Tag: carlos bianchi

  • Copa Libertadores, sorprese e conferme della prima giornata

    Copa Libertadores, sorprese e conferme della prima giornata

    Non sono mancate, come forse era anche prevedibile, le sorprese nella prime giornata della Copa Libertadores del 2013. Ad esaltarsi sulla scena continentale sono state in particolar modo le squadre ecuadoregne e messicane a testimoniare ancora una volta il fatto che in questa manifestazione nessun pronostico si può dire scontato. L’Emelec di Guayaquil ha infatti sconfitto il Velez Sarsfield, che le quotazioni davano tra le formazioni più brillanti, con un risultato di misura tra le mura amiche, mentre i cugini del Barcelona hanno impattato 2-2 a Montevideo contro il Nacional, ma sono stati raggiunti soltanto allo scadere da un gol dell’ultimo acquisto degli orientales Ivan Benitez.

    Tuttavia, l’impresa della giornata è toccata comunque ai messicani del Toluca, affacciatisi per la terza volta nella loro storia nella massima competizione latinoamericana, a cui i club del Messico sono invitati a partire dal 1998. I diablos rojos hanno espugnato nientemeno che la Bombonera con le reti del paraguayano Benitez, mettendo in grande crisi addirittura Carlos Bianchi, riaccasatosi con gli zeneises e grande specialista della Copa Libertadores. A completare la grande performance degli aztechi ci ha pensato la prestazione al suo debutto assoluto del Tijuana, che è andato a vincere a Bogotà in caso dei Millionarios con la rete di Richard Ruiz. A questi due inediti exploit si è aggiunto poi quello dei cileni dell’Huachipato, che sono ritornati nella manifestazione dopo quasi quarant’anni dalla loro ultima ed unica partecipazione, battendo a Porto Alegre per 2-1 il Gremio.

    Ad ogni modo, in attesa del debutto del Corinthians ad Oruro in casa del San Josè, non sono mancate le squadre accreditate di qualche pronostico e che lo hanno rispettato. Il Fluminense ha vinto di misura a Caracas, mentre il Penarol ha vinto già i suoi primi due impegni con Iquique ed Emelec, così come il Palmeiras, che pur giocando in Serie B partecipa a questa coppa avendo vinto la Copa do Brasil, ha superato per 2-1 lo Sporting Cristal. Lo spettacolo migliore è andato in scena nella sfida tutta brasiliana in cui l’Atletico Mineiro di Ronaldinho ha superato per 2-1 tra le mura amiche il Sao Paulo.

    Anche l’inizio di questa nuova edizione della Copa Libertadores non ha mancato di chiamare una grande presenza di pubblico sugli spalti, così come la copertura televisiva viene garantita in maniera capillare. Del resto i sudamericani giocano la Copa Libertadores e la Copa Sudamericana, i due maggiori tornei per club, in due periodi dell’anno diversi in maniera tale da riservare ad entrambe la massima attenzione dal punto di vista degli sponsor e dei media. Sul taccuino degli osservatori da annotare ad ogni modo subito un nome non più giovanissimo, ma ancora in tempo per dire qualcosa di importante anche in una squadra del Vecchio Continente.

    E’ quello dell’argentino Damian Diaz, classe ’86, che indossa la casacca n. 10 del Barcelona Guayaquil. Ha giocato in precedenza per il Rosario Central ed il Boca Juniors (con cui vinse l’Apertura nel 2008), ma poi è passato attraverso altre esperienze proficue nell’Universidad Catòlica de Chile e nel Colòn Santa Fè. Nel 2011 lo ha acquistato il Barcelona con cui ha vinto il campionato di Serie A. Molto apprezzato per la sua grande tecnica e l’abilità negli assist, ha realizzato un gol bellissimo al Nacional a Montevideo. La Copa Libertadores ha sempre qualcosa da far scoprire.

  • La Copa Libertadores al via, il “grupo de la muerte”

    La Copa Libertadores al via, il “grupo de la muerte”

    Non a caso il Gruppo 1 della 54esima edizione della Copa Libertadores è stato ribattezzato fin dal momento del sorteggio come de la muerte. Del resto le formazioni del Boca Juniors, del Nacional Montevideo, del Barcelona Guayaquil e del Toluca tra blasone e reali valori da mettere in campo occuperanno senza dubbio un ruolo da protagoniste nel corso della manifestazione. Almeno sulla carta appare questo il raggruppamento della prima fase che potrebbe riservare il maggiore equilibrio e le migliori emozioni.

    Il Boca Juniors ha vinto ben 6 volte la Copa Libertadores e nell’albo d’oro di tutti i tempi è secondo nella Copa soltanto ai connazionali dell’Independiente, che di successi ne hanno centrati ben 7, l’ultimo dei quali però datato 1984. Gli zeneises hanno richiamato a gran voce sulla propria panchina Carlos Bianchi, un tecnico senza dubbio vincente dalle parti della Bombonera e soprattutto in Copa Libertadores, dove ha vinto 3 volte, una sulla panchina del Velez e 2 su quella degli stessi zeneises. Carlitos avrà il compito non facile di rilanciare il Boca a livello internazionale. Dal Corinthians è arrivato il burrito Martinez, mentre dal Belgrano il più che promettente difensore centrale Claudio Perez, dal Siena rientra in patria Ribaìr Rodriguez, mentre ai vari Erviti, Guillermo Burdisso, Sanchez Mino e Santiago Silva è affidato il ruolo di assemblare una squadra che si attende molto anche dai più che promettenti Viatri e Blandi. Il gioiellino Paredes potrà esprimere il suo valore nel corso della manifestazione.
    Il Nacional Montevideo partecipa alla Copa Libertadores da ben 13 edizioni consecutive, ma non alza la Copa la cielo dal lontano 1988. Per ritornare in auge gli orientales si affidano a vecchie glorie, a cominciare dal Chino Alvaro Recoba, anche fondamentale a Montevideo, e all’attaccante el loco Abreu, rientrato dal Brasile, dove difendeva i colori del Botafogo. Il Nacional, però, allo stesso tempo si affida ad un tecnico giovane, il 38enne Gustavo Diaz, che nella scorsa stagione si è messo ben in luce nel Defensor Sporting. Gli orientales giocano in Libertadores per la 40esima volta e meglio di loro come partecipazioni hanno fatto soltanto i cugini del Penarol.

    El Virrey torna sul luogo del delitto ! ©STR/AFP/Getty Images
    El Virrey torna sul luogo del delitto ! ©STR/AFP/Getty Images

    Non sarà facile, comunque, passare nemmeno dalla parti dell’Estadio Isidro Romero Carbo di Guayaquil, dove si gioca importanti chance di qualificazione il Barcelona, squadra che per due volte nella sua nobile storia ha perso la finale della Copa Libertadores. La squadra guaquylena avrà un chiaro stampo argentino a cominciare dal tecnico Gustavo Costas, 49 anni ma che conosce benissimo il calcio sudamericano per aver allenato in patria, ma anche in Paraguay, in Perù ed appunto in Ecuador. Perso il bomber Mino, andato all’America di Città del Messico, il Barcelona si è però rinforzato con l’argentino Nahuelpan dal Racing Santander, con l’altro attaccante argentino Castillejos del Lanùs e quindi Nicolàs Olmedo, argentino anche lui ma centrocampista ed ex del Godoy Cruz. Il Barca ecuadoregno ha i requisiti per provare ad insidiare la leadership del girone.

    Il Toluca, fondato nel 1939, è la terza squadra più prestigiosa del Messico come numero di titoli vinti: 10 come l’America ed uno in meno del Chivas Guadalajara. La squadra è guidata dall’esperto Enrique Meza e prova a migliorare il suo cammino in Libertadores, dopo l’eliminazione negli ottavi nell’edizione del 2007. I diablos rojos giocano nel Nemesio Diaz, 27.000 posti, soprannominato la Bombonera messicana ed il pubblico qui è un fattore importante da tenere in considerazione. Il Toluca è una squadra ben equilibrata e saprà dire senza dubbio qualcosa di importante all’interno del suo raggruppamento.

  • Maradona lascia l’Argentina. Carlos Bianchi possibile successore

    Il faccia a faccia della notte tra Diego Armando Maradona e Grandona, rispettivamente selezionatore e capo della Federcalcio argentina, si è chiuso con una fumata nera chiudendo di fatto l’avventura alla guida delle Selecion del Pibe de Oro.

    La volontà di Grondona era quella di confermare Diego ma non il suo nutrito entourage, di tutt’altro avviso il parere del tecnico che oltre a difendere in toto il suo staff avrebbe proposto l’ingaggio dell’amico Oscar Ruggeri.

    La rottura, ancora non ufficiale, sarebbe insanabile e in Argentina iniziano a circolare i nomi dei possibili successori. E’ l’ex romanista Carlos Bianchi in cima alla lista mentre più defilata appare al momento la posizione di Sergio Batista che comunque potrebbe guidare l’Argentina nell’amichevole contro l’Irlanda dell’11 agosto.