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  • Tegola Milan: intortunio per Beckham

    Distorsione per lo Spyce Boy.Maggio è stato operato. Rosina 20 giorni di stop

    Altra tegola per il Milan e Carlo Ancelotti: nell’allenamento di oggi si è fermato David Beckham che, come rende noto il sito rossonero, si è procurato un trauma distorsivo di primo grado alla caviglia destra. Nei prossimi giorni si valuteranno le sue condizioni. Maggio dopo l’infortunio di Domenica è stato operato, per lui la stagione è finita e il Napoli dopo aver perso Mannini per squalifica dovrà far a meno di un altro importante cursore di fascia.  Rosina ha riportato una lesione di primo grado del flessore della coscia sinistra. I tempi di recupero sono previsti in circa 15-20 giorni. La stagione dell’atalantino Ferreira Pinto, che si è infortunato al ginocchio sinistro ieri a San Siro durante la partita contro il Milan, è da considerarsi finita. La risonanza magnetica ha infatti evidenziato una lesione completa del legamento crociato anteriore. Il calciatore dovrà sottoporsi ad un intervento chirurgico.

  • E’ Marzo ma gia impazza il mercato

    Addetti al lavoro gia impegnati per costruire le rose per la prossima stagione

    Con la vicenda Beckham molti credevano che il calciomercato andasse in letargo per farsi risentire in primavera, vi possiamo tranquillamente dire che non è cosi.I cosulenti di mercato, procuratori,addetti agli acquisti sono tra quelle persone che non vanno mai in vacanza, gia da adesso iniziano gli adescamenti per la prossima stagione. La Juve sta intavoldando diverse trattative per trovare il “vice” Nedved, in settimana il ds Secco avrà un incontro con il procuratore di Silva, ragazzo che ranieri apprezza molto e che lanciò lui ai tempi del valencia. Se ne parla meno ma anche la pista Diego non è scemata, a tener vivo l’interessa c’ha pensato il padre del brasiliano che ha esternato la volontà di Diego di vestir la maglia bianconera la prossima stagione, altre piste calde portano all’ex pallone d’ora Deco e Sneijder, olandese del Real Madrid, in cerca di rilancio in ambito europeo. In Italia impazza il mercato allenatori, Ancelotti, come conferma Bronzetti consulente di mercato del Milan e gran conoscitore degli intrighi del calcio spagnolo, ha estimatori in tutti i campionati europei e anche la Costa d’Avorio sarebbe felice di affidargli la panchina. Delio Rossi è in scadenza di contratto, Lotito sembra sicuro di voler trattenere il bravo trainer, ma non c’è l’incontro, potrebbe accasarsi a Napoli per far ripartire un nuovo progetto, con nuovi obiettivi visto che il capitolo Reja se non si chiuderà a stagione in corso finirà sicuramente a fine campionato. Viene accostato molto spesso alla panchina partenopea anche Donadoni, l’ex ct potrebbe esser il giusto tecnico per una piazza a cui piace il gioco d’attacco e per una società che vuol lavorare con i giovani. Il Milan ha bisogno di un difensore forte necessariamente, un primo tassello è stato Thiago Silva adesso bisogna trovarne un altro, le smentite sono tante ma Mexes potrà vestire rossonero la prossima stagione, altre alternative sono Agger del Liverpool, il giocatore ha ammesso l’interesse e di esser orgoglioso di vestir la maglia dei diavoli, anche Vidic è corteggiato dal Milan ma difficilmente Ferguson si farà scappare il forte centrale. La scoperta del Palermo Kjaer sta facendo sorgere un asta in tutta Europa, Zamparini lo definisce incedibile, ma l’interesse di Fiorentina, Liverpool e Chelsea è reale. Paolucci adesso a Catania ma di proprietà al 50% tra Udinese e Juventus, il prossimo anno dovrebbe trasfersi in Friuli per il partente Quagliarella, destinato ad una big, Roma e Juve le piu indiziate. Matri ha ricevuto una proposta dalla Fiorentina, per Prandelli potrebbe esser una valida alternativa alla coppia d’oro Gila-Mutu. I tedeschi dell’Hertha lanciati verso la vittoria del campionato sarebbero interessati a Vargas, acquisto di lusso ma anche delusione del mercato viola.

  • se Leonardo non sostituisse Ancelotti??? Ma….

    Si parla molto di Leonardo erede di  Ancelotti sulla panchina del Milan 2009-2010: e naturalmente la cosa ci sta. Ma considerando che Leonardo è il dirigente che ha avuto l’enorme merito di andare a pescare in Brasile il ventenne Kaka (prezzo d’acquisto: 8 milioni di euro) e il diciottenne Pato (21 milioni), e cioè rispettivamente il miglior giocatore e il miglior giovane del mondo (oggi un Real Madrid che volesse prenderli in coppia dovrebbe sborsare qualcosa come 150 milioni), la domanda che sorge spontanea è: siamo proprio sicuri che Leonardo debba sostituire l’allenatore e non magari qualche alto dirigente?

    Secondo noi la cosa avrebbe più senso. Anzi: per come la vediamo, sarebbe la soluzione migliore perché il Milan continuerebbe ad avere un bravissimo tecnico in panchina (forse il più bravo di tutti: vedi le due Champions vinte e quella persa nel modo che tutti ricordano nel suo settennato) e darebbe spazio a un dirigente che con geniali intuizioni ha regalato al Milan due tesori inestimabili come Kakà e Pato, e che chissà quanta bravura e competenza potrebbe portare in sede di campagne-acquisti future. Insomma, Galliani ha voglia di andare a Milanello a dare ultimatum a tecnico e giocatori in caso di mancata qualificazione-Champions: la verità è che con le campagne acquisti degli ultimi 7 anni – spesso improntate a mosse suicide come gli acquisti di Rivaldo, Ronaldinho e Shevchenko, per non parlare di sperperi di denaro come Rui Costa e Oliveira soltanto un mago come Ancelotti avrebbe potuto barcamenarsi e strappare i risultati che il Milan ha ottenuto diventando addirittura il club più vincente al mondo.

    Vogliamo fare un giochino nemmeno tanto difficile, rinfrescarci la memoria e andare a vedere nel dettaglio le campagne-acquisti di Galliani & Braida & Bronzetti degli ultimi 7 anni? Detto di Kakà e Pato – due capolavori assoluti da ascrivere, però, a merito del fiuto di Leonardo – vi snoccioliamo un paio di super-squadre di acquisti rossoneri. Tenetevi forte.

    SUPER-SQUADRA N. 1 (4-4-2). Kalac; Helveg, Digao, Roque Junior, Grimi; Umit, Emerson, Dalla Bona, Dhorasoo; Jose Mari, Javi Moreno (Kutuzov).

    Allenatore: Galliani.

    SUPER-SQUADRA N. 2 (4-4-2). Dida; Coloccini, Laursen, Senderos, Contra; Brocchi, Redondo, Vogel, Cardacio; Oliveira, Rivaldo (Bobo Vieri).

    Allenatore: Braida.

    E naturalmente: se il Milan in questi anni si è arrampicato sul tetto d’Europa e del mondo, nessuno mette in dubbio che un po’ del merito vada anche a loro, ai cari, vecchi dirigenti. Quel che ci preme sottolineare è che se Ancelotti ha sbagliato (e in una cosa ha sbagliato senz’altro: accettare senza discutere ogni scelta della dirigenza, anche quando questa gli portava un Ronaldinho in versione ammazza-Kakà, roba che Tafazzi al confronto è un dilettante), di errori ne hanno commessi ben di più i dirigenti. Quelli che adesso si stracciano le vesti se il Milan di Senderos e Emerson va in giro per l’Italia (e non più per l’Europa) a coprirsi di ridicolo.

    di Paolo Ziliani per goal.com

  • Il Milan fa quadrato: obiettivo terzo posto!!!

    Beckham resta per raggiungere la Champions poi torna ai Galaxy. Perso Gourcuff si pensa a Montolivo e Palombo per il cantrocampo.

    Oggi alla ripresa degli allenamenti c’è stato un lungo faccia a faccia tra la società, lo staff tecnico e giocatori. Galliani ha portato le parole di Berlusconi a Milanello, cioè “bisogna lavorare tutti insieme per concludere in modo dignitoso la stagione”. Il terzo posto e la possibilità di partecipare alla prossima Champions è fondamentale per le strategie future del Milan e per poter potenziare la squadra. Adesso è il momento che ogni giocatore si prenda le sue responsabilità e dimostri di esser da Milan. Questi ultimi mesi saranno fondamentali per la riconferma di molti e la Champions significa poter trattenere i fuoriclasse rossoneri Pato e Kaka su tutti. Sono,come logico che sia, appetiti dai piu grandi club e il Milan dovrà prepararsi al prossimo tormentone dell’estate infatti sembra sicuro che Perez voglia portare il brasiliano a Madrid in caso di sua elezione come presidente delle merengues.Prima nota da sciogliere per la prossima stagione è la guida tecnica, tutto fa pensare che il prossimo Milan sia senza Ancelotti. Leonardo, Van Basten, Donadoni e Rajkaard sono in rampa di lancio ma credo che alla fine nessuno dia piu garanzie del buon Carletto. Il secondo obiettivo è svecchiare la rosa: Maldini, Favalli, Emerson, Shevchenko e Senderos sono i sicuri partenti, dovranno dar garanzie per motivi diversi sono Nesta,Ambrosini, Inzaghi, Seedorf, Antonini e Dida. Quelli sicuri di restare in rossonero sono Abbiati, Zambrotta, Bonera, Gattuso, Pirlo, Flamini, Kaka, Pato e Borriello. Lo spyce boy secondo le notizie delle ultime ore sarà “diviso” tra Milan e Galaxy, l’accordo prevede che Beckham resti in rossonero fino al termine della stagione per poi tornare in America, quindi Beckham stando a queste ultime non è arruolabile per la prossima stagione. Il Milan per ripartire ha bisogno di solidità difensiva, preso Thiago Silva serve un altro centrale di affidamento il sogno è il biondo della Roma Mexes ma è monitorato anche lo svizzero Agger, utilizzabile sia da centrale che da terzino destro. Per i terzini Zambrotta e Jankulovsky danno garanzie ma servirebbero delle valide alternative, potrebbe tornare Oddo per la destra mentre a sinistra una valida alternativa potrebbe esser l’ex Udinese Dossena, adesso al Liverpool ma voglioso di tornare in Italia. Il centrocampo ha bisogno di esser ringiovanito e di aver delle alternative valide a Pirlo, Gattuso e Flamini (il francese nelle ultime partite sta trovando confidenza con il campionato italiano),quasi sicuramente anche Seedorf resterà in rossonero ma non verrà utilizzato con la continuità degli ultimi anni,la sua classe verrà centellinata per le occasioni piu importanti. Come ha ammesso Ancelotti sarà quasi impossibile riportare Gourcoof in rossonero, il Bordeaux farà valere l’opzione di riscatto a 15 milioni di euro per poi valorizzare il gioiellino francese e quasi sicuramente monetizzare nei campionati inglesi o spagnoli. Valide alternative che non dispiacciono ai rossoneri sono il viola Montolivo, giovane abile tecnicamente e duttile a centrocampo e il doriano Palombo non piu giovanissimo ma sicuramente pronto al salto verso un grande club. In attacco Pato e Kaka non sono in discussione e presentano un buon biglietto da visita per il futuro, a Borriello dopo l’anno difficile verrà sicuramente data un altra chance, ma sembra che finalmente si voglia accontentare Ancelotti con la prima punta forte fisicamente oramai richiesta da qualche stagione. Il sogno resta Adebayor, ma il clima di austerity italiano fa pensare ad un attaccante di costo piu basso. Quindi crediamo che alla fine la scelta cadrà tra Eto del Barcellona (i blaugrana hanno preso Ribery e sono sulle tracce di Benzemà), l’ivoriano Drogba e Luca Toni.

  • Milan: chi parte e chi resta

    E’ necessaria una rifondazione per aprire un nuovo ciclo.

    Ieri c’è stata la strigliata dell’amministratore delegato Adriano Galliani, con l’obiettivo di rimettere insieme i cocci e non fallire la qualificazione diretta in Champions League. Dopo la brutta prestazione e la conseguente eliminazione dalla coppa Uefa di giovedì sera, è evidente che un ciclo è finito e uno nuovo deve essere aperto.
    La parola d’ordine è ringiovanire in ogni reparto la rosa: il Milan è la squadra più anziana d’Europa. La difesa, il vero punto debole rossonero, va ricostruita. Con Paolo Maldini che sicuramente si ritirerà a fine stagione e Alessandro Nesta che rischia di seguirlo anzitempo, è necessario un grande investimento. Già preso Thiago Silva, a lungo è stato inseguito Daniel Agger, del Liverpool. Ma il vero sogno di mercato rossonero è Philippe Mexes, in alternativa Sergio Ramos. Galliani cercherà di portare a Milanello almeno uno dei due: Mexes costa 20 milioni di euro, ma ha già fatto sapere per vie indirette che non gli dispiacerebbe un trasferimento alla corte di Ancelotti (ammesso che rimanga).
    L’altra grande incertezza è Kakà. Il brasiliano ha respinto al mittente le lusinghe del Manchester City: i soldi non sono tutto, lui vuole pure garanzie tecniche: un pacchetto che il Real Madrid gli garantirebbe sicuramente. E’ anche vero che senza Kakà il Milan perderebbe parecchio del suo potenziale tecnico. Ma si troverebbe pieno fino al collo di soldi, da investire subito nel mercato per portare a casa qualche campione. Magari Adebayor o Benzema in attacco, Schweinsteiger a centrocampo, di sicuro Mexes in difesa. E poi un portiere, anche se Abbiati sta facendo bene: se Buffon è virtualmente impossibile, Amelia è decisamente alla portata.
    La lista dei partenti  – a parte il caso Beckham – comprende Dida, Kalac, Kaladze, Seedorf, Maldini, probabilmente Nesta: tutta gente intorno ai 30 anni, o anche di più. I sicuri che indosseranno ancora la maglia rossonera sono Gattuso, Pirlo, Bonera, Zambrotta, Abbiati, Borriello, Ronaldinho, Thiago Silva.
    Nella sfortunata stagione rossonera, almeno una nota positiva c’è. Si chiama Pato, e la sua definitiva esplosione: una certezza per il domani. Con 11 gol in campionato il giovane brasiliano si candida a essere la punta di diamante dell’attacco milanista per le prossime stagioni.
    Infine il caso Ancelotti. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, tira aria di divorzio. Il ricambio pare d’obbligo, dopo otto stagioni in rossonero, al tecnico non mancano le offerte: dal Real Madrid alla Roma alla nazionale della Costa d’Avorio. Al momento in pole position c’è l’idea di un traghettatore: Leonardo, Donadoni, Rijkaard o addirittura Van Basten. Tutta gente che ha contribuito a rendere grande il Milan.

  • I pezzi da novanta del mercato tra campo e panchina

    Si infiamma  il mercato in vista della prossima stagione

    E’ stata una settimana all’insegna delle Coppe europee e molte squadre si sono date da fare sia in campo che fuori, con i dirigenti che hanno visionato e ammirato i tantissimi fuoriclasse. Alcuni di loro sono blindati dai loro contratti, altri lo sono meno e sul piede di partenza. Ecco i nomi caldi sia in campo che in panchina.
    La Juventus ha approfittato della trasferta londinese per approfondire il discorso Deco che, dopo l’esonero di Scolari e l’avvento di Hiddink, sta trovando sempre meno spazio nell’ undici titolare del Chelsea. La stampa inglese afferma che sia stato lo stesso giocatore a chiedere alla società di essere ceduto per evitare che il suo talento appassisca in panchina; il d.s. bianconero Alessio Secco pare intenzionato ad inserire un altro portoghese, oltre a Tiago, nel motore juventino.
    Ma l’obiettivo numero uno in casa Juventus rimane sempre il brasiliano Diego del werder Brema, tanto più dopo le ottime prestazioni offerte contro il Milan in Coppa Uefa. La prima offerta bianconera di 18 milioni di euro è stata rifiutata dalla dirigenza teutonica che vorrebbe incassare almeno 20 milioni dalla sua cessione. E’ probabile che la trattativa si concluda positivamente ma la Juve deve trovare anche il sostituto di Nedved, che ha dichiarato di voler smettere a fine stagione (?), e David Silva del Valencia, pallino di Ranieri, costa tanto.
    Altro nome nuovo in chiave mercato è il francese del Bayern Monaco Franck Ribery che sta incantando le platee di mezza europa con le sue giocate e che in molti vorrebbero vederlo giocare nella propria squadra. Il Real Madrid ha messo gli occhi su di lui già da molto tempo ormai, ma in questo momento è il Barcellona ad essere in pole position per poter usufruire delle sue prestazioni. I Blaugrana hanno raggiunto un accordo di massima con il giocatore per un accordo quadriennale, resta da convincere il Bayern che, prima di privarsi del suo gioiello, vorrebbe tentare un ultimo tentativo di trattenerlo. Difficile che ciò accada.
    Restando a parlare di Barcellona, Samuel Eto’o, corteggiato a lungo dai club più importanti al mondo quest’estate, ha giurato amore eterno ai catalani: “Resterò fino al 2010, poi vorrei continuare”. Sarà vero o è tutta una strategia? A quanto pare si, a meno di ulteriori colpi di scena.
    L’Inter ormai ha messo le mani su Aguero e vuole portarlo alla corte di Mourinho già dalla prossima stagione ma servono dai 50 ai 60 milioni di euro, non noccioline. L’argentino però è un investimento sicuro data la sua giovane età (20) e Moratti è intenzionato a prenderlo.
    Si è aperto ufficialmente anche il mercato delle panchine e Milano, sia sponda Milan che Inter, in questo momento, è sicuramente la capitale.
    Ancelotti dopo l’eliminazione dalla Uefa ha dichiarato che “se la stagione finisse ora, il bilancio del Milan sarebbe negativo” (e non potrebbe essere altrimenti). L’obiettivo principale resta quello della qualificazione diretta in Champions e, per ora, non è stato compromesso, ma a Milanello tira aria di fine ciclo.
    Mourinho è al centro nelle ultime ore di voci di mercato che lo vorrebbero sulla panchina del Liverpool l’anno prossimo al posto di Rafa Benitez. Il sogno del portoghese rimane quello di succedere a Sir Alex Ferguson al Manchester Utd, ma la dirigenza dei Reds starebbe promettendo soldi e garanzie tecniche. Mourinho ci penserà?

  • Impazza il totopanchina 2010

    Si preannunciano grandi cambiamenti in vista della prossima stagione.

    I più importanti potrebbero verificarsi sulle panchine dove ci si aspetta un vero e proprio valzer a giugno. La Juve, se non dovesse vincere né scudetto né Champions potrebbe ricorrere ad un avvicendamento in panchina. La soluzione che affascina di più sarebbe la suggestiva ipotesi Gasperini, tecnico che oltre ad essere cresciuto nella Juve sta dimostrando di essere grandissimo al Genoa. Insieme al mister potrebbero arrivare Diego e uno fra Floccari e Cassano con il barese nettamente favorito sull’orobico, già in contatto con la Roma.
    La Lazio starebbe già cercando il sostituto di Delio Rossi, il quale non avrebbe convinto l’entourage biancoceleste. Tre le ipotesi per la panchina capitolina: Max Allegri, l’allenatore dei miracoli a Cagliari, Stefano Colantuono, ex tecnico di Palermo e Atalanta e laziale doc e Sinisa Mihajlovic, ex biancoceleste e attuale mister del Bologna.
    Lo stesso discorso fatto per la Juve vale per il Milan: se non si riuscisse a vincere in Europa o in Italia Carlo Ancelotti uscirebbe di scena dopo tantissimi anni in rossonero. E’ quindi ballottaggio Donadoni-Frank Rijkaard. Il rapporto fra De Laurentiis e Reja sembra ormai alla frutta e probabilmente non si arriverà nemmeno a fine stagione. Per giugno si starebbe sondando il terreno per Marco Giampaolo. Se Reja dovesse saltare adesso potrebbe essere scelta una soluzione provvisoria, o un traghettatore alla Galeone o Zaccheroni.
    Tutto sembra incerto e le uniche panchine salde sembrano quelle di Ballardini a Palermo, Prandelli a Firenze, Delneri a Bergamo e Zenga a Catania.

    fonte: goal

  • Milan- Van Basten certi amori non finiscono

    Lunedì 9 Giugno 2008: una data importante per il calcio italiano, ma anche e soprattutto per il Milan, dai suoi tifosi fino alla punta della sua dirigenza. La spettacolare Olanda di Marco Van Basten spazza via 3-0 l’Italia di Roberto Donadoni, in un derby tra ex rossoneri ed idoli di San Siro: il “Cigno di Utrecht” batte quello che fino a quel momento era uno dei più seri candidati alla successione di Carlo Ancelotti proprio sulla panchina milanista. Quella sera è maturato un sorprasso anche nel cuore di Silvio Berlusconi, che di Van Basten ha detto “è come me”, un complimento riservato a pochi, pochissimi, forse nessuno: in questi giorni in cui si sussurra di Ancelotti avviato a Madrid o Londra (scenario plausibile e realistico ben più dell’ipotesi City) l’Ajax del tri-pallone d’Oro insegna calcio alla Fiorentina di Prandelli, uno dei più stimati tecnici d’Italia e che maggiormente ha saputo mettere in difficoltà proprio Carletto. Van Basten dunque sale nella graduatoria di un possibile rinnovamento estivo nella sala stampa di Milanello e forse non sono casuali proprio le dichiarazioni riguardo l’attuale situazione del club che lui stesso defisce “ancora nel suo cuore”: parole di ringiovanimento, di aria nuova, di abbattimento di “totem” che i tifosi rossoneri iniziano a digerire poco, i così detti “senatori”. MVB vorrebbe dire onfermare quantomai la filosofia del “Milan ai milanisti”, visto che probabilmente mai un giocatore più forte ha vestito la maglia rossonera nei 110 anni di storia, ma una domanda è lecito porsi: accetterebbe un personaggio dal simile carisma, e soprattutto che ha fatto capire sempre nelle sue esperienze in panchina di puntare fortemente sui giovani, la filosofia con cui in questi anni hanno spesso operato sul mercato Adriano Galliani ed Ariedo Braida? Di certo, si passerebbe da un aziendalismo sfrenato a qualcosa di diametralmente opposto, ed ecco perchè dal nulla sembra essere spuntata l’ipotesi Leonardo: un uomo della società, che gode di credibilità all’interno dello spogliatoio ed anche tra i tifosi. L’ex Nazionale Brasiliano infatti viene considerato l’uomo che ha portato al Milan Kakà, Pato e Tiago Silva, forse i tre colpi più apprezzati degli ultimi anni di calciomercato (Ronaldinho a parte chiaramente): vien da chiedersi però quale sia la giusta ripartizione di meriti tra l’aver portato sì tre grandi giocatori a Milano, ma fondamentalmente due Campioni del Mondo ed un vice-campione di Sudamerica, non certo dei jolly pescati nel buio come vuol far credere qualcuno. Cauti dunque ad alimentare false certezze, senza considerare che lo stesso Leonardo non ha mai avuto esperienze in panchina dopo il ritiro dal calcio giocato: come Capello quasi 20 anni fa certo, ma non tutti hanno il talento innato, la personalità ed il carattere del tecnico di Pieris.No a Donadoni (avviato verso la Premier League), ni a Leonardo ed anche a Frank Rijkaard, che ha dimostrato sì grandi cose nei primi anni a Barcellona, ma negli ultimi tempi in Catalunya ha lasciato intravedere anche il peggio di sé, specie l’ncapacità di sostenere le pressioni della stampa. Jeans chiaro, camicia rosa e giubbino di renna: centinaia di litri di lacrime dagli occhi degli 80mila sugli spalti e di chi a San Siro non era invece presente. 18 agosto 1995, Alexandre Pato a migliaia di chilometri non aveva compiuto ancora 6 anni, Ricardo Kakà poco più di 13, i telefoni cellulari erano una rarità ed i Queen stavano per pubblicare l’ultimo album postumo con l’indimenticabile voce di Freddy Mercury. “Made in Heaven” il suo titolo, “Fatto in Paradiso”, proprio come quel 31enne che calcava l’erba nella triste e calda sera milanese: chissà che una grande storia d’amore mai finita non possa riprendere, tra qualche mese, proprio da dove si era interrotta.

    fonte TMW

  • derby: interviste ai tecnici

    E’ un derby, il n.269, che può sancire l’addio del Milan allo scudetto. Ma non quello di Ancelotti al Diavolo: “Per quanto mi riguarda, ci sono zero possibilità che sia il mio ultimo derby. Quello che pensa la società dovete chiederlo alla società. Mi auguro che non sia l’ultimo di Beckham“. Mourinho non ha escluso, in un futuro, di potere allenare il Milan: “Io, invece, non andrò mai all’Inter -ha detto Ancelotti- ho la mia storia e ci tengo”.

    La controprova, tra l’altro, non è nei piani immediati del tecnico emiliano: “Le voci sul mio futuro comunque non mi hanno dato alcun disturbo e ho tempo ancora un anno e tre mesi per rinnovare, quindi c’e’ tempo. Non e’ una priorita’”.

    Esauriti i discorsi futuri o futuribili, Ancelotti torna al presente e non nega che, più di altri, quello di domenica sera è un derby pesante, che vale doppio: “Sono convinto che possiamo ancora vincere lo scudetto. Abbiamoa ncora molte carte da giocarci. Ma la nostra rincorsa al titolo passa per la vittoria nel derby  –spiega chiaramente Ancelotti– sara’ una partita diversa dall’ultima volta. L’Inter cambiera’ atteggiamento rispetto all’andata e noi dovremo trovare altri accorgimenti. L’altra volta hanno utilizzato le due ali, stavolta non credo sara’ cosi’. Dovremo comunque essere intelligenti e giocare sui loro difetti”. Tattica perfettamente riuscita nelle ultime due occasioni: “Non credo però che ci siano favoriti, come ha dimostrato l’andata”.

    Rispetto all’andata, ad ogni modo, Ancelotti non avrà a disposizione Kakà e Gattuso: senza entrambe le sue colonne, il Milan ha sempre perso: “Allora li portiamo al campo di sicuro -risponde scherzando il mister rossonero- Comunque sono convinto che possiamo vincere, perché stiamo giocando bene, cosa che non siamo riusciti a fare sempre nel girone di andata. Siamo in un buon momento di forma. Le difficoltà con le piccole? Paghiamo il fatto di non avere avuto determinate caratteristiche negli attaccanti e’ stato limitante. Non ci ha permesso di attaccare in modo diverso. Gli otto punti di ritardo vengono dal fatto che loro hanno gestito meglio alcune partite. Inter e Milan hanno caratteristiche diverse e magari in certe gare la fisicita’ puo’ essere piu’ importante della tecnica. Ma, per esempio, Pato e Ronaldinho hanno fatto gli stessi o più gol di Ibrahimovic e Adriano, quindi sono ugualmente efficaci”

    C’è tempo e voglia anche di dedicare due o tre  pensierini a Mourinho, che da Appiano Gentile non gli ha riservato parole zuccherose: “Qualche difetto ce l’ha pure lui, nessuno e’ perfetto. Ma non lo dico. Ha detto che non esclude di potere allenare il Milan? Mi sembra una cosa normale, l’ambizione di guidare una grande squadra e’ legittima. Io non potrei pero’ allenare l’Inter- ha sottolineato Ancelotti– sarebbe contro la mia storia, che penso sia una bella storia e ci tengo. Il derby è anche questo Ancelotti contro Mourinho. Senza favoriti”. Mourinho ha ancora una volta puntato sul discorso arbitrale tirando in ballo, tra l’altro, nientemeno che capitan Maldini: il timore del portoghese, sempre pronto a rialzare la temperatura psicologica dei match, è che in nome dell’ultima recita nella “sua” partita, il capitano rossonero possa godere di un trattamento di favore. “Mourinho puo’ stare tranquillo– ha risposto Ancelotti- Rosetti e’ il migliore arbitro in circolazione, non solo in Europa”

    Mourinho:

    Metterei la firma per perdere il derby e vincere il campionato“. Josè Mourinho preferisce la vittoria finale a un successo contro il Milan. “Non mi ha dato nessun fastidio perdere all’andata e se il campionato finisse domani ci metterei la firma per perdere con il Milan e vincere subito il campionato“. Il tecnico portoghese ha convocato Maicon, ma non ha voluto rivelare se lo utilizzerà dall’inizio oppure no.

    Meglio pensare alla vittoria finale, quindi: “Io sono convinto di vincere questo campionato. Ma ci sono comunque delle grandi difficoltà da superare in ogni partita. E’ un cammino difficile e si possono perdere punti facilmente. Il Milan, la Juve e la Roma sono le squadre più forti, ma anche tutte le altre diventano un problema al momento di affrontare l’Inter: aspettano la prima della classe per metterla in difficoltà. Non è un campionato così lineare come qualcuno dice. Non è solo l’Inter che può perdere questo scudetto… “.

    Maicon convocato per il derby. Per il difensore dell’Inter, alle prese con un problema muscolare alla coscia destra, si tenterà il recupero. Gli esami, d’altronde, non hanno evidenziato stiramenti o altre lesioni importanti. “Non parlo però della sua assenza o presenza – ha detto Mourinho -. Non dico nulla di formazione. Oppure la do tutta e poi vado subito via. Decidete voi” – le parole del portoghese rivolte ai giornalisti. “Resto? Allora niente domande sulla formazione. La squadra, comunque, l’ho già decisa. Non mi servono test dell’ultimo minuto…“.

    Io non perdo tempo a parlare di Ancelotti, io non critico il suo modo di lavorare come ha fatto lui. Se lui ha tempo da perdere per parlare di me, io non perdo il mio parlando di lui…” – ha detto Mourinho, che ha anche commentato l’ulttmo derby di Maldini, lanciano indirettamente un appello a Rosetti. “Mi spiace che per lui sarà l’ultimo derby, ma durante i 90′ di domani dovrà essere trattato come un giocatore normale. Se farà fallo da rigore dovrà essere fischiato il rigore, se meriterà un giallo o un rosso l’arbitro dovrà farlo“.o

    fonte sportmediaset


  • Ancelotti vuole chiarezza: Chelsea e Real in pressing

    Sono ore decisive per il futuro di Carlo Ancelotti. E non solo per il derby. Il tecnico e il Milan, infatti, hanno in programma per sabato un incontro per fare chiarezza su quello che verrà. Un meeting con Galliani chiesto proprio dal mister rossonero. Perché a lui le richieste non mancano, a partire dal Real Madrid: Florentino Perez ha individuato in lui e in Cristiano Ronaldo due degli acquisti per la sua candidatura alla presiendenza.

    L’ombra di Leonardo agita i sogni di Ancelotti, che, in caso di addio, vuole avere il tempo necessario per muoversi sul mercato. Prolungare i tempi, infatti, sarebbe pericoloso e rischierebbe di precludergli diverse alternative.

    La prima delle quali è quella del Real Madrid che sta per nascere. Un progetto fondato su tre grandi nomi per tornare alla presidenza del Real Madrid: appunto Carlo Ancelotti, Ricardo Kakà e Cristiano Ronaldo. Queste le intenzioni, che rimbalzano dalla Spagna, di Florentino Perez, pronto a ricandidarsi e a conquistare la presidenza merengue, rilanciando le sorti del club con i due migliori giocatori del mondo e uno dei tecnici più preparati in circolazione.

    Ancelotti sarebbe la prima scelta di Perez, davanti a gente come Wenger, Benitez e Mourinho. Le otto stagioni sulla panchina rossonera ne fanno per lui l’allenatore ideale del Real, sia per quanto vinto sia per come ha gestito i tanti campioni avuti a sua disposizione. Del resto già in passato, proprio il successore di Perez, Fernando Martin, provò, nel febbraio 2006, a convincere Ancelotti a lasciare il Milan.

    fonte:sportmediaset