Tag: calcioscommesse

  • Fabio Pisacane, l’eroe dimenticato rinnova con la Ternana

    Fabio Pisacane, l’eroe dimenticato rinnova con la Ternana

    Arrivano conferme del rinnovo di contratto tra il difensore Fabio Pisacane e la Ternana. Dopo diverse incomprensioni tra la squadra e il giocatore napoletano, è infatti arrivata la chiamata di Pisacane a Cozzella il quale ha ribadito di voler giocare ancora in Serie B con la maglia della Ternana; il difensore sarebbe quindi pronto a firmare per le prossime due stagioni. Nella passata stagione Pisacane è diventato infatti un punto fisso della squadra e a fine anno, oltre alle 33 presenze, si era anche preso la soddisfazione di mettere a segno 3 reti, rendendosi protagonista della promozione in Serie B del Ternana.

    Nella stagione 2010-2011 indossa invece la maglia del Lumezzane dove guadagna una cifra attorno ai 100mila euro; ma è proprio qui che il suo nome balza sui giornali per essere entrato ma subito uscito dal giro del calcioscommesse: ad aprile il ds del Ravenna Calcio, Giorgio Buffone, offre 50mila euro al difensore napoletano per compromottere il match proprio contro il Ravenna nella partita che si sarebbe disputata nel turno successivo.

    Fabio Pisacane © Vittorio Zunino / Getty Images

    Fabio Pisacane però rifiuta la proposta e, non bastasse, denuncia il fatto assieme al collega Simone Farina, facendo arrestare Buffone. Per questo nobile gesto la città di Terni gli ha consegnato un riconoscimento alla sua lealtà sportiva, la FIFA gli ha dato la nomina di ambasciatore e Cesare Prandelli l’ha invitato con Farina al raduno della Nazionale disputato prima di Euro 2012.

    Io a Farina non siamo eroi“. Così ha infatti spiegato il napoletano ai microfoni dei giornalisti. Due semplici calciatori che hanno fatto il loro dovere invece di cadere nel giro più brutto del calcio, dove altri grandi calciatori non sono riusciti a starne alla larga.

    La differenza tra il gesto di Pisacane e quello di Farina non esiste: eppure nei giornali lo spazio dedicato al difensore napoletano è stato misero nei confronti delle intere pagine dedicate al collega. Forse qualcosa in più Fabio Pisacane l’avrebbe meritato: visto il gesto che ha fatto, la passione per lo sport che pratica e la fatica che ha fatto a tornare sui campi; il giovane infatti ha rischiato di non poter più giocare a calcio per un virus al sistema nervoso, ma con grande determinazione e fede è riuscito a superare la malattia ed è tornato a calcare i campi di gioco.

    Ora il difensore si prepara a godersi l’estate per poi tornare a indossare la maglia del Ternana dove potrà rendersi protagonista nuovamente della stagione sportiva come fatto in quella appena passata.

  • Calcioscommesse, Masiello gip respinge patteggiamento

    Calcioscommesse, Masiello gip respinge patteggiamento

    Nessuno sconto di pena per Andrea Masiello. Il gip del tribunale di Bari, Ambrogio Marrone ha rigettato la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali dell’ex difensore del Bari, e dei suoi amici Fabio Giacobbe e Gianni Carella. I tre erano stati arrestati il 2 aprile scorso con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Masiello aveva chiesto il patteggiamento per 22 mesi mentre 17 mesi per gli altri due arrestati, con l’assenso dello stesso Pm titolare dell’indagine. Il Gip ha negato la richiesta ritenendola la pena dei tre troppo bassa. Resta invece confermata la misura degli arresti domiciliari per tutti e tre gli indagati.

    I motivi che hanno portato il Gip di Bari alla decisione di rigettare la richiesta di patteggiamento risiederebbero nell’ipotesi molto probabile di reato di truffa ai danni dell’Associazione Sportiva Bari. Altro elemento fondamentale per la decisione di Marrone sarebbe la congruità della pena (22 mesi per masiello e 17 per gli altri due) e la non concedibilità della sospensione condizionale, per il rischio di reiterazione del reato.

    Andrea Masiello © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Il Gip ha rinviato gli atti alla Procura affinchè faccia le proprie considerazioni. La negazione del giudice apre ad una novità importante infatti adesso questa decisione potrebbe essere usata dal club pugliese anche in sede di giustizia sportiva e potrebbe evitare al Bari una penalizzazione per responsabilita’ oggettiva in quanto sarebbe indubbiamente la parte lesa degli “affari” di Masiello.
    Le partite interessate sarebbero quattro riferite al campionato 2009/2010 e 2010/2011: Udinese-Bari (3-3), Bologna-Bari (0-4), Cesena-Bari (1-0) e il derby Bari-Lecce (0-2).

  • Criscito a Chiambrettopoli: “Bonucci all’Europeo, io a casa”

    Criscito a Chiambrettopoli: “Bonucci all’Europeo, io a casa”

    Piero Chiambretti ama i programmi non convenzionali, fuori dal coro, poco inclini al perbenismo: ecco perchè la prima puntata del suo programma radiofonico su Radio 2 dedicato agli Europei di Polonia ed Ucraina, dal titolo emblematico “Chiambrettopoli” (in onda fino al 2 Luglio), ha avuto come ospite “il grande escluso” dalla competizione calcistica continentale, ossia Domenico Criscito.

    Il suo nome in questi giorni è stato uno dei più pronunciati, in bilico fra la cronaca sportiva e la cronaca giudiziaria, a partire dall’ormai tristemente celebre blitz della Polizia nel ritiro della Nazionale a Coverciano, con annesso avviso di garanzia e perquisizione della sua camera alle 5 del mattino. Un risveglio brusco e traumatico per il difensore campano che, da allora, ha vissuto giorni realmente difficili: i sospetti su di lui, sul suo coinvolgimento nelle combine, sulla sua partecipazione ad una riunione in un ristorante di Genova insieme agli ultras rossoblu, e poi l’esclusione dai ventitrè convocati di Cesare Prandelli, dopo un breve colloquio con il cittì ed il vicepresidente federale Demetrio Albertini. L’intervista radiofonica di Criscito si apre, così, sulle note di “la Lontananza”, a voler sottolineare proprio la distanza fra il difensore dello Zenith San Pietroburgo ed il ritiro di Cracovia, dove si trovano attualmente gli Azzurri: Mimmo Criscito conferma di avvertire proprio tale “distanza”, oltre che “La nostalgia da questa competizione a cui tenevo moltissimo”.

    Piero Chiambretti

    La nostalgia però non è l’unico sentimento che pervade l’animo di Criscito in questi giorni delicati: c’è posto anche per una punta di risentimento nei confronti dei vertici della Federcalcio, Albertini e Abete, che non hanno fatto scudo per proteggerlo dalla vicenda che lo stava coinvolgendo, al contrario di quanto hanno fatto per Leonardo Bonucci, difensore della Juventus, regolarmente convocato dal cittì nonostante gli siano stati ascritti gli stessi reati di Criscito, anche se nel suo caso non gli è stato consegnato l’avviso di garanzia. Piero Chiambretti provoca Criscito chiedendogli (con un gioco di parole rispetto al cognome del presidente Figc, ndr) “se a Natale farà l’Abete”, sottolineando, poi, senza peli sulla lingua la netta differenza di trattamento tra lui e Bonucci: “tu sei a Forte dei Marmi in vacanza mentre lui è all’Europeo”. Dopo la “provocazione” la risposta di Criscito non tarda ad arrivare, anche se con toni sempre moderati, all’insegna della diplomazia: “Avviso di garanzia non vuol dire essere colpevoli, sia io che Bonucci meritavamo la nazionale”. 

    Sulla questione-Nazionale, poi, è d’obbligo affrontare l’argomento-Prandelli, per approfondire quale sia stato il reale comportamento del cittì nei confronti di Criscito e, soprattutto, per comprendere meglio cosa si siano detti nel colloquio che ha poi preceduto la sua esclusione dai convocati per Euro 2012. In tal senso, Criscito adopera parole di gratitudine nei confronti del mister: “mi aveva promesso che se la mia situazione fosse migliorata, mi avrebbe portato all’Europeo, ma in 8 giorni la situazione non poteva cambiare, sono stato condannato per una foto, ma io ero lì per spiegare una partita giocata male”.

    Una promessa che era stata “resa nota” in occasione dell’infortunio di Barzagli che aveva imposto la necessità di individuare un sostituto (anche se in queste ore si è deciso di non sostituirlo, ndr): il nome di Criscito, però, non venne preso in considerazione, preferendo l’opzione Astori, probabilmente a causa della contrarietà dello stesso Albertini. La risposta di Mimmo Criscito, in tal caso, appare molto più decisa:  “sono felice che il mister creda in me, nella persona che sono. Per il resto, se è vero, mi dispiace”. 

  • Calcioscommesse, colletta Sampdoria per vincere il derby

    Calcioscommesse, colletta Sampdoria per vincere il derby

    Nuovi sviluppi e nuovi scenari sulla vicenda calcioscommesse, ed in particolar modo a proposito del “derby della Lanterna”, come si suole definire, fra Genoa e Sampdoria, dell’ 8 Maggio 2011: sulla partita in questione, infatti, sono piovuti sospetti di combine.

    L’aspetto più inquietante, in tal senso, riguarderebbe il fatto che i promotori dell’ iniziativa sarebbero stati gli stessi giocatori blucerchiati, i quali avrebbero organizzato una vera e propria colletta per raccogliere la somma di ben 350 mila euro e farla, poi, recapitare ai cugini genoani nell’immediata vigilia del derby in prossimità del finale di stagione per tentare di “comprare la vittoria”.

    Un derby che era realmente essenziale per le speranze di salvezza dei doriani ma che la Sampdoria perse contro un Genoa già salvo, dopo aver raggiunto il pareggio per 1 a 1, facendosi superare proprio nei minuti di recupero: una sconfitta che fu un passo decisivo verso la retrocessione in serie B ma che, ora, se la “colletta Sampdoria” venisse confermata, potrebbe avere conseguenze ben più gravi di quelle già negative del campo.

    Il tutto è emerso, come spesso accade, proprio da un’intercettazione telefonica che ha coinvolto il capo ultras della curva del Genoa, Massimo Leopizzi, anch’egli indagato con l’accusa di associazione per delinquere e frode sportiva: nell’intercettazione in questione, infatti, Leopizzi parla con un terzo interlocutore riferendosi esplicitamente ad un derby “comprato” dietro pagamento della somma in questione, precisando che la sua fonte informativa in merito sia stato proprio un giocatore del Genoa. Dopo l’interrogatorio che lo ha coinvolto a Cremona martedì scorso, però, il capo ultrà rossoblu avrebbe minimizzato la problematica, riferendosi ad una semplice “sensazione” nata dopo aver assistito alla gara di Marassi, simile alla stessa percezione degli altri ventimila spettatori presenti allo stadio.

    Procuratore Roberto Di Martino | OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Fra i presunti coinvolti ci sarebbe anche Mimmo Criscito, ex difensore del Genoa escluso dagli Europei dopo il blitz della Polizia a Coverciano, ed iscritto dalla Procura nel registro degli indagati, anche se in merito a tale vicenda la sua posizione dovrà essere ancora verificata. Nell’interrogatorio di Leopizzi però, pare siano emersi “a favore” dell’attuale difensore dello Zenith, considerando che il capo ultrà ha sottolineato come l’ormai famosa riunione cui parteciparono alcuni giocatori del Genoa – e, appunto, Criscito – insieme al trafficante Safet Altic: l’incontro, nel ristorante “il coccio” secondo Leopizzi, era finalizzato a “fare il culo a Criscito perchè non aveva esultato dopo il gol alla Sampdoria”  e, dunque, sarebbe da escludere in tal senso un riferimento alle scommesse.

    La questione combine legata al derby genovese, però, non è affatto secondaria ed, a tal proposito, il procuratore di Cremona Roberto Di Martino, a margine dell’interrogatorio di Omar Milanetto dopo l’arresto del calciatore, avrebbe rivolto all’ex rossoblu una specifica domanda in merito, riferendosi a quel derby come ad una gara che potrebbe avere “effetti devastanti”, aggiungendo che la vicenda legata alle combine sul derby “sarà la peggiore fra quelle connesse a questa inchiesta”.

    Al momento, però, i dubbi restano vivi, sia perchè la gara in questione – nonostante la presunta combine – terminò comunque con la vittoria del Genoa, sia perchè, secondo gli inquirenti, la cifra di 350 mila euro sarebbe troppo alta. Gli interrogativi da risolvere restano ancora molteplici.

    Video Sampdoria Genoa dell’ 8 maggio 2011:

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  • Calcioscommesse, a Torino un’altra cellula?

    Calcioscommesse, a Torino un’altra cellula?

    Si allarga sempre di più la piaga del calcioscommesse in Italia. Dopo le 3 inchieste condotte dalle procure di Bari, Cremona e Napoli si è aperta ufficialmente un’altra inchiesta del filone scommesse precisamente dalla procura di Torino. L’inchiesta è nata dopo il lavoro condotto dalla Guardia di Finanza di Torino, che proprio lo scorso venerdì ha perquisito la famosa tabaccheria gestita da Massimo Alfieri in quel di Parma. Il signor Alfieri, balzato alle cronache nell’ultimo periodo per via dei 14 assegni ricevuti dal portiere Gigi Buffon, è infatti l’unico indagato (per frode sportiva) al momento.

    Nella tabaccheria abilitata anche come centro scommesse e perquisita venerdì scorso dai finanzieri torinesi è vero sì che i Monopoli di Stato non hanno registrato giocate anomale ma è vero anche che l’83% delle scommesse giocate negli ultimi 14 mesi risulta vincente. Questo dato è molto anomalo e lo capirà bene chi nella propria vita ha giocato qualche scommessa. L’83% è tanto e significa che mediamente nella tabaccheria di Parma ogni 5 scommesse giocate  se ne vincono 4. Non regge molto quindi la nomina di ricevitoria fortunata ed inoltre risulterebbe molto grande l’ammontare di denaro vinto in relazione a quello giocato.

    Gianluigi Buffon © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Nell’ambito della seguente inchiesta si è partiti proprio dai famosi assegni girati da Buffon ad Alfieri, assegni che in totale ammonterebbero a 1,5 milioni di euro. Il portiere della nazionale italiana si è già esposto sia in prima persona sia tramite il suo legale in merito a questa vicenda. Al momento bisogna dire che Gigi Buffon non risulta indagato e potrebbe anche risultare estraneo a questa vicenda che per ora lo ha visto solo vittima di controlli di movimenti bancari. La procura di Torino cercherà di capire se il portiere azzurro abbia scommesso anche tramite terze parti su degli eventi calcistici anche perchè si tratterebbe di illecito sportivo solo se Buffon avesse scommesso sul calcio.

    Intanto l’amico di Buffon Massimo Alfieri è sbalordito da questa situazione generatasi intorno a lui. Il suo legale Gilberto Lozzi ha parlato riguardo la vicenda del suo assistito: Ritiene di essere perfettamente in regola. Ha ricevuto delle scommesse sportive del tutto lecite. Tra l’altro quelle sul calcio erano solo il dieci per cento del totale“. Alfieri inoltre avrebbe confermato al suo legale di conoscere da tempo Buffon, spiegando che parte degli assegni inviati da Buffon erano per l’acquisto di Rolex appartenenti ad una sua collezione privata.

  • Mauri sim segreta e intercettazioni roventi

    Mauri sim segreta e intercettazioni roventi

    Sempre più complicata la posizione per Stefano Mauri in merito alla vicenda calcioscommesse che lo vede recitare un ruolo da protagonista, in negativo. Come riportato infatti da Sportmediaset questa mattina, il calciatore della Lazio avrebbe mentito al procuratore federale Palazzi, peggiorando ulteriormente la propria posizione già di per sé delicata. Tutto ruoterebbe alla famigerata scheda intestata a Samanta Romano, utilizzata dallo stesso biancoceleste per telefonare Zamperini (contattato 435 volte). Quest’ultimo, dai risultati dell’inchiesta Last Bet, sembrerebbe la figura centrale che faceva da tramite tra i calciatori ed il clan degli zingari. Cosa non torna quindi alla procura di Cremona e al gip Salvini, oltre che allo stesso Palazzi?

    Non torna il fatto che Stefano Mauri in una prima audizione con il procuratore federale avrebbe affermato di non aver mai scommesso una lira in vita sua, rivelando come il mondo delle scommesse fosse lontano anni luce da lui. Dichiarazione in seguito ritrattata dal calciatore, una volta incastrato dall’evidenza. Perché Mauri doveva spiegare il motivo per il quale utilizzasse una sim intestata alla fidanzata di Aureli (titolare di un’agenzia di scommesse). Ed ecco, come spesso accade in questi casi, il primo dietrofront dell’accusato. Il centrocampista della Lazio ritratta quanto detto il primo giorno, dicendo che in realtà scommetteva sul basket e sul tennis (ricordiamo che le uniche scommesse proibite ai giocatori sono quelle sul calcio, qualsiasi sia il campionato o la competizione).

    stefano mauri | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Dichiarazione che non ha convinto evidentemente gli inquirenti, dal momento che i punti interrogativi sul comportamento di Stefano Mauri aumentavano di ora in ora. Alla domanda infatti se conoscesse Luca Aureli, ovvero il titolare dell’agenzia di scommesse che ha attivato la sim a nome di Samanta Romano, il laziale avrebbe risposto in un primo momento di no. Risposta che non trova agganci con la realtà poiché esistono nove telefonate dirette tra Stefano Mauri e il titolare dell’agenzia, ed inoltre lo stesso avvocato di Mauri ha confermato come Aureli fosse grande amico del suo assistito.

    Se non bastasse arriva anche la “sentenza” dello Sco (Servizio Centrale Operativo della polizia), la quale afferma che le utenze di Samanta Romano (alias Stefano Mauri), Zamperini e Ilievski sono state localizzate accanto al centro d’allenamento della Lazio in data 14 maggio, ovvero il giorno dell’incontro incriminato tra Lazio Genoa della stagione 2010-2011, terminato 4-2 in favore dei padroni di casa. Nota che non lascia via di fuga a Stefano Mauri.

  • Calcioscommesse, le richieste di Palazzi. Stangata sull’Albinoleffe

    Calcioscommesse, le richieste di Palazzi. Stangata sull’Albinoleffe

    Dopo la prima giornata riservata alle richieste di patteggiamento presentate dalle difese di alcuni protagonisti coinvolti alle quali Stefano Palazzi non si è opposto e accolte dalla Commissione Disciplinare e alle richieste di stralcio per alcuni dei calciatori finiti in manette (scarcerati Acerbis e Turati, restano in carcere Mauri e Milanetto), il processo sportivo sul primo filone del calcioscommesse è proseguito ieri presso l’ex Ostello della Gioventù al Foro Italico di Roma con le richieste di condanna del procuratore federale. Sul tavolo è pervenuta un’altra richiesta di patteggiamento, quella di Tomas Locatelli, che ha ottenuto la richiesta a 2 anni di squalifica mentre la Disciplinare ha rigettato le istanze di Novara e Sampdoria; proprio la posizione dei blucerchiati, insieme a quella dello Spezia, è particolarmente interessante perchè potrebbe aprire un pericoloso precedente giudiziario nel processo sportivo di cui ne parlermo più avanti.

    Palazzi, che ha promesso consistenti sconti di pena per chi ha collaborato, ha utilizzato la mano pesante verso coloro che sono in attesa di giudizio. Il procuratore federale in totale ha chiesto 81 punti di penalizzazione, 540 mila euro di ammende complessive e due richieste di esclusione dalla Coppa Italia della prossima stagione (Monza e Novara) per i club coinvolti per responsabilità oggettiva. La squadra più colpita è stata l’Albinoleffe per la quale il procuratore ha chiesto 27 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato, una vera e propria stangata per il club bergamasco che oltre alla retrocessione in Lega Pro si troverebbe a far fronte ad una penalizzazione irrecuperabile, segue il Piacenza con 19, l’Ancona con 10, Novara, Reggina e Monza 6. Richiesta di 2 punti di penalizzazione anche per il Pescara neo promosso in Serie A.  Questo l’elenco completo delle richieste del procuratore federale per le società:

    • Albinoleffe 27 punti penalizzazione nel prossimo campionato e 90 mila euro ammenda;
    • Ancona 10 punti;
    • Avesa 1 punto e 200 euro ammenda;
    • Pescara 2 punti;
    • Empoli 1 punto;
    • Monza 6 punti ed esclusione dalla Coppa Italia;
    • Novara 6 punti, 50 mila euro ed esclusione dalla Coppa Italia;
    • Padova 2 punti;
    • Piacenza 19 punti e 70 mila euro ammenda;
    • Ravenna 1 punto;
    • Reggina 6 punti;
    • Sampdoria 50 mila euro ammenda;
    • Siena 50 mila euro ammenda;
    • Spezia 30 mila euro ammenda.
    Per quanto riguarda i tesserati, 4 le richieste di radiazione, si tratta di Mario Cassano, Nicola Santoni, Luigi Sartor e Alessandro Zamperini. Nel dettaglio le condanne richieste verso calciatori e tesserati sono le seguenti:

    Andrea Alberti 3 anni e 6 mesi di squalifica; Mirko Bellodi 3 anni; Davide Caremi 3 anni e 6 mesi; Mario Cassano 5 anni con proposta di radiazione; Edoardo Catinali 3 anni e 9 mesi; Roberto Colacone 4 anni; Luigi Consonni 1 anno; Alberto Comazzi 4 anni; Achille Coser 3 anni; Federico Cossato 3 anni e 6 mesi; Filippo Cristante 3 anni; Franco De Falco 4 anni e 6 mesi; Nicola Ferrari 3 anni; Riccardo Fissore 3 anni e 9 mesi; Luca Fiuzzi 4 anni; Alberto Maria Fontana 3 anni e 6 mesi; Ruben Garlini 3 anni; Andrea Iaconi 4 anni e 6 mesi; Vincenzo Iacopino 3 anni e 6 mesi; Vincenzo Italiano 3 anni; Thomas Hervé Job 4 anni e 6 mesi; Giuseppe Magalini 4 anni; Salvatore Mastronunzio 4 anni e 6 mesi; Maurizio Nassi 4 anni; Gianluca Nicco 3 anni; Marco Paoloni 6 mesi; Gianfranco Rickler 3 anni e 6 mesi; Gianni Rosati 4 anni; Nicola Santoni 5 anni con proposta di radiazione; Vincenzo Santoruvo 3 anni; Maurizio Sarri 1 anno; Luigi Sartor 5 anni con proposta di radiazione; Alessandro Sbaffo 3 anni e 3 mesi; Mattia Serafini 3 anni e 6 mesi; Rijat Shala 3 anni e 6 mesi; Mirko Stefani 4 anni; Daniele Vantaggiato 3 anni; Nicola Ventola 3 anni e 6 mesi; Alessandro Zamperini 5 anni con proposta di radiazione.

    Stefano Palazzi © Marco Luzzani/Getty Images

    Analizziamo ora la posizione paradossale della Sampdoria e dello Spezia, coinvolti per responsabilità oggettiva «surreale» come l’ha definita il legale dei doriani l’avvocato Giulia Bongiorno, solo perchè ai due club viene contestato il tesseramento di due giocatori imputati anche se all’epoca dei fatti sia blucerchiati che bianconeri non potevano essere a conoscenza dei procedimenti giudiziari oggi a loro carico: si tratta di Cristian Bertani e di Filippo Carobbio, i cui fatti contestati risalgono alla loro militanza nel Novara e nel Siena. Il primo ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dei giudici in attesa che i suoi legali verifichino la veridicità delle accuse e provare la sua estraneità mentre il secondo è il grande accusatore dell’allenatore della Juventus Antonio Conte. Ecco spiegato il precedente pericoloso di cui parlavamo prima, se la Commissione Disciplinare dovesse decidere di accogliere le richieste del procuratore federale nei confronti di Samp e Spezia allora il club campione d’Italia, sempre secondo la responsabilità oggettiva, potrebbe ritrovarsi nella loro stessa posizione da qui a breve quando Palazzi procederà con i deferimenti sul secondo filone del calcioscommesse dal momento che sia il tecnico salentino sia Leonardo Bonucci risultano indagati dalla Procura di Cremona per omessa denuncia per presunte combine quando militavano rispettivamente nel Siena e nel Bari (al difensore ancora non è stata notificato l’avviso di garanzia) ai quali va aggiunto anche Simone Pepe, il quale non denunciò la proposta di combine partita da Andrea Masiello per un Udinese – Bari del 2010, che però non risulta essere iscritto sul registro degli indagati.

    Anche se per la Sampdoria e lo Spezia Palazzi ha chiesto solo delle ammende e non punti di penalità, risulta comunque difficile da comprendere come un club possa essere punito solo per avere avuto la sfortuna di tesserare un calciatore che in passato, e non militante nelle proprie fila, si è macchiato d’illecito sportivo, essendo completamente all’oscuro delle vicissitudini che può avere un determinato calciatore. Precedente questo quindi che può seriamente rivoltarsi contro la Juventus dal momento che probabilmente Palazzi adotterà lo stesso metro di giudizio utilizzato per i due club liguri.

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  • Buffon “Spendo miei soldi come voglio”. Aams “Nessuna scommessa anomala”

    Buffon “Spendo miei soldi come voglio”. Aams “Nessuna scommessa anomala”

    E’ il personaggio del momento in casa Italia e non per le sue prodezze. Gigi Buffon è al centro delle polemiche da molti giorni e la notizia risalente all’altro ieri dell’informativa della Guardia di Finanza di Torino circa i 14 assegni (per un totale di 1,5 milioni di euro) girati dal portierone azzurro a Massimo Alfieri, titolare di una tabaccheria a Parma, ha solo alimentato le polemiche. Ieri sera al termine dell’amichevole persa dall’Italia 0-3 con la Russia, il portiere della nazionale ha commentato la sua situazione: “Con i miei soldi posso comprare orologi, terreni, oppure darli a un amico. Ci faccio ciò che voglio anche se sembra che in Italia non sia così. Vorrà dire che la prossima volta vi dirò ciò che faccio”.

    PAROLA AL LEGALE – Le dichiarazioni del portiere azzurro seguono di un giorno quelle pronunciate a Sky Sport 24 in sua difesa dal suo legale Marco Valerio Corini: “Se vogliamo andare ai fatti, non c’è un processo penale o un interessamento della giustizia sportiva, non c’è nulla che possa dimostrare che Buffon abbia scommesso, sono transazioni economiche tra due persone che si conoscono da anni di cui uno svolge anche quella di avere una ricevitoria”. “Da li non ci si pone il dubbio che possano essere operazione immobiliari o altro, si pensa che necessariamente che devono essere scommesse e per giunta illegali. Ma non si ha neanche la prova che sia una scommessa. Buffon è stato ed è sempre a disposizione in maniera franca, leale e collaborativa”. Il legale del portiere della nazionale, intervenuto a Radio Radio tv, è entrato nel merito della questione assegni:  “Il bonifico più cospicuo, risalente al 13 settembre 2010, riguarda l’acquisto di venti Rolex, che sono nella cassaforte di Gianluigi da mesi. Un acquisto compatibile con il suo reddito e che è scritto nella casuale del bonifico: cos’altro deve fare? Siamo in grado di dimostrare che ogni pagamento effettuato non riguarda le scommesse sportive”.

    Gianluigi Buffon © Dino Panato/Getty Images

    PERQUISITA LA RICEVITORIA – Nella giornata di ieri la tabaccheria (abilitata come centro scommesse) gestita da Massimo Alfieri situata nel centro di Parma, ha ricevuto la visita della Guardia di Finanza di Torino arrivata lì per una perquisizione. I finanzieri torinesi si sono intrattenuti un paio d’ore per analizzare soprattutto i computer che archiviano le scommesse. Il titolare della ricevitoria non era presente al momento della perquisizione in quanto si trova al momento in vacanza negli Stati Uniti. Secondo le analisi effettuate e che provengono dai Monopoli di Stato (Aams), non risultano giocate anomale emesse presso la tabaccheria del signor Alfieri.

    LIEVE INFORTUNIO – Il portiere della Juventus e della nazionale italiana ha giocato nella serata di ieri l’amichevole pre-europei persa 0-3 con la Russia, mantenendo inviolata la porta azzurra fino alla fine del primo tempo. Nella ripresa Buffon è stato sostituito (da Morgan De Sanctis) per via precauzionale in quanto ha rimediato uno stiramento alla spalla destra che però non gli impedirà di difendere i pali azzurri nell’esordio europeo contro la Spagna campione d’Europa e del mondo in carica in programma domenica 10 giugno alle ore 18.

  • Sculli presunto ricatto a Toni, capo ultrà Genoa inguaia Preziosi

    Sculli presunto ricatto a Toni, capo ultrà Genoa inguaia Preziosi

    Si fa sempre più intricata la posizione di Giuseppe Sculli, calciatore del Genoa, nell‘inchiesta relativa al calcioscommesse. Dagli atti della Procura sono emerse alcune intercettazioni dove Sculli insieme al suo amico pregiudicato Safet Altic erano intenzionati a mettere in atto un tentativo di estorsione nei confronti dell’ex attaccante del Genoa Luca Toni. Infatti dal testo delle intercettazioni emerge che Sculli è in possesso di alcune foto che ritraggono Toni in atteggiamenti intimi con delle ragazze e queste foto sarebbero servite per forzare l’ex attaccante della nazionale nel caso egli si fosse dimostrato restio ad acconsentire alle richieste di Sculli e Altic.

    Ecco il testo dell’intercettazione tra Giuseppe Sculli e Safet Altic avvenuta il 3 maggio 2011:

    Altic: E che dice Peperone (Luca Toni, secondo gli investigatori) ieri?
    Sculli: Peperone è qua ancora… Ti giuro qua stasera lo vedo è rimasto qui, il coglione è qui. Mamma che coglione. Ha detto Carabinierovic ho detto se ti piglia Carabinierovic… Si incazza ehh? Ho detto guarda che le foto le ha ancora lui Sergio. No? Ti prego…
    Altic: No non gli dire che non le abbiamo…
    Sculli: No ma io ce le ho davvero le foto
    Altic: Giuri?
    Sculli: Te le giuro che le ho fratello
    Altic (ride): Merda… Tienile comunque… Se non siamo più amici con questo peperone.
    Sculli (ride)
    Altic: Gli recapitiamo alla signora Marta… come si chiama
    Sculli: Marta Cecchetto… Allora gli dico Se che domani pomeriggio passi tu da lei. Gli dico di aspettare dai…

    Luca Toni © Vittorio Zunino/Getty Images

    Intanto ieri è arrivata la reazione a questa indiscrezione per bocca del legale di Luca Toni Gian Pietro Bianchi. L’avvocato dell’ex attaccante del Genoa ha commentato così il presunto tentativo di estorsione nei confronti del suo assistito che emerge dalla telefonata tra Giuseppe Sculli e Safet Altic: “Luca non ne sapeva nulla e non ha mai assunto alcun comportamento che possa comportare un tentativo estorsivo. E’ rammaricato che queste notizie giungano in un momento in cui è entusiasta di diventare papà”.

    A peggiorare la posizione di Giuseppe Sculli ci sono anche delle telefonate intercettate tra lui e Massimo Leopizzi, ultras genoano. Infatti dalle intercettazioni è emerso che l’attaccante ex Lazio era a conoscenza che ci sarebbero stati disordini in Genoa-Siena 1-4 del 22 aprile 2012. Ecco il messaggio inviato dal capo ultrà a Sculli: “Ok fratellino (Sculli, ndr), tregua armata fino a Genoa-Siena… Poi LIBERI TUTTI… Con voi liberi di scappare… Se ci riuscite”. Il 22 aprile ci fu per tutti i giocatori genoani la contestazione dei tifosi rossoblu tranne per Sculli. Il giorno seguente ai disordini lo stesso Sculli parlò con Leopizzi ed altri capi ultrà, ringraziandoli per averlo risparmiato dalla contestazione.

    Dalle numerose intercettazioni si è intuito il fatto che Sculli fosse in rapporti stretti con Massimo Leopizzi, tanto che lo stesso Leopizzi si sfoga al telefono con il calciatore sulla questione Preziosi dicendo: “E’ un infame, questo porco, questo maiale, questo schifoso, ha già detto che quelli che hanno contestato devono andare in galera, questo qui è un maiale schifoso. Questo qua nel 2006 si è salvato dal carcere grazie a questo signore con cui sei al telefono. Rischiava nove anni di condanna sulla schiena e ha fatto un’ora e mezza”. Leopizzi fa riferimento a quello che avvenne nel campionato di serie B 2004/2005, quando venne sentito come testimone nelle indagini sulla combine della partita Genoa-Venezia, nella quale venne indagato a livello penale il presidente Enrico Preziosi. A seguito del processo sportivo il Genoa, che aveva vinto il campionato di serie B, fu retrocesso in C1 mentre Preziosi fu condannato a 4 mesi in sede penale.

  • Calcioscommesse, Prandelli: “Se necessario rinunciamo agli Europei”

    Calcioscommesse, Prandelli: “Se necessario rinunciamo agli Europei”

    C’è grande tensione intorno all’ambiente della nazionale italiana, cosa che non giova nè a chi deve rappresentare il nostro paese nè a chi devo sostenerlo. Proprio oggi il commissario tecnico dell’Italia ha lanciato una provocazione ai microfoni di Rai Sport: “Se ci dicessero che per il bene del calcio la Nazionale non deve andare agli Europei non sarebbe un problema”. Questo il commento di Prandelli all’indomani dell’ultimo polverone relativo al calcioscommesse che si è abbattuto in casa Italia: Gigi Buffon raggiunto da un’informativa della Guardia di Finanza di Torino in merito ad alcuni suoi movimenti bancari sospetti. Sembra strano a ragion del vero che il giorno dopo lo sfogo del portiere della nazionale  venga tirato fuori un qualcosa per destabilizzare l’ambiente azzurro impegnato oggi nell’unico test (Italia-Russia stasera ore 20:45) prima di Euro 2012 che inizierà per i colori italiani domenica 10 giugno.

    Cesare Prandelli © Dino Panato/Getty Images

    Oltre alle polemiche su Buffon, da giorni tiene banco la disquisizione sull’allontanamento di Criscito quando un altro giocatore indagato (Leonardo Bonucci indagato dal 3 maggio) partirà comunque per Euro 2012 solo perchè non è stato raggiunto dall’avviso. Ha parlato di questo il procuratore del giocatore dello Zenit Andrea D’Amico il quale ha dichiarato che non si capisce perchè anche Criscito non possa giocare l’Europeo visto che un avviso di garanzia fino a prova contraria non rappresenta un reato.

    Non bastasse ciò a render il quadro italiano molto deficitario dobbiamo aggiungere che oramai si parla più di procure, carte bollate, indagati e via dicendo piuttosto che di calcio giocato. Allora concentriamoci sull’impegno di stasera che vedrà la nazionale italiana giocare a Zurigo contro la Russia. Cesare Prandelli ha annunciato ieri dopo l’ultimo allenamento a Coverciano l’undici iniziale che opporrà resistenza ai russi. Il ct italiano preferisce non rischiare Giorgio Chiellini nell’amichevole di stasera in modo tale da averlo pronto per il primo impegno europeo. In porta Buffon, difesa con Balzaretti e Maggio terzini e Bonucci-Barzagli centrali. A centrocampo spazio a Pirlo, Marchisio, De Rossi e Montolivo mentre in avanti giocheranno Cassano e Balotelli, quest’ultimo alle prese ieri con dei problemi ai denti fortunatamente risolti subito.