Tag: calciopoli

  • La Juve si ravvede, Agnelli ritira la querela contro Moggi

    La Juve si ravvede, Agnelli ritira la querela contro Moggi

    Il tempo e galantuomo !Luciano Moggi cinque anni fu messo al centro di uno scandalo venendo additato, insieme agli altri due membri della “Triade”, di esser al centro di una cupola che modificava il normale corso del campionato con sotterfugi e combine.

    L’attacco fu da parte della magistratura ma anche la Juventus non perse tempo a prender le distanza da Big Luciano querelandolo per la gestione finanziaria della squadra. Il nuovo corso bianconero con Andrea Agnelli alla presidenza preso atto dell’assoluzione in primo grado ha deciso di ritirare la denuncia facendo perder di fatto consistenza al processo portato avanti per il ricorso della procura di Torino.

    La stima tra il rampollo di Casa Fiat e Moggi non è mai stata nascosta ma questo passo ufficiale che segue quello di sedersi alla stessa poltrona al Processo di Napoli per ribadire l’innocenza bianconera e quindi la ricusazione dei due scudetti all’Inter.

  • Moratti e Facchetti Jr. divisi da Calciopoli

    Moratti e Facchetti Jr. divisi da Calciopoli

    Da quando Facchetti Jr. ha chiesto che venisse restituito alla Juventus lo scudetto 2006, tra i Moratti e la famiglia Facchetti qualcosa si è rotto. La riprova si è avuta ieri, quando è stato consegnato il premio “Campione non solo in campo” a Gianfranco Zola ed intitolato a Giacinto Facchetti.

    Tra gli ospiti mancava il patron nerazzurro, di cui ha fatto le veci la moglie Milly. Ma è chiaro che l’assenza di Massimo Moratti è sintomatica della situazione che si è venuta a creare. Il figlio di Facchetti, Gianfelice, proprio ieri è tornato a parlare di Calciopoli: “C’è una riflessione da fare, quella della differenza che c’è tra il peso delle offese e delle successiva smentite. Tutto ciò che riguardava mio padre è stato sconfessato sia in tribunale, sia con lettere di scuse. Fare chiarezza potrebbe essere una cosa positiva per tutto l’ambiente, non so se ci sia la volontà.»

    Si spera che la situazione fra Moratti e  Facchetti Jr. non sia insanabile, vista anche la stima che il patron ha sempre dimostrato nei confronti dell’ex giocatore e dirigente nerazzurro.

  • Moratti replica ad Agnelli: “Anche Inter vuole scudetti tolti”

    Moratti replica ad Agnelli: “Anche Inter vuole scudetti tolti”

    E’ guerra! Inter e Juventus sono lontane come non mai e Massimo Moratti e Andrea Agnelli non perdono occasione per rivendicare presunti torti del passato. Appena 24 ore fa il presidente bianconero aveva rivendicato gli scudetti sottratti dalla sentenza Calciopoli, questa sera il contrattacco del presidente nerazzurro che non solo non intende restituire lo scudetto del 2006 ma vorrebbe gli scudetti del 1998 e 2002 sottratti all’Inter in modo non corretto, a suo dire.

    “La Juventus ha scelto questa politica e non ho nessuna critica da fare, non cambia nulla con Agnelli dal punto di vista personale, solo ci rendiamo conto di quale politica hanno scelto: succede che uno è comunista e un altro fascista, ma si può essere amici lo stesso. La Juventus ha la sua politica, quando noi entreremo nel loro ordine di idee allora chiederemo anche noi i due scudetti che ci mancano nel passato”< /em>

    Su Milan – Juve
    “Il Milan ha più punti e di solito si tifa sempre per la squadra che ne ha meno, ma in questo momento ci è abbastanza indifferente che vinca l’uno o l’altra”.

  • Calciopoli, intercettazioni: Bergamo e Pairetto bacchettano Pieri per un errore pro Juve

    Calciopoli, intercettazioni: Bergamo e Pairetto bacchettano Pieri per un errore pro Juve

    Che qualcosa inizia a non tornare ormai è evidente anche ai più ferrei accusatori della Triade e del sistema soprannominato Calciopoli ma man mano che l’arguto Penta sbobina intercettazioni, le perplessità sul modo di condurre le indagini e creare il castello accusatorio da parte dei pm risulta sempre meno comprensibile.

    I designatori Bergamo e Pairetto capisaldi del sistema secondo l’accusa vengono beccati al telefono in un post Bologna-Juventus decisa da un gol viziato da una punizione inesistente fischiata da Pieri.

    I due si mostrano perplessi e impauriti dall’onta delle polemiche e ancor di più lo è l’arbitro che si dice pentito per aver concesso il fallo. Di seguito vi riportiamo le intercettazioni:

    PAIRETTO-BERGAMO
    12 dicembre ore 22.29 (5’ dopo il fischio finale)

    BERGAMO: Una bolgia è stata nel se­condo. Undici leoni, anche nel primo tempo. Questi (quelli del Bologna, ndr) sono andati di già col nervosismo
    PAIRETTO: Su quella punizione…
    BERGAMO: Lui (Pieri, ndr) era molto lontano, uff.
    PAIRETTO: Dice che ha tirato, è an­che vero. Però lui (Ibra, ndr) allarga il braccio.
    BERGAMO: il primo fallo lo fa Ibrahi­movic.
    PAIRETTO: Avevo detto: speriamo non segnino su questa punizione, te lo giuro.
    BERGAMO: Io lo pensavo: sono quel­le fischiate che poi… E’ a trenta metri, che ti metti a fischiare. (…) Aspettiamo­ci una valanga di polemiche.

    PIERI-PAIRETTO
    13 dicembre 2004 ore 22.50
    PIERI: Ho provato a chiamarti da ieri. Ho rivisto.
    PAIRETTO: Minchia questo episodio
    PIERI: Ho fatto questo fischio perché ho visto questo fallo.
    PAIRETTO: Tu hai mimato la tratte­nuta
    PIERI: Io ho visto… C’è Ibra… La since­ra verità: per quello che è successo non lo rifischierei. (…) Ho mimato quello che ho visto. Se non riesce a saltare uno di una stazza così, però tornassi indietro non lo rifischierei. Il discorso che ti ho detto io: non lo ripeterei quel fischio. Quel fischio e quella rete hanno offusca­to una buona gara.
    PAIRETTO: Se facevi un ammonito di qua e uno di là, non avresti fatto male.
    PIERI: Luci (l’osservatore, ndr) ha det­to: fino al 40’ avevi ragione te.
    PAIRETTO: T’ha trattato male, forse era un eccesso.
    PIERI: Pareva contento, quanto m’ha dato?
    PAIRETTO: 8.20 (un voto molto bas­so, ndr)
    PIERI: Mi dispiace per questo fischio che magari mettono in difficoltà voi
    PAIRETTO: Io non ho problemi: io non brigo, mai rotture di cazzo, non mi chia­ma Carraro. Me ne batto, non so altri (…)
    PIERI: Figurati se gli davo un rigore al­la Juve… Mi fucilavano.

  • Ibrahimovic dal San Paolo al tribunale, lo svedese depone al Processo a Calciopoli

    Ibrahimovic dal San Paolo al tribunale, lo svedese depone al Processo a Calciopoli

    Ieri sera Zlatan Ibrahimovic vestendosi da condottiero ha calcato il prato verde del San Paolo segnando il gol decisivo per il suo Milan, non una partita memorabile quella dello svedese che verrà ricordata forse per il duello rusticano intrapreso con Aronica e Grava .

    Anche se ancora manca l’ufficialità la missione partenopea di Ibra non è ancora conclusa, lo svedese infatti dovrebbe, finalmente, rispondere alla convocazione dell’avvocato Paolo Gallinelli, difensore dell’ex arbitro Massimo De Santis.

    Ibrahimovic è chiamato a rispondere su alcuni episodi di gioco avvenuti quando indossava la maglia della Juventus e in particolare sullo scontro con Cordoba che costò la squalifica per la partita scudetto contro il Milan. Nelle scorse udienze aveva fatto pervenire al tribunale giustificazioni per l’assenza dovuta agli impegni calcistici con il Milan.

  • Calciopoli, Del Piero rivendica i suoi trofei: “sono 17 non 15”

    Calciopoli, Del Piero rivendica i suoi trofei: “sono 17 non 15”

    Settimana di passione per Alex Del Piero che dopo aver raggiunto il suo mentore e colonna biancora Giampiero Boniperti a 178 gol si è ritrovato nell’insolita veste di teste nelle stanze del Tribunale di Napoli dopo è in corso l’ennesima udienza a Calciopoli.

    Il capitano bianconero, con il solito tono pacato e cordiale, ha rivendicato tutti i trofei vinti nella sua carriera e quando gli chiedono quanti ne abbia vinti, la risposta è schietta “Beh, io dico 17, secondo altri 15. Da quando gioco tutti gli scudetti che ho visto vincere sono stati meritati. Sia i nostri che quelli delle altre squadre. La Juve all’epoca era molto forte, era costruita per vincere senza condizionamenti. Aveva speso tantissimo sul mercato”.

    La testimonianza di Del Piero era per l’ormai famoso Lecce – Juventus del 14 novembre 2004, il racconto puntuale e preciso ripercorre tutti i momenti salienti della partita arbitrata da De Santis “Le condizioni del campo erano difficili. L’arbitro era De Sanctis. Mi sembra che avesse fatto un sopralluogo perchè prima della gara ricordo che abbiamo parlato delle condizioni del campo con lui. Per me c’erano le condizioni per giocare. Prima della gara io e il capitano del Lecce abbiamo parlato con l’arbitro. L’atteggiamento generale dall’inizio della gara era di giocarla. La nostra squadra era costruita per essere forte sotto tutti gli aspetti, ma quello tecnico era molto presente, il campo in quelle condizioni non era l’ideale per noi”.

    Ultima domanda su Ibra e la mancata espulsione per il fallo su Cordoba “Ricordo una partita con l’Inter nel 2004-2005 che portò alla squalifica di Ibrahimovic per un fallo su Cordoba. Non ammonì Ibra, l’arbitro De Santis, è vero ma proprio per questo fu possibile attivare la prova tv che portò alla squalifica di Ibrahimovic che saltò così la sfida scudetto Milan-Juve, decisiva per lo scudetto. Per noi fu un bel danno, se avesse ammonito non avrebbe beccato la squalifica” .

    Salta anche oggi la deposizione di Ibra, impegnato a Madrid con il Milan, si alterneranno invece sulla poltrona Frey, Domizzi, Gam­berini, Tagliavento e Di Livio.

  • Calciopoli: dietrofront del perito “Non fu Facchetti a dire Collina”

    Calciopoli: dietrofront del perito “Non fu Facchetti a dire Collina”

    Ennesimo colpo di scena dalle stanze di Napoli, quando il documento presentato dalla difesa di De Santis pareva potesse far prender un piega al Processo a Calciopoli, il perito con un supplemento di indagini smentisce i periti di Luciano Moggi e se stesso imputando a Bergamo il famoso “metti dentro Collina” e non a Facchetti.

    La madre di tutte le intercettazione è una bufala colossale e a questo punto si tornano a mischiare le carte al processo partenopeo. Oggi i vari testimoni che si sono susseguiti nell’aula presieduta dal giudice Casoria hanno comunque smentito qualsiasi tipo di pressioni esterne.

  • De Santis incastra Auricchio, ecco la prova che smonta Calciopoli

    De Santis incastra Auricchio, ecco la prova che smonta Calciopoli

    Il Processo a Calciopoli può dichiararsi concluso, alle tante intercettazioni scovate dalle difese e alle testimonianze che smentiscono brogli nel sorteggio arbitrale si aggiunge un documento inedito ritrovato da Massimo De Santis e che attesta un altra falla nel quadro accusatorio creato da Auricchio ed avallato dai pm dell’accusa nelle aule partenopee.

    Secondo il generale Massimo De Santis era a capo della “combriccola romana” molto vicino alla triade e protagonista principale dei favori pro Juve, Auricchio nella sua deposizione afferma che l’arbitro iniziò ad allontanarsi dalla “cupola” sfavorendo la Juventus solo dopo l’invio la ricezione di un avviso riguardante la proroga delle indagini preliminari svolte dalla Procura di Napoli in merito all’inchiesta sulla cosiddetta combriccola romana e il calcio scommesse.

    Inchiesta che si concluse con un nulla di fatto, ma la vera sorpresa ritrovata da De Santis o forse portata alla luce nel momento decisivo dimostra che l’arbitro venne a sapere delle ulteriori indagini solo a campionato finito smentendo quindi le ipotesi dell’accusa.

    La caduta di questa teoria smonta oltretutto le ipotesi dei danneggiamenti alla Juve nell’ultima parte di campionato e di conseguenza l’esistenza di un circuito atto a favorire la Juventus. Auricchio, forse si è fidato troppo delle teorie della Gazzetta e di Baldini e adesso da come anticipa uccellinodidelpiero.com dovrà rispondere dell’accusa di calunnia e falsa testimonianza.

    ECCO IL DOCUMENTO CHE SCAGIONA DE SANTIS (da TuttoJuve.com)

  • Calciopoli: oggi tocca ai calciatori, Nesta e Ledesma a Napoli manca Del Piero

    Calciopoli: oggi tocca ai calciatori, Nesta e Ledesma a Napoli manca Del Piero

    Giornata di udienza a Napoli e quest’oggi calcheranno l’aula del giudice Casoria i big della serie A, saranno infatti i giocatori a rispondere e a confermare o screditare il teorema del colonnello Auricchio. Quest’oggi, a meno di colpi di scena, non saranno i legali di Moggi la parte attiva bensì le difese di Pairetto e De Santis pronti a smontare le accuse ai loro assistiti attraverso le parole dei testimoni ma anche con l’aggiunta di nuove intercettazioni.

    Si avvicenderanno alla parola il milanista Alessandro Nesta chiamato a testimoniare sulla mancata ammonizione che lo avrebbe mandato in squalifica alla vigilia di quel famoso Juventus-Milan valido per lo scudetto. Ci sarà anche Ledesma per Lecce-Juventus, per la stessa partita era stato convocato Del Piero che però non sarà a Napoli. Ci dovrebbero essere Frey e Gamberini, Alberto e Galante mancherà invece Ibra impegnato con la Svezia per le qualificazioni ad Euro 2012.

    CI saranno a deporre anche Rosetti, Bergonzi e Calcagno, il notaio di Coverciano Tavassi.

  • Calciopoli, avv. Moggi: “l’Inter rischia la radiazione”

    Calciopoli, avv. Moggi: “l’Inter rischia la radiazione”

    Domani a Napoli è giorno d’udienza ma già da questa mattina si torna a parlare di Calciopoli e delle possibili conseguenze scaturite dalle deposizione di Abete, Baldini e Collina e il grosso malloppo di intercettazioni lasciate inspiegabilmente fuori dal processo.

    Ad alimentate le polemiche ci pensa l’avvocato Paco D’Onofrio che intervenendo alla trasmissione radiofonica “Tutti Pazzi per la Juve” ha disegnato un quadro accusatorio pesante per i nerazzurri e per tutti i nuovi indagati scaturiti dal secondo filone di intercettazioni. L’avv. parla addirittura di radiazione per l’Inter e invita il presidente Moratti a rinunciare alla prescrizione visto il continuo sbandieramento all’onestà. Gli avvocati di Luciano Moggi starebbero addirittura pensando di rinunciare alla deposizione di Moratti visto il gran numero di prove raccolte a difesa del loro assistito.

    “Se dall’esito del processo penale dovessero emergere elementi tali che dovessero coinvolgere alcuni dirigenti di determinate società con riflessi sportivi, indubbiamente la giustizia sportiva potrebbe arrivare ad assumere delle decisioni che potrebbero portare anche, nelle ipotesi più gravi, alla radiazione. Del resto non si ricorda che Calciopoli, nell’estate 2006, si è basata su iniziativa degli uomini della procura federale sono andati alla procura di Napoli a fare le fotocopie di alcune intercettazioni riconoscendo quindi che ciò che emerge dal procedimento penale deve avere incidenza nel processo sportivo. Non capisco come mai in quella occasione nessuno ha sollevato il problema dell’autonomia dell’ordinamento sportivo: o valgono per tutti o per nessuno”

    Prescrizione? Meglio prova di onestà
    “In base al codice di giustizia sportiva, per gli eventuali illeciti a carico di una società piuttosto che un’altra, effettivamente c’è prescrizione. Però non siamo nell’ordinamento statale ma in quello sportivo, ovvero un ordinamento associativo, nel quale i soggetti possono rinunciare a certe prerogative – ha dichiarato D’Onofrio – La prescrizione è un dato processuale di cui può disporre la parte che se ne avvantaggia, ma disporne significa anche rinunciare: se io sono assolutamente convinto di essere innocente, non terrò il punto interrogativo della prescrizione, non lascerò il dubbio, mi lascerò processare. Rinuncio alla prescrizione e verificherò se i giudici sportivi effettivamente mi ritengono colpevole o, come io sono convinto, mi riterranno innocente. Sarebbe una prova d’onestà: questa Giustizia Sportiva è stata osannata dai dirigenti dell’Inter e allora non dovrebbe spaventarli nemmeno in questo caso”.