Tag: carlo ancelotti

  • Crolla il Psg, il Lione riapre la Ligue 1

    Crolla il Psg, il Lione riapre la Ligue 1

    Sembrava essere la fuga decisiva e invece siamo di nuovo punto e a capo. Il Paris Saint Germain incappa nell’inaspettata sconfitta sul campo del Sochaux (3-2), vedendosi così annullare il vantaggio di sei punti accumulato nelle ultime giornate. Ora sono soltanto tre le lunghezze che separano il Lione dal Psg, con la squadra di Remi Garde vittoriosa per 4-0 contro il Bordeaux, in quella che veniva considerata come una delle trasferte più pericolose per Gomis e compagni. In realtà si è trasformata letteralmente in trionfo. Dopo aver chiuso sull’1-0 il primo tempo grazie alla rete di Clement Grenier, il Lione ha trovato nella ripresa ben tre reti, compreso il rigore di Grenier, il quale torna così a casa con una doppietta a referto.

    Non ha trascorso una bella serata invece il Psg di Carlo Ancelotti, messo ko nel finale da un gol di Cedric Bakambu. Oltre alla sconfitta i parigini devono registrare anche il caso Menez, stanco di fare panchina dopo l’arrivo nella capitale del brasiliano Lucas. Il tecnico però non ha voluto fare sconti a Menez dicendogli a chiare lettere di cercarsi un’altra destinazione in estate se non si sente a suo agio in una rosa come quella del Paris Saint Germain.

    Zlatan Ibrahimovic | ©FREDERICK FLORIN/AFP/Getty Images
    Zlatan Ibrahimovic | ©FREDERICK FLORIN/AFP/Getty Images

    Si rifà sotto anche il Marsiglia, che conquista tre punti importanti nel match casalingo contro il Valenciennes. A timbrare il gol vittoria al novantesimo minuto è stato Rod Fanni. Raggiunge il quarto posto il Nizza, che espugna il campo del Bastia con una rete di Neal Maupay. Prosegue nel frattempo anche la rimonta del Montpellier (1-0 al Nancy), che raggiunge all’ottavo posto il Bordeaux a quota 38 punti, a quattro lunghezze dalla quarta piazza.

    Risultati Ligue 1

    Lille-Rennes 2-0
    Marsiglia-Valenciennes 1-0
    Bastia-Nizza 0-1
    Brest-Ajaccio 1-1
    Lorient-Evian 2-1
    Montpellier-Nancy 1-0
    Tolosa-Troyes 2-2
    Bordeaux-Lione 0-4
    Reims-Saint Etienne 1-1
    Sochaux-Psg 3-2

    Prossimo turno

    Nizza-Reims
    Rennes-Sochaux
    Valenciennes-Tolosa
    Troyes-Bastia
    Nancy-Saint Etienne
    Evian-Montpellier
    Ajaccio-Lilla
    Lione-Lorient
    Bordeaux-Brest
    Psg-Marsiglia

  • Ancelotti a Roma, Baldini sogna il ritorno

    Ancelotti a Roma, Baldini sogna il ritorno

    Un giorno sì e anche l’altro si parla del ritorno di Carlo Ancelotti alla Roma, squadra dove ha giocato otto lunghi anni. Stavolta sembrerebbe una cosa seria. A darne notizia sono i maggiori quotidiani sportivi nazionali, che parlano di un contatto avvenuto tra Franco Baldini e l’allenatore del Psg. C’è da dire che Ancelotti non ha mai nascosto di voler un giorno tornare nella capitale. Un pallino fisso quello del tecnico di Reggiolo, che con le sue dichiarazioni aveva fatto venire più di un capello bianco sulla pelata di Spalletti, quando ancora il toscano sedeva sulla panchina giallorossa.

    Ora che la scommessa Zeman è stata persa, anche se qui le opinioni possono essere mille e tutte diverse fra loro, Baldini vuole quindi giocarsi la carta della sicurezza: un allenatore vincente, profondo conoscitore della piazza, bravo a saper convivere con i campioni, ed apprezzato dallo stesso pubblico giallorosso. Ci sarebbero dunque tutti gli ingredienti perché la storia Ancelotti-Roma funzioni.

    Perché Ancelotti dovrebbe andare alla Roma?

    Carlo Ancelotti torna a Roma? | ©JOSE JORDAN/AFP/Getty Images
    Carlo Ancelotti torna a Roma? | ©JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    DUBBI – Non sono mai stato però un romanticone, e sinceramente non voglio iniziare oggi leggendo che Baldini vorrebbe Ancelotti alla Roma. Ci sono diverse domande infatti che al momento restano senza risposta. Prima: siamo proprio sicuri che il tecnico del Psg lasci Parigi a fine anno? Questa se vogliamo è la domanda “origine”, perché se rimanesse tutte le storie circa un suo ritorno nella capitale lascerebbero il tempo che trovano.

    Secondo quesito: se realmente fosse cacciato da Leonardo e dallo sceicco, Ancelotti avrebbe voglia di tornare in Italia? E supponiamo anche che decida di fare le valigie per venire in Italia: chi ci dice che invece che prendere il volo Parigi-Roma, non prenda quello diretto a Linate?

    Terzo e ultimo quesito: Qualora arrivi a Roma, sarebbe disposto ad iniziare senza Europa? Perché chiariamoci, l’andamento delle ultime giornate non ci fa pensare ad una Roma in Europa League, tantomeno in Champions nella prossima stagione. E che garanzie riceverebbe da Baldini? Sabatini e soci non possono pensare di convincere Ancelotti comprando Piris, Castan, l’americano di turno e altri. Quello lo si poteva fare con Zeman, tanto alla fine chi avrebbe pagato sarebbe stato ovviamente il boemo. Ma con Ancelotti questo giochino non si può fare. Voi cosa ne pensate?

  • Ibrahimovic e la Kryptonite Champions: espulso al 93′

    Ibrahimovic e la Kryptonite Champions: espulso al 93′

    Il Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti ha rimediato una vittoria importante in trasferta con il punteggio di 2-1 grazie alla reti di Lavezzi e Pastore (e il gol del Valencia firmato da Rami al 90′), nel caldo Mestalla di Valencia, nella gara degli ottavi di andata di Champions League disputati ieri ma, nel computo della serata positiva, la nota stonata proviene dall’uomo simbolo della squadra, il leader in campo e fuori, Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, ex (tra gli altri) di Juventus, Inter, Milan, sembra avere una sorta di “maledizione Europea” considerando che la Champions League appare per lui come una sorta di frutto desiderato ed irragiungibile, come la Kryptonite per Super Man per usare un parallelo fumettistico. Ibrahimovic, infatti, non è mai riuscito a coronare il sogno di conquistare la Champions League, nonostante abbia avuto spesso la possibilità di farlo avendo giocato nelle squadre più importanti del panorama continentale ma il destino, in tal senso, è stato spesso beffardo con lui: basti pensare che, nella sua esperienza al Barcellona, il club blaugrana che negli ultimi anni ha fatto man bassa nella competizione europea, non è riuscito a vincere la Champions ed, anzi, è stato eliminato dalla competizione in semifinale proprio dall’Inter di Josè Mourinho, che vinse la coppa dalle grandi orecchie proprio nella stagione seguente all’addio dello stesso Ibrahimovic.

    Ibrahimovic e la Kryptonite Champions | ©  David Ramos/Getty Images
    Ibrahimovic e la Kryptonite Champions | © David Ramos/Getty Images

    La “storia”, dunque, si è ripetuta ancora una volta e nella gara disputata ieri sera a Valencia, Zlatan Ibrahimovic ha rimediato una pesante espulsione che lo costringerà a saltare il match di ritorno al Parco dei Principi di Parigi, avvenuta proprio allo scadere della gara, al minuto 93′. Un cartellino rosso senz’altro inutile ed evitabile, per un fallo duro in tackle che ha fatto infuriare il tecnico Carlo Ancelotti, ancor di più probabilmente perchè il direttore di gara che ha preso tale decisione era l’italiano Tagliavento, con il quale Ancelotti ha avuto una discussione a fine gara, chiedendo spiegazioni per la sua decisione di espellere Ibrahimovic, giudicata eccessivamente severa. In tal senso si è poi espresso anche Leonardo che, con toni insoliti, ha affermato che la decisione del direttore di gara è stata influenzata dal fatto che “si trattava di Ibrahimovic, perchè con il suo intervento alza il piede ma non colpisce neanche l’avversario”.

    Tuttavia, proteste e recriminazioni arbitrali a parte, l’aspetto più importante della questione è, appunto, il fatto che Zlatan Ibrahimovic continui a trasformarsi in negativo quando gioca in Champions League, con un’involuzione che è stata una costante in tutte le edizioni della coppa europea che ha disputato, in cui ha sempre mostrato un rendimento (sia in termini di gol che di prestazioni) senza dubbio molto inferiore rispetto a quello del campionato. Basti pensare al fatto che, nel presente campionato di Ligue 1, ha segnato 21 gol in 21 partite con una media impressionante di una rete in ogni gara, mentre in Champions League non riesce mai a incidere con una media realizzativa ben lontana da quella di campionato: un gol ogni 201′ nei gironi ed un gol ogni 581′ nelle gara ad eliminazione diretta delle fasi successive.

    Il sogno-incubo Champions League, dunque, sembra non essere ancora finito per Zlatan Ibrahimovic.

  • Beckham ha deciso: sì al Psg di Ancelotti

    Beckham ha deciso: sì al Psg di Ancelotti

    David Beckham non tramonta mai. Nonostante l’inglese non sia più un ragazzino ma un uomo ormai maturo di 37 anni, moltissime squadre europee e non avevano messo gli occhi su di lui. Dopo essersi svincolato e aver lasciato i Los Angeles Galaxy, lo Spice Boy si è rituffato a 360 gradi nel calcio europeo, nettamente più visibile e in primo piano rispetto a quello statunitense. Nei giorni scorsi Beckham si era allenato con l’Arsenal di Wenger, tecnico che, come tutti, pensava di poter contare su Becks per il proseguo della stagione. Invece no. Colpo di scena e fermi tutti. David Beckham si è accordato con il Paris Saint-Germain di Carlo Ancelotti, tecnico con il quale l’inglese ebbe già a che fare nei suoi trascorsi milanisti. Nella giornata di oggi, oltre che la firma e le ultime formalità utili al trasferimento, è attesa la presentazione ufficiale preparata dal Psg più o meno intorno alle 17, l’ora del tè. Analizziamo comunque nel dettaglio la carriera di uno dei più grandi calciatori inglesi e proviamo a prevedere la sua utilità nella squadra degli sceicchi.

    David Beckham, il nuovo acquisto del Psg | © ROBYN BECK/Staff / Getty Images
    David Beckham, il nuovo acquisto del Psg | © ROBYN BECK/Staff / Getty Images

    CAMPIONE FRA TANTI? – Il Paris Saint Germain è diventato in breve tempo uno dei club più prestigiosi del mondo. Possiamo essere d’accordo o meno con la politica che ha permesso alla squadra di diventare quello che è, ma una cosa è certa: se ci sono i soldi, si può far tutto. Il Psg non ha puntato sul vivaio o suoi propri giovani: ha preferito prelevare agli altri a son di milioni i pezzi più pregiati. Sia chiaro, non c’è niente di male nel fare questo, solo che bisogna sottolineare in quali circostanze David Beckham si è trasferito a Parigi. Con l’arrivo di Ibrahimovic, Thiago Silva, Pastore, Menez e tantissimi altri, le stelle all’ombra della Torre Eiffel non si contano più: a queste si aggiungerà presto lo Spice Boys. La domanda più sensata da porsi è la seguente: quanto spazio troverà Beckham nello squadrone di Carlo Ancelotti? A prima vista, poco o nulla. C’è però da dire che Carletto stravede per l’inglese e potrebbe creare una nuova soluzione dove poterlo inserire. Fra Verratti, Motta,  Lucas e Pastore è difficile scegliere chi sacrificare per far inserire Beckham. L’ex Galaxy potrebbe comunque ricoprire più di un ruolo: possibile il suo utilizzo come playmaker alla Pirlo in mezzo al campo, o, più difficilmente, come ala vista la sua abilità nell’offrire dei cross al bacio per gli attaccanti. Quando si ha poi uno come Ibra in squadra, la goduria è doppia. L’unico problema nel vedere Becks sull’ala è dettato dalla carta d’identità: 37 primavere possono limitare il rendimento dell’inglese? Anche in passato si pensava che l’età potesse influire ma abbiamo avuto la prova che non è stato così.

    NUMERI – I numeri di David Beckham sono di tutto rispetto così come le divise dei club che ha indossato: Manchester United, Real Madrid e Milan i principali oltre all’ultima esperienza coi Galaxy. Per la nazionale inglese è un vero e proprio mito grazie alle sue 115 presenze condite da 17 reti. L’importanza di Beckham in una squadra è duplice: da un lato l’abilità nel gioco del calcio, dall’altra l’esperienza di un uomo di mondo e di grandi virtù, utile come esempio per i ragazzi più giovani. Verratti, per esempio, potrà crescere a contatto con uno dei giocatori tecnicamente più forti d’Europa.

  • Anelka alla Juve tra luci e ombre: è la scelta giusta?

    Anelka alla Juve tra luci e ombre: è la scelta giusta?

    Manca ormai soltanto il transfer da parte della Fifa per l’arrivo di Nicolas Anelka alla Juventus, 34 enne emigrato in Cina allo Shangai Shenua dopo una carriera in Europa, fra stagioni positive e annate meno brillanti, figlio della generazione dei grandi campioni francesi – da Henry a Trezeguet da Thuram a Vieira – anche se non è possibile paragonarlo ai più celebri connazionali, soprattutto in termini di continuità di rendimento e di affidabilità caratteriale che lo hanno portato a peregrinare per le grandi corti europee, in maniera inquieta, fino alla parentesi cinese che, però, non è stata in grado di stimolarlo a dovere, almeno a giudicare dal rendimento in zona-gol, con appena 3 reti realizzate in 22 preenze. Dopo gli anni tra Paris Saint Germain, Real Madrid ed in Premier League (all’Arsenal, al Liverpool, al Manchester City, al Bolton) una delle pagine più importanti della sua carriera è stata quella con il Chelsea, dove partecipò alla sfortunata roulette dei rigori nella finale di Champions League persa contro il Manchester United nel 2008, ma dove riuscì anche riscattarsi con un impiego più continuo nella stagione successiva, conquistando anche il titolo di capocannoniere di Premier League con 19 reti: sembra si sia trattato, però, di un exploit isolato in una stagione particolarmente propizia considerando che, nel complesso, raramente in carriera ha raggiunto la doppia cifra in termini realizzativi ed, anche con il Chelsea, ha attraversato la stagione 2007/2008 segnando appena 1 gol ed, anche per questo, è lecito chiedersi se sarà in grado di rafforzare l’attacco bianconero in termini di concretezza sotto porta.

    Anelka alla Juve: sarà scelta giusta? | © PETER PARKS/AFP/Getty Images
    Anelka alla Juve: sarà scelta giusta? | © PETER PARKS/AFP/Getty Images

    Esperienze di livello in Europa, sì, curriculum di rispetto ma non si tratta di certo di Didier Drogba: la Juventus, dunque, “pesca” in Cina ma non sembra essere una scelta “top”, oltretutto colta in extremis nell’ultima settimana del mercato di riparazione. Un good player con incognita, anche perchè sarà necessario testarlo nel ritorno al calcio Europeo (ed in Champions League), oltre che nel campionato italiano dove non ha mai giocato, dopo un anno di Chinese Super League disputato a ritmi blandi anche in virtù del particolare ruolo di calciatore-allenatore. In questi mesi, però, Anelka ha respirato aria d’Europa allenandosi fino al 17 Gennaio con il Paris Saint Germain di Ancelotti, con il quale pare abbia un ottimo rapporto fin dai tempi del Chelsea, ed è lo stesso Carlo Ancelotti a “raccomandarlo” sottolineandone le qualità “è un giocatore eccezionale e un valido professionista”.

    Nonostante le referenze positive di Ancelotti, ciò che lascia qualche “dubbio” è il fatto che, a detta di molti, Anelka abbia un caratterino non troppo malleabile e, dunque, la sua scelta pare contrastare con le preferenze del “sergente” Antonio Conte: basti pensare che nel Mondiale Sudafricano del 2010 venne escluso dal ct Domenech dalla Nazionale francese a causa di un pesante diverbio, nel quale l’attaccante usò degli insulti molto pesanti nel confronti del suo allenatore, con tanto di uragano di polemiche successive, con lo stesso Anelka che si scagliò contro la stampa francese, rea di andar pesante con le accuse soprattutto nei confronti “dei neri, dei maghrebini e dei musulmani”. Ovviamente, la capacità gestionale del gruppo che connota Antonio Conte non è affatto paragonabile a quella di Domenech e, dunque, Anelka potrà integrarsi al meglio nel gruppo bianconero dove, tradizionalmente, i calciatori francesi hanno sempre trovato terreno molto fertile, nella speranza bianconera di mantenere tale trend positivo.

    Inoltre, la soluzione Anelka presenta un indiscutibile vantaggio sul piano economico, considerando che si tratta proprio di un arrivo “low cost”, una sorta di “saldo” di fine serie, con contratto di sei mesi da seicento mila euro, più bonus risultati: la firma potrebbe arrivare tra domani e lunedì, mentre pare che stasera inizierà ad osservare dalla tribuna i suoi prossimi compagni, impegnati in Juventus-Genoa.

  • Clamoroso, Pastore apre al Milan “Mi vedo rossonero”

    Clamoroso, Pastore apre al Milan “Mi vedo rossonero”

    Clamorosa intervista rilasciata da Javier Pastore al settimana Chi. L’ex trequartista del Palermo lancia messaggi d’amore verso il Milan, ammettendo che prima o poi vestirà la maglia rossonera grazie anche allo splendido rapporto che lo lega alla dirigenza milanista, soprattutto nei confronti di Adriano Galliani e Ariedo Braida. Prima però, l’argentino vuole conquistare Parigi e sollevare trofei importanti con la maglia del Paris Saint Germain e per questo motivo esclude un trasferimento nel prossimo mercato invernale, anche se non nega di attraversare un periodo non brillantissimo in Francia pur godendo della stima della società, a partire dal presidente fino a mister Ancelotti. Al contrario, la stampa francese non sembra benevola nei confronti di Pastore e degli stranieri presenti nel loro paese.

    Mai all’Inter – Pastore vuole il Milan e per questo motivo le chiamate di Zanetti e Cambiasso si trasformano in semplici chiacchierate tra amici. I due giocatori nerazzurri, sono a conoscenza della voglia rossonera del loro compagno di nazionale e non insistono più per un suo passaggio all’Inter.

    Pastore manda messaggi d'amore al Milan © KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
    Pastore manda messaggi d’amore al Milan © KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images

    Voglia di Milan“Prima vinco col Psg ma in futuro giocherò con la maglia rossonera. Ne sono certo”, musica per la dirigenza del club di via Turati che stravede per Pastore già dai tempi di Palermo. Purtroppo, i costi elevati del cartellino e la voglia di Zamparini di ricavare tanti soldi piuttosto che ricevere in cambio qualche buona contropartita, ha tagliato fuori dai giochi il Milan per l’acquisizione dell’argentino poi finito al Psg. L’amicizia con Galliani e Braida dimostra il legame con il club rossonero e il giocatore ammette di pranzare e cenare con i due dirigenti quando gli capita di sostare a Milano. Le parole al miele verso la società di Silvio Berlusconi terminano con un affascinante “Il Milan è un qualcosa di magico”.

    Francia vs Italia – Ambientamento difficile per il giocatore in terra francese, molto meglio invece quello in Italia, dove Pastore esalta il calore del pubblico, sempre pronto a sostenere la squadra anche nei momenti difficile (tranne in rari casi).

    SuperMario – La conclusione è dedicata al suo possibile compagno di squadra Balotelli. L’attaccante del Manchester City sembra ogni giorno più vicino al Milan e in caso di suo trasferimento ai rossoneri nel prossimo futuro, potrebbero ritrovarsi a correre in campo per la stessa maglia. Pastore esalta le doti tecniche di SuperMario, apprezza quelle da attore (i due hanno girato insieme uno spot televisivo) ma non è rimasto impressionato da quelle caratteriali.

  • Ligue 1, Psg al comando. Ancelotti ritrova il sorriso

    Ligue 1, Psg al comando. Ancelotti ritrova il sorriso

    Giornata cruciale quella conclusasi in Ligue 1 nella serata di ieri, con il posticipo tra Psg e Lione, il big-match della 18 giornata del campionato francese. La squadra di Ancelotti soltanto due settimane fa rischiava di veder scappare Gomis e compagni a più 8, complice la difficile trasferta sul campo del Valenciennes e la contemporanea partita sulla carta facile del Lione in casa con il Nancy. Le cose sono però rapidamente cambiate, e in una settimana il Paris Saint Germain è riuscito a rimontare la squadra allenata da Garde e conquistare la vetta della Ligue 1 in coabitazione con il Marsiglia e lo stesso Lione, quando manca soltanto una giornata al termine del girone d’andata. La banda di Ancelotti ha spiazzato tutti, raccogliendo due vittorie consecutive pesantissime.

    PRIMATO – E così dopo la schiacciante vittoria per 4-0 sul Valenciennes la settimana scorsa, il Psg supera anche il Lione per 1-0 grazie alla rete nel finale del primo tempo del centrocampista francese Matuidi, lesto a ricevere di testa il delizioso cross dalla destra di Ibrahimovic. Vittoria meritata per il Paris Saint Germain, che di fronte al proprio pubblico ha messo in mostra le giuste credenziali per ambire al successo in campionato e forse qualcosa di più che un semplice ottavo di finale di Champions League.

    Zlatan Ibrahimovic inarrestabile anche contro il Lione | ©MARTIN BUREAU/AFP/Getty Images
    Zlatan Ibrahimovic inarrestabile anche contro il Lione | ©MARTIN BUREAU/AFP/Getty Images

    NEAL MAUPAY – Ma la 18 giornata di Ligue 1 verrà ricordata anche dalla prima rete tra i professionisti di Neal Maupay, l’innominato. L’attaccante del Nizza, classe ’96, è stato il match winner dell’incredibile rimonta che i rossoneri di Francia hanno compiuto ai danni dell’Evian, dopo essere stati sotto di due gol nel corso del primo tempo. Maupay ha segnato il gol del definitivo 3-2 al 90′ minuto, facendo esplodere di gioia compagni e pubblico, che in queste settimane ha assistito alla nascita di un campione.

    LE ALTRE – Seconda vittoria consecutiva per il Marsiglia, che passa sul campo del Tolosa per 1-0 grazie al gol nella ripresa di Gignac, agganciando così il primato in classifica insieme a Psg e Lione. Non smette di stupire il Lorient (4), che batte a domicilio il Saint Etienne per 2-0 con Aliadiere ancora protagonista, al suo settimo centro stagionale. In netta ascesa troviamo infine il Montpellier, che dopo un avvio di stagione disastroso sta ritrovando il sorriso. I campioni in carica della Ligue 1 hanno colto il terzo successo consecutivo, il quinto nelle ultime sei partite, dilagando in casa contro il Bastia per 4-0. Il quarto posto dista soltanto quattro lunghezze.

    IN CODA – Nancy, Troyes e Sochaux si confermano le ultime della classe, sebbene diano importanti segni di risveglio. Sopratutto il Nancy, che dopo aver fermato la capolista Lione sette giorni fa, si ripete bloccando il più quotato Bordeaux. Vince il Troyes, che con i tre punti conquistati ieri pomeriggio in casa contro l’Ajaccio supera lo stesso Nancy piazzandosi in penultima posizione a 12 punti, con la quota salvezza ancora lontana (-6). Occasione sprecata invece per il Sochaux, che perde malamente in casa contro il Brest dopo aver trovato la rete del momentaneo vantaggio restando fermo a 16 punti.

    Il video di Psg-Lione 1-0 (16-12-2012) [jwplayer config=”30s” mediaid=”164427″]

  • Con Mourinho al Psg via libera al valzer delle panchine

    Con Mourinho al Psg via libera al valzer delle panchine

    La notizia proviene dal quotidiano spagnolo As, ed è di quelle davvero clamorose. Nella prossima stagione potremmo assistere ad uno scambio di poltrone che nemmeno in Italia siamo abituati a conoscere. Il punto centrale di tutta la vicenda ruota intorno a Josè Mourinho. Il tecnico portoghese è dato in partenza già da tempo. Tuttora resta da capire dove andrà ad allenare. Esclusa la Spagna a priori, restano Premier League, Francia e Italia. Anche la Serie A per la verità non sembra più rientrare nei piani dello Special One. Il cerchio si restringe così a Premier e Ligue 1. Ad oggi Mourinho viene accostato con discreta costanza alla panchina del Paris Saint Germain, dove incontrerebbe nuovamente Zlatan Ibrahimovic e forse Wesley Sneijder.

    INTRECCI PERICOLOSI– Qualora Mourinho diventasse il nuovo tecnico del Psg al termine di questa stagione, scatterebbe un effetto domino di proporzioni mai viste. Chi può prendere il suo posto al Real Madrid? Marca dice Wenger, che è ai ferri corti con l’Arsenal dopo 16 anni di onorato servizio. Wenger sarebbe anche tra i tecnici preferiti dai tifosi spagnoli per un ipotetico successore di Mourinho. Insieme al francese ricordiamo che anche l’attuale commissario tecnico della Germania Low figura come candidato alla panchina dei Blancos per la stagione 2013-2014.

    Real Madrid Training And Press Conference
    Josè Mourinho fa scatenare l’inferno | ©Alex Livesey/Getty Images

    E ANCELOTTI? – E Carlo Ancelotti invece? Se realmente venisse scalzato da Josè Mourinho, il tecnico di Reggiolo non avrebbe difficoltà a trovare un altro incarico prestigioso. Tenendo sempre calda la pista Real, l’ex allenatore rossonero potrebbe ritornare in Inghilterra, dove può vantare numerosi estimatori, e “scegliere” tra Manchester City e gli stessi Gunners. Appare però credibile anche un suo clamoroso tuffo nel passato che lo porterebbe ad insediarsi nuovamente in quel di Milanello e iniziare da capo un nuovo ciclo raccogliendo l’eredità di Massimiliano Allegri.

    BOOKMAKERS – Anche i bookmakers sono d’accordo. In Inghilterra infatti le agenzie di scommesse assegnano virtualmente allo Special One la scottante panchina del Psg. Mourinho nelle quote ha scavalcato quello che fino a ieri era dato come favorito per la successione di Ancelotti a Parigi, ovvero Arsene Wenger.

    CAMPAGNA ACQUISTI TELEFONICA – Sempre dalla Spagna arrivano ulteriori indiscrezioni che confermano il passaggio ormai prossimo di Josè Mourinho al Psg, indiscrezioni secondo le quali il portoghese si sentirebbe addirittura con la dirigenza francese per discutere le prossime mosse da attuare durante la campagna acquisti estiva, che si preannuncia faraonica come quella dell’estate 2012, con gli arrivi di Ibra, Thiago Silva, Lavezzi e Verratti.

    ADDIO REAL – La cosa che pare ormai assodata è che Josè Mourinho lascerà la Spagna al 99,9%. L’ultimo strappo, forse definitivo, all’indomani della sconfitta in Copa del Rey, quando il portoghese ha tenuto a battesimo una conferenza stampa di fuoco, sparando a zero sui giocatori del Real, sostenendo come tanti titolari non volessero nemmeno scendere in campo per la trasferta di Vigo. Parole che fortificano la sensazione che tra lo spogliatoio dei Blancos e il tecnico Josè Mourinho i rapporti sono ai minimi termini, se non del tutto terminati.

  • Vice Milito? Moratti apre il calciomercato, Sneijder partirà

    Vice Milito? Moratti apre il calciomercato, Sneijder partirà

    Il mercato dell’Inter ad oggi è decisamente ‘Sneijdercentrico’. Traduzione? Tutto ruota intorno al futuro del numero dieci olandese in chiara rottura con il club nerazzurro. Moratti è stato molto chiaro, o rinnovo con ingaggio decurtato o si vende. Inoltre il patron nerazzurro, a seguito della vittoria contro il Napoli, intercettato dai microfoni dei giornalisti sportivi ha garantito che qualcosa bolle in pentola per regalare un vice Milito a Stramaccioni, e che questa opzione resta la necessità primaria per il mercato di gennaio. In realtà una volta sistemato-scaricato-venduto Sneijder il piano di mercato dell’Inter per la prossima finestra di mercato diverrà più chiaro. Il primo passo è liberarsi dall’ingaggio fin troppo oneroso dell’olandese, soprattutto considerando come a questo punto nel braccio di ferro tra le parti, un accordo per ricucire il rapporto e con il conseguente rinnovo spalmato su più anni più che una possibilità concreta, sembra diventare una favoletta a cui nemmeno i bambini potrebbero credere più.

    Massimo Moratti apre al vice Milito © Claudio Villa/Getty Images
    VICE MILITO- Tralasciando per un momento la grana Sneijder, è utile tracciare un possibile identikit del giocatore che possa far tirare il fiato a Diego Milito. Già in estate era stato fatto un tentativo in extremis per cercare un sostituto ideale per il Principe, provando a bussare (senza risultati) alla porta della Lazio per Floccari. Considerando i soli Palacio e Livaja, entrambi non adattissimi nel ruolo di prima punta assoluta, Stramaccioni avrebbe convinto Moratti a rimettere mano al portafoglio per regalargli una prima punta classica, adatta alla staffetta con il numero 22 nerazzurro. I nomi che circolano sui maggiori quotidiani sportivi sono i soliti: Mauricio Pinilla, Huntelaar, Rolando Bianchi e ancora Sergio Floccari. Per Pinilla sarebbe un ritorno in nerazzurro, considerando come l’Inter l’abbia portato per prima in Italia, ma il prezzo richiesto da Cellino non sarebbe un ostacolo facile da sormontare. Huntelaar, con un passato rossonero non proprio felice, è tornato ad essere un ottimo attaccante d’area e sarebbe in scadenza di contratto nel 2013, quindi potrebbe essere acquistato ad un prezzo diciamo di saldo. Lo stesso discorso è valido per l’attaccante del Torino Bianchi, che non avrebbe ancora trovato l’accordo con i granata e con il contratto in scadenza il prossimo anno. Solo nei prossimi giorni si farà maggiore chiarezza sul possibile sostituto di Milito.

    PAULINHO E VERRATTI?- I sogni non proprio impossibili da realizzare si chiamano Paulinho e Verratti. Per entrambi il discorso è legato alla cessione di Sneijder, poiché con i soldi della vendita dell’olandese Moratti vorrebbe strappare al Corinthians il giocatore paulista già a gennaio. Il centrocampista carioca ha dichiarato di aver ricevuto l’offerta dell’Inter, ma che potrebbe valutare anche l’ipotesi di rimanere in patria ancora un altro anno. Si rivedono i fantasmi dell’affare Lucas con il Psg all’orizzonte. Proprio il club francese potrebbe aver trovato l’accordo sull’ingaggio per l’acquisto di Wesley Sneijder, con 6,5 milioni di euro per 3 stagioni. La situazione troverebbe conferma in una specie di dietrofront di Ancelotti, che avrebbe prima dichiarato il mercato del Psg chiuso, per poi smentire tutto con parole da interpretare: “Il nostro mercato è già finito, almeno questo è il programma. Poi però se Leonardo mi dicesse che c’è un accordo con un giocatore non mi arrabbierei: in fondo i programmi sono fatti per essere cambiati”. A questo punto come spiega la Gazzetta dello Sport, l’Inter aprirebbe le porte per la trattativa ai francesi anche in caso di una contropartita tecnica già individuata da Stramaccioni, che gradirebbe molto un regista puro come Verratti nel suo centrocampo ideale. Il natale ci dirà se arriveranno i regali di Moratti o se il periodo di austerity colpirà nuovamente i colori nerazzurri.

  • Real in rimonta, il Psg vola con Ibra e Lavezzi

    Real in rimonta, il Psg vola con Ibra e Lavezzi

    Come di consueto apriamo una finestra sul calcio estero. Nella Liga rimonta vincente, come spesso capita, per il Real di Mourinho. I Blancos hanno visto ieri più di una strega sul campo del Valladolid, “merito” sopratutto dello scatenato Manucho. L’attaccante angolano mostra tutte le proprie qualità, le stesse che avrebbero potuto e dovuto offrire a Manucho un futuro in un grande club, e perché no, in Italia. Il Valladolid trova il vantaggio al settimo minuto, proprio grazie alla prima rete del calciatore africano. Il Real però pareggia i conti con Benzema cinque minuti più tardi. Quelli che si aspettano la rimonta in pieno stile Real devono ricredersi al minuto ventidue, quando Manucho riporta in vantaggio i padroni di casa. Sembra l’ennesima giornata no dei Blancos di Spagna, ma sul terreno di gioco doveva ancora scendere in campo lui, Ozil.

    DOPPIETTA– La rimonta del Real è solo rinviata. Il trequartista tedesco trova infatti il pareggio poco prima che l’arbitro fischi la fine del primo tempo, ed è lo stesso Ozil a firmare il gol vittoria alla mezzora del secondo tempo per il definitivo 3-2. Con questa vittoria il Real conferma il terzo posto nella classifica generale a otto punti dal Barcellona, che però ha una partita in meno.

    Real Valladolid CF v Real Madrid CF - La Liga
    Mesut Ozil festeggia con Benzema la solita rimonta Real | ©Denis Doyle/Getty Images

    PSG SHOW – Al Parco dei Principi nessuna difficoltà per gli uomini di Carlo Ancelotti che strapazzano l’Evian con quattro reti. Apre le danze il solito Ibrahimovic, seguito a ruota da Lavezzi, al suo primo gol con la maglia del Psg davanti ai propri tifosi. Nella ripresa completano la festa Thiago Motta e Gameiro. In classifica il Psg si porta a due punti dalla capolista Lione, impegnata stasera nella difficile trasferta sul campo del Saint Etienne.

    PRIMO SORRISO – E’ tempo di sorrisi anche per Rafa Benitez, che dopo il successo in Champions League contro il Nordsjaelland, coglie anche la prima vittoria in Premier. Contro il Sunderland Torres e compagni si ricordano di essere i Campioni d’Europa in carica, e proprio El Nino con una doppietta è il protagonista della vittoria per 3-1 del Chelsea. Oggi invece riflettori puntati sul derby di Manchester, big match che vale la testa della classifica.

    KAPUTT – In Bundesliga la sorpresa più grande arriva dal Dortmund, con la squadra di Klopp che soccombe in casa per opera del Wolfsburg (3-1 il risultato finale, a segno anche Bas Dost). Ne approfitta il Bayern Monaco, che continua la sua marcia trionfale in campionato. Sul campo del Augsburg i bavaresi centrano la tredicesima vittoria stagionale, raggiungendo quota 41 punti, a più 14 sui rivali del Borussia.