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  • Gli Stati Uniti demoliscono la Gran Bretagna

    Gli Stati Uniti demoliscono la Gran Bretagna

    Ancora una vittoria per gli Stati Uniti in vista delle Olimpiadi di Londra 2012: lo squadrone a stelle e strisce ha battuto nettamente la Gran Bretagna a Manchester nella terza amichevole delle 5 in programma prima del torneo.

    Una gara davvero senza storia con gli U.S.A. che hanno dominato in ogni singolo quarto ed in ogni statistica di gioco. Britannici letteralmente travolti dal talento statunitense, non è bastato il solo Luol Deng, stella dei Chicago Bulls in NBA, per provare a tenere testa ai ben più quotati avversari.

    Coach Mike Krzyzewski, dopo aver schierato un quintetto identico nelle prime 2 amichevoli, ha apportato qualche cambiamento in questa terza gara: Deron Williams ha preso infatti il posto di Chris Paul in cabina di regia, affiancato dal solito Kobe Bryant. Tra le ali fuori Carmelo Anthony per far spazio al fenomenale Kevin Durant (che nelle precedenti partite aveva svolto il ruolo di sesto uomo di lusso), intoccabile LeBron James, lo starting five è stato completato dall’unico vero centro di ruolo, ovvero Tyson Chandler.

    Carmelo Anthony | © Stu Forster/Getty Images

    Nel 118-78 finale si sono messi in mostra Deron Williams, autore di 19 punti e 5 assist (per lui lusinghiero 5/6 da 3 punti) in appena 20 minuti sul parquet, Carmelo Anthony (che seppur relegato in panchina ha disputato una gara eccellente) con 19 punti in 17 minuti, il solito LeBron James con 16 punti, 6 rimbalzi e 4 assist ed infine Kevin Durant (13 punti). Buone notizie anche dalle seconde linee con Anthony Davis e Russell Westbrook in evidenza (rispettivamente 11 e 15 punti).

    Per la Gran Bretagna top scorer è stato Deng, unico atleta di talento, con 25 punti mentre ha deluso uno dei potenziali nuovi arrivi in NBA ovvero Joel Freeland (solo 6 punti segnati).

    La marcia di avvicinamento degli Stati Uniti per i Giochi di Londra prosegue a Barcellona, con sfide che promettono spettacolo con Argentina (domenica alle 21.30) e Spagna (il 24 luglio alle 22.30). Dal 29 sarà Olimpiade (debutto con la Francia, nel girone ci sono anche Argentina, Tunisia, Lituania e Nigeria) con la medaglia d’oro nel mirino.

  • NBA, All Star Game: Bargnani e Gallinari out, trionfo per Howard

    NBA, All Star Game: Bargnani e Gallinari out, trionfo per Howard

    La NBA ha ufficializzato i quintetti di partenza in vista dell’All Star Game 2012 che si disputerà ad Orlando il prossimo 26 febbraio. La votazione è stata fatta tramite voto popolare, i giocatori che hanno raccolto più preferenze nei rispettivi ruoli avranno il diritto di scendere in campo come titolari (a meno di infortuni dell’ultim’ora), mentre la prossima settimana, giovedì 9 febbraio, verranno scelte le riserve.

    Tra i magnifici 10 (5 per la selezione dell’Ovest e 5 per quella dell’Est) non figurano nè Andrea Bargnani, nè Danilo Gallinari che curiosamente sono finiti entrambi al nono posto nelle votazioni del loro ruolo (il Mago ha raccolto poco più di 152mila preferenze tra le ali della Eastern Conference, il Gallo invece ha ottenuto circa 110 mila voti tra i forward della Western Conference).

    Ovviamente ci sarà la possibilità per loro di essere chiamati dalle decisioni che prenderanno nei prossimi giorni i 30 allenatori NBA a cui spetterà il compito di completare i 2 roster ma difficilmente i nostri connazionali riusciranno a partecipare all’evento: dovranno essere scelte 7 riserve per parte ed a tuttora sono altri i candidati favoriti tra le ali secondo esperti ed analisti del basket d’oltreoceano. Ad Ovest gli ultimi 2 posti tra i cosiddetti “forward”dovrebbero giocarseli (il condizionale è d’obbligo) mostri sacri del calibro di Kevin Love (Minnesota Timberwolves), Pau Gasol (Los Angeles Lakers), Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks) ed il sempre più migliorato LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers). Ad Est invece la lotta vedrà protagonisti Kevin Garnett (Boston Celtics), Paul Pierce (Boston Celtics), Chris Bosh (Miami Heat), Amar’è Stoudemire (New York Knicks) e l’outsider Luol Deng (Chicago Bulls) autore di una grande stagione finora con i Bulls.

    Per quanto riguarda invece i giocatori già selezionati c’è da dire che la città di Los Angeles monopolizza il quintetto della Western Conference visto che i Lakers sono rappresentati dal solito Kobe Bryant (secondo atleta più votato, alla 14esima apparizione consecutiva come titolare all’All Star Game, eguagliati Shaquille O’Neal, Jerry West e Karl Malone) e dal centro Andrew Bynum, mentre i Clippers aggiungono il playmaker Chris Paul e l’ala grande Blake Griffin. Il ruolo di ala piccola invece è appannaggio di un altro super atleta, quel Kevin Durant stella sempre più luminosa degli Oklahoma City Thunder, capocannoniere della Lega nelle ultime 2 regular season.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Il quintetto della Eastern Conference vedrà invece protagonista la città di Miami che porta i 2 fenomeni Lebron James e Dwyane Wade. Lo stato della Florida si conferma di prim’ordine per quanto riguarda i talenti ed aggiunge l’idolo locale degli Orlando Magic Dwight Howard (centro) che è stato anche il giocatore più votato da tutti i fans. Completano la squadra l’ala piccola dei New York Knicks Carmelo Anthony ed il sensazionale playmaker dei Chicago Bulls Derrick Rose, lo scorso anno M.V.P. della stagione NBA.

    Passiamo ai numeri: come già detto chi ha avuto più preferenze è stato Howard con 1milione e 600mila voti, a ruota segue Kobe Bryant (1milione e 550mila), sul gradino più basso del podio ecco Derrick Rose (1 milione 514 mila), che butta fuori dalla Top 3 LeBron James (1milione e 360 mila). Kevin Durant (1milione e 345mila) supera un mostro sacro come Dwyane Wade (1milione e 334mila).  Più staccati tutti gli altri, Chris Paul arriva ad 1milione e 130 mila voti, poi Andrew Bynum con 1 milione e 51mila voti precede Carmelo Anthony (1milione e 41mila). Chiude Blake Griffin con 870 mila preferenze.

    Gli allenatori che guideranno i 2 team di All Star, invece, si sapranno il 15 febbraio: i coach delle 2 squadre in vetta alla rispettiva Conference per quella data, avranno il diritto di sedersi sulle panchine.

    Nella speranza di poter vedere per la prima volta nella storia un giocatore italiano scendere in campo nell’All Star Game ecco i 2 quintetti selezionati dal voto dei tifosi:

    Eastern Conference
    F-Carmelo Anthony
    F-LeBron James
    C-Dwight Howard
    G-Derrick Rose
    G-Dwayne Wade

    Western Conference
    F-Blake Griffin
    F-Kevin Durant
    C-Andrew Bynum
    G-Kobe Bryant
    G-Chris Paul

  • NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    La NBA ha reso noto l’elenco dei giocatori preconvocati in vista delle Olimpiadi di Londra 2012: al momento la lista comprende 20 elementi, nei prossimi mesi però questo numero sarà destinato a scendere fino ad arrivare ai 12 definitivi che avranno il compito di portare in alto la Nazionale degli Stati Uniti ai prossimi Giochi in terra inglese.

    LeBron James & Dwyane Wade, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    I nomi sono stati ufficializzati dal Presidente della Federazione basket statunitense Jerry Colangelo. L’allenatore sarà sempre Mike Krzyzewski (che alla guida degli U.S.A. ha già conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2008 ed il primo posto ai Mondiali del 2010) coadiuvato dagli assistenti Jim Boeheim, Mike D’Antoni e Nate McMillan (gli ultimi 2 rispettivamente allenatori di New York Knicks e Portland Trail Blazers).

    Al momento le squadre più rappresentate con questi preconvocati sono i Los Angeles Clippers, che possono annoverare le convocazioni di Chris Paul, di Blake Griffin e di Chauncey Billups, ed i Miami Heat che contribuiscono con i soliti Big Three LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. In totale sono rappresentate 14 delle 30 squadre della Lega.

    Le Olimpiadi prenderanno il via il 27 luglio e termineranno il 12 agosto e si disputeranno, come già detto, a Londra. Per la Nazionale di basket degli stati Uniti in bacheca ci sono già 13 ori. Tra i Big della NBA non manca nessuno e la scelta è comunque stata estremamente difficile visto l’alto livello di competitività del massimo campionato americano. Sotto la guida di coach Krzyzewski la Nazionale a stelle e strisce ha, fino ad ora, collezionato ben 48 vittorie ed una sola sconfitta.

    Ovvio che saranno proprio loro, i grandi campioni della NBA, ad avere lo status di favoriti ma in un torneo che si disputerà in così poco tempo le insidie non mancheranno e probabilmente la prima squadra antagonista sarà la Spagna di Sergio Scariolo che può vantare atleti di fama internazionale dei quali quasi tutti militano proprio nella Lega americana.

    Questo l’elenco completo dei preconvocati:

    LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers); Carmelo Anthony (New York Knicks); Chauncey Billups (Los Angeles Clippers); Chris Bosh (Miami Heat); Kobe Bryant (Los Angeles Lakers); Tyson Chandler (New York Knicks); Kevin Durant (Oklahoma City Thunder); Rudy Gay (Memphis Grizzlies); Eric Gordon (New Orleans Hornets); Blake Griffin (Los Angeles Clippers); Dwight Howard (Orlando Magic); Andre Iguodala (Philadelphia 76ers); LeBron James (Miami Heat); Kevin Love(Minnesota Timberwolves); Lamar Odom (Dallas Mavericks); Chris Paul (Los Angeles Clippers); Derrick Rose (Chicago Bulls); Dwyane Wade (Miami Heat);Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder); and Deron Williams (New Jersey Nets).

  • NBA, analisi Atlantic Division. New York insidia Boston

    NBA, analisi Atlantic Division. New York insidia Boston

    Iniziamo la nostra analisi della stagione NBA, dopo mesi e mesi di un estenuante lockout, dall’Atlantic Division. Negli ultimi anni i Boston Celtics hanno avuto il predominio di questo raggruppamento, riuscendo sempre a prevalere con relativa facilità. Ma in questo campionato dovranno guardarsi molto bene le spalle dall’attacco dei rinnovati New York Knicks che da febbraio, tra scambi ed acquisizioni di free agent, hanno completamente rivoluzionato il roster, ponendo delle ottime basi per arrivare a primeggiare nella Lega. Più staccati i Philadelphia 76ers, che si aspettano risposte importanti dai tanti giovani presenti in squadra, ed i New Jersey Nets, che proveranno a convincere Deron Williams (la stella della squadra) a prolungare il contratto in scadenza a giugno, con l’acquisizione di qualche giocatore importante (Dwight Howard?) dato che il playmaker ha fatto presente che resterà solo se avrà una squadra pronta a competere per il titolo. Chiude la divisione Toronto, in fase di ricostruzione dopo l’addio di Chris Bosh nell’Estate 2010. Per Andrea Bargnani si prospettano tempi duri, dovrà essere il leader emotivo di una squadra che dovrà crescere con il passare dei mesi.

    Amar

    BOSTON CELTICS: Il ruolo di favoriti nella Division è ancora appannaggio dei “Verdi” del Massachusetts. Il quintetto, sebbene un pò anziano, regala ancora ampie garanzie a coach Doc Rivers che punterà tutto sulla fame di vittorie dei suoi Big. Rajon Rondo in cabina di regia sarà affiancato dal solito Ray Allen, diventato nell’ultima stagione il miglior tiratore da 3 punti nella storia della NBA. Paul Pierce, il capitano, sarà l’anima della squadra, l’uomo dei momenti decisivi, mentre sotto i tabelloni Kevin Garnett dovrà tenere a bada i lunghi avversari. Il ruolo di centro sarà affidato a Jermaine O’Neal ed è qui che potrebbero sorgere grossi punti di domanda. Peserà tanto l’assenza di Jeff Green, il probabile sesto uomo dei Celtics, che dovrà sottoporsi ad un delicato intervento al cuore e salterà tutta la stagione. Per arrivare a lui lo scorso febbraio era stato sacrificato il centro Kendrick Perkins, mossa che al momento, per  i problemi fisici di Green, non ha pagato. Il suo posto nelle rotazioni sarà preso da Brandon Bass, arrivato dai Magic in cambio di Glen Davis, beniamino del Boston Garden. Occhio anche alla tenuta atletica dei giocatori nelle partite ravvicinate data l’età non più verdissima. L’obiettivo resta comunque quello di vincere il titolo NBA.

    ROSTER BOSTON CELTICS

    NEW JERSEY NETS: Tutto ruoterà sull’asse Deron Williams-Brook Lopez. I risultati dei Nets saranno legati necessariamente alla buona intesa tra i 2 giocatori. Per il resto la formazione di coach Avery Johnson presenta molti punti interrogativi: dati per certi i posti in quintetto a Williams (playmaker) e Lopez (centro), il resto appare poco definito con tanti giocatori a giocarsi il posto in squadra. La guardia titolare comunque dovrebbe essere Anthony Morrow, mentre l’ala piccola Damion Jones. A completare il tutto il neo arrivato Shelden Williams (strappato ai cugini dei Knicks), atleta che però potrebbe soffrire a giocare come ala grande non avendo i chili necessari per il ruolo. Sarebbe importante per questo la riconferma di Kris Humpries ma ancora il giocatore non è stato rinnovato. Poca roba dalla panchina, da cui emergono gli ex Lakers Vujacic e Farmar. Tutto però potrebbe cambiare se i Nets riuscissero ad arrivare a Dwight Howard nei prossimi mesi: il team potrebbe in quel caso anche pensare ai playoff!

    ROSTER NEW JERSEY NETS 

    NEW YORK KNICKS: Al momento la franchigia più interessante in NBA. Della squadra che ha iniziato il campionato 2010/2011 sono rimasti in 3 (Fields, Douglas e Stoudemire che era appena arrivato dai Suns come free agent). In 12 mesi a New York hanno smantellato il roster e lo hanno ricostruito tramite scambi e giocatori liberi acquisiti nell’ultimo mercato. Ed il risultato finale non è niente male. I Knicks hanno 2 dei migliori lunghi della Lega con Tyson Chandler ed Amar’è Stoudemire, una superstar come Carmelo Anthony capace di segnare da qualsiasi posizione e cambiare l’esito di un incontro ed in più hanno aggiunto il tassello mancante, quello del playmaker, con l’acquisizione di Baron Davis. Ecco perchè New York appare ora completa sotto ogni punto di vista, anche in panchina dove ci sono giocatori capaci di entrare subito nel vivo del match. Nelle prime partite il play titolare sarà comunque l’ottimo Toney Douglas, dato che Davis deve recuperare da alcuni problemi alla schiena. Da tenere in considerazione il rookie Iman Shumpert. Dopo 8 anni di assenza il team bluarancio nello scorso torneo è tornato ai playoff venendo eliminato al primo turno dai Celtics. Ora l’obiettivo è migliorarsi, con la speranza che riuscendo in tempi brevi a trovare il giusto gioco di squadra, si possa arrivare anche al titolo.

    ROSTER NEW YORK KNICKS

    PHILADELPHIA 76ERS: La concorrenza nella Eastern Conference è aumentata ma i giovani Sixers proveranno lo stesso a farsi strada. Il quintetto di partenza è uno dei più atletici della Lega, il playmaker sarà Holiday, affiancato dalla seconda scelta assoluta al Draft del 2010 Evan Turner. Iguodala sarà il leader della squadra e giocherà in ala piccola, mentre Elton Brand in ala grande. Centro il possente Spencer Hawes capace di segnare anche dalla distanza. Dalla panchina sarà importante il contributo di Louis Williams e di Thaddeus Young. Difficilmente però Philadelphia riuscirà a migliorare il risultato della scorsa stagione, ovvero l’approdo al primo turno della post season. Per risultati migliori serve che i giovani maturino un pò di esperienza in più ed i frutti potrebbero essere raccolti tra un paio di stagioni.

    ROSTER PHILADELPHIA 76ERS

    TORONTO RAPTORS: I Raptors al momento sono una squadra in forte ricostruzione e lo spettro di un’altro campionato perdente aleggia pericolosamente in Canada. Il roster di Toronto presenta tanti giocatori di talento (ma ancora troppo acerbi) ad iniziare dal nostro Andrea Bargnani, reduce dalla sua migliore stagione in NBA ad oltre 21 punti di media. DeMar DeRozan, guardia dai numeri pazzeschi, potrebbe essere la sorpresa del campionato, Amir Johnson ed Ed Davis 2 giocatori pronti all’esplosione. C’è però da coprire un buco in ala piccola, dove Kleiza non offre le necessarie garanzie. Calderon in cabina di regia è chiamato a smentire gli scettici. Il nuovo coach Dwane Casey baserà tutto sulla difesa (punto dolente nelle ultime stagioni). Tuttavia per i Raptors è probabile una nuova stagione da Draft Lottery.

    ROSTER TORONTO RAPTORS 

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  • NBA: Il lockout prosegue ed i giocatori vanno in tournèe

    NBA: Il lockout prosegue ed i giocatori vanno in tournèe

    Dopo 2 giorni di riunioni (ieri ed oggi) ed oltre 24 ore complessive passate attorno ad un tavolo a discutere sulle possibili soluzioni per porre fine al lockout NBA, ancora non si è trovato un accordo per scongiurare il rinvio della stagione agonistica. Sembra quasi certa la cancellazione della stagione regolare fino a Natale, dopo aver già deciso di abortire le prime 2 settimane con oltre 100 partite eliminate dal calendario ed una perdita complessiva di oltre 40 milioni di dollari per la Lega e 170 milioni di dollari di stipendio ai giocatori.

    NBA.com
    Intanto le stelle del basket americano hanno deciso di andare in tour mondiale: a partire dal 30 ottobre al 9 novembre è prevista una tourneè  con l migliori superstar, come Kobe Bryant (che evidentemente con questo tour vede soddisfatte le sue pretese economiche!), LeBron James,Derrick Rose, Dwyane Wade, Carmelo Anthony, Chris Paul, Chris Bosh, Rajon Rondo, Paul Pierce, Amar’è Stoudemire e Russell Westbrook. Indeciso invece Kevin Durant, che però secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe dare il suo assenso, forse sarà assente Kevin Garnett, mentre Dwight Howard ha già rifiutato. Alcuni di questi giocatori avrebbero già firmato l’adesione per un accordo che assicurerà ad ogni giocatore un introito. Si tratta in questo caso di 6 esibizioni in 4 diversi continenti, sfide in programma tra Portorico, Londra, Macao e Australia, organizzate da Calvin Darden, celebre organizzatore di eventi cestistici. Si cercano impianti da oltre 15.000 posti per assicurare buoni incassi, e parte del ricavato sarà poi anche devoluto in beneficienza.

  • Playoff NBA, primo turno: Boston soffre ancora contro i Knicks, bene Magic e Mavs

    Playoff NBA, primo turno: Boston soffre ancora contro i Knicks, bene Magic e Mavs

    3 le partite disputate nella notte NBA valide per il primo turno playoff.

    I Magic riescono ad impattare la serie dopo la sconfitta, anche un pò inattesa, di gara 1 contro Atlanta. Dwight Howatd, appena eletto difensore dell’anno, rimane in campo tutti i 48 minuti della partita mettendo a referto 33 punti, 19 rimbalzi e 2 recuperi. E’ in difesa che Orlando vince il match limitando gli avversari a soli 82 punti (Crawford è il top scorer degli ospiti con 25 punti), l’allungo decisivo arriva nel terzo parziale con uno score di 10-1 che mette la gara sui binari dei Magic. La serie ora si trasferisce ad Atlanta per le prossime 2 partite.

    Sofferenza completa per i Boston Celtics che rischiano di perdere contro i Knicks anche in gara 2 ma alla fine riescono (così come in gara 1) a risolvere il match a loro favore nel finale di partita. Boston sembra piazzare il parziale decisivo nel terzo quarto quando si porta a +11 dai rivali, ma nell’ultimo periodo arriva la rimonta degli ospiti grazie ai 13 punti segnati in un paio di minuti da Carmelo Anthony che riporta in partita la sua squadra. A decidere l’incontro sono il jumper di Garnett a 13 secondi dalla fine e la palla persa di Jeffries che condanna la squadra della “Grande Mela” ad una sconfitta forse ancora più bruciante rispetto alla gara precedente. I Celtics ringraziano la prova di Rondo da 30 punti ed il 4/4 di Ray Allen da 3 punti (per 18 complessivi) che toglie i padroni di casa dai guai nei momenti in cui serve. Per New York, priva di Billups e con Stoudemire limitato da un infortunio a soli 17 minuti sul parquet, grande prestazione di Carmelo Anthony che segna 42 punti (quasi la metà della squadra) con 17 rimbalzi, 6 assist e 2 stoppate. Ma per sperare nel colpaccio (che non sembra comunque impossibile viste queste prime 2 partite) serve che Billups e Stoudemire recuperino dai loro acciacchi. La serie si sposta ora a New York e se i Knicks vorranno restare vivi servono obbligatoriamente 2 vittorie.

    Vantaggio per 2-0 nella serie contro i Blazers anche per Dallas che supera i rivali grazie ai 33 punti di Nowitzki ed ai 21 di Stojakovic, ancora una volta viene concessa troppa libertà a Kidd che risponde con 18 punti. Portland si affida al solito Aldridge (24 punti e 10 rimbalzi) e a Gerald Wallace (18) ma ci sono i soliti problemi, ovvero il poco carattere nelle gare in trasferta. La serie si sposta in Oregon per le prossime 2 partite, i Mavs vanno per chiudere, i Blazers per riaprire una serie che sembra prendere sempre di pù la direzione del Texas.

    Risultati playoff NBA del 19 aprile 2011

    Orlando Magic-Atlanta Hawks 88-82
    Orl Howard 33, Nelson 13, Turkoglu 10
    Atl Crawford 25, Smith 17, Johnson 14

    Boston Celtics-New York Knicks 96-93
    Bos Rondo 30, Pierce 20, Allen 18
    N.Y. Anthony 42, Douglas 14, Jeffries 10

    Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers 101-89
    Dal Nowitzki 33, Stojakovic 21, Kidd 18
    Por Aldridge 24, Wallace 18, Miller 18

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 2-0 Heat
    Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 2-0 Celtics
    Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 1-1
    Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 2-0 Bulls

    WESTERN CONFERENCE:

    Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 0-1 Hornets
    San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 0-1 Grizzlies
    Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 2-0 Mavericks
    Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 1-0 Thunder

  • Playoff NBA, primo turno: Analisi Eastern Conference

    Playoff NBA, primo turno: Analisi Eastern Conference

    L’analisi dei playoff NBA prosegue esaminando le 4 sfide della Eastern Conference.

    1 Chicago Bulls (62-20) vs 8 Indiana Pacers (37-45)

    Indiana è l’unica squadra che si è qualificata per i playoff con un record perdente (37 vinte e 45 perse), da quando esistono i playoff a 16 squadre (stagione 1984) solo 38 team si sono qualificati alla post-season con record perdente e di queste 38 solo i Seattle Sonics, nel 1987, sono riusciti a superare il primo turno. L’impegno è molto proibitivo per i Pacers. In stagione regolare le sfide tra i Bulls e Indiana hanno visto prevalere Chicago per 3-1 e solo nell’ultima partita delle 4 Granger e compagni hanno strappato un sofferto successo (tra l’altro è stata l’unica sconfitta dei “Tori” nelle 16 sfide della propria division comprendente anche Bucks, Pistons e Cavaliers). La formazione dell’Illinois punta tutto su Derrick Rose (probabile M.V.P. stagionale) e sulla difesa, che è la migliore del campionato. Inoltre la squadra pare completa in ogni reparto. Anche Indiana dispone di un roster molto equilibrato e in prospettiva talentuoso, ma potrebbe pagare a caro prezzo l’inesperienza nei playoff. Danny Granger, stella di Indiana, dovrà giocare ad altissimi livelli per dare una speranza ai suoi compagni. Per quanto riguarda la marcatura di Rose, l’uomo più adatto a questo compito è Danthay Jones (anche se in questa stagione ha avuto poco spazio, ma resta un difensore eccezionale), inoltre se casomai il playmaker dei Bulls dovesse avere la meglio nei suoi confronti, sotto canestro dovrà farsi trovare pronto il centro Roy Hibbert, con le sue doti intimidatorie. Resta da dire un’ultima cosa: i Pacers sono stati tenuti nelle sfide dirette al 38% di media dal campo dai Bulls (non proprio una grande percentuale), lo United Center è quasi inespugnabile (Chicago ha vinto 36 partite e ne ha perse 5 sul proprio parquet, miglior rendimento interno della Lega). Indiana però non ha niente da perdere e proverà a sfornare la sorpresa.

    2 Miami Heat (58-24) vs 7 philadelphia 76ers (41-41)

    Miami è l’unica squadra del campionato ad essere nei primi 5 posti sia per maggior numero di punti segnati in attacco che per minor numero di punti subiti in difesa. Inoltre è la squadra che più di tutte in NBA si affida ai punti segnati dai titolari, in particolare deve questo rendimento al trio James-Bosh-Wade, che molto spesso arriva a produrre l’80% del fatturato offensivo di squadra, Philadelphia invece ha nella panchina il suo punto di forza, dato che a livello di contributo in punti è sempre una delle prime della Lega. Proprio questa appare l’unica arma per poter impensierire gli Heat, che invece hanno poca produzione offensiva dalla panchina e devono affidarsi necessariamente alle magie del “magnifico trio” su cui l’estate scorsa hanno puntato tutto. In stagione regolare le sfide recitano un netto 3-0 in favore della squadra della Florida, obiettivamente ci sono poche chances per i Sixers, che dovranno trovare risorse quasi inaspettate se vorranno provare il colpaccio.

    3 Boston Celtics (56-26) vs 6 New York Knicks (42-40)

    Si parte dal presupposto che tra le 2 squadre c’è una rivalità storica ed incredibile, si potrebbero spendere fiumi di parole sulle innumerevoli sfide del passato che hanno segnato molte epoche della NBA, ma non è il caso ora di soffermarci su questo. L’attenzione ora va focalizzata sul momento attuale delle 2 squadre: nella regular season c’è stato lo sweep (ovvero il cosiddetto cappotto) dei Celtics sui Knicks, un 4-0 inequivocabile. Per New York arrivare alla post season era l’obiettivo minimo (l’assenza era di 7 lunghi anni) soprattutto dopo la trade che ha portato Chauncey Billups e la superstar Carmelo Anthony in maglia bluarancio, dando a Stoudemire 2 degni compagni. Tuttavia per portare i 2 giocatori nella Grande Mela si è deciso di sacrificare la panchina dato che Chandler e Mozgov erano 2 tasselli molto importanti nel gioco della squadra di Mike D’Antoni, in più si deve sommare anche l’addio di Felton e del nostro Danilo Gallinari, che stavano facendo tutto sommato bene fino alla loro cessione. Al momento i Knicks sono una squadra molto similare ai Miami Heat, con 3 stelle ma poca panchina, grazie al trio Billups-Anthony-Stoudemire i Knicks possiedono il terzo attacco della Lega, in considerazione che gli ultimi 2 citati sono, classifica dei cannonieri stagionali alla mano, tra i primi 5, due bocche da fuoco difficilmente eguagliabili su cui si basa il gioco di New York. La difesa è invece il punto debole, al contrario dei Celtics che difendono duro in ogni singola azione del match e dispongono di un attacco molto più organizzato dalla regia di Rajon Rondo che spesso e volentieri regala a capitan Paul Pierce, a Ray Allen e a Kevin Garnett dei tiri molto puliti ad alta percentuale di riuscita. L’organizzazione difensiva di Boston è seconda solo a quella dei Bulls e proprio qui sarà la chiave della serie: i Knicks infatti, basando quasi tutto sull’attacco atomico di cui dispongono, devono essere limitati a livello di percentuale dal campo: il record di New York dice che è a quota 8 vinte e 29 perse quando non supera il 45% ed è a quota 13 vinte e 32 sconfitte quando non riesce a segnare più di 10 triple a partita, segno che il team di D’Antoni viaggia spedito o meno a seconda della vena realizzativa dei suoi bomber. Le speranze per Anthony e compagni passano anche da un eventuale calo fisico e mentale degli avversari (cosa che nel finale di stagione è anche successa ma i playoff poi sono un discorso a parte), abbinato anche a qualche infortunio di troppo che ha decimato la presenza sotto canestro dei “Verdi” (e qui pesa anche la cessione di Kendrick Perkins ai Thunder che ha reso molto più debole il reparto). Se questo tipo di problemi verranno risolti non c’è ombra di dubbio che Boston approderà al turno successivo, a meno di miracoli del trio Billups-Stoudemire-Anthony.

    4 Orlando Magic (52-30) vs 5 Atlanta Hawks (44-38)

    Atlanta ha sempre sofferto i Magic nelle ultime stagioni (anche nei playoff dello scorso anno il risultato fu di 4-0 in favore di Orlando). Tuttavia in questa regular season gli Hawks si sono presi una piccola rivincita dato che il computo delle 4 sfide li vede in vantaggio per 3-1. I problemi, però, per la squadra della Georgia sono molto evidenti dato che viene da una striscia negativa di 6 partite e la compattezza di inizio anno sembra ormai un lontano ricordo. Inoltre il sistema offensivo e difensivo dei Magic pare difficilmente contrastabile dagli Hawks che non dispongono di adeguate contromisure a centro area per arginare la potenza ed il dominio fisico del centro Dwight Howard nè tanto meno mettere la museruola ai tanti tiratori perimetrali di Orlando, che è una delle migliori formazioni (se non la migliore) nella percentuale del tiro da 3 punti, marchio di fabbrica del coach Stan Van Gundy. Al Horford e Josh Smith non hanno i centimetri necessari per rendere la vita difficile ad Howard. In questo senso saranno molto importanti le rotazioni dei lunghi di Atlanta, con il compito specifico di gravare il centro di falli per poterlo tenere fuori gioco, in panchina, il più a lungo possibile: proprio questa appare a prima vista la chiave della serie perchè con la cessione di Gortat ai Suns i Magic non dispongono di un valido sostituto che possa rimpiazzarlo a dovere. Il lavoro degli esterni dei “Falchi” dovrà essere ineccepibile soprattutto si spera che Joe Johnson possa salire notevolmente di rendimento e trascinare i suoi compagni e la sua squadra. Difficile però ribaltare il pronostico della serie, la formazione della Florida ha fatto vedere più volte di possedere il sistema di gioco perfetto per distruggere gli Hawks e pensare di arginare Dwight Howard (vedendo il fisico del numero 12 di Orlando) è una cosa più facile a dirsi che a farsi.

  • NBA: Anthony salva i Knicks, Thunder corsari dai Lakers, chi ferma i Bulls?

    NBA: Anthony salva i Knicks, Thunder corsari dai Lakers, chi ferma i Bulls?

    9 le partite disputate nella notte NBA.

    Chicago, guidata da Derrick Rose, continua la caccia agli Spurs per il miglior record della Lega, andando a vincere ad Orlando: il playmaker dei Bulls segna 39 punti e fa la differenza come al solito, ormai è quasi sicuro che venga eletto M.V.P. stagionale. I Magic, privi di Howard squalificato a causa del 18esimo fallo tecnico nel match precedente, vivono delle magie di Anderson (28 punti) e Jason Richardson (24). Nel finale viene annullato giustamente il canestro della parità (e dell’overtime) a Nelson che lascia partire la palla dopo che è scoccato il 48esimo minuto di gioco. 60esima “W” per i Bulls, traguardo che ad inizio anno pareva pura utopia!

    Primo successo stagionale per i Miami Heat nei confronti dei Boston Celtics in questa regular season: partita molto nervosa, gli scontri verbali e le risse sfiorate rischiano di venire fuori ad ogni azione, alla fine ha la meglio la maggiore concretezza dei padroni di casa, per una volta anche la panchina fa il suo dovere (32 punti complessivi) e grazie ai 27 punti di James la squadra della Florida è vicina al secondo posto ad Est a 2 sole gare dalla fine della stagione. Boston ha in Pierce (24 punti) e Garnett (21) i migliori, ma viene tradita dal resto dei componenti.

    Partita inutile quella fra Charlotte e Detroit che viene vinta dai Pistons grazie a Stuckey e Villanueva che uscendo dalla panchina piazzano rispettivamente 24 e 20 punti. Detroit interrompe una serie di sconfitte esterne di 11 partite, per i Bobcats bene Diaw con 20 punti, 6 rimbalzi e 7 assist.

    I Raptors, ancora senza Bargnani, battono i Nets nonostante un sontuoso Lopez da 35 punti ed 11 rimbalzi. Toronto ha nel solito trio Bayless (19 punti), DeRozan (18) e Davis (18) i migliori marcatori e guarda con qualche speranza in più al prossimo futuro dove dovrà cercare di ricostruire partendo dai giovani.

    Memphis aggancia gli Hornets in classifica battendoli per 111-89: Belinelli fa quel che può e sigla 18 punti, New Orleans è tradita da Paul che per la prima volta in carriera non riesce a segnare neanche un misero punto. Per i padroni di casa invece bene Mayo con 18 punti (che sta sostituendo alla grande l’infortunato Rudy Gay) e Marc Gasol (16 punti). Nelle ultime 2 gare Grizzlies ed Hornets si giocheranno l’accoppiamento contro Lakers o Spurs.

    Settima vittoria consecutiva per i Knicks che molto probabilmente si regalano i Celtics come accoppiamento playoff: New York riesce finalmente a chiudere una stagione con un record positivo (42 vittorie, anche arrivassero 2 sconfitte nelle ultime 2 partite ci sarebbero 40 sconfitte). Ancora privi di Stoudemire, ci pensa Anthony a salvare i newyorchesi contro Indiana siglando 34 punti ed il jumper decisivo del 110-109 finale a 4 secondi dalla fine. Inutili per i Pacers i 20 punti di Granger.

    Dallas approfitta dei Suns con la testa già in vacanza e con il successo raggiunge i Lakers in classifica ma resta ancora dietro per via degli scontri diretti. Nowitzki mette 19 punti, per Phoenix invece unico a salvarsi è Gortat con 15 punti a referto.

    Partita dai pochi significati quella giocata ad Oakland tra Warriors e Kings: vince Sacramento grazie ai canestri finali (21 punti complessivi)
    di Marcus Thornton, non bastano i 27 punti, per Golden State, di Stephen Curry.

    Dopo 12 sconfitte consecutive sul parquet dei Lakers (contando anche le partite giocate fino al 2008 in NBA dai Seattle Sonics), gli Oklahoma City Thunder sbancano lo Staples Center (non accadeva dalla stagione 2005!). Sorprende la quota di punti subiti dai gialloviola, ben 120 punti in casa, un dato che non si vede proprio tutti i giorni. Quarto periodo dominato (32-16) da Oklahoma e da Durant che segna 31 punti (11/15 dal campo), mentre Westbrook ne infila 26 con la giocata chiave dell’incontro, quando sul 110-104 a 40 secondi dalla fine infila un tiro da 3 più fallo che manda i titoli di coda alla gara. Bene anche Harden (sempre più a suo agio nel ruolo di terzo “violino”) e la coppia difensiva Perkins-Ibaka a centro area. Inutili i 31 di Bryant per i Lakers ed i 26 di Gasol, ora però si deve iniziare a fare sul serio a partire dalla prossima gara contro gli Spurs.

    Risultati NBA del 10 aprile 2011

    Orlando Magic-Chicago Bulls 99-102
    Orl Anderson 28, Jason Richardson 24, Nelson 17
    Chi Rose 39, Deng 15, Boozer 12

    Miami Heat-Boston Celtics 100-77
    Mia James 27, Wade 14, Bosh 13
    Bos Pierce 24, Garnett 21, Allen 13

    Charlotte Bobcats-Detroit Pistons 101-112
    Cha Henderson 21, Diaw 20, Brown 16
    Det Stuckey 24, Villanueva 20, Wilcox 14

    Toronto Raptors-New Jersey Nets 99-92
    Tor Bayless 19, DeRozan 18, Davis 18, James Johnson 18
    N.J. Lopez 35, Vujacic 19, Graham 7, Wright 7

    Memphis Grizzlies-New Orleans Hornets 111-89
    Mem Mayo 18, Gasol 16, Randolph 14, Young 14
    N.O. Belinelli 18, Ariza 11, Landry 11, Green 11

    Indiana Pacers-New York Knicks 109-110
    Ind Granger 20, Hibbert 19, Collison 16
    N.Y. Anthony 34, Billups 21, Douglas 14

    Dallas Mavericks-Phoenix Suns 115-90
    Dal Nowitzki 19, Marion 18, Terry 17, Stojakovic 17
    Pho Gortat 15, Warrick 11, Brooks 9

    Golden State Warriors-Sacramento Kings 103-104
    G.S. Curry 27, Lee 24, Wright 19
    Sac Thornton 21, Cousins 15, Evans 14, Thompson 14, Greene 14

    Los Angeles Lakers-Oklahoma City Thunder 106-120
    Lak Bryant 31, Gasol 26, Bynum 12
    Okl Durant 31, Westbrook 26, Harden 16

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  • NBA: Oggi riposo, l’analisi in vista dell’ultima settimana di regular season

    NBA: Oggi riposo, l’analisi in vista dell’ultima settimana di regular season

    La NBA osserva un turno di riposo, il programma riprenderà regolarmente questa notte con le partite che daranno il via all’ultima settimana di regular season (termine fissato al 13 di aprile).

    Sono finora 12 le squadre qualificate per la post season (alla fine dovranno essere 16) e la lotta per accaparrarsi un posto utile entra nel vivo.

    Tra le partite da tenere d’occhio segnaliamo la trasferta di San Antonio ad Atlanta, gara da vincere per gli Spurs che con il filotto di 6 sconfitte consecutive (non accadeva dal 1997 e Tim Duncan ancora non era stato scelto dagli “Speroni” al Draft di giugno di quello stesso anno) hanno rimesso in gioco il primo posto della Lega permettendo ai Bulls di Rose (probabile M.V.P. della stagione) ed ai Lakers di farsi nuovamente sotto in vista dello sprint finale. Chicago (che è ad un passo dal seed numero 1 in Eastern Conference) sarà impegnata contro Phoenix, che con la sconfitta di domenica proprio contro i neroargento è stata esclusa matematicamente dalla corsa playoff e quindi potrebbe essere scarica di motivazioni. I Lakers ricevono i Jazz che dopo la chiusura degli scambi, a febbraio, e la cessione di Deron Williams ai Nets sono diventati una delle peggiori franchigie della Lega. Bryant e compagni con un record di 18 vinte e 2 perse guidano la classifica dopo l’All Star Game e sembrano in formissima, fermati domenica solo da Gallinari e dai suoi Nuggets. Il calendario è leggermente favorevole ai Lakers e poi ai Bulls, più complicato quello di San Antonio anche in considerazione dello scontro diretto all’81esima e penultima giornata in casa dei gialloviola campioni che potrebbe sancire il vero ordine di arrivo per la post season.

    Parlando di Western Conference potrebbe esserci uno spiraglio (ma non ci crede quasi nessuno) per i giovani Thunder di Kevin Durant di acciuffare il terzo posto ai danni dei Mavericks di Nowitzki: le 2 formazioni non attraversano però un buon momento di forma, Dallas ha una striscia aperta di 3 sconfitte di fila, Oklahoma City invece è reduce da 2 sconfitte consecutive, le 2 gare di vantaggio dei Mavs però sembrano essere un’ottima dote per portare a termine la stagione con il terzo posto ad Ovest. I Thunder nel prossimo impegno se la vedranno contro Gallinari a Denver (partita che sa di antipasto playoff!) mentre i texani affronteranno la squadra del Colorado dopodomani (e Danilo sarà quindi un pò l’ago della bilancia).
    Parlando proprio di Denver bisogna dire che la squadra è sicura del suo quinto posto e le partite che resteranno da giocare saranno dei test utili per crescere di condizione ed affiatamento in vista dei playoff.

    Da decidere invece gli ultimi 3 posti con 4 squadre rimaste in gioco: Portland è sesta e dovrebbe riuscire ad ottenere il pass senza problemi (gioca contro Golden State, nella notte), stesso discorso per Memphis (calendario più agevole rispetto alle avversarie, incontrano i modesti Clippers), chi rischia di più sono gli Hornets di Marco Belinelli che privi della “stella” West (fuori 6 mesi per i legamenti del ginocchio rotti) incontrano squadre difficili e tra queste proprio i Rockets con i quali si giocano l’ultimo posto utile di post season: Houston in 2 giorni si gioca la stagione con l’incontro di stanotte contro i Kings (insidiosi dopo i progressi dell’ultimo periodo) e poi domani notte con la sfida a New Orleans gara da “dentro o fuori” da vedere assolutamente per i veri appassionati!

    Nella Eastern Conference (già detto dei Bulls) Miami e Boston si contendono secondo e terzo posto con la squadra di James-Wade e Bosh leggermente favorita (per via del calendario) su quella di Pierce-Allen-Garnett e Rondo. Gli Heat riposeranno, Celtics impeganti invece con i pericolosi Sixers.
    Alle loro spalle l’unico team con la posizione già designata, i Magic, che non possono nè migliorare, nè peggiorare il loro quarto posto (sono impegnati contro i Bucks), Atlanta è quasi sicura del seed successivo, mentre Philadelphia e New York gareggiano per la sesta e la settima piazza: favoriti i 76ers vista la discontinuità dei Knicks (giocano contro i Raptors di Andrea Bargnani) che però se possono contare sulla vena realizzativa di Stoudemire, Anthony e Billups sono un cliente scomodo per tutti i top team. Queste sono le squadre sicure di disputare i playoff ad Est.
    L’ultimo posto sarà occupato da una franchigia tra Indiana (che riposa e parte in vantaggio rispetto alle avversarie), Charlotte (che va a giocare a Cleveland contro la squadra fanalino di coda della Lega per tenere vive le speranze) e Milwaukee (come già detto giocano ad Orlando). I Pacers vincendo le ultime 4 gare sarebbero sicuri della qualificazione (tra l’altro hanno 3 partite in casa ed 1 sola in trasferta!) alle avversarie invece non basterebbe vincerle tutte essendo dietro in classifica.
    Insomma uno sprint finale tutto da vedere, sarà un’ultima settimana elettrizzante.

    Una breve e concisa analisi anche sulle posizioni di fondo: ricordiamo che in NBA non ci sono retrocessioni, sembra che i Cavs avranno il peggior record che permetterà loro di essere posizionati come squadra numero 1 alla Draft Lottery (evento che assegna le posizioni di scelta in vista del Draft), a ruota Minnesota. Le altre squadre invece si stanno dando un pò più da fare, soprattuto i Sacramento Kings (che quasi sicuramente dal prossimo anno saranno gli Anaheim Royals, ma di questo parleremo ampiamente a parte) ed ora anche i Washington Wizards. Qualche vittoria anche per Toronto pur non potendo schierare Bargnani, segno che quest’anno le squadre di coda non ci tengono a farsi battere e a fare da sparring-partner come in passato succedeva abbondantemente, forse considerato anche che nelle ultime “Lotterie” la squadra ultima classificata (e quindi in pole alla Draft Lottery) mai ha ottenuto la prima scelta assoluta: nel 2007 Memphis e Boston ultima e penultima in regular season furono scavalcate rispettivamente da Portland e Seattle (sest’ultima e quint’ultima arrivate con i Sonics che si presero quel fenomeno di Kevin Durant), nel 2008 toccò ai Bulls che dalla nona posizione peggiore salirono fino in cima, clamorosamente e davanti allo stupore degli addetti ai lavori, per scegliere Derrick Rose (a discapito di Miami), nel 2009 fu il turno dei Clippers che scalarono fino al primo posto e scelsero poi Blake Griffin e lo scorso anno, (più o meno dalla stesa posizione dei Clippers) i Wizards scalzarono i Nets e si aggiudicarono una grande promessa del basket come John Wall.

  • NBA: E’ subito ‘Melo, buona la prima a New York, Bargnani batte i Bulls

    NBA: E’ subito ‘Melo, buona la prima a New York, Bargnani batte i Bulls

    Inizia subito col botto l’avventura di Carmelo Anthony ai Knicks: l’ala arrivata 2 giorni fa in cambio di Gallinari entusiasma immediatamente il pubblico del Madison Square Garden. Nel successo sui Bucks il nuovo numero 7 di New York segna 27 punti con 10 rimbalzi (subito una doppia doppia per lui) guidando i suoi compagni alla vittoria. Bene anche il “gemello” di Anthony, ovvero Stoudemire, con 19 punti ma uscito anzitempo per 6 falli commessi. Buono l’impatto anche per l’altro nuovo arrivato, Billups, che scrive 21 punti, 6 rimbalzi ed 8 assist, mentre dalla panchina Douglas porta in dote 23 punti. Inutili per Milwaukee i 27 di Salmons. Il nuovo corso dei Knicks (forse in attesa dell’ultimo grande colpo, nella prossima sessione di mercato, che risponde al nome di Chris Paul!) sembra partire col piede giusto.

    Nelle altre partite successo fondamentale di Indiana sui Pistons grazie ad Hansbrough (21 punti e 12 rimbalzidalla panchina) mentre non bastano i 27 punti e 12 rimbalzi del rookie Monroe aDetroit. Vincono facilmente i Sixers contro i Wizards (Holiday 20 punti per Philadelphia, Wall 21 punti, 12 assist e 5 rimbalzi per Washington) mentre i Rockets sbancano Cleveland grazie ai 30 punti a testa di Martin e Budinger. Clamoroso KO interno dei Magic contro i derelitti Kings (che in questo periodo stanno mostrando quantomeno qualcosa di buono): Howard non basta con i suoi 31 punti e 17 rimbalzi.

    Bargnani finalmente ottiene un successo prestigioso battendo i Chicago Bulls di Derrick Rose (32 punti e 10 assist): l’italiano segna 24 punti, al pari del compagno DeRozan e trascina la sua squadra al successo. Impresa sfiorata per i Thunder a San Antonio che cedono di misura solo nel minuto finale: Durant top scorer con 30 punti, Westbrook ne aggiunge 25 ma l’esperienza di squadra degli Spurs è ancora superiore al cospetto della gioventù dei ragazzi di Oklahoma City. Agevole affermazione anche per Memphis a Minnesota e per Dallas su Utah ormai in ricostruzione dopo l’addio di Deron Williams passato ai Nets (leggi l’articolo).

    Phoenix batte Atlanta e mantiene vivo il sogno playoff (6 uomini in doppia cifra per i Suns), Belinelli segna 12 punti nella vittoria dei suoi Hornets sui Clippers di Blake Griffin (21 punti e 13 rimbalzi) mentre è una fatica immane per i Lakers a Portland (i Blazers ritrovano Roy, 5 punti per lui) che sbancano il Rose Garden dopo aver recuperato una situazione semi-disperata nel finale e si impongono in overtime grazie alla serata magica di Bryant che guida la rimonta con 37 punti.

    Risultati NBA del 24 febbraio 2011

    Cleveland Cavaliers-Houston Rockets 119-124
    Indiana Pacers-Detroit Pistons 102-101
    Orlando Magic-Sacramento Kings 105-111
    Toronto Raptors-Chicago Bulls 118-113
    Philadelphia 76ers-Washington Wizards 117-94
    San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 109-105
    New York Knicks-Milwaukee Bucks 114-108
    Minnesota Timberwolves-Memphis Grizzlies 95-104
    Dallas Mavericks-Utah Jazz 118-99
    Phoenix Suns-Atlanta Hawks 105-97
    New Orleans Hornets-Los Angeles Clippers 98-87
    Portland Trail Blazers-Los Angeles Lakers 101-106 (overtime)

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