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  • Calciopoli: Moggi al contrattacco. Le intercettazioni inguaiano Moratti, Facchetti e Galliani

    Da quanto rivela la Stampa gli avvocati di Luciano Moggi tolgono l’asso della manica ribaltando praticamente il quadro accusatorio che vedono l’ex direttore generale principale indagato del processo a Calciopoli nel tribunale di Napoli.

    Dopo i “non ricordo” di Auricchio e le incongruenze sul modo di taroccare il sorteggio arbitrale sembra che gli avvocati di Big Luciano siano riusciti a scovare le intercettazione tra Moratti e Facchetti con l’ex designatore arbitrale Bergamo e di Galliani con Pairetto.

    Il contenuto delle intercettazioni ancora non è di dominio pubblico ma fa specie che nel faldone dell’inchiesta non ve ne sia traccia e per questo si può ipotizzare a qualcosa di scabroso e interessante al fine del Processo.

  • Moggi: “Calciopoli una montatura avallata dalla Juventus”

    Luciano Moggi nell’ormai consueto appuntamento di Studio Stadio lancia le sue verità, accusando, questa volta con il riscontro del Tribunale di Napoli i protagonisti delle indagini di un complotto per scardinare il potere e la forza dimostrata sul campo della Juventus sua e di Giraudo. Non mancano gli attacchi all’attuale proprietà e al giornalista Liguori:

    “Il processo di Napoli sta dimostrando che non c’erano telefonate della Juventus agli arbitri e che non c’è stato mai illecito alcuno né partite comprate – ha sostenuto l’ex direttore generale della Juventus -. Sono rimasti in pochi a non credere che ‘calciopoli’ sia stata una grossa montatura avallata dalla attuale dirigenza della Juventus per eliminare Moggi e Giraudo. Ci sono giornalisti, come Paolo Liguori che trasformano trasmissioni sportive in aule di tribunale e vomitano sentenze definitive senza attendere l’esito del vero processo ignorando che la presunzione di innocenza è garantita a ogni cittadino fino a prova contraria. Al processo di Napoli neppure i testimoni prodotti dall’accusa hanno portato argomenti a favore delle tesi dei Pm.

    Il tenente colonnello Auricchio con i suoi ‘non ricordo’ e ‘ non so’ non sta facendo una bella figura nelle aule del tribunale di Napoli e sta confermando che se non ci fosse stata complicità da parte dell’attuale proprietà juventina, mai si sarebbe potuto arrivare alle sentenza da bar sport del 2006 con indagini fatte sulle base dei tabellini della Gazzetta dello sport o sui punti della patente degli arbitri del ‘Processo di Biscardi’. Tutte stupidaggini che scompaiono di fronte a fatti concreti come i 75′ di Perugia sotto il diluvio o le regole sugli extracomunitari cambiate in corsa nel 2001″.

  • Calciopoli: aumentano i dubbi dopo la deposizione di Auricchio

    Il Processo a Calciopoli continua e nella sua sede napoletana si susseguono “gli accusatori” di Moggi e del sistema da lui messo in piedi. Ieri era il turno del Colonnello Auricchio, ufficiale dei carabinieri titolare delle indagini. Dalla sua deposizione esce fuori, un quadro accusatorio distorto e per certi versi comico quello che ne esce fuori, il colonnello ammette di non aver visionato le partite oggetto del complotto. Di seguito vi proponiamo la ricostruzione de l’uccellinodelpiero.com ma è possibile sentire l’audio integrale su Radio Radicale

    FOTI L’AMICO DI MOGGI

    Gli viene chiesto dall’avv. difensore di Lillo Foti se avesse preso in esame la possibilità di errori arbitrali ai danni della Reggina, e Auricchio risponde « Non ricordo errori arbitrali.. ». L’avvocato allora chiede se avesse preso in esame tutto il campionato della Reggina, comprese le partite senza aiuti arbitrali o con torti arbitrali (ne elenca alcune come quelle con Lazio, Messina, Brescia, Cagliari, Sampdoria, ecc..), la risposta di Auricchio è: « Non ho controllato il Campionato della Reggina. La Reggina è, almeno per quanto riguarda le nostre valutazioni investigative, indotta in relazione ai rapporti che il suo Presidente aveva con Luciano Moggi.. ».
    AMMONIZIONI GIUSTE, SBAGLIATE O DOLOSE

    Facendo riferimento ad una dichiarazione di Auricchio di una precedente udienza (nella quale parlò di “gol in evidente fuorigioco” con riferimento ad un Siena-Milan), gli viene chiesto se sapesse tecnicamente quando un gol è in fuorigioco. Auricchio risponde di saperlo “da tifoso”, ma che non era suo compito saperlo. Gli viene contestato questo perchè nel capo d’imputazione si parla di “ammonizioni dolose”, e Auricchio precisa: « Sulle ammonizioni non ho mai parlato di ammonizioni giuste o sbagliate. Se abbiamo fatto dei riferimenti al gol in fuorigioco o al rigore che c’era o non c’era lo abbiamo fatto soltanto prendendo spunto dai tabellini o dalle cronache. Se invece abbiamo parlato di “ammonizioni dolose” lo abbiamo fatto in relazione alle conversazioni telefoniche che stabilivano da parte di alcuni protagonisti arbitri, come per esempio il sig. De Santis, in relazione a quanto da loro dichiarato. E’ come se lei mi fa la domanda, ne abbiamo discusso stamattina, “Arezzo-Salernitana”… E’ l’assistente che dice a Meani, lo abbiamo letto stamattina, “Io ho alzato la bandierina per evitare che” quindi in quel caso io parlo di fallo (non è un fallo, ndACB) fischiato ad hoc non perchè io sia il tecnico che valuta questo, ma perchè ce lo dice l’assistente, cioè colui che ha alzato la bandierina ».
    I SORTEGGI? PER NOTAI E GIORNALISTI ERANO REGOLARI

    L’avv. Sena (difesa Pairetto) chiede se, nel corso delle indagini riguardanti la regolarità del sorteggio, avessero mai sentito i notai che presiedevano il sorteggio. « Abbiamo acquisito i verbali del notaio ». Viene chiesto se avessero mai ascoltato direttamente i notai per verificare se avessero mai avuto dei dubbi sulla regolarità o meno di questi sorteggi: « No, perchè dei dubbi il notaio li avrebbe inseriti nel verbale, insomma.. ». Gli viene chiesto se dai verbali.. « Non ci sono anomalie, ecco, se è questa la domanda! ». Viene chiesto se risultassero da parte dei notai dei rilievi in ordine alla regolarità delle palline utilizzate che potevano essere eventualmente riconosciute, e l’Auricchio dice di no. Gli viene chiesto, visto che si è utilizzata tanto la stampa nelle indagini, se avessero mai verificato se i giornalisti presenti al sorteggio fossero più o meno sempre gli stessi, e Auricchio non sa rispondere, dicendo semplicemente: « C’erano dei giornalisti, questo sicuramente..».
    MILAN-JUVE A COLLINA? SI VEDE CHE NON SERVIVANO AIUTI…

    Viene chiesto se avessero verificato, in relazione alla 16ma giornata di ritorno (quella di Milan-Juventus che decise il Campionato), quale fosse la griglia arbitrale proposta dai commissari. Auricchio, sbagliandosi, risponde: « Juventus-Milan (è Milan-Juventus, ndACB) l’arbitro era Collina, quello designato ». Domanda dell’avvocato: « E’ stato scelto sulla base di una terna di tre arbitri che erano stati inseriti in questa griglia: vuole verificare se ha il dato di chi erano? ». La risposta di Auricchio è ancora sbagliata: « Collina, Mitro, Farnetri e Preschern quarto ufficiale ». L’avvocato continua ancora a chiedere: « Sono stati designati in base ad una griglia, quindi stiamo parlando evidentemente di arbitri di prima fascia. E’ in grado di dirci la griglia quali altri professionisti prevedeva? ». Alla fine, finalmente, Auricchio capisce e dice: « La griglia? No». Domanda: « Voi non avete verificato per ogni partita le singole griglie..? ». L’Auricchio risponde di sì, ma di non riuscire a trovare l’informazione (« Sarà negli atti »). Viene chiesto se lo avessero comunque fatto per tutte le partite. « Per tutte le partite attenzionate », risponde Auricchio. « Milan-Juventus non è stata una partita di interesse investigativo ». Viene chiesto come mai, essendo stata la partita che di fatto ha deciso il campionato, ed essendo la tesi dell’accusa che anche i sorteggi siano stati pilotati in modo strumentale per decidere le sorti del campionato. La risposta di Auricchio è interessante e bizarra: « La garanzia per quella partita con il sorteggio con la Dea bendata che ha individuato Collina mi sembrava una caratteristica che metteva al riparo da qualsiasi valutazione ». Se quindi ad essere estratto dal sorteggio era Collina (quello delle cene con Meani) in un Milan-Juventus, non c’era dubbio alcuno sulla irregolarità. Altrimenti, probabilmente, sì. Così ancora l’avvocato: « La sua risposta non mi convince perchè Collina non è stato sorteggiato fra tutti gli arbitri, ma solamente tra gli arbitri che i designatori avevano ipotizzato in quella griglia. Atteso che stiamo parlando finora nel processo di designatori che sceglievano le varie griglie arbitri che poi selezionavano in base alle modalità che abbiamo visto anche con altri testi io le domando se avete verificato se avevano provveduto ad inserire degli arbitri che chiameremo “sensibili” così per far comprendere la domanda? ». La risposta di Auricchio è a questo punto meravigliosa, nella sua stupidità: « Probabilmente, evidentemente, non c’era per quella partita che decideva il campionato tra Milan e Juve la necessità di mettere un arbitro favorevole alla Juve, insomma. Cioè voglio dire.. ». L’avvocato rivela infine come i tre nella griglia fossero Trefoloni, Collina e Paparesta e che, ovviamente, la partita a suo parere fosse “importante” per le sorti del Campionato.
    SOSPENSIONI MIRATE? NO, INVENTATE!

    Domanda: « Avete verificato in relazione ad ogni singola partita le relazioni degli osservatori arbitrali? ». Auricchio risponde che lo hanno fatto solo per le partite dove c’era uno spunto di interesse investigativo (esempio intercettazioni tra osservatore e designatore), al che l’avvocato specifica meglio, essendo in difesa di un designatore (Pairetto), la domanda: « Avete verificato se le decisioni dei designatori, ad esempio di sospendere taluni arbitri all’esito di determinate partite, si trovavano in conflitto o in contraddizione con le relazioni degli osservatori arbitrali o comunque si basavano ed erano confortate dalle valutazioni degli osservatori arbitrali? ». Auricchio sostiene di non essere in grado di rispondere. L’avv. Sena allora specifica ancora di più: « Poichè si è parlato molto durante il processo di decisioni strumentali dei designatori di sospendere questo o quell’arbitro oppure piuttosto che aiutarlo e favorirlo a seguito di errori commessi in campo, io le domando se avete verificato, visto che andavate a guardare il comportamento dei designatori se le loro decisioni erano in qualche modo in contrasto con quello che risultava nelle relazioni degli osservatori ». Auricchio risponde dicendo che uno dei casi esplicativi potrebbe essere quello relativo alla sospensione dell’arbitro di Reggina-Juventus (Paparesta, ndACB), per il quale si analizzò la relazione dell’osservatore che non era in contrasto con la decisione di sospenderlo. L’avvocato chiede per l’ennesima volta se, al di là di quello specifico episodio, in generale avessero preso in esame le relazioni degli osservatori per ogni singola partita, e la risposta, finalmente, è un no. A quel punto chiede la parola ed interviene Pairetto. Auricchio cerca di evitare il dialogo? « Il controesame è finito? Così posso allontanarmi o devo essere controesaminato da.. (Pairetto, ndACB) », ma gli viene detto di aspettare…

  • Moggi: “Tronchetti ha dichiarato il falso sulle intercettazioni”

    Luciano Moggi dalle poltrone di 7 Gold nell’ormai nota trasmissione Studio Stadio continua a dir la sue verità in merito alla vicenda Calciopoli. Il soggetto delle sue accuse questa volta e Tronchetti Provera, il patron di Telecom e consigliere dell’Inter è infatti stato richiamato a deporre in merito alle intercettazioni fatte da Tavaroli e a suo dire non commissionate da nessuno:

    “Nessuno ci ha mai regalato niente, anzi. Basti pensare agli scudetti che abbiamo perso durante la mia gestione prima con la Lazio per i 75 minuti di attesa sotto il diluvio di Perugia ad opera di Collina, evento mai verificatosi in precedenza e poi con la Roma per le regole sugli extracomunitari cambiate in corsa, che consentirono a Nakata di esser decisivo nella sfida Juventus-Roma di Torino! Le cose stanno comunque venendo fuori. Si pensi alle bugie di Tronchetti Provera che è stato richiamato nuovamente per testimoniare in Tribunale nella vicenda Telecom”

  • Moggi vs Pistocchi: lite a Sportitalia

    Le sortite di Luciano Moggi in televisione fanno sempre notizie sopratutto quando a ribattere le sue tesi ci si trova di fronte uno dei più ferrei accusatori. La trasmissione diretta dall’ottimo Criscitiello su Sportitalia metteva di fronte Big Luciano e il giornalista Mediaset Maurizio Pistocchi. Inevitabile tornare su Calciopoli e sulle differenza di quel calcio con quello attuale, i due si minacciano, promettono denunce alzando i toni della trasmissione.

  • Mourinho si vergogna per Calciopoli ma ai tempi del suo Porto….

    Mourinho si vergogna per Calciopoli ma ai tempi del suo Porto….

    “Voi italiani avete costruito una storia che mi ha fatto vergognare come uomo di calcio. Quando ho saputo di Calciopoli, mi sono vergognato terribilmente di dare da mangiare alla mia famiglia con i soldi del calcio. Però adesso qualcuno dice che bisognare abbassare i toni… L’Italia comunque non mi cambierà: sono arrivato onesto, me ne andrò via onesto”

    In linea di massima il discorso di Jose Mourinho nel dopo partita di Inter-Chelsea non fa un grinza anche se forse il portoghese ha scelto il momento meno adatto visto l’aiuto di Mejuto Gonzales nella gara contro i Blue. Ogni sportivo con un briciolo di obiettività la penserebbe come lui ma da quanto si legge oggi sul portoghese Diario de Noticias, e riportato da Calciomercato.com, in Portogallo si è iniziato ad indagare su presunti condizionamenti da parte della classe arbitrale proprio negli anni in esplodeva la Mourinhomania al Porto.

    Azevedo Duarte, ex vicepresidente della Federacalcio portoghese, è stato accusato davanti alla Seconda Circoscrizione Penale di Lisbona di aver sollecitato, attraverso una serie di telefonate, favori a un ex arbitro.
    Per carità, il valore di Mourinho non si discute e la vittoria della Champions League è un impresa ma forse prima di ergersi a moralizzatore bisognerebbe pensarci visto che tutto il mondo è paese….

  • Calciopoli: le verità del colonnello Auricchio e le accuse di Moggi al Milan e Meani

    Giornata importante quella di ieri per la ricostruzione di Calciopoli al processo penale in corso a Napoli è stato sentito il tenente colonnello Attilio Auricchio, responsabile della indagine off-side durata due anni e che portò alla squalifica della cosidetta cupola con a capo Luciano Moggi e i due desigantori arbitrali Bergamo e Pairetto. Il colonnello Auricchio in ben quattro ore spiega la genesi dell’inchiesta e come si è arrivato a capire i forti legami e condizionamenti che subiva il campionato di serie A.

    Si parte dai rapporti del Messina calcio con la Gea e Luciano Moggi, dalla dichiarazione di Franco dal Cin sulla cosidetta della combriccola romana alle intercettazioni a Moggi, Giraudo, l’arbitro De Santis e Bergamo e Pairetto fin alla scoperta delle schede segrete e la fitta rete di accordi. In aula presente Luciano Moggi, i due designatori e De Santis.

    Dopo aver assistito alla ricostruzione per circa quattro ore Luciano Moggi ha chiesto di rilasciare una dichiarazione spontanea puntando il dito sull’arbitro Rodomonti e i rapporti con Meani e con il Milan, proprio per evidenziare come le indagini a suo dire non hanno preso in considerazione tutto il contenuto delle intercettazioni.

    Il racconto della giornata di Sky

    Il racconto di Sportmediaset

  • Serie A: le società contro la classe arbitrale. Torna in voga la teoria del sospetto

    Serie A: le società contro la classe arbitrale. Torna in voga la teoria del sospetto

    Il clima di comprensione post Calciopoli sembra esser passato e per le terne arbitrali torna come un macigno la teoria del sospetto e del complotto. In Serie A di domenica in domenica il tono dello scontro si fa sempre più alto e alle terne arbitrali praticamente non viene perdonato più il minimo errore.

    A differenza del passato, si protesta in maniera focosa ed accesa anche e sopratutto quando si vince. Il precursore anche in questo campo è stato Josè Mourinho nell’ormai famoso dopo partita nel derby stravinto contro il Milan, “noi questa partita non dovevamo vincerla” e “se Ronaldinho avesse realizzato il rigore si sarebbe giocato fino al pari del Milan” le frasi più pesanti.

    La domenica successiva è a Napoli che scoppia la polemica il presidente De Laurentis e mister Mazzarri chiedono occhi aperti e vigili per non inficiare la lotta al quarto posto, da Udine rispondono e dopo l’incontro di ieri le proteste aumentano. Il Napoli perde dopo 15 turni ma sulla partita pesa un ingiusta espulsione ai danni di Maggio (che salterà l’Inter).

    Zamparini e il Palermo protestano per la gara di sabato contro il Parma, un fallo su Cavani in avvio del gol di Biabiany manda su tutte le furie i siciliani che rilasciano un comunicato ufficiale di protesta. Giornata nera per gli arbitri ma il presidente Nicchi non ci sta:

    “Il problema principale non sono gli arbitri, per quello basterebbe dire che sono scarsi invece di inventarsi congetture sul fatto che abbiano preclusioni. Stanno facendo i miracoli sui campi italiani dove manca totalmente la collaborazione” – dichiara deciso Nicchi che prosegue – “Non siamo soddisfatti dell’ultima giornata ma c’è da dire che la moviola realizzata in questo modo è massacrante. Gli arbitri sono uomini, non macchine, e ciò che si vede in campo non è quello che si riesce a vedere comodamente da casa. Gli errori ci sono stati ma penso si rientri nella normalità”

  • Moggi jr: squalifica dimezzata da 4 a 2 anni

    Il Tribunale nazionale arbitrale dello sport ha ridotto la squalifica ad Alessandro Moggi, figlio dell’ex direttore generale della Juventus Luciano, coinvolto nell’inchiesta Gea su Calciopoli da 4 a 2 anni.
    Il procuratore, bloccato ad inizio 2009, potrà così tornare ad esercitare la sua professione a partire dal primo gennaio del 2011. Dimezzata anche la multa inflittagli in un primo momento da 250 a 125 mila euro.

  • Calciopoli: un’intercettazione inchioda Baldini e Mazzini

    “Al processo di Napoli tirerò fuori un’intercettazione tra Baldini e Mazzini, in cui l’ex dirigente della Roma dice a Mazzini che riuscirà a far cacciare dal calcio Moggi, Giraudo e Galliani ma a lui lo salverà in cambio di una sistemazione per il suo amico Renzo Castagnini (oggi alla Juve…)”.

    Così Luciano Moggi dagli studi di Studio Stadio, in cui era presente come ospite anche l’opinionista Stefano Discreti, aveva annunciato al mondo domenica scorsa l’esistenza di una telefonata tra Franco Baldini, il suo grande e storico accusatore nel mondo nel calcio, ed uno dei protagonisti poi di Calciopoli, Innocenzo Mazzini, vicepresidente della FIGC. Sette giorni dopo, eccola qui.
    La telefonata risale al 2005. Franco Baldini all’epoca dei fatti fresco ex dirigente della Roma chiede ad Innocenzo Mazzini di spendersi con Luciano Moggi in favore di Renzo Castagnini, suo amico, affinché venisse assunto dall’Arezzo Calcio. Il “giro Veltroni” non basta più, ci vuole il “giro Moggi”. Baldini suggerisce a Mazzini di mentire a Moggi riguardo una sua presunta inimicizia con il Castagnini “sin da quando erano piccoli”.

    Al minuto 1 della conversazione si può agevolmente sentire Baldini annunciare a Mazzini quale sarà la ricompensa per i suoi eventuali servigi. Franco Baldini dice: “Forse se ti comporti bene, quando farò il ribaltone e tanto lo farò perché io vivo per quello, fare il ribaltone e buttare tutti di sotto dalla poltrona, io ti salverò. Forse”. Al minuto 8 della conversazione, Mazzini solidarizza con Baldini fresco disoccupato e aggiunge che “tra un anno e mezzo però quando cambieranno un po’ di cose” chissà. Col ribaltone Baldini magari tornerebbe a lavorare. Baldini a proposito di quel ribaltone per il quale “ormai vive” lo rassicura a sua volta. “Io mi sono sempre guardato bene dal fare il tuo nome. Ho parlato di Carraro, Galliani, Giraudo. Non t’ho mai nominato”. Anzi. “Ho avuto persino il timore che tu ne fossi geloso”. Al processo Gea, è stata acclarata l’amicizia dapprima negata tra Baldini ed il maggiore dei Carabinieri Attilio Auricchio. All’epoca della telefonata in cui Baldini annuncia a Mazzini di star preparando il ribaltone del calcio italiano facendo nomi a qualcuno, il colonnello Auricchio era il responsabile delle segretissime indagini in corso su Calciopoli.

    La telefonata è del 2005. Baldini ci aveva quasi preso. Moggi, Giraudo e Carraro saranno “ribaltati” (Galliani quasi). Castagnini tornerà a lavorare. Alla Juve. Ma Mazzini non si salverà. (Ascolta l’audio dell’intercettazione)
    [via: juvemania]