Tag: calcioscommesse

  • Calcioscommesse arrestati Mauri e Milanetto e altri 19 tesserati

    Calcioscommesse arrestati Mauri e Milanetto e altri 19 tesserati

    Annunciati da tempo immemore, sono arrivati. La mannaia del calcioscommesse si è abbattuta su Serie A e Nazionale azzurra. Arrestati Stefano Mauri (Lazio) e Milanetto (Padova, ex Genoa). Il gip Salvini ha firmato 19 richieste di custodia cautelare in carcere, fra cui rientrano anche l’attaccante della Sampdoria Bertani (ex Novara), Pellicori (ex Torino), Marco Turati (Modena), Acerbis (Vicenza), Matteo Gritti (portiere del Petrolul Ploiesti, club rumeno). Oltre ai calciatori, sono stati presi provvedimenti restrittivi anche nei confronti della “cellula ungherese”. All’interno dell’organizzazione criminale troviamo Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Laszlo Schultz e Laslo Strasser. Sgomento per la perquisizione di stamani a Coverciano, nel mirino Criscito. Indagato anche Conte.

    Per tutti, arrestati e indagati, l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva. Il Genoa risulta essere al momento il club più colpito dall’intera vicenda. Infatti oltre all’arresto di Milanetto, la perquisizione fatta scattare nei confronti dell’ex terzino rossoblu Domenico Criscito (ora in forza allo Zenit di Spalletti), ci sarebbero pesanti indizi di colpevolezza anche su Giuseppe Sculli, secondo quanto scritto dalla Gazzetta dello Sport stamattina. Il gip di Cremona ha però respinto provvisoriamente la richiesta del procuratore Di Martino, volendo aspettare ulteriori riscontri dalle indagini ancora in corso.

    stefano mauri | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Era ormai nell’aria da alcune settimane, ma adesso è ufficiale. Anche Antonio Conte è indagato per associazione a delinquere. La sua abitazione è stata perquisita nelle prime ore del giorno. L’avvocato del tecnico bianconero ha dichiarato che il proprio assistito sia intenzionato a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti. Conte è stato tirato in ballo da un suo ex calciatore del Siena (Carobbio ndr) in merito a Novara-Siena e Albinoleffe-Siena, entrambe truccate secondo la testimonianza del centrocampista. Qualora fosse accertata la colpevolezza, l’allenatore della Juventus potrebbe essere squalificato dal mondo del calcio per 3 anni.

    Tra gli indagati “eccellenti” dell’operazione Last Bet figura anche il capitano del Chievo Sergio Pellissier, la cui casa di Fenis è stata perquisita alle 4 del mattino, dove sono stati sequestrati computer e ipad.

    Dopo la notizia dell’arresto di Mauri, divampano le polemiche nei forum dei tifosi biancocelesti, che temono di subire una pesante condanna da parte della giustizia sportiva. L’Europa League è seriamente in pericolo, come anche una partenza ad handicap nella prossima stagione. Non solo la Lazio però, anche Genoa e Siena (lo stesso presidente Mezzaroma è indagato) rischiano grosso. Si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime ore.

  • Calcioscommesse, indagato Semeraro. Lecce trema

    Calcioscommesse, indagato Semeraro. Lecce trema

    Sono giorni bui quelli che accompagnano il Lecce all’inizio della prossima stagione. Non bastasse la retrocessione in serie B avvenuta sul campo i tifosi leccesi adesso corrono il rischio di vedere la propria squadra ancora più in basso. La situazione del Lecce calcio si fa sempre più intricata e complicata. Le indiscrezioni riguardo un possibile coinvolgimento dell’ex presidente leccese Pierandrea Semeraro nel filone calcioscommesse sono state confermate dallo stesso nella giornata di ieri attraverso un comunicato apparso sul sito ufficiale della società pugliese.

    “Dopo le indiscrezioni giornalistiche trapelate nei giorni scorsi in ordine alle presunte responsabilità dell’Unione Sportiva Lecce SpA nell’ambito del procedimento del c.d. “calcioscommesse” pendente dinanzi alla Procura della Repubblica di Bari, apprendo ufficialmente di essere indagato per frode in competizioni sportive con riferimento alla partita Bari-Lecce dello scorso anno.
    Premesso che nulla ho da rimproverarmi circa il regolare svolgimento della suddetta partita, ho dato incarico ai miei legali di assumere tutte le iniziative ritenute idonee a tutela della Società e della mia persona.
    Per completezza, devo evidenziare che non ricopro cariche sociali nella U.S. Lecce da circa un anno.”

    Bari-Lecce © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Queste le parole di Pierandrea Semeraro, parole che non rassicurano i tifosi leccesi che già tremano all’idea di subire una seconda retrocessione che costringerebbe il Lecce a ripartire dalla Prima Divisione. Se venisse confermato dagli organi competenti il coinvolgimento dell’ex presidente leccese nella combine di Bari-Lecce del 15 maggio 2011, il Lecce si ritroverebbe accusato di responsabilità diretta, molto più grave di quella oggettiva, e rischierebbe non una semplice penalizzazione ma bensì la retrocessione diretta. La procura di Bari sta lavorando e manca poco alla chiusura del primo filone di indagini. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno completato gli accertamenti sui movimenti bancari di Semeraro e hanno acquisito elementi utili per verificare possibili intrecci di assegni nel periodo immediatamente successivo alla partita in questione (Bari-Lecce). Si attendono i prossimi sviluppi riguardo suddetta indagine ma certamente i tifosi giallorossi  non possono dormire sogni tranquilli.

  • Video shock pentito racconta combine calcioscommesse

    Video shock pentito racconta combine calcioscommesse

    Video choc dell’Aic (Associazione Italiana calciatori) sulla vicenda calcio-scommesse. Un ragazzo di spalle che racconta la sua storia, buia come l’atmosfera intorno a lui. Le parole scivolano via a singhiozzo. Due scarpe che precipitano nel fango sono forse una delle immagini più forti del video. Lo stesso fango che alla fine sporca immagini e scenari altrimenti bellissimi, come una vittoria della Coppa del Mondo e il ritratto di una famiglia ideale. Un filmato che spiega alla perfezione come rovinarsi completamente nel giro di pochi mesi. Un tunnel quello delle scommesse che toglie il fiato e la luce ai più deboli, ma anche a chi all’inizio dice di no. Se Adamo venne tentato da una mela, figuriamoci oggi cosa può accadere con il denaro. Il calcio è un paradiso?

    Provocazione a cui il calciatore pentito da una risposta che segna parte dell’intervista choc: “in televisione si vedono le luci, ma non è tutto così“.

    andrea masiello | © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Una denuncia chiara, sicuramente sincera, da parte di chi quelle luci non le vedrà più nemmeno in sogno. E’ incredibile quanto sia semplice trovare il modo in cui crollare, e quanto sia difficile invece emergere. Chi sbaglia paga. Non tanto in carta e moneta, quanto in reputazione. Non ci sono i fischi dei tifosi, nemmeno le panchine degli allenatori. Ad ucciderti sono gli sguardi assenti dei tuoi familiari, le domande senza risposta di tuo figlio, il vuoto e la solitudine che bussano nella tua casa e ti trovano solo davanti all’album dei ricordi di una vita che ormai non c’è più.

    Non importa quante richieste di amicizia ti arrivano su facebook, d’ora in avanti è come essere sempre al Giro d’Italia, senza mai scendere dal sellino. Pedali a vuoto, i piedi ti scivolano dai pedali e la strada non vuole smettere di salire.

    Guarda il video Calcioscommesse “pentito racconta combine”

  • Calcioscommesse, minacciavano giocatori. Arrestati ultrà del Bari

    Calcioscommesse, minacciavano giocatori. Arrestati ultrà del Bari

    Arrestati all’alba di oggi tre capi ultrà del Bari, ritenuti responsabili di aver fatto pressione sulla squadra pugliese nello scorso campionato di serie A, per indurla a perdere tre partite di campionato, rispettivamente contro Chievo, Cesena e Sampdoria, quando il Bari si trovava ormai all’ultimo posto in classifica ed era condannato alla retrocessione. Le manette sono scattate, dunque, per Roberto Sblendorio e Raffaele Lo Iacono, mentre il  terzo ultrà Alberto Savarese ha ottenuto gli arresti domiciliari: l’operazione è stata condotta dai carabinieri del Comando Provinciale, che hanno eseguito l’ordine d’arresto emanato dalla Procura di Bari che sta indagando su uno dei tre filoni di inchiesta relativa al calcioscommesse.

    Jean Francoise Gillet | © Marco Luzzani/Getty Images

    In particolare, il reato contestato ai tre capi ultrà è la violenza privata aggravata ai danni di alcuni calciatori del club biancorosso (avrebbero preso a schiaffi un calciatore, ndr) finalizzata ad assicurarsi una cospicua vincita puntando proprio sulle sconfitte del Bari nelle tre gare del campionato 2010-2011, ed i fatti in questione sono stati ricostruiti soprattutto grazie alle deposizioni rilasciate dall’ex portiere barese Jean Francoise Gillet (ora in forza al Bologna, ndr) e del difensore Marco Rossi (ora al Cesena, ndr) che, nel corso degli interrogatori, avrebbero comunque confermato che la squadra avrebbe respinto le minacce dei capi ultrà anche se, stando ai risultati ottenuti sul campo, il Bari perse quelle ultime tre gare disputate: in partocolare, Bari – Chievo del 20 Marzo terminò con il risultato di 1-2, Cesena – Bari del 17 Aprile terminò per 1-0, mentre Bari -Sampdoria del 23 Aprile 2011 terminò con il risultato di 0-1, decretando la matematica retrocessione dei pugliesi in serie B.

    Nello specifico, stando alle testuali dichiarazioni dell’ex capitano barese Gillet, le “richieste” dei tre capi ultrà sono state le seguenti: “Siete ultimi, avete fatto questo campionato di… non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani dovete perdere”, mentre il portiere rispose seccamente “No, non esiste”, negando qualsiasi tipo di “collaborazione” ed accondiscendenza alle loro minacce-richieste e, così, i tre ultrà lasciarono intendere che, da quel momento e fino al termine del campionato, “considerando che viveva a Bari, sarebbe potuta accadergli qualsiasi cosa”.

  • Calcioscommesse 61 tesserati e 22 squadre deferite da Palazzi

    Calcioscommesse 61 tesserati e 22 squadre deferite da Palazzi

    Stefano Palazzi non risparmia nessuno. Sono tre le squadre di Serie A deferite nella vicenda del calcioscommesse. Le compagini di Serie A,  Atalanta, Novara e Siena, l’anno scorso in Serie B, sono state ufficialmente deferite dopo mesi di indagini.

    Potrebbe quindi stravolgersi l’ attuale classifica di Serie A. La Corte Federale capitanata da Palazzi non farà sconti di alcun genere. La massima serie comincia a tremare. Si attendono pesanti sanzioni. Ritornano così a sperare Lecce, Cesena. A sorpresa tra le squadre coinvolte, spunta anche la Sampdoria, l’ anno scorso in Serie A. Se finora si era parlato solo di squadre della serie cadetta, la compagine genoana apre l’ inchiesta a nuovi scenari.

    Sono ben 61 i nomi dei tesserati deferiti dalla Corte Federale: Paolo Domenico Acerbis, Andrea Alberti, Mirko Bellodi, Cristian Bertani, Davide Caremi, Filippo Carobbio, Mario Cassano, Edoardo Catinali, Marco Cellini, Roberto Colacone, Alberto Comazzi, Luigi Consonni, Kewullay Conteh, Achille Coser, Federico Cossato, Filippo Cristante, Andrea De Falco, Franco De Falco, Alfonso De Lucia, Cristiano Doni, Nicola Ferrari, Riccardo Fissore, Luca Fiuzzi, Alberto Maria Fontana, Ruben Garlini, Carlo Gervasoni, Andrea Iaconi, Vincenzo Iacopino, Vincenzo Italiano, Thomas Hervé Job, Inacio José Joelson, Tomas Locatelli, Giuseppe Magalini, Salvatore Mastronunzio, Vittorio Micolucci, Nicola Mora, Antonio Narciso, Maurizio Nassi, Gianluca Nicco, Marco Paoloni, Gianfranco Parlato, Dario Passoni, Alex Pederzoli, Alessandro Pellicori, Mirco Poloni, Cesare Gianfranco Rickler, Gianni Rosati, Francesco Ruopolo, Nicola Santoni, Vincenzo Santoruvo, Maurizio Sarri, Luigi Sartor, Alessandro

    Stefano Palazzi © Valerio Pennicino/Getty Images
    Sbaffo, Mattia Serafini, Rijat Shala, Mirko Stefani, Juri Tamburini, Marco Turati, Daniele Vantaggiato, Nicola Ventola, Alessandro Zamperini. Un elenco interminabile, ma potrebbe incredibilmente ampliarsi con il proseguimento delle indagini. Vedremo l’ evolversi dunque.

    Oltre ai 61 tesserati, sono ben 22 le squadre coinvolte nello scandalo, dalla Serie A alla Lega Pro: AlbinoLeffe, Ancona, Ascoli, Atalanta, Aversa, Cremonese, Delfino Pescara, Empoli, Frosinone, Grosseto, Livorno, Modena, Monza, Novara, Padova, Piacenza, Ravenna, Reggina, Rimini, Sampdoria, Siena e Spezia. Squadre coinvolte per comportamenti ritenuti non regolari da alcuni loro tesserati.

    Si aspettano importanti novita, sperando che tutta la verità venga presto a galla. Ma basterà questo per annientare in maniera definitiva il marcio di questo sport?

  • Conte e l’accusa di Carobbio “Vogliono destabilizzarci ma non ci riusciranno”

    Conte e l’accusa di Carobbio “Vogliono destabilizzarci ma non ci riusciranno”

    La vittoria di ieri contro la Roma per 4 a 0 è stata la risposta più bella ed importante per Antonio Conte: i suoi ragazzi hanno talmente tanta fame di vittoria e di riscatto che non si lasciano scalfire da nulla. Non si lasciano “destabilizzare” come ha detto lui nel dopo partita, in maniera netta, senza giri di parole, guardando dritto alla telecamera. Un modo per ribadire che la sua Juventus è più forte di tutto, e che le difficoltà tendono a cementare ancora di più un gruppo già granitico, che si esalta di fronte ai tentativi di turbamento: “vinciamo sempre quando mi criticano, una volta per 3 a 0, oggi per 4 a 0, quindi va bene così”.

    I riferimenti agli eventuali turbamenti sono, naturalmente, alle accuse dell’ex calciatore Filippo Carobbio che ha citato il tecnico salentino nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, precisando che – ai tempi in cui sedeva sulla panchina del Siena – Conte era venuto a conoscenza delle combine di Novara-Siena del 1 Maggio 2011, perchè sarebbe stato lo stesso Carobbio a raccontare l’accordo fra le due squadre per far terminare la gara in parità per 2-2: in tal caso, il “reato” contestato a Conte sarebbe l’omessa denuncia alla quale è connesso il rischio di un anno di squalifica. Nonostante le accuse, però, Antonio Conte sembra tranquillo, cercando di rimanere concentrato sul suo presente e sul sogno scudetto: “Ho poco da dire, c’è un indagine in corso, sono sereno e fiducioso nelle istituzioni. Non sono stato chiamato da nessuno, quando mi chiamano avrò il piacere di rispondere”. 

    Antonio Conte | © AFP/Getty Images

    Il punto focale della questione è proprio il fatto che il mister Antonio Conte non sia mai stato ascoltato dalla procura che indaga sul calcioscommesse, pur considerando che le pesanti accuse di Carobbio risalgono al lontano 29 febbraio, quasi due mesi fa. In particolare tale “impostazione di indagine” non sarebbe coerente con la linea adottata dal procuratore Stefano Palazzi che, finora, ha fatto in modo da ascoltare anche persone non direttamente coinvolte sui fatti, citate in maniera marginale.

    E’ ragionevole considerare che la Figc nei confronti della Juventus e dei suoi esponenti agisca “con i piedi di piombo” dopo i fortissimi attriti relativi al 2006, ossia allo scandalo calciopoli? Potrebbe essere, soprattutto alla luce della cospicua richiesta di risarcimento danni avanzata dal Presidente bianconero Andrea Agnelli, pari a 444 milioni di euro, anche considerando il momento topico della stagione, in cui Conte è l’artefice principale della scalata Juventina ai vertici della classifica, con il sorpasso ai danni del Milan compiuto nel sabato pre pasquale e la legittimazione del primo posto con le pesantissime vittorie contro Lazio e Roma. Quel che mister Conte vuole ribadire con assoluta fermezza è che “Non ci faremo destabilizzare. Queste situazioni aumentano la cattiveria agonistica, la voglia, la determinazione. Ci sta che dall’esterno arrivi di tutto e di più, già l’avevo detto tempo fa”.

    In quell’occasione, era già successo che Antonio Conte venisse coinvolto nel filone dell’inchiesta di Bari, in cui veniva definito “contattabile” dall’ex barese Antonio Bellavista, in merito alla possibilità di un suo coinvolgimento sulle combine, ma, poi, tutto si risolse in una bolla di sapone. La Juventus si augura che sarà così anche stavolta.

  • Calcioscommesse, Carobbio accusa Conte “Sapeva delle combine”

    Calcioscommesse, Carobbio accusa Conte “Sapeva delle combine”

    Colpo di scena sulle vicende del calcioscommesse. L’ex difensore del Siena Filippo Carobbio, interrogato dai magistrati nei giorni scorsi, ha rilasciato dichiarazioni pesanti, le quali metterebbero in serie difficoltà l’attuale allenatore della Juventus Antonio Conte.

    Carobbio è stato chiaro: “Conte sapeva tutto, era a conoscenza della combine“. Dichiarazioni importanti che hanno allarmato, oltre che il tecnico salentino, anche tutti i tifosi bianconeri. Le accuse sono pesanti e allo stesso tempo suonano come un campanello d’allarme per le indagini del pm Di Martino, che in cuor suo spera di risolvere “il marcio calcistico” il prima possibile.

    Corobbio e Gervasoni sono gli unici “pentiti” del clan delle combine. Sono i soli a collaborare fortemente con la magistratura, consapevoli che “svuotare” totalmente il sacco, potrebbe portarli ad una riduzione della pena nel prossimo futuro. Carobbio ha affermato che Conte e il suo vice Stellini erano a conoscenza del fatto che alcune partite del Siena nella passata stagione erano “truccate”, e che entrambi erano d’accordo sulla questione. Stesse accuse rivolte già in passato ad un altro giocatore bianconero, Simone Pepe, reo di aver acconsentito, seppur non partecipando attivamente, al tentativo di combine di Bari-Udinese.

    Antonio Conte © Valerio Pennicino/Getty Images

    La procura e i magistrati indagheranno nelle prossime ore. Certo, l’ambiente bianconero sarà scosso dalla notizia e in un momento così delicato della stagione, dove la Juventus conduce il campionato a 6 giornate dalla fine, non può che gravare sulla concentrazione dei bianconeri.

    Ma cosa rischia Antonio Conte? Sicuramente non ci saranno dei riscontri penali, questo è chiaro, in quanto nessuno ha parlato di coinvolgimento diretto sulla vicenda, con smistamento di denaro o quant’altro. E’ anche vero però, che in caso di conferma della vicenda, Conte rischierebbe una squalifica di un anno per mancata denuncia dell’illecito. Nella peggiore delle ipotesi, in caso di consenso alla combine, il tecnico salentino rischierebbe una squalifica di tre anni. Tuttavia il tecnico bianconero è parso sereno nonostante non abbia rilasciato dichiarazioni a riguardo, dichiarazioni che avverranno sicuramente questo pomeriggio (ore 14:00) in occasione della conferenza stampa pre Juventus-Roma.

  • Calcioscommesse: interrogato Carobbio, l’inchiesta si allarga

    Calcioscommesse: interrogato Carobbio, l’inchiesta si allarga

    Sembra non finire più la vicenda legata al Calcioscommesse. Dopo l’ufficialità del verbale di Gervasoni, dove venivano coinvolti nello scandalo Mauri, Benassi e Sculli, ieri pomeriggio, a Cremona, è stato interrogato Filippo Carobbio, ex terzino del Siena, squadra incriminata negli ultimi giorni.

    Dopo la stagione trionfale del 2010/2011, la squadra toscana e alcuni dei suoi massimi interpreti, sono finiti sotto accusa della procura di Cremona. Prima Antonio Conte, citato come potenziale uomo-combine della “bisca”, ma mai chiamato in causa dalla stessa, poi il presidente Mezzaroma, schifato dall’andamanto delle indagini della procura e infine Carobbio, ex terzino del Siena, dove l’anno scorso ha collezionato ben 25 presenze.

    Filippo Carobbio © Maurizio Lagana/Getty Images

    E’ proprio quest’ultimo a farsi avanti come potenziale “pentito” dell’organizzazione-calcioscommesse. Carobbio è considerato una figura fondamentale per queste indagini, poichè prima di trasferirsi a Siena giocava proprio nel Bari, altra squadra sotto accusa. L’ex terzino di Bari e Siena dunque, conosce Angelo Iacovellli, massaggiatore della squadra pugliese, arrestato lo scorso 4 febbraio. Lo conosce benissimo, al punto che in occasione del suo trasferimento dalla società pugliese a quella toscana, fu proprio Iacovelli ad occuparsi di tutto, nel minimo dettaglio. Quando nel finale di stagione il Bari decise di vendersi alcune partite, Iacovelli si rivolse  proprio a Carobbio, nel tentativo di immischiarlo nella “grande combine”. Successivamente, da quel che si vocifera, sarebbe stato proprio Carobbio a presentare il gruppo degli zingari a Iacovelli.

    La Procura di Cremona ha parlato chiaro, in quanto fino ad ora sono circa  150 gli indagati, 50 le partite sospette, comprese tra Serie A e Serie B. Sicuramente, già dai prossimi giorni aumenteranno il numero degli indagati, e con loro si teme anche il coinvolgimento di altre partite finora “ignorate”. Tutto il mondo del calcio continua a tremare quindi!  Carlo Gervasoni, finora il calciatore italiano più collaborativo secondo il pm Roberto Di Martino, ha aperto i parametri di indagine a nuovi scenari. La Procura di Cremona si augura di scovare il marcio già dai prossimi giorni, dichiarando di aver visto finora pochissimi “pentiti” per quanto riguarda le ultime vicende del calcioscommesse.

  • Calcioscommesse, il verbale di Gervasoni

    Calcioscommesse, il verbale di Gervasoni

    Il capitolo calcioscomesse entra nel vivo. Sono tante le novità e indiscrezioni venute a galla in questi ultimi giorni. Trema anche la Serie A,  in quanto,secondo alcune fonti, sono diverse le squadre coinvolte nella “manfrina”, ultima nell’ordine, il Siena e il suo presidente Mezzaroma, anch’egli citato da Gervasoni.

    Nell’ interrogatorio di Gervasoni appunto, avvenuto lo scorso 12 Marzo, ma reso noto tramite verbale solo in questi giorni, sono molte le gare sotto esame tra cui, Lazio-Genoa, Lecce -Lazio, Chievo-Udinese,  Abinoleffe-Padova, Modena-Siena e Verona-Bari. Alcune sue dichiarazioni hanno dell’incredibile e aprirebbero questo capitolo a nuovi scenari. La partita dall’enorme scandalo pare esser proprio la prima, Lazio-Genoa.

     Il primo calciatore nominato a riguardo, è Stefano Mauri, attualmente in forza alla Lazio. Gervasoni parla di un accordo di combine tra Mauri e alcuni suoi emissari tra cui Cassano e Zemperini, accordo sulla base di un “over- primo tempo”, che vedrebbero coinvolto anche Omar Milanetto, all’epoca in forza al Genoa. Secondo le parole di Gervasoni, Mauri e gli emissari della potenziale combine, si incontrarono a Formello per decidere il da farsi. L’accordo era chiaro, over al primo tempo e poi le due squadre si sarebbero giocate apertamente il secondo tempo. Ipotesi immediatamente smentita da Mauri, a suo giudizio estraneo ai fatti. Ma esiste un piccolo retroscena che inchioderebbe  il centrocampista laziale. Ilievski, compagno di combine di Gervasoni, al rientro da Formello, mostrò  agli “alleati” una foto che lo ritraeva abbracciato all’attuale capitano biancoceleste. Episodio smentito da Mauri, che all’uscita dall’interrogatorio di ieri ha commentato dicendo: ” Sono tranquillo, è tutto apposto. Non posso parlare, ma i tifosi biancocelesti stiano tranquilli, è tutto ok”.

    Gervasoni parla anche del match Lecce-Lazio, con Mauri ancora coinvolto insieme ai due portieri del Lecce Rosati e Benassi. Da quel che riferisce, si parla di una combine sulla base di una vittoria  della Lazio con due goal di scarto. Gegic, altro collega di combine, investi 400 mila euro per pagare sia i giocatori del Lecce, sia quelli biancocelesti.

    Stefano Mauri © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Ecco alcune parole tratte dal verbale di Gervasoni:

    «…A questo punto devo riferire di un episodio che si riferisce alla trasferta ad Ascoli: ricordo che, prima dell’incontro con Micolucci, ci siamo fermati a mangiare presso il ristorante a Porto San Giorgio di un mio ex compagno di squadra che si chiama Bagalini Stefano che è fratello di Bagalini Roberto che fa l’arbitro. Gegic, avendo appreso da me del Bagalini Roberto, mi chiese se non ci fosse l’occasione di prendere qualche iniziativa anche nei confronti di quest’ultimo anche per combinare il risultato…Così accadde che di notte, dopo l’incontro con Micolucci, siamo ritornati al ristorante dove Gegic ha potuto parlare con Bagalini Roberto e gli ha chiesto se poteva dare la sua disponibilità per un over per una partita che si sperava potesse arbitrare nei giorni successivi. Il Bagalini rimase un po’ perplesso, anche se quando Gegic gli parlò di un possibile compenso tra i 50mila e gli 80mila euro si mostrò possibilista riservandosi di prendere una decisione….Credo che ci sia stato un incontro ulteriore tra Gegic e Bagalini. La cosa non ha avuto alcun esito…».

    «…Quanto a Verona-Bari del 10 giugno 2007…vidi la paritta e immaginavo che le due squadre si fossero messe d’accordo…A fine partita ho appreso da Bellavista, Santoruvo ed Esposito che si erano messi d’accordo con Sibilano, del Verona, il quale tramite il direttore sportivo Giuseppe Cannella, diede dei soldi prima della gara direttamente al proprio giocatore Sibilano, il quale li consegnò a Bellavista e Santoruvo. Poiché era stata prevista un’ulteriore dazione di 25mila euro Santoruvo ed Esposito mi chiesero la disponibilità di andare a recuperare all’indomani nei pressi della sede del Verona la somma dovuta che effettivamente mi venne consegnata dal ds Giuseppe Cannella…».

    Una domanda sorge spontanea. Ma cosa spinge un calciatore, ricoperto d’oro dalla testa ai piedi, a cadere nella trappola delle combine? Uno che guadagna oltre il milione di euro l’anno, o nella peggior delle ipotesi 500 mila euro netti, cosa può voler di più dalla vita? E’ vero che non ci si riesce mai ad accontentarsi di nulla a questo punto, i soldi facili sono una tentazione troppo grande per chiunque e a farne le spese  purtroppo sono ancora una volta i veri appassionati di questo sport, defraudati nell’onore e nell’orgoglio!

    Un capitolo a parte lo meriterebbe anche chi ha investito del denaro sulle agenzie di scommesse. Persone inconsapevoli  del fatto, che le “puntate” erano già pilotate dall’alto. Ma chi pensa ai principi di queste persone? Chi si prenderà mai la briga di sollevare un polverone per i soldi “rubati” a questa gente?

  • Gervasoni cita Mezzaroma e Mauri, Siena e Lazio coinvolte nel calcioscommesse

    Gervasoni cita Mezzaroma e Mauri, Siena e Lazio coinvolte nel calcioscommesse

    Scandalo calcioscommesse, Gervasoni parla e un nuovo tsunami investe la Serie A.

    Nella giornata di ieri infatti è stato tolto il sigillo al verbale dello scorso 12 marzo, durante il quale l’ex calciatore del Bari ha speso parole di fuoco contro il Siena e il presidente Mezzaroma, il quale ha prontamente smentito qualsiasi coinvolgimento suo e del club.

    Sempre dal verbale emerge anche il nome del centrocampista della Lazio Mauri, in relazione ai match del campionato scorso fra Lazio Genoa e Lecce Lazio (nessun accenno invece a Sculli, il cui nome era salito alla ribalta nei precedenti mesi).

     

    SIENA – Secondo quanto dichiarato da Carlo Gervasoni al pm di Cremona Roberto Di Martino, il presidente del Siena Massimo Mezzaroma avrebbe offerto una consistente cifra in denaro a due calciatori del Modena, Tamburini e Perna, nei giorni che precedevano la partita di Serie B tra gli emiliani e il club bianconero, disputata a febbraio del 2011. La fonte dell’ex calciatore del Bari è lo “zingaro” Gecic. I soldi sarebbero serviti per “comprare” letteralmente gli avversari, guadagnandosi così tre punti fondamentali verso la promozione diretta in Serie A, con il Siena che dopo la vittoria sul Modena (1-2) conquistò provvisoriamente il secondo posto in classifica a pari merito col Varese. Gervasoni parla di altre due gare che videro coinvolta la squadra toscana. La prima è Siena Novara (2-2) del primo maggio 2011 per la quale sarebbe stato concordato l’over (oltre 2,5 gol) insieme all’ex calciatore bianconero Carobbio (Spezia) e l’ex punta dei piemontesi Bertani (Sampdoria).  L’altra partita segnalata da Gervasoni è Siena Torino (2-2) del sette maggio 2011, prima della quale Pellicori (ex Torino) avrebbe cercato di combinare un altro over con Gervasoni contattandolo telefonicamente.

    MEZZAROMA – Nella tarda serata di ieri è arrivata la secca smentita del presidente del Siena Mezzaroma, che ha rigettato qualsiasi coinvolgimento personale e del club all’interno dello scandalo calcioscommesse. Qualora invece fosse confermata la responsabilità diretta, il Siena subirebbe la retrocessione in Serie B.

    stefano mauri | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    MAURI – E’ poi il turno di Mauri. Il vice capitano della Lazio sarebbe stato insieme all’ex rossoblu Milanetto l’artefice principale della combine di Lazio Genoa (4-2) del 14 maggio scorso (37^ giornata Serie A), dopo il presunto incontro a Formello fra lo stesso giocatore biancoceleste con Ilievski e Zamperini. L’accordo fu raggiunto sulla base di un over al primo tempo (2  o più gol). La scommessa andò in porto, dal momento che il primo tempo terminò con il punteggio ancora in parità sull’1-1, con i gol di Biava e Palacio.

    Oltre a Lazio Genoa, Gervasoni fa riferimento anche a Lecce Lazio, sfida valida per la 38^ giornata di Serie A del campionato scorso, conclusasi con la larga vittoria degli uomini di Edi Reja per 4-2. In questa occasione Ilievski confermò a Gervasoni di aver consegnato 400 mila euro ai calciatori delle due squadre, facendo i nomi dei due portieri giallorossi Rosati (ora in forza al Napoli) e Benassi, oltre a quello di Mauri.

    Il calciatore biancoceleste, ascoltato nella mattinata di oggi dal procuratore federale Palazzi, ha voluto tranquillizzare i tifosi della Lazio dichiarando la sua totale estraneità rispetto a quanto dichiarato da Gervasoni al pm di Cremona Di Martino. Si attendono ora i prossimi sviluppi dello scandalo calcioscommesse, e nulla lascia presagire che si risolverà tutto a tarallucci e vino.