Nonostante gli ormai cinque anni di distanza il tormentone Calciopoli continua ancora a destabilizzare il nostro calcio e visti i nuovi scenari è facile pensare che ci porteremo questo fardello ancora per molto tempo. La crociata partita con l’insediamento di Andrea Agnelli alla presidenza della Juventus ha quantomeno per il popolo bianconero dato i suoi frutti, l’Uefa adesso chiede chiarezza e il Tnas sembra propenso a pronunciarsi, presto oltretutto il Tribunale di Napoli arriverà alla sentenza del primo grado di giudizio e cosi le tante indiscrezioni troveranno un minimo di fondamento. A disagio come presidente della Figc ma anche per qualche scelta non azzeccata (per usare un eufemismo) costringono Giancarlo Abete ad effettuare ogni volta vorticosi slalom per districarsi dalle domande dei giornalisti. Nelle ultime ieri sera, in occasione di Italia-Irlanda del Nord, ha ancora una volta leggittimato l’indipendenza delle società di mantere le proprie linee ma allo stesso ha confessato di auspicare la pace “E’ una vicenda che andrà avanti ancora per parecchio tempo, l’iter al Tnas è ancora all’inizio, la prossima udienza è il 18, vedremo poi cosa succederà. Io mi auguro sempre la pace, l’armistizio ha poco senso. Preferisco la pace, comunque è giusto che le società portino avanti le loro tesi”. Intanto Tuttosport svela quest’oggi il prossimo passo della Juventus con l’ormai definizione del ricorso al Tar per il risarcimento danni dovuto alle penalizzazioni di Calciopoli. La Vecchia Signora spara alto chiedendo ben 200 milioni di euro giustificati a suo dire dalla perdita del parco giocatori (Ibrahimovic, Emerson, Vieira) dagli introiti derivanti dalla mancata partecipazione alla Champions League e dalle opportunità di sponsorizzazione. Il ricorso dovrebbe partire appena il Tribunale di Napoli emetterà il verdetto.
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De Santis vs Moratti, 21 milioni per il “Dossieraggio”
Dopo Bobo Vieri anche Massimo De Santis presenterà oggi un ricorso presso il tribunale civile di Milano chiedendo a Massimo Moratti un maxi risarcimento per le attività di spionaggio e dossieraggio. In realtà come ha svelato il legale di De Santis all’Ansa, la richiesta danni non ha una cifra precisa ma verrà chiesto esplicitamente di tener conto delle altre richieste analoghe pervenute (Vieri ha chiesto 21 milioni di euro ndr). L’ex arbitro, continua il legale, ha deciso di ricorrere al tribunale dopo che una missiva indirizzata alla società nerazzurra non ha prodotto nessun esito. Il tribunale adesso avrà 60 giorni di tempo per convincere le parti ad incontrarsi e risorvere il contenzioso attraverso la conciliazione dopo di che vi sarà la prima udienza. De Santis attraverso il ricorso mira a far definitiva chiarezza sulla sua condotta professionale uscita terribilmente corrotta dalla tesi dell’accusa del processo a Calciopoli di cui viene ritenuto parte integrante. Massimo Moratti fino al momento ha sempre smentito l’attività di spionaggio.
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Moggi “presto altre scomode verità su Calciopoli”
In questo momento sono riuniti presso il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport di Roma i legali di Inter, Juventus e il collegio giudicante per la prima udienza sull’esposto bianconero in merito all’assegnazione dello scudetto del 2006. C’è molta attesa per capire se il Tnas si dichiarerà competente emettendo finalmente una sentenza chiara che ci porti ad una verità assoluta. Ma se la giustizia deve far ancora il suo corso, Luciano Moggi, principale indiziato e per l’accusa ai vertici della cupola che ha condizionato i campionati indiziati è sicuro di aver smontato tutti i capi d’accusa annunciando grosse novità per novembre quando il giudice Casoria dovrebbe emetter sentenza del primo grado di giudizio. Big Luciano, in una intervista concessa all’Avvenire confessa di sapere chi ha inscenato lo scandalo Calciopoli e per quali motivi. Gli strali dell’ex dg colpiscono poi il presidente Preziosi inspiegabilmente ancora nel calcio nonostante la famosa squalifica e ovviamente Massimo Moratti. Di seguito vi riportiamo alcuni passi dell’intervista
“Calciopoli è stato un grosso male che ha causato tante vittime. Io non mi sento più vittima dal giorno in cui ho letto bene quali erano le accuse nei miei confronti e che tipo di intercettazioni erano state usate contro la mia persona. Allora ho capito che dovevo combattere contro un sistema che era torbido e in cui domina l’invidia. Se prendi Zidane a 7 miliardi e poi sei capace di rivenderlo per 150 al Real Madrid, ecco che ti attiri tutta l’invidia delle altre società. Se poi uno come me ha avuto anche il merito di fare delle squadre in cui 9 giocatori erano della Nazionale e nella finale Mondiale Italia-Francia del 2006 otto giocavano nella Juventus, è normale che in questo sistema diventi l’uomo da combattere e possibilmente da fare fuori . L’unico peccato che mi posso rimproverare è stato vincere tanto con la Juventus e non perché gli arbitri ci davano una mano, ma semplicemente perché avevamo la squadra più forte. Mai sentita una vittima. Ripeto, qui le vittime sono tutti coloro che amano il calcio al quale cinque anni fa è stato inferto un colpo mortale” “Io non ho più nessuna fiducia nella giustizia sportiva che mi ha radiato. Ma ne ho ancora nella giustizia ordinaria e posso assicurare che a Napoli nella sentenza di novembre emergeranno ancora tante di quelle verità… Presto tutti capiranno che le responsabilità di Calciopoli risiedono molto in alto. Vorrei che mi spiegassero come Preziosi possa ancora fare il presidente del Genoa, essendo per lui elusa una radiazione. O perché le intercettazioni dell’Inter escono solo dopo quattro anni e solo grazie ai miei consulenti. O perché Moratti prima mi voleva nella sua società e poi tramite i suoi amici della Telecom mi faceva pedinare e intercettare”.
Stoccatine finale per altri due nemici storici come Franco Baldini e Znedek Zeman “Di Baldini chiedete a Gabriele Oriali cosa gli ha combinato sulla vicenda del passaporto falso di Recoba e non credo che vi dirà che è una vittima… Zeman invece ha detto che io non lo facevo più allenare: è falso. Davanti ai giudici ha anche dichiarato che lui non è mai stato esonerato nella sua carriera… Ridevano tutti in aula”.
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Scudetto 2006, la Uefa chiede chiarimenti alla Figc
Michel Platini in una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport qualche settimana fa aveva in qualche modo criticato la scelta della Juventus di inviare un esposto all’Uefa per chieder una supervisione sull’operato della Figc in merito all’assegnazione dello scudetto 2006. L’Uefa però, quest’oggi, per tutelarsi e tutelare la credibilità della Champions League e di tutte le squadre partecipanti ha scritto alla Figc per chieder chiarimenti in merito alle sollecitazioni della Juventus dando come tempo massimo il 18 ottobre. Il documento firmato da Pierre Cornu, consigliere capo degli affari legali ribattezzato da Tuttosport come il Narducci di Svizzera, tiene a precisare che allo stato attuale non può dubitare del comportamento tenuto dalla Figc ma in modo da dirimere ogni dubbio sarebbe opportuno che lo stesso organo di garanzia italiano sia a rispondere. La lettera, pur al momento non cambiando le carte in tavola è raccolta con soddisfazione dalla Juventus mettendo ancora a disagio i vertici della Federazione che dopo essersi lavati le mani “con la decisione di non decidere” si trova a riaprire il caso. di seguito vi riportiamo il testo della missiva firmata da Cornu tratta dalla Gazzetta dello Sport
“Signor presidente e signori della Federazione italiana giuoco calcio, trovate allegato alla presente una copia della corrispondenza che ci ha spedito il 2 settembre 2011 il presidente della Juventus. Come potete constatare, la Juventus si duole che il titolo di campione d’Italia per la stagione 2005-2006 le sia stato tolto, ritiene che l’Internazionale di Milano abbia commesso dei fatti dello stesso genere durante la stessa stagione, protesta perché quest’ultimo club non è stato sanzionato e domanda all’Uefa 1) di pronunciarsi sulle modalità con cui la Figc ha svolto l’inchiesta sui fatti che riguardano la Juventus e – soprattutto – l’Internazionale di Milano; 2) di sanzionare l’Internazionale Milano dichiarando che il club non ha il diritto di partecipare all’Uefa Champions League 2011.12; 3) di informare la Juventus sulle misure che prenderà contro l’Internazionale Milano e la Figc; La Juventus domanda in sostanza all’Uefa di verificare che la Figc abbia svolto bene il suo lavoro. A priori, noi non abbiamo alcuna ragione di dubitarlo. Comunque, sarebbe probabilmente utile che voi ci facciate parte della vostra posizione su quanto la Juventus ha dichiarato, in maniera di dissipare tutti gli eventuali malintesi. Avremo bisogno di conoscere la vostra risposta entro il 19 ottobre. Poi vedremo cosa è opportuno fare. Vi ringraziamo in anticipo e restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore ragguaglio. I nostri migliori saluti sportivi, Pierre Cornu, consigliere capo degli Affari legali”.
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L’attacco di Moggi “l’Inter vendeva Seedorf e Pirlo per Vampeta e Taribo West”
Oggi era il giorno di Luciano Moggi, l’evento preparato ad arte dallo stesso ex dirigente bianconero era importante tanto da attirare al Tribunale di Napoli le maggiori testate nazionali nei mesi scorsi sempre distanti e diffidenti nei confronti dell’accusa.
Big Luciano aveva annunciato una nuova intercettazione “pesante” e ieri è iniziata a veicolare in rete l’intercettazione tra Bergamo e Rodomonti alla vigilia di un Inter Juventus concluso sul 2-2 e come confessa lo stesso Collina viziato da un mancato rosso a Toldo. Moggi quest’oggi parla a ruota libera tirando in ballo tutti, da Galliani per la famosa intercettazione nel giorno della morte del papa a Ranieri innalzato a nemico di Moggi negli ultimi giorni per trovare un collante con i tifosi nerazzurri scontenti della scelta.
La parte centrale del suo intervento è però intento a speigare il potere sul campo della sua Juventus evidenziato da un organico che metteva insieme i capitani delle migliori nazionali al mondo e un tecnico di fama mondiale. Le stoccate ai nerazzurri non sono finite, Moggi infatti tira in ballo la gestione dell’organico privato da campioni come Pirlo e Seedorf e rimpiazzati da autentici flop come Coco, Taribo West, Vampeta e Gresko.
Moggi conclude tirando in ballo anche l’ex pm Narducci che sin dall’interrogatorio si fece sfuggire un eloquente “lei lo sa che è finito”.
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Intercettazione, Bergamo a Rodomonti “pensa più a chi è dietro”
Luciano Moggi lo aveva annunciato la scorsa settimana e adesso a meno di 24 ore dall’udienza nelle stanze del Tribunale di Napoli in rete è iniziato a circolare il contenuto della telefonata tra Bergamo e Rodomonti che per la difesa è l’ultimo tassello per rompere il palazzo accusatorio creato dai pm Narducci e Beatrice avvalendonsi del lavoro del colonnello Auricchio. Quella che è stata soprannominata la “nonna delle intercettazioni” è un colloquio tra il designatore arbitrale Bergamo e l’arbitro Rodomonti alla vigilia di un Inter-Juventus a San Siro terminato sul 2-2 senza grossi errori arbitrali ma con qualche dubbio di valutazione sul giallo a Toldo invece del rosso in occasione del rigore, due fallacci di Zebina e Stankovic non sanzionati a dovere. Bergamo, che per l’accusa dovrebbe esser un elemento di spicco della cupola Moggiana, dà uno spassionato consiglio a Rodomonti per il proseguo della sua carriera. “In caso di dubbi pensa a chi sta sotto” facile pensare proprio ai nerazzurri distanti in classifica dalla prima posizione. Di seguito vi riportiamo il contentuo dell’intercettazione e il video con i momenti salienti e gli highlights del match. B. Stai preparando bene la partita? R. Sì, sì, sì… B. Hai visto qualcosa oggi mentre ti riposavi? R. No, ho visto quasi niente… B. Però, mi raccomando… Hai faticato tanto per arrivare lì… Per ritornarci, e quindi io mi aspetti, credimi, che tu non sbagli niente. R. Mi fa immensamente piacere quello che hai detto, perché è la verità. B. Oltretutto, c’è una differenza di 15 punti tra le due squadre, capito? Quindi anche psicologicamente preparatici bene. R. Va’ bene, tranquillo… B. Le fatiche che hai durato non le devi mettere in discussione, fa la tua partita, non ce n’è per nessuno, e, se ti dico proprio la mia, in questo momento, se hai un dubbio, pensa più a chi è dietro piuttosto che chi è davanti, dammi retta! R. Va bene, parola d’onore, va bene, sta tranquillo. B. E’ una cosa che rimane tra me e te… Arrivare lassù lo sai quanto sia faticoso, e ritornare giù sarebbe per te proprio stupido. Fa la persona intelligente! R. Perfetto, ho capito tutto! B. La cosa rimane tra me e te, come mi auguro. R. Vai tranquillo… No, no, tranquillo, io non parlo mai con gli altri di me. B. Io ci conto, perché è soltanto una scelta per te, credimi, devi pensare a te stesso in questo momento [jwplayer config=”240s” mediaid=”97929″]
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Mughini scrive a Moratti “Hanno ripreso a telefonare contro l’Inter”
Giampiero Mughini tifoso juventino doc e da sempre sostenitore della teoria del complotto nei confronti della Cecchia Signora approfitta della grande confusione in casa Inter per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. L’ex opinionista di Controcampo usa quest’oggi il suo spazio su Libero per scrivere una lettera al presidente Moratti mettendolo in guardia, ovviamente ironicamente, per la nascita di una nuova cupola che cerca di destabilizzare l’Inter afacendo nuovo uso delle telefonate. Mughini consiglia Moratti di affidarsi nuovamente ad Auricchio, considerato al pari di uno dei più grandi giocatori nerazzurri, e a Guido Rossi per risollevare le sorti nerazzurra nuovamente
Gentile presidente Moratti, sono allarmatissimo per le sorti della sua Inter. È successo difatti che le abbiate buscate più volte in quest’ultime settimane, ciò che vi era successo spesso fino a quando non eravate riusciti a sgominare nel 2006 «l’associazione a delinquere» che falsava i tornei a favore della Juve. Prima che scendessero in campo Guido Rossi, un eccellente magistrato milanese che confessava di non sapere nulla di calcio, e il tenente colonnello Auricchio, era per voi impossibile vincere: i delinquenti filo-juventini compravano tutto e tutti. E che altro potevano fare con le squadrette che si ritrovavano? Dopo che giustizia (sportiva) è stata fatta, dopo il 2006, dopo che il compito di fare i gol lo avete affidato a Ibrahimovic e non più a Recoba, è stata per voi una passeggiata trionfale. E questo fino all’anno mirabile del “triplete”, un’impresa sportiva dinnanzi alla quale non finirò mai di togliermi il cappello. Così come sempre mi sono tolto il cappello innanzi alle grandi vittorie dell’Inter di Peppin Meazza, di Giacinto Facchetti, dell’Inter dell’anno trapattoniano. Bene, e adesso che succede? Possibile che voi perdiate sul campo, che prendiate più pappine di quanto riuscite a metterne dentro? Impossibile, e a meno di una spiegazione. E cioè che l’«associazione a delinquere» moggiana ha rialzato la testa. Hanno ricominciato a telefonare a tutto spiano forti di schede svizzere o altre – ad arbitri e designatori e quant’altro, telefonate da cui si guardavano bene i dirigenti delle altre grandi squadre. Da come lei ha ripetutamente raccontato la storia del calcio italiano recente, e cioè che nei tornei in cui arrivavate quinti o anche ottavi, era tutta colpa delle malefatte di Moggi. E dunque perché non dovrebbe essere così anche oggi? Se le avete buscate è perché qualcuno ha telefonato a vostro danno. È vero che lei si è già premunito assumendo uno dei migliori allenatori italiani, quel Mister Ranieri al quale vanno i miei saluti fraterni oltre che la gratitudine per quel che è riuscito a spremere in due anni da un rinsecchito limone juventino. Ma Ranieri non basta. Ci vuole Auricchio, di cui spero che nella vostra bacheca la foto si stagli accanto a quella di “Veleno” Lorenzi e di cento altri vostri campioni. I gol che vi hanno assicurato il vostro quattordicesimo scudetto li ha fatti lui, mica Recoba. Sguinzagli Auricchio, gentile presidente. E a meno che il calcio non c’entri niente affatto con le telefonate di chicchessia a chicchessia. Forse il calcio sta semplicemente nel fatto che undici neri vanno contro undici bianchi, e ci sono anni in cui vincono i neri perché sono più forti, e anni in cui vincono i bianchi perché sono più forti. Anni in cui vinsero Luisito Suarez e Sandro Mazzola e Armando Picchi e Mariolino Corso, perché in campo non c’era nessuno alla loro altezza. L’anno in cui la Juve di Fabio Capello arrivò a 91 punti, perché non c’era squadra italiana che non venisse “asfaltata” da quei fuoriclasse che poi si giocarono in famiglia la Coppa del mondo. L’anno in cui Milito e soci hanno sommato tre grandi vittorie, e non c’era trippa per nessun altro. Succede poi nel calcio vero, non quello millantato al telefono, che le generazioni si esauriscano e restituiscano il bastone del comando. Si esaurì la generazione degli juventini campioni del mondo nel 1982. Si esaurì la generazione stellare di giocatori milanisti modellati da Arrigo Sacchi. S’è forse esaurita, gentile presidente, la magnifica generazione dei vostri campioni di questi ultimi anni. Succede. È il calcio, quello vero. E quanto a telefonate, e per quel poco che contano, sarà divertente ascoltare la telefonata tra un designatore e un arbitro alla vigilia di un memorabile Inter-Juve di alcuni anni fa. La telefonata che la difesa di Moggi esibirà al processo di Napoli nell’udienza di martedì 27. Auguri, gentile presidente. Quanto al torneo in corso, vinca il migliore. Com’è sempre stato.
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Calciopoli, l’asso di Moggi: l’intercettezione tra Bergamo e Rodomonti
Le parole di Moggi a Radio Manà Manà qualche giorno hanno fatto risalire l’attenzione, a dire il vero mai scemata, dei media sul processo a Calciopoli. Il rinvenimento di una nuova intercettazione che per Moggi e il suo entourage sconvolgerà il processo è un boccone troppo ghiotto per la stampa.
Tante le indiscrezioni, dopo il coinvolgimento della Roma di ieri quest’oggi è il Corriere dello Sport a spifferare di un colloquio tra Bergamo e Rodomonti alla vigilia di un Inter-Juventus terminato poi in pareggio.
L’intercettazione nominata “la nuova mamma di Calciopoli” spiegherebbe definitivamente il “così fan tutti” del calcio dell’epoca. Il colloquio tra Bergamo e Pairetto, il cui contenuto è ancora top secret, contestualizzerebbe in maniera più chiara una telefonata tra Carraro, prosciolto da ogni accusa, e Bergamo di qualche giorno prima.
Carraro: Mi raccomando, che non aiuti la Juventus per carità di Dio eh? Che è una partita delicatissima, in un momento delicatissimo, della Lega, eccetera…Per carità di Dio che non aiuti la Juventus. E faccia la partita onesta, per carità, ma che non faccia errori a favore della Juventus, per carita.
Intanto dopo la Juventus e la Fiorentina scende sul piede di guerra anche la Lazio annunciando attraverso il suo legale l’attesa della fine del processo a Napoli per poi presentare richiesta danni.
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Calciopoli, nuova intercettazione coinvolge la Roma
Ieri la bomba di Luciano Moggi con l’annuncio a radio Manà Manà di una nuova intercettazione che stravolgerà ulteriomente il processo a Calciopoli in corso a Napoli stabilendo in maniera chiara chi ha organizzato il presunto complotto ai danni della JUventus.
Quest’oggi è iniziata a circolare in rete una intercettazione datata 10 maggio del 2005, fra un dirigente della Roma e uno della Federcalcio. La società giallorossa al pari della Fiorentina in quel campionato era alle prese con una delicata posizione in classifica con il concreto rischio retrocessione. Dal contenuto dell’intercettazione si intuisce che anche i giallorossi organizzavano incontri per cercare appoggi e agganci
Dirigente Roma: Ci vuole una persona di spessore…
Dirigente Figc Ora come ora chi c’hanno in mente loro?”DR: Loro adesso non c’hanno in mente… Come fai se non ti salvi?
DF: Non c’è dubbio…DR: C’è sta poraccia sta’ così, secondo me ha anche bisogno di qualche segnale dall’alto… ….sta’ a pezzi proprio… quindi secondo me se qualcuno gli dà un segnale di star tranquilla, di star serena la situazione è sotto controllo questa una boccata di ossigeno la prende… Secondo me un segnale bisogna pure darglielo…
DF: Senti fa’ una cosa, quando si fa’ l’incontro con *** a Roma, mettiamo noi si faccia il pranzo, magari si va a prendere un caffé da Rosella Sensi…DR: Anche, per tranquillizzarla un po’…capito?
DF Va bene dai te lo prometto, o martedi o mercoledì..”Se l’incontro ci fu non è dato saperlo ma a questo punto è rivedibile in ottica diversa una intercettazione di Pradè e Mazzini di undici giorni dopo
M. “Sono Innocenzo Mazzini, sono il tuo presidente…”
P. “Mamma mia, ma come è possibile che non rispondo a te, ma scherzi. Con quello che stai facendo per noi. Non lo avevo sentito Innocenzo…Ce l’ho… Avevo il vibra….”M. “Dimmi un po’ come tu vai”
P. “Eh, che ci devi da’… Lo sai che punto molto su di te eh?”M. “Oh, che devo fare di più?”
P. “Niente, devo passare domani e poi c’è un grande futuro. E anzi, se passate domani mi piacerebbe tanto incontrarti e paralrti. Anche la dottoressa Sensi. Incontrarci”M. “Comunque troverai un ambientino… Meno male che tu sei tutelato molto… Perché c’è un grande arbitro”
P. “Quanto grande?”M. “Grandissimo…”
P. “Vabbò…”M. “Per cui… Mi raccomando a te. Determinazione, voglia, corsa….tutte cose dovresti avere però non lo so se tu ce l’hai”
P. “Non ce l’ho”M. “Però tielli insieme dai, forza”
P. “D’accordo. Grazie Innocenzo”M. “Ci sentiamo settimana prossima a salvezza tocchiamoci le palle, va bene?”
A questo punto il mistero sulla sparizione delle intercettazioni si allarga dall’Inter alla Roma continuando ad alimentare la teoria di un doppio peso nella gestione del processo omettendo la posizione di alcuni protagonisti.
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Moggi “nuova intercettazione stravolgerà il processo”
L’udienza del 27 settembre a Napoli si preannuncia ricca di colpi di scena. Luciano Moggi in persona quest’oggi a Radio Manà Manà ha annunciato il rinvenimento di una nuova intercettazione il cui contenuto cambierà definitivamente le sorti del processo a Calciopoli.
Secondo l’ex dg della Juventus l’intercettazione, il cui contenuto è ancora top secret dimostrerà definitivamente l’esistenza di un progetto per sovvertire le gerarchie del campionato affossando i bianconeri per favorire altri.
“Questa notte è stata trovata un’intercettazione che sconvolge il processo. Il 27 andrò a parlare io e vedrete che questo nuovo elemento dimostrerà il contrario di quanto ci hanno detto.
Questa intercettazione dice che è stato fatto un processo volutamente per togliere la Juventus di mezzo e mettere al centro altri”.