Tag: calciopoli

  • Andrea Agnelli attacca la Figc “Qualcuno ha la coscienza sporca”

    Andrea Agnelli attacca la Figc “Qualcuno ha la coscienza sporca”

    Il campionato non ha regalato le gioie sperate ad inizio stagione e la Juventus questa estate è costretta ad una nuova rivoluzione ripartendo con una nuova guida tecnica alla conquista dei posti consoni agli obiettivi e al blasone della società.

    “Quest’anno non meritiamo applausi
    -dice Agnelli attraverso Twitter- ma il riscatto partirà dal nuovo stadio anche se solo quando avremo vinto potremo dirci soddisfatti”. Il presidente bianconero è però ancora più severo con la Figc per la mancanza di risposte all’esposto bianconero presentato esattamente un anno fa

    Se ci mettono così tanto a rispondere al nostro esposto, non hanno la coscienza pulita. Il decorrere del tempo non ha minimamente affievolito l’attenzione della Società per le vicende dell’esposto alla Federazione Italiana Giuoco Calcio presentato ormai un anno fa, in data 10 maggio 2010 per l’esattezza. Al rispetto per l’autonomia degli organi di giustizia sportiva fa da contrappeso il senso di responsabilita’ nei confronti di milioni di tifosi che da troppo tempo attendono una semplice risposta. La parita’ di trattamento deve sempre essere prerogativa della giustizia, in ogni sede, ordine e grado di giudizio”

    Una presa di posizione netta che enfatizza ulteriomente il doppio pesismo della Figc, veloce e senza scrupoli al tempo della condanna, muta e sorniona nel dare risposte.

  • Radiazione Moggi, la Disciplinare boccia la ricusazione

    Radiazione Moggi, la Disciplinare boccia la ricusazione

    Dopo aver rigettato in mattinata la richiesta di ricusazione proposta ieri dai legali Moggi nei confronti di Sergio Artico, Riccardo Andriani e Gianfranco Tobia nell’ambito del procedimento in corso sulla proposta di preclusione, questo pomeriggio ha riconvocato per il prossimo 31 maggio la Commissione Disciplinare.

    La Disciplinare ha motivato il rigetto “il precedente procedimento al quale Luciano Moggi fa riferimento aveva ad oggetto una vicenda diversa e del tutto distinta” pertanto “non si ravvisa alcun ostacolo a una valutazione imparziale nel presente procedimento”.

    Per quanto riguarda il processo penale di scena nelle stanze del Tribunale di Napoli oggi era un giorno importante per la decisione sulla ricusazione del giudice Casoria. Il procedimento è però stato rimandato al 28 giugno per la mancanza del relatore e qualche problema di notifica, martedi comunque continuerà la fase requisitoria dei pm in attesa che parta la fase finale con le arrighe finali dei legali di parte.

  • Calciopoli, Palazzi: “Radiazione per Giraudo” ma Moggi ottiene la ricusazione

    Calciopoli, Palazzi: “Radiazione per Giraudo” ma Moggi ottiene la ricusazione

    Luciano Moggi vince il primo round del processo sulle radiazioni: ricusato il presidente della Commissione Disciplinare Sergio Artico e con lui i due giudici a latere, Gianfranco Tobia e Riccardo Andriani. I tre avevano già giudicato Moggi nell’ambito della sentenza sul caso delle sim svizzere nel 2008. Il codice impedisce ai giudici che si sono già pronunciati sull’incolpato di emettere un nuovo giudizio. La Disciplinare ammette l’opposizione di Palazzi, contro il codice, ma non ne tiene conto: giudizio sulla radiazione sospeso, dunque, e aggiornato a quando una nuova commissione disciplinare potrà decidere sulla ricusazione di Artico. Non si associa alla mossa di Moggi (oggi in aula per la prima volta da quando scoppiò Calciopoli nel 2006), Giraudo (assente) e i suoi legali non si associano alla ricusazione e Palazzi comincia la sua arringa. Per l’ex ad ancora una volta arriverà una sentenza, dopo la condanna presa a Napoli in sede penale dopo aver scelto il rito abbreviato.

    È un procuratore federale molto scatenato quello visto ieri a Roma, Stefano Palazzi ha chiesto la radiazione dell’ ex Ad della Juventus Antonio Giraudo e di Mazzini per i noti fatti del 2006.

    Il procuratore federale ha fatto due requisitorie ma in realtà ne ha preparata solo una, visto che quella per Mazzini è la fotocopia di quella effettuata per Giraudo e non solo, in questa requisitoria Palazzi fa riferimento alle memorie presentate da Moggi il cui giudizio risulta essere sospeso.

    L’ avv. Di Mazzini, Flavia Tortorella non è rimasta a guardare lo show del procuratore federale, attaccandolo duramente e dichiarandosi molto stupita in merito alla richiesta di radiazione di un soggetto dopo ben 4 anni e mezzo oltretutto senza contestazioni di singole violazioni e senza capi d’ imputazione, insomma – per l’ avvocatessa – un antecedente logico giuridico. L’ avvocato Tortorella contesta fermamente la legittimità della norma federale che porta al deferimento con la conseguenza che lo stesso risulta essere irrimediabilmente viziato: «Hanno modificato la norma perché era sbagliata. Nessun cittadino può rimanere sotto la mannaia di un altro cittadino per cinque anni. Oggi la preclusione te la da chi valuta il fatto e te la irroga immediatamente, senza attese snervanti e inumane. Questo è un “Bis in idem” (doppio giudizio, vietato dall’ordinamento, ndr), altro che esame nuovo sulla gravità del fatto, come sostiene Palazzi. Si doveva fare una norma transitoria, allora: non una norma ad uso e consumo del Consiglio Federale, ma una norma per le pendenze. E si fa nell’immediato: come mai il legislstore sportivo se sentiva il desiderio e necessità di prevedere queste preclusioni, di renderne giustizia non ha fatto una norma transitoria? Le risposte possono essere varie, ma non è qui che dobbiamo valutarle. Il deferimento poteva essere fatto in tanti modi: il Procuratore fa un passo indietro, richiama solo quella delibera di marzo. Perché la responsabilità dovrà ricadere sui singoli membri del consiglio federale e non sulla Procura: questa è una norma muta… E il Consiglio federale s’inventa chi deve giudicare, chi deve incardinarlo e il secondo grado di giudizio sarà lo stesso che giudicò radiati automaticamente i soggetti! Grande serenità di giudizio.

    Il difensore di Giraudo, Massimo Krogh, non entra nel merito, anzi, ritiene non rivedibile il giudizio sportivo… Punta tutto sulla buona condotta: «Cinque anni senza dire una parola, è come se lo avessimo messo alla prova: dopo la sentenza se ne è andato in Inghilterra. La sentenza ha avuto su di lui un effetto, gli ha detto, cerca di non ricadere in quei comportamenti per cui ti hanno condannato. Dopo la sentenza con la famiglia è addirittura espatirato. E allora che ha fatto in questi cinque anni per meritare la radiazione: la Procura si oppone perché questa è una pena progressiva e che la pena è obbligatoria. E invece no: se fosse così, a che serve la Disciplinare e noi oggi qui? Perché non ha deciso allora il presidente federale? Cosa ha fatto Giraudo per meritarsi l’aumento della pena? Il diritto europeo non consente l’irrogazione di una sanzione a tanto tempo dalla condanna: ma l’Italia è il Paese più redarguito per le condanne tardive. Il diritto europeo non consente una sanzione a cinque anni dal processo. La pena non è proporzionata perché Giraudo è totalmente al di fuori dal discorso delle schede preso in considerazione. Quelle schede e gli industriali hanno schede di questo tipo perché temono di essere spiati da competitori: nel calciomercato accade eccome. Eccessiva enfasi alle schede, ma si deve tenere conto che GIraudo fuori, c’è stata sentenza in cui lui non c’era. Per proporzionalità sanzione confliggerebbe con i principi dell’ordinamento. Dunque respingete la richiesta».

  • Radiazione Calciopoli: Moggi ricusa, Giraudo patteggia

    Radiazione Calciopoli: Moggi ricusa, Giraudo patteggia

    Si è tenuta ieri mattina la prima udienza della procedimento creato ad hoc dalla Figc e che aspira a decidere sulla possibile radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini oltre ad altri personaggi entrati nel procedimento Calciopoli nel 2006.

    Proprio al Parco dei Principi, teatro del processo sportivo, si è tenuta la prima udienza, per Moggi l’unico dei tre ad esser presente arriva subito una prima vittoria, i suoi legali hanni chiesto ed ottenuto la ricusazione del presidente della Commissione Disciplinare, Sergio Artico, e con lui i due giudici a latere, Gianfranco Tobia e Riccardo Andriani che avevano già giudicato Moggi nell’ambito della sentenza sul caso delle sim svizzere nel 2008. Per big Luciano si allungano quindi i tempi e si avvicina sempre più al 14 luglio, data in cui termineranno i cinque anni di squalifica inflitti nel processo sportivo di Calciopoli del 2006.

    Diametralmente opposta la difesa di Giraudo e Mazzini, quest’ultimo difeso dall’avvocato Flavia Tortorella si è visto rigettare la richiesta di spostamento nonostante sulla leggittimità del procedimento lunedì è chiamata a deliberare l’Alta Corte del Coni. Stupito l’avvocato ha cosi commentato “Provo stupore assoluto per questa mancata sospensione. La norma approvata dalla Figc non sappiamo ancora se sia legittima e se lunedì l’Alta Corte l’annulla, avremo un contrasto assoluto con il Coni. È stata persa l’opportunità di dimostrare che la giustizia sportiva rispetta il normale corso del diritto”.

    Discutibile invece la strategia degli avvocati di Giraudo Massimo Krogh e Andrea Galasso, i due hanno in qualche modo ammesso le colpe del loro assistito (stile Zaccone per intenderci) chiedendo la clemenza per la buona condotta tenuta nei cinque anni di squalifica. “Cinque anni senza dire una parola, è come se lo avessimo messo alla prova: dopo la sentenza se ne è andato in Inghilterra – ha ricordato Krogh – . È addirittura espatriato. E allora che ha fatto in questi cinque anni per meritare la radiazione? Il diritto europeo poi non consente l’irrogazione di una sanzione a 5 anni dal processo. La pena non è proporzionata infine perchè è Giraudo è totalmente al di fuori dal discorso delle schede preso in considerazione

    La decisione sulla radiazione di Mazzini e Giraudo da parte della Procura federale guidata da Palazzi dovrebbe essere resa nota dalla Disciplinare tra quindici giorni, poi ci sarà l’appello sarà davanti alla Corte di giustizia federale a patto che l’Alta Corte lunedi non scombini i piani.

  • Capello corregge il tiro “al Milan il 2 scudetto dopo Calciopoli”

    Capello corregge il tiro “al Milan il 2 scudetto dopo Calciopoli”

    Qualche settimana fa una dichiarazione di Capello fece storcere il naso ai tifosi e alla dirigenza interista, il selezionatore inglese infatti si diceva convinto che fosse il Milan di Allegri fosse la prima squadra a vincere lo scudetto nel post Calciopoli, inteso ovviamente come arco temporale rivendicando al pari della Juventus e Moggi la paternità dello scudetto del 2006.

    In una intervista concessa ad Alberto Brandi per SportMediaset, Don Fabio corregge un pò il tiro dicendo di aver dimenticato lo scorso campionato, quando Milan e sopratutto Roma riuscirono a dar fastidio all’Inter di Mourinho nella vittoria dello scudetto, quindi quello di Allegri in questa stagione diventa il secondo scudetto combattuto. Capello abbraccia poi tantissimi temi caldi del nostro campionato dal futuro di Baldini, alla scelta alla Juve di Conte. Di seguito vi riportiamo i passi dell’intervista:

    Campionato al Milan: vittoria meritata?
    “Direi di sì, è stata la squadra più continua, ha saputo superare il momento di calo riprendendosi subito. Ha giocato un buon calcio anche spettacolare. Per cui scudetto più che meritato”.

    Perché considerarlo, come ha detto qualche settimana fa, il primo scudetto vero dopo Calciopoli?

    “Ho sbagliato, non è il primo, ma il secondo. Mi sono dimenticato che nella scorsa stagione il Milan e, soprattutto, la Roma, furono competitivi ostacolando il percorso dell’Inter. Prima i nerazzurri non avevano avversari. Juventus e Milan non potevano rigenerarsi in poco tempo, così subito dopo Calciopoli erano rimaste ad alti livelli le due big non toccate dai verdetti: la Roma e l’Inter che si è rinforzata ulteriormente con gli juventini in uscita nell’estate 2006”.

    Allora cosa dice a Moratti che si tiene stretto lo scudetto 2006?
    “Gli scudetti a tavolino sono diversi da quelli vinti sul campo. Io mi tengo il mio, il presidente ha il diritto di tenersi il suo. Quindi facciamo uno a lui e uno a me. Anzi, visto che è uno solo, 6 mesi a lui e 6 mesi a me”.

    Lasciando da parte il passato, ora Moratti deve confermare Leonardo?
    “Certo! Ha fatto molto bene con la sua grande rincorsa. Fondamentale sarà confermare le buone cose nella prossima stagione. Stia attento al Milan che si è già rinforzato, alla voglia di rinascita della Juve e al Napoli che davanti ha dei fenomeni”.

    I milanisti gli hanno dato del traditore…
    “Ha fatto semplicemente una scelta professionale”.

    Come lei quando a sorpresa andò dalla Roma alla Juve?
    “Storie diverse, nel mio caso si era esaurito un ciclo. Un allenatore non può stare più di quattro anni in una squadra. Si consuma tutto.

    E la storia di Ferguson come la spiega?

    “Ferguson al Manchester United non è un allenatore. E’ il manager, un grande manager. E sotto di lui – infatti – si sono avvicendati diversi allenatori…”

    Perché, prima di Leonardo, all’Inter ha fallito Benitez?

    “Bella domanda. Alla quale non so dare una risposta”

    Forse soffriva il fantasma di Mourinho…
    “I fantasmi non esistono. Anche nel calcio”.

    Tornando al Milan, Allegri è stato paragonato a lei…
    “Ho letto, il suo lavoro mi è piaciuto, ha fatto bene creando un ottimo gruppo, me ne sono accorto vedendo la gioia delle loro feste, quanto erano compatti. Vanno apprezzate le decisioni importanti che ha preso, ha avuto coraggio. Senza coraggio non si va da nessuna parte. E’ cambiato rispetto a quando era un giocatore. Me lo ricordo in tournée con il mio Milan negli Stati Uniti nel ’94. Era piuttosto… allegrotto”.

    Meriti dunque anche alla dirigenza che ha scelto lui e che ha fatto una buona campagna acquisti
    “Quando il Milan ha comprato Ibrahimovic e Robinho ho subito chiamato Galliani e Braida. Gli ho detto che finalmente avevano preso due giocatori che fanno la differenza”.

    Un suo collaboratore Franco Baldini è stato accostato alla nuova Roma made in USA, ne sa qualcosa?
    “Faccia questa domanda a Baldini, non a me. Io so solo che abbiamo un rapporto meraviglioso e che lui resterà con me nell’Inghilterra in vista degli Europei”.

    E se dovesse chiederle il “via libera” per andarsene?
    Niente “se”. I “se” e i “ma” non esistono.

    La Juve riparte da Conte, scelta giusta?
    “Direi scelta coraggiosa. Decisioni di questo tipo a volte premiano. La Juve può vincere la scommessa come ha fatto il Barcellona con Guardiola. Conte è un giovane che ha già un po’ di esperienza alle spalle. E’ stato in B, ha allenato in A, ha preso anche qualche musata. Di quelle che servono a crescere”.

    A proposito di Guardiola, meglio lui o Mourinho?
    “Entrambi grandissimi, Guardiola ha in più che è stato con me alla Roma e sono sincero: il gioco del suo Barcellona è divino”.

  • Moggi replica a Moratti “grande grazie a Calciopoli”

    Moggi replica a Moratti “grande grazie a Calciopoli”

    Non si è fatta attendere molto la risposta di Luciano Moggi a Massimo Moratti dopo le confessioni di quest’ultimo a Giulio Golia in onda questa sera. Il numero uno nerazzurro nel corso della lunga intervista aveva affermato che il calcio attuale è migliore proprio per la mancanza di big Luciano evidenziando oltretutto che i successi precedenti al 2006 in casa bianconera non sono in discussione solo per la mancanza di intercettazioni.

    Big Luciano intervenuto a Radio Sportiva replica duramente a Massimo Moratti confermando l’antipatia congenita “Ritengo che Moratti non sia in grado di dire se il calcio è migliore o peggiore, è una persona che ha approfittato di Calciopoli per diventare grande” – e poi continua – “L’Inter non era intercettata. Vorrei che Moratti stesse zitto, anche per la questione dei passaporti falsi. Hanno utilizzato Nucini per due anni, roba da retrocessione immediata. Il processo sportivo ha detto che non c’erano illeciti da parte della Juve, questa è la verità. Non voglio passare sopra le persone, ma voglio difendermi”.

    L’INTERVISTA DI MASSIMO MORATTI A LE IENE SHOW

    Poi una stoccata anche sulla Juve e sulla decisione di prender Pirlo per un nuovo ciclo “Pirlo sarebbe un acquisto sbagliato, fisicamente non sta bene. Ha già 32 anni, se costruisci un gruppo nuovo con giocatori di 32 anni sbagli in partenza. Non voglio dire che Pirlo non ha qualità, dico che questo Pirlo non è quello del passato”.

  • Moratti a le Iene Show “senza Moggi un calcio migliore”

    Moratti a le Iene Show “senza Moggi un calcio migliore”

    Massimo Moratti si concede ad una lunga intervista alle Iene Show in onda questa sera abbracciando tutti gli argomenti caldi, dal calciomercato a Moggi e Calciopoli fino al rapporto con Benitez e Leonardo. Il presidente nerazzurro confessa che con la nuova Juve i rapporti sono ottimi, confermando la stima per Andrea Agnelli ma tiene ancora una volta a precisare la leggittimità dello scudetto del 2006 “Durante calciopoli c’erano delle magagne ecco perchè c’è gente che è stata beccata. Se c’erano anche prima? Credo di si, solo che hanno avuto la fortuna di non essere intercettati. Con la Juventus va tutto bene, con l’attuale società i rapporti sono buoni e Andrea Angelli è un ragazzo molto serio e preparato. Sono stupito dal fatto che i bianconeri non siano arrivati nemmeno in Europa League, spero comunque che Andrea Agnelli superi con serenità questo momento difficile. La Juve rivuole due Scudetti? Uno è nostro, ne scelga un altro. Questo un calcio migliore senza di Moggi? Non posso dire di no…”

    La scelta di Benitez e il rapporto con Leonardo
    “Non era l’allenatore giusto da prendere per il dopo Mourinho, avrei dovuto prenderlo più in là quando serviva un tecnico per ricostruire, ma all’Inter quest’anno da ricostruire non c’era nulla. Devo dire che alla fine mi ha fatto arrabbiare. Leonardo invece ha lavorato con grande professionalità, ha fatto quel che doveva. Mou? Non lo sento da un mese”.

    Il mercato

    “Da 1 a 10 quante possibilità che arrivino all’Inter? Pastore 5, Sanchez è troppo caro quindi 4, Cavani 1, Ibra zero ma mi piacerebbe dire 10, Messi mi piacerebbe dire 8 ma è zero. Il mio affare migliore? La cessione di Ibra”.

  • Calciopoli: Narducci non si arrende, “E’ tutto fermo al 2006”

    Calciopoli: Narducci non si arrende, “E’ tutto fermo al 2006”

    È ripresa oggi la requisitoria del pm Narducci tutta basata sulla difesa dell’ indagine sulle sim svizzere, indagine molto importante e fulcro di tutto il sistema accusatorio. Grandi protagonisti dell’ udienza sono stati Gianluca Paparesta e suo padre Romeo entrambi non rinviati a giudizio ma che hanno ammesso l’ uso delle sim straniere.

    Sulle sim Narducci ha ammesso che le schede non erano intercettabili perché dovevano essere un sistema chiuso con sim svizzera che deve chiamare scheda svizzera, senza chiamare telefoni italini normali, cellulari o terrestri, ma la scoperta è stata fatta solo grazie al fatto che alcuni si sono traditi chiamando parenti o casa con le sim svizzere. Paolo Bergamo, però, durante la pausa d’udienza «normalizza» l’uso di queste schede del mistero: «La famosa telefonata del 9 febbraio fatta a casa mia da Moggi con la sim svizzera non è un errore di Luciano: in una precedente chiamata alla segretaria di Moggi avevo detto che mi trovava a casa, che poteva chiamare lì (un telefono intercettabile facilmente quello di Colle Salvetti, ndr). Che ragione aveva di chiamarmi con la scheda svizzera a casa se voleva tenerla così segreta?»

    Il pm ha poi contestato all’arbitro De Santis il documento in cui l’ex direttore di gara risultava presente a un corso ministeriale a Roma mentre la scheda a lui attribuita agganciava una cella di Firenze: ”La stessa cella era agganciata in quelle ore dalla sua utenza cellulare”. Inoltre Narducci ha concentrato le sue accuse sull’arbitro: “Da quella scheda, in dotazione a De Santis risultano chiamate verso il cellulare della moglie dello stesso”. Per il pm De Santis era il leader di un gruppo di arbitri e aveva un ruolo molto significativo nell’associazione. E alle accuse, ai margini del processo, ribatte De Santis: “Non ho mai negato di aver raggiunto Firenze in quell’occasione, soltanto che sono arrivato in ritardo per partecipare al corso per vice-commissario della polizia penitenziaria a Roma”.

    Il teorema di Narducci si basa anche sulle presunte ammonizioni combinate che Luciano Moggi “ordinava” ai suoi arbitri per pilotare le squalifiche a proprio vantaggio. Tuttavia il pm non riesce però a dimostrare l’ effettiva combine sui cartellini gialli, infatti, è dicembre e Racalbuto viene inviato a dirigere Reggina-Brescia, per Narducci è già gara «drammatica per la lotta per non retrocedere», beh il campionato deve quasi cominciare per quelle zone, in realtà… Eppoi nello stesso turno Moggi si augura ammonizioni (e augurarselo non è reato) per qualche milanista impegnato a Parma: la settimana successiva si gioca proprio Juve-Milan. Perfetto, secondo il teorema Narducci-Auricchio, si dirà. Peccato che uno degli associati e “simmati”, Pieri, sia inviato a dirigere Parma-Milan e che alla fine del match le ammonizioni a carico del “nemico” rossonero siano ZERO.

    Narducci conclude la parte relativa alle schede sim parlando delle rare ammissioni sull’utilizzo delle schede. «Bergamo ne ammette l’utilizzo e di aver ricevuto il telefono svizzero da Moggi», su Pairetto resiste il dubbio visto che Bergamo a riguardo dice e poi rivede. In realtà era stato lo stesso Pairetto in aula a parlare di molte schede staniere da lui acquistate, anche svizzere, avendo svolto il lavoro di vicedesignatore all’Uefa: «Mai però l’ho ricevuta da Moggi». Narducci prova poi ad affondare il colpo parlando della trasmissione Matrix in cui lo stesso Moggi parla delle schede: «Alla cena di Natale del 2004 avevo saputo dello spionaggio Telecom e dissi a tutti, c’erano presenti anche gli arbitri e i designatori. Io mi uso le schede svizzere, qui c’è spionaggio e vengono a scoprire i segreti del calciomercato. E Bergamo e Pairetto mi dissero: daccene una pure a noi», riferisce Narducci sulla trasmissione tv. Per Narducci la tesi della volontà di sfuggire allo spionaggio Telecom in piedi dal 2002 è «inconsistente»: «Perché le schede non le ha date pure a Giraudo e ai suoi collaboratori di mercato? E agli agenti? L’ha date solo ai desingatori con cui si deve parlare solo si arbitri e non di mercato». Piccolo particolare: tra le utenze “monitorate” dagli spioni Telecom dagli atti di MIlano risultano anche quelle di Bergamo, Pairetto e De Santis. Narducci va verso la conclusione parlando degli incontri e delle cene, partendo però dallo scontro tra Bergamo e Pairetto sul ruolo della Fazi. Narducci porta avanti la sua requisitoria puntando l’obiettivo su De Santis, che torna al ruolo nelle combriccola romana e riprende i temi di Lecce-Juve (smentiti in aula dai protagonisti): sembra di tornare al 2006, senza alcun riferimento a quanto emerso durante il dibattimento.

    L’udienza è stata aggiornata al 24 maggio. Prima, il 20, la Settima Sezione del Tribunale si pronuncerà sulla richiesta di ricusazione del giudice Casoria da parte dei pm. L’udienza del 24 si concentrerà sia sull’ ipotesi di frode sportiva da parte del pm Capuano ma anche, visto che Narducci sembra non aver concluso il suo intervento sull’associazione per delinquere, sulla posizione di Luciano Moggi.

  • Esposto scudetto 2006, la Juve aspetta una risposta dalla Figc

    Esposto scudetto 2006, la Juve aspetta una risposta dalla Figc

    E’ passato esattamente un anno dall’esposto che la Juventus ha presentato, lo scorso 10 maggio 2010, alla Figc lo in merito all’attribuzione dello scudetto 2006 tolto e assegnato a tavolino dall’allora commissario straordinario della federazione Guido Rossi all’Inter. La società bianconera contesta alla Figc la disparità di trattamento ricevuta rispetto ad altre società che hanno tenuto un comportamento analogo a quello del club di Corso Galileo Ferraris in merito ai fatti di Calciopoli. Oggi, a distanza di 365 giorni, la Juve è ancora in attesa di risposte e torna a rinfrescare la memoria ai vertici federali con un comunicato apparso sul sito ufficiale della società:

    Juventus Football Club sottolinea che il decorrere del tempo non ha minimamente affievolito l’attenzione della Società per le vicende dell’esposto alla Federazione Italiana Giuoco Calcio presentato ormai un anno fa, in data 10 maggio 2010 per l’esattezza. Al rispetto per l’autonomia degli organi di giustizia sportiva fa da contrappeso il senso di responsabilità nei confronti di milioni di tifosi che da troppo tempo attendono una semplice risposta. La parità di trattamento deve sempre essere prerogativa della giustizia, in ogni sede, ordine e grado di giudizio“.

    In particolare la Vecchia Signora chiede la revoca di quello scudetto assegnato all’Inter perchè, alla luce dei nuovi fatti che stanno emergendo dal processo di Napoli contro l’ex dg bianconero Luciano Moggi, anche i vertici della dirigenza nerazzurra avrebbero intrattenuto rapporti telefonici con i designatori arbitrali.

  • Radiazione Moggi, il grottesco ping pong tra Alta Corte e Disciplinare

    Radiazione Moggi, il grottesco ping pong tra Alta Corte e Disciplinare

    Come se non bastasse la giustizia sommaria fatta cinque anni orsono la Figc rischia anche questa estate di creare un altro spiacevole precedente che questa volta potrebbe davvero affossare il sistema calcio italiano. In molti nostri post abbiamo affrontato l’argomento criticando la decisione della Figc di voler nuovamente senteziare su chi cinque anni fu emesso un giudizio e una pena.

    Lo scudo contro Moggi, Giraudo e Mazzini e altri quaranti soggetti coinvolti nello scandalo Calciopoli non ha fatto storcere il naso solo ai diretti interessati e all’opinione pubblica ma anche all’Alta Corte del Coni che (con un pò di ritardo a dire il vero) ha deciso di vederci chiaro sul nuovo dibattimento chiedendo alla Figc tutta la documentazione.

    La riunione è stata fissata per il 23 maggio, il 19 si riunisce invece la Disciplinare della Figc per esaminare, appunto, la situazione di Moggi e soci ma a questo punto è probabile uno slittamento dell’udienza. La Figc però è costretta a far presto, questa estate infatti scadrà la squalifica e gli interessati potrebbero tornare a far calcio.