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  • Calciopoli, Narducci: “calcio illegale dal 1980 e la Gazzetta dello Sport non è faziosa”

    Calciopoli, Narducci: “calcio illegale dal 1980 e la Gazzetta dello Sport non è faziosa”

    Per i tifosi bianconeri oggi, al processo “Calciopoli” è una giornata importante perché si conosceranno le strategie dell’accusa, le richieste di condanna o di possibili assoluzioni e verranno tratte le file del lavoro di questi ultimi due anni che ha visto nel capoluogo partenopeo la testimonianza di numerose persone informate dei fatti e alcune clamorose novità. Infatti, oggi è di scena la requisitoria dei Pm Pino Narducci e Stefano Capuano con il primo magistrato decisamente scatenato nelle dichiarazioni davanti alla Corte.

    Narducci: «La storia del calcio italiano, almeno dal 1980, e’ anche storia di illegalità. Ma stavolta la novità è che per aggiustare le gare si alterano anche le gare dei concorrenti come il Milan o di squadre terze».Secondo il Pm il contrasto tra Juve e Milan sono iniziati nella stagione 2004/2005 Ancora Narducci: “il Milan è stato danneggiato apertamente dall’ “organizzazione”, grazie ai suoi arbitri solidali”. Tuttavia dal dibattimento è emerso che la media punti del Milan con arbitri vicini alla Juve era più alta della stessa Juve. E le ammonizioni preventive premiarono più altre squadre che la Juve

    Narducci parla anche della Gazzetta dello Sport: “Ho sentito che i carabinieri si erano avvalsi dei commenti di un giornale che si chiama Gazzetta dello Sport. Nessuno ha ricordato come in quell’anno Bergamo e Pairetto erano collaboratori fissi di quel giornale, fazioso e milanese. Il 10.11.2004 si svolge un incontro Fiorentina-Juventus arbitrato da Farina. La gara finirà 1-0 e non vi è nulla di straordinario se non per un fatto: l’arbitro Farina concede 4 minuti di recupero e, forse al 4° minuto, accade un episodio, Thuram fa un fallo su Fantini e l’arbitro non fischia la punizione, concedendo il vantaggio, e Portillo prende la palla e sbaglia (Farina ammonisce anche Nedved, che salterà per squalifica la successiva Lecce-Juventus. Una ammonizione preventiva al contrario? ndr). Polemiche. L’11.11.2004, ore 12.21, telefonata tra Bergamo e Moggi in cui Bergamo dice “Che deve fare il pezzo sulla gazzetta: cosa scrivo di ieri sera che Gigi non lo trovo?”, Moggi dice:”Vedrai come te la scrivo bene”, e Bergamo: “Dirò che gli ha dato il vantaggio, ha fatto bene”; se si va a leggere cosa scrive Bergamo, il massimo rappresentante dell’obiettività, sulla Gazzetta del 12.11.2004, c’è un capolavoro di ipocrisia e di falsità, perché Bergamo deve tutelare Moggi e la sua squadra, a costo di dire sciocchezze. Bergamo scrive proprio che Farina ha concesso il vantaggio. Incredibile!

    Narducci accusa anche Ancelotti di aver mentito per attenuare le accuse a Moggi in aula: «Ancelotti non ha detto la verità, mi dispiace…». Ma la sua retromarcia non fa arretrare il fronte della prova.

    I pm parleranno anche nelle udienze del 10 e 24 maggio, dal 31 maggio via alle arringhe. Se non ci sara’ ricusazione il 20 maggio, sentenza per inizio-metà luglio.

    Seguono aggiornamenti

  • Lotito e “il tintinnio delle manette”

    Lotito e “il tintinnio delle manette”

    C’è chi sentiva “il rumore dei nemici” e chi sente “il tintinnio delle manette“. La sconfitta arrivata ieri sera per mano della Juventus brucia terribilmente nell’ambiente laziale e nelle  sue dichiarazioni il presidente Lotito cita addirittura Tangentopoli: “Sento un tintinnio di manette. Non si tratta di errori ma della necessità di verificare se e perché si manipola la classifica“. Al massimo dirigente laziale non sono andate giù le discutibili decisioni arbitrali del posticipo, su tutte l’espulsione di Ledesma e il rigore negato a Floccari, entrambe sul punteggio di 0-0. Ma il polverone alzato da Lotito non è passato inosservato e il procuratore federale Palazzi ha deciso di convocarlo per discutere delle accuse rivolte al “sistema”.

    Quello che colpisce veramente è la disparità di giudizio sugli episodi di gioco, con alcune squadre che si vedono concedere rigori e falli abbastanza generosi (la Roma tanto per citarne una) ed altre che nel computo finale del campionato vengono penalizzate in maniera pesante, visto che con una classifica cosi corta uno o due punti in più possono cambiare l’intera stagione. Ma tutto questo non sembra far parte di un disegno predefinito, ma di errori dovuti più al “fattore umano” tra inesperienza e una certa sudditanza che rimane una costante del calcio italiano.

    Ad ogni modo Lotito che ha fatto del “calcio pulito” il suo slogan emblematico dovrebbe ricordarsi i punti di penalizzazione dell’era Calciopoli e di alcune intercettazioni che hanno lasciato più di qualche ombra sulla sua Lazio.

  • Calciopoli, a sentenza entro luglio nonostante tutto

    Calciopoli, a sentenza entro luglio nonostante tutto

    Con l’udienza di ieri si è conclusa la fase dibattimentale nelle stanze del Tribunale di Napoli dal prossimo tre maggio inizierà la fase requisitoria e se non dovessero esserci ulteriori intoppi e l’istanza di ricusazione per il giudice Casoria dovesse esser respinta, il processo civile a Calciopoli potrebbe produrre una prima sentenza per il mese di luglio.

    I pm, però, usciti anche ieri frastornati e con il chiaro intento oramai di prender ulteriore tempo chiedendo l’integrazione di nuovi testimoni (il presidente del Genoa Preziosi) e l’inserimento di stralci recuperati dai forum dei tifosi oltre che da Repubblica e la Gazzetta dello Sport per avallare la propria tesi per rifugiarsi nella prescrizione.

    Luciano Moggi
    intanto ha confermato di voler rinunciare alla prescrizione “Prescrizione al Processo di Napoli? Non l’accetterò mai. Hanno voluto il processo e ora è giusto che si vada fino in fondo!”. e poi afferma di voler prender parte anche al secondo processo sportivo nonostante il rischio radiazione ma solo ad alcune condizioni “Radiazione Figc? Io ancora – dice a Gold tv – non ho ricevuto nulla. Comunque se riceverò la comunicazione di un’eventuale doppio processo sportivo, come quella già recapitata a Mazzini e Giraudo, siccome non fui presente al grande circo 2006 dove in pochi giorni fu distrutta la Juventus e colpiti i suo dirigenti. Questa volta – continua sicuro Big Luciano – non esiterei a partecipare di persona a questi ulteriori processi purchè però la Federazione dia la possibilità a televisioni, giornali e Radio (in primis Radio Radicale) di presenziare all’evento perchè tutti gli sportivi e non devono conoscere quello di cui siamo stati veramente imputati. Parteciperò solo a queste condizioni, d’altronde non credo di chiedere molto”

  • Calciopoli: Scende in campo la Juve e si vede, respinte quasi tutte le richieste dei Pm

    Calciopoli: Scende in campo la Juve e si vede, respinte quasi tutte le richieste dei Pm

    Si torna in aula a Napoli per riuscire a completare la vidimazione delle trascrizioni del perito Porto delle telefonate introdotte nel fascicolo processuale e chiudere la fase dibatti­mentale del processo Cal­ciopoli.

    I pm e le parti civili hanno richiesto l’ acquisizione di alcuni importanti documenti come i tabulati dei contratti delle schede svizzere, la rassegna stampa di alcune delle gare sotto indagine e le sentenze del processo Gea. Da parte della parte civile Brescia Calcio rappresentata dall’avvocato Catalanotti, c’è stata la produzione di una memoria sulla salvezza di Lazio e Fiorentina della stagione 2004/23005, nella quale si fa riferimento alla necessità ad avviso dell’avvocato di ascoltare come testimone anche il presidente del Genoa Preziosi.

    Tale richiesta ha scatenato le ire degli avvocati di big Luciano ma anche di quelli della Juventus, infatti sia Prioreschi, legale di Moggi che Vitiello che rappresenta la vecchia Signora, tra le tante e documentate eccezioni procedurali sull’inserimento «tardivo che nega gli imputati il diritto alla difesa» evidenziano la parzialità – ad esempio – della rassegna stampa tratta da internet e prodotta dai pm.

    Ma a far scalpore è l’ intervento deciso dell’ avvocato della Juventus Vitiello: «Sono inammissibili le sentenze Gea con rito abbreviato, quei processi erano fatti noti e andavano chiesti prima. Consideriamo anonimi e dunque inutilizzabili tutti i documenti riportati perché nessuno di loro è sottoscritto, non si fa riferimento alle fonti di prova dai quali sono tratti e quanto agli articoli di stampa è ancora peggio: sono riportati riguardo ai commenti sulle partite di calcio addirittura le citazioni, ad esempio, dei siti dei tifosi della Lazio a commento di una partita della loro squadra contro la Juve. E su un Inter-Juventus le dichiarazioni a mezzo stampa di un direttore tecnico dell’Inter. Eche prova è, la voce pubblica diventa mezzo di prova? E su Lecce-Juve riecco dichiarazioni di Zeman, ma Zeman è stato testimone dell’accusa e non gli sono state fatte domande su questo punto. E a proposito degli articoli di stampa penso che i tifosi della Juventus si potrebbero ben lamentare dell’assenza di Tuttosport da questa rassegna stampa, magari per un banale concetto di par condicio lo potevano inserire. Insomma – conlcude Vitiello- Qui non c’è nessuna prova diretta, nessuna prova nuova, gli articoli 468 e 507 dicono che questa produzione è inammissibile». Conclude prima che la Corte si ritiri a valutare l’ammissione di questi ultimi elementi di prova l’avvocato di Moggi Paolo Trofino: «Noi non vogliamo chiedere altri testi, ma quanto ai racconti di Nucini sull’incontro con Moggi al Concorde, lasciateci produrre – per dimostrare l’illogicità di quella accusa – lo stradario di Torino per farvi vedere quanto sarebbe stato più “segreto” l’incontro presunto: Moggi abitava a pochi passi, mentre il Concorde, era notoriamente l’hotel del ritiro della Juventus, per accedervi si doveva passare in una hall affollata di tifosi ed era impossibile, secondo la piantina dell’hotel che che vi produciamo, un passaggio diretto e invisibile dal garage alle camere».

    Il Giudice Casoria e la Corte dicono no a quasi tutte le richieste: no ai tabulati per le schede svizzere, no agli articoli di Gazzetta e Repubblica, no all’audizione di Preziosi. La prossima tappa sarà il 3 maggio con l’inizio della requisitoria dei pm. La sentenza dovrebbe arrivare a luglio se la giudice Casoria non verrà ricusata il 20 maggio.

    Questo intervento denota come la Juventus sia ormai in prima linea nel processo ed ha definitivamente abbandonato l’ atteggiamento remissivo tanto contestato dai tifosi bianconeri.

  • Radiazione Moggi. Dalla Figc un assist per la revisione?

    Radiazione Moggi. Dalla Figc un assist per la revisione?

    La decisione della Figc di deferire Moggi, Giraudo e Mazzini e altri 35 tesserati proponendo la radiazione come conseguenza del quadro accusatorio uscito fuori nel 2006 dalle indagini e dalle decisioni del processo sportivo potrebbe forse esser usato dagli accusati per chiedere la revisione di quel processo.

    E’ questo quanto esce fuori dall’analisi condotta da Alvaro Moretti e Guido Maciago e pubblicata oggi su TuttoSport. In parole povere i due giornalisti affermano in un tentativo della Figc di riaprire il processo in virtù di quanto è uscito fuori dalle stanze di Napoli con la consapevolezza di aver fatto allora un processo parziale.

    Moggi e soci dunque potrebbe presentarsi davanti alla disciplinare chiedendo però che vengano acquisti le nuove intercettazioni e gli interrogatori condotti nel Tribunale Partenopeo cercando di riabilitarsi e magari ritornare in corsa per la direzione tecnica di una squadra di serie a.

  • La Casoria si tiene Calciopoli

    La Casoria si tiene Calciopoli

    Il Caos sul caso Calciopoli si arricchisce di una nuova puntata, se ieri la notizia di trasferimento del giudice Casoria il Tribunale alla prima sezione del Tribunale Ci­vile faceva temere l’ombra della prescrizione sul processo a “Moggi e compagni” oggi si può tirare un leggero sospiro di sollievo. Il presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi, ha infatti completato l’iter aggiungendo al trasferimento la lettera di “applicazione” per tutte le resi­due udienze del processo Calciopoli, fino a pronun­cia della sentenza.

    In parole povere il giudice Casoria continuerà a sedere sullo scranno della stanza 206 insieme ai giudici Pandolfi e Gualtieri. Lo snodo cruciale a questo punto sarà il prossimo 20 maggio quando si esaminerà le terza richiesta di ricusazione ma si ha la sensazione che qualora fosse accettata cambierà l’intero colleggio giudicante.

    Il Processo adesso riprenderà il 19 aprile con la conclusione della fase dibattimentale e l’acquisizione delle prove con la ricezione delle ulti­me trascrizioni delle in­tercettazioni richiesta da accusa e difese. Sarà interessante verificare il clima in aula dopo gli screzi delle scorse settimane.

  • Calciopoli, La Casoria trasferita. A rischio prescrizione tutto il processo

    Calciopoli, La Casoria trasferita. A rischio prescrizione tutto il processo

    Siamo sempre alle solite, in Italia non si riesce a concludere un processo, una situazione assurda in un paese che grida ogni giorno allo scandalo ma non si indegna per una giustizia paralizzata.

    Uno dei processi che interessano i tanti tifosi juventini e non solo è a rischio prescrizione e con il giudice che lo presiede in procinto di trasferimento. Secondo Tuttosport , quotidiano sportivo torinese, è stata accolta la richiesta di trasferimento avanzata dal giudice Casoria che, precedentemente, aveva domandato di essere indirizzata a presiedere un’altra sezione del Tribunale di Napoli. Ieri è arrivata la notifica dell’accettazione della domanda con spostamento alla Prima sezione civile senza però la deroga a concludere il processo in attività, ovvero quello di Calciopoli che sarebbe a forte rischio prescrizione. I giudici a latere, sempre secondo Tuttosport, potranno invece continuare a seguire le udienze sebbene siano anch’esse in regime di trasferimento. Tale decisione lascia molto perplessi perché molte volte, il Giudice che domanda un trasferimento vieme lasciato concludere il processo che presieduto per tanto tempo.

    La notizia, quella del trasferimento, arriva dopo la censura del Csm per il linguaggio del giudice Casoria, ritenuto eccessivo per il ruolo che ricopre. Chi ha seguito attentamente le vicende di napoli ha capito che l’ indirizzo dato dal Giudice è volto ad una assoluzione degli imputati o comunque ad una conclusione molto più tenue rispetto al cataclisma dell’ estate 2006. A pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca.

  • Calciopoli: caos tra i giudici, censurata la Casoria

    Calciopoli: caos tra i giudici, censurata la Casoria

    Il processo di Calciopoli diventa sempre più complicato e controverso. Arriva infatti la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione di sanzionare il giudice Teresa Casoria che presiede il collegio del processo a Napoli. I motivi sarebbero di carattere personale con i colleghi che accusano il giudice di aver assunto un comportamento lesivo nei loro confronti e di aver creato un ambiente impossibile per svolgere serenamente questo lavoro: “Ci troviamo davanti a una pluralità di episodi e tutti convergono su una valutazione di inadeguatezza caratteriale, fino a comportamenti che possono sfociare in reati: i colleghi sono stati ingiuriati e diffamati“.

    Dal canto suo la Casoria ci tiene a ribadire che è stata proprio lei a rendere possibile il processo e a farlo andare avanti nonostante le mille difficoltà e le diverse pressioni ricevute: “La procura di Napoli ha chiesto al presidente del tribunale di fare qualcosa per farmi astenere, la Pandolfi ha reiterato questo invito ma io non avevo nessun motivo per non fare il processo Calciopoli. Ho sostenuto l’accusa in processi importantissimi, non avevo alcun interesse in questo processo, il calcio non lo conosco, non tifo per nessuno quindi fare il processo era il mio dovere. Ci si astiene se c’è motivo di farlo perchè svolgere i processi è un dovere“. Ed uno dei motivi che ha indispettito i colleghi forse è stata l’istanza presentata dal giudice per escludere le parti civili che avrebbero compreso una “folla” di tifosi: “Il cambio di atteggiamento delle colleghe nei miei confronti è dovuto al fatto che la difesa ha fatto istanza alla Cassazione per un procedimento abnorme di esclusione delle parti civili, ma se non avessi fatto quel procedimento abnorme il processo non si sarebbe fatto, perchè come parti civili si erano presentati pure i singoli tifosi“.

    Poi l’accusa al pm: “Il pm è renitente a fare la requisitoria, ha fatto indagini integrative e sentito un teste…“, forse parlando dell’ex arbitro Nucini che è nel corso delle sue deposizioni è caduto più volte in contraddizione.

  • Moratti: Inter con Calciopoli situazione da ridicola a kafkiana

    Moratti: Inter con Calciopoli situazione da ridicola a kafkiana

    Prima di entrare negli uffici della Saras Massimo Moratti, di ritorno dall’incontro con il procuratore federale Stefano Palazzi, ha risposto alle domande dei cronisti presenti sul posto. L’incontro con il procuratore è durato circa un paio d’ore, e come si legge nelle dichiarazioni prese dal sito ufficiale dell’Inter il presidente nerazzurro si è detto molto tranquillo e sereno in merito alla possibilità di perdere lo scudetto 2006.  L’audizione volendo ricordarlo a chi non fosse ben informato era legata alle intercettazioni telefoniche riguardanti il presidente nerazzurro e Facchetti in merito al filone di indagini denominato Calciopoli bis.

    Presidente, com’è andato l’incontro con il Procuratore Stefano Palazzi?

    “L’importante che ci fosse, questo incontro. Adesso bisogna chiedere a lui e vedere le conseguenze di quest’incontro. Mi sembrava molto sereno ed è stato un incontro molto educato da entrambe le parti”.

    Più tranquillo o preoccupato rispetto a prima visto che lo aveva definito un incontro ‘ridicolo’?

    “Non ero preoccupato, ma dovete entrare nel mio stato d’animo: mi sembrava kafkiana come situazione per noi. Però, di quella definizione, di cui mi sono pentito immediatamente, mi sono anche scusato. L’incontro di oggi l’ho trovato interessante, come al solito, simile a quello che avevo avuto qualche anno fa con il dottor Borrelli”.

    Come si evolverà, a questo punto, la situazione? Più ottimista l’Inter o la Juventus?

    “Non glielo so dire, perché questo vorrebbe dire entrare in una decisione successiva e i vari passi che avverranno. Naturalmente, dalla mia parte, sono anche convinto, anzi direi molto più che convinto, ma questo non toglie che la libertà di giudizio rimane a loro”.

    Avete ascoltato insieme alcune telefonate?

    “No, non c’è stato ascolto. C’è stata una lettura di alcune cose, ma non vorrei entrare in quello, sinceramente”.

    Solo per sapere qualche dettaglio in più: quanto è durato l’incontro?

    “Siccome c’era anche da scrivere a macchina, un paio d’ore”.

    Presidente, il derby è alle porte: più concentrato su questa vicenda della quale ha parlato con Palazzi o sulla partita?

    “Qui bisogna sempre essere concentrati su tutto nella vita. Rimane, nel cuore, certamente il fatto che sabato ci aspetta una partita importante, senza dubbio”.

    Crede che quest’incontro con Palazzi abbia tolto tranquillità all’Inter o a lei?

    “No, non credo proprio”.

    Lo definirebbe un incontro inopportuno?

    “No, per niente inopportuno. Rimane sempre il fatto che uno non si sente parte di una situazione, però era giusto che volessero sentirmi su questo. Basta, la cosa finisce lì, è su di me, non è sull’Inter”.

    Questa cosa non le fa pensare che questo scudetto assegnato sia diventato un po’ un tormento, eppure lo meritava a prescindere…

    “Quello del 2006? No, non è un tormento. Molto sinceramente”.

    Si fa sentire anche il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, nella speranza che i tempi  previsti per arrivare a una decisione chiara vengano rispettati: “Rimangono due paletti. Il primo è il forte auspicio che entro giugno la situazione venga definita, il secondo è l’autonomia degli organi di giustizia e della Procura Federale. La Federcalcio ha dato la sua indicazione per chiudere il cerchio nell’ambito della stagione sportiva. Tutte le attività che svolge la Procura Federale sono collegate all’autonoma valutazione che fa nell’apertura di un’indagine sulla base di esposti o di segnalazioni di atti processuali, della correttezza comportamentale dei soggetti tesserati”.

    Abete continua precisando come i nuovi filoni del processo non partano da un input juventino ma provengano direttamente da un percorso naturale che segue il vecchio processo: “Va ricordato che l’approfondimento in atto della Procura nasce dalla volontà di valutare situazioni successivamente intervenute dopo Calciopoli che hanno poi avuto compiuta informazione in sede processuale. L’attivazione dell’iter non parte per l’esposto della Juve, ma per le valutazioni autonome della Procura”.

    (Fonte: Inter.it – Calciomercato.com)

  • Calciopoli, Moratti oggi in procura da Palazzi

    Calciopoli, Moratti oggi in procura da Palazzi

    Il giorno tanto atteso dalla tifoseria bianconera, sia quelli che, dal loro punto di vista, desiderano giustizia che vendetta, è arrivato: il numero uno dell’Inter Massimo Moratti si recherà in mattinata dal procuratore federale Stefano Palazzi per rispondere alle domande che questi gli rivolgerà in merito alle ultime intercettazioni portate alla luce dal processo, attualmente in corso, di Napoli nei confronti di Luciano Moggi e che riguardano l’allora presidente nerazzurro Giacinto Facchetti.
    Moratti, che aveva definito la convocazione del procuratore “doverosa e alquanto ridicola“, dovrà far luce su alcuni aspetti della vicenda e chiarire una volta per tutte i rapporti esistenti la società nerazzurra e i vertici arbitrali di quel periodo.

    L’esposto alla Figc presentato dalla Juventus ha come obiettivo scucire dal petto quel 14esimo scudetto che venne assegnato all’Inter in fretta e in furia dall’allora commissario straordinario della federazione Guido Rossi, dopo averlo tolto ai bianconeri, e chiederne la restituzione. Se dovesse essere accertato, come sta emergendo dal processo di Napoli, che anche l’Inter, all’epoca dei fatti, amasse intrattenere rapporti “amichevoli” con la classe arbitrale violando ripetutamente quello stesso articolo di lealtà sportiva che ha già condannato la Vecchia Signora, la Figc, dopo la relazione che consegnerà nelle prossime settimane Palazzi, dovrà prendere la decisione importante se togliere lo scudetto assegnato all’Inter e, qualora ne sussistessero i presupposti, restituirlo alla Juventus.