Tag: carlo ancelotti

  • Montpellier sul trono di Francia, Psg secondo

    Montpellier sul trono di Francia, Psg secondo

    Nel campionato francese Davide batte Golia, contro ogni possibile pronostico di inizio campionato: il piccolo Montpellier, squadra di provincia, infatti, si è laureato campione della Ligue 1 staccando in classifica il milionario Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti e Leonardo. Eppure, l’ultima giornata del campionato transalpino ha regalato diverse emozioni, un vero e proprio finale thriller, considerando che la squadra parigina ed il Montpellier sono giunte in lotta al fotofinish considerando i tre punti che, alla vigilia dell’ultima giornata, le separavano in classifica: ieri, il Psg ha ottemperato ai suoi doveri, vincendo in rimonta contro l’ FC Lorient per 2 a 1 con reti di Pastore e Thiago Motta ma, per capire definitivamente cosa stesse accadendo ai diretti concorrenti, ha dovuto attendere diversi minuti considerando che la contemporanea gara del Montpellier contro l’Auxerre veniva sospesa a più riprese per una ventina di minuti a causa del lancio di oggetti in campo dalle tribune da parte di alcuni teppisti.

    Alla fine, il Montpellier di Girard ha fissato sul 2 a 1 il risultato della gara contro l’Auxerre già retrocesso (il gol dell’Auxerre era stato firmato al 20′ del primo tempo da Kapo, ndr), grazie alla rete siglata dal nigeriano Utaka, autore di una doppietta, che regala alla piccola realtà di provincia il sogno scudetto, il primo della sua storia, assolutamente meritato dopo una stagione eccezionale, soprattutto nel girone di ritorno, in cui il fattore casalingo si è rivelato determinante.

    Riconoscimenti importanti, frutto di bel gioco, mentalità giusta e investimenti oculati e ben ponderati, che hanno messo in luce la possibilità di far bene anche senza i grandi nomi altisonanti, di contraltare rispetto alle peculiarità dei blasonati parigini.

    Montpellier campione di Francia | © EFF PACHOUD/AFP/GettyImages

    Qualità importanti del Montpellier che anche il diretto avversario Carlo Ancelotti ha sottolineato nel post-gara di ieri: “Faccio i complimenti al Montpellier che ha fatto una grande stagione. Anche se fino all’ultimo abbiamo sperato in un altro scenario e forse sarebbe stato più equilibrato che le partite finissero tutte allo stesso momento”. A proposito del suo futuro, poi, mister Ancelotti non sembra essere disfattista, considerando l’ottimo cammino della sua squadra (che ha rilevato a campionato in corso, nel mese di dicembre, quando era prima in classifica alla guida del tecnico Antoine Kombuarè, ndr) e sottolineando il duro lavoro effettuato, che porterà benefici in futuro, nella prossima stagione, in cui gli obiettivi sono già fissati: vincere il campionato e far bene in Champions League, “aprendo un nuovo corso”. 

    Un futuro che, con i copiosi capitali a disposizione, potrebbe portare rinforzi importanti alla corte di Carlo Ancelotti, che sembra comunque certo di restare alla guida dei parigini.

    Uno su tutti, il Pocho Ezequiel Lavezzi, visibilmente commosso nella finale di Coppa Italia vinta ieri contro la Juventus, quasi a certificare il suo prossimo addio ai partenopei, proprio per approdare sotto la Tour Eiffel, se – come pare probabile – il presidente Aurelio De Laurentiis riterrà congrua l’offerta di 23 milioni di euro per rilevare il cartellino della stella argentina e, soprattutto, se lo stesso Lavezzi deciderà di non ascoltare gli appelli che i tifosi azzurri gli hanno rivolto anche nella nottata festante di ieri: “Pocho, resta a Napoli, a Parigi non c’è il mare”.

    VIDEO MONTPELLIER CAMPIONE DI FRANCIA

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  • Ligue 1, Montpellier ad un punto dallo storico titolo

    Ligue 1, Montpellier ad un punto dallo storico titolo

    Non molla un colpo il Montpellier di Renè Girard che nella 37esima giornata della Ligue 1 spazza via anche il Lille, campione di Francia in carica. Alla squadra rivelazione del campionato ora basterà un punto per fregiarsi di un titolo mai vinto nei suoi 47 anni di storia. C’è poco da fare invece per il Paris Saint-Germain di  Carlo Ancelotti, a cui non basta più neanche vincere 3-0 in casa per riportare a Parigi un titolo nazionale che manca dalla stagione 1993/1994. Unica consolazione per i parigini è la matematica qualificazione alla fase a gironi della prossima Champions League.

    MONTPELLIER: GOAL AL ’94, TITOLO VICINO – Grandi emozioni nella 37esima giornata della Ligue 1 disputata domenica scorsa sui campi francesi. Il Paris Saint-Germain era chiamato a vincere e sperare in un passo falso della capolista impegnata nella difficile sfida con il Lille di Eden Hazard. I parigini, che ospitavano al Parco dei Principi il Rennes quinto in classifica, non hanno avuto molti problemi nel raggiungere i 3 punti grazie ad una tripletta messa a segno nella ripresa dal brasiliano Nenè. Pastore e compagni vincono 3-0 e salgono a quota 76 punti e da Montpellier sembrano arrivare buone notizie visto che i padroni di casa non riescono a sbloccare la partita. Ma quando a Parigi cominciano a credere di potersi giocare il titolo in un’ultima giornata al cardiopalma arriva il goal che non ti aspetti, per di più allo scadere.

    Karim Ait Fana © PASCAL GUYOT/AFP/GettyImages

    Infatti a Montpellier mancano 30 secondi dal triplice fischio finale, quando uno strepitoso Olivier Giroud porta a spasso la difesa avversaria e serve un assist al bacio a Karim Ait Fana, che a porta vuota non sbaglia e sigla un goal storico che vale 3/4 di titolo. Montpellier tocca quota 79 punti( +3 sul PSG). Ai ragazzi di Renè Girard adesso basterà conquistare un pareggio nell’ultima giornata della Ligue 1 (in programma domenica 20 maggio)che li vede opposti all’Auxerre, ultimo della classe e già retrocesso. Il Paris Saint-Germain se la vedrà con il Lorient, invischiato nella lotta salvezza. 90 minuti e 1 punto da conquistare sono gli ultimi due ostacoli per una squadra che ha sorpreso la Francia intera. Chi l’avrebbe mai detto? Chapeau.

  • Montpellier – Evian 2-2 con rissa finale, il Psg può tornare in corsa

    Montpellier – Evian 2-2 con rissa finale, il Psg può tornare in corsa

    Il finale di stagione porta con se tensione e esasperazione degli animi, in Italia come negli altri campionati. Un esempio? Basti guardare al finale della gara di Ligue 1 Francese tra Montpellier ed Evian, terminata con il risultato finale di 2 a 2, ma caratterizzata da un clima accesissimo in campo, che ha portato ad una maxi rissa nei minuti finali. Il Montpellier, infatti, è capolista nel campionato francese, e contro l’Evian (ormai senza obiettivi stagionali) sperava di trovare una partita meno ostica, per allungare in classifica in attesa della gara dell’inseguitrice Paris Saint Germain.

    Invece, il match si è rivelato più difficile del previsto, bloccato sul pari per 2 a 2 fino all’episodio chiave del match, ossia l’assegnazione di un calcio di rigore al Montpellier, al minuto 96. Una decisione arbitrale contestatissima dai calciatori dell’ Evian ed, in particolare, dal difensore Mongongu che viene espulso insieme al numero 10 del Montpellier, Belhanda, per reciproche scorrettezze.

    Immagini di Montpellier – Evian | © PASCAL GUYOT/AFP/GettyImages

    Mentre i due si apprestano a lasciare in campo a seguito del cartellino rosso ricevuto, però, continuano a litigare, con reciproci insulti che scaturiscono, poi, in uno spintone del difensore dell’ Evian ai danni di Belhanda che reagisce con un ceffone, facendo scoppiare una mega rissa che, di lì a poco, coinvolgerà tutti i calciatori in campo ed in panchina.

    Dopo i concitatissimi minuti di parapiglia, il gioco riprende con il calcio di rigore a favore del Montpellier, di cui si incarica Camara: la lucidità e la calma, però, gli fanno difetto e, così, si fa parare il penalty dal portiere Andersen, facendo sfumare l’opportunità di portare a casa i tre punti che avrebbero mantenuto a debita distanza i parigini del Psg.

    Ora, invece, il vantaggio del Montpellier sulla squadra di Ancelotti è a quota sei punti, ma il Psg dovrà scendere in campo oggi contro il Saint Etienne e, con una vittoria, si porterebbe a meno tre dalla capolista, con tre partite che separano dal termine della Ligue 1.

    Un finale che, dunque, potrebbe accendersi improvvisamente rivelando qualche clamorosa sorpresa, anche in virtù  delle difficoltà che potrebbe riscontrare il Montpellier che potrebbe essere costretto a disputare le ultime gare di campionato senza la sua stella Belhanda, che rischia tre giornate di squalifica per i fatti di ieri.

    Video Montpellier-Evian di Ligue 1 con maxi rissa nei minuti finali:

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  • Psg cade a Lille, Ancelotti addio Ligue1?

    Psg cade a Lille, Ancelotti addio Ligue1?

    Dopo il ko contro il Lille, terminato con il punteggio di 2-1, Ancelotti non molla la presa e crede ancora nello scudetto da parte del suo Psg. Quattro le partite da giocare, Montpellier a +5, solo un miracolo potrebbe permettere ai parigini di conquistare il titolo francese. Più che al primo posto, Ancelotti dovrebbe salvaguardarsi dall’assalto del Lille alla seconda posizione, attualmente distante solo 2 punti. Secondo posto che garantirebbe l’accesso diretto alla prossima Champions League.

    Lille – Psg è stata una partita accesa e combattuta. Pastore al 27’ scheggia la traversa su destro al volo. Immediata la risposta di Hazard che con una rasoiata dal limite trova il palo interno e il pallone finisce sul fondo dopo aver attraversato tutta la porta. La ripresa vede ancora Pastore sugli scudi, il quale trova il gol del momentaneo vantaggio parigino su perfetto colpo di testa, su cross dalla destra di Gameiro. Il Lille accusa il colpo e incassa come un pugile in difficoltà.  Tuttavia i parigini si complicano la vita. Sakho, commette fallo da ultimo uomo in area di rigore, espulsione e penalty per i padroni di casa. Dagli undici metri Hazard non sbaglia, 1-1!. Il raddoppio arriva solo dopo pochi minuti.  Hazard inventa una fantastica rabona, colpo di testa di De Melo in sponda su Roux, che mette dentro il punto del sorpasso.

    Carlo Ancelotti | © FRANCOIS GUILLOT/AFP/Getty Images

    Ancelotti visibilmente affranto a fine gara ha affermato di credere ancora nello scudetto. Il cammino dei parigini non è dei più solari, 5 punti di distacco a quattro giornate dalla fine non sembrano essere una facile passeggiata. Tuttavia anche  la capolista Montpellier ha dalla sua un calendario assai complicato, quindi i giochi sembrano ancora virtualmente aperti.

    Intanto la dirigenza parigina ha sondato il terreno per due campioni del Real Madrid, Kakà e Higuain. Che sia un modo per tentare l’assalto a qualcosa di concreto per la prossima stagione? Spesso spendere tanto non equivale a vincere tanto, questo concetto forse non è chiaro ad alcuni sceicchi improvvisati manager di calcio.

    VIDEO LILLE – PSG

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  • Milan, Pato un mistero. Impossibile la cessione in estate

    Milan, Pato un mistero. Impossibile la cessione in estate

    Alexandre Pato fatica a trovare la luce in fondo al tunnel in cui è sommerso dalla scorsa stagione. La frequenza degli infortuni del Papero è un qualcosa di impressionante, inspiegabile. Un esempio più unico che raro quello dell’attaccante del Milan, che in due anni si è fermato per 10 volte ai box, sempre a causa di problemi muscolari. Arrivati a questo punto sembrano chiariti almeno due aspetti dell’intera vicenda Pato, ovvero l’assoluta innocenza del campo di San Siro e il motivo per il quale Galliani, in accordo con il tecnico Allegri, aveva deciso di vendere il brasiliano quando ancora poteva esserci una plusvalenza in favore dei rossoneri. Forse ora è troppo tardi.

    STOP SENZA FINE – Tutto ebbe inizio nella stagione 2009-2010, con Leonardo sulla panchina del Milan. Pato disputò quasi l’intero girone d’andata, segnando anche un discreto numero di reti (8), per poi infortunarsi alla 17^ giornata contro la Fiorentina alla vigilia di Natale. Trascorsero quasi due mesi prima di rivedere il Papero in campo, ma l’attesa venne ripagata subito con un gol da parte dell’asso brasiliano nell’incontro casalingo contro l’Udinese. L’infortunio però era di nuovo dietro l’angolo, e dopo tre partite un nuovo stop di un mese. Rientra alla 29^ giornata nella sfida contro il Napoli e dopo appena 16′ minuti è costretto a tornare negli spogliatoi per l’ennesimo infortunio muscolare. Stagione praticamente finita per Pato, che tornerà soltanto due mesi più tardi a campionato ormai concluso, lasciando la sua firma contro la Juventus, in quella che fu l’ultima partita di Leonardo sulla panchina del Milan. Nel corso di quell’anno l’attaccante rossonero disputò 23 partite in Serie A, mettendo a referto 12 gol.

    alexandre pato | © Valerio Pennicino/Getty Images

    PRIMO ANNO ALLEGRI – E’ la stagione del 18° scudetto del Milan, e nonostante sia costretto ad arrendersi per tre volte a causa degli stessi infortuni dell’anno precedente, Pato riesce a scrivere un pezzo fondamentale del cammino trionfale della squadra di Allegri, migliorando addirittura la media realizzativa del 2009-2010 (25 presenze, 14 gol). Un primo stop di un mese ad inizio settembre, dopo la sfortunata trasferta di Cesena. Segue poi un filotto di sei partite consecutive nelle quali realizza quattro reti. Quando tutto sembrava tornato alla normalità, Pato ricade nell’ennesimo infortunio muscolare della sua giovane carriera, salterà due mesi. Rientra nella penultima gara d’andata, e da lì continua la sua marcia inarrestabile fino alla 33^ giornata, quando ricade nuovamente nel match casalingo contro la Sampdoria. Lo stop dura poco meno di un mese. Ha così il tempo di partecipare alla festa scudetto insieme ai suoi compagni di squadra nella trasferta di Roma. Nessuno però si sarebbe immaginato che la stagione successiva diventasse una reale Via Crucis per il brasiliano.

    ANNO MALEDETTO – I numeri di quest’anno sono impietosi nei confronti di Pato . Undici presenze totali in campionato, sette da titolare, con un solo gol all’attivo. E’ stato in campo due mesi, dall’altra parte cinque mesi fermo. Quattro infortuni, sempre al bicipite femorale. Il primo durante la 4^ giornata, quando esce dopo 21′ minuti per lasciare spazio a El Shaarawy nella sfida contro l’Udinese. Torna a fine novembre, totalizza sei presenze prima di infortunarsi nuovamente nella partita di Coppa Italia contro il Novara, nella quale segna il gol che porta i rossoneri ai quarti. Rientra esattamente un mese più tardi nell’andata degli ottavi di Champions contro l’Arsenal. Dieci giorni dopo si riferma nel big match di San Siro contro la Juventus. Ciò che segue è storia recente, il viaggio negli Usa, il miracolo tanto decantato ai media nazionale, rivelatosi poi un autentico flop. Al Camp Nou i muscoli di Pato tengono 14′ minuti prima di rompersi nuovamente. E’ la fine?

    CESSIONE – L’affare costruito a gennaio dalla mente di Galliani, cessione di Pato al Psg e con il ricavato assegno agli sceicchi del City per Tevez, è improponibile nel prossimo futuro. I 40 milioni di euro offerti dal club parigino sono difficilmente ipotizzabili all’apertura del mercato estivo, e se davvero il Milan volesse ancora l’Apache, dovrà cercare di fare cassa in un altro modo. Magari vendendo Robinho, che ha ampiamente deluso le aspettative nella sua seconda stagione in rossonero, perché la doppietta in Champions contro l’Arsenal non può cancellare la miseria di 5 gol fatti fin qui in campionato.

    A Pato gli estimatori non mancano, dal suo maestro Carlo Ancelotti, ad Arsene Wenger dell’Arsenal, fino allo stesso Roberto Mancini del City. Una domanda però nasce spontanea, chi ancora crede in lui? Chi potrebbe investire in un calciatore di 22 anni che negli ultimi 2 anni ha subito infortuni che l’hanno costretto ai box per quasi 12 mesi? Fino a tre anni fa Pato era considerato una promessa del calcio mondiale. A distanza di 36 mesi stridono le profezie di Ancelotti prima e Leonardo poi, che avevano affermato di vedere il Papero prossimo Pallone d’oro, con un potenziale maggiore a quello del suo vecchio compagno di squadra Kaka. La carriera di Pato è destinata a concludersi nel modo più assurdo oppure una nuova luce investirà il numero 7 rossonero?

    Tutto Milan
    Barcellona Milan Pagelle e video highlights
    Da Ovrebo a Kuipers qualche aiutino per gli extraterrestri

  • Milan, Berlusconi III. Sarà il presidente onorario

    Milan, Berlusconi III. Sarà il presidente onorario

    A volte ritornano. Berlusconi è stato eletto per acclamazione presidente onorario del Milan dal consiglio di amministrazione rossonero.

    L’ex primo ministro  italiano torna a essere il numero uno della società di Via Turari per la terza volta in 25 anni.

    Una storia di grandi successi e imprese memorabili, che lo hanno reso uno dei presidenti più vincenti della storia del calcio.

    Riviviamo i momenti più belli che hanno contraddistinto la lunga storia d’amore fra il Milan e Berlusconi.

     

    CALCIO TOTALE – Tre anni dopo il suo arrivo, 24 marzo 1986, la squadra rossonera era diventato il dream team del calcio mondiale. Fondamentale la sua intuizione di ingaggiare l’allora sconosciuto Arrigo Sacchi, che alla sua prima stagione vinse lo scudetto grazie ad una rimonta incredibile sul Napoli di Maradona. Nei due anni successivi il Milan trionfò in Europa conquistando due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali. Il calcio totale del tecnico italiano, futuro ct della Nazionale azzurra, diventò il simbolo di quel Milan considerato una delle squadre più forti di sempre.

    ERA CAPELLO – Concluso il ciclo di Sacchi, Berlusconi ebbe un’ulteriore colpo di genio affidando la panchina a Fabio Capello. Era il Milan degli Imbattibili, un primo triennio concluso con l’indimenticabile double della stagione ’93-94, scudetto e trionfo in Europa (memorabile 4-0 al Barcellona di Cruijff in finale). Nel ’95-96 Capello lasciò la panchina del Milan vincendo il quarto scudetto in cinque anni.

    ARRIVA ANCELOTTI – Dopo una parentesi non particolarmente esaltante che vide i ritorni di Sacchi e Capello, nella stagione 2001-2002 arrivò Carlo Ancelotti. L’anno successivo conquistò il successo in Champions League nella finale tutta italiana contro la Juventus di Lippi all’Old Trafford, per poi vincere lo scudetto nella stagione seguente. Nel dicembre 2004 Berlusconi lascia la presidenza per via dell’incompatibilità con la sua carica di primo ministro italiano. Tornerà nella stagione 2006-2007, facendo in tempo a celebrare il successo dei suoi giocatori nella storica rivincita di Atene contro il Liverpool, che al momento resta l’ultimo successo in Coppa Campioni del Milan. Nel 2008 lascia la società sempre per a causa dei suoi impegni istituzionali. A marzo del 2011 celebra i 25 anni di presidenza rossonera.

    silvio berlusconi | © Claudio Villa/Getty Images

    VAN BASTEN IL PIU’ GRANDE – Fra i calciatori che rimarranno nel cuore di Berlusconi un posto d’onore spetta a Marco Van Basten, forse il più grande calciatore che il Milan abbia mai avuto. Memorabile il trio olandese costituito da Van Basten-Gullit-Rijkaard, che hanno reso grande la squadra rossonera durante gli anni ’90. Berlusconi ha visto i suoi calciatori vincere il Pallone d’oro per 7 volte, con Van Basten autentico dominatore (3). Infine una menzione speciale per due colonne rossonere che sotto la sua gestione sono diventate delle vere icone del calcio italiano, Franco Baresi e Paolo Maldini, quest’ultimo vincitore di tutti i trofei dell’era Berlusconi.

    Riepilogo successi Milan con Berlusconi presidente
    Scudetti: 8
    Coppe Campioni: 5
    Coppe Intercontinentali: 3
    Supercoppe Italiane: 6
    Supercoppe Europee: 5
    Coppa Italia: 1

    Totale trofei: 28

  • Hamsik strizza l’occhio al Psg. Classica strategia alla Raiola?

    Hamsik strizza l’occhio al Psg. Classica strategia alla Raiola?

    Classica strategia alla Mino Raiola per strappare un prolungamento del contratto, magari con un ingaggio maggiore, rispetto a quello attuale, o c’è un fondo di verità? Parliamo delle dichiarazione rilasciate dal talentuoso giocatore del Napoli Marek Hamsik, che nelle ultime ore ha lanciato chiari messaggi al Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti. “Anche se sto bene a Napoli, posso dire che ammiro il Psg che ha nuovi proprietari ed è una squadra ambiziosa. Non sono mai stato contattato direttamente, ma rispetto molto Leonardo. Con Ancelotti stanno facendo un ottimo lavoro. Il Psg ha un grande futuro davanti”. Queste le parole che il giocatore slovacche ha detto ai giornalisti di Tf1. Parole di ammirazione nei confronti di club, dirigenti e allenatore.Il giocatore attualmente ha un contratto sino al 2015 con il Napoli ed è assistito da Mino Raiola, procuratore che spesso e volentieri usa tattiche di questo genere al fine di strappare un aumento sull’ingaggio dei propri assistiti o prolungamenti degli accordi.

    Marek Hamsik © Claudio Villa/Getty Images

    E qualcuno ha pensato proprio a questo dopo le dichiarazioni del giocatore. In passato ciò è stato fatto anche, giusto per citare un paio di casi, con Zlatan Ibrahimovic e Mario Balotelli, in particolare quest’ultimo accostato a diverse squadre dal suo arrivo al Manchester City, Milan su tutte. C’è da dire però che Hamsik ha precisato alcune cose. “Ho ancora un contratto e sono felice qui. C’è grande energia in ogni partita, tutti i tifosi sono con noi, tifosi di tutte le età” ha asserito. Semplice ammirazione nei confronti dei francesi? Potrebbe anche essere, di certo sorprende la tempistica di tutto questo, considerando che la stagione vive la sua fase cruciale e che le voci di mercato sui “tre tenori” napoletani sono veramente tante. Non resta che attendere ancora qualche giorno, o forse qualche ora, per vedere le reazioni del patron dei campani Aurelio De Laurentiis.

  • Paolo Maldini andrà al Psg il prossimo giugno. Ancelotti sorride

    Paolo Maldini andrà al Psg il prossimo giugno. Ancelotti sorride

    Si sono cercati, si sono incontrati, e ora hanno deciso di vivere insieme. Paolo Maldini sbarcherà a Parigi la prossima estate. A giugno, secondo quanto riportato dal quotidiano francese Le Parisien, la bandiera del Milan entrerà a far parte dello staff tecnico del Paris Saint Germain. Maldini rivestirà l’incarico di allenatore dei difensori della prima squadra.

    Ancelotti non può che essere felice. Gioia che nasce dal rispetto e dalla grande considerazione che il tecnico di Reggiolo ripone sull’ex compagno di squadra ai tempi del Milan di Arrigo Sacchi e suo giocatore quando i rossoneri rappresentavano lo spauracchio per eccellenza del calcio europeo.

    paolo maldini | © Valerio Pennicino/Getty Images

    CORTEGGIAMENTO – L’approccio fra Maldini e il Paris Saint Germain iniziò un mese fa, quando l’ex colonna milanista venne immortalata al fianco del direttore sportivo Leonardo sulle tribune del Parco dei Principi. L’occasione era di quelle speciali, trattandosi della “prima” ufficiale di Carlo Ancelotti sulla panchina della squadra parigina. Non mancarono sorrisi e cenni di intesa fra i due ex rossoneri, entrambi felici di rivedere il proprio “maestro” tornare in azione, dopo l’esonero dell’estate scorsa quando era allenatore del Chelsea di Abramovich. Già allora si rincorsero le voci di un possibile arrivo da parte dell’ex giocatore all’interno dell’organo tecnico della società francese.

    TUTTO PRONTO ORMAI – Nella giornata di oggi Le Parisien ha annunciato l’accordo ormai imminente fra Maldini e la dirigenza del Psg, riportando nuovamente le dichiarazioni lasciate dallo stesso ex difensore il 19 gennaio scorso, quando parlò in maniera entusiastica riguardo il progetto del club parigino, rivelando inoltre che per lui sarebbe stato un onore qualora il presidente Al Thani gli avesse presentato un’offerta di lavoro. Secondo quanto pubblicato dal quotidiano vicino al club, il sogno di Paolo Maldini potrà presto concretizzarsi. Ancelotti avrebbe chiesto, e ottenuto, l’arrivo del suo ex giocatore in qualità di vice-allenatore, con compiti specifici riguardo la preparazione tattica dei difensori.

  • Il Psg di Ancelotti vince ancora, quarta vittoria di fila

    Il Psg di Ancelotti vince ancora, quarta vittoria di fila

    Continua la striscia vincente di Carlo Ancelotti da quando è seduto sulla panchina del Psg. Ieri è arrivata la quarta vittoria consecutiva, dopo aver battuto in trasferta il Brest per 0-1 con il gol del terzino destro Milan Bisevac nella 21^ giornata di Ligue One. Un successo che conferma il primato in classifica dei parigini, i quali conservano tre punti di vantaggio sul Montpellier, che anche ieri ha ottenuto tre punti pesantissimi sul campo del Nice. Riesce a rispondere anche il Lione, sebbene Gomis e compagni siano distanti 8 punti dagli uomini di Ancelotti e abbiano dovuto faticare più del previsto per superare in casa gli agguerriti avversari del Dijon.

    Nonostante l’ex allenatore Kombouré non si dia pace per essere stato licenziato in tronco da Leonardo alla vigilia di Natale, quando il Paris Saint Germain era in testa alla Ligue One,  con dichiarazioni quantomeno discutibili circa la propria bravura e l’assenza di timore nel confrontarsi con il più blasonato tecnico italiano, le prime partite di Ancelotti in Francia hanno conosciuto un unico risultato, la vittoria. Dodici punti nelle 4 gare fin qui disputate, fra cui due di Coppa nazionale, quanto basta per far tornare i conti all’interno dell’azienda. Il risultato però non è l’unico motivo per cui i tifosi del club parigino possano essere felici. A far brillare gli occhi all’intero Parco dei Principi è il gioco fatto di possesso palla e veloci ripartenze, due principi ancora “vergini” per il calcio francese, ma che con Ancelotti appaiono più che mai destinati ad entrare a far parte della memoria collettiva generale.

    Ancelotti |© GERARD JULIEN/AFP/Getty Images

    E’ sempre periodo di festa a Parigi. L’albero di Natale trapiantato direttamente da Milanello qui in Francia mostra tutto il suo repertorio, fatto di luci e ghirlande abbaglianti e raffinate. Pastore, Nené, Menez sono destinati formare il trio offensivo più congeniale per Ancelotti, con l’argentino chiamato a recitare la parte che nel Milan storica era assegnata a Kaka. Dove può arrivare questo Psg?  Se il successo in campionato sembra scontato, è il futuro a solleticare l’appetito dei supporter francesi. L’obiettivo dichiarato della nuova dirigenza è quello di aprire un ciclo importante in Europa, che nel ciclo di 2-3 anni possa permettere al Psg di entrare a far parte del ristretto club delle migliori otto del vecchio continente.

    Leonardo quanto Ancelotti sarà determinante nel plasmare una squadra capace di raggiungere gli obiettivi prefissati dallo sceicco Al Thani. Fallito l’assalto a Tevez, nelle ultime ore di nuovo vicino al Milan , nella giornata di ieri è stato ufficializzato l’acquisto del difensore del Chelsea Alex, già allenato in passato dal tecnico di Reggiolo durante la sua avventura in Premier con i Blues di Abramovich. Rimane aperta la caccia a un centrocampista di valore assoluto, con Thiago Motta dell’Inter che rimane il “desiderata” numero uno del ds brasiliano, il quale lo conosce molto bene avendolo allenato per una stagione qando sedeva sulla panchina nerazzurra.

    Qualora l’ex tecnico rossonero ottenesse la vittoria in Ligue One, sarebbe il primo allenatore ad aver vinto il titolo di campione nazionale in Italia, Inghilterra e Francia. C’è però lo spettro di Josè Mourinho che aleggia nel continente europeo, poiché proprio in questa stagione potrebbe diventare l’unico ad aver vinto in Inghilterra, Italia, Spagna, ovvero i tre campionati più importanti d’Europa, ed inoltre se riuscisse a vincere la Champions League con il Real Madrid diventerebbe l’unico tecnico della storia del calcio ad aver vinto la Coppa Campioni con tre squadre diverse. La sfida fra due dei tecnici migliori al mondo prosegue, e promette di riservare forti emozioni ai tifosi di mezza Europa.

  • Tevez rifiuta il Psg, il Milan torna in pole

    Tevez rifiuta il Psg, il Milan torna in pole

    Sembrava essere arrivata ai titoli di coda, la “Teveznovela”con l’imminente approdo dell’argentino alla corte di Leonardo in terra francese, e invece proprio nel momento decisivo lo stesso giocatore ha fatto saltare l’accordo, mantenendo la parola data a Galliani in quel di Rio.

    Carlos Tevez rifiuta il Psg | ©Getty Images

    Secondo le ultime indiscrezioni della Gazzetta dello Sport, l’agente dell’Apache Kia Joorabchian, sarebbe stato stoppato dallo stesso Tevez al momento di stringere l’accordo economico con Leonardo, tanto che uomini vicini all’ex allenatore nerazzurro avrebbero confermato la fumata nera della trattativa: “Non c’è l’accordo e forse non ci sarà mai”.
    La proposta del Psg sarebbe stata ovviamente la migliore per il City considerando un introito di circa 37 milioni di euro per i citizens e 11 milioni netti per il calciatore. Cifre astronomiche, che non hanno scalfito la volontà e soprattutto la parola data ai rossoneri da Tevez. Affare saltato quindi, e calciomercato di nuovo in fermento con un problema tutto da risolvere per Mancini e la dirigenza dei citizens. Lo stesso tecnico Mancini si era detto seccato da tutta la vicenda : “Spero di sentire sempre meno parlare di queste cose. Carlos non vuole restare, è evidente, quindi un questo momento per lui è importante giocare con continuità”.

    MILAN O INTER?- Ovviamente con l’esclusione del Psg, rimangono fortissime le candidature delle due milanesi. A questo punto il Milan parte sicuramente favorito, per la parola data dallo stesso giocatore a Galliani. L’Inter dal canto suo, non mollerà il colpo, secondo le stesse parole di Moratti e Branca che giovedì avevano ribadito la volontà di provare fino all’ultimo l’assalto verso l’attaccante argentino. L’uomo di mercato dei nerazzurri però è volato in Brasile per chiudere le trattative legate all’ingaggio di Juan Jesus e strappare l’opzione per il prossimo calciomercato estivo con il San Paolo per Lucas Moura. Impossibile o impensabile portare il talentuoso giocatore carioca a Milano sin da subito, poiché lo stesso centrocampista paulista vuole rimanere in Brasile per vincere qualcosa con la squadra in cui è cresciuto.

    Galliani da grandissimo uomo di mercato saprà sfruttare a suo favore questo vantaggio, attendendo gli ultimi giorni di mercato, lasciando che sia il Milan a dettare le condizioni di acquisto del calciatore, e soprattutto sapendo di aver il coltello dalla parte del manico, potrebbe riuscire a prendere il giocatore in prestito con una formula a tutto vantaggio per le casse rossonere, considerando come  tenere fermo ancora Tevez non convenga più nemmeno al City.
    Riparte dunque il derby, considerando come il Milan abbia perso quello sul campo, difficilmente si farà battere anche sul fronte del calciomercato.

    Dichiarazioni tratte da: Gazzetta dello Sport, Eurosport.com