Continuano gli interrogatori presso la Procura di Cremona relativi all’inchiesta sul Calcio Scommesse: dopo aver ascoltato, mercoledì scorso, Beppe Signori, oggi i pm “riceveranno” il personaggio che ha avuto un ruolo chiave nell’intera vicenda, Marco Paoloni portiere della Cremonese, prima, e del Benevento, poi. Giunto in tribunale poco prima delle 11 di questa mattina, il calciatore in questo momento è sotto interrogatorio dal procuratore Roberto Di Martino. Nei giorni scorsi Paoloni, finito in manette lo scorso 1 giugno, aveva fatto sapere tramite il suo avvocato che oggi avrebbe fatto delle rivelazioni importanti e che avrebbe chiarito la sua posizione dopo la scena muta di fronte al gip durante il primo interrogatorio.
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Avv. Quadrini “la Figc sapeva del calcio scommesse”
Ennesima giornata di interrogatori a Cremona e nuovi ed inquietanti particolari escono fuori che contribuiscono ad ingarbugliare ulteriormente la situazione coinvolgendo chi fino a poche ore fa sembrava esser parte lesa. Se come un fulmine a ciel sereno questa mattina anche il Torino è entrato a far parte del lungo elenco di intercettazione, le dichiarazioni del legale di Quadrini, Massimo Ciardullo gettano una nuova ombra sulla Figc. Secondo l’avvocato infatti la Federazione sapeva già da tempo dello scandalo scommesse per via di una denuncia presentata proprio da lui su richiesta del suo assistito “L’8 maggio scorso denunciai del tentativo di estorsione a danno di Quadrini depositando l’atto alla Procura della Figc. Spiegai che si era in presenza di un fatto gravissimo e che esisteva una banda che era dedita alle scommesse. A nostro parere la Figc sarebbe potuta intervenire subito, prima che questo scandalo fosse scoperchiato dall’attività della magistratura ordinaria”. Ma se la Figc sapeva perchè ha aspettato che lo scandalo scoppiasse attraverso le indagini della giustizia ordinaria? Quadrini ha comunque smentito ogni coinvolgimento e chiamato a parlare sulla partita tra Sassuolo e Siena ha ribadito che l’incontro è stato regolare. Quadrini invece ricevette il 29 aprile ricevette un tentativo di estorsione, un tale Massimo (ndr Erodiani) chiedeva al giocatore 36mila euro per aver perso a causa sua una scommessa. Proprio questo episodio fu denunciato alla Procura della Repubblica e alla Figc.
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Il figlio del boss “habitué” al San Paolo. Un video scagiona il Napoli
Lo scandalo calcioscommesse si allarga di giorno in giorno e le indiscrezioni, spesso frutto di millanteria, coinvolgono personaggi e squadre allo stato attuale fuori da ogni indagine. Il Napoli ad esempio è stato tirato in ballo per la partita contro il Parma persa al San Paolo e secondo gli inquirenti nel mirino della camorra per uno strano flusso di scommesse registrato nel secondo tempo della partita. A confermare l’interesse sul match della camorra, hanno iniziato a far il giro del web le immagini che ritraevano a bordo campo durante la partita Antonio Lo Russo, figlio di Salvatore, «boss» dell’omonimo clan camorristico. La combina poi, secondo la ricostruzione, era ancora più evidente per la mancata esultanza del Lo Russo al momento del gol del Napoli. A smentire un pò la tesi dei magistrati arriva prima l’Ansa che dai suoi archivi fotografici pesca la presenza del ragazzo in altre due partite Napoli-Fiorentina, finita con il risultato di 1-3, e Napoli-Catania, conclusasi con il punteggio di 1-0, e poi delle immagini Sky che ritraggono il ragazzo disperarsi per un gol sbagliato da Lavezzi. [jwplayer config=”15s” mediaid=”79717″]
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Uefa, tolleranza zero per le scommesse illegali
Una presa di posizione era necessaria e, fortunatamente, è avvenuta: l’Uefa ha annunciato la propria linea in merito ai recenti episodi incresciosi legati al calcio scommesse, che stanno minando la credibilità del mondo del calcio in modo quasi irrimediabile.
Dopo le parole dure e decise del Presidente Michel Platini, apparse sulle pagine del quotidiano francese “Liberation”, interviene anche il segretario generale dell’Uefa Gianni Infantino, che annuncia la linea della “tolleranza zero”: “Abbiamo avanzato la proposta di una polizia dello sport europea, ma in tali casi c’è il richio di sovrapporre giustizia ordinaria e giustizia sportiva e quindi abbiamo deciso di agire in coordinamento con i singoli Paesi in cui accadono gli episodi, caso per caso, perchè è importante che passi il messaggio della tolleranza zero”.
Aggiungendo, poi, che l’Uefa assicurerà che l’edizione dei prossimi Europei non corra rischi di “inquinamento da scommesse illegali”, poichè ad alti livelli vi sono molti riflettori puntati sulle gare, ed il rischio di combine è limitato.
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Calcio scommesse, tirato in ballo anche il Torino
Altra giornata di interrogatori quella di oggi nella Procura di Cremona dove emergono altri particolari della vicenda legata al Calcio Scommesse scoppiata la settimana scorsa quando finirono in manette 16 persone tra calciatori, ex calciatori, dirigenti e persone estranee al mondo del calcio. La giornata di ieri si era aperta con il presunto coinvolgimento ancora tutto da dimostrare di Christian Vieri, citato dall’ex calciatore Ivan Tisci durante una telefonata con Antonio Bellavista, e Francesco Totti, in realtà il suo nome è un accostamento giornalistico della frase pronunciata da Erodiani “il capitano della Giallorossa” in una telefonata intercettata benchè nessuno abbia fatto il suo nome, e il secondo interrogatorio a Beppe Signori che davanti agli inquirenti ha negato ogni implicazione con l’organizzazione che avrebbe alterato i risultati di diverse partite. All’attenzione del gip anche il Torino. La società granata viene tirata in ballo dal dirigente del Viareggio Gianfranco Parlato, il quale verrà ascoltato proprio oggi. In un’intercettazione tra lo stesso e il dentista Marco Pirani, Parlato cita il Torino: PARLATO: “Ma noi a Torino siamo completamente scoperti o c’abbiamo modo di arrivare? A livello di società?” PIRANI: Non proprio, non siamo scoperti” PARLATO: “Loro sono in grosse difficoltà, vogliono muoversi, perché hanno bisogno e stanno fuori dai playoff, noi siamo agganciati bene con un determinato numero di persone solo che il canale…” PIRANI: “il canale ce l’ho”. Due giorni dopo, fanno sapere gli investigatori, Parlato manda un sms a Pirani in cui viene indicata la cifra richiesta dal Torino “80” per manipolare la partita Torino – Pescara del 20 febbraio scorso. In seguito però, sempre secondo gli inquirenti, la combine pare essere saltata. PIRANI: “Se la giocano” PARLATO: “Va bene” PIRANI: “Se la giocano. Anche perché stavolta hanno loro su c’hanno tre, quattro defezioni. Mi ha detto ce la giochiamo poi se non va dalla prossima, comunque a quelle cifre niente” Pronta e dura la replica del presidente granata Urbano Cairo sul presunto coinvolgimento del Torino nello scandalo: “La cosa mi pare piuttosto vaga, non fa nomi, non ci sono chiari riferimenti. Comunque è una roba che non esiste, è inesistente nel modo più assoluto. Ripeto: non si capisce, niente è chiaro, tutto resta sul vago. Ed è fuori dal mondo un coinvolgimento del Torino. Adesso vediamo se affidare tutto a un avvocato, devo riflettere. Però, allo stato delle cose non circostanziate, non so neanche se sia il caso di reagire. E’ totalmente assurda questa storia, inesistente, inventata“.
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Signori “Dissi no alle combine di Inter-Lecce”
Come ampiamente anticipato dalla carta stampata Beppe Signori nega ogni coinvolgimento nell’incresciosa vicenda del calcio scommesse confessando di non aver mai giocato in vita sua (al massimo 400 euro) e di non conoscere gli altri protagonisti dello scandalo.
“Non ho mai scommesso, non ho mai partecipato a riunioni per manipolare le partite, non conosco Erodiani e Bellavista”. E’ questo in poche parole l’ora di colloquio di Beppe Signori con i gip. I legali dell’ex giocatore hanno poi confessato che si sia parlato solo della ipotesi di combina tra Lecce e Inter e in quel caso Signori fu invitato nello studio del commercialista Manlio Bruni (che sostiene l’ex azzurro sapesse delle combine), ma non sapeva chi fossero le altre persone presenti e non conosceva lo scopo dell’invito.
L’avvocato Caroli, poi, continua confessando che il suo assistito ricevette la proposta di finanziare la combina tra Inter-Lecce con un pagamento di 40 mila euro per convincere qualche giocatore a non impegnarsi. La risposta di Signori, secondo il legale, fu un secco no che poi indica in un appunto senza secondi fini il foglio trovato in casa di Signori “semplicemente di un foglietto scritto da Signori con appuntata la cifra che lui avrebbe dovuto sborsare per finanziare questo illecito sportivo”.
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Chiellini sullo scandalo scommesse: “fatti e non chiacchiere”
Lo scandalo scommesse è un macigno che pesa sui verdetti del campionato appena conclusosi e che coinvolge direttamente o indirettamente tutto il mondo del calcio. Ecco perchè per gli “addetti ai lavori” sono stufi delle chiacchiere e delle supposizioni e vogliono attendere le sentenze definitive per capire cosa sia realmente accaduto e perchè. Giorgio Chiellini dopo la partita con l’Irlanda di ieri sera è deciso nelle sue affermazioni: “Finora sulla serie A i fatti stanno a zero: da cittadino, dico che se e quando ci saranno dei riscontri mi aspetto pene dure, ma la verità al momento non è questa”. Questo il pensiero non solo del difensore bianconero ma anche di Montolivo e Matri che rassicurano, rispettivamente, sulla regolarità di Fiorentina – Roma e delle partite del Cagliari. Pertanto, la richiesta di Chiellini, portavoce dello spogliatorio azzurro è ben precisa: stop alle chiacchiere ed alle mintallerie, basta sparare nel mucchio ma concentrarsi sull’indagine per concluderla nel minor tempo possibile ed attribuire pene severe ed esemplari ai reali colpevoli. Concentrarsi sui fatti e non sulle chiacchiere, nella speranza che, però, “i fatti non ci siano”.
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Ombre su Napoli-Parma, De Laurentiis non ci sta
Lo scandalo scommesse a Napoli assume i connotati oscuri della presenza della Camorra nell’indirizzare il risultato di Napoli – Parma, match giocato al San Paolo il 10 Aprile del 2010: una partita che al termine del primo tempo il Napoli conduceva per 1 a 0 e poi terminata con un clamoroso 3 a 2 per gli emiliani. A bordo campo, quel giorno, era presente il nipote del boss Lo Russo, che scrutava la partita con attenzione. In concomitanza dell’intervallo di quella gara, inoltre, un altro indizio: nel quartire di Secondigliano fra primo e secondo tempo si registrò un’anomala impennata delle scommesse sulla vittoria del Parma, poi verificatasi realmente. Tutto ciò, quindi, sembrerebbe condurre ad un’ inchiesta della procura di Napoli sulla vicenda, anche alla luce di alcune significative intercettazioni telefoniche sul risultato della gara. Il presidente De Laurentiis, però, prova a difendere la sua squadra da queste voci, incontrando il neo sindaco di Napoli De Magistriis per precisare come il Napoli sia “totalmente estraneo da questi sospetti”. La presenza a bordocampo del nipote del boss, inoltre, nn può essere considerata una responsabilità della società: “Questo signore era vicino ad un rappresentante delle forze dell’ordine ed era stato accreditato da uno dei nostri manutentori: il Napoli non può vigilare sulla fedina penale di tutti quelli che sono accreditati a bordo campo”.
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Calcio scommesse, è il giorno di Signori
E’ stato il primo “vip” ad esser coinvolto nello scandalo scommesse, poi il continuo evolversi della vicenda, con nuove indiscrezioni e nuove partite coinvolte gli ha permesso di defilarsi un pò, ma la posizione di Beppe Signori secondo gli inquirenti resta grave e centrale all’interno dell’organizzazione. Oggi toccherà a Beppe Gol sfilare davanti al Tribunale di Cremona per rispondere alle domande degli inquirenti, anche se dalle indiscrezioni che circolano sulla rete le sue deposizioni saranno in difesa. La Stampa pubblica oggi alcune esternazioni di Signori “Io ero il pollo da spennare. Non c’entro niente con quelli lì” che ci aiutano a capire la posizione che terrà l’ex attaccante di Lazio e Bologna. Ieri però sono state rese note gli elementi che incastrerebbero Signori, dai pedinamenti sotto lo studio del commercialista Manlio Bruni lo vedono uscire con Erodiani e Bellavista, il tutto documentato dagli scatti fotografici. Nella sua abitazione poi, è stato ritrovato il tariffario scritto da Erodiani per le scommesse e dove erano riportati tutti i riferimenti per scommettere su agenzie estere sopratutto a Singapore in modo da eludere i controlli in Italia
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Scommesse, pm “in A coinvolti i club”. Spunta anche Bobo Vieri
Siamo di fronte ad una nuova Calciopoli? Dopo cinque anni dalla Calciopoli 1, della quale ancora oggi si discute se sia esistita davvero e abbia colpito in egual modo tutti i protagonisti, l’espandersi dello scandalo scommesse rischia di travolgerci nuovamente proiettandoci come nei film di maggior successo nel sequel.
In un primo momento la rete di scommesse sembrava dovesse coinvolgere le serie minori e squadre ed atleti di secondo piano. In molti erano pronti a giurare che i nomi di Doni, Bettarini, Signori e del povero De Rossi erano stati inseriti proprio per dar seguito all’indagine montando uno scandalo mediato.
Adesso però si scopre del coinvolgimento della camorra e come se non bastasse questa sera il pm Roberto Di Martino, titolare dell’inchiesta sulle partite truccate confessa “la sensazione che ci siano grossi problemi in serie A, che ci siano incontri truccati”. “È una sensazione e una sensazione senza riscontri non è una prova”. “La sensazione è, però – ha proseguito – che in serie A le combine non siano fra i giocatori ma fra le società”.
Insomma una dichiarazione pesante che farebbe passare il reato da responsabilità ogettiva per il coinvolgimento di qualche tesserato al coinvolgimento diretto.
Dalle intercettazioni salta fuori poi il nome di Bobo Vieri, tornato alle cronache ieri per la scazzottata con Fabrizio Corona. L’ex attaccante di Milan, Inter e Juve viene nominato da Ivan Tisci, uno degli indagati del gruppo degli ‘zingari’, in una telefonata a Antonio Bellavista al quale confessa che Vieri era a conoscenza dell’over di Inter Lecce.