla prima curva nel tentativo di tenere il passo dei primi due, finendo contro il muretto di recinsione senza riportare conseguenze fisiche.  Soltanto 16 i piloti giunti al traguardo tra i quali non annoveriamo Danilo Petrucci che si è ritirato dopo appena un giro. Ultime due posizoni invece per Michele Pirro e Roberto Rolfo che sostituirà Mattia Pasini fino al termine della stagione.

  • Che paura per Stoner e Hayden ad Indianapolis. Video

    Che paura per Stoner e Hayden ad Indianapolis. Video

    Spettacolari ma per fortuna senza grosse conseguenze gli incidenti di Casey Stoner e Nicky Hayden durante le qualifiche del GP di Indianapolis di ieri pomeriggio. L’australiano della Honda inseguito al terribile contatto con l’asfalto ha richiesto l’aiuto dei soccorsi lamentando un problema alla caviglia che però non gli impedirà di prender parte alla corsa di quest’oggi nonostante le sue condizioni non possono esser al meglio. Casey Stoner ha riportato una lesione alla caviglia e durante il warm up ha chiuso con il sesto tempo. Conseguenze più serie per l’americano costretto a dar forfait al GP di Indianapolis. La sua caduta ha fatto temere al peggio con il pilota steso sulla pista e apparentemente privo di conoscenza, in realtà, nonostante la terribile paura le sue condizioni sono apparse da subito positive.

    Nicky Hayden a terra dopo l’incidente sulla pista di Indianapolis | ©Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Gli accertamenti, a cui è stato sottoposto dopo la caduta nelle qualifiche di ieri, hanno evidenziato la frattura del secondo e terzo metacarpo della mano destra mentre la Tac ha dato esito negativo escludendo problemi cerebrali. Nicky Hayden ha trascorso la notte al Methodist Hospital di Indianapolis.

    Video incidente Casey Stoner Indianapolis 2012
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    Video incidente Nicky Hayden Indianapolis 2012
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  • Stoner “mostro della Laguna”, Rossi “a terra”

    Stoner “mostro della Laguna”, Rossi “a terra”

    Chi lo dava ormai per pensionato e privo di motivazioni deve ricredersi. Casey Stoner non ha nessuna intenzione di abdicare facilmente e darà battaglia fino alla fine per il titolo Mondiale ai suoi diretti rivali. Ne ha dato la dimostrazione nella gara di ieri, GP degli Stati Uniti,  vinta a Laguna Seca con grande autorità dopo un duello neanche troppo acceso durato per tutta la corsa con Jorge Lorenzo, che alla fine non ha avuto la capacità di mantenere il ritmo del canguro australiano, ma si è accontentato di 20 punti importantissimi nell’economia del campionato.

    Alle loro spalle un arrendevole Daniel Pedrosa che dopo aver dimostrato nelle prove libere di poter lottare per la vittoria si perde in gara lasciando il palcoscenico ai due protagonisti assoluti di questo mondiale. Ancora una volta malissimo Valentino Rossi, che cade al Cavatappi a 3 giri dalla conclusione del GP.

    Diamo ora i voti ai protagonisti del GP: 

    Stoner 9,5: quasi perfetto per tutto il week-end, gli è mancata solo la pole al sabato ed è per questo motivo che non raggiunge il massimo dei voti. L’australiano dimostra a Lorenzo che non sarà facile togliergli la corona iridata e intanto con la gara di ieri gli recupera 5 punti che lo riportano nuovamente in lizza per la vittoria finale. Purtroppo per lui pesa come un macigno l’errore commesso al Sachsenring.

    Casey Stoner © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    Lorenzo 9: sembra poter amministare la gara senza difficoltà anche perchè dopo gli attacchi iniziali di Stoner riesce ad allungare prendendosi un tantino di margine sull’australiano. La mescola dura scelta a inizio gara si somporta però come una morbida perdendo di consistenza nel finale, laciando pista libera al campione del mondo che si invola verso la vittoria. Il minore dei mali per il maiorchino visto che Pedrosa, diretto inseguitore nel mondiale, chiude terzo alle sue spalle e di conseguenza il suo vantaggio in classifica sul connazionale aumenta.

    Pedrosa 8: capisce sin dai primi giri che non può lottare per la vittoria, anche se nelle prove libere aveva dimostrato tutt’altro. Resta vicino ai primi due ma facendo tanta fatica. Appena la gomma comincia a cedere decide di tenere la sua posizione fino alla fine visto che dietro di lui c’era praticamente il vuoto. Un pò troppo arrendevole.

    Dovizioso 7,5: questa volta non è riuscito nell’impresa di ripetere il podio ma era praticamente impossibile tenere il passo dei primi tee. E’ comunque riuscito a vincere nuovamente il duello in famiglia con Crutchlow, il che è già una grande soddisfazione.

    Crutchlow 6,5: buona la gara del pilota britannico che nonostante molti anni passati tra Supersport e Superbike non aveva mai corso su questo circuito. Ma come al solito le prende in gara dal compagno di squadra, che per l’ennesima volta lo beffa nel finale.

    Hayden 8: tira il massimo da una Ducati che più di cosi davvero non va. Il pubblico di casa magari gli da anche una mano ma lui ci mette tanto del suo, e grazie al suo sesto posto finale raggiunge in classifica il compagno di squadra Valentino Rossi. Non sarà più il mostro della Laguna, ma meglio di cosi non poteva proprio fare.

    Rossi 5: riesce a girare più forte di quanto fatto in qualifica, ma non tanto forte per poter stare assieme agli altri piloti. Alla fine, come una premonizione di quello che potrebbe avvenire a fine stagione, la sua Ducati lo scaraventa a terra, terminando la sua gara al Cavatappi a 3 giri dal termine.

    Spies 6,5: sufficienza ampiamente meritata per la gara che disputa fino alla caduta, cioè a 11 giri dal termine. Stava allungando sugli avversari andando a prendersi una quarta posizione che si sarebbe sicuramente meritato ma cade all’uscita del Cavatappi per un problema tecnico al forcellone della sua M1. Quest’anno non gliene va proprio una giusta.

  • Stoner vince a Laguna Seca, Lorenzo e Pedrosa sul podio

    Stoner vince a Laguna Seca, Lorenzo e Pedrosa sul podio

    Giù il cappello dinanzi a Casey Stoner, è ancora lui il “mostro della Laguna”. Dopo un digiuno durato quasi un mese il campione del mondo in carica, artefice di una gara strepitosa, torna a vincere e lo fa in un Gran Premio a lui caro, quello degli Stati Uniti, dove aveva già vinto lo scorso anno e nel 2007, portando quindi a 3 i trionfi a Laguna Seca diventando il pilota ad aver vinto più gare sul circuito californiano. Per l’australiano si tratta della quarta vittoria in stagione e la 37esima in MotoGP che gli permette di riaprire il campionato accorciando le distanze da Jorge Lorenzo, secondo al traguardo, ora a 32 lunghezze. A completare il podio la seconda Honda Repsol, quella di Dani Pedrosa che si mantiene al secondo posto nella classifica iridata. Male Valentino Rossi che cade in prossimità della staccata del “Cavatappi” a due giri dal termine quando si trovava in settima posizione ad un abisso di distanza dai primi.

    Pronti via e Jorge Lorenzo, scattato dalla pole position, prende subito il comando della corsa davanti a Pedrosa e Stoner che imprimono alla corsa un ritmo forsennato facendo ben presto il vuoto dietro di loro. L’australiano, che è stato l’unico ad aver adottato una strategia diversa dagli altri montando una gomma morbida all’anteriore, scelta che si rivelerà azzeccata, comincia a pressare il compagno di team superandolo alla curva 3 portandosi negli scarichi dell’alfiere della Yamaha che continua a fare l’andatura e chiudendo tutti i varchi. Subito dietro è lotta per il quarto posto tra Ben Spies, Andrea Dovizioso, Cal Crutchlow e Stafan Bradl ai quali all’incirca a metà gara si aggiunge anche Nicky Hayden che di Laguna Seca è uno dei migliori interpreti avendoci vinto per due volte quando correva in Honda. Più staccato Valentino Rossi che non riesce a tenere il passo del compagno di box su un circuito sul quale ha fatto sempre fatica. Spies, che prima del week-end ha annunciato il suo addio velenoso alla Yamaha, è protagonista di una caduta anomala alla discesa del “Cavatappi” con la M1 che cede al posteriore finendo per terra nella via di fuga.

    Casey Stoner © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    A 10 giri dal termine, dopo una fase di studio, Stoner decide che i tempi sono maturi e supera Lorenzo sverniciandolo letteralmente sul rettilineo. Lo spagnolo non riuscirà a tenere il passo dell’australiano che va a transitare in solitaria sotto la bandiera a scacchi dimostrando di poter dire ancora la sua nonostante molti addetti ai lavori sostengono che abbia mollato dopo l’annuncio del suo ritiro dalle corse a fine stagione. A seguire Lorenzo e Pedrosa mentre Dovizioso, che andava a podio da tre gare consecutive, vince per l’ennesima volta il duello tutto in famiglia con Crutchlow. Poi Hayden e Bautista. Rossi, come dicevano, conclude il suo week-end nero con un’altra caduta (era già finito per terra durante le libere) alla staccata del “Cavatappi” perdendo l’anteriore in frenata. Ducati distrutta contro le barriere, nulla di serio per il pilota di Tavullia a parte qualche livido.

    La MotoGP ora va in vacanza. Si torna in pista tra 3 settimane per due impegni a distanza ravvicinata: il 19 agosto si va ad Indianapolis per il secondo Gran Premio degli Stati Uniti, sette giorni più tardi, il 26, a Brno per il Gran Premio della Repubblica Ceca.

    ORDINE D’ARRIVO GRAN PREMIO DEGLI STATI UNITI – 1. Stoner (Honda), 2. Lorenzo (Yamaha), 3. Pedrosa (Honda), 4. Dovizioso (Yamaha), 5. Crutchlow (Yamaha), 6. Hayden (Ducati), 7. Bradl (Honda), 8. Bautista (Honda), 9. Espargaro (Art), 10. Abraham (Ducati), 11. De Puniet (Art), 12. Hernandez (Bqr), 13. Edwards (Suter), 14. Silva (Bqr)

    CLASSIFICA PILOTI – Lorenzo 205, Pedrosa 182, Stoner 173, Dovizioso 121, Crutchlow 106, Bradl 84, Hayden 84, Rossi 82, Bautista 81, Spies 66, Barbera 60, De Puniet 33, Espargaro 33, Pirro 16, Pasini 13, Ellison 12, Edwards 11, Abraham 10, Hernandez 10, Di Carlo 9, Silva 7

    CLASSIFICA COSTRUTTORI – Honda 221, Yamaha 221, Ducati 106, Art 48, Ftr 16, Bqr 13, Suter 11, Ioda 9, Bqr-Ftr 2

  • Lorenzo in pole a Laguna Seca

    Lorenzo in pole a Laguna Seca

    E’ stata una battaglia sul filo dei millesimi ma alla fine a spuntarla è stato Jorge Lorenzo. Sul circuito di Laguna Seca dove nella sera italiana si correrà il Gran Premio degli Stati Uniti, decimo appuntamneto del Mondiale MotoGP, lo spagnolo della Yamaha si è aggiudicato la pole position numero 3 del 2012, che in stagione mancava dal 28 aprile scorso dal Gran Premio di Jerez, e la 21esima nella classe regina, ai danni di Casey Stoner che è uno dei migliori interpreti della pista situata nel deserto californiano avendoci vinto due volte (al pari di Nicky Hayden). Il crono di Lorenzo di 1:20.554, con il quale ha preceduto di soli 74 millesimi l’australiano della Honda nonchè campione in carica, è anche il tempo record del circuito che apparteneva proprio a Stoner (1:21.376) stabilito nel 2010 in sella alla Ducati.

    La gara, che come da tradizione è riservata alla classe regina, sembra sia questione tra loro due poichè anche se a completare la prima fila c’è Dani Pedrosa, lo spagnolo della Honda è staccato di 3 decimi e mezzo dal miglior crono. Il vincitore del Sachsenring cercherà di rimanere il più possibile nella scia di Lorenzo e Stoner per approfittare del loro primo errore e inserirsi nella lotta per la vittoria finale. In quarta posizione ad aprire la seconda fila Ben Spies che nei giorni antecedenti il Gran Premio ha dato il suo addio ufficiale alla Yamaha al termine della stagione; mezzo secondo il ritardo dell’americano dal compagno di team Lorenzo con l’auspicio di poter battagliare per il podio. Quinto tempo per Cal Crutchlow e sesto per Andrea Dovizioso per una seconda fila tutta Yamaha, 7 decimi il gap del britannico, quasi un secondo per il forlivese che forse non si trova del tutto a suo agio sul magnifico circuito di Laguna Seca. Il pilota italiano precede la Honda Gresini di Alvaro Bautista ma sarà arduo per lui centrare il quarto podio consecutivo.

    Jorge Lorenzo © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    Passiamo alla nota dolente: Valentino Rossi, che con il tempo di 1:22.544 non è riuscito a fare meglio della decima posizione. Pesantissimo anche il distacco del campione di Tavullia dal miglior tempo assoluto, quasi due secondi che non fanno ben sperare in vista della gara, ma soprattutto per un possibile prolungamento anche per il prossimo anno del rapporto tra Valentino e la casa bolognese che sembra ormai agli sgoccioli. Il pesarese ha chiuso alle spalle della Honda LCR di Stefan Bradl ed è staccato inoltre di ben otto decimi dalla prima delle Ducati, che è quella dell’idolo indiscudsso di casa Nicky Hayden in ottava posizione, che sul circuito Californiano ha già vinto le prime due edizioni. Il Dottore quindi di fatti è l’ultimo tra i piloti ufficiali e ha preceduto di soli tre decimi la ART di Randy De Puniet, che come al solito è il primo pilota ad aprire la colonia delle tantissime CRT, seguito da Aleix Espargaro e Colin Edwards.

    Peggio di Rossi ha fatto Karel Abraham che con la moto prototipo si è piazzato in 14esima posizione alle spalle delle tre CRT ed è staccato do oltre tre secondi dalla vetta. Staccatissimi tutti gli altri; Michele Pirro ha chiuso in 16esima posizione davanti a Toni Elias, mentre Mattia Pasini non è riuscito a fare meglio della 18esima posizione davanti a Danilo Petrucci, autore anche di una caduta durante lo svolgimento del turno. La wild-card Steve Rapp ha chiuso il gruppo a 6 secondi e tre decimi di distacco dalla vetta.

    Appuntamento alla gara come di consueto alle ore 23 italiane in virtù del fuso-orario di nove ore in meno della California rispetto al nostro paese. Per quanto riguarda le condizioni atmosferiche invece non dovrebbero variare rispetto alle qualifiche quindi tutti i piloti potranno avere un quadro molto chiaro delle proprie potenzaialità sul passo di gara.

  • Pedrosa il più veloce nelle prime libere a Laguna Seca

    Pedrosa il più veloce nelle prime libere a Laguna Seca

    E’ stato Daniel Pedrosa il pilota più veloce nelle prime due sessioni di prove libere sul circuito di Laguna Seca, teatro del GP degli Stati Uniti dove domenica come di consueto soltanto le MotoGP prenderanno parte al decimo appuntamento del Motomondiale.

    Il pilota spagnolo si è aggiudicato entrambi i turni di prove staccando il miglior tempo nella seconda sessione, conclusasi da pochi minuti, grazie al tempo di 1:21.088, inferiore soltanto al record della pista fatto segnare da Casey Stoner nel 2008 sulla Ducati  (1:20.700). Il centauro della Honda si è inoltre concentrato nella messa a apunto delle due versioni della RC213V, la nuova, quella portata nei test del Mugello, e quella utilizzata finora.

    Pedrosa ha preceduto il diretto rivale nella classifica mondiale Jorge Lorenzo, che si è piazzato alle sue spalle in entrambe le sessioni migliorando di poco il suo tempo nella seconda. Il maiorchino è staccato di oltre tre decimi dal connazionale ma ha preceduto, seppur di pochi millesimi, Casey Stoner, che al contrario del suo compagno di squadra ha preferito provare soltanto il nuovo motore sulla vecchia moto.

    Alle spalle dell’australiano l’altra Yamaha di Ben Spies, cha ha da pochi giorni annunciato il suo divorzio dalla casa dei tre diapason a fine stagione, seguito dalle due Yamaha clienti di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow. Da notare che le prime sei posizioni sono state pressochè identiche sia al mattino che al pomeriggio mentre in settima posizione troviamo la prima delle Ducati con Nicky Hayden, fresco di rinnovo contrattuale per un altro anno con la casa bolognese e da sempre idolo indiscusso dei tifosi della Laguna, che però paga un secondo e tre decimi di ritardo dalla vetta occupata dal suo ex compagno di team alla Honda Pedrosa.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty ImagesL’americano ha scalzato in settima posizione il suo attuale compagno di team Valentino Rossi, che dalla settima piazza della mattinata è sceso alla nona del pomeriggio, a tre decimi da Hayden. Tra le due Ducati ufficiali si è classificata la Honda LCR di Stefan Bradl. Decima posizione a chiudere la top ten per la Honda Gresini di Alvaro Bautista, tornata a “vestire” di bianco già dal GP d’Italia al Mugello la scorsa settimana in memoria di Marco Simoncelli.

    Più in difficoltà Toni Elias che dopo essere stato appiedato dal suo teamin Moto 2 è stato chiamato dalla Ducati Pramac per sostituire fino a settembre Hector Barbera, infortunatosi a tibia e perone nei test del Mugello. Il primo campione del mondo della Moto 2 si è classificato in 14esima posizione, alle spalle anche delle tre CRT di Aleix Espargaro, Randy De Puniet e Colin Edwards. Peggio di lui Karel Abraham che con la Ducati Cardion ha chiuso in 16esima posizione. Per trovare gli altri italiani dobbiamo scendere fino alla 17esima posizione dove troviamo Mattia Pasini precedere Michele Pirro. Ultima posizione invece per Danilo Petrucci.

    Tante le cadute nella seconda sessione. Ne hanno fatto le spese prima Crutchlow con una brutta scivolata, seguito successivamente da Bautista e sul finire del turno anche da Rossi, al quale ancora una volta viene meno l’aiuto della ruota anteriore che perde aderenza scaraventandolo per l’ennesima volta contro le barriere di protezione, che a causa dei danni ricevuti, hanno causato anche la prima e unica bandiera rossa del turno per far si che venissero riparate. Gli ultimi minuti di prove dunque hanno visto quasi tutti i piloti scesi in pista nel tentativo di migliorare i tempi, senza successo visto che il traffico ha impedito loro di abbassare i tempi.

    Domani si terranno le terze e ultime libere in attesa delle qualifiche che decreteranno la griglia di partenza per il GP di domenica che con il fuso orario in Italia andrà in onda alle ore 23:00.

  • Lorenzo domina al Mugello. Quinto Rossi

    Lorenzo domina al Mugello. Quinto Rossi

    Jorge Lorenzo vince il Gran Premio d’Italia sul circuito del Mugello. Lo spagnolo si aggiudica la sua quinta vittoria della stagione proprio al giro di boa del campionato, alla nona tappa del Mondiale dando un segnale forte agli avversari che lo seguono nella cvlassifica iridata. Il pilota della Yamaha riscatta, anche se non per colpa sua, le qualifiche di ieri in cui ha dovuto rinunciare alla pole per un problema elettronico sulla sua M1, dominando la gara dall’inizio alla fine forte di un passo gara inarrivabile per gli avversari messo in mostra sin dalle libere del venerdi.

    Questa volta non basta la solita paretenza razzo di Daniel Pedrosa che deve accontentrasi della seconda posizione a oltre cinque secondi di ritardo sul traguardo dal connazionale. Il pilota della Honda prova per tutta la gara a stare nei tubi di scarico del maiorchino che si prende la prima posizione dopo sole due curve e impiega poco per accumulare un vantaggio rassicurante nei confronti della concorrenza. La gara si spacca subito in due tronconi con Lorenzo a fare l’andatura, Pedrosa ad inseguire e Andrea Dovizioso e Stefan Bradl a lottare per la terza posizione. Più indietro Casey Stoner deve battagliare con Nicky Hatden che dopo le prime battute di gara abbasstanza arrembanti deve cedere il passo ai piloti più veloci. Hecto Barbera, scattato terzo perde la posizione anche nei confronti di Valentino Rossi e Cal Crurchlow. Ben Spies come al solito trova più difficoltà del previsto e subisce il sorpasso tanto inaspettato quanto clamoroso della CRT di Randy De Puniet.

    Jorge Lorenzo © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Contro questo Lorenzo è praticamente impossibile competere  e il vantaggio nei confronti di Pedrosa aumenta con il passare dei giri, lo spagnolo della Honda ragiona in ottica mondiale accontentandosi della seconda posizione che comunque gli fa perdere altri cinque punti nei confronti del rivale in classifica Mondiale. La lotta per la terza posizione la vince ancora una volta Andrea Dovizioso, bravo a recuperare su Stefan Bradl e a superarlo nel momento decisivo di gara. Il forlivese conferma ancora una volta il suo ottimo periodo di forma bissando il risultato del Sachsenring conquistando il suo secondo podio consecutivo e quarto stagionale, unico pilota di un team clienti ad esserci riuscito.   Bradl invece devve accontentarsi della quarta posizione ma il tedesco campione del mondo della Moto 2 cresce ad ogni garae sta dimostrando che l’ottima prestazione nel GP di casa non è stato un episodio isolato.

    Alle loro spalle in quinta posizione un convincente Valentino Rossi, che nel GP in cui ha vinto più di ogni altro pilota, sette successi in 16 anni di carriera, non poteva non fare bella figura. Il campione di Tavullia dopo una grande rimonta dalla 12esima posizione riesce ad arrivare sino ai piedi del podio, ad un secondo dalla terza posizione di Dovizioso. Per il Dottore si tratta del miglior risultato della stagione sull’asciutto , bisognerà vedere se il Mugello resterà un episodio isolato oppure si darà una continuità ai progressi mostrati oggi. La risposta a Laguna Seca nel prossimo GP degli Stati Uniti in programma il 29 luglio.

    Alle spalle di Valentino Rossi la Yamaha di Cal Crutchlow, stretto nella morsa delle Ducati ufficiali con Nicky Hatden in settima posizione. Ottavo un deludente Casey Stoner autore di un diritto nella ghiaia a metà gara che lo porta fuori dalla lotta per le prime posizioni. Per l’australiano si tratta molto probabilmente dell’addio definitivo alle sue speranze mondiali e alla riconferma come campione del mondo prima del suo ritiro a fine stagione.

    Chiudono la top -ten la Ducati Pramac di Hector Barbera e Alvaro Bautista con la Honda del team Gresini ritornata bianca in memoria di Marco Simoncelli. Soltanto 11esimo Ben Spies, sempre più in crisi di risultati, davanti soltanto alle CRT guidate da Randy De Puniet con il quale lotta per tutta la gara. Bandiera nera invece per Michele Pirro, rientrato ai box da una zona illegale nelle prime fasi di gara per un problema alla moto.

  • Dani Pedrosa in pole al Mugello, Rossi 10°

    Dani Pedrosa in pole al Mugello, Rossi 10°

    Con un tempo stratosferico Dani Pedrosa si assicura la pole position del Gran Premio d’Italia, nono appuntamento del Mondiale MotoGP 2013, la prima in stagione e la 19esima in totale nella classe regina. Al Mugello il pilota spagnolo, rivitalizzato dal rinnovo del contratto con Honda per le prossime due stagioni, ferma il cronometro sull’ 1:47.284 che gli vale anche il giro record del circuito toscano battendo il precedente stabilito lo scorso anno da Jorge Lorenzo di oltre un secondo.

    Pedrosa beffa proprio il connazionale della Yamaha che ha visto svanire la pole all’ultimo tentativo imboccando la corsia dei box sul rettilineo finale anzichè andare a tagliare il traguardo dopo aver fatto registrare i tre migliori intermedi a causa di un problema di elettronica accusato sulla sua M1. Nonostante l’inconveniente però Lorenzo rimane il favorito numero uno per domani in gara come dimostra il passo gara di oggi e il dominio nelle prove libere odierne e di ieri. Completa la prima fila uno straordinario Hector Barbera con la Ducati clienti del team Pramac relegando in seconda fila un altro ducatista, ufficiale però, che risponde al nome di Nicky Hayden i quali domani hanno tutte le carte in regola per salire sul podio e autori di tempi interessantissimi: solo 281 i millesimi di ritardo da Pedrosa per lo spagnolo, 387 quelli dell’americano. A stridere con la prestazione di Barbera e Hayden quella di Valentino Rossi, ancora in ritardo e che non è riuscito a fare meglio del decimo tempo ad un secondo e due decimi dalla pole, lui che del Mugello è il maestro per eccellenza avendo vinto sul circuito toscano per ben sette volte. Nonostante il nuovo casco con su scritto il famoso motto di Gianni Morandi “Stiamo Uniti” con tanto di foto del cantante bolognese in bella vista, quasi a voler caricare l’ambiente in un periodo molto difficile, Rossi e Ducati continuano a non prendersi. Per il Dottore domani si prospetta un’altra, l’ennesima, gara tutta in salita.

    Dani Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Sottotono anche Casey Stoner che da quando ha annunciato il suo ritiro non è riuscito più ad essere incisivo come lo è stato negli ultimi anni. Per il campione del mondo in carica solo il quinto tempo con dei tempi quasi fotocopia con le due Yamaha clienti del team Tech3 di Hervè Poncharal, Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso che domani scatteranno rispettivamente dalla sesta e settima piazzola della griglia. La terza fila è completata da Stefan Bradl e da Ben Spies sulla Yamaha ufficiale. Per quanto riguarda le “mille” peggio di Valentino Rossi ha fatto solo Alvaro Bautista con la Honda che fu di Simoncelli (oggi i genitori di Marco erano all’autodromo per ricevere a nome della Fondazione Marco Simoncelli dalla Honda due moto che il Sic ha utilizzato e che verranno esposte all’interno del museo a lui dedicato).

    A guidare il gruppo delle CRT, le 800 cc, Aleix Espargaro (12esimo) che ha preceduto il compagno di team Randy De Puniet. Poi il nostro Michele Pirro con Mattia Pasini in 17esima posizione mentre per trovare Danilo Petrucci dobbiamo scorrere tutta la griglia, il ternano è in ultima posizione. Domani partenza alle 14:00 preceduta come di consueto dalle gare della Moto3 alle 11:00, pole a Maverick Vinales, e della Moto2 alle 12:20 con Pol Espargaro che scatterà davanti a tutti.

  • Jorge Lorenzo domina le libere al Mugello

    Jorge Lorenzo domina le libere al Mugello

    Nelle prove libere del venerdì al Mugello, teatro domenica del Gran Premio d’Italia, dominio assoluto di Jorge Lorenzo che fa sua sia la prima sessione che la seconda. Sul circuito toscano il pilota spagnolo ha portato la sua Yamaha davanti a tutti ipotecando la pole position di domani. Al mattino Por Fuera ha fermato il cronometro sull’1:48.141 mettendosi davanti le due Honda Hrc di Casey Stoner e Dani Pedrosa, fresco di rinnovo contrattuale con la casa giapponese, staccati rispettivamente di mezzo secondo e 7 decimi.

    Quarto tempo per Nicky Hayden con la prima delle Ducati, il pilota statunitense, che ha pagato 8 decimi, è sì lontano dal leader ma molto vicino alle due Honda ufficiali. Seguono le due Yamaha clienti Tech3 di Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso, il forlivese ha preceduto di soli 36 millesimi Valentino Rossi che ha chiuso a sua volta con un 1:49.074 che gli è valso il settimo miglior tempo della mattinata. In difficoltà invece Ben Spies e Stefan Bradl: il secondo pilota ufficiale Yamaha non è andato oltre il nono tempo mentre il tedesco campione in carica della Moto2 della Honda del team LCR va a chiudere la top ten.

    Jorge Lorenzo © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Nelle libere del pomeriggio Jorge Lorenzo si è ripetuto stampando in pratica lo stesso tempo ottenuto la mattina migliorandolo di un niente, 1:48.076 contro 1:48.141. Ma se nella prima sessione il distacco dal suo più immediato inseguitore era abissale, in questa lo spagnolo campione del mondo 2010 ha preceduto di soli 31 millesimi Pedrosa e di 81 un Hayden in palla e che potrebbe inserirsi nella lotta al podio. Gran tempo anche quello di Hector Barbera a poco meno di due decimi dal leader e che ha fatto meglio di Dovizioso e Stoner a testimonianza che la Ducati al Mugello può dire la sua. Il pilota di punta di casa Borgo Panigale, Valentino Rossi, però non è riuscito a replicare il tempo fatto registrare dai compagni di marca terminando la sessione con il nono tempo alle spalle del duo Yamaha Spies e Crutchlow. Il Dottore deve sobbarcarsi quasi un secondo di ritardo da Lorenzo. Decimo e undicesimo tempo per la Honda LCR di Bradl e quella Gresini di Alvaro Bautista, mentre a guidare il plotone delle CRT è Aleix Espargaro con la ART del team Aspar.