Si alza il tono dello scontro tra Inter e Juventus. I bianconeri dopo la conferenza stampa di Andrea Agnelli hanno cucito ulteriormente il legame con i propri tifosi che sin dal 2006 sognavano una dirigenza battagliera pronta a tutelare il club e le vittorie conseguite a loro dire sul campo e meritatamente. Il presidente ha illustrato le azioni del club per riavere i titoli revocati e chiedere pari trattamento a tutte le squadre interessate dal procedimento. Al momento l’Inter fa difesa ad oltranza e si limita a controbattere con il presidente. Il patron Moratti proprio nel post conferenza stampa suggerì ad Agnelli una bella vacanza rilassante, la risposta da parte bianconera non si è fatta attendere troppo ed è partita dalla bocca John Elkann questa volta La Juventus è stata molto coerente come sempre nel chiedere una parità di trattamento. Non è il nostro ruolo stabilire se sono tutti innocenti o colpevoli. Noto disagio intorno a noi, c’è chi ci dà consigli. Questo fa supporre che ci sia qualcosa da nascondere< /em> E’ chiaro che il tono dello scontro continuerà a salire per ogni grado di giudizio a cui la Juventus farà ricorso e dalle indiscrezioni una grossa mano arriverà anche dalla sentenza di primo grado del processo civile a Napoli dove per la fine di settembre è attesa la prima sentenza.
Tag: calciopoli
-
Juve, Agnelli attacca ancora: “lo scudetto 2006 è dei prescritti non degli onesti”
Il presidente bianconero Andrea Agnelli si dimostra ancora fortemente interessato al tricolore della discordia, quello scudetto del 2006 che la Juventus conquistò sul campo con ben 91 punti ma che le fu tolto per le note vicende di calciopoli, nell’estate successiva ed assegnato all’Inter che ne fece un inno all’onestà. Queste le parole del figlio del compianto Umberto e nipote dell’avvocato Gianni all’interno della conferenza stampa convocata a Roma per presentare la strategia della società in seguito alle decisioni del Consiglio federale del 18 luglio scorso: “Avevo già riflettuto alla presentazione delle maglie sul timore che il Consiglio federale decidesse di non decidere. I fatti emersi dal processo di Napoli esprimono un’inaccettabile disparità di trattamento. Si è dichiarata incompetente la stessa istituzione che nel 2006 ha lapidato la Juventus. Il titolo di quella stagione lo abbiamo vinto sul campo con 91 punti, qualcun altro se l’è visto recapitare con un atto amministrativo. Ed ancora: “È stato definito lo scudetto degli onesti: al più, è lo scudetto dei prescritti, la Juventus non teme il confronto ed è aperta al dialogo ma solo in condizioni di parità. Non siamo ancora in condizione di chiedere indietro due scudetti che abbiamo vinto sul campo ma la cosa certa è che useremo tutti i mezzi concessi dalla Giustizia ordinaria in ogni suo grado”. Sempre Andrea Agnelli ha confermato la volontà della Juventus di presentare ricorso al Tribunale nazionale arbitrale per lo sport (Tnas) contro la mancata revoca dello scudetto 2006, decisa il 18 luglio dal Consiglio federale Figc. Uno dei legali del club torinese, Michele Briamonte, ha aggiunto inoltre, che i bianconeri sono pronti ‘ad andare al Tar, al Consiglio di Stato ed alle procure della Repubblica competenti’.
-
Prandelli: “Contro la Spagna per trovare l’identità”
“Voglio vedere in campo un squadra con personalità, la Spagna come sempre avrà un possesso palla straordinario, noi dovremo essere bravi ad avere una buona organizzazione nel recupero palla altrimenti la situazione diventerà complicata”. Queste le parole del commissario tecnico azzurro Cesare Prandelli direttamente da Coverciano in merito alla prossima amichevole in programma mercoledì contro la Spagna. I Campioni d’Europa e del Mondo in carica saranno un avversario davvero ostico per una Nazionale Italiana che dopo la disfatta nell’ultimo Mondiale è sulla piena fase di ricostruzione. Prandelli non cerca alibi ma sa che le Furie Rosse sono avversari più forti degli azzurri: “In campo ci saranno molti giocatori non al meglio della condizione fisica sia tra di noi che tra di loro. Ma la Spagna avrà il vantaggio di essere come sempre più squadra. Ancora siamo molto distanti da loro e stiamo cercando la nostra identità. Anche se amichevoli, sono queste le partite che ci possono dare delle risposte”. BALOTELLI CASSANO E ROSSI- Prandelli chiuso il discorso collettivo scende nel dettaglio parlando dei singoli, spiegando alcune situazioni particolari come quelle di Balotelli, e Cassano. Per il Bad Boy di Manchester, il c.t. azzurro ha commentato il gesto del tacco a tu per tu con il portiere che mandò su tutte le furie Roberto Mancini nell’amichevole estiva contro i Galaxy: “Il gesto di Balotelli? Credo che sia stato istintivo, a mio avviso non e’ stata una mancanza di rispetto verso nessuno. Sono sempre alla ricerca di giocatori che trovino spazio nei loro club – ha aggiunto Prandelli parlando anche di Cassano – il discorso quindi e’ rivolto a Cassano ma anche a tutti gli altri. Antonio saprà scegliere da solo cosa fare. Si tratta di scelte personali. A lui non mi sento di dare nessun consiglio. Rispetto a un anno fa Giuseppe Rossi ha confermato di valere un posto da titolare. In questo momento parte avvantaggiato. Non solo verso Cassano, ma verso tutti”. CONTRATTO COLLETTIVO – In merito al paventato sciopero proposto sul difficile accordo relativo al contratto collettivo il commissario tecnico azzurro Prandelli si è detto fiducioso: “La situazione e’ delicata, ma alla fine lo sciopero penso che non ci sarà, perché penso che tutte le parti vorranno trovare un accordo”. CALCIOPOLI- Andando avanti non poteva mancare l’argomento Calciopoli nella lunga conferenza stampa del c.t, dove Prandelli decide di schierarsi dalla parte di Andrea Della Valle, considerando l’ipotesi di un tavolo conciliatorio molto produttiva: “Oltre al buon senso ci vuole la volontà di tutti per chiudere un capitolo doloroso del calcio. C’e’ un clima che non mi piace si avverte violenza psicologica, trovo quindi la proposta di Andrea Della Valle molto interessante”. FIORENTINA- Prandelli ha anche chiarito l’incontro avuto in serata con i tifosi del 7bello (un settore della Curva Fiesole) nella portineria del centro federale di Coverciano: “Dai tifosi della Fiorentina mi arrivano spesso omaggi. Ieri sera mi hanno chiamato in camera, perché c’erano alcuni tifosi che volevano consegnarmi un omaggio. Erano dei tifosi della Curva Fiesole che già in precedenza mi avevano omaggiato una targa. Ieri, invece, non hanno fatto altro che regalarmi un “tapiro”, visto che ho perso una partita di golf”. Si continua a parlare di Fiorentina, in merito alla reazione di Della Valle alla contestazione dei tifosi, dove Prandelli cerca di buttare acqua sul fuoco stemperando gli animi e considerando gli striscioni e le proteste come una ‘bischerata’: “Sono d’accordo, però, con Della Valle – continua il c.t. azzurro – quando dice che non dobbiamo accettare nessun tipo di violenza. La violenza si unisce al calcio e’ assolutamente da condannare al cento per cento”. Parole sante. Dichiarazioni tratte da ITALPRESS
-
Calcioscommesse, dopo le richieste di Palazzi ecco le risate
Ieri all’Hotel parco dei Principi di Roma, sede del processo sportivo istituito dopo le note vicende sulle scandalo scommesse, si è consumata l’ennesima farsa all’italiana. Sono arrivate le richieste di condanna da parte del Procuratore Federale Stefano Palazzi, ma più che richieste vere e proprie sono sembrate degli “aggiustamenti” legali per giustificare un lavoro effettuato dalla procura in questa estate, lavoro che però, non vuole correre il rischio di intaccare determinati equilibri nel mondo del calcio. In un paese dove, per gli stessi illeciti una squadra viene smantellata e mandata in serie B ed un’altra vince tutto ritenendosi anche indignata per il suo coinvolgimento, tanto il “reato è prescritto!!!” (Calciopoli), ecco che, la logica della tanto acclamata ed acclarata responsabilità oggettiva, determina per le squadre coinvolte nello scandalo, richieste di condanne molto esigue considerando che, ad essere violata è sempre la famosa lealtà sportiva aggravata, in alcune casi, tanto da determinare un vero e proprio illecito. I sette punti di penalizzazione richiesti per l’Atalanta è una richiesta che quasi certamente verrà accolta e comunque solo in parte. Così come l’eventuale squalifica di Doni, che anche se fosse di un anno anziché di tre e mezzo, avrebbe come unica conseguenza di mandare in pensione con disonore un giocatore talentuoso ma molto discontinuo. Anche le richieste di patteggiamento accolte hanno dell’incredibile (Bettarini e Chievo Verona) a dimostrazione che sul sistema Giustizia sportiva ci sarebbe molto da lavorare. Come è accaduto con Calciopoli, nel 2006, si è dovuto fare in fretta perché l’inizio della stagione è alle porte ma che cosa potrà succedere se tra qualche tempo dovessimo scoprire, con indagini più approfondite da parte della procura di Cremona che indaga sullo scandalo da parte della giustizia ordinaria, che ad essere coinvolto è qualche nome più illustre? Grideremmo di nuovo allo scandalo, alla prescrizione o all’incompetenza in tutti i sensi dei massimi organi federali del calcio nostrano? Quindi, in attesa delle sentenze e dell’appello, che arriveranno nel giro di pochi giorni e che zittiranno la questione senza riuscire tuttavia a zittire tutte le coscienze, si avranno le condanne che saranno definitive e applicate, perché si sa, l’importare è iniziare il campionato tanto tutto il resto, e scusate la rima, verrà dimenticato.
-
Abete “Calciopoli? Caso chiuso!”
Dopo la relazione di Palazzi anche i più attendisti hanno iniziato a domandarsi il perchè nel 2006 le indagini presero una piega lasciando fuori una parte consistente delle intercettazione che hanno contribuito in maniera evidente nella sentenza finale. Da Della Valle fino a Galliani per non tralasciare il presidente Agnelli che della crociata contro un processo sommario ha fatto il suo primo cavallo di battaglia. Il Consiglio Federale mantenendo lo status quo e sopratutto salvando ancora una volta la poltrona ha deciso di non decidere lasciando tutto il procedimento sotto una coltre di mistero che altro non fa di aumentare sospetti. Calciopoli non è chiuso e a settembre quando il processo di Napoli arriverà a sentenza ci sarà un nuovo tormentone. Chi la pensa in modo diametralmente opposto è chi dovrebbe imporre chiarezza e trasparenza all’intero sistema, il presidente Abete ieri però, nel giorno della presentazione dei calendari di serie B, ha spiazzato nuovamente tutti il Consiglio Federale si è espresso con grande chiarezza. Abbiamo preso una decisione e abbiamo deciso di rispettare le regole”. “Caso chiuso”
-
Radiazione Moggi ricorre all’Alta Corte
Era praticamente annunciato sin dalla decisione del Consiglio Federale ma adesso è ufficiale. Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini continuano la loro battaglia contro la Figc e la radiazione prensentando ricorso all’Alta Corte di Giustizia. A darne l’ufficialità è prorpio l’ente attraverso un comunicato:
“Moggi, Giraudo e Mazzini hanno presentato ricorso contro la FIGC avverso la decisione emessa dalla Corte di Giustizia Federale della FIGC il 9 luglio 2011 che ha confermato la decisione emessa dalla Commissione Nazionale Disciplinare della FIGC, con cui e’ stata inflitta la sanzione della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC nei confronti dei suddetti soggetti”.Gli ex dirigenti bianconeri e il dirigente federale continuano la loro battaglia sicuri di poter stabilire la loro verità e sono disposti ad arrivare fino a Stasburgo per dimostrare che la radiazione comminatagli non è regolamentare ma un abuso di potere.
-
Calciopoli, il dossier di Tuttosport. Chi tolse le intercettazioni?
Da qualche settimana in rete in forum e i blog sportivi avevano iniziato ad anticipare delle indiscrezioni riguardanti un nuovo scoop sull’inchiesta a Calciopoli, in molti l’hanno definitata “una bomba” che avrebbe messo ancora di più con le spalle al muro chi 5 anni decise di riscrivere a tavolino la storia del calcio italiano, penalizzando la Juventus principalmente e Milan, Lazio, Fiorentina e Reggina.
Ieri mattina Tuttosport ha pubblicato in esclusiva un dossier che da una parte ci rassicura come popolo italiano in quanto i carabinieri che curarano le intercettazioni fecere al meglio il loro dovere segnalando e trascrivendo tutte quelle compromettenti non tenendo conto della squadra di provenienza.
Allo stesso modo quello che inquieta e rende ancora più turbolento lo scandalo è la mano occulta che decise di sabotare il lavoro degli inquirenti togliendo una parte delle intercettazioni, il 5-4-4 di Facchetti per intenderci o il passa da Moratti per il regalo ma anche quelle riguardanti Meani, Campedelli, Governato, Cipollini, Spinelli, Corsi, Foschi.
Le intercettazioni rilevanti venivano trascritte dai carabienieri e venivano divise attraverso l’utilizzo di tre “baffi” rossi per quelle molto rilevanti, due bassi gialli per quelle rilevanti ed uno verde per quelle poco rilevanti.
Il quotidiano piemontese chiude con una doppia intervista a Nicola Penta e all’avvocato Prioreschi. Il primo è il perito di punta dello staff di Luciano Moggi e l’uomo che grazie al suo lavoro è riuscito a riaprire un caso per molti chiuso, “Sono telefonate che erano state contrassegnate ma non sono state date ai Pm. Erano rilevanti quanto quelle di Moggi”.
Il legale che già diede un duro colpo alla tesi dell’accusa sconfessando e fancedo contraddire Auricchio adesso preannuncia una diffida per far definitiva luce sulla vicenda chiamando in causa il colonnello. Chi ha selezionato le intercettazioni? Perchè è stato fatto? Chi si voleva avvantaggiare? Forse non avremo mai una risposta a queste domande ma a sensazione presto il vecchio scandalo lascerà spazio ad un piu grosso e per certi versi ancora più disgustoso.
L’intervista a Prioreschi, un esempio dei brogliacci
-
Agnelli all’attacco “ci riprendiamo i nostri scudetti”
Andrea Agnelli sceglie la prestigiosa vetrina del New York Times per continuare la sua crociata contro i misteri dell’inchiesta a Calciopoli che nella sentenza del 2006 tolse due titoli alla Juventus e la costrinse a ripartire dalla serie B.
“Gli scudetti sono 29 e non 27. Vogliamo tornare in possesso dei titoli preferibilmente attraverso la struttura della lega, ma, se necessario, attraverso i tribunali”.
Com’era prevedibile dunque la Juventus percorrerà ogni strada utile a far chiarezza e stabile se nel 2006 ci fu disparità di trattamento alla luce delle nuove incertazzioni portati alla luce dai periti della difesa. Dobbiamo essere certi che vi sia stato pari trattamento per tutti.
L’intervista passa poi allo stadio e agli obiettivi che la Juve pensa di riuscire a raggiungere dal suo sfruttamento “È un punto d’orgoglio essere i primi proprietari privati di una struttura completamente moderna per ospitare le partite ed essere aperta sette giorni su sette per scopi “.
“D’altra parte, i nostri concorrenti sono i club internazionali, e questo è un elemento che ci permette di colmare una lacuna importante come fonte di entrata”.
I bianconeri a New York per la tournee a stelle e strisce nella notte hanno superato il Club Nacional grazie ad una bella rete di Pasquato. (video highlights)
-
Calciopoli, Ulivieri “il chiarimento costerebbe la Champions all’Inter”
Spesso leggendo le notizie riportarte dagli organi di stampa riportanti le dichiarazioni dei protagonisti rimango esterefatto, possibile che non si rendano conto della propria superficialità? Abete, Ulivieri, Beretta personaggi di spicco del mondo del calcio italiano che adesso auspicano un confronto fra le società dopo che loro stessi hanno impiegato ben 14 mesi per non decidere e addirittura al giorno tanto atteso e pubblicizzato da mesi (il 18 luglio) il presidente della Lega di A era assente. Della Valle, anche lui con colpevole ritardo, provocatoriamente o per distrarre un pò gli scontenti tifosi spara, per il momento a salve contro Massimo Moratti, “bene la prescrizione ti tutela, ma tu spiegaci” in sostanza la richiesta del patron della Fiorentina. Il presidente dell’Inter ovviamente stizzito e conscio che una parola fuori posto potrebbe stravolgere le carte in tavola rimbalza la proposta. Chi però si dice d’accordo con Della Valle sono le istituzioni, Abete scrive a Beretta auspicando un confronto e quest’ultimo si dice possibilista (impegni permettendo). Lo stesso Ulivieri intervenuto a Radio Blu ritenendo il chiarimento difficile ma auspicabile per il clima del campionato “Credo sia difficile un chirimento tra Della Valle e Moratti perché le prese di posizione sono nette. Credo che comunque abbia ragione Della Valle quando dice di sedersi ad un tavolo per uscire da Calciopoli. E’ un atteggiamento serio e chiaro, anche se questo potrebbe costare la Champions all’Inter, quindi la scelta di Moratti è capibile. Ci vorrebbe un atto di responsabilità da parte di tutti i presidenti di Serie A. Credo che l’invito della Fiorentina andrebbe colto da tutti.”. L’impressione è che tutti pensano di poter prender in giro qualcuno sottovalutando il problema e non considerando la possibilità d’implosione dell’intero sistema ma questa volta non per giochi di palazzo ma per il massiccio allontamento dei tifosi.