Tag: camp nou

  • Suarez e Messi show, la Roma affonda al Camp Nou

    Suarez e Messi show, la Roma affonda al Camp Nou

    Già prima di scendere in campo si sapeva che per la Roma, la trasferta nella tana del Barcellona, sarebbe stata una sfida di difficoltà estrema.

    Il Camp Nou non solo ha confermato questa ipotesi ma ha mostrato una compagine blaugrana totalmente padrona del gioco e che ha sbrigato la pratica giallorossa in meno di 20 minuti.

    Protagonisti assoluti il Pistolero Suarez, autore di una doppietta e Leo Messi, doppietta e assist per lui, al ritorno da titolare dopo il lungo infortunio.

    Gli uomini di Garcia però possono vedere il bicchiere mezzo pieno, il pareggio tra Bate Borisov e Bayer Leverkusen lascia il destino del passaggio del turno nelle mani dei giallorossi.

    Veniamo al racconto della gara.

    Come detto Luis Enrique lancia dal primo minuto Leo Messi che va a formare il devastante trio offensivo con Neymar e Suarez.

    Garcia deve fare a meno di pedine fondamentali come Salah e Gervinho e con De Rossi in panchina, per questo il tecnico francese inserisce Keita a centrocampo mentre Iago Falque e Florenzi fanno da spalle a Dzeko.

    Leo Messi | Foto Twitter
    Leo Messi | Foto Twitter

    Pronti via ed il Barcellona fa subito paura, Messi troverebbe anche il gol ma il guardalinee alza la bandierina per un fuorigioco di Neymar. Il Barça crea, la Roma ha una grossissima chance ma Dzeko di testa manda alto. Al 15° la gara si sblocca, ennesimo inserimento di un giocatore del Barcellona, in questo caso Dani Alves, assist preciso per Suarez che deposita facile, facile a porta sguarnita. La Roma non ha nemmeno il tempo di abbozzare una reazione che arriva il raddoppio, sublime giocata di squadra del Barça, palla a Messi che finalizza con un tocco sotto dolcissimo. La Roma incassa il colpo, ha una mezza occasione con un tiro cross di Florenzi ma sul finale del tempo subisce il terzo gol per una conclusione al volo di Suarez.

    Si riparte e sembra di vedere una Roma più vogliosa, con il neo entrato Iturbe che prova a spaventare la difesa di casa. E’ solo un’illusione perchè i blaugrana spingono e piazzano un uno-due micidiale con Messi che prima regala il gol a Pique e poi realizza il tap-in dopo una parata di Szczesny su un suo stesso tiro. Qualche lampo di Iturbe prova ad accendere la serata giallorossa, ma i padroni di casa vogliono il gol di Neymar e spingono in attacco. Il brasiliano avrebbe una grossa opportunità al minuto 77 ma si fa respingere il rigore, che si era procurato, da Szczesny, sulla ribattuta arriva Adriano ed è 6-0. Non è proprio serata e lo si capisce al 81° quando Dzeko si conquista e si fa parare da ter Stegen un calcio di rigore. Neymar cerca in tutti i modi di trovare un gol che però non arriva. Nel primo ed unico minuto di recupero, un colpo di testa di Dzeko toglie lo zero dalla casella della Roma, al Camp Nou finisce 6-1.

     

    BARCELLONA – ROMA 6-1 (15°, 44° Suarez (B), 18°, 59° Messi (B), 55° Piquè (B), 77° Adriano (B), 91° Dzeko (R))

    Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Dani Alves, Piquè (56° Bartra), Vermaelen, Jordi Alba; Rakitic, Busquets (46° Samper), Sergi Roberto (64° Adriano); Messi, Suarez, Neymar

    Allenatore: Luis Enrique.

    Roma (4-3-3): Szczesny; Maicon, Manolas, Rudiger, Digne; Pjanic (75° Ucan), Keita, Nainggolan (46° Iturbe); Florenzi (46° Vainqueur), Dzeko, Iago Falque.

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Piquè (B), Dani Alves (B), Vainqueur (R), Messi (B)

  • Al Camp Nou finisce in parità, la Liga è dell’Atletico Madrid

    Al Camp Nou finisce in parità, la Liga è dell’Atletico Madrid

    L’Atletico Madrid corona il sogno, i Colchoneros di Diego Simeone riescono ad imporre il pareggio al Barcellona e conquistano così la Liga 2013/2014.

    La Festa dei calciatori dell'Atletico Madrid
    La Festa dei calciatori dell’Atletico Madrid

    Una partita tesissima nella quale i Colchoneros, hanno perso due uomini fondamentali nei primi minuti, sono andati sotto di un gol al riposo ma sono entrati in campo con un altro spirito agganciando subito il pareggio e difendendolo poi con i denti. Per il Barcellona arriva una cocente delusione, se si pensa a qualche settimana fa i blaugrana posson esser felici per essere arrivati a giocarsi il titolo all’ultimo turno, dopo il gol di Sanchez però avevano già iniziato ad assaporare il dolce sapore del successo che alla fine si è rivelato un gusto amarissimo.

    Per quanto riguarda le formazioni Martino sorprende tutti lasciando Xavi in panchina, i Blaugrana infatti scendono sul terreno di gioco con Pinto tra i pali, Dani Alves, Pique, Mascherano e Adriano in difesa, Busquets, Iniesta e Fabregas a centrocampo, Sanchez, Messi e Pedro nel trio d’attacco.

    Simeone risponde il suo 4-4-2 schierando in attacco l’ex David Villa a fianco del recuperato Diego Costa, Gabi, Tiago, Koke e Arda Turan a centrocampo, Cortuois tra i pali con Juanfran, Miranda, Godin e Filipe Luis in difesa.

    Dopo la spettacolare scenografia dei tifosi blaugrana, si parte e si sente subito la tensione dell’incontro, le due squadre si temono e non si assiste nei primi minuti a nessuna occasione. Il primo colpo di scena si verifica al 13° quando Diego Costa dopo uno scatto si ferma e rivolgendosi verso la panchina con una smorfia di dolore fa capire che la sua gara e la sua Liga possono considerarsi concluse, Simeone inserisce Adrian al suo posto. La fortuna non è certo amica dei Colchoneros al 20° infatti anche Arda Turan è costretto ad abbandonare il campo per infortunio, Raul Garcia lo va a rimpiazzare. Prova a crescere il Barcellona ma senza grosse occasioni sino a quando non arriva la perla di Alexis Sanchez, l’ex attaccante dell’Udinese al 34° dopo uno stop non perfetto di Messi, lascia partire un destro violento che va ad infilarsi sotto l’incrocio senza lasciare scampo a Cortuois. A questo punto l’Atletico Madrid si innervosisce con più interventi fallosi che occasioni create, fatta eccezione per qualche cross insidioso nel finale di frazione ed il primo tempo si chiude sul 1-0 per i catalani.

    Diego Godin
    Diego Godin

    Si riparte e Villa fa subito prendere un brivido ai tifosi del Camp Nou quando al primo minuto colpisce il palo e al 47° El Guaje si fa anticipare all’ultimo secondo da Pinto che respinge. E’ solo il preludio del pareggio che arriva al 49° con il colpo di testa vincente di Godin su corner. Il Barcellona non riesce a reagire ed i padroni di casa non si vedono in attacco sino al 63° quando Messi in girata trova il gol del vantaggio vanificato però dalla posizione di fuorigioco della Pulce. Nonostante l’ingresso di Neymar il Barcellona non riesce a pungere, l’Atletico si chiude bene concedendo praticamente niente nella propria area. Gli uomini di Martino ci provano in maniera confusa con Pique che si spinge anche a fare il centravanti ma non basta, l’Atletico resiste ed in attesa della finale di Champions League di sabato prossimo contro il Real, i biancorossi possono festeggiare la loro Decima, i Colchoneros sono infatti Campioni di Spagna per la 10ma volta.

     

    BARCELLONA – ATLETICO MADRID 1-1 (1-0) (34° Sanchez (B), 49° Godin (A))

    Barcellona ( 4-3-3): Pinto; Dani Alves, Pique, Mascherano, Adriano; Fabregas (76° Xavi), Busquets (57° Song), Iniesta; Sanchez, Messi, Pedro (62° Neymar).

    Allenatore: Martino.

    Atletico Madrid (4-4-2): Courtois; Juanfran, Miranda, Godín, Filipe Luis; Gabi, Tiago, Koke, Arda Turan (20° Raul Garcia) ; Diego Costa (14° Adrian (71° Sosa)), Villa.

    Allenatore: Simeone.

    Arbitro: Lahoz.

    Ammoniti: Busquets (B), Messi (B), Pique (B), Song (B), Mascherano (B), Filipe Luis (A), Godin (A), Tiago (A), Raul Garcia (A).

  • Rivoluzione Camp Nou: nel 2021 avrà 105mila posti

    Rivoluzione Camp Nou: nel 2021 avrà 105mila posti

    No al nuovo stadio: il Camp Nou rimane lo stadio del Barcellona e continuerà ad esserlo. I lavori di ampliamento inizieranno nel 2017 e si concluderanno nel 2021 con una spesa intorno ai 600 milioni di euro. Il presidente del club blaugrana, Sandro Rosell, ha annunciato che il club terrà un referendum il 5 o 6 aprile, in coincidenza con un match del Barça. E’ stata scartata invece la possibilità di costruire un nuovo stadio da 105 mila posti, situato secondo i piani nella zona della Università di Barcellona. Il progetto consiste nell’ampliare a 105mila spettatori la capienza del Camp Nou, che attualmente contiene 98mila persone.

    Il piano prevede anche un nuovo centro sportivo per le squadre di basket (arena indoor da 10-12mila posti), pallamano e hockey da realizzare nell’attuale campo di gioco della squadra B di calcio, che utilizzerebbe invece per le sue gare le strutture del centro di allenamenti del Barcellona. Il Camp Nou è stato inaugurato nel 1957, tre anni dopo l’inizio dei lavori, ed è stato ristrutturato una prima volta per il Mundial di Spagna ’82 (la capienza fu portata in quel caso a oltre 121.000 posti) e successivamente nel 1994. Al suo interno ospita anche, nella tribuna principale, un museo dedicato alla storia del club blaugrana.

    Come sarà il Camp Nou | © Goal.com / Il Pallonaro
    Come sarà il Camp Nou | © Goal.com / Il Pallonaro

    Inaugurato nel 1994, il museo accoglie ogni anno centinaia di migliaia di visitatori. Secondo quanto dichiarato il mese scorso dal vicepresidente del Barcellona, Javier Faus, uno stadio con queste caratteristiche “potrebbe generare circa 35 milioni di ricavi all’anno. Il nostro obiettivo è quello di garantire l’eccellenza finanziaria del club per i prossimi 100 anni”.

    Rosell ha dichiarato:

    “E’ stata una decisione difficile, avevamo due opzioni entrambe intriganti, ma alla fine abbiamo preso la decisione di restare a Les Corts. Il Camp Nou è parte della nostra memoria collettiva. E’ il più grande stadio d’Europa e un’icona della città di Barcellona“.

  • Messi solo contusione, sollievo per il gatto nero

    Messi solo contusione, sollievo per il gatto nero

    Se il Camp Nou di Barcellona fosse stato il San Paolo di Napoli, la notizia avrebbe avuto ancora più risalto a causa della proverbiale scaramanzia dei napoletani, ma Barcellona e Napoli sono due città molto simili, due porti di mare latini e, per questo, anche in casa blaugrana le superstizioni sembrano essere una cosa seria soprattutto a causa dell‘ infortunio di Lionel Messi preceduto dall’insolita presenza di un gatto nero che passeggiava indisturbato sul terreno di gioco a pochi minuti dall’inizio di una gara di Champions League.

    Secondo la più comune credenza popolare il gatto nero che attraversa la strada è portatore di “sfortuna” e, dunque, traslando l’episodio sul rettangolo di gioco, il gatto nero che attraversa il campo avrebbe dovuto portare qualcosa di negativo. Il Barcellona padrone di casa era già qualificato (e già primo) nel suo girone di Champions League e, pertanto, la gara contro il Benfica di ieri sera assumeva soltanto il significato di un’amichevole per i catalani, mettendoli al riparo da eventuali sventure che potessero riguardare il risultato della gara ed il futuro nella competizione. Ma, dato che il cammino europeo del Barcellona non poteva essere in pericolo, l’episodio del gatto nero è stato romanzato ed associato dai quotidiani spagnoli all’evento negativo della serata, ossia l’infortunio di Messi che, entrato da poco in campo, al minuto 86 della gara si è scontrato con il portiere dei portoghesi Artur ed è uscito dal campo in barella, lasciando lo stadio ammutolito e con il fiato sospeso.

    Messi, solo contusione al ginocchio sinistro
    Messi, solo contusione al ginocchio sinistro | © LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    Gli accertamenti svolti già nella notte però, consentono di tirare un sospiro di sollievo, non solo ai tifosi blaugrana ma anche a tutti gli appassionati di calcio, considerando l’immenso patrimonio per questo sport rappresentato proprio dalla Pulce argentina: per lui, come conferma un comunicato ufficiale del Barcellona soltanto “una contusione ossea nella zona esterna del ginocchio sinistro”, senza alcun tipo di interessamento ai legamenti e senza traumi distorsivi anche se, con tutta probabilità, il numero dieci blaugrana verrà sottoposto ad ulteriori indagine più approfondite nella giornata di domani. In ogni caso, le indagini svolte ieri consentono di parlare di “buona notizie” che potrebbero fare ipotizzare un suo rientro in campo nel brevissimo termine, probabilmente già domenica prossima nella gara di Liga spagnola contro la sorpresa stagionale Betis, quarto in classifica, anche per continuare la sua personale rincorsa al record di Gerd Muller distante soltanto un gol, considerando le 85 reti segnate da Muller in un anno solare e le 84 finora messe a segno da Messi nel 2012.

    Lo stesso Leo Messi, già nella serata di ieri, aveva voluto rassicurare tutti con un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook e su Twitter in cui ringraziava tutti coloro che, fin da subito, gli avevano tributato messaggi di supporto augurandosi un suo pronto rientro in campo: “Grazie a Dio soltanto un grande spavento. Ringrazio tutti per le preoccupazioni e per i messaggi di incoraggiamento”. 

    Tutto è bene quel che finisce bene, dunque, con gran sollievo di Messi, del Barcellona ed anche di quel povero gatto nero – ignaro di tutto – che difficilmente potrà avere di nuovo accesso indisturbato al terreno di gioco del Camp Nou.

  • Nuovo Camp Nou, il Barcellona pensa allo stadio del futuro

    Nuovo Camp Nou, il Barcellona pensa allo stadio del futuro

    Lungimiranza, voglia di investire e idee chiare. Tre caratteristiche che la maggior parte dei club italiani sembra non conoscere e che invece ha permesso a varie squadre europee di non sentire la crisi e poter continuare a competere a grandi livelli. Uno di questi club è il Barcellona, società spagnola in grado di sfornare talenti dalla propria cantera con una facilità disarmante. Ma stavolta tratteremo su un altro tipo di investimento, riguardante lo stadio blaugrana. L’idea è di quelle che lascia basiti, vista la bellezze, l’efficienza e la capienza che offre l’attuale stadio del Barcellona. Un Nuovo Camp Nou è pronto a sorgere a pochi passi dall’attuale impianto, niente di ufficiale ancora. Ma le voci sono sempre più insistenti.

    LA DECISIONE – Un progetto ambizioso per il club catalano che ha indetto un referendum tra i soci della società per decidere la posizione in cui sorgerà il Nuovo Camp Nou, quando costruirlo e soprattutto come dev’essere fatto. L’idea che sembra raccogliere maggiori consensi è quella di costruire l’impianto con orientamento perpendicolare all’attuale stadio in modo tale da poter continuare a giocare fino alla fine dei lavori nella struttura che ospita attualmente i blaugrana, riducendo la capienza per via nel settore dove sorgerà parte del nuovo impianto. A breve verrà presa la decisione definitiva, non viene esclusa la ristrutturazione dello stadio attuale, ma per superare alcuni ostacoli architettonici e urbanistici, la costruzione da zero del nuovo impianto sembra la via più facile. I costi però sono differenti, infatti in caso di ristruttarazione si parla di un investimento intorno ai 300 milioni di euro, cifra che raddoppia per la costruzione totale del nuovo stadio.

    Nuovo Camp Nou
    Ecco come potrebbe essere il Nuovo Camp Nou © Internet

    IL VECCHIO-ATTUALE STADIO – Inaugurato nel 1957, dopo tre anni di lavori, il Camp Nou ha variato più volte la capienza, raggiungendo gli attuali 99354 posti a sedere. Questo stadio ha visto scendere in campo vere e proprie leggende e la scritta sulla tribuna “Mes que un club” (che tradotta significa “Più di un club“) testimonia la grandezza della società. All’interno dello stadio è presente il Museo, dove sono custodite le coppe vinte dal club blaugrana nel corso della sua storia. Il giro turistico nell’impianto permette di potersi affacciare a bordo campo. Migliaia di persone giornalmente visitano la struttura e il suo Museo.

    IN ITALIA – Nel bel paese invece? Tutti sembrano voler costruire nuovi stadi, ma la situazione è sempre ai limiti del ridicolo, con impianti che vengono multati dall’Uefa per la loro inefficienze, altri che vengono aperti solo in parte. La situazione non sembra cambiare e chissà quanto dovremo aspettare per un nuovo stadio stile “Juventus Stadium“, l’unica stadio in Italia ad avere i comfort da Premier League.

  • Eric Abidal torna ad allenarsi dopo il trapianto

    Eric Abidal torna ad allenarsi dopo il trapianto

    Nel marzo del 2012, in vista dell’operazione di trapianto del fegato necessaria dopo aver sconfitto il cancro, Eric Abidal, difensore del Barcellona di origini martinicane, era venuto a conoscenza di non poter più continuare la propria carriera calcistica da professionista in quanto l’intervento lo avrebbe costretto ad allontanarsi dal campo da calcio. Ad oggi invece, dopo soli sei mesi dal trapianto, Abidal è tornato ad allenarsi anche se non ancora con il resto della squadra: in questi giorni infatti il terzino della Nazionale francese, con la quale ha conquistato la medaglia d’argento ai Mondiali 2006, si sta sottoponendo ad alcuni esercizi specifici per poter tornare presto al Camp Nou.

    In tempi brevissimi Abidal ha messo in atto grandi miglioramenti e per questo ora sta svolgendo un programma di lavoro presso Val d’Aran seguito ovviamente dal fisioterapista della prima squadra Emili Ricart, il quale lo tiene sott’occhio per evitare qualsiasi tipo di ricaduta: gli allenamenti con il pallone vengono alternati a passeggiate e corse tra i monti e soprattutto da momenti di recupero. Non c’è dubbio che i passi avanti siano enormi ma lo sforzo fatto durante i test è sempre da misurare in quanto non si possono assolutamente permettere di bruciare i tempi vista la gravità e la serietà dell’operazione a cui Eric si è sottoposto ad aprile.

    “Sono stanco ma felice – ha dichiarato Abidal al termine del suo primo allenamento – Per molto tempo ho pensato di tornare a giocare a pallone. Credo di cominciare a essere sulla buona strada”.

    A comunicare la notizia è stato proprio il sito internet ufficiale del Barcellona che ha pubblicato foto e mini articolo per tenere aggiornati tutti i fan sui miglioramenti del difensore, attesissimo per la fine dell’anno al Camp Nou. Subito dopo l’operazione il dottore Juan Carlos Garcia-Valdecasas, il quale ha eseguito il trapianto, ha spiegato infatti che i tifosi blaugrana potranno rivedere Eric-Sylvain Abidal, questo il nome completo del calciatore, entro fine dell’anno: l’attesa è dunque altissima e si spera che tutto vada per il meglio in modo che Abidal riesca a vincere la partita più importante della sua vita, quella di tornare in campo.

    IL VIDEO DELL’ALLENAMENTO DI ERIC ABIDAL

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”156495″]

    LE FOTO DEGLI ALLENAMENTI DI ERIC ABIDAL

  • Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Le lacrime,  gli applausi, i cori, i ricordi ,c’è tutto nel saluto dell’intero Camp Nou nell’”addio Guardiola day. Stadio esaurito, 99.000 spettatori pronti a rendere omaggio al tecnico dai 13 trofei vinti con supremazia assoluta.  BarcellonaEspanyol è solo la cornice di questo grande giorno, i blaugrana salutano la storia, l’uomo del “tiki-taca”, il tecnico dei record, l’ allenatore che ha rivoluzionato l’approccio al calcio.

    Finisce fra gli applausi quindi, lo staordinario ciclo di Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona. Come non apprezzare un allenatore di questa entità. Il modo con cui ha rivoluzionato l’ idea di calcio, il modo con cui ha manifestato la netta supremazia in questi anni, il modo con cui ha saputo dare meriti agli avversari anche quando questi magari non lo meritavano. Mai una parola fuori posto, mai un comportamento fuori dalle righe, Guardiola ha insegnato a tutto il panorama calcistico e sportivo il senso civico e etico del mondo del calcio. Anche i giocatori del Barcellona hanno voluto rendere omaggio al proprio’allenatore, festeggiandolo sul campo e dedicandogli un girotondo a centrocampo con staff e dirigenza. Lacrime d’ addio, ma allo stesso tempo lacrime di gioia per aver condiviso un capitolo che rimarrà scritto sia nella storia blaugrana, sia in quello dell’ intero panorama calcistico internazionale.

    Pep Guardiola © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Il tecnico catalano visibilmente provato dall’affetto dell’intero Camp Nou ha così commentato: “Non mi perderete mai tutto questo durerà una vita, me lo porterò sempre dietro. La vita mi ha fatto un bel regalo”. Non ci rimane altro che unirci agli applausi e sperare che questo sia solo un arrivederci. Per la cronaca, la partita è terminata 4-0 in favore dei blaugrana con l’ennesimo show stagionale di Lionel Messi, giunto a quota 50 reti nella Liga. Altro record per il fuoriclasse argentino dunque.

    Tutt’altro spettacolo ha offerto la sfida tra Granada e Real Madrid. Al termine della gara gli animi si sono surriscaldati. I giocatori del Granada, sostenuti dai propri tifosi, hanno preso di mira l’arbitro, reo  di aver assegnato un rigore al Real Madrid inesistente, consegnado così il 2-1 finale agli uomini di Mourinho.

    I giocatori del Granada hanno circondato il direttore di gara Clos Gomez. Nella mischia si è fatto strada Dani Benitez, il quale  è riuscito a lanciare una bottiglia verso l’arbitro colpendolo al viso. Ora la squadra di Pozzo, rischia grosso. Si attendono  tremende sanzioni sia per il club,che per il giocatore.

    Addio Guardiola, il tributo del Camp Nou Video Youtube
    [jwplayer config=”240s” mediaid=”136729″]

    Video bottiglia in testa all’arbitro in Granada Real Madrid
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”136754″]

  • Il Napoli crolla al Camp Nou ma non è una disfatta

    Il Napoli crolla al Camp Nou ma non è una disfatta

    Il Napoli fa il suo antipasto di Champions con la squadra migliore e come era prevedibile ne esce con le ossa rotte e confusa ma seppur i critici del pallone hanno alzato subito l’indice contro l’undici di Mazzarri la debacle non è una disfatta per tantissimi motivi che adesso proveremo ad analizzare.

    ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Nell’affrontare il Gamper non si può non tenere in considerazione il fatto che gli azzurri solo sette anni fa giocavano in Lega Pro mentre adesso si apprestano a vivere le notti di Champions League ma inevitabilmente dovranno pagare lo scotto di una competizione difficilissima che va affrontata con umiltà ed esperienza. Ecco, siamo sicuri che la partita di ieri servirà a Mazzarri e a tutti giocatori più di una vittoria. Il secondo punto è che prender cinque gol dal Barcellona non è cosi impossibile, lo scorso anno li beccò il Real Madrid dello Special One e ancora oggi, lui, ne porta le conseguenze di un complesso di inferiorità netto e ingombrante. La cabala. Le italiane che hanno affrontato il Barcellona nel Trofeo Gamper negli ultimi anni ha rimediato sconfitte, anche l’Inter del Triplete subì una manita, ma poi trionfarano in Italia vincendo il campionato. Per l’orgoglioso e caldo napoletano consiglio di aver fiducia e per continuare ad alimentare il sogno chiudete gli occhi e pensate alla magia di Cavani al Camp Nou. [jwplayer config=”240s” mediaid=”92726″]

  • Piquè “minaccia” l’Inter: “Vi faremo odiare il calcio”

    Piquè “minaccia” l’Inter: “Vi faremo odiare il calcio”

    Manca soltanto un giorno alla grande sfida, al secondo atto della semifinale di Champions League tra Barcellona e Inter e, dopo le dichiarazioni di IbrahimovicSiamo più forti dell’Inter“, le magliette indossate dai giocatori blaugrana dopo l’ultimo di campionato con su scritto “Venderemo cara la pelle” e il video andato in onda su alcune tv locali e che sta facendo il giro del mondo chiamato “La remontada es posible“, ci pensa Piquè ad infiammare gli animi dei tifosi e a caricare tutto l’ambiente blaugrana.
    Il difensore centrale, forse un pò troppo spavaldo, in conferenza stampa avverte i nerazzurri e promette battaglia:

    Mi aspetto il miglior Camp Nou della storia senza un seggiolino libero sugli spalti. Vogliamo che i giocatori dell’Inter odino la professione di calciatore per quei 90 minuti. La gente deve stare con noi, così il Camp Nou sarà inespugnabile. Sono certo che con loro ce la faremo. Bisogna dare il tutto per tutto, anche quando sei sfinito. Bisogna superare il limite agonistico, offrire un extra in più. Ottenere la rimonta sarebbe un atto eroico in una delle migliori partite che si possano vedere. Mourinho? Una volta iniziata la partita non potrà fare più nulla l’allenatore. Il Camp Nou è più grande, l’erba più corta e noi faremo girare la palla velocemente.Se incassiamo un gol, che può succedere, tranquilli: noi proveremo a realizzarne il più possibile“.

    Certamente il discorso qualificazione non è ancora chiuso ma l’Inter partirà con un vantaggio non indifferente (all’andata a San Siro finì 3-1) ragion per cui ai nerazzurri basterà controllare il risultato senza prendere troppi rischi per staccare il biglietto per la finale di Madrid, oggi vicina come non mai.

  • Barcellona: il Camp Nou potrebbe traslocare sul mare

    Che fare per innovare il tempio calcistico del Barça, il vecchio Camp Nou del ’57, e permettere che entrino tutti i soci catalani (141.921) in una città che non ha spazio? L’architetto Emili Vidal, ovviamente tifoso «culé», ha presentato un progetto da mille e una notte: edificare un nuovo stadio nientemeno che su di un’isola artificiale ad hoc, collegata a terra da passerelle a 20 metri sul mare. Il costo dell’escamotage? Ben un miliardo di euro. Troppo? Dipende, è circa 10 volte quanto è costato Cristiano Ronaldo al Real Madrid.

    «Un progetto futurista da discutere sul Camp Nou», sponsorizzava ieri «La Vanguardia», il principale quotidiano catalano, che dedicava alla storia ben 2 pagine. Nel settembre 2007, il Barça ha presentato il restyling dello stadio, affidato a Norma Foster, che dovrebbe aumentare la capienza da 98 mila a 104 mila spettatori. Ma Foster non risolve il problema di uno stadio troppo in centro e da allora non si è fatto nulla. L’idea di Vidal, invece, è geniale. Il giornale la riassume così: «Uno stadio accessibile da terra, dal mare e dal cielo». Non solo. Anche i soldi potrebbero non essere un problema per il risparmioso presidente Laporta.

    L’architetto ha calcolato che vendendo il terreno del Camp Nou e altre proprietà terriere, il Barça potrebbe incassare 700 milioni di euro. Di più: il fantastico Camp Novíssim, piazzato alla fine della Diagonal, l’arteria stradale che divide Barcellona, rivitalizzerebbe tutta la zona. L’isola artificiale sarebbe la quadratura del cerchio per i tifosi, i quali potrebbero accedere allo stadio in auto (il parcheggio è sotto il campo), con i mezzi pubblici, a piedi mediante le passerelle a forma ellittica, persino in elicottero e con la barca (sono previsti eliporto e porto sportivo). Ancora: il tempio calcistico ha due gradinate differenziate, una da 60 mila spettatori e l’altra di 90 mila, a forma sinuosa, come se fossero grandi onde. Il tetto, che di notte si illumima con i colori del club, sembra una rete da pescatori. «Il progetto è tecnicamente possibile e credo che sia necessario discuterlo», sostiene Vidal nel suo blog.
    [da:lastampa]