Tag: casey stoner

  • Valentino Rossi risponde alle critiche. Nostalgia Stoner

    Valentino Rossi risponde alle critiche. Nostalgia Stoner

    Ah rieccolo. Valentino Rossi è tornato in sella alla Yamaha dopo due anni passati a chiedersi il perché e il per come della crisi d’astinenza avuta in Ducati, con la quale aveva conquistato si e no due-tre podi messi in croce. Nei test MotoGP di ieri a Sepang, Valentino ha chiuso al quarto posto, a quattro decimi dal trio tutto spagnolo formato da Pedrosa, Lorenzo e Marquez. Dei numeri però ci frega ben poco, anche perché non siamo di quei banchieri che trascorrono la loro giornata davanti al computer per vedere dei numeri scendere e salire, manco fossero a Mirabilandia. La questione centrale è il ritorno di Valentino Rossi, in tutti i sensi. Perché piaccia o non piaccia, il Dottore ieri ha lanciato un messaggio inequivocabile a chi lo dava per spacciato: io ci sono, e voglio lottare per vincere.

    Valentino Rossi c’è, ma Stoner?

    Valentino Rossi | ©Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Valentino Rossi | ©Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Di questi tempi l’anno scorso Rossi non se la passava di certo bene, ingarbugliato come era tra dati e telai nuovi per rendere migliore la Ducati, la quale però si comportava come la bigotta più incallita del paesello di montagna, che prima di concedersi all’eventuale fidanzato deve ripetere dieci ave maria e cinque pater noster, in modo da purificare corpo e spirito. Ecco, uno spirito che invece pareva del tutto assente nella Ducati, insensibile a qualsiasi modifica, e fatichiamo a credere che quest’anno le cose cambino in positivo, visti anche i distacchi rimediati ieri (due secondi e passa). Forse per il Dovi la soluzione migliore era quella di rimanere nel team satellite della Yamaha, e fregarsene della decisione dei simpatici giapponesi di preferirgli Valentino. Almeno il numero 46 l’avrebbe visto da vicino in gara, senza dover portare sulla moto i binocoli.

    Mi dicono di non parlare degli assenti, che non sta bene. Il senso del galateo però fatico a coglierlo quando di mezzo ci sono piloti che vivono per una bandiera a scacchi. E allora parliamone pure di Casey Stoner, l’assente, colui il quale ha preferito una tranquilla vita in Australia dove andrà a comporre il ridente ritratto della famiglia perfetta. Lui ricco sfondato, lei bella e basta, più il bimbo. Bene, c’è un problema però. Non che voglia farmi gli affari degli altri, però Stoner all’anagrafe risulta avere 27 anni. A voi sembra giusto un ritiro a questa età? Ora senza scomodare nessuno per carità, però se anche uno come Biaggi ha vinto a 41 anni un titolo mondiale, perché sprecare un talento come il suo (di Stoner eh) lì tra canguri e partite del Sydney? Francamente ci appare assurdo.

    Non vogliamo pensare che l’abbia fatto consapevole che Valentino Rossi sarebbe tornato competitivo quest’anno, in modo da evitare qualsiasi scontro in pista. Che fine farebbe sennò il pilota Stoner? L’unico capace a guidare e vincere in sella ad una Ducati, e l’unico capace di rompere le scatole al Dottore sia dentro che fuori la pista. L’unico che in questi ultimi anni ha mostrato un potenziale ed un talento in moto enorme, superiore rispetto a tutti gli altri, compreso camomilla Pedrosa e l’altro spagnolo Lorenzo. L’unico però a ritirarsi alla verde età di 27 anni.

  • MotoGP, le pagelle del GP della Comunità Valenciana

    MotoGP, le pagelle del GP della Comunità Valenciana

    Ecco le pagelle del Gran Premio della Comunità Valenciana, ultima tappa del Mondiale MotoGP appena conclusosi che ha incoronato Campione del Mondo per la seconda volta nella classe regina il pilota maiorchino Jorge Lorenzo. Il pilota della Yamaha, già laureatosi Campione nello scorso Gp d’Australia a Phillip Island, è caduto nel tentativo di doppiare Ellison finendo sul tratto di pista umido e perdendo il controllo della sua moto sebbene abbia provato tenacemente a domarla, lasciando così campo libero a Daniel Pedrosa che conclude il suo campionato con ben 7 vittorie all’attivo e una lotta per il Mondiale sfumata due settimane prima per la caduta al secondo giro in Australia. Nonostante ciò si è visto il miglior Pedrosa e la sua annata non può che considerarsi ottima, considerando il fatto che nelle ultime 8 gare ha conquistato 6 vittorie, lasciandosi alle spalle i rivali dominando gara dopo gara, ma purtroppo non è bastato per agganciare (o quantomeno sperare fino all’ultimo)  un Lorenzo che ha saputo gestire il suo vantaggio accumulato nella prima parte di stagione che è risultato poi decisivo nel rush finale del campionato.

    Lorenzo 5: E’ l’unico a montare le gomme da asciutto in griglia, scelta che lo favorisce nei primi giri in quanto la pista si asciuga col passare del tempo a discapito di chi ha montato gomme da bagnato. Si ritrova in testa al quarto giro dopo aver superato un sorprendente Espargaro, ma getta al vento una possibile vittoria in scioltezza osando un pò troppo su un doppiaggio ad Ellison finendo sul tratto umido della pista con conseguente high-side per cuori forti ma per fortuna senza conseguenze. In ginocchio sulla ghiaia vede Pedrosa sopravanzarlo involato verso una facile vittoria; poco male, i giochi sono chiusi da ormai due settimane.

    Pedrosa 9: Un nove per la gara disputata, seppur con qualche rischio di troppo, un nove anche per la coraggiosa scelta di rientrare ai box durante il giro di ricognizione per cambiare la moto. Quasi perfetto, da dieci, per la seconda parte di stagione nella quale si è dimostrato tenace e agguerrito dando del filo da torcere a Lorenzo; purtroppo per lui la caduta in Australia, quando si trovava al comando della corsa,  gli ha compromesso la grande rimonta che lo avrebbe potuto consacrare Campione nella classe regina, titolo che non ha ancora vinto ma che ha dimostrato di voler conquistare per potersi così affermare tra i grandi della MotoGP. Il talento non si discute, la moto è attualmente la più forte, sta a lui migliorare ed avere più costanza di rendimento (talvolta compromessa dai ripetuti infortuni), cosa che finora in carriera gli è mancata, e non poco…

    Stoner 8: Si congeda dal mondo delle corse con un podio e una gara tutto sommato tranquilla senza prendere eccessivi rischi su un asfalto pazzerello con una caviglia in disordine altrimenti, molto probabilmente, sull’asciutto avremmo visto lo Stoner arrembante di sempre. Non è stato un anno molto fortunato per l’australiano, forse si è lasciato anche un pò andare dopo l’annuncio shock del suo ritiro a fine stagione, ma ha comunque regalato sprazzi di guida di un talento purissimo che mancheranno moltissimo al Motomondiale e ai suoi appassionati. Si dedicherà d’ora in poi alla famiglia lasciando il posto a Marc Marquez, quello che in Honda sperano diventi lo Stoner del futuro.

    Rossi 4: La disastrosa gara di Valencia rispecchia totalmente l’esperienza infelice vissuta nei suoi due anni in Ducati, nei quali ha conquistato soltanto tre podi e mai una vittoria. Il connubbio tutto italiano non ha funzionato per niente, nonostante il tanto lavoro effettuato da ingegneri e pilota che hanno cercato (senza esito) una drastica evoluzione di una moto mai convincente e poco affidabile. Durante la gara valenciana sembrava avere un buon passo sia sull’asciutto che sul bagnato, tanto che nei primi giri si trovava a ridosso del leader Espargaro e poteva sperare nella prima vittoria con la casa bolognese. Ma l’illusione è durata ben poco, finendo anche doppiato dai piloti di testa, concludendo la stagione come peggio non poteva. Ha già voltato pagina il Dottore, tuffatosi nella sua “nuova” esperienza in Yamaha che tante soddisfazioni ha dato al pilota di Tavullia. Da martedì sarà di nuovo in sella sul circuito spagnolo per provare la nuova moto, nella speranza di poter lottare per il titolo già nella prossima stagione e dare filo da torcere al suo nuovo-vecchio compagno Jorge Lorenzo.

    Dovizioso 6: Non aveva nulla da perdere ormai sicuro del quarto posto nella classifica iridata, protagonista di una stagione al di sopra delle aspettative con la sua Yamaha Tech 3 che dalla prossima stagione non sarà più sua. Ha mostrato grandi doti con una moto che non era da titolo, ma ha dato sempre il meglio di sè in ogni Gp, finendo spesso a ridosso dei primi e soprattutto davanti al compagno di squadra. Volta pagina anche lui facendo il percorso inverso di Valentino Rossi: ci auguriamo non con gli stessi risultati…

    Marquez 10 e lode: Strepitosa la sua vittoria nel Mondiale Moto2, encomiabile la sua gara ieri a Valencia, dove è partito ultimo per poi sfoderare una rimonta che ha dell’incredibile sull’asfalto reso viscido dalla pioggia caduta prima della gara. Ma per lui è tutto facile, danza su quella moto che è un piacere vederlo, si prende caparbiemente la prima posizione andando a vincere il suo ultimo Gp in Moto2 presentandosi con questa performance ai prossimi rivali della MotoGP. Ha talento da vendere il 19enne spagnolo, una classe cristallina che in pochi hanno. C’è molta curiosita di vederlo all’opera al fianco di Pedrosa il prossimo anno nel Team Honda Hrc.

  • Pedrosa vince l’ultimo atto a Valencia. Lorenzo out e Rossi 10°

    Pedrosa vince l’ultimo atto a Valencia. Lorenzo out e Rossi 10°

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio della Comunità Valenciana, teatro del 18esimo appuntamento del mondiale che oggi ha chiuso il campionato della MotoGP. Sul circuito di Valencia il pilota della Honda ha centrato il suo settimo successo della stagione e ha così chiuso nel migliore dei modi la sua annata più positiva nella classe regina con la pole position e la vittoria nel GP di casa, nonostante la sconfitta nel Mondiale due settimane fa sul circuito di Phillip Island.

    L’ultimo appuntamento della stagione ha regalato grandi emozioni come poche volte in questa stagione, già da inizio gara, dichiarata bagnata dai commissari. Tutti i piloti hanno cosi optato per le gomme rain, tranne Jorge Lorenzo che ha deciso di montare sin dalla partenza la gomma da asciutto. Scelta poi copiata appena dopo il giro di ricognizione da Daniel Pedrosa, Nicky Hayden e Cal Crutchlow, che sono rientrati ai box per cambiare gomme quindi sono stati costretti a partire dalla pit-lane.

    All’inizio però la gomma slick non è sembrata essere efficace sul circuito reso umido dalla pioggia caduta in mattinata e il neo campione del mondo è stato infatti risucchiato a centro gruppo mentre ha sorpreso la partenza di Aleix Espargaro, ritrovatosi incredibilmente primo e con un secondo di vantaggio sugli avversari dopo appena un giro di gara. Anche la Ducati, che con condizioni di asfalto incerto si è sempre comportata bene, si è ritrovata all’inizio con due piloti nelle prime due posizioni, Hector Barbera secondo e Valentino Rossi terzo.

    Ma la prestazione della gomma da bagnato su un tracciato che ha cominciato via via ad asciugarsi è cominciata a scadere permettendo a Lorenzo di recuperare tutto il vantaggio perso a inizio gara e di ritrovarsi primo dopo soli quattro giri, mentre tutti gli altri che avevano montato gomma rain sono rientrati per il cambio moto. Gli unici ad aver tratto vantaggio da questa situazione sono stati Lorenzo, ritrovatosi primo con largo margine, Pedrosa che si è gettato all’inseguimento del connazionale e il duo formato da Crutchlow e Nakasuga mentre Hayden con pari pneumatici ha faticato a trovare il ritmo dei primi. In realtà in Ducati anche dopo il cambio gomme si è faticato a trovare un trend accettabile ed entrambi i piloti hanno continuato a girare su tempi come su pista bagnata e di fatto la gara del team di Borgo Panigale è finita lì, con Hayden caduto dopo pochi giri e Rossi che è stato doppiato dai primi piloti.

    Quindi il leit motiv della gara è stato il solito duello tra Lorenzo e Pedrosa, con il pilota della Honda capace di rimontare dall’ultima posizione fino a portarsi negli scarichi del maiorchino, ma le condizioni del circuito sono rimaste comunque molto difficili. Proprio per questo motivo i due padroni di casa sono stati portati all’errore, uno senza conseguenze da parte di Pedrosa che è arrivato lungo ad una curva perdendo un pò di contatto con il leader della classifica, l’altro invece fatale per Lorenzo, che nel tentativo di doppiare la Crt di Ellison è finito sull’umido ed è stato protagonista di una spettacolare quanto pericolosissima caduta che al giro numero 13 lo ha messo fuori gioco. Caduta che per fortuna non ha avuto conseguenze fisiche mentre la Yamaha giaceva li al suo fianco completamente distrutta. Stessa sorte del maiorchino anche per Stefan Bradl, caduto mentre era in lotta per la terza posizione con le Yamaha di Crutchlow e Nakasuga, mentre per Pedrosa si è trattato di gestire al meglio la gara fino alla fine pur con qualche brivido di troppo dovute alle condizioni insidiose del tracciato.

    E mentre la gara si era avviata cosi verso un epilogo che ormai sembrava consolidato ecco nel finale la sorpresa, con Crutchlow che ancora una volta ha buttato al vento una bella gara con una caduta nei giri finali che gli ha tolto la gioia del podio, sarebbe stato il secondo di questa stagione.  Così alle spalle di un imprendibile Pedrosa ha chiuso un grandissimo Nakasuga al suo primo podio in carriera davanti a Casey Stoner che ha dato il suo addio alle corse chiudendo al terzo posto superando negli ultimi giri Alvaro Bautista, quarto ai piedi del podio. Lo spagnolo del team Gresini, nonostante la beffa per aver perso il terzo posto, si è comunque preso la soddisfazione di aver chiuso il mondiale in quinta posizione, alle spalle dei magnifici quattro ma davanti a Valentino Rossi dal quale in questa ultima gara doveva difendere un vantaggio che ammontava a otto punti.

    Per il pesarese invece non c’è stata proprio gara se non per i primi quattro giri che avevano fatto sperare al team bolognese per un qualcosa di positivo, speranza che è andata via via spegnendosi con il passare dei giri. Un brutto epilogo che però dovrà essere dimenticato in fretta perchè già da mertedi inizierà una nuova avventura, il tanto desiderato

    Daniel Pedrosa © JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images

    , con i test che segneranno l’antipasto di quella che sarà la nuova stagione del Motomondiale. Stagione che si presenterà senza Casey Stoner, che ha salutato il mondo delle corse con il terzo posto.

    Tornando alla classifica dei tempi è da segnalare la gara di Michele Pirro, quinto davanti ad Andrea Dovizioso, che da martedi sarà in sella alla Ducati, e a Karel Abraham in settima posizione. Davanti a Rossi anche le altre due Crt di Danilo Petrucci e James Ellison, mentre Aleix Esparagaro che era partito a razzo nei primi giri della gara ha chiuso appena fuori dalla top-ten, in 11esima posizione ma ha vinto il suo piccolo Mondiale chiudendo come primo dei piloti Crt.

  • Pole e record per Pedrosa nel Gp di Valencia. Rossi 11°

    Pole e record per Pedrosa nel Gp di Valencia. Rossi 11°

    Ultima qualifica dell’anno nel segno di Daniel Pedrosa. Lo spagnolo ha infatti conquistato la pole position del Gran Premio della Comunità Valenciana, che domani calerà il sipario alla stagione 2012 del motomondiale, firmando il giro migliore in 1:30.844, tempo che oltre ad essere il migliore di sessione diventa anche il nuovo record della pista frantumando di circa due decimi quello precedente che apparteneva a Valentino Rossi e che resisteva dal 2006.

    Nonostante la sconfitta per aver perso il campionato proprio la gara scorsa a Phillip Island il pilota della Honda non si è perso d’animo e ha dato un chiaro segnale di forza proprio nella sua Valencia conquistando la sua quinta pole position stagionale, pole che mancava dal GP di Misano Adriatico, girando sotto il muro dell’1:31 e rifilando distacchi pesanti a tutti gli avversari. Primo dei quali è proprio Jorge Lorenzo, diventato campione per la seconda volta nella classe regina in Australia, che non è riuscito a tenere il passo del connazionale nonostante fino0 a pochi minuti dalla fine sembrava avere tute le carte in regola per portare a casa la prima posizione.

    La Yamahadel campione del mondo ha sofferto, almeno in qualifica, l’ultimo intermedio dove invece l’accelerazione della Honda ha fatto la differenza.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Particolare che però non è bastato a Casey Stoner che nonostante la sua solita guida aggressiva non è riuscito a regalare alla Honda la doppietta provvisoria. L’australiano, dominatore assoluto a Phillip Island, non ha nessuna intenzione di regalare la passerella al compagno di squadra, ci tiene a far bene nell’ultima gara della sua carriera ed è per questo uno dei maggiori candidati per la vittoria nonostante la caviglia sia ancora in disordine.

    In seconda fila troviamo le due Yamaha Tech 3 di Cal Crutchlow, in quarta posizione, e Andrea Dovizioso, sesto, divisi dall’ex campione del mondo della Moto 2 Stefan Bradl con la Honda del team Lcr. Il britannico è sembrato più a suo agio con il circuito spagnolo mentre il forlivese ha già la testa ai prossimi test in programma martedi in sella alla sua nuova moto, la Ducati.

    Alle spalle di Dovizioso troviamo la prima delle Ducati, quella di Nicky Hayden staccato di sette decimi dall’italiano e di un secondo e sei decimi dalla vetta. Lo statunitense è stato bravo a tenere dietro la Honda di Alvaro Bautista, che partirà in ottava posizione davanti al duo spagnolo formato da Hector Barbera e Aleix Espargaro.

    Il pilota della Art ha chiuso la classifica dei migliori deieci e si è preso la soddisfazione di tenersi alle spalle la Ducati di Valentino Rossi, in netta difficoltà sul tracciato spagnolo. Il pesarese, all’epilogo della sua deludente avventura in Ducati, partirà dalla quarta fila avendo ottenuto l’11esimo crono ma forse la sua testa è già proiettatata ai test di martedi nei quali risalirà in sella alla “sua” M1 per prepararsi al meglio alla sua stagione in Yamaha.

    Randy De Puniet ha chiuso 14esimo davanti alla Ducati di Karel

    Abraham mentre Nakasuga, sostituto dell’infortunato Ben Spies, partirà 16esimo alle spalle di Michele Pirro, migliore degli italiani con le Crt, e davanti a Danilo Petrucci, 17esimo. Claudio Corti proveniente dalla classe Moto 2 ha chiuso lla classifica in 22esima e ultima posizione.

  • Valentino Rossi, tempo di bilanci prima dell’ultima in Ducati

    Valentino Rossi, tempo di bilanci prima dell’ultima in Ducati

    Domenica prossima a Valencia sarà l’ultima tappa di un’avventura dalla quale ci si attendeva tanto, che avrebbe potuto rappresentare un binomio perfetto per le due ruote italiane: Valentino Rossi e la Ducati, però, non hanno soddisfatto le aspettative nonostante gli intenti fossero ben diversi. Eppure, “sono stati bene insieme” così come lo stesso pilota di Tavullia ha dichiarato, sottolineando che, per questo, “l’addio di domenica sarà duro“. Le difficoltà del passo d’addio sono soprattutto dal punto di vista emozionale, lasciando un team con cui si è passato tanto tempo insieme, con una bella atmosfera ed ottime persone con cui condividere momenti importanti anche fuori dalle piste.

    L’ultima tappa di ogni viaggio, però, porta inevitabilmente con sè i bilanci consuntivi che non possono essere positivi in termini di risultati ottenuti, al punto da indurre lo stesso Valentino Rossi ad affermare che la scelta della Ducati è stata la prima decisione sbagliata della sua carriera, evidenziando che l’unico pilota ad essere in grado di “andare veloce e renderla competitiva è stato Stoner, al quale faccio i complimenti” perchè gli altri che ci hanno provato non ne sono usciti bene. Nel momento di trarre le somme, però, il nove volte campione del mondo non è ancora in grado di capire le reali cause del suo flop in Ducati e, soprattutto, di comprendere le reali differenze fra la gloriosa esperienza di Casey Stoner e quella degli altri piloti in Ducati, compresa la propria.

    Valentino Rossi, infatti, pur ritenendo positiva dal punto di vista umano e relazionale l’esperienza biennale che sta per concludersi, non si nasconde dietro vani alibi e, con la consueta schiettezza che lo contraddistingue da sempre, si sofferma su alcuni particolari negativi del percorso in Ducati. Il tutto è fotografato, in particolare, da un’affermazione dello stesso Rossi, che utilizza per la prima volta la parola “frustrante” associandola alla difficoltà di portare avanti lo sviluppo della moto e di risolvere le problematiche sempre nuove che non hanno permettesse di raggiungere un’idonea competitività, sottolineando che nella prossima gara di Valencia la sua Ducati Demosedici potrebbe avere “più o meno gli stessi problemi di due anni fa”, dando quasi la sensazione di “aver perso tempo”, nonostante si sia sempre dato il massimo.

    Valentino Rossi, a Valencia l’ultima gara in Ducati | © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    Parole di delusione, dunque, ma tale sensazione non dovrà offuscare l’ultima gara insieme, cercando di concludere nel migliore modo possibile un’esperienza complessa per poi tuffarsi – da martedì prossimo – nel ritorno in Yamaha, laddove tutto è stato possibile e laddove ritroverà, dopo due anni, la sua M1: ci sarà tanto da lavorare per migliorarla e riplasmarla in conformità alle sue caratteristiche ma per il pilota di Tavullia la nuova sfida che inizierà (anzi, ricomincerà) ha già i toni dell’elettrizzante. Per lui non è ancora tempo di pensare al ritiro, perchè – in una scala di valori – la fatica non supera ancora il piacere di correre. A tal proposito, inevitabile un riferimento al recente ritiro di Max Biaggi, suo storico rivale in pista e fuori, al quale Valentino rivolge solo pensieri positivi in ricordo delle sfide in gara: “ho splendidi ricordi dei duelli con lui, sono dispiaciuto perchè non me l’aspettavo ma pensandoci a mente fredda Max ha fatto bene a ritirarsi da campione”. 

    Per Vale, invece, c’è ancora una chance da sfruttare per il rilancio: la Yamaha lo attende e lui pare non veda l’ora di ritrovarla, ma prima c’è da pensare alla gara di Valencia.

  • Lorenzo Campione del Mondo, a Phillip Island vince Stoner

    Lorenzo Campione del Mondo, a Phillip Island vince Stoner

    Jorge Lorenzo fa festa: sul circuito australiano di Phillip Island lo spagnolo della Yamaha diventa Campione del Mondo con una gara d’anticipo piazzandosi al secondo posto dietro all’idolo di casa Casey Stoner, vincitore del Gran Premio di casa, dove vince puntualmente da 6 anni a questa parte nella classe regina, dominatore fin dall’inizio della gara dopo la caduta del leader Daniel Pedrosa, che ha permesso così a Lorenzo di gestire la propria gara al meglio portando in fondo al traguardo quella moto che lo ha conscarato per la seconda volta Campione del Mondo nella classe MotoGp.

    Gara subito in discesa per il maiorchino il quale beffa alla partenza Stoner per poi essere reinfilato da entrambe le Honda ufficiali con il connazionale Pedrosa a precedere l’australiano. Ma appena completato il primo giro ecco il colpo di scena: Pedrosa, forse con troppa foga, sbaglia la staccata e finisce a terra mostrando una fragilità evidente quando si trova sotto pressione e dicendo addio ad un possibile sogno iridato, semmai sia mai esistita la concreta possibilità di spuntarla su Lorenzo, sempre costante e al top della forma, il quale non ha corso particolari rischi negli ultimi gran premi, quasi sempre vinti dal rivale numero 26. Inizia così la gara solitaria di Casey Stoner, desideroso di affascinare per l’ultima volta il pubblico di casa con una guida al limite dell’umano, da stroppicciarsi gli occhi ad ogni suo passaggio, che sia in curva o in rettilineo. Tira come un forsennato il numero 1 australiano, quasi a voler rammentare allo spagnolo neo campione che con un Casey al top non sarebbe stata la stessa storia: a metà gara Stoner ha già lasciato un vuoto fra sè e Lorenzo, il quale decide saggamente di non rischiare perchè in fondo il suo rivale in classifica è fuori dai giochi, consapevole quindi di avere il titolo nelle mani e di non lasciarselo scappare per nessuna ragione al mondo.

    Jorge Lorenzo
    Jorge Lorenzo campione del mondo MotoGP © WILLIAM WEST/AFP/Getty Images

    Dietro di lui si intravede uno splendido Cal Crutchlow, autore di una stagione eccezzionale con la sua Yamaha Tech 3, mentre lo spettacolo si riversa su chi la spunta per la quarta posizione, per la quale lottano caparbiamente Bradl, Dovizioso e Bautista. Alla fine la spunterà Andrea Dovizioso, ma la scena è condivisa a metà tra il vincitore odierno Stoner e il vincitore del Mondiale Lorenzo, entrambi festanti nel parco chiuso, ognuno con sensazioni diverse, ma con stati d’animo accomunati da una gioia paricolare. Casey Stoner ci teneva a vincere davanti al proprio pubblico, per congedarsi al meglio dal suo pubblico dopo la notizia del ritiro alla fine della stagione motociclistica annunciato dallo stesso australiano all’inizio del campionato, che non ha lasciato indifferenti addetti ai lavori e fans. Nelle retrovie (ma è stato frequentemente il leit motiv di stagione) ritroviamo le Ducati di Rossi e Hayden, rispettivamente 7° e 8° dopo una gara opaca e anonima. Dietro di loro si sono piazzate la ART di Espargaro e De Puniet, mentre gli italiani Petrucci e Pirro si sono classificati in 13° e 14° posizione.

    Appuntamento con l’ultima gara della stagione in programma a Valencia l’11 Novembre, dove sicuramente ci saranno i festeggiamenti del pubblico di casa per l’idolo spagnolo neo Campione del Mondo.

    CLASSIFICA PILOTI – Lorenzo 350, Pedrosa 307, Stoner 238, Dovizioso 208, Bautista 165, Rossi 157, Crutchlow 151, Bradl 135, Hayden 122, Spies 88, Barbera 83, Espargaro 69, De Puniet 58, Abraham 50, Pirro 32, Ellison 28, Hernandez 28, Edwards 25, Petrucci 19, Rea 17, Pasini 13, Silva 12, Elias 10, Nakasuga 7, Rapp 2, Salom 1

    CLASSIFICA COSTRUTTORI – Honda 387, Yamaha 366, Ducati 183, Art Aprilia 93, Ftr 32, Ftr Kawasaki 29, Suter Bmw 25, Ioda Aprilia 19, Aprilia 2,

  • Stoner pole a Phillip Island davanti a Lorenzo e Pedrosa. Rossi 8°

    Stoner pole a Phillip Island davanti a Lorenzo e Pedrosa. Rossi 8°

    Casey Stoner ha conquistato la pole position del Gran Premio d’Australia sul circuito di Phillip Island, teatro del 17esimo e penultimo appuntamento del Mondiale. L’australiano ha fatto un altro mestiere rispetto alla concorrenza e dopo aver dominato tutti i turni di prove libere ha conquistato la sua sesta pole della carriera sul tracciato di casa, nonchè quinta della stagione e 39esima in carriera e ha tutta l’intenzione di portarsi a casa la vittoria, che sarebbe la sesta consecutiva, in quella che per lui sarà l’ultima apparizione sul “suo” circuito.

    Per il campione del mondo in carica anche un brivido ad inizio turno causato da una caduta alla curva 4 che ha fatto temere il peggio per la sua caviglia ancora malconcia, ma nonostante ciò il canguro australiano è riuscito a risalire in sella e spadroneggiare anche con la moto di riserva. Il giro che gli è valso la pole è stato di 1:29.623, e anche se gli altri si sono riavvicinati rispetto ai distacchi abissali delle prove libere, è stato l’unico pilota a girare costantemente sotto il muro del minuto e 30″.

    Casey Stoner © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Al secondo posto Jorge Lorenzo che pur avvicinandosi molto al pilota della Honda non è riuscito a scendere sotto il mezzo secondo di distacco, ma è riuscito nel suo intento di piazzarsi momentaneamente davanti al diretto rivale nella lotta al titolo iridato Daniel Pedrosa. Il maiorchino quì a Phillip Island ha la prima chance di laurearsi campione del mondo, ipotesi non impossibile visto che lo spagnolo della Honda si è dimostrato meno efficace rispetto alle ultime uscite con diversi problemi di set-up sella sua Rc213V. A complicare poi i piani di Pedrosa si è messa anche la pioggia, arrivata sul finire del turno, che non ha permesso allo spagnolo di migliorare il suo tempo che è rimasto inchiodato sul 1:30.575 a circa nove decimi di ritardo dal compagno di squadra, e questa volta per tenere accese le sue speranze iridate non gli basterà arrivare davanti a Lorenzo che si presenta al penultimo appuntamento della stagione con 23 punti di vantaggio sul connazionale su 50 disponibili fino al termine del campionato. Vedremo se Pedrosa, che non si potrà permettere una gara in difesa, avrà la forza di ribaltare i favori del pronostico ma l’impresa si preannuncia molto difficile a meno di clamorosi colpi di scena, che potranno accadere soprattutto se in gara dovesse venire a cadere la pioggia, che potrebbe cambiare le carte in tavola.

    Ad aprire la seconda fila troviamo la Yamaha clienti del team Tech e di Cal Crutchlow che però accusa oltre un secondo da Stoner e sarà affiancato da Stefan Bradl sulla Honda Lcr, vicinissomo al britannico e staccato di soli 35 millesimi, e dal compagno di squadra Andrea Dovizioso con la seconda Yamaha Monster, che non ha particolarmente brillato in queste qualifiche australiane.

    Settimo tempo invece per la Honda Gresini di Alvaro Bautista che aprirà la terza fila davanti alla prima delle Ducati, quella di Valentino Rossi che ha confermato gli standard delle prove libere e ha chiuso con due secondi pieni di distacco dalla vetta. Queste premesse sono tutt’altro che buone per il pesarese che dovrà sperare ancora una volta nell’arrivo della pioggia per poter disputare una gara all’altezza delle posizioni davanti visto che il potenziale della GP12 sull’asciutto è quasi pari a quelo della Crt. Stesso discorso per il compagno di team Nicky Hayden, in decima posizione a chiudere la top-ten che a conferma di ciò ha chiuso addirttura alle spalle di un condfermatissimo e ottimo Randy De Puniet, bravissimo a piazzarsi tra le due moto di Borgo Panigale con la sua Art Crt.

    Alle spalle dello statunitense la Ducati Cardion di Karel Abraham davanti ad Aleix Espargaro e Hector Barbera. Poi solo Crt con il primo degli italiani che è stato Michele Pirro in 14esima posizione davanti a Danilo Petrucci 15esimo. 18esima e penultima posizione per Roberto Rolfo.

  • Stoner imprendibile a Phillip Island. Seguono Pedrosa e Lorenzo

    Stoner imprendibile a Phillip Island. Seguono Pedrosa e Lorenzo

    Casey Stoner ha conquistato le prime libere del Gran Premio d’Australia, 19esimo e penultimo appuntamento del Mondiale MotoGP. Sul circuito di casa di Phillip Island l’australiano ha dettato subito legge firmando il miglior tempo in entrambe le sessioni di prove staccando il miglior crono nel secondo turno grazie all’incredibile tempo di 1:29.999.

    Il campione del mondo in carica ha dimostrato un feeling particolare con il “suo” circuito e mostrato un passo inavvicinabile per gli avversari che si sono limitati ad osservare le prestazioni del canguro australiano e a competere soltanto per la seconda posizione virtuale. Troppo forte infatti il ritmo del pilota della Honda che è stato non a caso l’unico pilota a scendere sotto il muro del minuto e trenta, anche se per un solo millesimo di secondo. Tutti gli altri hanno realizzato tempi sopra il minuto e trentuno, tranne Daniel Pedrosa che con la moto gemella di Stoner è riuscito a trovare il guizzo per piazzare un tempo sul 30 alto: il tempo dello spagnolo infatti è di 1:30.884 ma è di quasi nove decimi più alto di quello del compagno di squadra che sembra al momento inavvicinabile.

    Casey Stoner © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Terzo posto per Jorge Lorenzo che bracca da vicino, uno solo è infatti il decimo di distacco, il suo rivale nella rincorsa al titolo. Il maiorchino, che comunque sembra reggere il passo di Pedrosa, in vista della gara potrebbe avere un aiuto inaspettato, quello di Stoner, che pare abbia tutte le intenzioni di chiudere in bellezza la sua carriera sul circuito di casa togliendo così punti preziosi al compagno coinvolto nella lotta al titolo e consegnando in anticipo la corona iridata a Lorenzo, che a due gare dalla fine si trova con 23 punti di vantaggio sul connazionale.

    Alle spalle di Lorenzo troviamo le altre due Yamaha, quelle clienti, di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow che, a parte Stoner, hanno retto alla grande il ritmo dei primi e in gara potrebbero sicuramente scombussolare le posizioni davanti. Dietro i due “uomini in nero” troviamo due Honda, quella del team Gresini di Alvaro Bautista e quella Lcr di Stefan Bradl staccati rispettivamente di 1″ e 6 e 1″ e 7 decimi dalla vetta ma abbastanza in linea con i tempi dei primi.

    Valentino Rossi naviga in terza fila e non è andato oltre l’ottava posizione. Il pesarese è il primo dei piloti Ducati ma è anche il primo degli inseguitori con due secondi di distacco da Stoner. Alle sue spalle la seconda GP12 di Nicky Hayden che ha invertito con il comapgno le posizioni del primo turno e ha chiuso la terza fila virtuale in nona posizione.

    Buona prova di Randy De Puniet che con la Crt è stato bravo ad inserirsi tra le due Ducati ufficiali di Hector Barbera e Karel Abraham. Il primo degli italiani con le Crt è Michele Pirro in 14esima posizione alle spalle di Colin Edwards ma davanti ad Aleix Espargaro. 16esimo Danilo Petrucci mentre Roberto Rolfo ha chiuso i9n 19esima e ulrima posizione ed è statoprotagonista anche di una brutta caduta durante il turno di prove fortunatamente senza conseguenze fisiche.

    Sarà assente invece la Yamaha di Ben Spies che ha rimediato un infortunio alla spalla nella caduta del Gran Premio della Malesia lo scorso week-end e che per precauzione non prenderà parte alla gara.

  • Tris Pedrosa sotto il diluvio. Lorenzo secondo in difficoltà

    Tris Pedrosa sotto il diluvio. Lorenzo secondo in difficoltà

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio della Malesia sul circuito di Sepang, terzultimo appuntamento della stagione. Il pilota della Honda, anche oggi in uno stato di forma strepitoso, è andato a vincere la sua terza gara consecutiva, sesta della stagione, riaprendo di fatto i giochi per il mondiale portando a 23 i punti, su 50 disponibili a due gare dalla fine, che lo dividono dal leader della classifica Jorge Lorenzo, secondo e mai cosi in difficoltà come oggi.

    Lo spagnolo è stato il miglior interprete delle difficili condizioni del tracciato malese, sul quale è venuta a cadere la pioggia poco prima della partenza portando i commissari a dichiarare la gara bagnata. Tutti quindi sono partiti con gomme da bagnato ma il leight-motive della gara non è cambiato rispetto alle ultime uscite, con Lorenzo e Pedrosa davanti a fare gara solitaria e tutti gli altri dietro racchiusi in un gruppetto molto compatto capitanato da Casey Stoner.

    Il maiorchino ha cercato di replicare la gara di Motegi abbozzando un tentativo di allungo nei primi giri della gara cercando di sfruttare la migliore efficacia della gomma da bagnato morbida rispetto a quella dura dell’avversario, ma Pedrosa ha tenuto il passo e dopo aver studiato l’avversario per un paio di giri ha portato l’attacco decisivo esattamente a metà gara, a 10 giri dalla fine, superando il connazionale all’ultima curva prima del traguardo sferrando una grande staccata, violenta come se fosse stato sull’asciutto. Nel giro di poche curve lo spagnolo ha cominciato ad allungare e a prendere un margine importante sul rivale che si è ritrovato in difficoltà con la gomma quasi arrivata alla frutta e l’asfalto che intanto andava sempre di più bagnandosi per il progressivo aumentare della pioggia.

    E a 7 giri dal termine infatti è proprio Lorenzo, tra l’altro unico pilota a farlo, a richiamare l’attenzione dei commissari di gara giapponesi per sospendere la gara alzando il braccio destro in segno che la pista stava diventando impraticabile. Reclamo che è stato accolto al 13esimo passaggio, lasciando qualche disappunto nel team della Honda Hrc visto che Stoner stava guadagnando sempre più terreno nei confronti del pilota della Yamaha con la possibilità di superarlo e dare una mano al compagno di squadra che avrebbe guadagnato 4 punti in più su Lorenzo in chiave iridata.

    Daniel Pedrosa © ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images

    Si è atteso poi qualche minuto un miglioramento delle condizioni metereologiche per far riprendere la gara, miglioramento che non c’è stato perchè la pioggia e il vento sono aumentati inducendo i commissari a dichiarare chiusa la gara che comunque ha assegnato tutti i punti ai piloti essendo stati svolti i giri necessari. La classifica finale dunque ha proclamato ancora una volta Pedrosa vincitore, Lorenzo in seconda posizione che salva una gara che si stava mettendo male e protegge la testa della classifica, e Stoner terzo, che ritrova il podio a distanza di qualche mese, mancava infatti dal Gran Premio degli Stati Uniti a Laguna Seca.

    Appena fuori dal podio le Ducati, con Nicky Hayden quarto e Valentino Rossi in quinta posizione. Gara accorta e ragionata per lo statunitense che ha saputo sfruttare gli errori degli avversari per chiudere alle spalle dei migliori tre, mentre per il pesarese è stata una gara tutta d’attacco sin dalla partenza che però lo ha portato a commettere un brutto errore al nono giro mentre si trovava alle spalle di Andrea Dovizioso in quinta posizione, che lo ha relegato nono alle spalle del gruppetto composto da Cal Crutchlow, Ben Spies, Stefan Bradl e Alvaro Bautista. Il Dottore è poi riuscito a recuperare anche grazie alle cadute che in successione hanno colpito prima Spies, che ha riportato conseguenze fisiche ad una clavicola, e poi Dovizioso, Bradl e Crutchlow, tutti traditi dall’asfalto bagnato, ma c’è da dire che oggi la Ducati aveva davvero un buon passo, almeno al pari con quello di Stoner e Dovizioso. Alle spalle di Rossi troviamo il trio spagnolo composto da Bautista a 17 secondi dalla vetta mentre molto più staccati troviamo Hector Barbera e Aleix Espargaro con la prima delle Crt. Nelle ultime due posizioni gli italiani Danilo Petrucci e Michele Pirro

    Giornata nera per la Yamaha che di 4 moto in pista ha visto terminare la gara soltanto quella di Lorenzo che comunque qualche minuto prima dell’interruzione della gara è riuscito a tenere miracolosamente in piedi la sua M1 che stava lentamente scivolando a terra sull’asfalto bagnato, rischiando di perdere il vantaggio su Pedrosa e di compromettere il cammino nel Mondiale.

    Mondiale che riprenderà domenica prossima, ancora alle prime luci dell’alba quì in Italia, perchè si correrà in Australia sul circuito di Phillipe Island, teatro del penultimo appuntamento della stagione. La sfida sarà ancora tra i due pretendenti al titolo Lorenzo e Pedrosa ma occhio a Stoner che sul circuito di casa potrebbe essere la variabile impazzita che farà da arbitro al campionato.

     

  • Rossi ricorda Simoncelli “Marco mi manca”

    Rossi ricorda Simoncelli “Marco mi manca”

    A Sepang è stata scoperta proprio oggi la targa commemorativa in bronzo in memoria di Marco Simoncelli, il pilota di Coriano che proprio un anno fa perse la vita sullo stesso circuito in occasione del Gran Premio della Malesia. All’iniziativa hanno preso parte tutti i componenti del paddock, piloti e responsabili dei team che nel pomeriggio sono partiti dal box del team di Fausto Gresini, per il quale correva Marco, per poi arrivare alla fatidica curva 11, punto del circuito in cui avvenne l’incidente mortale osservando un minuto di silenzio dopo un lungo applauso rivolto allo sfortunato pilota di Coriano.

    E’ passato quasi un anno esatto da quel tragico momento, era il 23 ottobre del 2011, al secondo giro della gara la Honda Rc212V guidata da Marco perse inspiegabilmente il controllo per poi rientarre in traiettoria venendo colpita icolpevolemte dagli accorrenti Colin Edwards e Valentino Rossi che nulla hanno potuto per evitare il terribile scontro. Ma a distanza di tanto tempo il ricordo di Super Sic è ancora vivo nelle menti di tutti, in particolare proprio di Rossi, coinvolto nell’incidente e grande amico di infanzia di Simoncelli: “Marco mi manca moltissimo, soprattutto ora che siamo in Malesia per la gara – il ricordo del pilota di Tavullia un anno dopo la scomparsa dell’amico nella conferenza alla vigilia del Gran Premio – “Un anno dopo quel momento è ancora peggio. E’ una sensazione molto difficile per me ed è brutto che non ci sia più, soprattutto per la sua famiglia, i suoi amici che se lo potevano godere e che lo potevano incontrare tutti i giorni a Coriano, manca a tutti, tantissimo”.

    Marco Simoncelli © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    La commozione del Dottore nel parlare dell’amico scomparso è tanta, a dimostrazione di come, ancora dopo un anno, si faccia fatica a dimenticare tutto quanto accaduto quel giorno, ma è proprio sulle note del dolore che il pesarese ha cercato di rievocare con il sorriso sulle labbra i ricordi più belli del pilota di Coriano: “Di lui mi manca il suo modo di essere, la sua purezza, il Sic era uno vero, e poi era divertente starci insieme. Quando Marco c’era ti riempiva molto la giornata perché era vulcanico e poi il bello del Sic è che era sempre positivo, sorridente e cercava sempre di fare qualche casino e di portarti con lui”.

    Anche Casey Stoner, suo compagno alla Honda anche se in team diversi, ha voluto rivolgere un pensiero al collega scomparso: “E’ passato ormai un anno dalla scomparsa di Marco e il fatto che questo week end rappresenti l’anniversario della scomparsa di Marco farà si che l’atmosfera sarà di sicuro particolare quando scenderemo in pista”.