Tag: carlo ancelotti

  • Chelsea, è Zola l’erede di Ancelotti?

    Chelsea, è Zola l’erede di Ancelotti?

    Con la sconfitta rimediata domenica pomeriggio all’Old Trafford nello scontro diretto per la conquista della Premier League con il Manchester United, ultima ancora di salvezza del tecnico, è stata scritta la parola fine all’avventura di Carlo Ancelotti alla guida del Chelsea. Nonostante i Blues siano stati capaci di rimettersi in carreggiata rosicchiando punti in classifica arrivando fino al -3 recuperando da uno svantaggio in doppia cifra, il club londinese non ha disputato una stagione all’altezza, alla luce anche degli acquisti costosissimi nel mercato di gennaio Fernando Torres e David Luiz ndr), e chiuderà l’annata con “zeru tituli” dopo il double campionato – coppa della scorsa stagione.

    Ancelotti ha ancora un altro anno di contratto, è vero, ma sulla sua testa pesa come un macigno quella cocente delusione dell’eliminazione dalla Champions League, obiettivo dichiarato del patron Roman Abramovic, nei quarti di finale ad opera proprio dei Red Devils e le parole dello stesso tecnico emiliano “Il Chelsea prenderà una decisione a campionato finito. Non so cosa pensa Abramovic della stagione, avremmo potuto fare di meglio” di fatto sanciscono il divorzio, annunciato già da tempo, in un rapporto cominciato due anni fa e nel quale non era mai sbocciato l’amore.

    Abramovic, dunque, sta già pensando al sostituto di Carletto: il nome più caldo al momento, secondo la stampa britannica, per la successione di Ancelotti è quello di Gianfranco Zola. Magic Box, così veniva chiamato l’ex fantasista ai tempi in cui militava nel Chelsea, ha lasciato il segno nei cuori dei sostenitori inglesi e non solo. La sua candidatura sarebbe dettata dal fatto che conosce come pochi l’ambiente Blues, dall’alto dei suoi 7 anni di permanenza allo Stamford Bridge da giocatore, e bene il calcio inglese: Zola infatti è stato allenatore del West Ham per due anni prima che venisse esonerato al termine della passata stagione dopo aver condotto la squadra londinese ugualmente alla salvezza.

  • Ancelotti abdica, il Manchester United ad un punto dal titolo

    Ancelotti abdica, il Manchester United ad un punto dal titolo

    Non è ancora tempo di festeggiamenti ufficiali in casa Manchester United, ma la conquista del 19esimo titolo di Premier League è una pratica ormai conclusa. La vittoria di ieri, nel Sunday afternoon della 36esima giornata della Premier League, nello scontro diretto con il Chelsea secondo in classifica, ha messo la parola fine, o meglio “the end”, a qualsiasi velleità dei Blues di ostacolare il cammino dei Red Devils.

    Una vittoria di misura, per 2-1, ma estremamente pesante, anche perchè conquistata proprio nei confronti dei campioni uscenti, completando l’opera di annientamento dei Blues, già eliminati dai quarti di Champions League e dalla competizione Nazionale Community Shield.

    Una vittoria scaturita dagli episodi, in un match che già dopo 36 secondi dal fischio d’inizio aveva infiammato l’Old Trafford con il gol di Hernandez, Chicharito, che realizza l’1-0 per i diavoli rossi, incanalando la gara in discesa. Il Manchester ha dominato il primo tempo, giungendo anche al raddoppio con Vidic, mentre il Chelsea di Ancelotti arrancava notevolemte, sterile ed impreciso. Il 2-1 dei Blues è frutto di una rete di Lamapard, ma la gara si chiude con la vittoria dei Red Devils che salgono, così, a quota 76 punti, a più sei sul Chelsea ed a più nove sull’Arsenal terzo in classifica, sconfitto ieri in casa dello Stoke City per 3-1.

    Agli uomini di sir Alex Ferguson, ora, basterà conquistare un solo punto nella prossima gara di sabato contro il Blackburn per aver la matematica certezza del primato. Così, i festeggiamenti potranno essere ufficiali.

  • Manchester Utd-Chelsea: è molto più che un big match

    Manchester Utd-Chelsea: è molto più che un big match

    La Premier League 2010- 2011 è giunta alla fase decisiva della stagione. Domani, infatti, alle 17.10 è in programma, nel posticipo domenicale, lo scontro diretto fra la prima e la seconda in classifica, distanziate di soli tre punti: Manchester United e Chelsea.

    I Red Devils, già finalisti di Champions League a Wembley il prossimo 28 Maggio, sono in testa alla Premier ed avranno il vantaggio di poter sfruttare il fattore campo, ossia l’inespugnabile Old Trafford. Reduci però dalla sconfitta in Premier League contro l’Arsenal che ha clamorosamente riaperto i giochi di un campionato che appariva già ampiamente, la causa principale è il l rendimento in trasferta del Manchester, però, non è stato impeccabile – con soli 24 punti conquistati su 54 a disposizione – e questo ha permesso alle rivali di rimanere in prossimità della testa della classifica.

    Pertanto, la classifica ora appare quanto mai corta, con tre squadre potenzialmente in corsa per il titolo: Manchester Utd, Chelsea, ma anche i Gunners di Wenger, terzi in classifica e distanti sei punti dalla vetta impegnati alle 15.05 di domenica contro lo Stoke City, squadra di metà classifica.

    Evra, infatti, ha precisato che “l’unico modo per vincere la Premier è quello di vincere contro il Chelsea, e per farlo occorrerà giocare da United, facendo eco a quanto sostenuto dal tecnico Alex Ferguson, secondo cui “sarà fondamentale per la sua squadra giocare come ha sempre fatto in casa, ottenendo un ruolino di marcia impressionante e perdendo appena due punti”.

    La squadra di Carlo Ancelotti, dunque, ha la possibilità di completare l’opera iniziata dall’Arsenal la scorsa settimana e di fermare bruscamente la volata del Manchester Utd: con una vittoria, infatti, Chelsea e Manchester United sarebbero appaiate, con il Chelsea in vantaggio per la migliore differenza reti e con 180 minuti ancora da giocare, per un finale al cardiopalma che si deciderebbe al fotofinish. Inoltre, nel girone d’ andata, allo Stamford Bridge, la squadra di Carlo Ancelotti riuscì a strappare un’ importantissima vittoria per 2 a 1.
    Ancelotti nonostante un futuro incerto, appare molto concentrato sul presente, sul finale di Premier League da disputare, elogiando la capacità dei suoi giocatori di riprendersi dopo la delusione di Champions, rimontando i punti di svantaggio, recuperandone addirittura quindici negli ultimi due mesi in campionato, e mantenendo sempre la giusta concentrazione e lucidità. Quella contro il Manchester United per gli uomini di Ancelotti sarà, dunque, una vera e propria finale e, per questo, Carletto ha preparato la gara puntando soprattutto sull’ aspetto psicologico, predicando calma, cercando di isolare i suoi dalle forti pressioni esterne e cercando di evitare inutili tensioni all’ interno dello spogliatoio che potrebbero far perdere energie sul campo.

    Il Chelsea, nelle ultime due gare avrà poi due impegni delicati contro New Castle ed Everton ma, come ha sostenuto anche da mister Ancelotti, agganciando il primato in classifica, tutto sarebbe ancora possibile…

  • Il mercato del Chelsea: Abramovich pronto a spendere altri 90 milioni

    Il mercato del Chelsea: Abramovich pronto a spendere altri 90 milioni

    Sulle ali dell’entusiasmo per la clamorosa rimonta in Premier League, Roman Abramovich ha deciso di riaprire i cordoni della borsa e vuole un Chelsea stellare per la prossima stagione. Cosi come fece all’inizio della sua avventura come presidente dei “Blues”, il magnate russo è pronto a investire una cifra vicina ai 90 milioni di euro (dopo i quasi 80 spesi a gennaio) per allestire una squadra capace di vincere la Champions League e di mettere paura alle grandi d’Europa. Il mercato dei londinesi guarda soprattutto ai talenti della Premier con Fabregas e Bale su tutti ma si guarda anche ad Arshavin (è noto il debole di Abramovich per i talenti dell’Est) e Luka Modric. Sul mercato estero invece interessano il tedesco Muller e il giovane esterno dell’Ajax Van der Wiel ma non è da escludere un’offerta per l’interista Sneijder che nonostante le smentite appare sempre più vicino al campionato inglese.

    E a comandare questa nuova “armata” potrebbe essere ancora Carlo Ancelotti che dopo la crisi di gennaio ha dato vita ad una rimonta clamorosa che potrebbe concludersi con un incredibile sorpasso se il Chelsea dovesse battere lo United nello scontro diretto del prossimo turno.

  • Oggi c’è Arsenal – Manchester, Ancelotti “tifa” Gunners

    Oggi c’è Arsenal – Manchester, Ancelotti “tifa” Gunners

    La Premier League è ad una svolta: se oggi pomeriggio nella partitissima dell’Emirates Stadium della 35esima giornata il Manchester United non dovesse battere l’Arsenal, il Chelsea di Carlo Ancelotti rientrerebbe clamorosamente in corsa per il titolo e giocarsi il tutto per tutto nello scontro diretto tra sette giorni all’Old Trafford. Ieri infatti i Blues hanno vinto 2-1 in casa contro il Tottenham avvicinandosi e portandosi a soli 3 punti dalla vetta occupata dai Red Devils, una rimonta che avrebbe dell’incredibile considerato che il Chelsea fino a qualche giornata fa era lontana in classifica con un distacco in doppia cifra dallo United.

    Ad Ancelotti toccherà tifare Arsenal che se fino alla scorsa settimana era considerata da tutti l’unica squadra a poter insidiare la leadership del Manchester, alla luce degli ultimi risultati, due pareggi e una sconfitta nelle ultime tre giornate di campionato, ha decisamente mollato la presa subendo anche il sorpasso in seconda posizione del Chelsea e dovrà difendere il terzo posto dalla risalita del Manchester City che oggi in casa contro il West Ham ha la possibilità di accorciare ulteriormente il distacco dai Gunners.

    Questo il programma di oggi che chiude la 35 Giornata di Premier League

    ore 13:00
    Liverpool – Newcastle
    Birmingham – Wolverhampton

    ore 15:05
    Arsenal – Manchester United

    ore 17:10
    Manchester City – West Ham

  • Il Chelsea secondo, spettacolo a White Hart Lane

    Il Chelsea secondo, spettacolo a White Hart Lane

    Punti pesanti per il Chelsea e occasione sprecata per l’Arsenal. Sono questi i verdetti dei recuperi di Premier League che hanno visto la vittoria dei “Blues” in casa col Birmingham e il pirotecnico pareggio nel derby londinese tra “Gunners” e Tottenham.

    Protagonista assoluto del match di Stamford Bridge è Malouda autore di una doppietta (3′ e 62′) intervallata dalla rete di Kalou. Per gli ospiti a segno Larson che fissa il punteggio sul 3-1 finale. Con questi 3 punti gli uomini di Ancelotti raggiungono il secondo posto e mantengono un trend positivo che li ha visti vincenti 4 volte nelle ultime 5 partite.

    A White Hart Lane invece l’Arsenal spreca l’occasione di portarsi a -4 dal Manchester United pareggiando contro gli “Spurs”. Inizio col botto con tre reti nei primi 12 minuti: apre le marcature Walcott al 5′ ma servono solo due minuti a Van der Vaart per portare il punteggio in parità. Al 12′ Arsenal di nuovo in vantaggio con Nasri e sul finale di primo tempo Van Persie porta i suoi sul 3-1 ma proprio come ad inizio partita arriva subito la risposta degli uomini di Redknapp con Huddleston che segna la rete del 3-2. Il pareggio definitivo arriva al 71′ ancora con Van der Vaart su rigore.

    La classifica vede adesso i “Red Devils” con 6 punti di vantaggio sulla coppia Chelsea-Arsenal e il Tottenham a -2 dal City per la lotta al 4° posto.

  • Il piano di Ancelotti si chiama Roma

    Il piano di Ancelotti si chiama Roma

    Non ci vuole granchè per capire che l’esperienza di Carlo Ancelotti sulla panchina del Chelsea è ormai giunta alla conclusione. Dopo il “double” centrato lo scorso anno nella stagione d’esordio in Premier, il tecnico di Reggiolo quest’anno, sia per demerito suo che per quello di altri, ha dovuto faticare più del previsto in campionato dove ad un certo punto della stagione i Blues rischiavano addirittura di mancare la qualificazione alla prossima Champions League. Ed è stata proprio il fallimento nella massima competizione calcistica europea ad incrinare i rapporti con il patron Roman Abramovic e a scrivere la parola fine dell’avventura inglese di Carletto: l’eliminazione subìta nei quarti di finale ad opera del Manchester United nel derby tutto inglese ha irritato sia Ancelotti che il patron russo che aveva chiesto espressamente al tecnico il trionfo in Europa.

    Oggi l’allenatore, ancora per poco, del Chelsea ha rilasciato un’intervista interessante al tabloid britannico Sun facendo intuire l’imminente addio all’ambita panchina londinese dichiarando: “Ho un piano per la prossima stagione, ma non è opportuno rivelarlo adesso. Non ne ho parlato con i giocatori e non sono coinvolto nei prolungamenti dei loro contratti. Ma sono tutti bravi professionisti e sanno bene che a volte nel calcio il manager può cambiare. Al momento stanno lavorando con me e magari lavoreranno con me in futuro, o forse lo faranno con un altro allenatore“.

    E il piano in questione si chiama Roma. Ancelotti non ha fatto mai mistero di essere rimasto particolarmente affezionato ai colori giallorossi e di voler allenare nella capitale avendoci giocato per otto lunghissimi anni. Il cambio di proprietà da Unicredit alla cordata americana capeggiata dall’imprenditore di origini italiane Thomas DiBenedetto che ha segnato la fine dopo 18 anni dell’era Sensi, può sicuramente agevolare tutto ciò e le possibilità che Carletto faccia ritorno a Roma sono davvero concrete anche perchè Vincenzo Montella, dopo gli ultimi deludenti risultati, non verrà riconfermato alla guida della prima squadra dopo aver preso il posto del dimissionario Claudio Ranieri.

    Certo, tanto dipenderà anche dall’accesso, ormai difficile, in Champions League ma l’idea di un progetto forte e serio per lanciare la Roma nell’olimpo del calcio europeo affascina Ancelotti che accetterebbe l’incarico anche senza la partecipazione alla coppa più prestigiosa plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza e che vedrebbe così realizzato il suo sogno nonostante certi rumors provenienti dall’estero vogliono in pole per la panchina giallorossa il tecnico del Porto dei record, nonchè allievo di Josè Mourinho, Andrè Villas Boas.

  • Roma, spunta Mancini. Ancelotti al Real per il dopo Mou

    Roma, spunta Mancini. Ancelotti al Real per il dopo Mou

    E’ in atto un autentico valzer delle panchine che rischia di sconvolgere gli equilibri del calcio europeo rivoluzionando gli scenari tattici e tecnici dei migliori campionati europei. Al momento tra le big sicuri di rimanere in sella alle proprie squadre ci sono solo Allegri in Italia, Ferguson al Manchester United e Wenger all’Arsenal per il resto è pura bagarre.

    Iniziamo dalla trattativa più suggestiva: il ritorno di Mourinho all’Inter, come vi abbiamo detto questa mattina l’ipotesi non è più remota anche se è ancora presto per capire i margini di riuscita. Il Real però sarebbe già corso ai ripari e approfittando della voglia di cambiamento di Abramovic, Florentino Perez vorrebbe coronare il sogno di portare Carlo Ancelotti alla guida del Real Madrid. In Inghilterra danno la trattativa per cerca con i Blue pronti a dar una chance in panchina a Van Basten con Hiddink nel ruolo di direttore tecnico.

    In Italia poi oltre l’Inter che comunque segue anche Villas Boa a cambiare cercano un allenatore la Roma americana e la Juventus. I bianconeri sono all’ennesimo bivio e stanno decidendo per un rinnovo di fiducia a Del Neri o affidarsi a Van Gaal con la super regia di Raiola.

    La scelta più interessante è quella della Roma perchè farà capire le reali intenzioni di DiBenedetto e Pallotta. I giallorossi in un primo momento sembravano orientati su Ancelotti ma la titubanza del tecnico ha aperto nuovi scenari che potrebbero riportare in Italia Roberto Mancini stimato da Baldini e alleato all’epoca di Calciopoli nel rivendicare gli illeciti di Moggi.

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  • Roma, DiBenedetto ha scelto Ancelotti

    Roma, DiBenedetto ha scelto Ancelotti

    Dopo lunghissimi corteggiamenti, sia da una parte che dall’altra, finalmente il matrimonio tra Carlo Ancelotti e la Roma potrebbe essere celebrato nei prossimi mesi. Tutti sapevano che Ancelotti, per sua stessa ammissione, avrebbe guidato il club capitolino un giorno ma nessuno poteva immaginare che quel giorno è in realtà più vicino di quanto si possa pensare. Quello che a breve sarà il nuovo presidente giallorosso, l’imprenditore italo-americano Thomas DiBenedetto, ha infatti già scelto di affidare nelle mani di Carletto il suo progetto ambizioso, portare la Roma al livello delle big europee.
    Una mossa questa graditissima al popolo giallorosso che con il tecnico di Reggiolo ha un rapporto particolare e che dura fin dai tempi in cui giocava nella Roma.

    In realtà Ancelotti ha un altro anno di contratto con il Chelsea ma l’eliminazione prematura dalla Champions League nei quarti di finale contro il Manchester United e il terzo posto in classifica in Premier League a 11 punti dalla vetta occupata proprio dai Red Devils quando ormai mancano solo 6 giornate al termine del campionato, anche se i Blues hanno ancora una gara da recuperare, che estromettono di fatto i londinesi dalla lotta al titolo vinto lo scorso anno, hanno accelerato le pratiche di divorzio e allontanato ancora di più il tecnico emiliano da Londra da tempo in rotta con il patron Roman Abramovic che lo aveva chiamato per vincere la coppa più prestigiosa.

    Ma l’ultimo anno di contratto da onorare non sarebbe un problema, anzi: Abramovic sarebbe entusiasta di “sbarazzarsi” del pesante ingaggio di Ancelotti sperando si possa accasare altrove in modo da potersi concentrare, anche economicamente, solo sul suo obiettivo principale per la guida tecnica e che risponde al nome di Pep Guardiola; Ancelotti, lo si è potuto capire dalla sua faccia, è amareggiato e deluso dai suoi giocatori, soprattutto dai big che non hanno reso quanto avrebbero dovuto. Per questo Carletto non vede l’ora di chiudere la sua avventura inglese e ritornare in patria. Roma lo aspetta a braccia aperte.

  • Il Manchester Utd elimina il Chelsea, Ancelotti al capolinea

    Il Manchester Utd elimina il Chelsea, Ancelotti al capolinea

    Scuro in volto nel dopo partita come forse non lo si era mai visto prima, Carlo Ancelotti al termine della stagione con ogni probabilità non sarà più sulla panchina del Chelsea. Nonostante abbia ancora un anno di contratto con il club londinese, il tecnico di Reggiolo non ha più la giusta sintonia con il patron Roman Abramovic le cui strade dovrebbero separarsi a fine stagione. Se per Carletto c’è sempre il desiderio di allenare la Roma e mai come ora è il momento giusto per sbarcare nella capitale e cominciare a costruire un progetto vincente con la nuova proprietà americana, il magnate russo proverà a convincere un altro top allenatore, Guardiola, a trasferirsi a Londra per vincere dopo aver speso in tutti questi anni migliaia di milioni di euro la Champions League, vera ossessione di Roman.

    Ancelotti ha fallito, ieri il suo Chelsea è stato eliminato nei quarti dal Manchester United mostratosi superiore in tutto sia nella partita d’andata che in quella di ritorno. La squadra di Ferguson all’Old Trafford ha bissato il successo di sette giorni fa a Londra battendo i Blues 2-1 con le reti nel primo tempo del messicano Hernandez e quella nella ripresa del coreano Park, in mezzo la rete della speranza ad un quarto d’ora dal termine di Drogba, entrato nella ripresa al posto del deludente Fernando Torres, costato ben 58 milioni di euro a gennaio e all’ennesima bocciatura, quando il Chelsea era addirittura in 10 per l’espulsione ingenua di Ramires. Ma a “tradire” in un certo senso Ancelotti sono stati i leader e i senatori della squadra Frank Lampard e John Terry, il primo non è più lo splendido centrocampista ammirato in questi anni, il secondo aveva il compito di guidare la difesa per arginare il talento offensivo degli avversari.

    I Red Devils hanno trovato invece nell’eterno Ryan Giggs il vero trascinatore: a 37 anni l’esterno offensivo gallese può vantare ancora una forma straordinaria pari a quella di un ragazzino. Sulle 3 reti totali dello United, tra andata e ritorno, c’è sempre il suo zampino servendo a Rooney, Hernandez e Park i tre assist che permettono al Manchester di accedere alle semifinali di Champions e di gustarsi comodamente in poltrona il quarto di ritorno tra Schalke e Inter che decreterà l’avversaria dei Red Devils e che contenderà loro la Finale di Wembley. E Ferguson sarà alla Veltins Arena ad assistere al match dalla tribuna.