Tag: Carles Puyol

  • Star Sixes: il mondiale delle vecchie glorie mette in campo le leggende

    Star Sixes: il mondiale delle vecchie glorie mette in campo le leggende

    Con Star Sixes il calcio a sei indoor ha riportato diverse leggende del calcio su un campo di calcio, seppur in formato ridotto, fondendo così nostalgia e spettacolo.

    120 stelle per 12 Nazioni

    Dal 13 al 16 Luglio. alla O2 Arena di Londra, in Star Sixes si sono visti nuovamente giocare a livello agonistico calciatori del calibro di Alessandro Del Piero, Roberto Carlos, Rivaldo, Fabrizio Ravanelli, Steven Gerrard, Dida, Juninho, Chris Sorensen Sebastien Frey, Youri Djorkaeff, Vincent Candela, Fernando Couto, Nuno Gomes, Carles Puyol.

    Questi ed altri campioni, tutte vecchie glorie, si sono sfidati giocando in 12 nazioni, oltre alla nostra Italia sponsorizzata dal brand di gaming online StarCasinò, hanno partecipato  Spagna, Brasile, Germania, Francia, Inghilterra, Portogallo, Nigeria, Scozia, Messico, Cina, Danimarca.

    Il Cammino dell’Italia

    Il torneo ha messo in mostra contenuti di valore, unendo atletismo, sfida e spettacolo. La formazione Italiana, accompagnata ufficialmente da StarCasinò, motivo per cui il torneo in Italia ha assunto la denominazione ufficiale di Star Sixes ¦ StarCasinò, capitanata da Alex Del Piero ha purtroppo dovuto cedere il passo, nei quarti di finale, alla Francia che si è successivamente laureata campione del torneo. Le speranze di una vittoria finale non erano poche, infatti dopo un ottimo girone eliminatorio, dove la nostra compagine ha subito solo la sconfitto all’esordio contro il Brasile, a cui sono poi seguite due nette vittorie contro la Nigeria prima e la Cina dopo. Purtroppo l’incontro con la risvegliata Francia che si era qualificata dopo un girone eliminatorio non esaltante e soltanto di diritto per la differenza reti, ha spento ogni speranza.

    L’orgoglio Francese

    Si sa che i Francesi non demordono facilmente, così nella fase ad eliminazione diretta è venuto fuori l’orgoglio che li ha portati a battere prima appunto l’Italia, subito dopo la Spagna, che tra l’altro fino a quel momento era favorita insieme al Brasile in quanto uniche imbattute, per poi ritrovarsi in finale e giocare per la seconda volta contro la Danimarca, che appunto aveva eliminato i verdeoro, compagna del girone eliminatorio con cui aveva pareggiato, e batterla in finale per 2 a 1.

    Il torneo ha avuto una ampia copertura televisiva, trasmesso in italia dal canale FOX SPORT sul satellite di Sky, ma gli highlights del match e i contenuti più esclusivi, con la collaborazione del team di Serie A operazione Nostalgia, sono disponibili sul sito Star Sixes e sulle pagine Facebook, Twitter e Instagram di StarCasinò.

    Buzzoole

  • Carles Puyol dice basta, a fine stagione lascia il calcio

    Carles Puyol dice basta, a fine stagione lascia il calcio

    E’ un momento complicato, non è facile per me, ma il 30 giugno chiuderò la mia avventura al Barça e sono qui per ringraziare tutti. Non avrei mai pensato di arrivare fin qui, ho vinto tanto, ma quel che più mi piace sottolineare è che sono arrivato a Barcellona che ero quasi un bambino e me ne vado lasciando una famiglia. Ringrazio tutti, presidenti, compagni, amici, allenatori, ringrazio anche la Federcalcio spagnola e in particolare due tecnici: Luis Aragones e Tito Vilanova.

     

    Con queste parole rilasciate in conferenza stampa al Camp Nou, Carles Puyol, difensore e bandiera del Barcellona ha voluto confermare ciò che aveva già dichiarato a marzo, ovvero la conclusione dopo ben 19 anni, del rapporto con la società catalana. Un addio al Barça che però ha anche il sapore di un vero e proprio addio al calcio giocato a causa di un problema al ginocchio che lo tormenta.

    I miei problemi alle ginocchia sono rimasti. Abbiamo provato a trovare una soluzione ma non ce l’abbiamo fatta. Se non sono riuscito a giocare quest’anno difficilmente riuscirò a farlo in altre squadre. Non voglio giocare ancora.

    Una carriera quella di Puyol fatta di tanti successi, nella sua personale bacheca figurano 6 vittorie nella Liga, 6 Supercoppe di Spagna, 2 Coppe del Re, 3 Champions League, 2 Supercoppe Europee, 2 Mondiali per Club, tutti conquistati con il Barcellona a cui vanno aggiunti un Mondiale, un Europeo ed un argento Olimpico con la maglia della nazionale spagnola. Alla domanda su quale sia stato il momento più bello della carriera, Puyol ha risposto così:

     Quando Abidal ha alzato al cielo la Champions League, lo meritava più di ogni altro.

    Sarebbe toccato a Puyol, in quanto capitano, sollevare il trofeo ma decise di lasciare l’incarico al francese che aveva vinto la partita più difficile contro il tumore.

    Carles Puyol in conferenza stampa
    Carles Puyol in conferenza stampa

    Il difensore catalano ha parlato poi di un suo possibile accostamento, che c’è stato in passato al Milan o al futuro in Qatar:

    Il Milan ha sempre puntato su gente esperta, ma non penso che voglia me. E’ un treno che è passato. Per quanto riguardo un futuro in Qatar, ne ho parlato tante volte con Raul  ma al momento non è possibile, il mio ginocchio non me lo permette e non voglio ingannare nessuno, me per primo.

    Infine un ultima domanda sulla grande sfida che attende nel weekend il Barcellona contro l’Atletico Madrid e che mette in palio la Liga:

    Sarebbe bello vincere anche per dedicare il titolo a Tito Vilanova. Io non ci saro’, non andrò neanche in panchina, ma ai miei compagni non farò alcun discorso, se saremo uniti vinceremo. Il mio erede? Ci sono molti giocatori pronti e di grande esperienza, Xavi, Iniesta, la fascia sarà in buone mani.

    Puyol probabilmente resterà nello staff del Barcellona ma non pare certo intenzionato a ricoprire il ruolo di allenatore.

    Non mi ci vedo a fare l’allenatore, lavorare con i giovani è un’idea che ho sempre avuto e la preferisco a quella di diventare un tecnico.

    Dunque adesso è piuttosto chiaro, dopo l’addio di Javier Zanetti, un’ altra bandiera del calcio europeo al termine di questa stagione smetterà di sventolare e verrà ammainata.

  • Infortunio Puyol frattura del gomito per il capitano del Barca. Video

    Infortunio Puyol frattura del gomito per il capitano del Barca. Video

    Terribile infortunio per il capitano del Barcellona Carles Puyol che nella partita di ieri contro il Benfica, valida per il secondo turno della fase a gironi di Champions League, ha riportato una frattura del gomito sinistro: impressionanti le immagini del momento in cui il difensore spagnolo è caduto a terra chiamando subito aiuto verso i propri compagni visibilmente scossi da quanto accaduto. Il tutto è avvenuto al 77′ di gioco quando su calcio d’angolo Puyol ha tentato di colpire la palla di testa perdendo poi l’equilibrio nel tornare a terra e finendo con tutto il peso del corpo sul braccio sinistro che però era sistemato in maniera del tutto innaturale.

    Nei minuti successivi i presenti allo stadio di Lisbona si sono ammutoliti, restando a dir poco terrorizzati da quanto accaduto al capitano blaugrana: i medici sono intervenuti subito all’interno del campo portando poi via in barella Puyol a dir poco sofferente. Sicuramente il morale del giocatore sarà a terra: la fortuna sembra infatti aver svoltato le spalle al difensore della Nazionale spagnola che in questa stagione si è procurato già tre infortuni e, proprio ieri, era tornato in campo dopo alcune settimane di stop.

    Carles Puyol © PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/GettyImages

    Questa volta però le cose sono purtroppo molto più gravi: appena dopo l’infortunio Puyol è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Lisbona dove sta eseguendo alcuni esami per capire la gravità dell’infortunio. Aspettando la risposta definitiva da parte dei medici, anche se il sospetto è quello della frattura, tutti i compagni si sono recati a trovare il proprio capitano ed anche il presidente Sandro Rosell è corso in ospedale per star vicino al giocatore in questo duro momento della sua carriera.

    “Siamo in attesa di informazioni più precise – ha detto il tecnico del Barca Tito Villanova – ma certamente Puyol salterà il Clasico di domenica sera contro il Real Madrid”.

    Per il 34enne giocatore blaugrana si prospetta quindi l’ennesimo stop che lo terrà fuori dal campo più di quanto fatto in questi mesi dove ha dovuto fare i conti con i legamenti del ginocchio: l’augurio è quello di riprendersi in fretta per poter tornare a disposizione di Villanova il quale, come sopra citato, ha già fatto capire che dovrà fare a meno del capitano per uno dei match più importanti.

    IL VIDEO DELL’INFORTUNIO DI CARLES PUYOL

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  • Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Siamo arrivati oggi al Gruppo C, quello della nostra Nazionale. Gli azzurri dovranno affrontare Spagna, Irlanda e Croazia. Sulla carta la qualificazione dovrebbe essere abbastanza agevole per gli azzurri, con Irlanda e Croazia che sembrano non poter impensiere più di tanto gli uomini di Cesare Prandelli. Ma come ci insegna il vecchio Trap, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E allora guardiamo cosa ci propone il sacco del girone C.

    LA STORIA – Pare quasi un paradosso come questo girone sia il secondo meno titolato di questi Europei, se prendiamo esclusivamente la rassegna continentale. Tre titoli, di Italia e Spagna. Gli azzurri trovarono il loro trionfo nel lontano ’68, mentre la Roja, dopo il successo nella seconda edizione del ’64 giocata in casa, dovette aspettare altri 54 anni prima di tornare a vincere nel 2008. Rimangono le briciole invece alle restanti due Nazionali. Per l’Irlanda quella di quest’anno è la seconda partecipazione ad una fase finale, dopo la sfortunata esperienza dell’88 che li vide uscire durante la fase a gironi superata da Russia e Olanda. La Croazia invece è una Nazionale relativamente giovane, nata nei primi anni ’90 e capace di togliersi già alcune belle soddisfazioni, non ultima la qualificazione ai quarti nella scorsa edizione, dove poi venne battuta dalla Turchia ai tempi supplementari.

    SPAGNA

    Spagna © Jasper Juinen/Getty Images

    L’ASSENZA – Apparentemente è la Nazionale da battere, vuoi perché sono i campioni in carica d’Europa e del Mondo, vuoi perché è espressione del calcio tanto spettacolare quanto vincente messo in mostra dal Barcellona negli ultimi anni, e poi perché l’esperienza acquisita a livello di club e internazionale è qualcosa di non paragonabile con gli altri calciatori presenti in Ucraina e Polonia. C’è un però, le assenze. Mancheranno infatti due giocatori fondamentali per la Roja, due blaugrana doc, entrambi per infortunio. Da una parte Carles Pujol, capitano e leader carismatico della selezione iberica e David Villa, bomber di razza delle Furie Rosse, che ancora non ha recuperato dal terribile infortunio alla tibia patito durante il Mondiale per Club di quest’anno in semifinale. Assenze pesanti, che forse stanno passando fin troppo in secondo piano. In ogni caso la rosa delle Furie Rosse resta altamente competitiva. Il reparto di difesa è costituito in gran parte dal blocco Real, con Casillas tra i pali più Arbeloa, Sergio Ramos e Albiol tra i sette difensori convocati dal ct Del Bosque, fra cui figura anche la sorpresa Juanfran dell’Atletico Madrid, senza dimenticare il totem Pique, che per la verità non ha poi convinto più di tanto questa stagione. A centrocampo si commenta da se l’onnipresenza del Barcellona, con Iniesta, Xavi, Fabregas e Busquets alfieri della metà campo spagnolo, con il solo Xabi Alonso a spezzare l’egemonia blaugrana. Con ogni probabilità sarà Torres al centro del 4-3-3, con il Blues preferito a chi come Fernando Llorente ha scritto pagine storiche per l’Athletic Bilbao di Bielsa. Nel 4-3-3 della Roja dovrebbe poi trovare un posto da titolare nella corsia di destra Mata, compagno di squadra del Nino nel Chelsea, senza dimenticare però che in panchina figura un certo Pedro, il quale però potrebbe essere tenuto a riposo per entrare poi in partita in corso, avendo già dato ampia dimostrazione di come possa essere decisivo anche entrando dalla panchina. Se la Spagna riuscirà a dare velocità alla sua manovra, senza cadere nell’errore di specchiarsi, allora difficilmente potrà avere rivali. Da non sottovalutare però un aspetto fondamentale, ovvero quello delle motivazioni. Dopo aver vinto tutto quanto negli ultimi 4 anni, i calciatori della Roja avranno quell’umiltà e quella determinazione di centrare un nuovo storico traguardo? Il punto interrogativo è questo, la risposta ci verrà data durante gli Europei.

    ITALIA

    Cassano e Balotelli © Gabriele Maltinti/Getty Images

    PROMESSA – La Nazionale azzurra non parte di certo con i favori del pronostico, anche se le semifinali del torneo dovrebbero essere un obiettivo abbastanza realistico a cui poter puntare, per poi sognare anche una finale e perché no, una nuova finale dopo quella del Mondiale 2006 ed Euro 2000. Il ct Prandelli ha varato una linea verde che tanto si dissocia da quel passato recente che, nonostante le valanghe di critiche, è riuscito a consegnarci una Coppa del Mondo dopo un quarto di secolo. Dei protagonisti di Berlino sono rimasti soltanto Pirlo e Buffon, con De Rossi e Chiellini più maturi rispetto a sei anni fa. Per gli Europei il commissario tecnico ha deciso di affidarsi al blocco della Juventus campione d’Italia, e non è da escludere che decida di adottarne anche il modulo (3-5-2), schierando i tre bianconeri Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest’ultimo anello debole (attenzione però anche alla possibile sorpresa Ogbonna). Sugli esterni dovrebbe essere certa la presenza di Maggio e Balzaretti, dopo che Criscito è rimasto in Italia per le note vicende del calcioscommesse. Entrambi hanno gamba e forza per spingersi in avanti, e se per Maggio l’esperienza di quest’anno in Coppa Campioni con la maglia del Napoli può essere salutata come acqua nel deserto, la stessa cosa non si può dire per il terzino rosanero, che in Nazionale ha all’attivo 8 presenze soltanto. Al momento però, considerando quanto può offrire il calcio italiano in questo reparto, non ci sentiamo di criticare Prandelli, sebbene forse una riflessione in più sulla convocazione di Bonucci la si sarebbe potuta fare, e non tanto per l’avviso di garanzia della Procura, quanto proprio per una questione tecnica, con magari un Ranocchia o un Astori più meritevoli di quanto fatto vedere quest’anno dal bianconero, sopratutto il sardo. Analizzando il centrocampo italiano, difficilmente riusciamo a trovarne uno migliore per quantità e qualità, paragonabile senza alcun impedimento di sorta a quello della Roja. Andrea Pirlo rimane il play più forte al mondo, alla stregua di un Rondo o un Parker del basket. Ci sono poi De Rossi e Marchisio, due prodotti doc del vivaio di Roma e Juve, senza dubbio il meglio di quanto si può auspicare. Proprio loro tre dovrebbero illuminare le azioni dell’Italia. Qualche dubbio lo lasciano Riccardo Montolivo e Thiago Motta. Il primo è atteso sempre dalla consacrazione ufficiale, sopratutto ora che è approdato in rossonero, del secondo invece si teme la lentezza, sia di gambe che nel creare gioco. Non ce ne vorrà Thiago, ma considerarlo il vice di Pirlo è qualcosa di improponibile, meglio uno tra De Rossi e Montolivo. C’è poi il gregario Nocerino, che nei pensieri del tecnico Prandelli dovrebbe essere l’alternativa di Marchisio, mentre in Ucraina c’è già chi scommette sull’outsider Diamanti, portato contro ogni pronostico dal ct agli Europei, sebbene il suo utilizzo appare in forte dubbio ora che sta prendendo sempre più piede il disegno tattico del 3-5-2 dopo la debacle con la Russia di Advocaat.

    In attacco spazio alla fantasia, con Cassano, Giovinco e Balotelli in lotta per i due posti da titolare lì davanti. La magia e la poesia direbbe Cassano in coppia con Supermario, la logica invece preferirebbe Giovinco al rossonero. Il perché è presto detto, dal momento che la Formica Atomica appare decisamente come l’uomo più in forma dell’Italia in questo momento, dato testimoniato anche dalle ultime spettacolari prestazioni con la maglia del Parma. In secondo piano Di Natale e Borini. Il primo, nonostante i titoli di capocannoniere ad Udine, non ha mai convinto più di tanto in Nazionale, e a meno di stravolgimenti climatici anche in quest’occasione il calciatore bianconero non dovrebbe recitare un ruolo di protagonista nella spedizione azzurra (saremo ben felici di ricrederci in caso contrario). L’attaccante della Roma invece è approdato solo di recente alla ribalta Nazionale, tanto da poter contare su una sola presenza con la maglia dei “grandi” (l’ultima amichevole di febbraio contro gli Usa). In ogni caso Borini si è meritatamente conquistato la convocazione agli Europei, dimostrando grande freschezza atletica e doti da goleador importanti nel suo primo anno alla Roma. Pronostici? Scaramanzia a parte, diciamo quarti di finale e poi si vedrà. Molto dipenderà dal carattere e dalla determinazione che la nostra Nazionale riuscirà a mettere in campo, e quanto l’inchiesta del calcioscommesse influirà sulla psiche dei giocatori italiani. Onestamente crediamo che con l’inizio degli Europei i giocatori sapranno mettersi alle spalle quanto sta succedendo in Italia e qualora dovesse arrivare un buon risultato nel match inaugurale contro la Spagna allora potremo davvero pensare in grande.

    IRLANDA

    Giovanni Trapattoni © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    VOLPE TRAP – Chi non conoscesse Trapattoni non darebbe nemmeno una chance all’Irlanda, impegnata nel Gruppo che vede l’Italia e la Spagna protagoniste. Eppure senza presentare molte stelle, la Nazionale del Trap è approdata alle fasi finali dell’Europeo e si appresta a viverlo come possibile outsider almeno per un posto ai quarti di finale, poi chissà. Quest’anno Di Matteo ci ha ricordato come il vecchio calcio all’italiano continui a dare i suoi frutti, contro squadre blasonate come il Barcellona e il Bayern. La vera punta di diamante dell’Irlanda è il solito Robbie Keane, che oggi gioca in America insieme a David Beckham nei Galaxy. Al suo fianco dovrebbe giocare uno tra Doyle e Walters, anche se la sorpresa potrebbe essere dettata dal giovane del West Bromwich Shane Long. Insieme a Keane l’altro calciatore di maggiore talento è l’ala sinistra Aiden McGeady, attualmente in forza allo Spartak Mosca. Nel 4-4-2 del Trap sulla corsia di destra troviamo l’esperto Damien Duff, che all’età di 33 anni è alla sua ultima grande occasione in una rassegna così importante. In difesa O’Shea (Sunderland) e Richard Dunne (Aston Villa) dovranno guidare una difesa che al centro conta la presenza di Sean Ledger (Leicester City, Serie B inglese) che non può avere l’esperienza necessaria per giocare sfide a così alto livello. In porta l’altro cavallo di battaglia del Trap, Shay Given (Aston Villa), che all’età di 36 anni rimane uno dei portieri più forti della Premier. In molti si chiedono se l’Irlanda riuscirà ad essere la sorpresa del Gruppo C. Noi rispondiamo che nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato, e che Trapattoni ha più volte giocato un brutto tiro ai colori azzurri, e lo stesso Cesare Prandelli se lo ricorda piuttosto bene.

    CROAZIA

    Croazia © HRVOJE POLAN/AFP/GettyImages

    CI SCOMMETTETE? – Diciamo subito che sarebbe davvero un azzardo scommettere sul passaggio del turno della Nazionale croata. Gli uomini guidati dal talentuoso ct Slaven Bilic (in carica dal luglio del 2006) dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano all’interno del Gruppo C. Soltanto il centrocampo sembra offrire qualche spunto di vitalità, data la relativa freschezza del reparto in termini anagrafici e sopratutto grazie alla presenza del faro Luka Modric, autentica stella del suo Paese. Il calciatore del Tottenham è il più talentuoso tra i 23 convocati da Bilic per gli Europei, sebbene difficilmente da solo potrà sovvertire i pronostici della vigilia. In attacco la Croazia presenta i soli Olic e Mandzukic a poter impensierire le difese avversarie, anche perché il brasiliano Eduardo non sembra più lo stesso calciatore che avevamo ammirato qualche anno fa con la maglia dell’Arsenal. Va meglio nel settore nevralgico della squadra. Oltre a Modric e il suo compagno di club Niko Kranjcar, i croati possono contare sull’apporto di gente come Rakitic (centrocampista del Siviglia) e la giovane stella della Dinamo Zagabria Badelj. I guai arrivano in difesa, dove la coppia centrale titolare Simunic-Schildenfeld si candida come tra le più perforabili del torneo. Il difensore migliore è Corluka, che all’accorrenza può giocare anche come terzino sinistro, sebbene quel ruolo sarà con tutta probabilità ricoperto dal capitano della spedizione, l’esperto Darijo Srna.

    SPECIALE EURO 2012

    ANALISI GRUPPO A
    ANALISI GRUPPO B
    ANALISI GRUPPO D

  • Spagna tegola Puyol, addio Europeo

    Spagna tegola Puyol, addio Europeo

    Brutte notizie per la Spagna di Vicente del Bosque. Ad un mese dall’inizio dei campionati europei in Polonia e Ucraina, le furie rosse perdono per un infortunio al ginocchio destro Carles Puyol, capitano del Barcellona e pilastro della difesa della nazionale spagnola. Ecco il commento del ct spagnolo Vicente Del Bosque riguardo all’infortunio del difensore blaugrana: “La perdita di Puyol per gli Europei è una brutta battuta d’arresto“.

    GINOCCHIO KO – Lo scorso sabato sera durante il penultimo turno della Liga, Carles Puyol ha giocato con il suo Barcellona al Camp Nou nel derby contro l’Espanyol, vinto dai blaugrana 4-0 grazie alle quattro reti realizzate da un Lionel Messi sempre più capocannoniere incontrastato della Liga con 50 reti. Dopo la partita, tra l’altro giocata per intero dal catalano, il 34enne difensore della nazionale spagnola si è sottoposto ad alcuni esami e ha deciso di operarsi in artroscopia il prossimo sabato. I tempi di recupero sono stimati intorno alle sei settimane e ciò vorrebbe dire addio ai campionati europei (iniziano l’8 giugno) dove la Spagna difenderà il titolo di campione d’europa conquistato 4 anni orsono in Austria e Svizzera.

    Carles Puyol © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

    Brutte notizie anche per il Barcellona, infatti il capitano catalano salterà le ultime due partite stagionali dei blaugrana tra cui la finale di coppa del re, ultima partita di Pep Guardiola da allenatore del Barça. La finale di coppa del re è in programma il prossimo 25 maggio al Vicente Calderon di Madrid e il Barcellona, squadra di cui Puyol è capitano dalla stagione 2003-2004, sfiderà per il titolo l’Atlhetic Bilbao di Marcelo Bielsa.

    Buone notizie invece per l‘Italia di Cesare Prandelli, che nel suo match d’esordio ed in programma il prossimo 10 giugno affronterà proprio la Spagna campione in carica. All’assenza di Carles Puyol potrebbe aggiungersi anche quella di David Villa,  infortunato da molti mesi e capocannoniere ad Euro 2008.

  • Duro colpo per Abidal: serve un trapianto al fegato

    Duro colpo per Abidal: serve un trapianto al fegato

    La sua storia aveva commosso tutto il mondo del calcio, rimasto impressionato dalla sua tenacia e dalla sua forza d’animo, oltre che dal suo coraggio e dalla volontà di lottare contro quel male infido che spesso non lascia scampo. E’ il caso di Eric Abidal, 32 anni, difensore francese del Barcellona, che lo scorso anno lottò contro il tumore al fegato e lo sconfisse. Non basta, però: a distanza di soli 47 giorni dall’intervento chirurgico cui si sottopose, Eric Abidal tornò in campo, quasi come se nulla fosse accaduto, desiderando solo ritornare alla normalità, alla routine fatta di allenamenti quotidiani e partite. Un recupero lampo, simile a quelli cui i calciatori sono abituati, in occasione dei normali infortuni di gioco, che fece quasi gridare al miracolo.

    Un ritorno in campo fortunato, premiato dai trionfi della sua squadra, con la conquista della scorsa Champions League e della Liga Spagnola, con Eric che tornò in campo proprio durante la semifinale di Champions, e che, allo stadio di Wembley nella finale disputata dal Barca contro il Manchester United, ebbe l’onore di sollevare al cielo inglese la coppa dalle grandi orecchie, il trofeo più importante e più ambito d’Europa, a simboleggiare il raggiungimento della vittoria più importante e più bella: un modo in più per dimostrare al mondo intero che lui ce l’aveva fatta, ed aveva vinto la battaglia più grande. 

    Immagini intense e commoventi che, oggi 15 Marzo 2012, ad un anno esatto dal giorno in cui il club blaugrana comunicò tramite il suo sito web la notizia del male che aveva colpito Abidal, sembrano offuscarsi, a causa di un’ulteriore notizia negativa circa le condizioni del difensore francese.

    Il Barcellona, infatti, ha comunicato ufficialmente che “nelle prossime settimane il giocatore sarà sottoposto a trapianto di fegato, data l’evoluzione del suo processo epatico”, precisando, poi, che ” il trapianto era una possibilità già indicata sin dall’inizio del suo trattamento iniziato circa un anno fa”. Inoltre, il club blaugrana nel medesimo comunicato sollecita tutti al massimo rispetto della privacy del giocatore, rispondendo ad un preciso ed espresso desiderio di Abidal.

    Nello spogliatoio blaugrana il clima è stato, naturalmente, scosso dalla notizia della nuova operazione cui Eric Abidal dovrà sottoporsi, ed è stato lo stesso Pep Guardiola a comunicare la notizia dell’intervento imminente ai suoi giocatore: pare, però, che molti di loro fossero già a conoscenza della circostanza. In ogni caso i compagni di squadra staranno vicini ad Abidal, così come fecero lo scorso anno. A tal proposito, è stato lo stesso capitan Puyol a voler “fotografare” lo stato d’animo dello spogliatoio: “Lo spogliatoio è scosso, ma è Eric stesso a darci fiducia, perchè è già passato per una cosa così, e questi eventi ti rendono più forte”.

    Un colpo molto duro, una spiacevole sorpresa – così come l’ha definita ancora il capitano del Barcellona – ma dalla quale Abidal si riprenderà, lottando con la stessa determinazione dello scorso anno, forte come una roccia: è una speranza, un augurio, un auspicio. Come ha sottolineato Carles Puyol, “la cosa più importante è che recuperi bene”: forza Eric Abidal!

  • Coppa del Re, Real Madrid Barcellona 1-2, Puyol e Abidal violano il Bernabeu

    Coppa del Re, Real Madrid Barcellona 1-2, Puyol e Abidal violano il Bernabeu

    Il Clasico è ancora blaugrana. Ennesimo successo del Barcellona che supera in rimonta il Real Madrid al “Bernabeu” e ipoteca così già nel match di andata dei quarti il passaggio alle semifinali di Coppa del Re. Terzo successo stagionale su quattro confronti dunque per la squadra di Pep Guardiola che dopo essersi trovata sotto di un gol per effetto della marcatura iniziale di Cristiano Ronaldo ha saputo reagire trovando la rimonta grazie alle reti di due difensorsi, Puyol ed Abidal. Non riesce a rompere l’incantesimo dunque Josè Mourinho capace di raccogliere appena un pareggio in quattro gare stagionali contro i rivali storici.

    Real Madrid Barcellona | © PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images

    Un match a tratti nervoso, in particolare a causa di uno scatenato Pepe che nel corso della ripresa, senza che l’arbitro se ne accorga, “passeggia” sulla mano di Messi. Dopo la rimonta i catalani hanno amministrato senza problemi con il Real Madrid chiamato all’impresa al Camp Nou nel match di ritorno. Ma i favori del pronostico a questo punto sono tutti per Puyol e compagni.

    Ma andiamo alla gara. Mourinho sorprende tutti per ciò che riguarda l’undici iniziale. In difesa infatti si affida a Carvalho, il quale affianca così Sergio Ramos. Sugli esterni invece spazio ad Altintop e Coentrao. Pepe dirottato a centrocampo insieme a Diarra e Xabi Alonso mentre in avanti ci sono sia Higuain che Benzema accanto a Cristiano Ronaldo. In panchina dunque Ozil, Callejon e Marcelo. Secondo previsioni invece il Barcellona. Guardiola infatti schiera l’undici pronosticato alla vigilia schierando tuttavia una difesa a quattro con Dani Alves a destra. In porta c’è Pinto al posto di Valdes.

    Passano appena 11’ e il Real Madrid trova il vantaggio: lancio preciso di Benzema per Cristiano Ronaldo il quale appostato sulla sinistra prende palla e si accentra calciando verso la porta e bucando un Pinto tutt’altro che irresistibile nell’occasione. La reazione dei blaugrana di Guardiola è immediata: passano appena 5’ e l’ex Udinese Sanchez approfitta di un bell’assist di Fabregas per colpire di testa ma la palla si infrange sul palo a Casillas battuto. Ci prova anche Messi pochi minuti dopo, ma il rasoterra della Pulce trova l’opposizione del portiere madridista. Poco prima della mezz’ora avrebbe la palla del pari anche Iniesta dopo una bella azione cominciata da Xavi e rifinita da Sanchez ma il tiro del giocatore spagnolo si perde a lato. Il Real dal canto suo bada ad amministrare il vantaggio cercando di chiudere i varchi alla squadra di Guardiola. E in parte sembra riuscirci.

    L’inizio di ripresa però regala subito emozioni. E’ appena il 4’ quando su un corner di Xavi il difensore Puyol, di testa, anticipa un Pepe apparso in ritardo, insaccando la palla dell’1-1. Il gol stordisce la formazione di Mourinho che 5’ dopo rischia ancora di capitolare: splendido passaggio di Fabregas per Iniesta il cui tiro, sporcato da Sergio Ramos, incoccia in pieno l’incrocio dei pali. L’episodio scuote i padroni di casa che vanno vicini al nuovo vantaggio con Benzema: il francese anticipa Piquè e di testa prende la parte esterna del palo. Il match si incattivisce, anche a causa dell’episodio prima descritto tra Pepe e Messi. Mourinho intanto correi ai ripari, inserendo Ozil e Callejon al posto di Diarra e Higuain. Ma è sempre il Barça a giocare meglio, e al 24’ su una punizione di Xavi per poco Busquets non trova il gol dell’1-2. Xavi lascia il posto a Thiago ed un minuto dopo questo cambio ecco il gol che permette agli uomini di Guardiola di mettere la freccia: Messi serve un gran pallone ad Abidal il quale in piena area di rigore aggancia la sfera e di sinistro anticipa Casillas proteso in uscita. Mou getta nella mischia Granero al posto di un nervosissimo Pepe mentre dall’altra parte Adriano e Cuenca rilevano Sanchez e Fabregas. Il Barcellona amministra e non rischia più di tanto. La semifinale, adesso, sembra essere davvero vicinissima.

  • Infortunio David Villa “torno per la finale di Champions”

    Infortunio David Villa “torno per la finale di Champions”

    In finale ma con la tristezza nel cuore, è così che Pep Guardiola ha commentato la partita Al Saad Barcellona vinta con pieno merito e con facilità dalla corazzata blaugrana. A rovinare la festa e a far passare in secondo piano il fantasioso scontro tra Lionel Messi e Neymar è il terribile infortunio occorso a David Villa. El Guaje ha riportato la rottura della tibia e le immagini del suo infortunio (il video) stanno facendo il giro del mondo sensibilizzando tifosi e non che in queste ore hanno preso d’assalto i canali sui social network dell’attaccante e del Barcellona per mandare un messaggio di vicinanza ed un in bocca al lupo.

    Infortunio David Villa | ©KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images
    I compagni di squadra e Guardiola si disperano consci della gravità dell’infortunio che terrà David Villa lontano dai campi per i prossimi sei mesi. Il Barcellona ha però i mezzi e la forza per sopperire alla pesante assenza grazie ad una cantera formidabile e un organico stellare che permetterà nuove soluzioni al tecnico. Chi invece inizierà a passare notti insonni è Vincente Del Bosque, il ct delle Furie Rosse si trova adesso a vagliare nuove soluzione in attacco rimasto spuntato dall’infortunio di Villa e con Fernando Torres in perenne crisi d’identità.

    Tantissimi gli attestati di affetto nei confronti dell’attaccante spagnolo che ieri sera attraverso Facebook ha ringraziato tutti dimostrandosi carico e positivo, David Villa si auspica infatti un ritorno nella finale di Champions League e Monaco “Grazie per il supporto: l’infortunio è un colpo duro, ma spero di recuperare presto e sto pensando solo alla finale di Monaco”.

    I compagni di squadra con capitan Puyol in testa si sono invece prefissati di vincere il Mondiale per Club nella finale in programma domenica alle 11:30 superando il Santos di Neymar per dedicare la vittoria allo sfortunato Villa “Vogliamo tutti molto bene a David, un infortunio è sempre grave per la squadra, ma in questo caso ancora di più. Questo però ci darà ancora più motivazioni per vincere in finale, tutto cio’ che possiamo fare noi è stargli vicino e dedicargli la vittoria”

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  • Buffon, Eto’o e Zanetti tra i 10 candidati al Golden Foot 2011

    Buffon, Eto’o e Zanetti tra i 10 candidati al Golden Foot 2011

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    E’ stato presentato l’altro ieri, domenica 5 giugno, su Radio Monte Carlo il Golden Foot 2011, premio internazionale alla carriera che gode dell’Alto Patronato di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco e che l’anno scorso fu vinto dal capitano della Roma Francesco Totti. Questi i nomi dei 10 candidati, selezionati da una giuria composta da 58 giornalisti, che si contenderanno il prestigioso riconoscimento che permetterà al calciatore vincitore di lasciare le sue impronte sulla “Champions Promenade”, la “Walk of Fame” del calcio mondiale: il centrocampista inglese David Beckham, il portiere della Juventus Gianluigi Buffon, quello del Real Madrid Iker Casillas, l’attaccante del Chelsea Didier Drogba e dell’Inter Samuel Eto’o, il centrocampista del Manchester United Ryan Giggs, il difensore del Barcellona Carles Puyol, l’attaccante dello Schalke Raul, il regista del Barcellona Xavi e il capitano dell’Inter Javier Zanetti. A decretare il vincitore saranno gli appassionati e i tifosi che potranno esprimere la propria preferenza attraverso una votazione sul sito www.goldenfoot.com. Termine ultimo per votare sono le 12:00 del prossimo 7 ottobre, la premiazione avverrà tre giorni più tardi, lunedì 10 ottobre 2011 nel Principato di Monaco.

  • A lezione di Barça, da Puyol ad Abidal

    A lezione di Barça, da Puyol ad Abidal

    Come ha confessato ieri in conferenza stampa Pep Guardiola il gioco del Barcellona non è esportabile, forse nemmeno portando in blocco tutti i giocatori catalani in un altro posto. E’ una squadra perfetta, senza ostacoli in campo quando decide di vincere la partita ed esaltare le enormi invidualità dei suoi direttori d’orchestra, è irripetibile per il gran numero di giocatori prodotti nel proprio vivaio.

    Se sul piano tecnico arrivare ai livelli di integrazione e compattezza catalani è davvero difficile in qualcosa possiamo, sopratutto noi italiani prenderne esempio. Tre anni fa Guardiola dedicò la Coppa a Maldini che sono qualche giorno prima veniva incredibilmente insultato dai suoi tifosi nel match d’addio, questa sera il messaggio è ancor più chiaro puoi esser Messi, il più forte del mondo, o Puyol capitano storico di un gruppo ed avere il sacrosanto diritto di alzare al cielo la coppa per al foto che resterà negli annali.

    La differenza sta però nella scelta di far alzare il trofeo ad Abidal, icona vivente che nella vita lottando e avendo vicino delle persone che ti vogliono bene si può vincere. Il giocatore come ben sappiamo ha vinto una battaglia ancora più importante di quella sportiva sconfiggendo un brutto male e tornando in campo più forte di prima.

    Dal Barcellona dunque ma anche dagli sconfitti del Manchester United ieri è uscito fuori uno spot fantastico per il calcio, ci piacerebbe che venga preso ad esempio per migliorare il nostro calcio dai bambini fino alla serie A.

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