Tag: calcioscommesse

  • La parabola di Luigi Sartor, dall’autogol all’esordio allo scandalo scommesse

    La parabola di Luigi Sartor, dall’autogol all’esordio allo scandalo scommesse

    Non una carriera da idolo come Beppe Signori o Cristiano Doni ma comunque dignitosa quella di Luigi Sartor altro volto noto dello scandalo calcioscommesse e arrestato ieri nel secondo troncone dell’inchiesta “Last Bet”. Cresciuto nelle giovanili del Padova ha fatto l’esordio nel grande calcio con la Juventus macchiando il suo esordio, nel lontano 1992, dell’autogol che costò la sconfitta alla Vecchia Signora contro la Fiorentina. La sua carriera poi è passata per le maglie della Reggiana e Vicenza in B (un fallaccio di Marco Materazzi ne mise a rischio la carriera) per poi tornare in serie A con le maglie dell’Inter con la quale arrivò vicino alla vittoria dello scudetto e vinse una Coppa Uefa, e poi quelle di Roma, Parma e Genoa per finire alla Ternana. Luigi Sartor vanta anche un europeo Under 21 e una presenza nella Nazionale Maggiore. Sostanzialmente una carriera importante con in dosso le maglie più importanti del calcio italiano e che adesso vive forse il momento più brutto e delicato della sua vita.

    Luigi Sartor era il contabile delle scommesse clandestine, il tramite tra la malavita asiatica e il gruppo capitanato da Beppe Signori, la cui posizione adesso è ancora più centrale e complicata. Fu proprio l’ex difensore di Inter e Roma a far da tramite tra il malavitoso singaporiano Kheng Hock Ph e Beppe Signori organizzandone e gestendo l’incontro lo scorso 27 febbraio.

    Luigi Sartor ai tempi della Roma | © Grazia Neri/Getty Images
    Dalle intercettazioni gli inquirenti pare siano riusciti a tracciare il reale profilo di Luigi Sartor nell’organizzazione, tramite verso Singapore ma allo stesso tempo impaurito dalle possibili ritorsioni degli asiatici quando i risultati non combaciavano con le “previsioni” confidandosi al telefono “Onestamente mi stanno veramente facendo un po’ di paura”. Un’altra intercettazione pubblicata poi quest’oggi dal Corriere della Sera riferisce un colloquio tra Luigi Sartor e la madre

    Sartor: Ho fatto chiamare dal mio avvocato in Procura per sapere se volevano sentirmi perché c’è questo qui che non conosco che ha fatto il mio nome, dice che ero il contabile… Ho chiamato e loro m’han detto per me lui può mettere le tende qua, noi non abbiamo intenzione di ascoltarlo, però sai han fatto il mio nome, secondo me stanno facendo delle indagini… Se fanno delle indagini per sapere se mi sentivo con Beppe sono morto! Perché io e Beppe ci sentivamo un giorno sì e un giorno no
    Madre: Sentirsi con un amico non sarà mica un crimine direi!
    Sartor: Io ero stato in Oriente, tu lo sai e quindi questo discorso che parlano… delle scommesse in Oriente è una cosa che si lega piuttosto bene… la mia paura più grande non è tanto quello che tu puoi aver fatto, è che ti vogliono tirare dentro un circuito.

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  • Video arresto di Cristiano Doni. Il gip “agiva per l’Atalanta”

    Video arresto di Cristiano Doni. Il gip “agiva per l’Atalanta”

    Bergamo è scossa e non riesce ancora a credere alle nuove indiscrezioni che saltano fuori dallo scandalo calcioscommesse e coinvolgono ancora una volta Cristiano Doni. Il capitano della Dea arrestato per aver cercato di manomettere le prove a suo carico, ieri, ha cercato di sottrarsi all’arresto cercando di eludere l’arrivo delle forza dell’ordine fuggendo attraverso il garage. Il gruppo degli arrestati di cui fanno parte altre 17 persone tra cui gli ex calciatori: Gervasoni (Piacenza), Carobbio (Spezia), Zamperini e Sartor facevano parte di una rete con il vertice a Singapore e con affiliati in tutta Europa che nonostante lo scandalo di questa estate cercava di manipolare l’esito delle partite.

    Cristiano Doni arrestato nell'inchiesta Last Bet | ©Claudio Villa/Getty Images
    Ad incastrare Cristiano Doni, accusato di aver manipolato tre partite dell’Atalanta della scorsa stagione, ci sono una intercettazioni con il socio ed ex preparatore del Ravenna Nicola Santoni. Il centrocampista si rivolge al telefono camuffando la voce da un telefono non riconducibile a lui presentandosi con un apparente codice “Fantozzi è lei” e invitando Santoni a camuffare la voce “fai il falsetto” parlano della possibilità di entrare da remoto nel telefono sequestrato dalla polizia manomettendone il contenuto. Per gli inquirenti questo è un chiaro tentativo di manomettere le prove così come i soldi “passati” da Cristiano Doni al Santoni per pagarsi le spese legali nel processo civile in modo da convincerlo a non spifferare i tentativi di illecito. L’atalantino oltretutto era in possesso di una scheda estera intestata ad un rumeno che entrava in funzione solo nelle ore antecedenti e successive a quelle delle partite incriminate.

    La posizione dell’Atalanta al momento non risulta aggravata rispetto alla sentenza estiva ma il gip di Cremona Salvini si dice sicuro del coinvolgimento diretto del club “anche per conto di imprecisati dirigenti della squadra, che aspirava alla promozione in serie A”. Intervenuto dopo il nuovo terremoto Pierpaolo Marino ha raccontato di una Atalanta scossa dall’arresto di Cristiano Doni ma allo stesso tempo capace di reagire sul campo “Sono stato nello spogliatoio con il presidente e la squadra era scossa, ma questi giocatori hanno dimostrato di avere gli attributi per difendere la città di Bergamo e l’Atalanta. Non e’ stata una bella giornata per l’Atalanta. Ma il campionato continua e noi dobbiamo combattere, sicuri dell’onorabilità della scorsa stagione, in cui abbiamo vinto il campionato con ampio margine. Siamo fiduciosi nella magistratura ordinaria”. – il dg poi spiega i possibili nuovi coinvolgimenti del club “è già stata penalizzata per le partite in questione, e ha preferito non commentare i particolari dell’arresto di Doni, assicurando di non avere notizie al di là di quello che ha letto sui mezzi di informazione”.

    Il video dell’arresto di Cristiano Doni
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  • Napoli Samp e due match del Brescia sotto inchiesta. Video

    Napoli Samp e due match del Brescia sotto inchiesta. Video

    Si allarga lo scandalo calcioscommesse e coinvolge anche la serie A fino al momento apparentemente immune da implicazioni. Gli arresti di questa mattina come ha spiegato il procuratore Di Martino sono soltanto il punto di inizio di un vortice che rischia di sconvolgere non solo l’Italia ma l’intero sistema calcio europeo. Doni, Sartor e gli giocatori arrestati sono soltanto infatti l’ultimo anello di un sistema integrato che fa capo a gente di Singapore e che ha ramificazioni in tutta Europa.

    Napoli Samp nel mirino del calcioscommesse | ©Getty Images

    “Le 17 ordinanze di custodia cautelare non sono un punto d’arrivo, ma una base di partenza” – dice il procuratore di Cremona di Martino – “L’associazione rivestiva caratteristiche transnazionali e in Occidente non è coinvolta solo l’Italia. Ci sono stati dei rapporti di Polizia che ci consentono di appurare che il problema c’è anche in Germania, in Svizzera, in Croazia e in altri paesi. In Finlandia è stata eseguita un rogatoria su un signore di Singapore, già condannato a 5 anni in Germania, che ci ha permesso di capire com’era strutturata l’organizzazione. Ai vertici ci sono uomini di Singapore che manovrano denaro contante. Poi vi sono gli azionisti sparsi per il mondo”.

    A finire sotto la lente di ingrandimento sono adesso tre match della serie A della scorsa stagione: Brescia-Bari (2-0), Brescia-Lecce (2-2) e Napoli-Sampdoria (4-0) finite nell’inchiesta per “strani” giri del calcioscommesse. Al momento però non è chiaro che tipo di coinvolgimento possano avere le società e i giocatori tesserati e sopratutto gli inquirenti stanno lavorando per capire se il tentativo di combine è andato a buon fine.

    Video Napoli Sampdoria 4-0 (tris di Cavani e Hamsik)
    Il campionato della Sampdoria nella scorsa stagione è stato imbarazzante mentre il Napoli è stato travolgente contro qualsiasi avversario e sopratutto al San Paolo. Il 4-0 infatti non ha fatto una grinza, riguardando le immagini dopo che la partita è finita sotto inchiesta la sufficienza di Accardi e Curci sembra davvero imbarazzante.
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    Video Brescia-Lecce (2-2) Caracciolo, Zoboli, Corvia, Munari Il Brescia in vantaggio di due reti si fa raggiungere dal Lecce, la partita vede le rondinelle scatenate nella prima parte di gara e a segno con Caracciolo, Zoboli e vicinissima al tris ancora con l’Airone e Kone. Poi da un rimpallo nasce il gol di Corvia che nella ripresa carica il Lecce e lo porta al pareggio con Munari. Nel finale però il Brescia protesta per l’annullamento di un gol regolare di Caracciolo.

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    Video Brescia-Bari 2-0 Diamanti Caracciolo
    Partita tra due squadre retrocesse decisa da un calcio di rigore di Diamanti e da un contropiede di Caracciolo. Il Brascia vince un match delicatissimo ma il Bari gioca meglio per lunghi tratti ma non va in gol per un incredibile liscio di Castillo davanti al portiere e una paratona di Arcari su Kutuzov.

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    Un tentativo di combine per il calcioscommesse è stato rilevato anche in questa stagione per una partita giocata il 30 novembre scorso tra Cesena e Gubbio e valevole per la Coppa Italia. La combine però non è andata in porto per il categorico rifiuto di un giocatore del Gubbio che oppostosi all’illecito aveva denunciato il tentativo alle autorità competenti.

  • Calcioscommesse, 17 nuovi arresti tra cui Cristiano Doni e Luigi Sartor

    Calcioscommesse, 17 nuovi arresti tra cui Cristiano Doni e Luigi Sartor

    La Procura di Cremona, questa mattina, ha iniziato la seconda tranche dell’inchiesta denominata “Last bet” che ha coinvolto alcuni giocatori in attività ed illustri ex, nello scandalo del calcio scommesse la scorsa estate.

    Gli uomini delle squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia stanno eseguendo 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Cremona. Tra gli arrestati ci sono anche almeno 5 giocatori in attività.

    L'ormai ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni ©Dino Panato/Getty Images

    La procura di Cremona ha ormai definitivamente stabilito che il vertice dell’organizzazione criminale aveva come base Singapore ed ha capo di questa struttura, molto organizzata con basi nell’Europa dell’est, vi era un certo Eng Tan Seet, detto ‘Dan’, che attraverso una rete di collaboratori a Singapore e nell’Europa dell’est lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri paesi.

    Cristiano Doni è stato arrestato dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse, l’ex capitano dell’Atalanta, secondo l’accusa, sarebbe coinvolto, assieme ad altri due indagati, Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento balneare a Cervia) e Nicola Santoni, ex preparatore atletico del “Ravenna calcio”, sarebbe coinvolto nella “combine” di due partite dell’Atalanta del campionato di calcio di serie B della scorsa stagione. Sarebbero comunque “diverse” le partite alterate dei campionati 2009-2010 e 2010-2011 di serie B, secondo quanto accertato dalla polizia in tutto il territorio nazionale dato che hanno partecipato anche le squadre mobili di Venezia, Bari e Lecce.

    Oltre a Doni, sono finiti in carcere perchè coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro). In manette anche altri due calciatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia. I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti nel nostro paese dell’organizzazione, con il vertice a Singapore, dedita ad alterare i risultati delle partite. I quattro sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l’organizzazione aveva scommesso forti somme di denaro.

    Marco Garofalo, capo Sco di Cremona ha precisato che: “le partite in esame sono prevalentemente quelle dello scorso anno. Quelle più clamorose riguardano la Serie B, sulla Serie A invece abbiamo elementi importanti che ci indirizzano verso quattro gare dello scorso campionato di squadre poi retrocesse, ovvero Bari, Brescia e Sampdoria. Su queste partite alterate transitavano scommesse con somme di qualche milione di euro“. Ed ancora: “Il meccanismo consiste in organizzazioni criminali internazionali con sede in Asia ed est Europa che agganciano individui italiani per alterare i risultati delle partite sulle quali avvengono scommesse con investimenti notevoli e vincite enormi. Siamo in una seconda fase dell’operazione, ma sicuramente le indagini andranno avanti“.

  • Indagato Hector Cuper, ex Inter suggeriva scommesse alla camorra

    Indagato Hector Cuper, ex Inter suggeriva scommesse alla camorra

    Spunta un nome nuovo nelle indagini della procura di Napoli intorno al giro d’affari che permetteva ai clan camorristici di riciclare il denaro attraverso scommesse sicure. Anche questa volta, un nome inaspettato, e che farà sicuramente notizia. A finire nel registro degli indagati è infatti Hector Cuper tecnico argentino conosciutissimo in Italia per aver allenato l’Inter per due stagione e per qualche mese il Parma.

    Hector Cuper | © MIGUEL RIOPA/AFP/Getty Images
    Secondo le indiscrezioni il tecnico argentino adesso sulla panchina del Racing Santander avrebbe intrattenuto rapporti duraturi con i clan camorristici di Castellamare di Stabia “suggerendo” delle scommesse sicure su alcune partite di calcio spagnolo e argentino. Nell’inchiesta, ricordiamo, la procura sta indagando su almeno 150 partite il cui flusso anomalo di scommesse ha fatto ipotizzare l’esistenza di combine. Tra le partite attenzionate ci sarebbero anche alcuni match di serie A. Nel registro degli indagati adesso risulta anche il nome di Cuper che avrebbe suggerito risultati esatti per le stagioni 2006 e 2007 e rischierebbe reati che vanno dall’associazione per delinquere alla frode sportiva e al riciclaggio.

  • Scommesse, arrestati il padre e lo zio di Wayne Rooney

    Scommesse, arrestati il padre e lo zio di Wayne Rooney

    In molti sostengono che il giro di scommesse intorno agli sport in genere e al calcio in particolare nel giro di pochi anni ne distrugeranno la credibilità. Il nostro campionato dopo essersi in qualche modo messa alle spalle la catastrofe di Calciopoli questa estate ha dovuto far i conti con lo scandalo scommesse, in parte ridimenzionato ma che ha comunque coinvolto club di serie A come l’Atalanta e il suo capitano Cristian Doni e blasonati ex giocatori come Beppe Signori.

    Wayne Rooney © Carl De Souza/Getty Images
    Lo scandalo scommesse però non è una piega solo italiana è di oggi infatti la notizia di 9 arresti in Inghilterra per scommesse legate alla Premier League e ai campionati minori. Non ci sono coinvolgimenti diretti delle star del calcio inglese ma a far notizia è l’arresto del padre e dello zio di Wayne Rooney entrambi coinvolti in questa presunta rete. La notizia diffusa in pochissimo tempo da tutti i più importanti quotiani europei racconta di un monitoraggio eseguito dalle polizie di Merseyside e di Glasgow. Le indagini partirono a seguito di un flusso anomalo di scommesse per l’espulsione centrocampista Steve Jennings del Motherwell nella partita di Scottish Premier League contro Hearts del 14 dicembre 2010. Lo stesso Jennigs è stato arrestato e considerato uno degli elementi di spicco del nuovo scandalo scommesse.

  • Manfredini prosciolto, l’Atalanta protesta

    Manfredini prosciolto, l’Atalanta protesta

    Un pò come successo alla fine del 2006 con le sentenza ai colpevoli del processo a Calciopoli le sentenze dello scandalo sul calcio scommesse lascia molte perplessità e sopratutto una domanda chi è colpevole e chi non lo è visto che non esiste una netta e chiara presa di posizione.

    ©Dino Panato/Getty Images
    Il caso più lampante è quello dell’Atalanta stangata da Palazzi per responsabilità oggettiva per il coinvolgimento diretto di Manfredini e Doni. Le richieste di Palazzi furono avallate in primo grado avallando le colpe delle due bandiere della Dea, il secondo grado a riabilitato Manfredini lasciando però a -6 la pena per i bergamaschi. In molti sperano che le motivazioni sveleranno l’arcano e faranno luce su un provvedimento che ha la sensazione di esser ancora una volta sommario e non basato su prove inconfutabili. Di seguito vi riportiamo tutte le decisione della sentenza di secondo grado Tesserati: BELLAVISTA Antonio – Ricorso respinto: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc; BRESSAN Mauro – Non aveva presentato ricorso: squalifica per 3 anni e 6 mesi; BUFFONE Giorgio – Ricorso respinto: inibizione per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc; CIRIELLO Antonio – Non aveva presentato ricorso: inibizione per 1 anno; DONI Cristiano – Ricorso respinto: squalifica per 3 anni e 6 mesi; ERODIANI Massimo: Non aveva presentato ricorso: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc; FABBRI Gianni – Ricorso accolto: prosciolto dagli addebiti contestati. Annullata la decisione impugnata di inibizione per 5 anni; GERVASONI Carlo – Ricorso respinto: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc; MANFREDINI Thomas: Ricorso accolto: prosciolto dagli addebiti contestati. Annullata la decisione impugnata di squalifica per 3 anni; PAOLONI Marco – Ricorso respinto: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc; QUADRINI Daniele – Ricorso respinto: squalifica per 1 anno; ROSSI Leonardo – Non aveva presentato ricorso: squalifica per 1 anno; SANTONI Nicola – Ricorso respinto: squalifica per 4 anni; SAVERINO Davide – Ricorso respinto: squalifica per 3 anni; SIGNORI Giuseppe – Ricorso respinto: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc; SOMMESE Vincenzo – Ricorso respinto: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC; VELTRONI Giorgio – Ricorso respinto: inibizione per 4 anni. Società: ALESSANDRIA – Ricorso respinto: retrocessione all’ultimo posto in classifica nel campionato di competenza (campionato 2010/2011); ASCOLI – Ricorso respinto: penalizzazione di 6 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/2012 e ammenda di euro 50.000; ATALANTA – Ricorso respinto: penalizzazione di 6 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/12; BENEVENTO – Ricorso parzialmente accolto: ridotta da 9 a 6 punti la penalizzazione da scontarsi nel campionato 2011/2012. Confermata l’ammenda di euro 30.000; CREMONESE – Ricorso respinto: penalizzazione di 6 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/12 e ammenda di euro 30.000; CUS CHIETI – Ricorso parzialmente accolto: confermato 1 punto di penalizzazione da scontare nel campionato 2011/2012, ridotta da 4.500 euro a euro 500,00 l’ammenda; ESPERIA VIAREGGIO – Ricorso respinto: penalizzazione di 1 punto in classifica da scontare nel campionato 2011/12; VERONA – Ricorso respinto: ammenda di euro 20.000; PIACENZA – Ricorso respinto: penalizzazione di 4 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/2012 e ammenda di euro 50.000; PINO DI MATTEO C5 – Non aveva presentato ricorso: penalizzazione di 8 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/12 e ammenda di euro 1.000; PORTOGRUARO – Ricorso parzialmente accolto: ammenda ridotta da euro 20.000 a euro 10.000; RAVENNA – Non aveva presentato ricorso: esclusione dal campionato di competenza con assegnazione da parte del Consiglio federale a uno dei campionati di categoria inferiore e ammenda di euro 50.000; REGGIANA – Ricorso respinto: penalizzazione di 2 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/12; SASSUOLO – Ricorso respinto: ammenda di euro 20.000; SPEZIA – Ricorso accolto: annullata la penalizzazione di 1 punto in classifica da scontare nel campionato 2011/12; TARANTO – Non aveva presentato ricorso: penalizzazione di 1 punto in classifica da scontare nel campionato 2011/12; VIRTUS ENTELLA – Ricorso parzialmente accolto:ridotta l’ammenda inflitta in euro 10.000, da euro 15.000

  • Calcioscommesse, -6 all’Atalanta. Conferme per Doni e Manfredini

    Calcioscommesse, -6 all’Atalanta. Conferme per Doni e Manfredini

    Come ampiamente anticipato la Disciplinare ha in parte affievolito la posizione dei club colpiti dallo scandalo Calciopoli confermando però le richieste di Palazzi per tutti i protagonisti. L’Atalanta, unico club di serie A, partità con un gap di -6 ma dovrà fare a meno di capitan Doni e Manfredini le cui squalifiche confermate equivalgono ad un addio al calcio anticipato.

    Stessa sorte dei bergamschi agli altri club interessati, ecco tutte le decisioni della Commissione Disciplinare Nazionale, presieduta da Artico, per il processo di primo grado.

    BELLAVISTA Antonio: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC;
    BRESSAN Mauro: squalifica per 3 anni e 6 mesi;
    BUFFONE Giorgio: inibizione per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC;
    CIRIELLO Antonio: inibizione per 1 anno;
    DONI Cristiano: squalifica per 3 anni e 6 mesi;
    ERODIANI Massimo: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC;
    FABBRI Gianni: inibizione per 5 anni;
    GERVASONI Carlo: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC;
    MANFREDINI Thomas: squalifica per 3 anni;
    PAOLONI Marco: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC;
    QUADRINI Daniele: squalifica per 1 anno;
    ROSSI Leonardo: squalifica per 1 anno;
    SANTONI Nicola: squalifica per 4 anni;
    SAVERINO Davide: squalifica per 3 anni;
    SIGNORI Giuseppe: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC;
    SOMMESE Vincenzo: squalifica per 5 anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC;
    VELTRONI Giorgio: inibizione per 4 anni;
    U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912 S.r.l.: retrocessione all’ultimo posto in classifica nel campionato di competenza (campionato 2010/2011);
    ASCOLI CALCIO 1898 S.p.a.: penalizzazione di 6 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/2012 e ammenda di euro 50.000,00;
    ATALANTA BERGAMASCA CALCIO: penalizzazione di 6 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/12;
    BENEVENTO CALCIO S.p.a.: penalizzazione di 9 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/12 e ammenda di euro 30.000,00;
    U.S. CREMONESE S.p.a.: penalizzazione di 6 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/12 e ammenda di euro 30.000,00;
    A.S.D. CUS CHIETI: penalizzazione di 1 punto in classifica da scontare nel campionato 2011/12 e ammenda di euro 4.500,00;
    F.C. ESPERIA VIAREGGIO S.r.l.: penalizzazione di 1 punto in classifica da scontare nel campionato 2011/12;
    HELLAS VERONA F.C. S.p.a.: ammenda di euro 20.000,00;
    PIACENZA F.C. S.p.a.: penalizzazione di 4 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/2012 e ammenda di euro 50.000,00;
    A.S.D. PINO DI MATTEO C5: penalizzazione di 8 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/12 e ammenda di euro 1.000,00;
    CALCIO PORTOGRUARO SUMMAGA S.r.l.: ammenda di euro 20.000,00;
    RAVENNA CALCIO S.r.l.: esclusione dal campionato di competenza con assegnazione da parte del Consiglio federale a uno dei campionati di categoria inferiore e ammenda di euro 50.000,00;
    ASS. REGGIANA 1919 S.p.a.: penalizzazione di 2 punti in classifica da scontare nel campionato 2011/12;
    U.S. SASSUOLO CALCIO S.r.l.: ammenda di euro 20.000,00;
    SPEZIA CALCIO S.r.l.: penalizzazione di 1 punto in classifica da scontare nel campionato 2011/12;
    A.S. TARANTO CALCIO S.r.l.: penalizzazione di 1 punto in classifica da scontare nel campionato 2011/12;
    VIRTUS ENTELLA S.r.l.: ammenda di euro 15.000,00.

  • Calcioscommesse, dopo le richieste di Palazzi ecco le risate

    Calcioscommesse, dopo le richieste di Palazzi ecco le risate

    Ieri all’Hotel parco dei Principi di Roma, sede del processo sportivo istituito dopo le note vicende sulle scandalo scommesse, si è consumata l’ennesima farsa all’italiana. Sono arrivate le richieste di condanna da parte del Procuratore Federale Stefano Palazzi, ma più che richieste vere e proprie sono sembrate degli “aggiustamenti” legali per giustificare un lavoro effettuato dalla procura in questa estate, lavoro che però, non vuole correre il rischio di intaccare determinati equilibri nel mondo del calcio.

    Stefano Palazzi | ©ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    In un paese dove, per gli stessi illeciti una squadra viene smantellata e mandata in serie B ed un’altra vince tutto ritenendosi anche indignata per il suo coinvolgimento, tanto il “reato è prescritto!!!” (Calciopoli), ecco che, la logica della tanto acclamata ed acclarata responsabilità oggettiva, determina per le squadre coinvolte nello scandalo, richieste di condanne molto esigue considerando che, ad essere violata è sempre la famosa lealtà sportiva aggravata, in alcune casi, tanto da determinare un vero e proprio illecito. I sette punti di penalizzazione richiesti per l’Atalanta è una richiesta che quasi certamente verrà accolta e comunque solo in parte. Così come l’eventuale squalifica di Doni, che anche se fosse di un anno anziché di tre e mezzo, avrebbe come unica conseguenza di mandare in pensione con disonore un giocatore talentuoso ma molto discontinuo. Anche le richieste di patteggiamento accolte hanno dell’incredibile (Bettarini e Chievo Verona) a dimostrazione che sul sistema Giustizia sportiva ci sarebbe molto da lavorare. Come è accaduto con Calciopoli, nel 2006, si è dovuto fare in fretta perché l’inizio della stagione è alle porte ma che cosa potrà succedere se tra qualche tempo dovessimo scoprire, con indagini più approfondite da parte della procura di Cremona che indaga sullo scandalo da parte della giustizia ordinaria, che ad essere coinvolto è qualche nome più illustre? Grideremmo di nuovo allo scandalo, alla prescrizione o all’incompetenza in tutti i sensi dei massimi organi federali del calcio nostrano? Quindi, in attesa delle sentenze e dell’appello, che arriveranno nel giro di pochi giorni e che zittiranno la questione senza riuscire tuttavia a zittire tutte le coscienze, si avranno le condanne che saranno definitive e applicate, perché si sa, l’importare è iniziare il campionato tanto tutto il resto, e scusate la rima, verrà dimenticato.  

  • Calcioscommesse, il Chievo e Bettarini patteggiano. Micolucci 1 anno e due mesi

    Calcioscommesse, il Chievo e Bettarini patteggiano. Micolucci 1 anno e due mesi

    E’ cominciato, questa mattina all’Hotel Parco dei Principi a Roma, il processo sportivo sullo scandalo rappresentato dal calcioscommesse e che interessa numerosi personaggi illustri del mondo del calcio nonchè numerose società sportive. I primi a prendere la parola sono stati gli avvocati delle difese che hanno presentato le eccezioni contro le società, Triestina, Monza, Sudtirol, Frosinone, Varese, che si sono costituite terze parti interessate. Dopo una breve sospensione da parte del collegio giudicante costituito dal Presidente Sergio Artico, Claudio Franchini, Amedeo Citarella, Luca Giraldi e Gianfranco Tobia, per decidere sull’accettazione o meno, ha deciso di ammettere al dibattimento le prime quattro e di escludere il Varese perché non interessata direttamente dal procedimento.

    Stefano Bettarini | ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
    La notizia del giorno è sicuramente rappresentata dalla richiesta di patteggiamento avanzato dal Chievo Verona, infatti, il presidente Sergio Artico ha preso atto delle richieste di patteggiamento, già accettate dal procuratore federale Stefano Palazzi, sia per la squadra del quartiere di Verona (80mila euro di ammenda) che per  Vittorio Micolucci (1 anno e 2 mesi), Claudio Furlan (6 mesi), Federico Zaccanti (8 mesi di squalifica). Le richieste di patteggiamento non si sono fermate qui poiché nel pomeriggio altri sette protagonisti hanno patteggiato: Stefano Bettarini, Ivan Tisci, Gianfranco Parlato, Gianluca Tuccella Claudio Furlan, Mauro Gibellini, Federico Zaccanti. Salgono così a otto tesserati e un club il numero degli interessati che escono immediatamente dal processo già dalla prima giornata. Stefano Bettarini ha richiesto ed ottenuto un anno e due mesi, Parlato e Tuccella tre anni, a Furlan, che aveva già richiesto il patteggiamento inizialmente respinto, sono stati confermati i sei mesi con aggiunta di ammenda a discrezione della Commissione Disciplinare. Zaccanti, anche lui alla seconda richiesta nell’arco della giornata la richiesta sale da otto a 12 mesi mentre Ivan Tisci ha ottenuto un anno. Artico e l’intera commissione giudicante si è chiusa per l’ennesima volta chiusa in camera di consiglio per decidere su queste ulteriori pene concordate. Al rientro dalla Camera di Consiglio c’è stato un altro colpo di scena: l’avvocato Chiusolo ha fatto richiesta di ricusazione della Commissione Giudicante. Richiesta a cui si è opposto il Capo della Procura Federale Stefano Palazzi giudicandola inammissibile.