Luciano Moggi rinvigorito dalle nuove intercettazioni continua la sua arringa difensiva intervistato al telefono dal direttore Belpietro durante Mattino 5 questa mattina su canale 5. Big Luciano è sicuro che dalle intercettazioni usciranno fuori altri scoop rilevanti e alla fine si dimostrerà la sua innocenza, guarda il video:
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Calciopoli 2, Aigner: “Noi non abbiamo deciso di dare il titolo all’Inter”
Le intercettazioni proposte dai legali di Luciano Moggi hanno scatenato una nuova indignazione negli sportivi e sopratutto in chi all’epoca della prima inchiesta si è trovato a prender decisioni importanti per il futuro del calcio italiano. Sembra che Palazzi sia a lavoro per trovare un espediente in grado di evitare la prescrizione e riaprire il fascicolo di indagini.
Ma anche Gerhard Aigner, ex segretario genarale dell’Uefa e capo della Commissione dei tre saggi che nel 2006 collaborarono con l’allora Commissario straordinario Guido Rossi nell’assegnazione dello scudetto 2005-06, ci vede qualcosa di poco chiaro.
Aigner intervistato durante la trasmissione Qui studio a Voi stadio su Telelombardia, confessa che il nome dell’Inter non sono stati loro a farlo e in quel clima dove era difficile definire chi era colpevole da chi non lo era sarebbe stato meglio non assegnarlo:
“Il nome dell’Inter – ha detto – non ci era stato proposto. Dovevamo per forza fare una classifica di quel campionato per via delle Coppe europee, ma non era necessario dare il titolo a qualche squadra. Per me sembrava normale non assegnare il titolo in quelle circostanze perché c’erano dubbi sulla regolarità del campionato”.C’era un malessere generale in quel campionato, c’erano molte componenti implicate. Non sono sorpreso da ciò che è uscito in questi giorni. Allora la situazione in Lega Calcio era molto grave, ma tutti erano responsabili. Gli arbitri erano troppo esposti alla situazione della Lega Calcio e sono stati anche vittime. Tutti hanno contribuito a crearla e trovare chi è stato il più o meno colpevole è difficile”.
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Facchetti Jr. alle Iene: “restituiamo lo scudetto del 2006”
Dopo l’infuocata udienza di ieri a Napoli, nella quale la difesa ha tirato fuori “la madre di tutte le intercettazioni” che voleva l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti consigliare la griglia a Bergamo, le Iene hanno intervistato il figlio Gianmaria:
Negli anni d’oro di Moggi che ruolo ha avuto tuo padre? Gianfelice Facchetti:
«È stato vicepresidente e presidente negli ultimi due anni circa».
Hai mai avuto dei sospetti su Calciopoli?
«Sì»
In famiglia ne avete mai parlato?
«Sì, tante volte. Abbiamo par la to di alcuni episodi che si vedevano, di una serie di strane coincidenze, chiamiamole così. Io all’inizio facevo fatica a credere e poi sono felice di essere stato sbugiardato».
Hai mai pensato che qualcuno lo stesse fregando?
«Spesso».
Ha mai peccato un po’ di ingenuità?
«Sicuramente».Avrebbe potuto fare qualcosa per portare al la luce Calciopoli prima?
«Penso che abbia fatto tutti i tentativi nelle sue possibilità perché ciò accadesse».
Tuo padre parla va con i designatori arbitrali?
«Sì».
Quindi faceva come Moggi?
«No, faceva diversamente perché il contenuto delle telefonate era differente».
Perché lo stanno tirando in mezzo proprio ora?
«Perché nel momento in cui il processo fa verso la sua fase cruciale la difesa di Moggi sta cercando di fare il suo lavoro. Sicuramente i sistemi sono in parte inaccettabili, quello che è accaduto ieri lo dimostra».Tutta Italia parla di una telefonata tra Facchetti e il designatore degli arbitri. Di cosa l’accusano?
«Lo accusano di aver indicato il nome dell’arbitro Collina per una partita».
Hai qualcosa in contrario se sentiamo la telefonata?
«Volentieri, sono felice». (Si ascolta la telefonata)
Cosa c’è di strano in questa telefonata?
«C’è di strano che per tutta la giornata di ieri e che per i giorni che hanno anticipato l’udienza è stato detto che c’era questa “madre di tutte le intercettazioni” in cui mio padre dettava la griglia degli arbitri, in cui mio padre avrebbe dato indicazioni al dott. Bergamo di mandare Collina a una partita invece il nome del signor Collina lo pronuncia per la prima volta nel la telefonata il dottor Bergamo e non Giacinto Facchetti. La telefonata è completamente diversa dalla trascrizione che è stata usata in aula ieri, che è stata diffusa dai giornali, in rete, nei vari siti, che è stata riportata da varie tv private e non e quindi c’è proprio una falsificazione dei fatti che è una cosa assolutamente grave e inaccettabile».Quindi pensi ci sia una manipolazione di questi contenuti?
«Non so se ci sia stata una manipolazione, però sicuramente c’è stata un’alterazione del significato delle cose , anche perché trascrivere una testo che viene diffuso e che poi si va ad ascoltare ed è diverso, è quasi comico».
Chi vuole coinvolgere tuo padre in questa intercettazione? Chi lo vuole sporcare?
«Credo la difesa di Moggi per cercare di portare avanti la teoria che tutti facevano così e quindi che tutti vanno assolti perché facevano le stesse cose».
Quindi tutti colpevoli nessun colpevole?
«Questa è la suggestione che loro vorrebbero far passare ma che noi non possiamo accettare».
Perché no?
«Non si può accettare perché basta ascoltare… la sostanza è assolutamente differente. Chiedere il miglior arbitro per giocare una partita mi sembra la richiesta di giocare una partita in condizioni di legalità nel campionato più taroccato nel la storia del campionato italiano».Chi ha calunniato tuo padre?
«Troppe persone, ho perso il conto».
Qualcuno si è mai scusato con la famiglia Facchetti?
«Sì, l’ex arbitro Massimo De Santis che noi avevamo querelato perché aveva fatto delle insinuazioni su mio papà e poi ha firmato una lettera di pubbliche scuse, salvo poi negli ultimi giorni di cercare di tornare sui suoi passi…».Come definisci Calciopoli?
«Una degna conclusione di una pagina del calcio italiano orribile durata più di dieci anni».
Come definisci Luciano Moggi?
«Non voglio definirlo, non voglio spendere altre parole». Vi siete mai incontrati? «No».
Senza Calciopoli l’Inter avrebbe vinto quattro scudetti di fila?
«No, assolutamente no, per un sacco di motivi».
Lo scudetto del 2006 l’Inter lo deve riconsegnare?
«Sarebbe un gesto molto eclatante ma che avrebbe il potere di far acquisire ancora più punti alla nostra storia…. Anche restituendo lo scudetto ci sarà chi rivorrà indietro i suoi, ma secondo me sarebbe una mossa vincente».Il calcio è più pulito dopo il 2006?
«Un po’ di più sì».
L’Inter vince lo scudetto?
«Non voglio dirlo per scaramanzia».Ti stai toccando?
«Sì».E la Champions?
«Non lo voglio dire come lo scudetto e mi sto toccando».
E la Coppa Italia ?
«Idem».
Adesso l’Inter è ostacolata dagli arbitri?
«No».C’è un complotto contro l’Inter?
«No, penso proprio di no».
Glielo dici tu a Mourinho?
«Se ho occasione sì».
Cosa diresti a tuo padre se ci fosse ancora?
«Ieri ci siamo divertiti parecchio. Si sarà divertito molto anche lui con l’Avvocato Prisco, ci sarebbe voluto lui ieri a Napoli in aula».Cosa pensi del la richiesta di Vieri?
«Io di Vieri ricordo solo Lido Vieri, il portiere del la grande Inter» -
Calciopoli 2, Bergamo: “Fu Facchetti a nominare Collina”
A fare, in parte, chiarezza sull’intercettazione portata in Tribunale dai legali di Moggi nell’udienza di ieri del processo di Calciopoli a Napoli in cui l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti propone Collina come arbitro da inserire nelle griglie, è l’ex designatore arbitrale e diretto interessato Paolo Bergamo che, con decisione, afferma: “Fu Facchetti a fare il nome di Collina e non viceversa“.
La risposta di Bergamo arriva dopo il comunicato del figlio del defunto presidente nerazzurro Gianfelice Facchetti che aveva espresso tutta la sua rabbia sostenendo che fosse Bergamo a fare il nome di Collina e non suo padre: “In tale conversazione a mio padre viene attribuito l’aver pronunciato il nome del Sig. Collina, cosa che invece dialogando faceva il Dott. Bergamo; di conseguenza, ne è risultata un’interpretazione totalmente differente dalla realtà delle cose, utilizzata peraltro dai legali stessi del Sig. Moggi in aula” e di alcuni organi di stampa che ne aveva messo in discussione il significato sostenendo la tesi di Gianfelice.
Infine l’ex designatore spiega, in merito ad un’altra intercettazione non ancora portata alla luce, di non aver mai ricevuto regali da Moratti: “Non ricordo di essere mai andato nella sede a ritirare nessun regalo. Era Natale e in quel periodo era normale ricevere dalle società il classico regalo per le feste e insomma anche nel valutare questi audio ci vorrebbe un po’ di buon senso. Le cene con i dirigenti? Non mi sembra una cosa vergognosa. Era il mio ultimo anno da designatore e così, d’accordo con mia moglie, organizzai delle serate a casa con vecchi amici, tra i quali Giraudo e Moggi. Moratti non venne mai, fu lui a invitarmi negli anni precedenti a Forte dei Marmi“.
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Calciopoli 2: ecco le 74 telefonate proposte dalla difesa
Le 75 intercettazioni “inedite” proposte dal collegio difensivo di Luciano Moggi per dimostrare quanto era diffusa tra la maggior parte delle società di intrattenere rapporti telefonici e non con i designatori. La difesa è sicura che attraverso la trascrizione di queste telefonate in quadro accusatorio non sarà più cosi netto e mistificativo nei confronti di Luciano Moggi bensì verrà fuori un modus operandi squallido si, ma comune a tutte le società italiane.
La Gazzetta dello Sport, grimaldello dell’accusa quattro anni addietro adesso è più cauta nelle sue riflessione, in un articolo di questa mattina riporta il modo in cui sarebbero ripartite le telefonate tra i principali indiziati:
- Facchetti: 41 telefonate
17 con Paolo Bergamo
10 con Pierluigi Pairetto
5 con Antonio Ghirelli a quei tempi segretario della Federcalcio
4 con Gennaro Mazzei designatore degli assistenti
3 con Massimo De Santis
1 con Innocenzo Mazzini,
1 con Tullio Lanese- Moratti: 3 telefonate
3 con Paolo Bergamo
- Galliani: 8 telefonate
3 con Paolo Bergamo
3 con Pierluigi Pairetto
2 con Innocenzo Mazzini- Meani: 1 telefonata
1 con Massimo De Santis
- Rino Foschi: 9 telefonate
9 con Pierluigi Pairetto
- Massimo Cellino: 3 telefonate
2 con Paolo Bergamo
1 con Pierluigi Paieretto- Lillo Foti: 4 telefonate
4 con Paolo Bergamo
- Renato Cipollini: 2 telefonate (pres Bologna)
2 con Paolo Bergamo
- Luciano Spalletti: 1 telefonata (all’epoca allenatore dell’Undinese)
1 con Paolo Bergamo
- 1 colloquio fra Bergamo e Pairetto
- 1 fra il direttore sportivo della Roma Pradè e Mazzini
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Intercettazioni: Facchetti, Bergamo e il “regalino” da Moratti
E’ stata sbobinata l’intercettazione che il consulente di Moggi, Nicola Penta, aveva annunciato e definito scottante per la sorte del processo. E’ il 23 dicembre 2004 e Giacinto Facchetti invita Paolo Bergamo a mettersi in contatto con Moratti per ricevere “un regalino”. Vista la data è chiaro che il regalino sia un presente per Natale, quel che è strano è perchè debba esser il designatore ad andare da Moratti e non la società a spedire il cesto natalizio? La conversazione continua e Bergamo si propone in aiuto nerazzurro per far superare la “pareggite”.
Facchetti: “Se tu chiami Moratti…son stato l… anche ieri da lui …abbiamo parlato”.
Bergamo: “Io non ho più il suo numero, se tu me lo dai… infatti ricordi…ne avevamo parlato”.
Facchetti: “Sì dai perchè voleva…se passi di qui un giorno…”.
Bergamo: “Ma dov’è è a Forte?”
Facchetti: “In ufficio, no no a Milano se ti capita di venire giù perchè aveva là un regalino da darti”.
Bergamo: “Volevo sentirlo anche così anzi avevo piacere anche di incontrarlo, di incontrarvi, insomma per fare così qualche riflessione insieme”.
Facchetti: “E va bene”.
Bergamo: “È una situazione che vorrei proprio anch’io aiutarvi a raddrizzare…perchè insomma la squadra non merita la posizione che ha…”.
Facchetti: “Sono stati dodici pareggi incredibili…”. -
Calciopoli 2: i commenti post udienza. Moggi contento, Narducci sicuro, adirato Facchetti Jr
Era tanta l’attesa per l’udienza di oggi. I legali di Moggi dopo aver sbobinato centinaia di intercettazioni fremevano per far inserire il nuovo materiale tra l’incartamento del processo sicuri da poter scardinare la teoria della cupola e altresì dimostrare che la pratica era notevolmente diffusa.
Le intercettazioni sono state accolte e dalla procura e Moggi a fin udienza si dimostra soddisfatto “Sono state sbugiardate tante cose dette in precedenza – ha detto l’ex dg – E non finisce qui nelle prossime udienze tireremo fuori altre conversazioni inedite che riguardano Inter e Milan”. Il riferimento è ad un regalo promesso telefonicamente da Facchetti a Bergamo e ad un colloquio tra Meani e Galliani su alcuni assistenti arbitrali.
Di tutt’altro avviso è il commento del pm Narducci “Le nuove intercettazioni non spostano alcunché. A chi le dovesse ritenere inopportune e disdicevoli sul piano morale e dei comportamenti, diciamo che noi ragioniamo sui reati. E se c’è un’operazione in corso di mistificazione che vuole cancellare i fatti reato con altre finalità, la procura della Repubblica sta qui a lavorare…. L’ipotesi è che una parte di queste persone ha costituito un’associazione per delinquere finalizzata all’alterazione del campionato di calcio di seria A 2004-5. Altre persone non hanno fatto parte di questa organizzazione ma ne hanno beneficiato soprattutto nella seconda fase di quel campionato”
E sulle nuove intercettazioni proposte dalla difesa “la procura di Napoli, contestualmente alla richiesta di rinvio a giudizio, ha preso atto per tantissime situazioni del fatto che gli elementi erano scarsi, insufficienti, si prestavano a equivoci. La questione – aggiunge – era e resta un’altra: riesce questa attività di indagine attraverso intercettazioni telefoniche, dichiarazioni di persone informate sui fatti, ricostruzione del traffico riservato, a fornire un dato probatorio sicuro, ovvero che è stata organizzata una alterazione complessiva del campionato? Noi crediamo di sì”.
Scoppia anche la rabbia della famiglia di Giacinto Facchetti, il figlio Gianfelice in un comunicato lasciato alla stampa accusa i legali di Moggi e gli organi di stampa di aver fatto passare un messaggio diverso atto a ledere l’onorabilità del padre. Facchetti jr si riferisce alla telefonata prodotta dalla difesa e che vorrebbe il padre a suggerire la griglia a Bergamo mentre dall’audio non è cosi certo.
”In tale conversazione – scrive Gianfelice Facchetti – a mio padre viene attribuito l’aver pronunciato il nome del Sig. Collina, cosa che invece dialogando faceva il Dott. Bergamo; di conseguenza, ne è risultata un’interpretazione totalmente differente dalla realtà delle cose, utilizzata peraltro dai legali stessi del Sig. Moggi in aula e diffusa con irresponsabile complicità da alcuni organi di informazione”.
“Pur riponendo la massima fiducia nella giustizia la famiglia di Giacinto Facchetti chiede a tutti gli organi competenti, sportivi e non, di prendere una posizione decisa e definitiva a riguardo di questa vicenda indegna”.
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Facchetti Bergamo: l’audio dell’intercettazione sulla griglia. È il designatore a nominare Collina?
Ecco l’audio dell’intercettazione tra Facchetti e Bergamo sulla “griglia” che è uscita fuori questa mattina nell’udienza a Napoli nel processo a Calciopoli. Dalla trascrizione si evinceva che fosse l’ex presidente nerazzurro a suggerire al designatore Collina mentre dall’audio non è cosi certo.
E’ evidente che la griglia la snocciola Bergamo (e non Facchetti che non pronuncia nemmeno un nome), mentre Facchetti dimostra di non conoscere nemmeno quali arbitri siano nella top class. In seguito Facchetti si lamenta per i torti subiti dall’arbitro Bertini: Ascolta l’audio
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Clamoroso, dal Belgio: l’Inter comprò un arbitro in Champions nel 2004
Chi sa se per un semplice caso o per alzar ancor più un polverone oggi, giorno della fatidica udienza al Processo a Calciopoli a Napoli che dalle aspettative della vigilia doveva riaprir il processo sportivo ed inserire all’interno del calderone anche l’Inter, dal Belgio rimbalza la voce di una presunta corruzione da parte della società del presidente Moratti nei confronti di un imprecisato arbitro durante la Champions League del 2004.
Secondo Footgol.net la giustizia sportiva italiana sarebbe in possesso del materiale atto a provare la corruzione anche se a dir il vero pare un tentativo maldestro per far uno scoop da parte del sito belga.
Con ogni probabilità, il sito fa riferimento ad una intercettazione tra Bergamo e Pairetto e cita come fonte il Corriere della Sera nella quale si parla di designazioni per la Champions League ma non aggiunge nulla di nuovo. L’intercettazione (che vi riportiamo a seguire) è conosciuta ormai da anni ed è agli atti del Processo.
Facchetti: «e li han già deciso poi per le prossime partite?».
Pairetto: «sì sulla seconda c’è Meier eh poi ok».
Facchetti: «sulla seconda quella con…»
Pairetto: «qual è non non».
Facchetti: «non con il Valencia».
Pairetto: «non quella…l’ult..qual è la terza di di».
Facchetti: «la terza»
Pairetto: «quella più importante che avete».
Facchetti: «la terza è con l’Anderlecht eh la terza è l’Anderlecht».
Pairetto: «non allora aspetta te lo…ce l’ho di là infatti avevo
detto… ho fatto mettere Meier, no allora è la seconda perchè era la
partita quella importante».
Facchetti: «eh sì perchè dovrebbe essere».
Pairetto: «allora dovrebbe essere quella adesso te…lo vado a
prendere e te lo dico».
Facchetti: «me lo dici».
Pairetto: «te lo verifico si si si e te lo dico».
Facchetti: «grazie».
Pairetto: «e te lo dico subito perchè avevo fatto mettere Meier
appunto perchè è un arbitro molto…»
Facchetti: «sì perchè a Valencia»
Pairetto: «affidabile, no no lì a Valencia è un ambientino…bello
tosto, anche se ieri è stato un bel risultato, lui è stato bravo».
Facchetti: «sì sì buono abbiamo sofferto fino all’ultimo perchè un gol
solo non si sa mai».
Pairetto: «sì sì infatti, poi loro in dieci quindi era un pò».
Facchetti: «eh però sai si sbagliano».
Pairetto: «eh si nel calcio basta un…sbagliare un calcio di rigore»
Facchetti: «eh eh»
Pairetto: «anche psicologicamente no è non è il massimo quindi».
Facchetti: «eh sì ma»
Pairetto: «va bene»
Facchetti: «va bene fammi sapere»
Pairetto: «allora ti chiamo e ti faccio sapere»
Facchetti: «fammi sapere grazie»
Pairetto: «per le tessere invece le hai già…»
Facchetti: «sì le tessere sono, guarda abbiamo…pensa che ieri hanno
consegnato»
Pairetto: «si»
Facchetti: «le tessere ai consiglieri sono»
Pairetto: «solo fatte adesso proprio».
Facchetti: «sono arrivate talmente in ritardo voi preferite mandarle a
ritirare magari?».
Pairetto: «Io posso magari anche chiedere se va a ritirarle»
Facchetti: «Fammi sapere se»
Pairetto: «magari dico alla persona che può andare a ritirare in
sede?»
Facchetti: «Aspetta aspetta che sento la signora»
Pairetto: «sì così eventualmente…«
Facchetti: «Monica, sono al telefono con Pairetto mi chiedeva le loro
due te…sono li? gli dico di mandare a ritirare almeno così eh ? eh
sì sì allora mi faccio dire il nome di chi viene a ritirarle grazie.
Eccola se tu sono, erano li pronte».
Pairetto: «Perfetto allora io adesso»
Facchetti: «Mi sai dire il nome di chi viene a ritirare».
Pairetto: «Te lo faccio sapere di chi viene a ritirarle il nome così».
Facchetti: «sì perchè non si sa mai».
Pairetto: «No, no se non passa un altro se le prende è chiaro».
Facchetti: «va bene»
Pairetto: «va bene allora così ti dico anche l’al…tutte e due le
cose anche l’altra».
Facchetti: «Grazie».
Pairetto: «Ok grazie»
Facchetti: «ciao».
Pairetto: «buon appetito ciao».
Un’altra telefonata è del 16 settembre 2004. Sono le 9,28 del mattino.
Pairetto : «Pronto».
Facchetti : «Sì, Pierluigi».
omissis
Pairetto: «Allora la seconda è Anderlecht non è Valencia».
Facchetti: «La seconda non è ah ero convinto».
Pairetto: «no, no infatti mi dicevo porca miseria che abbia confuso io
e allora son andato a vedere ad Anderlech c’è Vassaras il greco».
Facchetti: «chi è».
Pairetto: «Vassaras».
Facchetti: «ah Vassaras».
Pairetto: «Vassaras si è un top class e la Mayer poi con il Valencia».
Facchetti : «e là Mayer»
Pairetto: «si che era quello che».
Facchetti: «si ho visto ieri».
Pairetto: «ha fatto bene».
Facchetti: «si si ho visto che».
omissis
Facchetti: «chi passa a ritirare le tessere allora ?»
Pairetto: «allora Santambrogio».
Facchetti: «ah Santambrogio».
Pairetto: «sempre Santambrogio».
Facchetti: «va bene va bene» -
Calciopoli 2: anche Facchetti “consigliava” le griglie
Com’era prevedibile dall’udienza in corso a Napoli per il Processo a Calciopoli emergono retroscena interessanti e anche se ancora non è dato sapere se potranno esser sufficienti alla rivalutazione del Processo Sportivo instaurano negli interessati il sospetto che qualcosa di losco sia stato omesso.
La difesa di Luciano Moggi è passata all’attacco chiedendo la trascrizione di 75 intercettazioni inedite. Le telefonate si riferiscono a conversazioni con indagati, tra i quali gli ex designatori Bergamo e Pairetto da parte di diversi dirigenti di società di calcio. La questione è stata illustrata dall’avvocato Maurilio Prioreschi che insieme con l’avvocato Paolo Trofino assiste Moggi. La difesa ha chiesto altresì l’acquisizione di circa 3.000 ‘contatti’ telefonici con indagati da parte di dirigenti di società (si tratta dei contatti ricavati dai tabulati anche relativi ai centralini dei club calcistici).
Il Tribunale ha invitato quindi la difesa di Moggi a produrre il materiale per la prossima udienza. In tal modo anche il pubblico ministero avrà modo di esaminare e valutare gli atti indicati dai legali. Superato il capitolo nuove intercettazioni i legali di Moggi passano al controinterrogatorio del Colonnello Auricchio.
L’avvocato Trofino cita un intercettazione tra Facchetti e Bergamo in cui si parla delle famose griglie per il sorteggio degli arbitri:
Facchetti: Senti, per domenica allora?
Bergamo: Senti, per domenica facciamo un gruppo di internazionali perché non vogliamo rischiare niente quindi sono lì e tutti e quattro possono fare la partita
F: Vabbeh, ma metti dentro Collina!
B: Ma tutti internazionali, Giacinto, così perlomeno non c’è discussione…perché c’è dentro…Collina, Paparesta, Bertini e c’è dentro Rodomonti.
F: Ho capito.
B: Sono tutti internazionali e abbiamo evitato che ci fossero troppi giovani, per esempio anche se Trefoloni sta facendo bene…però preferisco lasciarmelo al girone di ritorno…e poi non abbiamo altri sinceramente…Messina non mi dà garanzie
F: Perché, non è un first class adesso?
B: No…nella first class c’è momentaneamente, il posto suo lo prende Rosetti perchè ha delle aspettative, è giovane e sta facendo bene a livello internazionale.
F: Ho capito, vabeh, con Bertini abbiamo avuto qualche problemino
B: Con chi?
F: Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino anche l’anno scorso là a Torino. Anche altre partite abbiamo avuto qualche problema con Bertini…
B: Semmai, sfortunatamente fosse così, ci parlo, perché anzi, semmai è meglio, ti devo dire, capito…
F: Non lo so, volevo dirtelo, qualche problema lo abbiamo avuto.Il penalista ha chiesto al testimone perché questa telefonata non fosse stata considerata dagli investigatori. “La conversazione tra Bergamo e Facchetti – ha replicato Auricchio – è stata registrata e trascritta ma non è nell’informativa perché non è stata considerata investigativamente utile”.