Tag: calciopoli

  • Calciopoli: slitta l’udienza del 15. Si riprende ad ottobre?

    Calciopoli: slitta l’udienza del 15. Si riprende ad ottobre?

    Il timore di un rinvio del Processo a Calciopoli era concreto, sopratutto per l’approssimarsi dell’estate e la notizia del rinvio dell’udienza di martedi 15 fa temere la conferma.

    Rischiano dunque di allungarsi i tempi della giustizia e imputati e tifosi dovranno pazientare ancora qualche mese per capire se Calciopoli esisteva o meno e sopratutto se è stato estirpato totalmente.

    Il rinvio è dovuto all’indisposizione di un componente del collegio della nona sezione del Tribunale della città partenopea. Per questa udienza i difensori di Bergamo, Pairetto e Moggi avevano citato numerosi testimoni tra i quali anche Pierluigi Collina.
    C’è, a questo punto, il rischio di cancellazione anche delle due udienze successive (previste per il 22 e il 29 giugno), che erano le ultime prima della pausa estiva. Dunque, se dovessero saltare, la ripresa del processo avverrà solamente ad ottobre.

  • Cipriani: “Ho fatto seguire Moggi per circa un anno”

    “Ho fatto seguire Moggi per circa un anno da sei investigatori privati” con queste parole Emanuele Cipriani avrebbe confermato nelle sede del tribunale di Milano i sospetti di un attività di pedinamento organizzata dall’Inter e da Telecom nei confronti di Bobo Vieri e di Luciano Moggi. Dalla rete rimbalza questa indiscrezione che troverebbe conferma anche dall’editoriale di Luciano Moggi per TMW.

    Il processo nasce proprio dalla richieste di danni per violazione della privacy di Bobo Vieri all’epoca seguito e spiato su richiesta di Tronchetti Provera. Sarà vero? Forse proprio da questo evento nasce la cupola moggiana e l’utilizzo delle famose schede svizzere.

  • Calciopoli: intercettazione choc tra Abete e Carraro

    Il processo di Napoli potrebbe vivere un altro momento esilerante cambiando ancora una volta le carte in tavola. Secondo indiscrezioni pare infatti che sia saltata una intercettazione tra il presidente della Figc Giancarlo Abete e Franco Carraro nella quale l’attuale presidente della Federazione chiederebbe un trattamento speciale per una squadra di A.

    Abete convocato al Processo dai legali di Moggi ha fatto sapere che sarà a disposizione dopo l’avventura africana dell’Italia. Ma se alle indiscrezioni dovesse davvero uscir fuori la trascrizione sarebbe palese che il processo sportivo di quattro anni orsono ha contribuito a scremare solo il malcostume ma non a sconfiggere il male.

  • Il fatto quotidiano:”Luciano Moggi ha taroccato le telefonate di Facchetti”

    I legali di Luciano Moggi presentano come vere delle intercettazioni taroccate, che si riveleranno un boomerang per il loro assistito. E’ la notizia riportata dal Fatto Quotidiano di oggi, che racconta l’udienza napoletana del processo per Calciopoli come un grande evento mediatico cui partecipa una nutrita claque dell’ex presidente della Juve. “Moggi fa il suo ingresso accompagnato da gridolini di giubilo – scrive Malcom Pagani -.  Cammina lento, tra due ali adoranti che gli porgono libri da autografare. Anche gli agenti della Polizia penitenziaria fotografano l’evento”. Mentre fonti della Procura definiscono il processo “uno spettacolo mai visto prima d’ora in un tribunale italiano”. E i supporter di Moggi si fanno sentire per tutta la durata dell’udienza. Tracimano nel riso quando il colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio prende tempo per rispondere, esultano quando il suo computer si rompe di netto.

    L’aula è una bolgia e nell’arena, i legali di Moggi si muovono a loro piacimento. L’articolo del Fatto Quotidiano smonta inoltre il valore delle 75 intercettazioni presentate dai legali Maurilio Prioreschi e Paolo Trofino, soprattutto per quanto riguarda il colloquio tra Giacinto Facchetti e Paolo Bergamo del 26 novembre 2004, “presentato tra le fanfare come una richiesta da parte dell’ex presidente dell’Inter di mettere Collina nella griglia di internazionali comprendente anche Paparesta, Bertini e Rodomonti in vista della partita casalinga della Juventus e che invece, nell’audio originale diffuso in serata, si rivela un’autonoma iniziativa di Bergamo. Autogol della difesa di Moggi”. Anche perché finirà per arbitrare Rodomonti e la gara terminerà 2-2. E aggiunge il giornale di Marco Travaglio: “Gli inquirenti fanno sapere che sono state presentate come vere telefonate artate e lasciano trapelare la differenza tra le due anime della vicenda. Moggi gestiva un gruppo di potere. L’Inter rappresentava solo un gruppo di sbandati in cerca di legittimazione”.

    Se quindi Facchetti sembra essere stato coinvolto senza ragioni, non è escluso invece che nelle prossime ore qualche altro personaggio illustre possa finire al centro della nuova bufera intercettazioni. Anche se in questo caso non si tratta di dirigenti nerazzurri, bensì rossoneri. A rivelarlo è Nicola Penta, ghostwriter di Moggi su Libero e consulente della difesa. Penta sostiene di avere ascoltato oltre 40mila telefonate, un vero e proprio mare di contatti, non tutti andati a buon fine, su un totale di 171mila tentativi. Un’operazione costosa, che Penta fuori dall’aula promette foriera di sorprese. “Con gli arbitri tutti intrattenevano rapporti. Presidenti e dirigenti. Anche con i direttori di gara non toccati dall’inchiesta, ma chi parlava più di tutti era un manager importante. Né dell’Inter né della Juve”. “Il nome Penta non lo fa, ma la menzione corre a un rivale stretto, concittadino di Moratti”, sottolinea il Fatto Quotidiano. Fin troppo facile indovinare quantomeno il club, se non proprio il personaggio, dal momento che su questo nuovo capitolo intercettazioni sembra stendersi l’ombra del Diavolo.

  • Processo Gea: c’è l’associazione a delinquere, chiesti 4 anni per i Moggi

    Pesanti accuse e colpi di scena al Processo d’appello contro i dirigenti della “Gea world”. Il pm Cozzella facendo sue le richieste di primo grado dei pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, ha chiesto pene più dure ed esemplari in quanto sussisterebbe l’associazione a delinquere.

    Cozzella ha chiesto alla Corte, presieduta da Giovanni Masi, pene più severe per gli imputati perché, oltre ai reati contestati singolarmente, si è dimostrata l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di illecita concorrenza, nonchè alla commissione di reati di violenza privata. La prossima udienza si svolgerà il 29 settembre davanti alla prima Corte d’Appello.

    Queste le nuove richieste 4 anni e 8 mesi di reclusione per Luciano Moggi (in primo grado aveva avuto 1 anno e 6 mesi), 4 anni per Alessandro Moggi (1 anno e due mesi), 2 anni e 4 mesi per Francesco Zavaglia (assolto in primo grado), 1 anno e 4 mesi per Davide Lippi, figlio del ct della Nazionale, (assolto in primo grado) e 8 mesi per Francesco Ceravolo (assolto).

  • Calciopoli: anche Moratti al tel con Moggi

    Non è uno scherzo di Carnevale o un Pesce d’Aprile. Il patron dell’Inter Massimo Moratti intercettato al telefono con Luciano Moggi dopo un Chievo-Juve, vinto dai bianconeri ma con un grave errore di Paparesta che non vede un “gol fantasma” di Pellissier.

    Il clima è molto amichevole e i due a dispetto delle attese sembrano esser abbastanza in sintonia. Massimo Moratti addirittura assolve l’arbitro e Moggi fa il garantiste chiedendo l’utilizzo dei sensori.

    Moggi: “Presidente, mi riconosci?”
    Moratti: “We, come va?”
    Moggi: “Mannagg, non mi ci sentiamo più”
    Moratti: “Eh, eh…cosa le ha detto Campedelli ieri sera?”
    Moggi: “Ieri sera…era una cosa impossibile. Ho riguardato la televisione: l’assistente sta in linea col giocatore che tira, a dieci metri dalla porta…”
    Moratti: “Non la beccherà mai”
    Moggi: “Avrebbe sbagliato se fosse stato in linea con la porta…non può andare alla velocità del pallone…che poi il secondo passo ha dato la sensazione a tutti quanti che fosse fuori…”
    Moratti: “L’ho vista dopo…da fuori non dava la sensazione, da dietro si capisce…ma c***o, devi riprenderla”
    Moggi: “Adesso ci vogliono i sensori dietro le porte”
    Moratti: “Sì, che poi per evitare queste rotture di co****ni che tutti la mettono sul piano…vedi che ti devo fare i complimenti, ho visto giocare da Dio Del Piero ieri sera”
    Moggi: “Ieri sera ha giocato bene”
    Moratti: “Primo tempo…per uno che piace il calcio…avevi voglia di vedere come toccava il pallone per vedere quello che faceva, era proprio bravo”
    Moggi: “La squadra era sulle gambe”
    Moratti: “Il Milan le ha vinte tutte…ma c***o anche quella di ieri!”
    Moggi: “Il Milan deve essere protetto da qualche santo”
    Moratti: “Incredibile”
    Moggi: “Senta, ma noi non ci vediamo mai…una volta ci dobbiamo vedere”
    Moratti: “Possiamo farlo benissimo..”
    Moggi: “Anche in settimana, per farci una chiaccherata, un tempo ci portava fortuna”
    Moratti: “Sì si eh eh”
    Moggi: “La chiamo mercoledì in mattinata…giovedì o venerdì quando ha tempo”
    Moratti: “Tenga conto che martedì ho una partita del c***o”
    Moggi: “Lo so…mercoledì mi dà un colpo di telefono
    Moratti: “Va bene, troviamo un posto e ci possiamo vedere”
    Moggi: “In bocca al lupo per domani, arrivederci”
    Moratti: “Grazie, arrivederci”

    Ecco l’audio dell’intercettazione:
    [jwplayer mediaid=”106176″]

  • Calciopoli: Collina diserta l’udienza. Stagnoli fa infuriare Narducci

    Il Processo a Calciopoli sembra sempre più una gigantesca bolla di sapone tanto da far perdere la pazienza ai pm Narducci e Capuano che a fine udienza hanno chiesto la copia stenografica delle dichiarazioni di Stagnoli per denunciarlo di falsa testimonianza.

    Senza la presenza di Collina e di tutti i testimoni chiamati da Bergamo il protagonista principale dell’udienza è il guardalinee Stagnoli:


    “Il clima nell’attuale Can è simile a quello del 2004-2005, gli errori sono studiati ora come lo erano allora, quando c’erano Bergamo e Pairetto. Io una grande differrenza non la vedo. Non sapevamo chi fossero i diffidati delle gare che preparavamo. Mai con De Santis abbiamo discusso di questo e men che meno per Fiorentina-Milan. A noi non interessava questo dato

    Cade dunque un altro tassello dal quadro accusatorio proposto dai pm, sicuri che sull’ammonizione sistematica dei diffidati si cercava di condizionare le partite. Per la prossima udienza dovrebbe esserci, finalmente, Collina. Priopreschi, avvocato di Moggi, ha fatto un elenco dei testimoni per l’udienza del 15: Sandulli, Artico, Battaglia, Gottardo, il giornalista Bianchi, Frascione, Piccolomini, Ricciardi, Speciale, Venerato, Abete, Antonelli , Baldini, il giudice Mastrandrea, De Gennaro.

  • Calciopoli: a Napoli si accelera. La sentenza entro Natale

    La giudice Casoria pare voglia dare una sterzata ai lenti meccanismi burocratici delle aule di tribunale italiano serrando le udinenze del processo a Calciopoli e arrivare quindi a sentenza entro Natale. Pur tra mille difficoltà logistiche e alcuni teste impegnati in Sud Africa, prima della pausa estiva ci saranno ancora quattro udienze dove saranno chiamati a deporre i testimoni della difesa.

    Con ritmo incessante si susseguiranno altri protagonisti dello scandalo, i difensori di Bergamo e Pairetto batteranno ancora sulla regolarità dei sorteggi chiamando in aula dopo il notaio Iori anche Tavassi entrambi garanti della regolarità e molti giornalisti addetti all’estrazione.

    Ci sarà spazio per Adriano Galliani, il presidente del Livorno Spinelli e quello dell’Ancona Pieroni e come dice Tuttosport si tenterà di dimostrare che di griglie si parlasse tutti, che il sistema era quello per­ché c’era un accordo politico­economico tra Figc e Lega, coi soldi pagati per il sistema arbitrale che venivano stor­nati dal bilancio federale grazie alla rinuncia della Confindustria del contributo federale.

  • Rossi, Narducci, Moratti, Auricchio. Cos’hanno in comune?

    Guido Rossi, Giuseppe Narducci, Massimo Moratti e Attilio Auricchio son le quattro persone che hanno sconvolto il calcio italiano quattro anni or sono e oggi per uno strano scherzo del destino si ritrovano seduti allo stesso tavolo.

    Andiamo per gradi e facciamo qualche premessa:
    1) Da sempre l’Italia è il paese della dietrologia e del complotto ad ogni costo, da questo
    assunto son nati tanti scandali e non per ultimo quello che cambiò le gerarchie del calcio italiano con l’ormai famoso processo a Calciopoli.

    2) Il calcio genera potere e chi vince si sente forte e padrone della scena. Lo fu Moggi in passato e lo è Moratti adesso, il presidente deriso per gli acquisti di Vampete e i regali rossoneri di Pirlo e Seedorf si ritrova in un sol colpo a dar lo scacco matto a quel volpone di Florentino Perez.

    Fin qui il discorso fila e, nonostante i benpensanti, non fa una piega; è invece in ciò che segue che si fa strada la perplessità e il dubbio sull’opportunità di certi comportamenti.

    Il primo a sbagliar è stato Guido Rossi accettando l’invito al Bernabeu in qualità di tifoso vip ed alimentando ancor più il dubbio di una giustizia sportiva pilotata sopratutto dopo le nuove intercettazioni.

    L’errore successiva lo compie Massimo Moratti e di conseguenza Narducci e Auricchio. Venerdi scorso nell’inserto di Repubblica si poteva leggere un interessante intervista al pm Narducci, uomo dell’accusa ma anche grande sportivo. Il principale accusatore di Luciano Moggi si è preso la briga di andare a scavare a ritroso per capire l’origine del “male” scovando e curando la prefazione di un interessante libro sui mondiali argentini del ’78.

    Iniziativa encomiabile e che fa capire cosa si nasconde a volte dietro lo sfarzo e l’attenzione mediatica della massima competizione calcistica. L’inopportunità sta però nella presenza non richiesta, alla presentazione del libro, di Massimo Moratti a Palazzo Valentini con a fianco il colonnello Auricchio. Dulcis in fundo il presidente nerazzurro e il pm Narducci lasciano la sala chiudendosi nello stesso ascensore. Sicuramente non c’è nulla di male, sicuramente non si saranno detti alcunché ma ancora una volta la scelta è stata inopportuna. Siamo italiani e come si suol dire a pensar male si fa peccato ma quasi sempre s’indovina.

  • Calciopoli: parola alla difesa. In aula i protagonisti del sorteggio

    Il martedi è giorno di “Calciopoli” e dell’ennesima udienza al Tribunale di Napoli. Da oggi verranno ascoltati tutti i testimoni della difesa con il chiaro intento di smontare il quadro accusatorio disegnato dai pm. L’avvocato dell’ex designatore Pairetto chiamerà a testimoniare il notaio dei sorteggi Antonio Ioli di Roma, cioè la figura chiamata a tutelare il sorteggio ma che stranamente non fu mai sentito dagli uomini di Auricchio durante il processo sportivo.

    Si assisterà poi a un lungo via vai di arbitri e guardalinee l’ex arbitro e attualmente commissario Can D Stefano Farina, gli ex assistenti Ivaldi e Pisacreta, quest’ultimo attualmente vicepresidente dell’Aia. Mancheranno Rosetti e Calcagno perchè impegnati nel Mondiale e l’attuale designatore Pierluigi Collina.

    Sarà ascoltato anche Enea Cocchi, il curatore fallimentare del Bologna del presidente Gazzoni che proprio questa mattina è stato querelato da Luciano Moggi per diffamazione.

    Ascoltato anche Pesciaroli, allora cronista e al momento ufficio stampa della Lega Pro, presente ai sorteggi estraendo le palline della discordia. Pesciaroli sollecitato dalle domande dal legale di Pairetto ha cosi risposto “Ero uno statistico degli arbitri, ho partecipato a quasi tutti i sorteggi avvenuti a Roma e a qualcuno di quelli avvenuti a Firenze. La presenza del notaio mi tranquillizzava anche se speravo da giornalista di poter tornare al giornale una volta dicendo che il sorteggio era stato truccato ma non ce n’è stato mai motivo… Il notaio era al centro del tavolo nella sede Aia di via Tevere. La stanza era così piccola che chi estraeva era quasi a portata di mano. Non ho mai avuto impressione che ci fosse qualcosa di sospetto. Magari avessi fatto questo scoop almeno avrei avuto la possibilità di allungarmi la carriera. Se avessi visto qualcosa di irregolare certo non me ne sarei stato zitto

    Iori: “il sorteggio era regolare”
    “Tutto quello che concerneva questi sorteggi è comunque nei verbali che sono agli atti di questo processo. Le palline le aprivano e io facevo provvedere a richiuderle e a rimescolarle nelle urne che erano trasparenti. Non si potevano leggere i contenuti nelle palline perchè i fogli erano piegati. Non ho mai avuto sosperti di irregolarità. Potrà essere successo una decina di volte in tutti gli anni nei quali ho svolto questo servizio. Nei verbali non ritenevo di scrivere dell’apertura delle palline perchè avevo il controllo della situazione e potevo rendermi conto se queste erano chiuse o visibilmente diverse le une dalle altre e quindi riconoscibili. Comunque quando io verbalizzo un’estrazione, verbalizzo l’estrazione. Io non consideravo anomalo che una volta ogni tanto le palline potevano aprirsi al momento dell’inserimento nell’urna perché poi facevo provvedere al rimescolamento. E poi comunque il foglietto all’interno era piegato. Non ho mai segnalato anomalie al riguardo”.